Regione Puglia
Giunta regionale
Delibera 4 marzo 2008, n.279
Patto per la salute nei luoghi di Lavoro - (DPCM 17 dicembre 2007) Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro - Approvazione.
B.U.R. 13 marzo 2008, n. 41

L'Assessore alle Politiche della Salute, Dr. Alberto Tedesco, sulla base dell'istruttoria espletata dall'Ufficio n° 3, confermata dal Dirigente del Settore Assistenza Territoriale e Prevenzione, riferisce quanto segue:
Il DPCM 29 novembre 2001, dal titolo "Definizione dei livelli essenziali di assistenza", individua, tra le prestazioni di assistenza sanitaria garantite dal Servizio sanitario nazionale, la tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro, definendo a tale scopo gli indicatori di risultato necessari per la verifica dell'efficacia degli interventi.
Successivamente, il DPCM 17 dicembre 2007 "Esecuzione dell'accordo del l agosto 2007, recante Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro" ha ratificato l'accordo Stato Regioni, sottoscritto in data i agosto 2007, con il quale è stato individuato l'obiettivo nazionale di effettuare:
- 250.000 interventi ispettivi all'anno, proporzionati, per ciascuna Regione e Provincia autonoma, alla consistenza numerica delle unità locali delle imprese attive nei rispettivi territori;
- verifiche ispettive annuali in almeno il 5% delle unità locali.
Assumendo come base di riferimento la banca dati dei Nuovi Flussi Informativi realizzata da INAIL, ISPESL, Regioni e Province Autonome, nel 2005 (ultimo dato utile di riferimento) erano attive in Puglia nel settore Industria e Servizi 104.406 imprese (con almeno un dipendente o un socio lavoratore), pari al 4,8% del totale delle imprese presenti sul territorio nazionale. In funzione di questa percentuale, i Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPESAL) delle ASL pugliesi dovranno assicurare il progressivo raggiungimento (nell'arco del triennio 2008-2010) dell'obiettivo di un numero di verifiche annue negli ambienti di lavoro complessivamente pari a 12.000, che dovranno essere ripartite per le singole ASL secondo i criteri contenuti nel "Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro" che forma parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (All. 1).
Il Piano nazionale triennale per l'edilizia 2008-2010, approvato dalla Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome nella seduta del 14 giugno 2007, prevede inoltre per la Puglia la verifica ispettiva annuale di almeno 2.700 cantieri nel triennio 2008-2010, ricompresi peraltro nel numero delle ispezioni già previste dal Patto per la salute.
I dati desumibili dal sistema dei flussi informativi Inail/Ispesl/Regioni consentono di individuare in Puglia, oltre che nel compatto edile, anche nei comparti metallurgico e della lavorazione del legno quelli ad andamento infortunistico maggiormente significativo. Si rende necessario, inoltre, effettuare ispezioni anche nel comparto agricolo, i cui dati occupazionali e infortunistici sono notoriamente fortemente sottostimati al punto da richiedere uno specifico intervento di sistema.
Altro obiettivo qualificante del Patto è il potenziamento operativo dei Servizi delle ASL, correlato al progetto CCM, Ispesl, Regioni e Province Autonome relativo alla "Rilevazione Attività e Organizzazione degli SPESAL", che tenga conto della distribuzione del sistema produttivo e della mappatura dei rischi e dei danni. In quest'ottica si ribadiscono gli standard di personale definiti nel DIEF 2008 (un tecnico della prevenzione ogni 30.000 abitanti e un medico del lavoro ogni 65.000 abitanti). In linea con queste considerazioni, la dotazione organica degli SPESAL dovrà essere integrata come indicato nella seguente tabella:

ASL Popol. al 1.1.2007 Medici al 1.1.2007 TdP al 1.1.2007
In forza (Unità Equivalenti) Previsti Carenti In forza (Unità Equivalenti) Previsti Carenti
BARI 1.249.533 10 19 9 19 41 22
BAT 388.330 4 6 2 5 13 8
BRINDISI 402.831 1 6 5 4 13 9
FOGGIA 640.047 8 10 2 8 21 13
LECCE 808.939 9 12 3 16 27 11
TARANTO 580.189 1 9 8 10 19 9
TOTALE 4.069.869 33 62 29 62 134 72

