Accordo per la realizzazione del progetto di ricerca dal titolo “Studio degli effetti sul metabolismo polmonare del ferro prodotti dalla presenza di amianto ed altri inquinanti: relazioni con la patologia amianto correlata”

tra

l’istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, Sede Provinciale di Trieste (di seguito denominato semplicemente INAIL), con sede legale in Trieste, Via del Teatro Romano n. 18, codice fiscale *** partita IVA ***, rappresentata dal Direttore dott.ssa Carmen La Bella,

e

l’istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico materno-infantile Burlo Garofolo con sede in Trieste, via dell’Istria 65/1, codice fiscale e partita IVA ***, in persona del Direttore Generale prof. Mauro Melato, di seguito denominato anche “IRCCS Burlo Garofolo”,

Premesso che:

- l’INAIL ha tra i suoi obiettivi strategici lo sviluppo della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita e, in particolare, il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche artt. 9 e 10, ha attribuito all’istituto il compito di svolgere attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro indicando che tali attività possano essere svolte prioritariamente tramite convenzioni con altre Istituzioni e organismi paritetici;
- l’INAIL concorre inoltre, a norma del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche art. 9, alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e le malattie correlate al lavoro e sui relativi fattori di rischio;
- l’IRCCS Burlo Garofolo ha tra i propri obiettivi istituzionali il perseguire, secondo standard d’eccellenza, finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello del l’organizzazione dei servizi sanitari, di innovazione nei modelli di assistenza e di trasferimento delie conoscenze, unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta intensità. Per le predette finalità l’IRCCS Burlo Garofolo è, tra l’altro, impegnato a programmare e condurre attività di ricerca epidemiologica, preclinica, clinica e sui servizi sanitari, dirette alla migliore conoscenza dell’eziologia e della fisiopatologia delle malattie e all’identificazione di nuovi mezzi di prevenzione, diagnosi e terapia; inoltre per le medesime finalità promuove e realizza programmi di promozione della salute anche in collaborazione con altri soggetti istituzionali;
Considerato che:
- le parti hanno un interesse reciproco a ricercare e sviluppare intese, ciascuna nei limiti dei propri ambiti istituzionali e, in coerenza con i propri obiettivi programmatici, per realizzare un solido sistema territoriale di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;
- la collaborazione e l’interazione scientifica, culturale, ed operativa tra IRCCS Burlo Garofolo e INAIL potrà comportare importanti vantaggi sul piano dello sviluppo della ricerca di base ed applicata relativa alle malattie professionali amianto correlate;
- INAIL e IRCCS Burlo Garofolo concordano sulla volontà di sviluppare in collaborazione il progetto di ricerca dal titolo “Studio degli effetti sul metabolismo polmonare del ferro prodotti dalla presenza di amianto ed altri inquinanti: relazione con la patologia amianto correlate”, d’ora innanzi anche “Progetto” allegato al presente atto quale parte integrante (Allegato 1), correlato della relativa scheda finanziaria. C.U.P. assegnato ai progetto E98C13000930005.
Tutto ciò premesso e stabilito che le premesse fanno parte integrante del presente atto, le Parti come sopra individuate, convengono quanto segue:

Art. 1 Oggetto e Finalità

Oggetto del presente Accordo è la collaborazione tra l’IRCCS Burlo Garofolo e l’INAIL finalizzata allo svolgimento del “Progetto” allo scopo di contribuire allo sviluppo di applicazioni diagnostiche e terapeutiche relativo alle patologie amianto correlate tramite la comprensione del significato delle alterazioni del metabolismo del ferro nei soggetti esposti all’amianto per motivi professionali.

Art. 2 Modalità di esecuzione

1. Le Parti si impegnano al raggiungimento degli obiettivi di cui all’art. 1 del presente Accordo, ognuna per quanto di sua pertinenza, utilizzando la propria struttura organizzativa.
2. La collaborazione oggetto del presente Accordo IRCCS - INAIL, viene realizzata sostanzialmente attraverso una borsa di dottorato di ricerca, il cui tema è attinente alla realizzazione del “Progetto”, assegnata nel rispetto della vigente normativa previo esperimento delle procedure di selezione secondo le disposizioni in materia e finanziata dall’IRCCS. L’INAIL di fatto, contribuisce nella misura di cui al successivo art. 4, al predetto finanziamento.

