Tipologia: CPL
Data firma: 16 novembre 2016
Parti: Ance, Arucpl e Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil
Settori: Edilizia, Edili ed affini, Perugia
Fonte: filleacgil.it

Sommario:

  Premesse
Premessa
Parte normativa
1. Le costruzioni nell'economia nazionale e in Umbria
2. I recenti eventi sismici e la nuova ricostruzione
3. Le relazioni industriali
4. Il Sistema degli Enti bilaterali
5. Prestazioni Cassa Edile
6. APE
7. Norma premiale
8. RLST
  9. Vestiario
10. Contratto di cantiere
11. Lavoratori autonomi
Parte economica
1. EVR
2. Indennità di mensa
3. Contribuzioni Cassa Edile
4. Trasferta
5. Malattia
6. Indennità lavori in galleria
Allegato
Regolamento assistenze Cassa Edile Perugia

Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro valevole nella provincia di Perugia per i dipendenti di Imprese Edili ed affini Integrativo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro 19 aprile 2010 e Rinnovo del 1° luglio 2014 Industria 26 aprile 2010 CCNL Cooperative, 16 novembre 2016

In data 16 novembre 2016 in Perugia presso la sede di Ance Perugia, tra Ance Perugia […], Arucpl - Lega Coop Umbria […] e Fillea-Cgil Perugia e Umbria […], Filca-Cisl Umbria […], Feneal-Uil Umbria […], visti
- accordo quadro regionale del 21/3/2012
- errata corrige 21/3/2012 evr
- verbale di accordo provinciale del 16/4/2012
- errata corrige + verbale accordo 1/6/2012 trasferta
- verbale accordo 23/11/2012 premialità
- verbale accordo17/12/2012 evr
- verbale accordo 27/2/2013 RLST
- protocollo d’intesa 8/5/2013 sistema associativo
- verbale accordo 4/2/2014 premialità
- verbale accordo 4/2/2014 evr
- verbale accordo CCNL edilizia industria del 1° luglio 2014
- verbale accordo 30/12/2014 ape
- verbale accordo 30/12/2014 contributo cassa edile
- verbale accordo 29/6/2015 estensione assistenze
- verbale accordo 29/6/2015 proroga quote adesione contrattuale nazionali e territoriali
- verbale accordo 8/1/2016 cig maltempo apprendisti
- verbale accordo 28/9/2016 proroga aliquote contributive cassa edile

Premesso che
- Le OO.SS. territoriali dei lavoratori hanno fatto pervenire alle Organizzazioni datoriali la piattaforma per il rinnovo del Contratto Integrativo Territoriale della Provincia di Perugia;
- La suddetta piattaforma, durante i numerosi incontri che si sono susseguiti, è stata oggetto di approfondito e costruttivo confronto tra le parti;
- Sono state avanzate proposte di plano industriale per gli Enti Bilaterali provinciali nel consiglio d’amministrazione CESF e nel Comitato di Gestione Cassa Edile secondo quanto previsto dalle Intese nazionali in materia, dalle quali si è preso spunto per assumere decisioni riorganizzative condivise;
- È intenzione delle parti salvaguardare i servizi alle imprese e le prestazioni ai lavoratori erogati dal CESF e dalla Cassa Edile, pur in un contesto di riduzione delle entrate da contributi e una conseguente necessità di rimettere In equilibrio i conti;
- Considerata dunque l’esigenza di riequilibrio dei conti degli Enti Bilaterali, le Parti sociali impegnano i Comitati di Gestione della Cassa edile e del CESF ad attuare tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza gli Enti entro il termine del presente esercizio finanziario (30/9/2017);
Viene stipulato il presente Contratto integrativo provinciale di Perugia del contratto collettivo nazionale di lavoro industria e cooperative del 1° luglio 2014 da valere nella Provincia di Perugia per le imprese edili ed affini che svolgono le lavorazioni elencate nei suddetti contratti nazionali e per i lavoratori da esse dipendenti, siano tali lavorazioni eseguite in proprio o per conto di enti pubblici o per conto di terzi privati.

Premessa
Dalla firma dell’Accordo Quadro Regionale del 21 marzo del 2012 si sono susseguiti molti incontri tra le Parti Sociali firmatarie. Si è sviluppato un confronto costruttivo e positivo ma si deve ammettere che parte delle indicazioni strategiche e dello spirito complessivo, cosi come molti degli obiettivi nell’accordo contenuti, non sono stati raggiunti.
Tale giudizio non deve in nessun modo mettere in discussione il modello di relazioni industriali che in quella occasione abbiamo sperimentato, le analisi contenute nel documento, le linee strategiche di comune intervento sul settore e sul Sistema degli Enti Bilaterali. Per altro il rinnovo del CCNL del Luglio 2014, a distanza di più di due anni, confermava abbondantemente i contenuti dell’Accordo.
In quella occasione riuscimmo a sottoscrivere un contratto unico (discusso e firmato da tutte le organizzazioni datoriali e sindacali), regionale e con grandi obiettivi di adeguamento, razionalizzazione e innovazione del Sistema degli Enti Bilaterali dell’Umbria, nonché con contenuti di politica industriale di grande valore politico, sindacale e culturale. A questo proposito vogliamo di nuovo soprattutto sottolineare la scelta del "metodo della premialità" come strumento di qualificazione del settore e della sua struttura industriale, di lotta alla destrutturazione dell’apparato produttivo, come contrasto a tutti i fenomeni di lavoro nero ed irregolare.
Vogliamo ripartire da quel punto alto e ancora attuale della contrattazione territoriale, dallo spirito che ha caratterizzato quel confronto e dal metodo di lavoro che ci eravamo dati. E malgrado le numerose difficoltà incontrate in questo periodo e l’apparente passo indietro che si determina con la firma di questo contratto, le Parti ribadiscono la volontà di continuare a perseguire gli obiettivi dell’Accordo Quadro Regionale del Marzo 2012. In particolare nella realizzazione di un unico livello contrattuale e sistema bilaterale dell'Edilizia in Umbria.