Tab. 1: carenze di personale in forza ai servizi prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro

La G.R. con delibera n. 157 del 26/02/06 ha approvato il Piano Triennale della Prevenzione - linea operativa infortuni sul lavoro, prevedendo tra l'altro il potenziamento delle attività di controllo e prevenzione, mediante il reclutamento di 37 tecnici della prevenzione e 17 medici del lavoro da assegnare per 3 anni ai Servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro delle ASL. Ad oggi risultano assunte delle unità sopra indicate 22 tecnici della prevenzione e 11 medici del lavoro, mentre sono in fase di completamento le procedure di assunzione per le rimanenti unità.
Nel richiamare quanto previsto dalla DGR n. 95/08 (DIEF 2008) con cui la G.R. ha assegnato ai Direttori Generali il seguente obiettivo "Il potenziamento delle attività di vigilanza e controllo svolte dagli SPESAL anche incrementando ove consentito il numero degli operatori costituisce obiettivo dei Direttori Generali", in considerazione del prospetto della Tab. 1 e al fine di raggiungere la quota di dotazione minima indicata dal Dief 2008, occorre integrare la dotazione organica degli SPESAL ancora con 35 tecnici della prevenzione e 13 medici del lavoro.
Inoltre, al fine di assicurare adeguata operatività al personale impegnato nelle attività ispettive, deve essere previsto il potenziamento del parco macchine e delle dotazioni informatiche e strumentali assegnate agli SPESAL.
Si prevede infine che vengano messe in atto iniziative finalizzate al potenziamento del sistema informativo regionale su infortuni e malattie professionali (anche attraverso progetti di ricerca attiva) e che vengano favorite le attività degli SPESAL finalizzate alla prevenzione degli infortuni e delle malattie lavoro correlate nel comparto agricolo e rivolte ai lavoratori migranti, secondo quanto indicato nel "Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro" (All. 1).
Per quanto sopra esposto, si ritiene necessaria la presa d'atto del DPCM 17 dicembre 2007 "Esecuzione dell'accordo del 10 agosto 2007, recante Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro" e del Piano nazionale triennale per l'edilizia 2008-2010 approvato dalla commissione Salute delle Regioni e Provincie Autonome nella seduta del 14 giugno 2007.
Si precisa che per il primo anno di attività è stata stanziata la somma di EURO 1.200.000,00 milioni con utilizzo della quota di accantonamento per obiettivi. Con successivo atto dirigenziale si provvederà all'erogazione delle somme alle AASSLL pugliesi, prevedendo il finanziamento in funzione degli stadi di avanzamento.
Per quanto esposto in narrativa, che si intende qui integralmente riportato si propone l'approvazione da parte della Giunta regionale del "Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro" che forma parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (All. 1) così come elaborato dall'Assessorato alle Politiche della Salute, con verifica semestrale del raggiungimento degli obiettivi indicati nel progetto stesso.

COPERTURA FINANZIARIA
Il presente provvedimento comporta una spesa di euro 1.200.000,00 a carico del bilancio regionale di previsione 2008 sul capitolo 741090. Al relativo impegno dovrà provvedere il Dirigente del Settore ATP con atto dirigenziale, giusta autorizzazione ottenuta con DGR n. 95/08.

IL DIRIGENTE DEL SETTORE
Dr. Fulvio Longo

L'Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie propone alla Giunta l'adozione del conseguente atto finale, di specifica competenza della Giunta Regionale, così come definito dall'art. 44, comma 4 lett. k) della L.R. 7/2004.