Art. 3 Responsabili e Comitato Scientifico

1. Responsabile per il Burlo Garofolo per la presente Convenzione e per il “Progetto” è il prof. Giorgio Zauli, Direttore Scientifico.
2. Responsabile progettuale per INAIL è il Direttore della Sede provinciale di Trieste dott.ssa Carmen La Bella e referente tecnico il Sovraintendente medico Regionale dott. Fernando Luisi.
3. Viene costituito, secondo accordi tra i rispettivi Responsabili, un Comitato scientifico composto dal Responsabile per il Burlo Garofolo, dal Responsabile progettuale o suo delegato e dal Referente tecnico per INAIL, con il compito di monitorare e valutare la realizzazione dell’Accordo e dei risultati ottenuti in relazione agli obiettivi individuati nel “Progetto” allegato.

Art. 4 Finanziamento

1. L’INAIL eroga all’IRCCS Burlo Garofalo per lo svolgimento del “Progetto” un finanziamento complessivo pari ad Euro 30.000,00 (trentamila,00), cui l’I.R.C.S.S. medesimo compartecipa secondo quanto dettagliato nella scheda economica allegata al “Progetto”.
2. L’I.R.C.C.S. Burlo Garofalo (conto corrente Banca d’Italia codice IBAN ***), beneficiario del contributo INAIL emette nota di addebito, come da scheda economica allegata, che l’INAIL pagherà entro i 60 (sessanta) giorni successivi alla sua presentazione previa dettagliata relazione dell’attività svolta, a firma del Responsabile del progetto per l’I.R.C.C.S. Burlo Garofalo accompagnata da copia della documentazione contabile delle spese sostenute attestante l’utilizzo dei contributo.
3. Per le attività del Progetto (vedi scheda economica allegata) che implichino l’acquisizione da parte di I.R.C.S.S. Burlo Garofalo di beni e servizi da altro operatore diverso dall’INAIL, è necessario che gli stessi utilizzino procedure previste a garanzia della trasparenza e della competitività del mercato, nel rispetto di criteri oggettivi prestabiliti, verificabili nella rendicontazione alla luce delle norme vigenti.

Art. 5 Pubblicazione dei risultati

Qualora l’INAIL o l’IRCCS Burlo Garofalo intendano pubblicare su riviste nazionali ed internazionali i risultati delie attività svolte in esecuzione del presente Accordo o esporli o farne uso in occasioni di congressi, convegni, seminari o simili, saranno tenuti a dare reciproco congruo avviso in forma scritta, senza pregiudizio per eventuali interessi connessi alla tutela dei risultati stessi.

Art. 6 Tracciabilità dei flussi finanziari

L’INAIL e l'IRCCS Burlo Garofolo assumono gli obblighi derivanti dalla normativa in materia di tracciabilità dei flussi finanziari ai sensi della L. 13/08/2010 n. 136.

Art. 7 Durata

La presente Convenzione decorre dalla data dell’ultima sottoscrizione e ha durata sino alla conclusione degli interventi programmati in merito alla realizzazione del “Progetto”, e comunque entro il termine massimo del 30 giugno 2016.

Art. 8 Regime di segretezza

1. Le Parti e tutto ii personale coinvolto nelle ricerche oggetto del presente atto si impegnano ad osservare le disposizioni normative vigenti nel pieno rispetto della riservatezza e confidenzialità dei dati e dell’anonimato dei pazienti ai sensi del Decreto Legislativo n. 196 del 30/06/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” ed eventuali successive modificazioni ed integrazioni.
2. Le Parti si impegnano a trattare in modo riservato, oltre a quanto previsto dalle leggi vigenti, tutte le informazioni reciprocamente scambiate nell’ambito del presente Accordo.

