Categoria: Accordi interistituzionali, protocolli ed intese
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PROTOCOLLO D’INTESA
PER POTENZIARE LA SICUREZZA SUL LAVORO IN AMBITI PARTICOLARMENTE A RISCHIO
 

L’anno duemiladiciotto, il giorno venti del mese di aprile, presso la Prefettura di Milano,
Gli enti promotori:
• La Prefettura di Milano
• La Regione Lombardia
• La Città Metropolitana di Milano
• Il Comune di Milano
• L’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Milano
• Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco
• L’INAIL
• L’ATS Città Metropolitana Milano
• L’Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza (di seguito Assolombarda)
• L’Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza (di seguito Assimpredil Ance)
• Le Confederazioni Sindacali e le OO.SS. dei lavoratori CGIL CISL UIL di Milano
• Politecnico di Milano

promuovono e sottoscrivono il presente Protocollo
 

- Visto il Protocollo d’intesa per la regolarità e la sicurezza del lavoro nel settore delle costruzioni siglato il 22 febbraio 2012 presso la prefettura di Milano tra Prefettura, Provincia, Comune, Direzione Territoriale del Lavoro, le Asl di Milano , MI1 e MI 2, La Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Milano, l’Aler, l’ANCI Lombardia, Le Associazioni di categoria edili, commerciali, industriali ed artigianali di Milano, Legnano e Magenta; le Confederazioni Sindacali e le OO.SS. dei lavoratori edili di Milano, Legnano e Magenta.
 

VISTI

• il D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i.;
• il D.Lgs. n. 272 del 27 luglio 1999;
• il D.P.R. n. 177 del 14 settembre 2011, Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’art. 6, comma 8, lettera g), del D.Lgs. n. 81/2008;
• la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 21 dicembre 2011: accordo su disciplina art. 37 del D.Lgs. n. 81/2008 per la formazione dei lavoratori;
• la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 22 febbraio 2012: accordo ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano concernente l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata e gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’art. 73, comma5, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.;
• il Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012 “Procedure standardizzazione per la valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 29 del D.Lgs. n. 81/2008 ed il documento del dicembre 2012 del Comitato Regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Veneto (D.P.C.M. del 21 dicembre 2007, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, DGRV del 30 dicembre 2008, n. 4182): indicazioni per la stesura del documento standardizzato di valutazione dei rischi”;
• la lettera circolare del Ministero del Lavoro del 18 novembre 2010 in ordine all’applicazione delle misure necessarie alla valutazione del rischio stress lavoro correlato, di cui all’art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.;
• la lettera circolare del Ministero del Lavoro dell’11 luglio 2011 “Chiarimenti sul sistema di controllo ed indicazioni per l’adozione del sistema disciplinare per le aziende che hanno adottato un modello organizzativo e di gestione definito conformemente alla Linee Guida UNI-INAIL (edizione 2001) o alle BS OHSAS 18001:2007”;
• il Decreto del Ministero del Lavoro del 13 febbraio 2014: “Recepimento delle procedure semplificate per l’adozione ed l’efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese (art. 30, comma 5/bis del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.)”
• il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 adottato con Intesa in Conferenza Stato Regioni rep. atti n. 156 del 13.11.2014 e con il successivo Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del rep. atti n. 56 del 25.03.2015 concernente il “Piano Nazionale della Prevenzione per gli anni 2014-2018 – Documento di valutazione”,
• il Piano Regionale della Prevenzione di Regione Lombardia approvato con delibera di Giunta Regionale n. X / 3654 Seduta del 05/06/2015 e le Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l’esercizio 2018, approvate con Deliberazione n. X / 7600 del 20/12/2017
 

CONSIDERATO

che le parti firmatarie intendono delineare un modello efficace di contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro nelle imprese che eseguono i lavori ritenuti a maggiore esposizione di incidenti sul lavoro, nella consapevolezza altresì, che una sempre più diffusa formazione e un crescente impiego di risorse tecnologiche di supporto alle imprese possano costituire strumenti per attuare adeguati livelli di salute e sicurezza dei lavoratori, soprattutto in settori esposti a maggior rischio.
 

