Categoria: Normativa regionale
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Regione Emilia Romagna
Deliberazione della Giunta Regionale, 10 ottobre 2011, n. 1446
Partecipazione al finanziamento a favore del consorzio Formedil Emilia-Romagna per la realizzazione del progetto "Buone prassi per la gestione del rischio nei cantieri edili". Approvazione accordo ai sensi dell'art. 3, comma 3, della l.r. 2/2009.

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Premesso che:
- le vigenti leggi, in un'ottica di evoluzione in senso federalista dell'assetto delle funzioni pubbliche, attribuiscono alle Regioni specifiche competenze in materia di sicurezza sul lavoro, concorrenti sul piano legislativo, esclusive su quello regolamentare ed amministrativo;
- la Regione Emilia-Romagna esercita le proprie competenze ai sensi dell'articolo 117, comma terzo, della Costituzione nel rispetto dei principi fondamentali riservati alla legislazione statale in materia di tutela e sicurezza del lavoro;
- il Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro sottoscritto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, reso esecutivo con D.P.C.M. 17.12.2007, diretto a garantire su tutto il territorio nazionale livelli omogenei di tutela, ha individuato tra i settori prioritari di intervento l'edilizia e l'agricoltura e ha impegnato le Regioni e lo Stato alla predisposizione del Piano nazionale di prevenzione in edilizia e del Piano nazionale di prevenzione in agricoltura e silvicoltura ed alla successiva elaborazione dei rispettivi piani regionali;
- il Piano nazionale della prevenzione 2010-2012, nell'ottica della riduzione del 15% degli infortuni nel triennio di vigenza del Piano, rifacendosi a quanto stabilito dal citato D.P.C.M. 17.12.2007 ha previsto che siano definiti ed attuati - attraverso piani di lavoro - organici programmi di informazione, assistenza, formazione e controllo da realizzarsi nei settori lavorativi a maggior rischio, individuando quali settori prioritari l'edilizia e l'agricoltura;
Richiamate le seguenti Leggi regionali che promuovono livelli aggiuntivi di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori rispetto a quanto previsto dalla specifica normativa statale:
- 1 agosto 2005, n. 17 "Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro", la Legge regionale 2 marzo 2009, n. 2 "Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile";
- 26 novembre 2010, n. 11 "Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata";
Richiamati, inoltre, i seguenti provvedimenti regionali:
- il Piano straordinario della formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro, approvato con propria deliberazione n. 744 del 3/6/2009, che definisce un quadro complessivo ed unitario degli interventi formativi e garantisce, in accordo con le Province, una regia degli interventi formativi;
- il Piano regionale della prevenzione 2010-2012 approvato con propria deliberazione n. 2071 del 27/12/2010 che, relativamente alla prevenzione nei luoghi di lavoro, ha previsto la realizzazione di specifici interventi di prevenzione nei settori dell'edilizia e dell'agricoltura;
Preso atto che:
- il D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche ed integrazioni innova la materia prevedendo che alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori concorra un complesso di soggetti istituzionali con la fattiva collaborazione delle parti sociali;
- tale funzione è assegnata dal D.Lgs. 81/08 al Comitato Regionale di Coordinamento della Pubblica Amministrazione in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e al relativo Ufficio operativo di cui al D.P.C.M. 21 dicembre 2007 e all'articolo 7 del citato decreto legislativo, istituti in questa Regione con propria delibera n. 963 del 23 giugno 2008, ai quali sono attribuiti compiti di indirizzo e programmazione delle attività di prevenzione, di vigilanza e di promozione dell'attività di informazione, formazione, assistenza e comunicazione;
- l'attività di vigilanza congiunta o coordinata con gli altri soggetti titolari della funzione è diretta dal richiamato Ufficio operativo ed è realizzata da specifici Organismi provinciali (istituiti ai sensi del comma 3, articolo 2 del citato D.P.C.M. 21/12/2007) collocati presso le Aziende Usl e composti dalle Unità operative Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro dei Dipartimenti di Sanità pubblica delle Aziende Usl stesse, da Inail, Inps e Comando provinciale dei Vigili del fuoco;
Rilevato che, sulla base delle previsioni normative sopra riportate e delle esperienze maturate nella realizzazione del citato Piano regionale della prevenzione 2010-2012, si è provveduto ad approvare con propria deliberazione n. 691 del 23 maggio 2011, in coerenza con quanto previsto dai rispettivi Piani nazionali, il Piano regionale 2011-2013 per la tutela della salute e la prevenzione degli infortuni nel comparto delle costruzioni e il Piano regionale per la tutela della salute e la prevenzione degli infortuni in agricoltura e silvicoltura 2011-2013. Tali Piani prevedono:
- il potenziamento dell'attività di assistenza, informazione, formazione e comunicazione finora realizzata, sentito il Comitato regionale di coordinamento della Pubblica Amministrazione e tenuto conto, quanto all'edilizia, delle indicazioni dettate dalla citata Legge regionale n. 2/09;
- il potenziamento dell'attività di vigilanza, pianificata sulla base di quote annuali e di programmi diretti alla riduzione delle cause degli infortuni più gravi, effettuata dai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende Usl regionali;
- il potenziamento dell'attività di vigilanza congiunta o coordinata con gli altri soggetti titolari della funzione, pianificata nell'ambito dell'Ufficio operativo quanto agli obiettivi specifici, agli ambiti territoriali, ai settori produttivi, ai tempi, ai mezzi e alle risorse ordinarie che sono rese sinergicamente disponibili da parte dei vari soggetti pubblici interessati;
- il monitoraggio delle attività svolte per verificare il raggiungimento degli obiettivi previsti e per orientare, programmare e valutare l'efficacia dell'attività di vigilanza e di promozione della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per corrispondere agli obblighi informativi del Comitato regionale di coordinamento verso i Ministeri competenti;
