Tipologia: Accordo
Data firma: 20 marzo 2015
Validità: 01.01.2015 - 31.12.2016
Parti: Gruppo Lactalis/Assolombarda e Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e RSA/RSU
Settori: Agroindustriale, Alimentaristi, Gruppo Lactalis
Fonte: mail.flai.it

Sommario:

Premessa
Relazioni industriali
1. Coordinamento RSU/RSA Rete Vendita
2. Commissioni Bilaterali
3. Relazioni sindacali di sito
4. Agibilità sindacali
5. Sviluppo delle competenze tecniche di rappresentanza
Assistenza sanitaria
Assenze dal lavoro
Conciliazione tempi di vita e di lavoro
Cure termali
Professionalità, orari di lavoro e occupazione
Appalti
Formazione
Salute, sicurezza e ambiente
Organizzazione di tentata vendita: Contesto e obiettivi
Professionalità e struttura retributiva
Premio di partecipazione ai risultati (PPR)
Detassazione e decontribuzione
Decorrenza e durata
Allegati

Gruppo Lactalis Italia spa, Spa Egidio Galbani, biG srl, Italatte spa e BPA Italia srl […], assistiti dall’Assolombarda […] e le Segreterie Nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil […], assistite dalle Segreterie Territoriali Competenti, il Coordinamento RSU/RSA.

Premessa
La perdurante condizione recessiva del mercato italiano, che ha generato una decrescìta costante dei consumi, ha inevitabilmente colpito anche il mercato dei formaggi e dei salumi, causando per il Gruppo Lactalis Italia una flessione significativa dei volumi.
In tale contesto, la necessità di razionalizzazione del sistema industriale ha comportato la cessazione delle attività, svolte presso lo stabilimento di Caravaggio. La Società ha realizzato tale processo esercitando un alto livello di responsabilità sociale, che ha consentito dì salvaguardare l'occupazione nel suo complesso.
L’appartenenza ad un gruppo internazionale richiede di confrontarsi costantemente con tutti gli altri Paesi del Gruppo sia in termini di performance organizzativa che produttiva.
Il costante impegno del sistema industriale e commerciale di Gruppo Lactalis Italia, gli ha consentito di mantenere la posizione dì eccellenza acquisita nel tempo sia nel mercato italiano, che nell’ambito della competizione interna al Gruppo e conseguentemente conservare in Italia tutti i volumi produttivi.
In un contesto di mercato caratterizzato da crescenti livelli di competitività, il miglioramento dei livelli di produttività è una condizione necessaria che si realizza anche attraverso l’assiduità e l’impegno di tutti e che, tuttavia, non trova riscontro nel crescente indice di assenteismo rilevato nell’ultimo triennio.
A fronte delle previsioni non negative della futura congiuntura economica, obiettivo comune consiste nel trovare un efficiente equilibrio che permetta di salvaguardare il valore economico del Gruppo in Italia e il mantenimento dell’occupazione e dei redditi dei lavoratori.

Relazioni industriali
Le Parti si danno atto che il sistema di relazioni industriali in essere conferma un governo centrale che coordina e gestisce le peculiarità delle singole realtà periferiche, conservando una sua oggettiva validità e convengono sulla necessità di improntare le relazioni su un modello di articolazione e confronto che sia in grado di fornire soluzioni gestionali sempre più efficaci e tempestive rispetto alle specifiche esigenze aziendali.
Di seguito le modalità e le strutture che sono impegnate nella realizzazione del sistema di relazioni industriali.

