Tipologia: Accordo
Data firma: 21 marzo 1996
Parti: Unic e Fulc
Settori: Chimici, Concia
Fonte: CISL

Sommario:

 Premessa
Accordo
Allegato all'accordo Unic-Fulc - Linee guida per la formazione del responsabile in conceria del servizio prevenzione e protezione
Aspetti giuridici
 Valutazione dei rischi: criteri metodologici ed aspetti procedurali
Rischio prodotti ed agenti chimici in conceria
Organizzazione e gestione della sicurezza in conceria
Impatto ambientale della produzione conciaria

Verbale di accordo

Il 21 marzo 1996 in Milano Unic e Fulc
- Considerato che il D.Lgs. 19 settembre 1994 n. 626, nel prevedere alcuni principi generali di prevenzione in tema di rappresentanza dei lavoratori per gli aspetti riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, demanda alla contrattazione collettiva la definizione di alcuni aspetti applicativi,
- considerato che le parti intendono dare attuazione alla definizione di tali aspetti applicativi tenendo conto degli orientamenti che hanno ispirato le direttive comunitarie
- confermato l’impegno comune in tema di salute, igiene, ambiente e sicurezza, che ha consentito di predisporre strumenti contrattuali adeguati, tra i quali la Commissione Ambiente, anticipatori delle principali innovazioni legislative in materia
- ravvisata l’opportunità di armonizzare la regolamentazione delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza, la loro formazione e le relative modalità di esercizio, al fine di evitare duplicazione di ruoli ed incertezze applicative
- visti l’art. 43 e la parte II, Capitolo primo del vigente CCNL e l’Accordo Interconfederale 22 giugno 1995 hanno convenuto quanto segue

1) Al momento della loro costituzione le RSU di ogni stabilimento individueranno tra i propri componenti i rappresentanti per la sicurezza previsti dal D.Lgs. 626/94 nei seguenti numeri:
- 1 rappresentanti nelle aziende od unità produttive che occupano da 15 a 150 dipendenti
- 2 rappresentanti nelle aziende od unità produttive che occupano da 151 a 250 dipendenti
- 3 rappresentanti nelle aziende od unità produttive che occupano oltre 250 dipendenti.
I rappresentanti per la sicurezza eletti dai lavoratori costituiscono la Commissione Ambiente ed hanno l’incarico di trattare con la direzione aziendale le materie dell’ambiente, dell’igiene e della sicurezza.

2) Per l’espletamento delle proprie attribuzioni, ivi compresi i compiti previsti dall’art. 19 del D.Lgs. 626/94, i componenti la Commissione Ambiente, oltre ai permessi già previsti per le RSU potranno utilizzare un monte ore annuo di permessi retribuiti pari a 40 ore annue complessive per componente. Detti permessi assorbono, sino a concorrenza, i trattamenti aziendali riconosciuti per tale scopo. Considerata l’importanza che assume per i lavoratori e per le imprese l’attività della Commissione Ambientale, le Parti a livello aziendale opereranno perché nella gestione delle agibilità previste si assicurino le condizioni per l’adeguato svolgimento dell’attività della Commissione stessa.

3) Nelle aziende od unità produttive nelle quali non sia contrattualmente prevista la costituzione della RSU o della RSA, il rappresentante per la sicurezza viene eletto dai lavoratori ai sensi del punto 1, Parte prima, dell’Accordo Interconfederale 22 giugno 1995 e dell’art. 18 D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626.

4) In base alle previsioni dell’art. 48 del vigente CCNL e degli artt. 21 e 22 del D.Lgs. 626/94, la formazione dei componenti la Commissione Ambiente si svolgerà secondo quanto previsto della linee guida di cui all’allegato 1.
Le Parti seguiranno la formazione dei rappresentanti per la sicurezza anche attraverso l’anagrafe degli stessi, attraverso opportuni collegamenti con gli Organismi Paritetici istituiti dall’Accordo Interconfederale 22 giugno 1995.

6) In sede di Osservatorio Nazionale verranno esaminati i problemi relativi alla formazione ed informazione dei lavoratori al fine di armonizzare gli impegni contrattuali previsti dagli articoli 43 e 44 con le disposizioni del D.Lgs. 626/94.

Allegato all’Accordo Unic - Fulc
Linee guida per la formazione del responsabile in conceria del servizio prevenzione e protezione
Aspetti giuridici
- Quadro normativo: cenni introduttivi – D.Lgs. 626/94: aspetti generali, innovazioni introdotte, materie disciplinate, nessi con la normativa preesistente
- Obblighi e soggetti coinvolti
- Sistema sanzionatorio
- Organi pubblici; attività di indirizzo e controllo; poteri e responsabilità

Valutazione dei rischi: criteri metodologici ed aspetti procedurali
- Procedure da adottare per l’identificazione sistematica dei rischi: specificazione della mappa dei rischi e modalità di utilizzo delle check-list settoriali
- Criteri per la valutazione dei rischi
- Funzioni dei soggetti interessati (datore di lavoro, responsabile del servizio prevenzione e protezione, medico competente, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, lavoratori)
- Modalità di interazione tra gli stessi
- La struttura del documento (piano di sicurezza) Rischio macchina in conceria
- Identificazione e valutazione dei rischi nei reparti: riviera, concia, tintura, essiccazione e prerifinizione, rifinizione
- Misure organizzative e procedurali per la prevenzione
- I dispositivi di sicurezza
- I dispositivi di protezione individuale

Rischio prodotti ed agenti chimici in conceria
- Identificazione e valutazione dei rischi nei reparti; selezione, magazzino prodotti chimici, magazzino pelli grezze, riviera, concia, magazzino wet-blue crust, tintura, rifinizione, magazzino pelli finite, depuratore
- Misure tecniche, organizzative e procedurale adottabili

Organizzazione e gestione della sicurezza in conceria
- La sicurezza nell’impresa
- Metodologie e procedure per l’attuazione ed il controllo delle attività previste dal piano di sicurezza
- Struttura organizzativa e procedure operative per la gestione di un servizio di prevenzione e protezione dai rischi in conceria
- Predisposizione ed organizzazione del servizio di prevenzione e protezione antincendio
- Predisposizione ed organizzazione del servizio di pronto soccorso
- Predisposizione del piano di evacuazione
- Formazione ed informazione dei lavoratori
- Metodologie minime di comunicazione

Impatto ambientale della produzione conciaria
- Inquinamento idrico e modalità di trattamento delle acque reflue
- Inquinamento atmosferico e modalità di abbattimento delle emissioni in atmosfera
- Smaltimento dei fanghi; disidratazione, compostaggio, trattamenti chimico-fisici