RIAFFERMATA

- l’opportunità di un sistema integrato di scambio informativo tra le pubbliche istituzioni deputate ad attività di verifica e controllo, le amministrazioni pubbliche firmatarie e le parti sociali, utilizzando le banche dati già costituite e promuovendo il costante popolamento delle stesse per i profili di rispettiva competenza;
- l’esigenza di accrescere la cultura e la pratica della salute e sicurezza delle imprese e dei lavoratori per aumentare il grado della sicurezza delle attività ritenute a rischio, elevando il livello di formazione ed informazione dei lavoratori e degli operatori;
- la necessità di sviluppare sul tema della sicurezza del lavoro più proficue collaborazioni tra le imprese, le parti sociali con il coinvolgimento del Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Gestionale per il tramite delle Associazioni datoriali, delle imprese dotate di un elevato know how che hanno già avviato delle buone pratiche sotto il profilo della conoscenza e della formazione;
- la necessità di integrare gli interventi, attraverso la valorizzazione del contributo specifico di tutti gli attori coinvolti, secondo le rispettive competenze, al fine di rendere più incisiva ed unitaria l’azione a tutela della salute dei lavoratori, nonché promuovere, sostenere e diffondere la cultura della sicurezza, attraverso l’organizzazione, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, di specifici percorsi formativi aggiuntivi, rivolti ai lavoratori, ai preposti, agli RSPP, agli ASPP, ai dirigenti e ai datori di lavoro;
- la necessità di proseguire sull’azione di sensibilizzazione volta a creare una permanente educazione alla cultura della sicurezza come etica di responsabilità sociale, avvalendosi del supporto del Centro per la Cultura della Prevenzione istituito presso il Comune di Milano e integrando anche i progetti già in essere, al fine di introdurre percorsi formativi specifici;
- la necessità di evidenziare il ruolo degli Enti bilaterali costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative con particolare riferimento alla promozione di attività formative, alla determinazione di modalità di attuazione della formazione professionale in azienda nonché allo sviluppo di azioni inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro
 

TUTTO CIÒ PREMESSO SI CONVIENE QUANTO SEGUE

Le parti condividono di circoscrivere l’ambito dell’intesa focalizzando l’attenzione in settori ritenuti esposti maggiormente a rischio.

 

1. AMBITO DI OPERATIVITÀ DEL PROTOCOLLO

Le priorità di intervento negli ambiti da ritenere a rischio sono state definite a partire dai flussi informativi nazionali consolidati, relativi ai danni alla salute e ai rischi presenti negli ambienti di lavoro, dai Flussi informativi INAIL- Regioni e dal sistema gestionale Malattie Professionali Infortuni (Ma.P.I.), adottato da tempo in Regione Lombardia.
I Flussi informativi INAIL- Regioni hanno consentito l’estrazione dei dati con criteri diversi: tassi di frequenza e di gravità degli infortuni, eventi sentinella e particolari tipi di incidenti.
Le informazioni contenute nel sistema gestionale Malattie Professionali Infortuni - Ma.P.I., riferite a tutti gli infortuni oggetto di indagine da parte dei Servizi PSAL delle ATS, hanno consentito di operare selezioni ancora più mirate con riferimento al danno (diagnosi, prognosi, natura ed entità), allo scenario dell’evento (mansione effettiva e attività dell’infortunato, ambiente di lavoro) e ai fattori determinanti (utensili, macchine, impianti, materiali, ecc.).
Il confronto e l’esame dei dati disponibili da parte dei soggetti firmatari ha condotto a ritenere maggiormente esposti a rischio determinati settori e specifici scenari.
Le parti condividono di considerare prioritari, ai fini della sicurezza sul lavoro, gli interventi soprattutto nei seguenti settori di attività:
- gestione rifiuti,
- trattamenti superficiali metalli,
- logistica/trasporti;
Scenari da attenzionare:
- interventi di manutenzione,
- utilizzo di prodotti chimici,
- ambienti sospetti di inquinamento o confinati,
- ingresso in aree interdette di impianti.
Resta inteso che, oltre a tali interventi, proseguirà l’attività di vigilanza e controllo in settori ad elevato rischio infortunistico, quali edilizia e agricoltura, secondo le specifiche competenze e indirizzi operativi.

 

