Categoria: Documentazione sindacale
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Roma, 12 gennaio 2015

Egr. Giuliano Poletti
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Via Flavia n. 6 - Roma
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e, p.c.

Egr. Dott. Paolo Onelli
Direttore Generale Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Via Fornovo , 9 – Roma
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Oggetto: revisione Direttiva Europea 2004/37/CE relativa agli Agenti Cancerogeni e Mutageni nei luoghi di lavoro.

La revisione della Direttiva Europea 2004/37/CE sugli agenti cancerogeni e mutageni nei luoghi di lavoro è quanto mai necessaria e urgente.

L’attuale quadro legislativo è inadeguato e insufficiente, poiché è basato su conoscenze scientifiche che risalgono agli anni ‘70, epoca in cui era ampiamente ignorato il ruolo delle sostanze interferenti endocrine e i processi epigenetici nello sviluppo dei tumori.

La Direttiva in oggetto inoltre non è coerente anche rispetto alle definizioni delle sostanze che destano le maggiori preoccupazioni inserite nel Regolamento REACH emesso nel 2006, in quanto essa esclude le sostanze tossiche per la riproduzione.

Inoltre non va confuso l’obiettivo perseguito dal Regolamento REACH, sulla base del quale sono stati introdotti gli importanti obblighi di tracciabilità delle sostanze, con i Valori Limite di Esposizione Professionale non previsti dal Regolamento. Valori, quest’ultimi, che con l’emanazione delle direttiva diventerebbero vincolanti, tenuto conto della natura coercitiva delle direttive, quali strumenti legislativi ormai da troppo tempo abbandonati dal livello europeo a favore di una libertà di mercato che crea, a partire dai temi di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, dumping a svantaggio delle lavoratrici e dei lavoratori.

Attualmente sono previsti solo dei Valori Limite di Esposizione Professionale vincolanti, per 5 sostanze tossiche e indicativi per altre 95, inseriti nella Direttiva 99/45.

L’esperienza delle azioni di prevenzione mostra che le situazioni più pericolose sono legate a esposizioni multiple nonché a esposizioni provocate dal processo produttivo, come nel caso della silice cristallina o i vapori di diesel.

La sorveglianza della salute, come prevista dalla attuale Direttiva, non è sufficiente, sappiamo che esistono tempi di latenza molto lunghi fra periodo dell’esposizione e sviluppo di un tumore ed è quindi indispensabile prevedere una sorveglianza della salute che copra tutto l’arco della vita dei lavoratori che sono stati esposti.
Tale azione di prevenzione non è prevista attualmente nella Direttiva comunitaria, né viene finora
attuata nella maggior parte degli Stati membri.

Il ritardo nella revisione della Direttiva Europea 2004/37/CE rappresenta uno dei problemi più importanti e una delle ragioni basilari dell’aumento del numero di lavoratori che ogni anno si ammalano a causa dell’esposizione ad agenti chimici.

Oggi sono circa 55.000 le sostanze tossiche che circolano in Europa (a fronte di 75 milioni di sostanze prodotte e classificate, grazie all’azione determinata dall’introduzione del Regolamento REACH e CLP).

Un obiettivo concreto a livello comunitario dovrebbe essere quello di arrivare a prevedere dei Valori Limite di Esposizione Professionale vincolanti per almeno 50 sostanze, tra cui quelle cancerogene.

Attualmente in Italia la stima è di 100 casi di tumore scoperti ogni giorno. Su di un numero complessivo di circa. 400.000 casi all’anno in Italia, si stima che tra il 10% e il 15% del totale sono di origine professionale, anche se ad oggi le denunce all’INAIL non raggiungono nemmeno la metà del dato.

Da oltre dieci anni le Organizzazioni Sindacali e un gran numero di Stati membri attirano l’attenzione della Commissione sull’importanza e la assoluta necessità dell’aggiornamento della Direttiva in oggetto, sebbene questo fatto era esplicitamente indicato nella Strategia Europea
2002-2007.

Nella nuova Strategia Europea emessa nel giugno 2014 dalla Commissione non vi è alcun riferimento alla questione, la revisione non è ancora stata realizzata né tantomeno iniziato l’iter.

Il 4 marzo 2014, i Ministeri del Lavoro di Austria, Germania, Paesi Bassi e Belgio hanno indirizzato una lettera comune alla Commissione per chiedere una revisione rapida della Direttiva sulla prevenzione dei tumori connessi all’attività professionale.

L’obiettivo di prevenire i tumori legati al lavoro deve essere immediatamente perseguito con forza dalla Commissione Europea e dall’Italia in primo luogo al fine di tutelare i lavoratori ed i cittadini tutti.

Con questa nostra lettera Le chiediamo quindi, di intervenire e sollecitare, al pari di altri paesi europei la revisione della Direttiva in oggetto.

Rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento in merito.

Cordiali saluti.

I Segretari Confederali
(Fabrizio Solari)       (Giuseppe Farina)       (Paolo Carcassi)


Fonte: cgil.it