Parte normativa
1. Le costruzioni nell’economia nazionale e in Umbria

La situazione del settore permane gravissima e non si vedono nel breve periodo seri e sufficienti segnali di ripresa. Dopo il ciclo più lungo di crescita delle costruzioni dal dopoguerra, terminato nel 2007/2008, si è aperta una fase di crisi lunghissima che, con ogni probabilità, segnerà “un cambiamento d’epoca" nella storia economica ed industriale del comparto nel nostro Paese.
Non sono certo incoraggianti i dati contenuti nella recente nota di aggiornamento al DEF resa pubblica dal Governo. Si ripetono le solite modalità. L’andamento dell’economia e delle costruzioni per l’anno corrente è peggiore della già magra previsione fatta ad Aprile ma si sottolinea come le aspettative per i prossimi anni sono migliori delle precedenti previsioni. Come è noto le stime del Governo sulla complessiva crescita del PIL per il 2016, sono passate dal +1,2 al +0,8. E per le costruzioni è ancora più evidente e negativo il dato che porta ad un +0,6 per il 2016 rispetto al +1 precedentemente annunciato. Però per i prossimi anni, sempre secondo la nota di aggiornamento del Governo, si prevede una specie di boom delle costruzioni. Nel 2017 un +2,9, +3,9 per il 2018 e addirittura un +4 per il 2019.
Le uniche cose certe riguardano i dati del presente che ci parlano di una crescita dimezzata rispetto alle precedenti previsioni, di un andamento degli investimenti pubblici debolissimo e lontanissimo dalle previsioni che erano state fornite all’indomani del pur sacrosanto allentamento del patto di stabilità, di un calo di circa il 70% dei bandi durante il 2016 probabilmente a causa del nuovo Codice degli Appalti, per non parlare dell’andamento della spesa reale specialmente sulle opere cofinanziate dalla UE e inserite nella clausola di stabilità.
Tutto ciò accade in un quadro di drastico ridimensionamento degli investimenti fissi lordi a favore di un’ulteriore crescita della spesa corrente. Così abbiamo un Paese incapace di guardare al futuro vulnerabile ed insicuro, nonché inadatto a competere per manifesta carenza e inadeguatezza di infrastrutture tradizionali e moderne.
Nel nostro Paese, stando alle già ottimistiche previsioni del Governo, la spesa corrente nel periodo 2015/2018 crescerà di circa 22 miliardi e invece la spesa per investimenti di soli 2,8 miliardi e l’incidenza percentuale di quest’ultima, sul totale della spesa pubblica e sul PIL continuerà ad esser molto al di sotto della media europea.
In questo senso si dovrà guardare con grande attenzione alla prossima Legge di Bilancio che si dice intenda sostenere il settore attraverso il potenziamento degli investimenti, infrastrutturali ed ambientali e il rafforzamento degli incentivi fiscali già previsti dalle precedenti disposizioni normative. Misure alle quali saranno aggiunti gli interventi per l’emergenza sisma e per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo e del territorio.
Risulterà decisivo il rapporto con l'Europa sulla cosiddetta clausola di flessibilità per gli investimenti. Una interpretazione estensiva di quest’ultima potrà consentire ai singoli Stati una maggiore libertà di azione nelle politiche per far ripartire la crescita. Il nostro Paese ha bisogno di riattivare il volano dell’edilizia anche per rinnovare davvero l’Italia. È necessario un grande disegno di sviluppo industriale che preveda un piano di costruzione di nuove infrastrutture e la manutenzione straordinaria di quelle esistenti, una strategia di messa in sicurezza sismica delle abitazioni e dei luoghi di lavoro, la riqualificazione degli edifici scolastici, riduzione del rischio idrogeologico, investimenti sui beni culturali e sul turismo e forti interventi sulle città a partire dal risanamento infrastrutturale e sociale delle periferie.
Ci sono compiti che riguardano anche il settore nelle sue componenti sociali, imprenditori e lavoratori, il sistema delle imprese e delle loro organizzazioni, il sindacato e il sistema degli Enti Bilaterali. Tutte queste componenti dovranno in modo deciso puntare sull’innovazione di tutta la lunga filiera delle costruzioni e sulla digitalizzazione dei processi produttivi per essere in grado di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più selettivo e competitivo.
Se il quadro nazionale risulta pesante, la situazione dell’Umbria, dal punto di vista del settore, si dimostra drammatica.
Le caratteristiche del settore nella Regione e le particolarità che hanno segnato il suo sviluppo sono completamente superate. In Umbria sono terminate le diverse ricostruzioni a seguito degli eventi sismici, è finito il fenomeno della ripresa demografica, è esaurito l’effetto positivo dell’avvento della Regione e lo sviluppo iniziato negli anni 70, non ha più ragione la ricollocazione urbana dalla campagna e dalla montagna. Soprattutto la nostra Regione subisce in modo più forte i colpi della crisi rispetto ai territori contermini e la debole ripresa di questi ultimi due anni si dimostra in Umbria ancor più flebile di quella nazionale. Dal 2008 ad oggi la Regione ha perso quasi l’11% di PIL a fronte di una media nazionale del 7, superando persino il mezzogiorno che fa segnare un -10%, In questo momento il contributo dell’Umbria al PIL nazionale passa dal 1,4 al 1,35% e siamo dieci punti percentuali più bassi della media nazionale nel nostro PIL pro capite. Il contributo in negativo che il settore ha dato a questi risultati è tanto evidente da far passare le costruzioni da un settore che pesava più della media nazionale sull’intera economia regionale, ad una situazione dove in termini di valore aggiunto, di numero di imprese e di addetti, siamo sotto la media dell’Italia e anche delle regioni confinanti.
Un segnale evidente di debolezza e nello stesso tempo di interruzione dell’esperienza positiva che avevamo chiamato “modello umbro" a seguito della ricostruzione del terremoto di Foligno del 1997, è rappresentato dal crescere della percentuale di lavoro irregolare in edilizia. Se non è una sconfitta del “modello" come minimo si deve prendere atto che il progressivo affievolirsi dei rapporti tra Regione, Organizzazioni datoriali e Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, non solo è stato incapace di produrre un minimo di politica industriale per il settore ma ha addirittura allentato l’attenzione verso il lavoro nero ed irregolare, verso la penetra ione in Umbria di imprese irregolari e troppo poco si è fatto per contrastare la ulteriore frammentazione, fino alla polverizzazione, della struttura industriale del settore.
Certo che è calata la domanda di alloggi anche in Umbria, ma contemporaneamente si sono rarefatti i programmi di opere pubbliche e si è ricorso di più a imprese non regionali. Ciò ha invertito la tendenza che vedeva nella nostra Regione imprese edili mediamente di maggiori dimensioni rispetto ad altre regioni e un’incidenza del settore sul totale degli addetti e sul totale del valore aggiunto generato quasi doppio rispetto a quello attuale.
A questi risultati si è giunti anche per il fallimento del cosiddetto "tavolo delle costruzioni”. A questo proposito è assolutamente sufficiente ribadire linee già tracciate nel precedente accordo:
“Le parti concordano sulla necessità di un rilancio del confronto utilizzando questo importante strumento di concertazione a condizione che, soprattutto in questo momento di drammatica crisi economica e sociale, si compia uno sforzo per mettere in campo una reale politica industriale per il settore e si compiano scelte concrete capaci di invertire la gravissima tendenza recessiva, ponendo così le condizioni per una nuova fase di sviluppo delle Costruzioni e dell’Umbria.”
"Si tratta di fare con decisione scelte funzionali agli interessi dell’Umbria, di elaborare e soprattutto monitorare un piano di piccole opere, utili e rapidamente cantierabili, a partire da quelle che riguardano la messa in sicurezza e la prevenzione del territorio dal punto di vista idrogeologico.
Per altro è assolutamente auspicabile un rilancio delle politiche per l’housing sociale, anche ricorrendo ai nuovi strumenti previsti dalla legislazione.”

