Regione Umbria
Deliberazione della Giunta Regionale 15 novembre 2005, n. 1918.
Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro: modifiche ed integrazioni alla D.G.R. 4 aprile 2000, n. 433 - Programma e gruppi di lavoro.
B.U.R. 21 dicembre 2005, n. 53

LA GIUNTA REGIONALE

Visto il documento istruttorio concernente l’argomento in oggetto e la conseguente proposta del direttore regionale alla sanità e servizi sociali;
Preso atto, ai sensi dell’art. 21 del regolamento interno di questa Giunta:
a) del parere di regolarità tecnico-amministrativa e della dichiarazione che l’atto non comporta impegno di spesa resi dal dirigente di Servizio, ai sensi dell’art. 21, c. 3 e 4 del regolamento interno;
b) del parere di legittimità espresso dal direttore;
Vista la legge regionale 22 aprile 1997, n. 15 e la normativa attuativa della stessa;
Visto il regolamento interno di questa Giunta; A voti unanimi, espressi nei modi di legge,

delibera:

a) di fare proprio il documento istruttorio e la conseguente proposta del direttore, corredati dai pareri di cui all’art. 21 del regolamento interno della Giunta, che si allegano alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, rinviando alle motivazioni in essi contenute;
b) di approvare la composizione del Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, di seguito detto Comitato, così come è derivata dalle modifiche ed integrazioni apportate, fatte salve eventuali, ulteriori modifiche che dovessero essere necessarie:
• assessore alla sanità Maurizio Rosi, presidente delegato dalla Presidente della Giunta regionale Direzione sanità - Dirigente responsabile del Servizio IV prevenzione e sanità pubblica - dott. Gonario Guaitini;
- dott.ssa Anna Tosti.
Direzione politiche territoriali - ing. Alberto Merini - arch. Maurizio Angelici;
Direzione attività produttive - dott. Brunozzi Remo - dott. Maggiori Luciano;
Direzione Agricoltura
• Prefettura di Perugia - dott.ssa Anna Rosiello Prefettura di Terni;
• Az. USL 1 - Dirigente responsabile Servizio PSAL - dott.ssa Anna Rita Comodi;
• Az. USL 2 - Dirigente responsabile Servizio PSAL - dott. Giorgio Miscetti;
• Az. USL 3 - Dirigente responsabile Servizio PSAL - Dott Franco Santocchia;
• Az. USL 4 - Dirigente responsabile Servizio PSAL - dott. Luciano Sani;
• INAIL (CONTARP regionale) - dott. Federico Ruspolini;
• ISPESL - ing. Luciano Gabrielli
• Dir. regionale del lavoro - dott.ssa Laura Marcaccioli;
• Vigili del fuoco Terni - ing. Cresta Luigi;
• Vigili del fuoco Perugia;
• ANCI;
• UPI;
• CGIL regionale - dott. Sergio Mirimao;
• CISL regionale - dott. Claudio Ricciarelli;
• UIL regionale;
• CNA - dott. Federico Piemonti;
• Confartigianato - dott. Antonio Bruschi;
• CONFAPI;
• Associazione industriali.
Altresì, in considerazione dell’importanza delle tematiche connesse con la sicurezza e la salute in edilizia, vengono coinvolti tutti i soggetti con specifiche competenze in materia in un apposito gruppo di lavoro, e, in particolare:
• FILCA CISL - dott. Paolini Mario;
• FENEAL UIL - dott. Righetti Franco;
• FILLEA CGIL;
• ANCE;
• CONFAPI;
• CNA - dott. Federico Piemonti;
• Confartigianato - dott. Antonio Bruschi;
• Cassa edile regionale;
• ANMIL regionale;
• Ordine ingegneri di PG e TR - ing. Mariani Massimo - ing. Tosetti Vincenzo;
• Ordini architetti provinciali di PG e TR - dott. Goffredo Morelli;
• Collegi geometri provinciali di PG e TR - geom. Michele Nicola Vero;
• Collegi provinciali periti industriali di PG e TR;
c) di stabilire che il coordinamento tecnico del comitato è svolto dal dirigente responsabile del Servizio IV - Prevenzione e sanità pubblica - dott. Gonario Guaitini e che la segreteria tecnica di cui il comitato si avvale per il suo funzionamento, salvo ulteriori integrazioni, oltre che dal dott. Gonario Guaitini, è così composta:
Direzione sanità - dott.ssa Anna Tosti;
Direzione politiche territoriali - ing. Alberto Merini
- arch. Maurizio Angelici;
Direzione attività produttive - dott. Brunozzi Remo
- dott Maggiori Luciano;
Direzione agricoltura;
d) di istituire, all’interno del Comitato, i seguenti gruppi di lavoro i cui compiti sono stati sommariamente descritti nel documento istruttorio;
1) «Banca dati regionale» coordinato dalla Direzione regionale sanità;
2) «Revisione della normativa regionale esistente relativa all’edilizia» coordinato dalla Direzione alle politiche territoriali;
3) «Formazione e informazione dei lavoratori, dei loro rappresentanti e delle figure deputate alla sicurezza» e «Promozione della cultura della sicurezza» coordinato dalla Direzione alla sanità;
4) «Misure di sostegno e premio per le imprese» coordinato dalla Direzione alle attività produttive;
5) «Fronteggiare l’irregolarità lavorativa»;
6) «Sviluppo di sinergie e collaborazione fra istituzioni» coordinato dalla Direzione alla sanità;
7) «Linee guida regionali»;
e) di stabilire che i gruppi di lavoro in argomento presenteranno al Comitato, nei tempi più rapidi possibili, e, comunque non oltre tre mesi dall’approvazione della presente deliberazione, le risultanze dell’attività svolta;
f) di dare incarico al Servizio IV Prevenzione e sanità pubblica della Direzione regionale sanità e servizi sociali, di apportare eventuali integrazioni e/o modifiche che si rendessero necessarie;
g) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria.