Considerato altresì che:
- il D.Lgs. 81/2008, così come modificato ed integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 recante "Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81", prevede che le Regioni e altre istituzioni ed organismi, tra cui l'INAIL, svolgano attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;
- con propria deliberazione n. 1489 del 12 ottobre 2009 è stato approvato lo schema di "Protocollo Quadro d'Intesa tra la Regione Emilia-Romagna e l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro - Direzione regionale Emilia-Romagna" (Allegato A), successivamente sottoscritto in data 23 ottobre 2009, riconoscendo la necessità di porre in essere un efficace sistema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro anche sulla base dell'incremento dei rispettivi patrimoni conoscitivi e tramite relazioni e azioni sinergiche, per un'efficace programmazione e pianificazione degli interventi;
- l'art. 4, in particolare, stabilisce che la Regione Emilia- Romagna e l’INAIL si impegnano, altresì, previa sottoscrizione di specifici protocolli con le parti sociali o gli enti bilaterali, a finanziare progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche o organizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dall'art. 11, c. 3 bis del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni;
- l'art. 8, inoltre, prevede che per il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi del protocollo e sulla base di una pianificazione annuale coerente con le logiche di programmazione, nonché per le azioni collegate, la Regione Emilia-Romagna e l'INAIL costituiscono un gruppo di lavoro permanente, coadiuvato da gruppi di progetto composti da professionalità individuate in base alle esigenze che emergeranno per l'elaborazione e la realizzazione dei singoli progetti attuativi del programma di collaborazione;
Preso atto che:
- in data 8 luglio 2011 è stato altresì sottoscritto un Protocollo d'Intesa tra la Direzione regionale INAIL Emilia- Romagna ed il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna avente lo scopo di realizzare una sistematica collaborazione tra INAIL e FORMEDIL Emilia-Romagna, quale ente bilaterale cui partecipano le parti sociali del settore costruzioni volta alla promozione di interventi a carattere informativo/formativo per la prevenzione degli infortuni nel settore costruzioni, sulla base dei dati infortunistici e della pianificazione nazionale e regionale di settore;
Rilevato che nel sopracitato Protocollo d'Intesa tra la Direzione regionale INAIL Emilia-Romagna ed il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna l'art. 3 "Finanziamento delle iniziative" stabilisce che per la realizzazione delle iniziative programmate le parti si impegnano a cofinanziare, con le modalità e la misura concordata per singoli progetti, le attività necessarie in relazione agli obiettivi prefisse e prevede, altresì, la possibilità che al finanziamento delle stesse iniziative partecipino Istituzioni, Enti, ed organismi aventi le stesse finalità;
- la nota PG.2011.0187241 del 1/8/2011 trasmessa dal Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna al Servizio regionale Opere e lavori pubblici, Legalità e sicurezza, Edilizia pubblica e privata e conservata agli atti, di richiesta di finanziamento per la realizzazione del progetto "Buone prassi per la gestione del rischio nei cantieri edili" con la quale si chiedeva alla Regione Emilia-Romagna di finanziare, in parte, la proposta di progetto ed il relativo preventivo di spesa (stimato in complessivi € 95.500,00 di cui € 10.500,00 a carico dello stesso Consorzio Formedil Emilia-Romagna mentre i restanti € 85.000,00 quale quota parte in attesa di finanziamento pubblico);
- la relazione di ipotesi progettuale prevista in tre fasi: 1) Mappatura, 2) Interventi in cantiere con il coinvolgimento dei titolari, dei preposti e dei lavoratori, 3) Diffusione dei risultati, da espletarsi attraverso interventi in nove cantieri;
- la nota PG.2011.0221378 del 15/09/2011 trasmessa da INAIL, Direzione Generale Emilia-Romagna concernente la richiesta di finanziamento del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna, per l'iniziativa sopracitata in cui si comunica la disponibilità da parte di INAIL al finanziamento pubblico per una quota parte pari a € 45.000,00 in virtù degli accordi stipulati sia con FORMEDIL sia con la Regione Emilia-Romagna finalizzati a promuovere il sostegno alla bilateralità nell'individuazione delle azioni efficaci in materia di prevenzione del fenomeno infortunistico in materia di sicurezza nei cantieri edili;
Rilevato che:
- il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna, come si evince dal relativo Statuto, è un Ente Bilaterale senza scopo di lucro costituito oltre che da tutte le Scuole Edili provinciali, anche dalle associazioni di categoria e dalle Organizzazioni Sindacali di livello regionale appartenenti al settore delle costruzioni: AGCI, ANCE Emilia-Romagna, ANCPL-Legacoop, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. È accreditato presso la Regione Emilia-Romagna per la formazione professionale continua, superiore e apprendistato. Promuove progetti di ricerca e di formazione nel campo dell'edilizia, del restauro, della sicurezza e della qualità applicata al settore delle costruzioni;
- in esecuzione delle proprie deliberazioni n. 1098/2009 e n. 115/2010 sono attualmente in vigore due separati accordi triennali di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e gli enti sottoscrittori del Consorzio FORMEDIL Emilia- Romagna;
- la Regione Emilia-Romagna, le organizzazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil dell'Emilia-Romagna nonché le Associazioni imprenditoriali del settore delle costruzioni dell'Emilia-Romagna, in forza dei predetti accordi triennali citati in precedenza, hanno manifestato il comune obiettivo di sviluppare iniziative utili nell'individuare azioni efficaci per prevenire il fenomeno infortunistico in un settore che tradizionalmente si segnala per il triste primato di infortuni quale quello dei cantieri edili;
- il progetto "Buone prassi per la gestione del rischio nei cantieri edili" sviluppato dal Consorzio FORMEDIL Emilia- Romagna per conto dei propri soci sottoscrittori rientra nel novero degli strumenti utili per la prevenzione degli infortuni nel settore edile;