2. I recenti eventi sismici e la nuova ricostruzione
La nostra Regione, in particolare il territorio di Norcia e gran parte della Valnerina, insieme a molti comuni delle Marche, del Lazio e dell’Abruzzo, è stata di nuovo colpita da forti e distruttive scosse di terremoto.
Il fatto che non ci siano state vittime, pur in presenza di una magnitudo assolutamente distruttiva ed importante che ha procurato ingenti danni alle abitazioni, alle strutture produttive e al patrimonio storico e artistico, ci consegna una riflessione positiva sulla ricostruzione dopo i precedenti eventi sismici, in modo particolare quelli del 1997.
La qualità della ricostruzione, i lavori di miglioramento sismico dei centri storici e delle abitazioni, il "modello” Umbro fatto di regolarità, trasparenza, sicurezza, voluto fortemente dalle forze sociali, politiche e istituzionali, ci permette di pensare da protagonisti alla nuova fase del ciclo edilizio che si aprirà a seguito del terremoto, non solo nelle zone colpite dal sisma.
La stessa proposta del Governo denominata Casa Italia si muove in questa direzione e dall’Umbria possiamo portare un contributo assolutamente importante al cambio culturale di cui c’è bisogno per aprire una nuova epoca di sviluppo delle costruzioni. Questi ultimi drammatici eventi dimostrano come sia assolutamente necessario un forte rilancio de ruolo del settore. Il nostro Paese ha la necessità di essere messo in sicurezza, le nostre città hanno un indispensabile bisogno di essere riqualificate, devono divenire più efficienti sotto ogni punto di vista a partire da quello energetico, il nostro territorio e il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, architettonico, storico e artistico vanno difesi, messi in sicurezza e valorizzati.
Il contributo che dobbiamo portare dall’Umbria deve far forza sugli elementi positivi della ricostruzione post eventi del '97 a partire dall’esperienza del DURC con congruità e dall’azione sviluppata dalle Istituzioni, dalle forze sociali e dagli stessi nostri Enti Bilaterali, rispetto ai temi della sicurezza sul lavoro, tanto più nei cantieri della ricostruzione.
Tutto ciò però rischia di non essere sufficiente. Siamo chiamati come organizzazioni delle imprese e dei lavoratori a stimolare e partecipare ad un indispensabile processo di innovazione che deve riguardare organicamente il settore e anche tutto il complesso di relazioni industriali e politiche che abbiamo sviluppato, nonché lo stesso sistema dei nostri Enti Bilaterali.
Come detto precedentemente si dovrà puntare in modo deciso e con coraggio sull’innovazione di tutta la lunga filiera delle costruzioni. La qualità non può presentare punti di debolezza.
A partire dal progetto, passando per l’introduzione di materiali innovativi, dall’uso di nuove tecnologie all’attenzione verso nuovi bisogni e nuove sensibilità culturali, all’utilizzo della digitalizzazione dei processi produttivi, alla cura e formazione di nuove professionalità. Tutto ciò ci deve permettere di rispondere alle nuove esigenze del mercato e di riempire positivamente i vertici del triangolo che rappresentano il nuovo paradigma delle costruzioni: sicurezza (a partire da quella sismica), efficienza (a partire da quella energetica), bellezza (a partire dal rispetto del nostro ambiente, del paesaggio e del nostro patrimonio artistico).
Le future relazioni industriali, specialmente nella nostra Regione, si dovranno cimentare con questi temi proprio cercando un nuovo e più avanzato ragionamento sulla ricostruzione che ci apprestiamo ad avviare.