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DOCUMENTO ISTRUTTORIO
Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro: modifiche ed integrazioni alla D.G.R. 4 aprile 2000, n. 433 - Programma e gruppi di lavoro.

Si ricorda che, come stabilito dall’articolo 1 del DPCM 3 dicembre 1997, la Regione Umbria ha istituito, in data 25 novembre 1998, il Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, di seguito nominato «Comitato», la cui composizione è stata definita con DGR 4 aprile 2000, n. 433.
In data 5 luglio 2005, l’assessore alla sanità Maurizio Rosi, a cui è stata assegnata dalla Presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti la delega complessiva per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, compreso il coordinamento e la presidenza del Comitato, ha indetto un incontro per ridefinire gli obiettivi del Comitato.
Sono stati invitati a partecipare come componenti, oltre che le Direzioni regionali interessate, gli Enti e le Istituzioni deputate alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro, con il coinvolgimento della Direzione regionale del lavoro per il rilevante ruolo che riveste, soprattutto per le problematiche correlate alla regolarità del lavoro, ed è stata allargata la partecipazione a tutti i soggetti già individuati dalla precedente delibera n. 433/2000 per l’approfondimento delle tematiche relative al settore edile.
Nel corso dell’incontro i partecipanti hanno espresso le proprie indicazioni rispetto alle priorità di lavoro del Comitato e sono stati invitati a formulare proposte scritte in vista della successiva riunione che si sarebbe svolta entro settembre 2005.
Nella nuova riunione del 26 settembre 2005, è stato presentato, dall’assessore Rosi un documento, che raccoglieva anche i contributi pervenuti.
Dopo una discussione generale (Allegato 1 - verbale), si è proceduto ad approvare il documento che definiva le problematiche considerate prioritarie e gli obiettivi di lavoro del Comitato, nonché la composizione e il mandato di alcuni gruppi di lavoro (Allegato 2).
Pertanto, in base a quanto emerso dalle riunioni del Comitato, nonché delle nomine pervenute da parte degli Enti, delle Istituzioni, dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, dei collegi e degli ordini professionali, si ridefinisce così di seguito la composizione del Comitato stesso, fatte salve ulteriori modifiche/integrazioni che dovessero rendersi necessarie:
• assessore alla sanità Maurizio Rosi, presidente, delegato dalla Presidente della Giunta Regionale;
• Direzione sanità - dirigente responsabile del Servizio IV Prevenzione e sanità pubblica - dott. Gonario Guaitini;
- dott.ssa Anna Tosti;
• Direzione politiche territoriali - ing. Alberto Merini - arch. Maurizio Angelici;
• Direzione attività produttive - dott. Brunozzi Remo - dott. Maggiori Luciano - Direzione agricoltura;
• Prefettura di Perugia - dott.ssa Anna Rosiello;
• Prefettura di Terni;
• Az. USL 1 - dirigente responsabile Servizio PSAL - dott.ssa Anna Rita Comodi;
• Az. USL 2 - dirigente responsabile Servizio PSAL - dott. Giorgio Miscetti;
• Az. USL 3 - dirigente responsabile Servizio PSAL - dott. Franco Santocchia;
• Az. USL 4 - dirigente responsabile Servizio PSAL - dott. Luciano Sani;
• INAIL (CONTARP regionale) - dott. Federico Ruspo- lini;
• ISPESL - ing. Luciano Gabrielli;
• Dir. regionale del lavoro - dott.ssa Laura Marcaccioli;
• Vigili del fuoco Terni - ing. Cresta Luigi;
• Vigili del fuoco Perugia;
• ANCI;
• UPI;
• CGIL regionale - dott. Sergio Mirimao;
• CISL regionale - dott. Claudio Ricciarelli;
• UIL regionale;
• CNA - dott. Federico Piemonti;
• CONFARTIGIANATO - dott. Antonio Bruschi;
• CONFAPI;
• Associazione industriali.
Altresì, in considerazione dell’importanza delle tematiche connesse con la sicurezza e la salute in edilizia, vengono coinvolti tutti i soggetti con specifiche competenze in materia in un apposito gruppo di lavoro, e, in particolare:
• FILCA CISL - dott. Paolini Mario;
• FENEAL UIL - dott. Righetti Franco;
• FILLEA CGIL;
• ANCE;
• CONFAPI;
• CNA - dott. Federico Piemonti;
• CONFARTIGIANATO - dott. Antonio Bruschi;
• Cassa edile regionale;
• ANMIL regionale;