l'art. 3 (Promozione della sicurezza dei cantieri) della Legge regionale 2 marzo 2009, n. 2 "Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile" al terzo comma espressamente prevede che:
"La Regione promuove, altresì, la sottoscrizione di accordi con gli enti competenti nelle materie di cui alla presente legge e le associazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese di settore, finalizzati:
a) all'informazione, assistenza e consulenza ai lavoratori e alle imprese;
b) al perseguimento della legalità e regolarità del lavoro;
c) al miglioramento dei livelli di tutela definiti dalle disposizioni vigenti;
d) alla valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese;
e) all'adozione di modelli di organizzazione e di gestione ai sensi dell'articolo 30 del decreto legislativo n. 81 del 2008;
f) a definire forme di incentivazione, anche economica, a favore dei lavoratori correlate all'adozione di misure di sicurezza e tutela della salute ulteriori rispetto a quelle previste dalle disposizioni vigenti."
- l'art. 8 (Accordi e convenzioni per la tutela e la sicurezza del lavoro) della legge regionale 26 luglio 2011 n. 11 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013. Primo provvedimento generale di variazione" al primo comma espressamente prevede che:
"La Regione Emilia-Romagna, per le finalità di cui all'articolo 3, comma 3, della legge regionale 2 marzo 2009, n. 2 (Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile), partecipa al finanziamento di accordi e convenzioni con gli enti competenti nelle materie di cui alla
legge citata, secondo le modalità stabilite, con proprio atto, dalla Giunta regionale, previo parere della competente Commissione assembleare.";
- il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna risulta pertanto, a pieno titolo, tra gli enti pubblici o privati con i quali la Regione Emilia-Romagna può sottoscrivere accordi in applicazione dell'art. 8 della L.R. 10/2011 per le finalità ivi indicate;
Ritenuto pertanto opportuno, condividendone le finalità, approvare un accordo con il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna per al realizzazione delle attività descritte nel progetto che si approva con la presente deliberazione (allegato 2) previa formalizzazione dell'accordo stesso ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L.r. 2/2009 (allegato 1) entrambi parti integranti e sostanziali della presente deliberazione riconoscendo l'importo di €. 40.000,00 quale partecipazione al finanziamento delle attività ricomprese nell'allegato Accordo a favore del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna la cui spesa trova copertura sul capitolo 30537 "Spese per l'attuazione di accordi e convenzioni per la tutela e la sicurezza del lavoro (art. 8, l.r. 26 luglio 2011, n. 10)" afferente all'U.P.B. 1.4.1.2.12131 del bilancio per l'esercizio finanziario in corso;
Tenuto conto che per un efficace risultato dell'intero progetto ed un'efficiente azione comune occorre costituire un Comitato di Coordinamento, senza oneri a carico della Regione Emilia-Romagna, tra i referenti dei soggetti coinvolti: Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale INAIL Emilia-Romagna e Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna che dovrà provvedere a validare le seguenti attività di: individuazione delle imprese che aderiranno al progetto, la raccolta dei report dei dati dei nove interventi, le valutazione delle eventuali criticità rilevate, la sintesi dei risultati raggiunti dalla sperimentazione e la predisposizione di un modello definitivo di intervento;
Viste le Leggi Regionali:
- 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia- Romagna" e s.m.;
- 15 novembre 2001, n. 40 "Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4";
- 23 dicembre 2010, n. 14 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell’articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013";
- 23 dicembre 2010, n. 15 "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2011 e bilancio pluriennale 2011-2013";
- 26 luglio 2011, n. 10 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013. Primo provvedimento generale di variazione";
- 26 luglio 2011, n. 11 "Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013 a norma dell'articolo 30 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di variazione";
Richiamate le seguenti proprie deliberazioni esecutive ai sensi di legge:
- n. 1057 del 24 luglio 2006, concernente "Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta Regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali";
- n. 1663 del 27 novembre 2006 recante "Modifiche all'assetto delle Direzioni Generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente";
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 concernente "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007";
- n. 2220 del 28 dicembre 2009, concernente "Istituzione di un servizio presso la Direzione Generale "Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali";
- n. 2060 del 20 dicembre 2010, concernente "Rinnovo incarichi a direttori generali della giunta regionale in scadenza al 31/12/2010";
- n. 1048 del 18 luglio 2011, concernente "Riorganizzazione della direzione generale programmazione territoriale e negoziata, intese, relazioni europee e relazioni internazionali. Autorizzazioni relative ai dirigenti professional della direzione generale sanità e politiche sociali e dell'agenzia sanitaria e sociale regionale";
- n. 1049 del 18 luglio 2011 "Assunzione di dirigente ai sensi dell'art. 18 l.r. n. 43/2001 per rinnovo dell'incarico di responsabile di servizio presso la direzione generale "Programmazione territoriale e negoziata, intese. Relazioni europee e relazioni internazionali";
- n. 1222 del 04 agosto 2011 "Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1.8.2011)";
Acquisito, ai sensi del comma 1 dell'art. 8 della L.R. 10/2011 nel testo vigente, il parere favorevole della III Commissione assembleare Territorio Ambiente Mobilità espresso nella seduta del 06 ottobre 2011;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore regionale alle Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, autorizzazione unica integrata e dell'Assessore regionale alle Politiche per la salute;
A voti unanimi e palesi