2.1 AZIONI MIRATE DI SENSIBILIZZAZONE E INFORMAZIONE

Le parti concordano sulla necessità di potenziare al massimo l’attività di formazione dedicata a tutti gli attori coinvolti nei settori e negli scenari ritenuti a rischio, come evidenziati nel punto 1.
- preso atto che il Comune di Milano sta predisponendo, in forza di un Accordo già operativo sin dal dicembre 2014, un nuovo Protocollo d’intesa tra Città Metropolitana, Comune di Milano -Direzione Economia Urbana e Lavoro, ATS Milano, INAIL -Direzione Regionale Lombardia, Ispettorato Territoriale del Lavoro di Milano e Vigili del Fuoco di Milano, con la collaborazione della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP), per il prosieguo delle attività del “Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita”, punto di riferimento per i giovani, i lavoratori, le organizzazioni sindacali e le aziende che vogliano affrontare, con un approccio nuovo, le tematiche legate alla sicurezza ma soprattutto alla prevenzione negli ambienti di vita, di studio e di lavoro;
- preso atto che esistono centri di eccellenza anche nell’ambito della bilateralità per la formazione dei lavoratori e degli RLS;
- al fine di favorire la azioni di formazione nei settori a rischio, il “Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita”, con la collaborazione di tutte le parti firmatarie del protocollo citato, di CGIL CISL UIL di Milano e delle reti formative ad esse collegate, promuoverà le seguenti azioni di:
1. Informazione, per imprese e lavoratori, sui rischi professionali presenti nelle tipologie produttive e negli scenari precisati al punto 1;
2. Prevenzione e valutazione dei rischi nei nuovi ambienti di lavoro, FabLab StartUp e Coworking;
3. Sensibilizzazione alla cultura della sicurezza per artigiani e lavoratori autonomi.
Tali proposte saranno realizzate attraverso cicli di incontri promossi ad hoc con la presenza di relatori qualificati.
I destinatari di tali azioni saranno le aziende e le diverse figura della prevenzione.

 

2.2 COORDINAMENTO DELLE AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE

Il Centro per la Cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita curerà l’organizzazione delle iniziative citate nel punto 2.1, alla cui realizzazione parteciperanno gli Enti promotori del presente protocollo, che individueranno:
1. le modalità di scelta dei soggetti interessati;
2. gli Organismi Paritetici Provinciali, competenti per settore e territorio e rispondenti ai requisiti di legge, per l’espletamento delle proprie prerogative ai sensi della normativa con particolare riferimento all’indirizzare e all’erogare attività di formazione con riguardo ai settori di attività di cui al presente protocollo punto 1.
3. gli strumenti più efficaci per il coinvolgimento di tali soggetti.
Si procederà secondo i seguenti criteri:
- individuazione delle aziende più a rischio per frequenza infortunistica e gravità degli infortuni;
- individuazione dei sottogruppi di lavoratori che necessitano di maggiore attenzione (es. stranieri, lavoratori con contratto a tempo determinato, ecc.,).
Per la formazione dei datori di lavoro l’organismo si avvarrà anche del supporto del Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Gestionale e delle Associazioni datoriali per l’illustrazione di dettaglio dei sistemi di innovazione tecnologica più avanzati che possano essere di supporto alle imprese per prevenire problemi di sicurezza sul lavoro nei settori individuati dal punto 1.
Si promuoveranno, in coordinamento con gli Organismi Paritetici Provinciali (OPP), percorsi di valorizzazione delle figure degli RLS, degli RLST e degli RSPP, anche attraverso l’individuazione di procedure codificate ed approvate da tutti gli organismi di vigilanza preposti.
Le Associazioni datoriali assicureranno, con le proprie Funzioni associative, la collaborazione per mettere a disposizione le competenze specialistiche, facilitando l’interazione con le Imprese. In particolare, verranno assicurate le attività, quali check sulle valutazioni dei rischi e aggiornamenti conseguenti, predisposizione di Linee Guida e documenti tecnici, la collaborazione per lo scambio di “buone pratiche”, l’erogazione di formazione specifica su procedure previste e comportamenti, anche attraverso l’attivazione di azioni sinergiche tra le Imprese.
Per il rafforzamento dell’azione di prevenzione, il Centro per la Cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita promuoverà, in collaborazione con le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali, l’organizzazione di incontri di sensibilizzazione dei lavoratori attraverso la trasformazione delle dinamiche di alcuni infortuni indagati da ATS in “storie”, con un maggior coinvolgimento dei lavoratori e una maggiore comprensione dei fattori che hanno indotto il realizzarsi o il permanere di una situazione di rischio e la formulazione e condivisione di soluzioni preventive generalizzabili. Promuoverà, altresì, interazioni con il Politecnico di Milano- Dipartimento di Ingegneria Gestionale e altri Istituti pubblici di ricerca per conoscere attività di sviluppo su nuove tecnologie e innovativi dispositivi di prospettico ausilio per i settori di attività di cui al punto 1.
INAIL Direzione regionale Lombardia parteciperà a titolo gratuito con proprio personale per l’assolvimento delle attività formative, che saranno concordate nel Tavolo permanente.

 

3.1 ATTIVITA’ ISPETTIVE E DI CONTROLLO

Le parti competenti nella attività di vigilanza ai sensi della normativa vigente, si impegnano a pianificare, nell’ambito delle rispettive competenze e indirizzi operativi, all’interno del Sistema Istituzionale, così come disegnato dal D.Lgs. 81/2008 ed in relazione alle risorse umane e strumentali disponibili, gli interventi di vigilanza/controllo, specie nei settori a maggior rischio, attraverso un’azione coordinata ed unitaria, garantendo un uso appropriato e bilanciato della deterrenza e dell’assistenza.