• Ordine ingegneri di PG e TR - ing. Mariani Massimo - ing. Tosetti Vincenzo;
• Ordini architetti provinciali di PG e TR - dott. Goffredo Morelli;
• Collegi geometri provinciali di PG e TR - geom. Michele Nicola Vero;
• Collegi provinciali periti industriali di PG e TR;
Il coordinamento tecnico del Comitato sarà svolto dal dirigente responsabile del Servizio IV - prevenzione e sanità pubblica dott. Gonario Guaitini; la Segreteria tecnica, salvo ulteriori integrazioni, oltre che dal dott. Gonario Guaitini, è così composta:
- Direzione sanità - dott.ssa Anna Tosti;
- Direzione politiche territoriali - ing. Alberto Merini;
- Assessorato alle attività produttive - dott. Brunozzi Remo - dott. Maggiori Luciano - Direzione agricoltura.
Per una migliore organizzazione e gestione del lavoro si stabilisce che:
- il Comitato viene convocato dall’assessore alla sanità, che lo presiede su delega della Presidente della Giunta regionale, anche su proposta della Segreteria tecnica che ha il compito, tra l’altro, di esaminare le eventuali proposte di convocazione che dovessero essere richieste dai componenti del Comitato stesso;
- con atto successivo verranno ulteriormente definiti l’organizzazione della segreteria ed il regolamento del Comitato;
- in base a quanto stabilito nella riunione del 26 settembre e descritto nel documento allegato quale parte integrante al presente atto, sono stati proposti i seguenti, specifici gruppo di lavoro:
1) Banca dati regionale.
Raccolta dati/informazioni dai soggetti partecipanti al Comitato per analizzare sia il fenomeno infortunistico, che il contesto produttivo, coordinato dalla direzione sanità, e, in particolare:
- miglioramento delle attuali banche dati (componenti: INAIL, ISPESL, REGIONE, ASL, Prefetture ), mettendole in rete, e diffusione delle informazioni (protocollo già definito tra INAIL, ISPESL, Regione);
- analisi/osservazione dei cambiamenti nel mondo del lavoro (il gruppo di lavoro integrato con le associazioni dei lavoratori).
2) Revisione della normativa regionale esistente relativa all’edilizia.
Approfondire le tematiche legate all’edilizia e proporre specifici aggiornamenti della normativa regionale (DURC, appalti, preziario), con il coordinamento della Direzione al territorio attivando il gruppo di lavoro previsto dalla l.r. 40/98 (FILCA CISL - FENEAL UIL - FILLEA CGIL - ANCE - CNA - CONFARTIGIANATO - ANMIL regionale
- Ordine ingegneri PG e TR - Ordine architetti PG e TR
- Collegio geometri PG e TR - Collegio periti industriali PG e TR).
3) Formazione e informazione dei lavoratori, dei loro rap- presentanti e delle figure deputate alla sicurezza.
Proporre i contenuti della informazione lavoratori e della formazione per gli RLS gli RLST e per tutte le figure previste dalla 626, coordinato dalla direzione Sanità, con INAIL - ASL - ISPESL - VVFF - Organismi Bilaterali - Ass. Imprenditori e OO.SS. - Ordini professionali.
4) Promozione della cultura della sicurezza.
Definire metodologia e modalità per l’inserimento della «Cultura della sicurezza» nei programmi di tutte le scuole e nei corsi di formazione professionale (Sanità - ASL - INAIL - ISPESL - Direzione scolastica reg.le).
5) Misure di sostegno e premio per le imprese che sviluppano azioni positive per la salute e la sicurezza al loro interno, coordinato dalla Direzione attività produttive con INAIL ……….
6) Fronteggiare l’irregolarità lavorativa.
Promuovere strategie condivise per l’emersione del lavoro nero, con Direzione regionale lavoro/Prefetture -INPS
- INAIL - OO.SS. ………
7) Sviluppo di sinergie e collaborazione fra istituzioni. Definire protocolli di collaborazione per sinergie fra Istituzioni deputate a prevenzione/vigilanza/controllo (ISPESL, INAIL, Az. USL, Direzione regionale del lavoro), coordinato dalla Direzione sanità.
8) Linee guida regionali.
Stesura di linee guida regionali specifiche per settore produttivo (es: linee guida legno) da definire (ISPESL, ASL, INAIL, VVFF, OO.SS., Ass. datoriali ….).
Si propone pertanto alla Giunta regionale l’approvazione del presente documento istruttorio e dei documenti allegati quale parte integrante del presente atto: Allegato 1 - verbale e Allegato 2 - Documento finale.