Art. 9 Tutela delle persone e trattamento dei dati personali

1. Ai sensi e per gli effetti del D.lgs. 196/2003 le Parti dichiarano il reciproco consenso al trattamento dei dati personali raccolti per la stipula del presente Accordo e per gli adempimenti di legge.
2. In relazione alle informazioni raccolte per fini di ricerca scientifica e statistica le Parti si impegnano al rispetto delle disposizioni di cui al D.lgs. 196/2003 e successive modifiche ed integrazioni.
3. Con la firma del presente atto tra l’INAIL e l’IRCCS Burlo Garofolo avviene la reciproca nomina a responsabile esterno del trattamento dei dati personali, ai sensi e per gli effetti della legge 196/2003 .

Art. 10 Controversie

Qualora dovessero insorgere delle controversie circa l’esecuzione o l’interpretazione del presente “Accordo” il Foro di Trieste sarà il solo competente.

Art. 11 Spese di bollo e registrazione

1. Il presente atto sarà sottoposto a registrazione solo in caso d’uso, ai sensi dell’articolo 5, c. 2°, e art. 1, lett. b) tariffa parte seconda del D.P.R. 26/04/1986, n. 131. Le spese di registrazione sono a carico della parte richiedente.
2. Ciascuna delle parti ottempererà alla vigente normativa sul Bollo a proprie spese. Per il Burlo Garofolo l’imposta di bollo viene assolta in modo virtuale (aut. n. 2003/58 rilasciata il 27 maggio 2003).

Trieste, 9 Dicembre 2013

Letto, approvato e sottoscritto
Il Direttore della Sede I.N.A.I.L. di Trieste

dott.ssa Carmen La Bella
Il Direttore Generale dell’I.R.C.C.S. Burlo Garofolo
Prof. Mauro Melato


TITOLO DEL PROGETTO
STUDIO DEGLI EFFETTI SUL METABOLISMO POLMONARE DEL FERRO PRODOTTI DALLA PRESENZA DI AMIANTO ED ALTRI INQUINANTI: RELAZIONE CON LA PATOLOGIA AMIANTO CORRELATA
Stato dell’arte e risultati già ottenuti dai proponenti