LA GIUNTA

- Udita la relazione e la conseguente proposta dell'Assessore;
- Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente schema di provvedimento dal Responsabile della P.O. e dal Dirigente del Settore;
- A voti unanimi espressi nei modi di legge

DELIBERA

- Di approvare il "Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro" (All. 1);
- Di autorizzare il settore ATP dell'Assessorato alle Politiche della Salute ad assumere i conseguenti provvedimenti dirigenziali per l'impegno della spesa di euro 1.200.000,00;
- di incaricare il settore ATP di trasmettere il presente provvedimento agli Enti e Organismi locali;
- di pubblicare il presente atto sul BURP ai sensi dell'art. 42, comma 7, della L.R. n. 28/01.


Allegato 1

REGIONE PUGLIA
Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro

Il DPCM del 17 dicembre 2007, dal titolo "Esecuzione dell'accordo del 1° agosto 2007, recante Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro" ha ratificato l'accordo Stato Regioni, sottoscritto in data 1 agosto 2007, con il quale sono stati individuati una serie di obiettivi strategici diretti alla razionalizzazione degli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro. In questa direzione procedono anche il Piano nazionale triennale per l'edilizia 2008-2010 approvato dalla Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome nella seduta del 14 giugno 2007 e la stessa Legge 3 agosto 2007, n. 123, "Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto della normativa in materia".
In particolare, il predetto Patto per la salute, e successivi accordi del Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome, prevedono complessivamente a livello nazionale la realizzazione di:
- 250.000 interventi ispettivi all'anno, proporzionati, per ciascuna regione e provincia autonoma, alla consistenza numerica delle unità locali delle imprese attive nei rispettivi territori;
- verifiche ispettive annuali in almeno il 5% delle unità locali.
Il Piano nazionale triennale per l'edilizia prevede altresì per la Puglia la verifica ispettiva annuale di almeno 2.700 cantieri nel triennio 2008-2010, ricompresi peraltro nel numero delle ispezioni già previste dal Patto per la salute e precedentemente citate.
Occorre inoltre segnalare come i dati desumibili dal sistema dei flussi informativi Inail/Ispesl/Regioni consentano di individuare in Puglia (oltre che nel comparto edile) anche nei comparti metallurgico e della lavorazione del legno quelli ad andamento infortunistico maggiormente significativo. Ulteriore importante considerazione è peraltro quella che riguarda il comparto agricolo, i cui dati occupazionali e infortunistici sono notoriamente fortemente sottostimati al punto da richiedere uno specifico intervento di sistema.
Altro punto qualificante del Patto è il potenziamento operativo dei Servizi delle ASL, anche in seguito alla rilevazione dell'assetto organizzativo e produttivo dei Servizi medesimi, coerente e funzionale, in rapporto ai LEA ed alle esigenze territoriali rispetto alla struttura produttiva/occupazionale, di rischio e di danno. In quest'ottica, nell'attesa della definizione di standard di riferimento nazionali, si ribadiscono (oltre alla necessità di potenziamento delle attrezzature informatiche e dei mezzi di trasporto per gli operatori degli SPESAL che effettuano attività di vigilanza e controllo) gli standard di personale definiti dal DIEF per l'anno 2007 (un tecnico della prevenzione ogni 30.000 abitanti e un medico del lavoro ogni 65.000 abitanti). In linea con queste considerazioni, la dotazione organica degli SPESAL dovrà essere integrata come indicato nella seguente tabella:

ASL Popol. al 1.1.2007 Medici al 1.1.2007 TdP al 1.1.2007
In forza (Unità Equivalenti) Previsti Carenti In forza (Unità Equivalenti) Previsti Carenti
BARI 1.249.533 10 19 9 19 41 22
BAT 388.330 4 6 2 5 13 8
BRINDISI 402.831 1 6 5 4 13 9
FOGGIA 640.047 8 10 2 8 21 13
LECCE 808.939 9 12 3 16 27 11
TARANTO 580.189 1 9 8 10 19 9
TOTALE 4.069.869 33 62 29 62 134 72

Tab. 1: carenze di personale in forza ai servizi prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro

Alla luce delle predette considerazioni, per ottemperare alle esigenze definite dalle citate normative e dagli accordi tra Stato e Regioni si individuano come obiettivi prioritari dei Servizi Prevenzione e Sicurezza delle ASL i seguenti piani mirati, i cui finanziamenti sono già stati determinati nel Documento di Indirizzo Economico - Funzionale per l'anno 2007.