Allegato 1 Verbale
COMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTO PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - 26 SETTEMBRE 2005
SALA GIUNTA - PALAZZO DONINI

omissis
Come già espresso in occasione della riunione del Patto per lo sviluppo, ribadisce l’impegno della Regione per definire impegni e interventi per aumentare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per ottenere questo la Regione, che ha competenza primaria in materia, così come stabilito dalla normativa, intende svolgere a pieno il proprio ruolo di coordinamento interistituzionale.
L’impostazione generale del lavoro comprenderà obiettivi e percorsi condivisi, un’agenda degli impegni e la definizione delle responsabilità dei vari soggetti:
- ognuno dei soggetti che partecipa a questo tavolo unico ha specifiche competenze anche istituzionali, ma, se si vuole tentare di mettere in atto azioni utili è indispensabile la collaborazione e l’integrazione, senza creare sovrapposizioni e senza moltiplicare gli interventi, utilizzando al massimo le energie disponibili;
- momento fondamentale è la raccolta e la condivisione di dati e informazioni provenienti dalle diverse fonti che li producono (INAIL, Prefetture, ASL) per la creazione di una banca dati unica che consenta di disporre di informazioni corrette come base per lavorare;
- per migliorare la sicurezza dovrà essere potenziata quantitativamente e qualitativamente la vigilanza;
- è sicuramente fondamentale lavorare sulla formazione professionale, per assicurare una adeguata cultura della prevenzione;
- per quanto riguarda gli adeguamenti normativi la Giunta regionale intende riproporre al Consiglio la necessità del documento unico di regolarità contributiva anche per i privati, prevedendo anche eventuali sanzioni (es: mancato rilascio agibilità) e cercando di risolvere il conflitto di interessi che si verrebbe a creare. Ugualmente, nel caso dei lavori pubblici sarà necessario dire no al massimo ribasso, e puntare sulle offerte economicamente più vantaggiose;
- anche la certificazione relativa alla sicurezza potrebbe essere legata a facilitazioni per le aziende, ma, poiché stride con la normativa sulla concorrenza, bisognerà approfondire il problema;
- da valutare come e quanto incida sul fenomeno infortuni la precarietà del lavoro.
Quindi la Presidente passa la parola all’assessore Rosi che ha la delega per il Comitato interistituzionale.