L’esposizione all’amianto è ormai innegabilmente associata allo sviluppo di malattie polmonari che includono il carcinoma polmonare, il mesotelioma pleurico, le placche pleuriche e l’asbestosi. In un recente resoconto, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stabilito che l’amianto (in tutte le sue forme) è definitivamente classificato come cancerogeno per l’uomo con evidenze sufficienti per associarlo a diversi tipi di cancro [1;2].
Tuttavia, mentre la tossicità dell’amianto è quindi ormai innegabile, gli esatti meccanismi patogenetici e/o le precise co-causalità con cui fibre di amianto innescano il danno polmonare e la trasformazione neoplastica non sono stati ancora pienamente compresi. Inoltre, nonostante la grande quantità di studi effettuati, i meccanismi che mettono in relazione l’entità e la tipologia dell’esposizione con la severità delle patologie rimangono ancora in gran parte sconosciuti. Sul quadro internazionale, i vari gruppi di ricerca stanno riconsiderando e rianalizzando sistematicamente quelli che sono ritenuti essere i principali meccanismi di tossicità evocati dalle fibre di amianto, al fine di scoprire i precisi attori e i possibili bersagli molecolari per una terapia. Questi meccanismi includono la generazione di radicali liberi ferro-derivati, nonché delle specie reattive dell’azoto, il rilascio di citochine, l’induzione di genotossicità e l’alterazione delle risposte immunitarie [1-5]. Molti studi hanno evidenziato che la tossicità dell’amianto è una conseguenza di particolari caratteristiche fisico-chimiche dei materiale. Decenni di studi sulla tossicologia delle fibre e le più recenti ricerche della nanotossicologia hanno portato oggi alla formulazione di un cosiddetto “paradigma della patogenicità delle fibre e delle particelle” per valutare e spiegare gli effetti fisiologici e la permanenza polmonare dell’amianto così come di altri materiali inquinanti che ne condividono alcune caratteristiche fisico-chimiche. Infatti, diversamente da quanto viene fatto, per inquinanti farmacologici e molecolari, per spiegare la tossicità di entità chimiche più complesse di dimensioni almeno nanometriche, il suddetto paradigma asserisce la necessità di considerare parametri come lunghezza, diametro e biopersistenza [7;8]. Allo stesso tempo, la specifica composizione chimica dei materiali e le proprietà superficiali partecipano a determinarne l’eventuale cancerogenicità. Ecco che, nel caso specifico dell’amianto, tra le caratteristiche chiave per spiegare gli effetti tossici e cancerogeni ci sono la presenza nelle fibre di metalli di transizione e/o la capacità delle fibre stesse di assorbire ferro ed inquinanti dall’ambiente circostante.
In particolare è la presenza di ferro nelle fibre e soprattutto la capacità intrinseca di attrarne dall’ambiente circostante (cioè il tessuto quando le fibre vengono inalate) che risulta essere un fattore chiave per la tossicità dell’amianto nonché per la formazione nel polmone dei corpi dell’amianto, che sono la caratteristica istologica caratterizzante dell’esposizione all’amianto [3].
La formazione dei corpi dell’amianto è un fenomeno biochimicamente intrigante che consiste nella deposizione di ferro endogeno, proteine contenenti ferro (come la ferritina), mucopolisaccaridi e altro materiale sulle fibre dell’amianto durante la loro biopersistenza nei polmoni [3;9]. Da un lato si ritiene che il rivestimento che si forma attorno alla fibra abbia il ruolo di isolarla dal tessuto circostante, andando potenzialmente a ridurne l’effetto dannoso. Dall’altro lato però, questo processo produce una vera alterazione dell’omeostasi locale del ferro, portando alla presenza di consistenti reservoir di ferro (attorno ai corpi) che, essendo potenzialmente reversibili, rappresentano una sorgente continua di materiale red-ox e quindi un sito di continua produzione di ROS. Molti autori concordano nell’asserire che è proprio la disponibilità continua di ferro e di radicali liberi a portare a stati infiammatori cronici e in alcuni casi ai danni al DNA che si traducono nella trasformazione tumorale [10-12].
Alla luce di tutto questo, la formazione dei corpi rimane un nodo chiave per comprendere i meccanismi con cui il polmone reagisce alla presenza delle fibre dell’amianto [3;13;14]. Ecco che il nostro gruppo di ricerca negli scorsi anni ha inteso indagare questo fenomeno ed in particolare la chimica di reazione che questi materiali producono all’interno del nostro corpo, utilizzando in modo innovativo le microscopie avanzate disponibili presso i sincrotroni [15;16]. Nello specifico i nostri studi hanno utilizzato campioni istologici di tessuto polmonare provenienti da soggetti deceduti, esposti ad amianto e con evidenze di malattie amianto-correlate. Le tecniche avanzate di microscopia ci hanno permesso di localizzare con alta efficienza le fibre di amianto nel tessuto polmonare e al contempo di monitorare le variazioni chimiche prodotte dal materiale nel tessuto circostante. Con queste tecniche abbiamo mostrato nuovi aspetti della presenza del ferro, della sua distribuzione e speciazione chimica che non erano stati mai osservati con le tecniche convenzionali. Abbiamo dimostrato che le fibre e i corpi dell’amianto, anche dopo anni di persistenza nel tessuto polmonare, causano una grande mobilitazione del ferro nelle cellule circostanti (macrofagi alveolari in particolare) e nel tessuto in genere, suggerendo tra l’altro che anche corpi dell’asbesto ben formati e con un grosso rivestimento continuano ad infiammare il tessuto. Dai nostri dati risulta che le quantità di ferro presenti nel tessuto intorno ai corpi sono molto elevate, arrivando a livelli da dieci a cento volte i livelli presenti nel tessuto normale. Ancora, sempre riguardo al ferro, mediante analisi con la tecnica XANES con luce di sincrotrone, abbiamo evidenziato che una parte del ferro endogeno storato nei corpi dell’amianto va incontro a modifiche chimiche nel corso degli anni; ciò è dimostrato dai fatto che abbiamo registrato in queste strutture la presenza di una forma mineralogica anomala, l’ematite, che normalmente non è presente nell’organismo. Come era stato ipotizzato da vari autori, i nostri studi mostrano poi che oltre all’aggregazione di ferro/proteine contenenti ferro attorno alle fibre dell’amianto, la formazione dei corpi comporta anche processi di calcificazione. È singolare che, nei nostri studi, la calcificazione coinvolga anche il magnesio, un elemento che non era ancora stato associato a queste strutture e che potrebbe in parte spiegare la lunga permanenza dei corpi dell’amianto.
Nello studio della patogenicità e, soprattutto, carcinogenicità dell’amianto, un ruolo spesso indagato dalla ricerca è quello dei co-fattori, tra i quali l’abitudine degli esposti al fumo, l’esposizione contemporanea ad altri inquinanti professionali od ambientali. Tuttavia nessuno studio a nostra conoscenza ha inteso indagare questi cofattori da un punto di vista di reazione chimica e all’interno di un quadro di alterato metabolismo del ferro. Uno studio di questo tipo potrebbe rivelare nuove peculiarità della risposta dell’organismo e contribuire a rispondere al perché solo l’amianto tra gli inquinati (per ora) è causativo di mesotelioma, e se altri inquinanti possano contribuire al dismetabolismo del ferro, o peggio all’innesco della progressione tumorale.