3. Le relazioni industriali
Anche in questo caso si ribadisce nella sua integralità l’accordo raggiunto nel marzo 2012: “Le Parti ribadiscono l’impegno a sviluppare un avanzato modello di relazioni industriali in una logica di confronto e costante dialogo al fine di favorire e sostenere le esigenze di sviluppo del settore nel territorio.
A questo scopo le Parti si impegnano a convocare periodicamente incontri regionali per monitorare l’andamento del settore, la situazione economica e lo stato di avanzamento delle presenti intese, sancite con la sigla del Contratto Integrativo. Si auspica che tali incontri vengano effettuati con la più ampia partecipazione delle rappresentanze di tutte le Organizzazioni delle imprese.
Ciò anche al fine di affrontare meglio questioni che riguardano le politiche di settore e di procedere ad una semplificazione delle stesse relazioni sindacali e del sistema.
È questo un possibile esempio di avanzate relazioni industriali che dovrebbero portare, a livello nazionale, ad un nuovo e più adeguato modello contrattuale.”

4. Il Sistema degli Enti bilaterali
Le parti ribadiscono, come citato in Premessa, la totale validità degli obiettivi di riequilibrio ed innovazione del Sistema degli Enti bilaterali così come affermato al punto 5 dell’Accordo quadro regionale del 21 marzo 2012.
Pur sottolineando come alcuni impegni siano stati rispettati, restano molti gli obiettivi non ancora raggiunti, che conservano per intero la loro validità.
Consideriamo positivamente:
- l’unificazione della Scuola edile con il CPT e la costituzione, nel settembre 2012, del CESF;
- l’attuazione all’articolo 8 dell’Accordo regionale 2012 (Borsa lavoro e formazione professionale) attraverso l’attivazione dello sportello Blen.it e la stipula della convenzione con il Centro provinciale dell’impiego;
- l’attivazione della procedura on-line che consente ai lavoratori, entrando nella propria area riservata, di verificare i corsi effettuati e stampare i propri attestati. Anche le imprese, attraverso l’area riservata Cassa edile, possono visualizzare tutti i corsi realizzati dai propri dipendenti, stampare il riepilogo e richiedere on-line gli aggiornamenti dei corsi che il sistema segnala come scaduti;
- l’avvio, secondo quanto previsto dall’articolo 9 dell’Accordo (Iniziative per la salute e sicurezza), del servizio di “Asseverazione” previsto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i., secondo le istruzioni e usando le modalità definite dalle Parti Sociali nazionali;
- il raggiungimento di importanti accordi di scambio dati con i Comuni e la Direzione Territoriale del Lavoro per innalzare il livello di contrasto del lavoro irregolare;
- la sperimentazione di nuove e più moderne forme di assistenza in campo sanitario aprendo così la riflessione sul grande tema del welfare integrativo;
l'introduzione di procedure e metodi innovativi finalizzati all’innovazione delle assistenze scolastiche;
- la predisposizione di una piattaforma comune e di un’unica banca dati per gli Enti bilaterali di Perugia.
Permangono ritardi molto preoccupanti invece, nell’attuazione del processo di razionalizzazione, messa in sicurezza e innovazione del nostro Sistema di Enti Bilaterali a livello regionale.
L’esperienza della Cassa Edile e del CESF di Perugia rappresenta un patrimonio da salvaguardare e rilanciare, come contributo alla ripresa del settore, alla difesa della qualità della vita e del lavoro dei dipendenti, alle esigenze di qualificazione e rinnovamento delle imprese. Ricercare l’equilibrio economico, non arretrando dal punto di vista dei servizi e delle assistenze che il Sistema fornisce ad imprese e lavoratori, è il compito che le parti sociali ed i Comitati di Gestione hanno di fronte. Purtroppo, insieme a qualche significativo passo in avanti come sopra elencato, molti degli obiettivi contenuti nell’Accordo Quadro Regionale del 2012 non sono stati raggiunti. Così come le indicazioni sugli Enti Bilaterali del CCNL del 2014 necessitano di un lavoro dei Comitati di Gestione e di chiare e cogenti indicazioni da parte delle Associazioni delle imprese e dei Sindacati, sia a livello nazionale che locale.
In questo quadro le Parti ribadiscono la completa validità delle linee contenute al punto 5 dell’Accordo Quadro 2012 e si impegnano a raggiungere gli obiettivi individuati fissando scadenze che terranno conto anche dell'evoluzione delle relazioni sindacali nazionali.