Maurizio Rosi - assessore alla sanità.
Ribadisce che, perché le scelte e le azioni del Comitato siano efficaci è indispensabile la volontà di collaborare di tutti i soggetti presenti; presenta una bozza di documento contenente alcune ipotesi di argomenti e di interventi da attivare che è stato steso tenendo conto anche di alcune proposte arrivate dopo la prima riunione.
Inoltre propone la costituzione di alcuni gruppi di lavoro chiedendo il parere dei partecipanti (vedi doc. allegato).

Paolo Canaparo - Prefettura PG.
Afferma di condividere pienamente le premesse della Presidente e dell’assessore Rosi in merito alla necessità di un migliore coordinamento di tutte le iniziative finalizzate alla piena tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro per evitare duplicazioni di intervento e garantire efficiente impiego delle risorse disponibili e manifesta in tal senso la piena disponibilità dell’Amministrazione che rappresenta. Con l’occasione, riferisce in merito all’iniziativa già adottata dalla Prefettura - UTG di Perugia prima degli ultimi infortuni mortali, volta alla definizione di un progetto, nell’ambito della propria Conferenza permanente e con la partecipazione di tutte le istituzioni e le parti sociali interessate, di costituzione di un sistema di monitoraggio sull’apertura di cantieri edili in ambito provinciale e la naturale volontà di condividerne gli esiti e gli sviluppi con il Comitato.

M. Rita Lorenzetti - Presidente G.R.
Ribadisce che quanto ai dati va stabilito quali e quanti sono le fonti legittimate a produrne, quindi vanno analizzati, condivisi e resi pubblici in maniera univoca.

Domenico De Salvo - dirett. sanità.
Avendo partecipato all’incontro svoltosi in Prefettura comunica che è stato riaffermato il ruolo del Comitato ed è stato riconosciuto dalla Prefettura: il lavoro avviato riguarda soltanto dati di apertura dei cantieri edili da utilizzare per la vigilanza e, comunque, l’iniziativa deve essere ricondotta all’interno del Comitato.

Anna Innocenti - INAIL regionale.
Conferma la disponibilità all’integrazione e alla collaborazione per lavorare su un unico tavolo.
L’INAIL può fornire i dati necessari, ma chiede di precisare quali dati si ritengono più utili: per questo lavorerà nello specifico gruppo di lavoro. I dati che si produrranno dovranno essere esaminati con cura, dovranno essere prodotti in un’unica versione, leggibili e utilizzabili da tutti.

Franco Righetti - UIL.
Chiede un chiarimento: il Comitato si occupa della sicurezza in tutti i settori? Se è così, per lavorare in particolare nel settore edile serve un gruppo di lavoro non troppo grande.
La struttura informatizzata per una conoscenza del fenomeno già esiste e molte cose già si sanno. È importante lavorare sugli appalti pubblici che sono al massimo ribasso.

Alvaro Burzigotti - ANMIL.
È d’accordo nel costituire un’unica banca dati cui tutti contribuiscono.
Chiede se si può prevedere un fondo di solidarietà per le famiglie degli infortunati e ritiene importante il protocollo d’intesa per gli interventi nelle scuole.

Claudio Ricciarelli - CISL.
Prende atto che questa è la prima riunione del Comi- tato presieduto dall’assessore Rosi dopo quella di avvio.
Esistono nodi politici che non ne hanno permesso il funzionamento in passato. Comunque i punti su cui lavorare sono i seguenti:
per quanto concerne la messa in rete dei diversi soggetti e delle responsabilità senza sovrapposizioni di ruoli e funzioni il problema sta nello stabilire chi mette insieme i dati di INAIL, SPSAL e forze sociali: serve un unico Osservatorio.
I dati devono servire a rendere più efficaci assistenza e consulenza, per orientare e mirare le attività ispettive e di vigilanza (L. 297 obbliga l’integrazione delle attività ispettive per l’emersione del lavoro nero tra INAIL, INPS, DRL ASL).
Un altro punto è la formazione e l’informazione delle figure previste dal D.L.vo 626: deve essere fatta dagli enti bilaterali: d’accordo a definire meglio le proposte per tutti i settori lavorativi e non solo per l’edilizia.
Per quanto concerne l’edilizia va previsto uno specifico tavolo o comunque incontri ad hoc per lavorare sulla revisione delle leggi regionali.
D’accordo per costruire un sistema premiante per le imprese sicure, ma vanno trovati i riferimenti normativi.