Delibera

1) di approvare per le motivazioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente richiamate, lo schema di Accordo tra la Regione Emilia-Romagna e il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L.R. 2/2009 (Allegato 1) nonché il relativo progetto condiviso ivi allegato "Buone prassi per la gestione del rischio nei cantieri edili" (Allegato 2) quali parti integranti e sostanziali della presente deliberazione;
2) di dare atto che alla stipula dell'Accordo di cui al punto 1), anche apportando in sede di sottoscrizione modifiche non sostanziali al testo che si approva con il presente provvedimento, provvederà il Direttore Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali;
3) di dare atto che il Direttore Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali provvederà con proprio atto alla costituzione di un Comitato di Coordinamento, senza oneri a carico della Regione Emilia-Romagna, tra i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto di cui al punto 1) (Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale INAIL Emilia-Romagna e Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna) che dovrà provvedere a validare le fasi di: individuazione delle imprese che aderiranno al progetto, la raccolta dei report dei dati dei nove interventi, le valutazione delle eventuali criticità rilevate, la sintesi dei risultati raggiunti dalla sperimentazione e la predisposizione di un modello definitivo di intervento;
4) di dare atto che il costo complessivo delle attività oggetto dell'Accordo ammonta ad E. 95.500,00 di cui E. 10.500,00 a carico del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna, E. 45.000,00 a carico della Direzione INAIL Emilia-Romagna ed E. 40.000,00 a carico della Regione Emilia-Romagna;
5) di riconoscere l'importo di E. 40.000,00 a favore del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna quale partecipazione al finanziamento delle attività ricomprese nell'allegato Accordo finalizzato alla realizzazione di attività consistenti nella promozione di interventi a carattere informativo/formativo per la prevenzione degli infortuni nel settore costruzioni sulla base di dati infortunistici e della pianificazione nazionale e regionale di settore ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L.R. 2/2009;
6) di imputare la spesa complessiva di € 40.000,00 registrata al n. 3290 di impegno sul capitolo 30537 "Spese per l'attuazione di accordi e convenzioni per la tutela e la sicurezza del lavoro (art.8, l.r. 26 luglio 2011, n.10) afferente all'U.P.B. 1.4.1.2.12131 del bilancio per l’esercizio finanziario 2011 che presenta la necessaria disponibilità;
7) di dare atto che alla liquidazione del finanziamento al Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna provvederà il Dirigente regionale competente con propri atti formali ai sensi della L.R. 40/2001 e della propria deliberazione n. 2416/2008 e s.m. secondo le modalità previste all'art. 4 dell'accordo;
8) di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico (BURERT).


Allegato

ACCORDO PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ CONSISTENTI NELLA PROMOZIONE DI INTERVENTI A CARATTERE INFORMATIVO/FORMATIVO PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEL SETTORE COSTRUZIONI SULLA BASE DI DATI INFORTUNISTICI E DELLA PIANIFICAZIONE NAZIONALE E REGIONALE DI SETTORE AI SENSI DELL'ART. 3, COMMA 3, DELLA L.R. 2/2009


tra

La Regione Emilia-Romagna, C.F. 80062590379, nella persona del Direttore Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali, ............, domiciliato per la carica in Bologna, Viale Aldo Moro 52,

e

il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna, C.F. 92047970378, nella persona del Presidente ............., domiciliato per la carica in Bologna, Via del Gomito 7,

Premesso

che il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna è un ente bilaterale, senza scopo di lucro, costituito, oltre che dalle scuole edili provinciali, anche dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni sindacali di livello regionale appartenenti al settore costruzioni AGCI, ANCE Emilia-Romagna, ANCPL-Legacoop, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil;
che tale consorzio promuove progetti di ricerca e di formazione nel campo dell'edilizia, del restauro, della sicurezza e della qualità applicata al settore4 delle costruzioni, sia direttamente che attraverso le scuole edili a livello provinciale;
che in coerenza con il quadro normativo di riferimento delineato dal D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. e per il perseguimento degli obiettivi di prevenzione nei luoghi di lavoro si ritiene fondamentale l'impostazione di forme e modalità di collaborazione ed interazione tra istituzioni e parti sociali, nella scelta dio fondo di valorizzare la trilateralità quale snodo portante del sistema prevenzionale;
che anche la disciplina regionale in tale materia (L.r. n. 17/2005, L.r. n. 2/2009 e L.r. n. 11/2010) prevede la partecipazione di vari soggetti, pubblici e/o privati, per la realizzazione delle proprie attività istituzionali ed il raggiungimento dei propri obiettivi istituzionali;
che il settore delle costruzioni in base all'andamento infortunistico regionale continua a presentare elevati indici di frequenza e gravità, richiedendo interventi specifici per un settore nevralgico dell'economia;
che il Piano nazionale di prevenzione in edilizia richiama le istituzioni a promuovere e sostenere iniziative formative di qualità in collaborazione con le parti sociali;
che il Piano regionale di prevenzione 2011 individua tra i settori prioritari di interventi quello delle costruzioni;

Tutto ciò premesso

Le parti concordano quanto segue:

Art. 1
Finalità e oggetto dell'accordo

Il presente protocollo d'intesa ha lo scopo di realizzare una sistematica collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna, quale ente bilaterale cui partecipano le parti sociali regionali del settore citate in premessa, nella promozione di interventi a carattere informativo/formativo per la prevenzione degli infortuni nel settore costruzioni sulla base di dati infortunistici e della pianificazione nazionale e regionale di settore.