7. Norma premiale
Alle imprese che dimostrino il rispetto dei requisiti sottoelencati viene attribuito un riconoscimento premiale:
[…]
2. aver presentato almeno 36 denunce mensili dei lavoratori occupati (MUT) negli ultimi 3 anni finanziari chiusi al 30/9 dell’anno precedente a quello in cui lene presentata la domanda;
[…]
4. in tali 36 mesi non aver mai avuto operai con contratti a chiamata;
5. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi aziendali;
6. aver provveduto in proprio alla corretta fornitura del vestiario e dei DPI;
7. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla nomina del medico competente ed a quelli relativi alle visite mediche periodiche;
8. aver verificato che i lavoratori abbiano regolarmente eletto un loro rappresentante (RLS/RLST) secondo le modalità previste dal presente accordo;
9. aver ottemperato all’obbligo di formazione obbligatoria per tutti i dipendenti dell’impresa;
10. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla formazione/ informazione ai lavoratori sui rischi specifici della mansione;
11. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi all’addestramento all’uso dei DPI di terza categoria per i lavoratori interessati al loro utilizzo;
12. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla formazione e aggiornamento dei lavoratori addetti al montaggio e smontaggio di ponteggi;
13. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla nomina degli addetti alle emergenze (antincendio e primo soccorso) ed alla loro formazione/aggiornamento;
14. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla nomina del RSPP e degli eventuali ASSP ed alla loro formazione/ aggiornamento;
15. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla formazione e aggiornamento del RLS;
16. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla valutazione del rischio per i lavoratori esposti a rumore ed alla individuazione delle relative misure di prevenzione;
17. aver ottemperato agli obblighi di legge relativi alla valutazione del rischio per i lavoratori esposti a vibrazioni meccaniche ed alla individuazione delle relative misure di prevenzione;
18. aver espressamente dichiarato la disponibilità all’accesso nei propri cantieri da parte dei tecnici dei CPT di Perugia per la consulenza gratuita prestata da questi ultimi in materia di sicurezza e prevenzione e per la verifica a campione dei requisiti richiesti.
Le imprese di cui sopra ed i propri lavoratori dipendenti beneficeranno delle seguenti riduzioni sulle aliquote APE, Cassa Edile, Contributo formazione e sicurezza:

Contributo

Aliquota ordinaria Impresa

Aliquota premiale Impresa

Aliquota ordinaria Lavoratore

Aliquota  premiale Lavoratore

APE

3.80

3.40

-

-

Cassa Edile

2.29

2.09

0.44

0.41

CESF (formazione + sicurezza)

1.25

1

-

-

Le imprese premiate che avranno ottenuto l’asseverazione da parte del CESF beneficeranno di un ulteriore riduzione dell’aliquota APE pari allo 0.40%.
La Cassa edile redigerà entro il 31 dicembre di ogni anno l’elenco delle imprese in possesso dei requisiti da 1 a 4 e provvederà ad inviare loro il modulo per l’autocertificazione (allegato al presente contratto) dei requisiti da 5 a 18; le imprese dovranno inviare il modulo di richiesta della premialità entro il 31 gennaio successivo. I tecnici del CESF verificheranno a campione il possesso dei requisiti dichiarati e provvederanno a trasmettere alla Cassa edile l’elenco delle imprese premiabili entro il 31 marzo. La Cassa edile attribuirà alle suddette imprese un credito pari ai maggiori contributi versati fino al MUT del mese di aprile e ridurrà le aliquote contributive come sopra evidenziato a partire dal MUT del mese di maggio e fino al MUT di dicembre. Per gli anni successivi la Cassa edile provvederà ad inviare le relative comunicazioni.
Alle imprese asseverate la premialità verrà attribuita in automatico a partire dal MUT di gennaio 2017.
Ai costi derivanti dalla premialità APE si farà fronte con la “Riserva APE” disponibile presso la Cassa edile di Perugia; i costi derivanti dalla premialità sui contributi dovuti dalle imprese e dai lavoratori agli Enti sono a carico del “Fondo CIG maltempo apprendisti” disponibile presso la Cassa edile di Perugia.

