Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
AZIENDE PER I SERVIZI SANITARI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE
Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
APPROVATO DAL COMITATO TECNICO REGIONALE il 03 dicembre 2013
Protocollo operativo di vigilanza in edilizia


Premessa
Al fine di ridurre il numero e l’entità dei danni causati dagli infortuni sul lavoro nel comparto edile, è stata definita a livello nazionale una strategia di intervento articolata e sinergica, partecipata e condivisa da tutti gli attori interessati, in grado di affrontare i diversi aspetti del problema, con un’azione tenace e continua nel tempo.
Il Piano Nazionale della Prevenzione in edilizia prevede infatti sia un coordinamento delle azioni di controlli sia l’implementazione di attività di promozione, assistenza e formazione ai diversi soggetti operanti in cantiere.
Su queste direttive anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha definito i propri indirizzi operativi di prevenzione nel settore edile rivolti alle Strutture Operative di Prevenzione Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (PSAL), dei Dipartimenti di Prevenzione.
Tra gli obiettivi dell’anno 2013 vi è anche la definizione di un protocollo operativo per la vigilanza in edilizia che si prefigge di:
- sviluppare la capacità degli operatori addetti alla vigilanza in edilizia e agire coerentemente con il mandato e la visione strategica regionale;
- assicurare maggiore omogeneità d’intervento tra gli operatori delle strutture di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro;
- migliorare la qualità della conduzione dell’attività di controllo in edilizia.
Il gruppo regionale degli PSAL per la prevenzione in edilizia, su mandato dei Responsabili, ha elaborato e condiviso il protocollo operativo di vigilanza quale strumento per facilitare e uniformare l’attività di controllo in edilizia.
Lo stesso:
- si allinea alle indicazioni del Piano Nazionale Edilizia e suoi atti applicativi;
- contiene indirizzi di "minima”;
- va impiegato con responsabile competenza professionale, in funzione delle caratteristiche del cantiere, delle fasi di lavoro, delle criticità che emergono durante l’ispezione.

Schede
1. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
2. RISCHIO CADUTE DALL’ALTO
3. RISCHIO SEPPELLIMENTO / SCHIACCIAMENTO
4. FORMAZIONE DEI LAVORATORI
5. RISCHIO ELETTRICO
6. IDONEITÀ DEI LAVORATORI
7. ATTREZZATURE DI LAVORO
2. Minimo etico


Fonte: regione.fvg.it