 

3.2 ORGANISMO DI COORDINAMENTO DELL’ATTIVITÀ DI CONTROLLO

L’organismo di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro è il “Comitato territoriale di Coordinamento”, ex art. 7 D.Lgs. 81/08, presieduto da ATS Città Metropolitana di Milano.
Gli Enti provvederanno alla reciproca informazione circa la programmazione e la pianificazione dell’attività di controllo e individueranno le modalità più idonee per giungere alla condivisione degli esiti della complessiva attività di controllo effettuata, al fine di rilevare eventuali criticità e conseguenti azioni correttive.

 

4. RAFFORZAMENTO DELLA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI CONDIVISE. OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO I.M.Pre.S@

Le parti si impegnano ad intensificare, nel rispetto dei principi di autonomia, sussidiarietà e nello spirito della leale collaborazione, gli scambi di conoscenza tra gli Enti istituzionali e i diversi soggetti pubblici e privati interessati alla problematica, al fine di favorire la realizzazione di un sistema integrato di scambio informativo, in cui la condivisione di elementi di analisi e di valutazione delle situazioni è suscettibile di potenziare le capacità di intervento degli Enti che operano nell’attività di prevenzione e di vigilanza a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le parti si impegnano per i profili di rispettiva competenza a rafforzare le azioni di condivisione dei dati nel sistema regionale già attivo I.M.Pre.S@, acronimo di “Informatizzazione Monitoraggio Prevenzione Sanitaria”.
Le parti, ove possibile, si impegnano a supportare la carenza di risorse umane da dedicare agli inserimenti nel sistema.

 

5. TAVOLO PERMANENTE DI COORDINAMENTO

È costituito presso la Prefettura un “Tavolo di coordinamento permanente per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti”, con tutti gli attori istituzionali interessati e le Parti sociali, con il compito di monitorare il fenomeno degli infortuni sui luoghi di lavoro nei settori a rischio indicati nel punto 1 e dare impulso all’avvio di specifiche campagne di sensibilizzazione, attraverso la raccolta continua delle segnalazioni degli infortuni e delle informazioni provenienti dai soggetti accreditati, allo scopo di garantire elevati livelli di sicurezza. Il Tavolo metterà in “rete” metodi, modelli e percorsi formativi selezionati dalle diverse componenti al fine di individuare i temi di comune interesse e sviluppare studi ed approfondimenti utilizzando la “rete delle competenze” e le “buone pratiche”, già avviate.

 

6. RISORSE

Le parti si impegnano a prevedere, ove dovessero rendersi disponibili specifiche risorse secondo i rispettivi ordinamenti e compatibilmente con gli obblighi di razionalizzazione delle risorse pubbliche, appositi fondi per promuovere e mettere in atto mirati progetti di prevenzione a tutela della sicurezza dei lavoratori, rendendone trasparenti le modalità di utilizzazione, nonché ad individuare apposite risorse umane da destinare all’attuazione degli impegni assunti.
 

Milano, 20 aprile 2018

Prefettura di Milano
Il Prefetto, Dott.ssa Luciana Lamorgese

Regione Lombardia
Il Presidente, Avv. Attilio Fontana

Città Metropolitana di Milano
Il Sindaco, Dott. Giuseppe Sala

Comune di Milano
Il Sindaco, Dott. Giuseppe Sala

Ispettorato Territoriale del Lavoro di Milano
Il Direttore, Dott.ssa Patrizia Muscatello

Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano
Il Direttore Regionale VV.F. Lombardia,
Dott. Ing. Dante Pellicano

INAIL Milano
Il Direttore Regionale, Dott. Antonio Traficante

ATS Città Metropolitana Milano
Il Direttore Generale, Dott. Marco Bosio

Assolombarda
Il Presidente, Dott. Carlo Bonomi

Assimpredil Ance
Il Presidente, Dott. Marco Dettori

CGIL – Camera del Lavoro Milano
Il Segretario Generale, Sig. Massimo Bonini

CISL Milano Metropoli
Il Componente della Segreteria, con delega sulla Salute
e Sicurezza nei luoghi di lavoro, Sig. Carlo Gerla

UIL Milano e Lombardia
Il Segretario Generale, Sig. Danilo Margaritella

Politecnico di Milano
Il Rettore, Prof. Ferruccio Resta


Fonte: prefettura.it