8. RLST
Le parti concordano sul fatto che l’applicazione dell’articolo 11 dell’Accordo quadro regionale del 2012 ha dato buoni risultati e si ribadisce la validità delle procedure concordate e del meccanismo di finanziamento.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è il soggetto che rappresenta direttamente i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro.
Nell’ambito del progetto generale della sicurezza sul lavoro, è obiettivo prioritario del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza verificare la corretta applicazione della normativa e l’effettiva prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro, in relazione alle attribuzioni di cui all’art. 50 del Decreto legislativo n. 81/2008.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di ambito territoriale (RLST) opera con riferimento alle imprese edili nelle quali non sia stato nominato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Ulteriori specifiche sono state oggetto di due appositi regolamenti attuativi territoriali per il funzionamento degli RLST, che vengono integralmente confermati.
Resta fermo che, così come previsto dall’articolo 48 comma 8 del decreto legislativo n. 81/2008, qualora non si proceda all’elezione diretta, le funzioni del RLS sono esercitate dal RLST a prescindere dal numero di dipendenti in forza all'Impresa.
L’RLST esercita le attribuzioni previste dal CCNL e dall’articolo 50 del decreto legislativo n. 81/2008, con le garanzie e le facoltà di cui allo stesso. Ai sensi dello stesso articolo e degli articoli dei contratti nazionali delle diverse associazioni datoriali e dei rispettivi allegati, il RLST non può svolgere attività sindacale.
Tra l'altro, non può compiere attività di proselitismo o di propaganda, così come non può promuovere assemblee o proporre rivendicazioni. Può invece partecipare, su richiesta dei lavoratori, ad assemblee riguardanti argomenti strettamente inerenti la salute, la sicurezza e l'ambiente di lavoro. L’attività dell’RLST potrà essere esercitata esclusivamente nelle realtà produttive in cui non vi sia stata elezione diretta del RLS in ambito aziendale.
Agli oneri per la realizzazione del presente accordo si provvede mediante un sistema di contribuzione aggiuntiva a carico delle imprese iscritte o comunque tenute ad iscriversi alla Cassa Edile di Perugia nelle quali non vi sia stata elezione diretta del RLS in ambito aziendale; le stesse devono contribuire, a partire dall’entrata in vigore del presente Accordo, con un’aliquota pari allo 0,2%, da applicare sugli elementi della retribuzione utili per il calcolo delle aliquote contributive da versare alla Cassa Edile di Perugia.
Gli RLST, cosi come regolamentati dal presente accordo, vengono estesi ai lavoratori impiegati delle imprese che non avendo lavoratori operai in forza, non sono iscritte alla Cassa Edile di Perugia e che ne facciano espressa richiesta scritta. La Cassa Edile di Perugia a seguito della richiesta, da parte dell’impresa e/o dei lavoratori, di accesso per i propri lavoratori impiegati alla rappresentanza del RLST, convocherà l’impresa e le rappresentanze sindacali presenti all’interno dell’azienda, questo se tali rappresentanze corrispondano ad una o più delle organizzazioni sindacali firmatarie , del presente accordo, in assenza di queste convocherà tutte tre le OO.SS. Fillea, Filca, Feneal, per definire le modalità di applicazione del presente accordo. La contribuzione di tali imprese, per ogni dipendente impiegato, sarà versata al fondo degli RLST presso la Cassa Edile della provincia di Perugia, con la stessa aliquota prevista per i lavoratori operai, calcolata sulla retribuzione mensile utile al calcolo del TFR. Sono esonerate dal versamento del contributo aggiuntivo di cui sopra le imprese nelle quali i lavoratori dipendenti abbiano proceduto all’elezione diretta del RLS secondo le modalità previste, dall’articolo 47 del decreto legislativo n. 81/2008.
Laddove l’elezione avvenga successivamente all’entrata in vigore dell’accordo quadro regionale del 21 marzo 2012, la data dell’elezione del RLS aziendale deve essere preventivamente richiesta alle organizzazioni sindacali dei lavoratori firmatarie del presente accordo che avranno 20 giorni di tempo per organizzarla, altrimenti si prenderà a riferimento la proposta dell’azienda.
Per tutti gli RLS eletti precedentemente e successivamente al presente accordo, e al fine di ottenere l’esonero dal versamento del contributo, le imprese dovranno comunicare al CESF di Perugia e alla commissione degli RLST, il nominativo dell’RLS e trasmettere contestualmente copia del verbale di elezione e copia dell’attestato di formazione dell’RLS (solo nel caso in cui non sia stato rilasciato dal sistema bilaterale dell’edilizia o da sistemi formativi che hanno svolto la formazione in collaborazione con gli Enti Bilaterali stessi). Il CESF provvederà, entro 15 giorni dal ricevimento dei suddetti documenti, a comunicare formalmente alla Cassa Edile la regolarità della documentazione e il diritto all’esonero dal pagamento del contributo aggiuntivo.
Il CESF di Perugia provvederà inoltre a comunicare l'elenco aggiornato degli RLS alla commissione ogni volta che la stessa si riunisce.
Gli importi calcolati dalle imprese ai sensi del 9° capoverso del presente articolo sono riscossi tramite le Casse Edili di Perugia mediante la modulistica in uso e conferiti nel "Fondo RLST della provincia di Perugia” costituito presso la Cassa stessa.
Il Fondo verrà messo a disposizione della costituenda Commissione, formata da 3 rappresentanti delle Organizzazioni sindacali (1 Fillea, 1 Filca, 1 Feneal) e un rappresentante delle associazioni dei datori di lavoro. Nell’ambito della stessa Commissione verranno stabilite le modalità di gestione secondo il regolamento che sarà varato dalle parti sociali territoriali.
Per la salvaguardia degli accordi in essere, a seguito di verifica dell’andamento del fondo RLST, le parti si impegnano sin da ora, se fosse necessario, a rivedere l’aliquota sopra stabilita.
Il soggetto nominato RLST deve avere un'effettiva esperienza nel settore edile e/o in materia di sicurezza, di almeno 24 mesi.
L’RLST viene designato dalle Organizzazioni sindacali territoriali e la nomina è ratificata in apposite assemblee zonali.
Dello svolgimento delle assemblee nonché degli esiti delle stesse viene redatto apposito verbale. Copia del verbale di assemblea deve essere trasmessa, a cura delle Organizzazioni sindacali territoriali, alle Associazioni datoriali firmatarie del presente accordo.
La durata dell'Incarico è triennale e ogni nuovo incarico deve essere conferito sulla base dei requisiti e secondo le modalità previsti dal presente articolo.
L’RLST decade dall'incarico per qualsiasi violazione del presente accordo. In particolare, decade dall'incarico qualora faccia un uso non strettamente connesso alla sua funzione o in violazione del segreto industriale di notizie o documenti che abbia ricevuto nello svolgimento del proprio incarico, ovvero abusi della propria posizione per ottenere vantaggi per sé o per altri. Inoltre, il rappresentante
decade dall’incarico qualora venga rinviato a giudizio durante il triennio di nomina per motivi connessi all’incarico svolto.
Prima dell’inizio della propria attività, l’RLST deve ricevere la formazione obbligatoria prevista dall’articolo 48 comma 7 del decreto legislativo n. 81/2008 e dal CCNL 2010, per un minimo di n. 120 ore. Successivamente l’RLST deve ricevere un aggiornamento della formazione di almeno 8 ore annue.
La formazione, nei limiti sopra indicati, è impartita dal CESF di Perugia.
Lo svolgimento dell'attività dell’RLST è disciplinato dal presente accordo, dai contratti collettivi nazionali di lavoro delle associazioni firmatarie e dai rispettivi allegati, nonché dalla legislazione e dai regolamenti territoriali.
I verbali di nomina degli RLST vengono inviati dalle imprese al CESF di Perugia, che provvederà ad inserire in apposito gestionale informatizzato i seguenti dati:
- Nome impresa
- Ubicazione territoriale
- N. telefonici
- Nominativo RLST (individuato in base all’ubicazione della sede aziendale ed alle zone di competenza dei singoli RLST)
- Data della nomina.
Il CESF provvederà ogni 15 giorni a trasmettere alla Commissione il file aggiornato.
Il RLST deve segnalare preventivamente all'Impresa interessata le visite che intende effettuare negli ambienti di lavoro. Il diritto di accesso ai luoghi di lavoro è esercitato nel rispetto delle esigenze produttive, con le limitazioni previste dalla legge e sarà procedurizzato dai regolamenti territoriali per l’attività degli RLST.
L'impresa deve garantire la presenza nel luogo di accesso del responsabile del servizio di sicurezza, che affianca l’RLST nell'esame dell'ambiente di lavoro. In caso di inottemperanza dell'impresa, l’RLST può comunque svolgere l'esame dell'ambiente di lavoro.
Tutti gli RLST devono essere muniti di tesserino di riconoscimento, da esibirsi prima dell'accesso ai cantieri, e devono essere altresì dotati di tutti i mezzi personali di protezione previsti dalla legge. Delle visite aziendali e degli altri interventi di consultazione viene redatto un resoconto su apposito modulo in duplice copia, una delle quali viene contestualmente consegnata all’impresa.
Al fine di raccordare l’attività degli RLST con quella dei tecnici del CESF è prevista una riunione mensile tra gli RLST ed i rappresentanti del CESF.
Degli esiti dell'esercizio delle funzioni degli RLST viene redatta una relazione trimestrale, da inoltrarsi al CESF di Perugia, contenente gli elementi più significativi delle visite effettuate.
Per lo svolgimento delle loro funzioni, gli RLST possono usufruire di un locale presso le sedi degli Enti Bilaterali.
Ogni divergenza sorta tra l’RLST e l'impresa sull’applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione previsti dalle normative vigenti, che non sia componibile tra le parti stesse, è verbalizzata e, prima di qualsiasi ulteriore azione, deve essere sottoposta al Consiglio di Amministrazione del CESF in qualità di organo di prima istanza in merito a controversie, che deve esprimere il proprio parere di norma entro tre giorni, ovvero entro dieci giorni nei casi particolarmente complessi.
L’RLST agisce direttamente, di fronte ad eventuali irregolarità riguardanti la salute e la sicurezza in ambiente di lavoro, sulla base delle norme e dei contratti vigenti.