Art. 2
Pianificazione delle attività

Le parti si impegnano nella realizzazione delle attività descritte nell'allegato progetto condiviso "Buone prassi per la percezione del rischio nei cantieri edili" per un costo quantificato in € 95.500,00 di cui E. 45.000,00 a carico della Direzione regionale Inail Emilia-Romagna, E. 10.500,00 a carico del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna ed E. 40.000,00 a carico della Regione Emilia- Romagna. In tale progetto si sviluppa, congiuntamente di concerto con la Direzione Regionale Inail Emilia-Romagna, un percorso di analisi dei rischi all'interno dei cantieri, che coinvolga un campione di azione del territorio emiliano-romagnolo per la definizione di un modello partecipato di prevenzione degli infortuni che individui le priorità prevenzionali in termini di informazione e formazione di tutti i soggetti presenti nel cantiere e orienti pertanto la progettazione dei percorsi formativi all'interno delle scuole edili.

Art. 3
Finanziamento delle iniziative

Per la realizzazione delle iniziative programmate Regione Emilia- Romagna e Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna si impegnano a cofinanziare, con le modalità e nella misura concordata per singoli progetti, le attività necessarie in relazione agli obiettivi prefissi.
È prevista la possibilità che al finanziamento delle suddette iniziative partecipino Istituzioni, Enti, Organismi aventi le medesime finalità.
Al Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna spettano gli eventuali adempimenti relativi all'assunzione degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari, ai sensi della legge 13 agosto 2010, n. 136 "Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al governo in materia di normativa antimafia" e s.m.

Art. 4
Liquidazione del finanziamento

Alla liquidazione del finanziamento complessivo di E. 40.000,00 a favore del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna provvederà il Dirigente regionale competente in due soluzioni secondo le seguenti modalità:
- quanto ad a € 20.000,00, previa sottoscrizione del presente accordo, a presentazione di un dettagliato progetto operativo e di una dichiarazione attestante l'inizio delle attività;
- quanto ad € 20.000,00, al termine della realizzazione dell'intero progetto, previa acquisizione di una dettagliata relazione finale sul progetto stesso e di una rendicontazione dei costi complessivamente sostenuti.
Resta fermo che qualora il costo complessivo delle attività dovesse risultare inferiore all'importo previsto di E. 95.500,00 si provvederà a proporzionare tale costo a carico degli Enti finanziatori secondo la ripartizione delle quote così come definite all'art. 2 che precede.
Entrambe le parti concordano sulla opportunità che il Direttore Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali provveda con proprio atto alla costituzione di un Comitato di Coordinamento, senza oneri a carico della Regione Emilia-Romagna, tra i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (Regione Emilia- Romagna, Direzione Regionale INAIL Emilia-Romagna e Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna) che dovrà provvedere a validare le fasi di: individuazione delle imprese che aderiranno al progetto, la raccolta dei report dei dati dei nove interventi, le valutazione delle eventuali criticità rilevate, la sintesi dei risultati raggiunti dalla sperimentazione e la predisposizione di un modello definitivo di intervento.

Art. 5
Il presente accorro decorre dalla data della sua sottoscrizione e ha durata di un anno.

Il presente accordo decade sessanta giorni dopo la disdetta scritta, che può essere inviata, in qualsiasi momento, da una delle parti firmatarie fermo restando l'obbligo, per le parti firmatarie, di portare a compimento la realizzazione delle attività progettuali ancora in fase di realizzazione.

Bologna,

Per la Regione Emilia-Romagna

 

Per il Consorzio FORMEDIL
Emilia-Romagna

Il Direttore Generale

 

Il Presidente


Allegato


1
BUONE PRASSI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO NEI CANTIERI EDILI
Analisi progettuale


PREMESSA

Il concetto di sicurezza è dato da un insieme di interrelazioni tra aspetti oggettivi (strutturali, processi di produzione, mancanza di conoscenze,..) e soggettivi (percezione, motivazione, reazione allo stress, ...).
La sicurezza non è solo il calcolo probabilistico che un evento possa o non possa accadere, ed in quale percentuale, ma è anche il risultato della percezione della situazione nella quale ci troviamo e dei rischi percepiti nella realtà lavorativa.
Il rischio è connesso alla frequenza del verificarsi del danno e alla grandezza che questo stesso può causare e risulta essere quindi legato sia ad eventi lavorativi comuni e normali che straordinari ed imprevedibili.
Pertanto i rischi vanno riconosciuti e studiati per stimarli e poterli mantenere sotto controllo, ovvero gestirli.
È infatti impossibile eliminare i rischi nei processi di lavoro, ma è possibile ridurli fino a far divenire il rischio stesso accettabile.
La strada principale è quella di aumentare, nei lavoratori, la cultura della PERCEZIONE DEL RISCHIO e vincere le naturali resistenze verso i cambiamenti organizzativi, attraverso la formazione, l'informazione e l'addestramento.
Gli incidenti spesso accadono per difetto di abilità, di conoscenza, di comportamento. Una efficace politica di prevenzione deve far nascere, all'interno delle imprese, la cultura del rischio sul lavoro ed ancor più la cultura della percezione del rischio, attraverso una corretta informazione e adeguate e trasparenti procedure di gestione della sicurezza.

Aspetti oggettivi
Un fattore fondamentale ai fini della prevenzione è l'informazione che deve essere sempre bidirezionale.
L'impresa deve aggiornare l'elenco dei rischi presenti nelle attività svolte dai dipendenti e informarli adeguatamente. Per far ciò, molto importante è la valutazione congiunta con i lavoratori e i loro responsabili partendo da un attenta analisi statistica degli incidenti che si sono verificati in passato.
L'analisi delle procedure di lavoro è un'attività che ogni impresa dovrebbe curare ed aggiornare continuamente, non solo per l'indubbia utilità nei confronti della prevenzione degli incidenti sul lavoro, ma anche perché così facendo si evidenziano i fabbisogni formativi dei singoli lavoratori.
Ogni processo formativo sulla prevenzione dovrebbe iniziare sempre con la sensibilizzazione ai rischi, per poi proseguire con la conoscenza della normativa vigente.
Il programma dell'intervento dovrebbe analizzare i rischi effettivi presenti nei processi di lavoro e l'analisi generale della "politica della prevenzione nell'Azienda".
Ogni qual volta avviene un cambiamento all'interno di un processo produttivo, ad esempio per l'introduzione di nuove attrezzature, occorrerà analizzare di nuovo i piani di sicurezza, ma con il coinvolgimento di tutto il gruppo di lavoro e non solo del responsabile del servizio.