Michele N. Vero - Collegi geometri.
Concorda sulla costruzione di un unico tavolo di lavoro.
Ribadisce che, così come è stato proposto a livello nazionale, la formazione di RSPP e ASPP debba essere affidata agli ordini professionali per i propri iscritti.
Va costruito un sistema per la sicurezza integrato che comprenda norme, politiche, procedure.
È la qualità del lavoro che seleziona imprese e professionisti e su questo sono impegnati ordini e collegi.

Sergio Mirimao - CGIL.
Condivide quanto già detto dalle altre OO.SS., nonché le analisi fatte e l’impianto del lavoro; comunica che si sta definendo una piattaforma sindacale che verrà portata al comitato.
Si domanda come pur essendoci tanti soggetti formatori, e tanta formazione le cose non cambiano, che cosa non funziona?
Bisogna tener conto di diversi fattori:
Esiste un mondo sommerso, un’economia illegale che sfugge, ci sono frammentazioni, appalti, esternalizzazione che il sindacato conosce bene: ad esempio nel mondo dei trasporti le ore effettive di lavoro spesso non sono quelle dichiarate, ugualmente nell’artigianato i dati di infortuni e malattie non sono ben distinti.
Non esistono più, nelle piccole imprese, i lavoratori esperti del mestiere che erano portatori di una cultura della prevenzione.

Armando Mattioli - Az. USL 3.
Ritiene opportuno ricordare il lavoro svolto in precedenza dal Comitato per non ripartire da zero: sono stati costituiti diversi gruppi di lavoro interistituzionali ed interprofessionali che hanno lavorato sulle «linee guida legno», sull’edilizia (esperienza riproducibile anche in altri settori), sulla sorveglianza sanitaria, su un protocollo d’intesa relativo a linee guida per i cantieri stradali, su linee guida per i coordinatori dei cantieri.

Raffaele Ruggero - Vigili del fuoco.
È necessario tener conto dei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro: in edilizia si verifica una maggiore variabilità, mentre nelle altre aziende c’è un sistema di controllo più definito.
Il 626 ha posto il lavoratore al centro del sistema, e questo funziona nelle altre aziende, ma non nella cantieristica dove per esempio il piano della sicurezza difficilmente viene illustrato ai singoli lavoratori.

Walter Ceccarini - ANCE.
Si associa alle richieste dei sindacati di costituire un tavolo separato per l’edilizia.
L’iniziativa di Biella e della Prefettura può servire in quanto è uno strumento utile.
L’ANCE può contribuire ai lavori del Comitato mettendo a disposizione esperienza, risorse, professionalità.

Laura Marcaccioli - Direzione regionale del lavoro.
La DRL partecipa con convinzione ai lavori del Comitato e conferma l’impegno già assunto in precedenza. Ritiene molto importante l’uniformità degli interventi degli operatori della prevenzione e, così come indicato da una recente circolare del Ministero del lavoro, crede che sia fondamentale la qualità di questi interventi.
Bisogna puntare molto sulla collaborazione con le figure deputate alla sicurezza previste dal 626 e alle iniziative nelle scuole.