Descrizione della ricerca
L’obiettivo centrale del progetto è lo studio approfondito del dismetabolismo del ferro e delle possibili alterazioni del suo stato chimico nel polmone come conseguenza all’esposizione ad amianto ed altri inquinanti. I recenti risultati di un’alta concentrazione di ferro nei tessuti contenenti amianto e la presenza anomala di emosiderina nei corpi dell’asbesto, sono dati che suggerisce l’esistenza di reazioni biochimiche ancora sconosciute. È intenzione dei proponenti approfondire in modo sistematico quali siano le vere alterazioni della presenza quantitativa e della chimica del ferro in corso di patologia. Questo per altro trova un ruolo all’interno della ricerca internazionale, laddove le alterazioni del metabolismo e del ferro e gli stati chimici associati sembrano essere chiave per diverse patologie sistemiche, neurologiche e tumorali. Un simile studio necessita strumentazioni avanzate, come quelle presenti presso i sincrotroni.
L’attività di ricerca di questo progetto quindi consiste nell’indagine della composizione chimica e delle variazioni quantitative degli elementi chimica durante l’interazione del tessuto polmonare con l’amianto, sia in presenza che assenza di altri inquinanti, in diverse condizioni di patologia amianto-correlata (asbestosi, placche pleuriche, cancro polmonare, mesotelioma).
A tale scopo si prevede di utilizzare campioni di tessuto polmonare di derivazione autoptica appartenenti sia a soggetti esposti per motivi professionali all’amianto che soggetti esposti ad altri inquinanti. I campioni istologici verranno analizzati attraverso microscopia a raggi X, fluorescenza a raggi X bidimensionale e tomografica. Si utilizzeranno le microscopie e spettroscopie avanzate con luce di sincrotrone, secondo protocolli di analisi già messi a punto negli studi precedenti e ampliando la casistica dei soggetti. Come dimostrato dai risultati ottenuti finora, rispetto alle tecniche convenzionali, uno dei principali vantaggi che derivano dall’utilizzo dei raggi X consiste nell’alta penetranza che si può raggiungere nel campione biologico, da cui deriva la possibilità di analizzare le fibre e i materiali nanodimensionati direttamente nel tessuto, senza la necessità di estrarle o renderle estremamente superficiali. Attualmente, le tecniche in oggetto non sono molto diffuse nella ricerca medica e per questo motivo la ricerca in corso è estremamente innovativa.
La microscopia a raggi X sarà effettuata presso la linea di luce Twin Mic [17] del Sincrotrone di Trieste che impiega raggi X a bassa energia e che, per questo motivo, consente di ottenere immagini in assorbimento e contrasto di fase ad alta risoluzione. I risultati recentemente pubblicati hanno evidenziato come con questa tecnica sia possibile discriminare sia i corpi dell’asbesto (fibre ricoperte) sia le fibre nude presenti nel tessuto polmonare. Dati preliminari confermano la possibilità di monitorare anche materiale particolato.
Parallelamente alla microscopia a raggi X, presso TwinMic possono essere eseguite analisi in fluorescenza da raggi X a bassa energia che consentono il riconoscimento e la localizzazione di elementi chimici a basso peso molecolare quali il silicio e l’alluminio, ascrivibili alla presenza di amianto e inquinanti diversi, il magnesio e il sodio, caratteristici anche del tessuto biologico. Sono rilevabili anche alcuni elementi di transizione come ferro, rame e zinco.
Per valutare la presenza e distribuzione di altri elementi, soprattutto il ferro e il calcio, ci si avvarrà della possibilità di accedere ad altri sincrotroni, in particolare il sincrotrone europeo ESRF, con il quale è già attiva da anni una convenzione di ricerca.