Aspetti soggettivi
Altri elementi critici, connessi all'aumento del rischio di incidenti, possono, ad esempio riguardare la stanchezza del lavoratore stesso, dovuta a lunghi spostamenti che lo stesso potrebbe dover effettuare per raggiungere il luogo di lavoro; dai turni di lavoro che si potrebbero prolungare oltre il suo normale orario; da attività lavorativa che richiede una grande concentrazione.
Al di là di ogni valutazione etica e morale, occorre comprendere che investire nella sicurezza significa risparmiare sui costi di produzione e creare un ambiente di lavoro sicuro e tranquillo.
Ciò è ormai universalmente riconosciuto come essenziale per avere livelli produttivi di alta qualità. Purtroppo il clima aziendale è un aspetto ancora poco curato specialmente nelle medie-piccole aziende.
Infine occorre porre l'attenzione sul concetto di resilienza, ovvero l'analisi dell'aspetto reattivo-adattivo di un sistema davanti ad un evento traumatico.
Un evento imprevisto, una situazione nuova, obbliga l'impresa alla flessibilità ma ciò deve comportare anche una capacità di revisione delle procedure di sicurezza. Per ottenere ciò occorre avere, preventivamente, creato la capacità, nei lavoratori di collaborare per comprendere quali sono i nuovi rischi e riuscire a prevenirli.
Occorre pertanto un'analisi approfondita sulla correlazione tra i due aspetti analizzando e approfondendo le relazioni esistenti tra il cosiddetto reale (numero, tipologia, localizzazione, tempistica degli incidenti) ed il percepito (situazioni, attività, momenti considerati pericolosi).
L'obiettivo è di analizzare se i soggetti hanno una percezione corretta del rischio in un cantiere (se i dati del reale corrispondono al percepito), quali e di che natura sono gli errori percettivi più frequenti (dove vi è discrepanza tra reale pericolosità e la percezione di rischio) e soprattutto quali relazioni vi siano fra il livello di percezione negli individui e le particolari situazioni contestuali, temporali e culturali (procedure, festività religiose, ..)
La scelta di indagare sia il reale scenario che la percezione dello stesso, deriva dal fatto che i principali studi nel campo considerano "il livello di sicurezza personale" correlato ai concetti di "sicurezza reale" (possibilità concreta che una persona subisca un infortunio) e "sicurezza percepita" (da cui possono dipendere reazioni comportamentali inadeguate).
In altre parole, conoscendo "cosa, come, quando, dove" succede un incidente e correlando tali dati con la percezione dei soggetti che operano in cantiere è possibile comprendere le dinamiche che portano all'evento infortunistico ma anche ottenere spunti importanti per la realizzazione di strategie di intervento più mirate e maggiormente rispondenti alle esigenze degli operatori.
Attraverso una lettura puntuale del contesto impresa/cantiere/filiera sarà possibile infatti rispondere ai problemi di differente livello inerenti la sicurezza sul lavoro con strumenti differenziati e con un approccio mirato che preveda interventi tecnici, di vigilanza ma anche di prevenzione e di sostegno.

IL PROGETTO
Finalità generale di un approccio efficace alla formazione alla sicurezza sui luoghi di lavoro è che lavoratori e imprenditori siano soggetti promotori della sicurezza in azienda: da un lato l'organizzazione aziendale deve essere in grado di strutturarsi conformemente a quanto previsto dalle normative vigenti e dotarsi di modelli e strumenti efficaci per il lavoro sicuro, dall'altro si deve agire su capacità e motivazioni dei lavoratori per consentire loro di adottare comportamenti lavorativi corretti, ma anche relazionarsi positivamente all'organizzazione, ai colleghi, ai preposti.

OBIETTIVI
L'intervento proposto intende sviluppare, sperimentare e mettere a disposizione del sistema formativo bilaterale regionale, ad integrazione e supporto della formazione continua, ulteriori strumenti e procedure orientati al potenziamento del grado di percezione del rischio da parte dei soggetti di fronte alle situazioni tipiche riscontrabili all'interno delle differenti situazioni produttive. Tali strumenti e procedure potranno essere utilizzati dal sistema come riferimento non solo per gli interventi in cantiere da parte delle Scuole Edili/CPT ai fini della informazione/sensibilizzazione dei lavoratori presenti, ma anche come strumento di supporto per una eventuale conseguente predisposizione di piani formativi dedicati.
Il modello di intervento verrà sperimentato "sul campo", cioè nei cantieri che, di fatto, rappresentano un'avventura organizzativa continua, avendo una tipicità produttiva del tutto particolare: sempre diversi, cambiano nel tempo, cambiano continuamente gli operatori, i contesti operativi sono spesso frammentati e provvisori.
Per il più efficace coordinamento dell'intero progetto, occorrerà costituire un Comitato Tecnico Scientifico a cui parteciperanno i referenti indicati dai soggetti coinvolti (Regione Emilia Romagna, Inail Emilia Romagna e Consorzio Formedil regionale).