Piano mirato n. 1: implementazione dell'attività di vigilanza
Assumendo come base di riferimento la banca dati dei Nuovi Flussi Informativi realizzata da INAIL, ISPESL, Regioni e Province Autonome, nel 2005 (ultimo dato utile di riferimento) erano attive in Puglia nel settore Industria e Servizi 104.406 imprese (con almeno un dipendente o un socio lavoratore), pari al 4,8% del totale delle imprese presenti sul territorio nazionale. In funzione di questa percentuale, i Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPESAL) delle ASL pugliesi dovranno assicurare il progressivo raggiungimento (nell'arco del triennio 2008-2010) dell'obiettivo di un numero di verifiche annue negli ambienti di lavoro complessivamente pari a 12.000, da stratificare nei vari comparti produttivi, con particolare riguardo per quelli che risultano avere il maggiore tasso infortunistico.
Il 22,5% di queste verifiche ispettive (pari a 2.700 annuali) deve essere effettuato nel comparto edile (con la riserva di un 10% per le verifiche "a vista" su cantieri privi di notifica e di un ulteriore 10% per quelli dove si effettui la rimozione di materiale contenente amianto). In considerazione della particolare attenzione che dovrà essere dedicata al comparto agricolo, il 5% delle verifiche ispettive previste dovrà essere inoltre dedicato all'attività di vigilanza in questo settore lavorativo.
La quota rimanente deve essere infine distribuita negli altri comparti produttivi.
La ripartizione tra le diverse ASL deve avvenire in percentuale prendendo come punto di riferimento le unità locali presenti in ciascun ambito territoriale, secondo il seguente criterio:

ASL Unità locali %
Ispezioni edilizia Ispezioni in agricoltura Ispezioni altri comparti Totale ispezioni
di cui a  vista (10%) di cui rimozione amianto (10%)
BARI 32.835 31 837 84 83 186 2697 3720
BAT 10.952 10 270 27 27 60 870 1200
BRINDISI 9.960 10 270 27 27 60 870 1200
FOGGIA 15.551 15 405 40 41 90 1305 1800
LECCE 21.347 20 540 54 54 120 1740 2400
TARANTO 13.761 14 378 38 38 84 1218 1680
TOTALE 104.406 100 2.700 270 270 600 8.700 12.00

Tab. 2: ripartizione delle ispezioni annuali previste dal DPCM 17 dicembre 2007 e dal Piano Triennale per l'edilizia

Il rispetto degli obiettivi definiti negli specifici piani di intervento previsti dal DPCM del 17 dicembre 2007 e dal Piano nazionale triennale per l'edilizia, aggiuntivo rispetto alla normale attività correntemente svolta, comporta un significativo aumento dell'attività svolta dagli operatori dei Servizi. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra definiti, le ASL possono prevedere l'assunzione di personale, a completamento delle dotazioni di organico attualmente in essere presso i Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro e/o possono attivare politiche di incentivazione del personale già in attività presso gli stessi servizi, prevedendo verifiche ispettive effettuate anche al di fuori del comune debito orario.
Al fine di consentire l'operatività e una migliore mobilità del personale ispettivo sul territorio, si prevede l'aumento del numero delle autovetture e delle dotazioni strumentali attualmente assegnate agli SPESAL.