Attività della ricerca
Tutte le attività prevedono una raccolta e classificazione dei tessuti umani, per altro già avvenuta, nonché un abbinamento di analisi istologiche cliniche con microscopie convenzionali e dati provenienti da microscopie avanzate.

Attività 1: Identificazione e studio della composizione chimica di fibre d’amianto e altri inquinanti direttamente nei preparati istologici. Ricerca di elementi caratteristici di esposizioni lavorative e/o potenzialmente cancerogeni (Cr, Pb, A! ). Settaggio di valutazioni quantitative dei diversi elementi chimici. Confronto dei meccanismi di richiamo del ferro e di processi di calcificazione delle varie strutture riscontrate. Evidenziazione di eventuali sinergismi chimici. Verranno utilizzate microscopie a raggi X e XRF a diverse energie incidenti (presso Elettra e altri sincrotroni). I risultati saranno correlati con le analisi eseguite mediante tecniche di istologia convenzionale. Le analisi verranno eseguite su campioni autoptici d’archivio di soggetti esposti ad amianto (ed eventuali altri inquinanti) a diversi gradi di patologia, soggetti esposti ad inquinati diversi, soggetti sani.

Attività 2: Analisi del metabolismo del ferro (presenza qualitativa e quantitativa) con particolare riferimento ai livelli di patologia. Verranno utilizzate le metodiche e i concetti tecnici dell’attività 1.

Attività 3: Analisi dello stato chimico del ferro nei campioni precedentemente analizzati con XRF, con particolare riferimento ai livelli di patologia e alla possibile presenza di altri inquinanti. Ricerca di forme mineralogiche del ferro normali e patologiche: ferridrite, maghemite, goetite, magnetite, ematite, nonché ferro libero. La tecnica principalmente utilizzata sarà la spettroscopia XANES, sotto i set-up di XRF ( sincrotrone ESRF).

Risultati attesi
Con il presente progetto ci si attende di contribuire alla comprensione del significato di un alterazione del metabolismo del ferro in corso di patologia amianto-correlata. Sarebbe importante riuscire a stabilire una relazione tra tipo di patologia e minore o maggiore presenza di ferro a livello del tessuto polmonare. Così come sarà importante valutare in questo l’effetto potenziamele sinergico di altri inquinanti. Ci si attende che questi studi possano contribuire allo sviluppo di applicazioni diagnostiche e terapeutiche. Si può infatti ipotizzare che seguire i livelli del ferro durante l’evoluzione della patologia amianto-correlata potrebbe avere un valore prognostico e potenzialmente preventivo. Ancora, se saranno raccolte informazioni sufficientemente comprovanti, si potrebbe in futuro pensare a interventi terapeutici farmacologici atti a ridurre l’accumulo o la reattività del ferro a livello polmonare, similmente a quello che viene oggi ipotizzato per altre patologie legate al dismetabolismo di questo elemento. Questo potrebbe avere particolare significato quantomeno nelle fasi precoci della patologia.

