Tipologia: Protocollo di Accordo
Data firma: 16 gennaio 2012
Parti: Agci, Confcooperative Federlavoro e Servizi, Legacoop e Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil
Settori: Edilizia, Edili ed affini, Cooperative, Piemonte
Fonte: filleacgil.it


Protocollo di Accordo

La sottoscrizione del Contratto Nazionale del 26-04-10 tra le Associazioni delle Cooperative e le OO.SS. del settore edile, conferma la volontà delle Parti nel voler contribuire a rafforzare quell’insieme di rapporti di cui il settore necessita.
La ricerca di soluzioni condivise rappresenta un impegno sostanziale, reso ancora più importante nella sua riuscita nonostante il disagio economico del Paese.
La volontà nel ricercare risposte che possano soddisfare le esigenze del settore, ha avuto oltre alle intese contrattuali un momento di ampia condivisione con la mobilitazione del 1° dicembre 2010.
La difficile situazione del Settore delle Costruzioni, sia sotto il profilo economico che sotto l'aspetto sociale, rende necessario il rafforzamento degli Istituti e delle azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, con l’obiettivo di mantenere l’occupazione esistente, attrarre manodopera giovane adeguatamente formata e qualificata, tutelare ed incrementare la presenza delle Società Cooperative.
Il riconoscimento della “valenza sociale” della Cooperazione deriva non solo dallo specifico riconoscimento datole dalla Costituzione Italiana, ma da una crescente ed unanime condivisione su ruolo e finalità riconosciutale dalle diverse Parti Sociali: la centralità del Socio Lavoratore; la promozione, la tutela e la remunerazione del lavoro; il reinvestimento degli utili a sostegno della crescita dell’Impresa Cooperativa; la vocazione inter-generazionale.
Alla perdurante crisi che ha ridotto le risorse finalizzabili sia alla necessaria (per l’intero sistema produttivo) infrastrutturazione del Paese, sia alla realizzazione di opere locali spesso immediatamente cantierabili (che, con costi economici relativamente contenuti, aiuterebbero la tenuta occupazionale e l’economia del Territorio), si sono aggiunte inoltre le difficoltà date dall’applicazione del Patto di Stabilità che hanno limitato l’intervento anche di quelle Amministrazioni con capacità di spesa.
L’anomalia di un sistema bancario, legato sostanzialmente ad un’economia di carattere finanziario, ha ulteriormente gravato sullo stato di salute del settore, generando anche nelle realtà più virtuose il ricorso inevitabile agli ammortizzatori sociali. Tema quest’ultimo ancora insufficientemente adeguato alle dinamiche organizzative e dimensionali del settore.
Non va sottovalutato altresì il pericolo costituito da una concorrenza non sempre corretta, e vanno pertanto individuate azioni utili a contrastare ogni forma di lavoro irregolare e sommerso: - vanno promosse politiche attive, anche attraverso la realizzazione di un sistema di interventi tra loro connessi, mirati al miglioramento di salute, sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro,
- va richiesta continuativamente l’applicazione delle disposizioni esistenti, con il rispetto dei Contratti Nazionali di Lavoro e dei Contratti Territoriali siglati dalle Organizzazioni comparativamente più rappresentative,
- va mantenuto alto il livello di attenzione su queste problematiche.
A tal fine sono positivamente accolte iniziative come quelle promosse dalla Prefettura di Torino, volte ad accrescere il confronto fra le Parti Sociali (Associazioni Datoriali ed Organizzazioni dei Lavoratori) sui temi della sicurezza, che hanno portato anche alla sigla di uno specifico Accordo, volto a ribadire l’importanza ed il puntuale rispetto della piena applicazione delle normative vigenti in merito ad infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro, oltre che, a livello nazionale, di un protocollo finalizzato ad assicurare ai lavoratori cooperativi coinvolti in processi riorganizzativi, speciali percorsi di tutela e formazione volti ad ampliare le possibilità di reimpiego.
La positiva azione svolta dagli Osservatori sulla Cooperazione, che hanno concentrato il loro agire sull’applicazione dei cosiddetti contratti “spuri” (che sono penalizzanti sia per i lavoratori - sotto il profilo del trattamento retributivo e normativo - , sia per le Imprese che subiscono una sleale e scorretta competizione) nel Settore della Cooperazione Sociale e labour intensive nell’ambito del Multiservizi, potrebbe essere ampliata al Comparto delle Costruzioni, qualora venisse riscontrata una crescente presenza di Cooperative non applicanti i Contratti di Lavoro siglati dalle Associazioni di Categoria ed Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative.
Si conferma l’utilità di rafforzare le occasioni per realizzare riscontri incrociati con gli Enti Previdenziali Inps, Inail, Camera di Commercio, Direzione Provinciale e Regionale del Lavoro ed altri Organi di Controllo, finalizzati a:
1) riconoscere il carattere prioritario che hanno la sicurezza e la formazione sul posto di lavoro (per le importanti implicazioni sociali e produttive connesse);
2) realizzare la più ampia conoscenza del Settore (a sostegno di questo obiettivo occorre proseguire nell’attivazione di protocolli con la Pubblica Amministrazione).
Le Parti riconoscono l’importanza del Sistema della Bilateralità. A tale riguardo, l’evoluzione di nuove tecnologie, di nuovi materiali, di adempimenti normativi per le future costruzioni sono indubbiamente prospettive per cui già oggi dobbiamo attivare le opportune scelte. Una formazione in ingresso e soprattutto continua per tutti gli addetti del settore, costituisce altresì una salvaguardia per lavorare in sicurezza.
Lo sforzo congiunto a tal proposito va esercitato assiduamente, le attività dei Comitati Paritetici Territoriali per l’antinfortunistica rappresentano una realtà importante, la quale va opportunamente integrata con le funzioni degli RLS e RLST.
La manodopera specializzata è frutto di un investimento che il settore necessita a livello diffuso. Vanno quindi opportunamente potenziate e coordinate le scuole edili presenti nella nostra regione. Queste sono il riferimento prioritario a cui il settore deve fare capo per la formazione, indirizzandone i programmi ed evitando soluzioni inadeguate esterne al sistema edile.
In ragione di quanto sopra si rende pertanto necessario consolidare le relazioni sindacali a livello regionale, monitorando le dinamiche che influenzano le condizioni lavorative.
Fermo restando quanto previsto dagli accordi di settore, si auspica altresì la rapida e definitiva presenza della Rappresentanza Cooperativa negli Enti Paritetici del settore edile costituiti in Piemonte, volta a riconoscere la consistenza e i contributi del Lavoro associato in forma Cooperativa nel Comparto dell’Edilizia.
Federlavoro e Servizi Piemonte - Confcooperative Piemonte -, Legacoop Piemonte, Agci Piemonte e le Organizzazioni Sindacali di Settore Feneal- Uil, Filca Cisl, e Fillea Cgil Piemonte, concordano sull’utilità di ricercare occasioni di incontro e confronto per esaminare i molteplici problemi del Settore, con particolare attenzione alla ricerca di soluzioni utili a meglio affrontare l’attuale difficile momento.
Il presente Protocollo di Accordo, come stabilito dall’art. 6 dell’Accordo del 26-04-2010 costituisce il presupposto per la Contrattazione Territoriale di 2° livello, e pertanto rimanda ai Contratti stipulati Territorialmente dalle Organizzazioni Datoriali e Sindacali di riferimento per tutti gli elementi specifici.