M. Rita Lorenzetti - Presidente G.R.
Conclude affermando che, a questo punto, sentiti i vari interventi e la disponibilità espresse da tutti, è necessario stringere sui gruppi di lavoro dando subito un parere su quelli proposti per poter arrivare in breve a definirli e a stabilire anche dei tempi di lavoro.
Ribadisce che il progetto della Prefettura deve rientrare all’interno del Comitato come un progetto regionale che coinvolga anche la Prefettura di Terni che non è presente. Gli obiettivi da perseguire sono, ricapitolando, sostanzialmente quelli proposti dall’assessore Rosi, integrati con le precisazioni fatte da tutti e sulla base di queste verrà riscritto.
Anche per quanto concerne i gruppi di lavoro si recepiscono le richieste di partecipazione e, in particolare, si precisa che:
- il gruppo di lavoro specifico per l’edilizia sarà coordinato dalla Dir. reg.le al territorio e si occuperà della revisione della normativa regionale in materia;
- un altro gruppo di lavoro coordinato dalla Dir. attività produttive approfondirà le tematiche relative alle norme premianti che è possibile prevedere per le imprese.
Relativamente alla richiesta dell’ANMIL di fondi specifici di solidarietà ci sono purtroppo alcuni problemi dovuti alla riduzione del fondo sociale.
Si procede quindi alla correzione del documento predisposto dall’Assessorato alla sanità (Allegato 1).
La riunione viene chiusa alle 14,15.

Direttore regionale dott. Domenico De Salvo
Segreteria dott.ssa Anna Tosti

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Allegato 2
DOCUMENTO FINALE DEL COMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTO PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO ELABORATO DOPO LA RIUNIONE DEL 26 SETTEMBRE 2005.

I partecipanti hanno tutti concordato sul ruolo centrale del Comitato di coordinamento (istituito ai sensi dell’art. 27
D.L.vo 626/94 e del DPCM 5 dicembre 1997, che definiscono come soggetto unico regionale di coordinamento la
Regione) ribadito dalla Presidente della Giunta regionale e inteso come sinergia tra soggetti istituzionali, ma anche con la partecipazione di soggetti economici e sociali, ognuno per le proprie competenze e con ruoli e attività diversi.
I principali temi trattati e le priorità individuate, sostanzialmente contenuti nel documento presentato dall’assessore alla sanità e integrati con le proposte fatte dai partecipanti, sono stati i seguenti:
- attivare una raccolta dati da tutti i soggetti che ne producono (INAIL, Prefetture, ASL) elaborati e condividerli, al fine di disporre di informazioni utili ad indirizzare le attività di prevenzione e a diffondere informazioni corrette e chiare.
Approvazione ed attuazione protocollo intesa Regione/ INAIL/ISPESL già predisposto per l’analisi del fenomeno infortunistico.
- Migliorare la conoscenza attuale sul mondo del lavoro (Osservare/leggere i cambiamenti intervenuti: ad es. tipologia contratti, aziende ecc.).
- Promuovere e sviluppare la «Cultura della prevenzione» nella scuola, tramite la «formazione dei formatori» che potrebbe essere assicurata, con adeguate risorse, dai Servizi PSAL, in collegamento con la Direzione scolastica regionale; ugualmente nella formazione professionale e nella formazione continua.
- Supportare (anche tramite accesso al Fondo sociale europeo) gli organismi bilaterali per la formazione di figure specifiche per la prevenzione nelle aziende (RLS RLST RSPP ecc.) e per le attività di informazione in tutti i settori produttivi (vedi, a titolo di esempio, la bozza di convenzione già predisposta CPT edilizia/INAIL/Regione e della convenzione INAIL-EBRAU-CPRA per il settore artigianato);
- Riproporre, in particolare per l’edilizia, procedure di vigilanza «integrata e/o congiunta» tra i vari soggetti ad essa deputati (DRL, ASL, INPS) anche secondo quanto già concordato, a suo tempo, fra Coordinamento tecnico delle Regioni e Ministro del lavoro e delle politiche sociali (già attuata in Umbria, ma sostanzialmente solo per le settimane per l’edilizia).
- Favorire un ruolo attivo dell’INAIL nella prevenzione per: 1) produzione di dati sempre più precisi e completi sul fenomeno infortunistico, utilizzabili anche a fini preventivi (modalità di accadimento, comparto produttivo………), anche sulla base dell’esperienza del progetto «Infortuni mortali»; 2) incentivi alle imprese, 3) formazione, informazione, consulenza.
- Definire un sistema premiante per le imprese che sviluppano azioni positive per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
- Messa a punto di procedure condivise per il monitoraggio del sistema degli appalti e dei subappalti, partendo da quelli pubblici, tentando di rimuovere i vincoli che si sono creati: valutare la possibilità di modificare la L.R. n. 1/2003, estendendo l’applicazione del DURC in entrata e uscita anche al settore privato, introducendo un sistema sanzionatorio efficace che affermi il principio del contrasto di interessi, come il mancato rilascio del certificato di agibilità. Questa azione potrebbe essere tra le più efficaci tra quelle proposte, in quanto affronta direttamente il problema della concorrenza sleale e della trasparenza, e determina le ragioni di fondo per garantire buoni standard di condizioni ambientali e di sicurezza.
- Sostegno, da parte delle Istituzioni, al sistema delle relazioni sindacali e degli organismi bilaterali, alle attività concordate per la salute e la sicurezza dei lavoratori in materia di formazione, informazione e supporto di RLS, RLST, RSPP, anche attraverso specifici sportelli territoriali dedicati.
- Coinvolgimento degli EE.LL. per la segnalazione di particolari situazioni di rischio osservate sul territorio da parte dei propri organi di vigilanza (tenendo conto delle possibilità di risposta dei Servizi PSAL);
- riorganizzare e migliorare i Servizi prevenzione sicurezza nei luoghi di lavoro delle ASL anche tramite:
• potenziamento risorse umane (dirigenti e nuovi tecnici dell’ambiente, con criteri definiti per individuare numero e tipo di professionalità necessarie) e finanziarie (per contratti a termine, consulenze, incentivazioni specifiche al personale, anche con progetti mirati), attivando anche forme di collaborazione/integrazione fra i Servizi delle diverse Az. USL.;
• formazione continua degli operatori su specifici temi legati al cambiamento del mondo del lavoro;
• ruolo di docenza e tutoraggio nelle attività di formazione professionale di figure specifiche deputate alla prevenzione nelle aziende;
• assistenza e supporto gratuiti ai sindacati ed alle associazioni (sportelli);
• coinvolgimento e valorizzazione della figura del «medico competente» su specifici progetti di prevenzione;
• attuazione operativa secondo quanto già concordato, in linea di principio, con le rappresentanze sindacali, degli obiettivi correlati con forme di incentivazione economica del personale specifico.