Bibliografia
1. Yang H, Testa JR, Carbone M. Mesothelioma epidemiology, carcinogenesis, and pathogenesis. Curr Treat Options Oncol 2008; 9:147-57.
2. Straif K, Benbrahim-Tallaa L, Baan R et al. A review of human carcinogens-part C: metals, arsenic, dusts, and fibres. Lancet Oncol 2009; 10:453-4.
3. Ghio AJ, Churg A, Roggli VL. Ferruginous bodies: implications in the mechanism of fiber and particle toxicity. Toxicol Pathol 2004; 32:643-9.
4. Zucali PA, Ceresoli GL, De VF et al. Advances in the biology of malignant pleural mesothelioma. Cancer Treat Rev 2011; 37:543-58.
5. Kamp DW. Asbestos-induced lung diseases: an update. Transi Res 2009; 153:143-52.
6. Comar M, Rizzardi C, de ZR et al. SV40 multiple tissue infection and asbestos exposure in a hyperendemic area for malignant mesothelioma. Cancer Res 2007; 67:8456-9.
7. Osmond-McLeod MJ, Poland CA, Murphy F et al. Durability and inflammogenic impact of carbon nanotubes compared with asbestos fibres. Part Fibre Toxicol 2011; 8:15.
8. Donaldson K, Murphy FA, Duffin R, Poland CA. Asbestos, carbon nanotubes and the pleural mésothélium: a review of the hypothesis regarding the role of long fibre retention in the parietal pleura, inflammation and mesothelioma. Part Fibre Toxicol 2010; 7:5.
9. Donaldson K, Murphy FA, Duffin R, Poland CA. Asbestos, carbon nanotubes and the pleural mésothélium: a review of the hypothesis regarding the role of long fibre retention in the parietal pleura, inflammation and mesothelioma. Part Fibre Toxicol 2010; 7:5.
10. Fubini B, Mollo L. Role of iron in the reactivity of mineral fibers. Toxicol Lett 1995; 82-83:951-60.
11. Fubini B, Barcelo F, Otero AC. Ferritin adsorption on amosite fibers: possible implications in the formation and toxicity of asbestos bodies. J Toxicol Environ Health 1997; 52:343-52.
12. Ghio AJ, Stonehuerner J, Richards J, Devlin RB. Iron homeostasis in the lung following asbestos exposure. Antioxid Redox Signal 2008; 10:371-7.
13. Turci F, Tomatis M, Lesci IG, Roveri N, Fubini B. The Iron-Related Molecular Toxicity Mechanism of Synthetic Asbestos Nanofibres: A Model Study for High-Aspect-Ratio Nanoparticles. Chemistry 2010.
14. Lippmann M. Deposition and retention of inhaled fibres: effects on incidence of lung cancer and mesothelioma. Occup Environ Med 1994; 51:793-8.
15. Pascolo L, Gianoncelli A, Schneider G et al. The interaction of asbestos and iron in lung tissue revealed by synchrotron-based scanning X-ray microscopy. Sci Rep 2013; 3:1123.
16. Pascolo L, Gianoncelli A, Kaulich B et al. Synchrotron soft X-ray imaging and fluorescence microscopy reveal novel features of asbestos body morphology and composition in human lung tissues. Part Fibre Toxicol 2011; 8:7.

QUADRO ECONOMICO DI MASSIMA
Allegato PROGETTO “Ricerca sulle patologie professionali tumorali’’

ATTIVITÀ

INDICATORI

COSTI PARTNER

COSTI INAIL

1. Analisi e rilevazione esigenze; progettazione esecutiva

Redazione Progetto esecutivo

 

 

2. Acquisto materiale per la ricerca (per istologia, immunoistochimica, microscopia)

 

€ 15.000

 

3. Sperimentazioni, simulazioni, studi come da progetto scientifico

Relazione

€ 12.030

 

4. Dottorato di ricerca

Relazione

 

€ 30.000

5. Raccolta dati e pubblicazione ricerca

Pubblicazione

€ 1.500

 

6. Diffusione ricerca

Azioni di comunicazione

€ 1.500

 

COSTO TOTALE

 

€ 30.030

€ 30.000


Fonte: inail.it