Piano mirato n. 2: potenziamento del sistema informativo regionale su infortuni e malattie professionali
La Regione Puglia ha da tempo aderito al progetto Inail/lspesl/Regioni relativo al sistema di Sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sui luoghi di lavoro, inserendo la prevenzione degli infortuni sul lavoro tra i prioritari obiettivi di salute. Questo progetto, cui ha successivamente aderito anche il Ministero della Salute (CCM) è stato richiamato anche nel "Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro", richiedendo un ulteriore impegno da parte delle Regioni nell'implementazione di questa attività. Analogamente, a fronte dell'avvio del Registro nazionale delle Malattie Professionali (ex D.Lgs. 38/2000), istituito presso l'Inail, il Ministero della Salute (CCM), l'Ispesl e le Regioni, compresa la Regione Puglia, hanno avviato una specifica attività, a fini statistico/epidemiologici e preventivi, finalizzata alla raccolta e all'analisi delle malattie professionali (progetto MalProf).
L'individuazione e l'analisi delle cause delle malattie correlate al lavoro parte dallo studio delle patologie direttamente segnalate ai Servizi da medici competenti, medici di medicina generale e medici ospedalieri o a seguito di interventi direttamente delegati dall'Autorità giudiziaria. In considerazione però del preoccupante fenomeno della sottodenuncia, si rende necessario attivare iniziative di ricerca attiva (eventualmente anche in linea con quanto già avviato in Regione Lombardia con il progetto OCCAM per la ricerca attiva dei tumori professionali).
Si prevede inoltre il potenziamento delle dotazioni hardware, software e dei relativi arredi, al fine di consentire la corretta elaborazione e la messa in rete dei dati rivenienti dalle iniziative messe in campo per l'implementazione dei sistemi di sorveglianza degli infortuni e delle malattie professionali e del costituendo Sistema Informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro.

Piano mirato n. 3: attività di prevenzione nel comparto agricolo e per favorire l'integrazione dei lavoratori migranti
Il comparto agricolo è notoriamente il settore produttivo nel quale minore è stato l'impatto delle attività di vigilanza e nel quale più superficiali sono le conoscenze occupazionali e di rischio lavorativo. L'estrema parcellizzazione sul territorio regionale delle aziende agricole, unite ad una cronica carenza di risorse economiche degli operatori del settore e ad una altrettanto cronica minore sensibilità alle problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, rendono questo settore produttivo particolarmente scivoloso e di difficile inquadramento. Gli scarsi dati a disposizione, anche da parte dell'INAIL, confermano peraltro la particolare difficoltà di inquadramento del comparto, con scarsi elementi sui tassi di occupazione (caratterizzati dal frequente utilizzo di lavoratori stagionali, spesse volte non regolarizzati dal punto di vista contrattuale e con l'utilizzo frequente di lavoratori migranti) e sui tassi relativi agli infortuni e alle malattie professionali.
Lo stesso accordo sottoscritto il 1 agosto 2007 tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, concernente il "Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro" (DPCM del 17 dicembre 2007) segnala la particolare urgenza di avviare piani nazionali tra l'altro nel comparto dell'agricoltura-silvicultura.
Fatte salve le competenze proprie delle Direzioni Provinciali del Lavoro per quanto attiene la verifica degli aspetti contrattuali e segnalato come nel Piano mirato n. 1 sono stati già individuati i criteri relativi all'attività di vigilanza nel comparto agricolo, si rende necessario prevedere specifici progetti finalizzati alla diffusione della cultura della sicurezza in agricoltura attraverso:
1) la previsione di appositi percorsi formativi (con il particolare coinvolgimento dei lavoratori migranti) la cui fattibilità, definita in accordo con le Associazioni di categoria e con le principali Sigle sindacali, dovrà essere preventivamente autorizzata dalla Regione.
2) l'avvio di progetti sperimentali di comparto, finalizzati a una migliore definizione delle problematiche di sicurezza del settore produttivo sul territorio regionale, con particolare riguardo per l'utilizzo di agenti chimici e per le problematiche di tipo ergonomico.
La particolare attenzione da dedicare ai lavoratori migranti, non può essere peraltro limitata al solo comparto agricolo. Notoriamente vi sono altri comparti produttivi caratterizzati da una significativa presenza di questi operatori (in particolar modo il comparto delle costruzioni) nei quali le difficoltà di comprensione della lingua, delle differenze socio-culturali rappresentano esse stesse una situazione che aumenta il rischio di incorrere in situazioni pericolose per la salute e la dignità dell'uomo.
Si rende pertanto necessario prevedere iniziative volte a favorire l'integrazione di questi lavoratori e a facilitarne l'inserimento nel mondo del lavoro nel rispetto delle condizioni di sicurezza.