Compiti dei gruppi di lavoro da attivare.
a) Raccolta di dati /informazioni dai soggetti partecipanti al Comitato per analizzare sia il fenomeno infortunistico, che il contesto produttivo, coordinato dall’Assessorato alla sanità, e, in particolare:
- miglioramento delle attuali banche dati (INAIL, ISPESL, Regione, ASL, Prefetture), mettendole in rete, e diffusione delle informazioni (protocollo già definito tra INAIL, ISPESL, Regione);
- analisi/osservazione dei cambiamenti nel mondo del lavoro (integrare il gruppo di lavoro con le associazioni dei lavoratori);
b) revisione della normativa regionale esistente relativa all’edilizia (DURC, appalti, preziario), con il coordinamento dell’Assessorato al territorio attivando il gruppo di lavoro previsto dalla L.R. 40/98;
c) formazione e informazione dei lavoratori, dei loro rappresentanti e delle figure deputate alla sicurezza previste dalla 626 coordinato da Assessorato sanità, con INAIL - ASL - ISPESL - VVFF - Organismi bilaterali - Ass. imprenditori e OO.SS. - Ordini professionali.
- Inserimento della «Cultura della sicurezza» nei programmi di tutte le Scuole e nei corsi di formazione professionale (Sanità - ASL - INAIL - ISPESL - Direzione scolastica reg.le);
d) misure di sostegno e premio per le imprese con basso indice infortunistico coordinato dall’Assessorato attività produttive con INAIL ……….;
e) strategie condivise per l’emersione del lavoro nero con Direzione regionale lavoro/Prefetture - INPS - INAIL - OO.SS. ………;
f) protocolli di collaborazione per sinergie fra Istituzioni deputate a prevenzione/vigilanza/controllo (ISPESL, INAIL, Az. USL, Direzione regionale del lavoro), coordinato dall’Assessorato alla sanità;
g) stesura di Linee guida regionali specifiche per settore produttivo (es: linee guida legno) da definire (ISPESL, ASL, INAIL, VVFF, OO.SS., Ass. datoriali ecc. ...).