FASI
Sono previste tre fasi fondamentali:

1) Mappatura: analisi dei dati in possesso di Inail Emilia Romagna relativi agli incidenti verificatisi sul territorio regionale in un intervallo di tempo significativo (tre anni) che possa consentire una prima riflessione sull'incidenza "territoriale" degli eventi nonché sulle dinamiche più consuete che sottostanno ad un evento infortunistico.
Un cantiere può essere allestito per realizzare alberghi, aeroporti, autostazioni, autostrade, banche, abitazioni, chiese, cinema, dighe, fabbriche, garage, grattacieli, ospedali, piscine, ponti, ristoranti, scuole, stadi, supermercati, ecc.
Ogni cantiere deve essere concepito, progettato e realizzato in modo diverso poiché sono diverse le opere da realizzare. Tutti i cantieri, però, hanno peculiarità comuni: continuo cambiamento delle loro caratteristiche fisiche; intervento di diverse figure professionali (dall'architetto al carpentiere, dal geometra all'imbianchino, ecc.); intervento di imprese diverse (da quella che si occupa degli scavi a quella che fornisce i pavimenti); in molti casi vi è la presenza di lavoratori autonomi, che sono chiamati a rispondere a precise direttive, ma che non sempre riescono a coordinarsi tra di loro; presenza sempre maggiore di lavoratori immigrati (extracomunitari e non) che non sempre hanno piena padronanza della lingua italiana e quindi non riescono a leggere e capire cartelli e istruzioni; nonché di giovani con scarsa esperienza in attività in cantiere.
Ciascun lavoratore ha compiti diversi ed usa attrezzi diversi di lavoro. Molti sono alle prese con macchine che, necessariamente, invadono lo spazio (l'autobetoniera, la benna della gru, la betoniera, il camion, il carrello elevatore, l'escavatore, la gru con la sua forca ed il gancio, l'intonacatrice, il montacarichi, il nastro elevatore-trasportare, la ruspa).
In un cantiere per la costruzione di un edificio si possono individuare, di norma, sei macro fasi di lavoro: scavi, trasporto e stoccaggio materiali, impasti, la costruzione (divisa in otto sottofasi), ponteggi e lavoro in quota. A ciascuna di queste fasi è correlata una serie di rischi. Tra i più diffusi, comuni a molte lavorazioni, ci sono: cadute di materiale dall'alto, caduta di persone, franamento di pareti (negli scavi), investimento da parte dei mezzi meccanici, ribaltamento di mezzi e materiali, folgorazione elettrica, urti contro carichi sospesi, caduta da ponteggi e da scale a mano, investimento da materiale portato a mano, caduta di persone o cose attraverso fori nei solai e sulle pareti esterne, scivolamento dalle coperture, abrasioni e schiacciamenti, trascinamenti del ponteggio da parte del gancio della gru.
Gli esiti della mappatura pertanto forniranno al Comitato Tecnico Scientifico alcuni parametri necessari alla individuazione del campione di imprese/cantieri sui quali effettuare gli interventi nella fase successiva: tipologia del cantiere (es. stradale, residenziale, infrastrutture, ...), fase di lavorazione durante la quale si effettuerà l'intervento (scavi, trasporto e stoccaggio materiali, impasti, costruzione nelle sue sottofasi, ponteggi e lavoro in quota..), tipologia dei lavoratori presenti in cantiere nella fase considerata (stranieri, autonomi, ...).