9. Vestiario
Tutti i lavoratori impegnati nei cantieri edili devono essere dotati, oltre che di scarpe antinfortunistiche e dei dpi specifici per le mansioni cui sono addetti, di adeguato vestiario da lavoro. La Cassa edile di Perugia fornisce parte del vestiario ai lavoratori. […] Sono esonerate dal versamento del contributo aggiuntivo di cui sopra le imprese nelle quali i lavoratori dipendenti abbiano ricevuto gli abiti da lavoro come verificato dai rappresentanti dei lavoratori che certificheranno l’avvenuta consegna firmando l’apposito Accordo Sindacale allegato, accordo che per essere valido dovrà essere sottoscritto dalla RSU aziendale eletta secondo le procedure previste dagli accordi interconfederali (sottoscritti da Confindustria, Lega Coop, Cgil, Cisl Uil) come il testo unico del 10 gennaio 2014, oppure in assenza di essa dalle organizzazioni sindacali alle quali i lavoratori dipendenti hanno conferito delega. La verifica della rappresentanza aziendale e delle deleghe può essere svolta da una delle parti presso la Cassa edile al 30 settembre di ogni anno. L’accordo sindacale dovrà essere trasmesso alla Cassa edile entro il 31 maggio di ogni anno. A partire dal mese successivo a quello in cui l’impresa tra inette l’accordo l’aliquota dello ,0-15% verrà sospesa per un periodo di 12 mesi a partire da quello in cui è stato firmato l’accordo stesso. Successivamente il contributo verrà ripristinato fino alla consegna di un nuovo accordo che dovrà comunque avvenire entro il mese di maggio di ogni anno.