2) Interventi in cantiere con il coinvolgimento dei titolari, dei preposti e dei lavoratori: indagine sulla valutazione soggettiva dei rischi che a volte possono non corrispondere alle reali fonti di pericolo.
La ragione dell'attenzione rivolta a tutte le figure del cantiere è ovvia, tenuto conto delle posizioni strategiche di ognuna: il datore di lavoro con potere decisionale, il preposto, considerato come cardine tra il datore di lavoro e le maestranze, ed il lavoratore che vive ogni giorno il cantiere. L'organizzazione del cantiere, la distribuzione dei ruoli e gli aspetti relazionali tra di essi sono quindi aspetti determinanti per attivare il percorso comune che ha come obiettivo la prevenzione dei rischi e la tutela della salute nei cantieri.
Coinvolgere tutte queste figure per ottenere risultati reali in termini di prevenzione, significa uscire dalla logica della frequenza di corsi una tantum utili solo per assolvere l'obbligo formativo, e comprendere invece che la informazione/sensibilizzazione/formazione rappresenta un percorso fondamentale per la prevenzione dei rischi e la tutela nella salute nei luoghi di lavoro, e che questa strada deve essere percorsa insieme.
La professionalità e la formazione nell'ambito della sicurezza diventa indispensabile per le figure apicali che devono garantire il rispetto delle normative in cantiere, coordinando le squadre e preoccupandosi degli allestimenti e della messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e delle attrezzature impiegate.
Per ultimo, non va dimenticato che nella realtà regionale, caratterizzata da piccole e medie imprese, il datore di lavoro spesso è presente in cantiere ed è compartecipe delle lavorazioni, esercitando di fatto la funzione di preposto e svolgendone i compiti di sovrintendenza e di iniziativa.
Inoltre, per quanto riguarda le figure dei cosiddetti preposti assumono i numerosi obblighi in materia di sicurezza e la responsabilità delle figure coordinate, quei soggetti che in ragione delle competenze professionali e dei poteri gerarchici e funzionali adeguati, svolgono di fatto quel determinato ruolo in cantiere, anche senza espressa delega da parte del datore di lavoro.
Infine fornire alle maestranze una formazione di base a carattere antinfortunistico, privilegiando lo scambio di esperienze con i preposti che abitualmente impartiscono ordini senza specificarne motivazioni e collegamenti, può contribuire a fornire quel background culturale comune, indispensabile per favorire la comprensione tra le parti e la condivisione di obiettivi comuni.
Con il coordinamento organizzativo del Consorzio, la validazione del Comitato Tecnico Scientifico, le Scuole Edili individueranno le imprese che aderiranno al progetto.
Le imprese potranno aderire solo su base volontaria; per l'individuazione delle imprese e sulla base delle evidenze espresse nella fase di analisi preliminare dei dati, si utilizzerà il concetto della filiera, intesa ai fini del progetto come gruppo eterogeneo di lavoratori/operatori presenti a vario titolo in un cantiere edile, appartenenti ad organizzazioni diverse (imprese appaltatrici, sub-appaltatrici, lavoratori autonomi, professionisti) e coinvolti in tempi diversi all'interno di un unico processo produttivo. Ciò significa che occorrerà individuare imprese appaltatrici titolari di un cantiere complesso in grado di corrispondere ampiamente a queste caratteristiche.
Il campione conterrà nove cantieri distribuiti sul territorio regionale.
Questa fase comprende una serie di attività che avranno come punto spaziale di riferimento un cantiere di cui l'impresa che aderisce al progetto è titolare.
Si prevede l'intervento specialistico di una figura professionale con competenze specifiche, quali quelle di uno psicologo del lavoro.
Verrà attivata una fase preparatoria di stesura di dettaglio di tutte le attività e di formazione dei formatori ai quali le Scuole Edili/CPT assegneranno le attività. La formazione di queste figure verrà effettuata dallo psicologo del lavoro che seguirà in prima persona tutti gli interventi. Le Scuole Edili/CPT affiancheranno lo psicologo del lavoro in tutti i momenti dell'iniziativa per il necessario contributo tecnico specialistico. Per ogni cantiere sottoposto all'indagine è previsto un intervento di rilevazione/sensibilizzazione che sarà distribuito indicativamente su 4/5 giornate. Ad un primo incontro di condivisione con l'imprenditore seguiranno altri incontri congiunti tra imprenditore e tecnico di cantiere anche per prendere atto del programma lavori. Verrà quindi "fotografato" lo stato dell'arte in base ad una serie di indicatori (infortuni, previsione dei tempi per le lavorazioni e loro eventuali ritardi, assenteismo, ecc.).
Ad un sopralluogo (possibilmente con ripresa filmata del cantiere) seguiranno singoli incontri con i caposquadra (intesi come responsabili delle diverse lavorazioni) che potranno essere dipendenti dell'impresa oppure esterni. Questi ultimi si riveleranno indispensabili per indagare sugli aspetti che sottostanno alle dinamiche complesse del subappalto. Una discussione comune per indagare sui rischi di interferenza tra le diverse lavorazioni concluderà l'intervento vero e proprio. L'ambito organizzativo del cantiere sarà sempre lo sfondo su cui verrà indagata la percezione del rischio di tutti i soggetti coinvolti. La sensibilizzazione/formazione (intesa quindi in senso ampio e come stimolo all'attivazione) sarà quindi contestuale a tutti gli incontri. Per valutare l'intervento si prevedono due verifiche successive, congiuntamente al tecnico di cantiere e ai caposquadra, a distanza di 15-30 giorni dalla fine degli incontri per monitorare quali variazioni hanno subito gli indicatori considerati all'inizio.
Come conclusione finale di ogni singolo intervento è previsto un momento di condivisione con tutti gli operatori presenti in cantiere (la c.d. conferenza di cantiere) sugli esiti dell'intervento. Successivamente verrà elaborato un report di sintesi riferito ad ogni singolo cantiere esaminato.

3) Diffusione dei risultati
In riferimento agli obiettivi del progetto la fase finale di diffusione dei risultati avrà lo scopo di diffondere e mettere a disposizione del sistema regionale delle Scuole Edili/CPT le risultanze raccolte.
Il Comitato Tecnico Scientifico raccoglierà i report dei nove interventi, ne valuterà le eventuali criticità emerse allo scopo di favorirne calibrazioni, e porterà a sintesi i risultati raggiunti dalla sperimentazione attraverso la predisposizione di un modello definitivo di intervento.
Il modello potrà essere utilizzato non solo come procedura di riferimento per gli interventi in cantiere da parte delle Scuole Edili/CPT ai fini della informazione/sensibilizzazione dei lavoratori presenti ma anche come strumento di supporto per una eventuale conseguente predisposizione di piani formativi dedicati.
In tal modo i risultati in esito alla fase operativa potranno essere diffusi quali Linee Guida a supporto della progettazione formativa del sistema regionale delle Scuole Edili.
La diffusione delle Linee Guida si concretizzerà in un evento conclusivo progettato dal Comitato Tecnico Scientifico e sarà rivolto sia all'interno che all'esterno del sistema regionale delle Scuole Edili.

BUDGET COMPLESSIVO STIMATO
MAPPATURA
: dati in possesso di Inail Emilia Romagna
INTERVENTI IN CANTIERE (PREVISTI 9)
Progettazione generale, formazione formatori, preparazione degli interventi: costo stimato euro 9.000,00
Intervento articolato indicativamente su 4/5 gg lavorative per ogni cantiere: costo stimato euro 81.000,00 (costo medio n.1 intervento 9.000 euro)

1-2gg incontro con imprenditore
incontro imprenditore+tecnico di cantiere
tecnico di cantiere per verifica programma lavori
sopralluogo (con filmato)
1gg incontri singoli con responsabili singole attività (3 caposquadra)
incontro collettivo rischi di interferenza
1-2gg I° verifica con capocantiere e caposquadra dopo 15gg
II° verifica dopo 30 gg c
onferenza di cantiere
Reportistica del singolo intervento


DIFFUSIONE DEI RISULTATI
Elaborazione reportistica finale ed evento conclusivo: 5.500,00 euro
Totale complessivo: costo stimato 95.500,00 euro