10. Contratto di cantiere
Risulta di assoluta evidenza come uno dei principali fattori di debolezza del settore sia rappresentato dalla estrema frammentazione della sua struttura produttiva. In questi anni abbiamo assistito ad una "polverizzazione” della struttura industriale delle costruzioni con la proliferazione delle “partite IVA", e questo è accaduto contemporaneamente al permanere di forti situazioni di lavoro nero, di irregolarità, di scarso rispetto delle norme sulla sicurezza e di un basso livello di legalità. Il contratto di cantiere potrebbe essere lo strumento attraverso il quale non solo si combattono tutti i pericolosi fenomeni sopracitati, ma si può dare un contributo per innalzare la qualità del processo produttivo, dell’organizzazione del lavoro e conseguentemente della sicurezza dei lavoratori. È attraverso il contratto di cantiere che si può tentare di ricomporre la frammentazione d’impresa, di innalzare i livelli di legalità, regolarità e sicurezza e di innovare, modernizzare, informatizzare il processo produttivo delle costruzioni e di ottimizzare la gestione unitaria dei diversi soggetti che interagiscono nel cantiere. Le parti sociali territoriali si impegnano, attraverso la sperimentazione del contratto di cantiere, a diffondere buone prassi condivise finalizzate a garantire la qualità del processo e del prodotto finale a garanzia del committente, e ad assicurare una concorrenza leale tra i diversi soggetti impegnati nel processo industriale delle costruzioni. Le parti si dichiarano pronte a sperimentare tale strumento nei cantieri pubblici e privati di importo superiore a 5 milioni d’euro, anche nell’ambito delle linee guida che potranno essere definite dalle parti sociali nazionali.

11. Lavoratori autonomi
Con la stessa finalità di combattere i fenomeni di destrutturazione del settore e di migliorarne la qualità complessiva, le parti sociali territoriali intendono regolare l’ingresso delle imprese individuali o società non iscritte, nel sistema degli enti bilaterali.
A questo fine le parti concordano, in conformità all’art. 4 del vigente Statuto della Cassa Edile della Provincia di Perugia, di iscrivere allo stesso ente, su base volontaria, le imprese, che sotto qualsiasi forma giuridica, svolgono lavorazioni edili ed affini, come tali dichiarate nel CCNL delle imprese edili industriali e cooperative.
Ai sensi degli artt. 5, 6 e 7 del vigente Statuto della Cassa Edile della Provincia di Perugia, le parti concordano inoltre che il rapporto di iscrizione perfezionatosi ai sensi del presente accordo, viene esplicitato secondo l'apposita modulistica che si allega al presente e comporta quanto segue:
• pagamento di una quota associativa annua pari a € 150,00 da ripartire al 50% tra CESF e Cassa Edile di Perugia;
• servizio relativo all’esame di congruità dalla data dell'Iscrizione per l’anno finanziario in corso;
• servizio di verifica della documentazione aziendale relativa alla sicurezza;
• un kit di indumenti da lavoro a scelta tra quelli previsti dal Regolamento Assistenze per un valore di 900 punti;
• un corso di formazione presso il CESF di Perugia tra quelli non rientranti nella formazione obbligatoria per legge o per contratto;
• sconto del 30% sul prezzo di tutti gli altri corsi offerti dal CESF di Perugia.
Alle imprese individuali o società prive di lavoratori dipendenti con qualifica di operai non iscritte che non intendono iscriversi alla Cassa Edile della Provincia di Perugia, verrà richiesto l’importo di € 50,00 a titolo di diritti di segreteria ogni volta che la Cassa Edile stessa si troverà a dover esaminare una richiesta di congruità contributiva e DURC in cui sia presente l’impresa non iscritta.
L’esame e la valutazione della congruità contributiva o DURC vengono effettuati ai sensi della normativa vigente e potrebbero dare un esito positivo o negativo indipendentemente dall'Iscrizione o meno alla cassa edile.

Parte economica
6. Indennità lavori in galleria

Al personale addetto alla costruzione di gallerie di sezione particolarmente ristretta o con fronte di avanzamento distante oltre 1 Km (1000 Mt), verrà corrisposta, per tutte le ore effettivamente prestate oltre tale distanza e in aggiunta alle singole percentuali di cui al Gruppo B, così come individuato nei vigenti CC.CC.NN.LL, un’ulteriore indennità del 20%.