1. Coordinamento RSU/RSA Rete Vendita
Viene ribadito il ruolo e la centralità del Coordinamento RSU/RSA Rete Vendita che, con l'assistenza delle Segreterie Nazionali e Territoriali competenti di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, sarà l’interlocutore aziendale per la negoziazione delle materie che hanno un impatto di carattere generale quali, ad esempio:
- normative nazionali in tema di orari e rapporti dì lavoro e applicazione delle stesse nelle diverse realtà, finalizzate ad un recupero d'efficienza, d'efficacia e di qualità del lavoro;
- eventuali esigenze di omogeneizzazione fra le differenti realtà;
- andamento del costo del lavoro e comparazione competitiva con altre realtà, nazionali e transnazionali;
- adempimenti informativi previsti dalla prima parte del CCNL Industria Alimentare,
- formazione professionale: attività svolta e nuove iniziative;
- gestione delle normative di cui all’art. 78 CCNL Industria Alimentare e della legge 223/91 (licenziamenti collettivi);
- gestione delle situazioni di crisi e occupazionali, contrattazione di secondo livello e sistema incentivante VV.PP, ferme restando le materie negoziali demandate dal CCNL Industria Alimentare a livello di sito contrattualmente definito;
- le materie demandate a livello aziendale dall’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011, sottoscritto in data 21 settembre 2011.
Il Coordinamento mantiene, altresì, il ruolo di regolatore delle varie tematiche esistenti nelle diverse realtà.
Pertanto, in coerenza con quanto sopra esposto, nell’ipotesi in cui le relazioni sindacali a livello locale (di sito) non realizzino durante le negoziazioni nell’ambito delle specifiche competenze previste dal presente accordo, con reciproca soddisfazione, le intese necessarie, si terranno anche appositi incontri negoziali, a livello di Coordinamento Nazionale, composto da: RSU dell’unità produttiva interessata, Segreterie Nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Segreterie territoriali competenti delle suddette OO.SS, al fine di garantire la coerenza tra gli obiettivi dichiarati e condivisi dal sistema nel suo complesso e la loro declinazione nelle sue componenti.
In relazione agli attuali assetti occupazionali nonché all’articolazione organizzativa, le Parti concordano che il numero dei componenti del Coordinamento sarà definito mediante la presenza di un componente per ogni Organizzazione stipulante il presente accordo, che esprima una rappresentanza nella RSU di ogni sito, e di un numero adeguato di RSA rete vendita.
Il Coordinamento sarà, quindi, composto da numero massimo di 20 componenti scelti tra le RSU, che sia presente nella RSU di sito secondo i criteri di cui sopra e 10 componenti individuati tra gli RSA rete vendita.
Si confermano le agibilità sindacali già concordate con precedenti accordi.
Le OO.SS s’impegnano a comunicare l’elenco dei componenti entro il primo incontro di coordinamento successivo alla sottoscrizione del presente accordo.
Per il Coordinamento si prevedono due incontri annuali.
Il primo si terrà nel mese di marzo secondo la seguente agenda:
- presentazione dati consuntivi anno precedente, inclusi i dati sui parametri di redditività, di volume e PPR;
- presentazione attività in corso;
- monitoraggio assenteismo;
- informativa sulla conferma avvenuta pianificazione orari/organizzazione del lavoro a livello di sito;
- informativa sull'avvenuta indicazione degli obiettivi per gli indicatori di sito (Stabilimenti, Base logistica e Sede) relativi al PPR;
- presentazione organici, livelli occupazionali, turnover e professionalità;
- illustrazione trend occupazionali (quanti/qualitativi);
- presentazione programma di formazione per l’anno in corso.
Il secondo incontro si terrà nel mese di novembre secondo la seguente agenda:
- presentazione dati andamento business anno corrente;
- presentazione investimenti, piano industriale e commerciale anno successivo;
- monitoraggio assenteismo;
- presentazione organici, livelli occupazionali, turnover e professionalità;
- illustrazione trend occupazionali (quanto/qualitativi);
- andamento programma formativo anno in corso.
In occasione degli incontri informativi annuali l’Azienda s’impegna ad inviare alle Segreterie Nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil con cinque giorni d’anticipo sulla data dell’incontro prevista la relativa documentazione.
I partecipanti alle riunioni di cui sopra, saranno espressamente impegnati, anche ai sensi delle norme civili e penali in materia, al mantenimento della segretezza delle informazioni che l’Azienda dovesse eventualmente qualificare come riservate.

2. Commissioni Bilaterali
Al fine di consolidare un sistema di relazioni industriali fortemente orientato alla costruttiva soluzione di problematiche aziendali, le Parti confermano l’opportunità di ricorrere all’uso di Commissioni Bilaterali paritetiche con il compito d’approfondire in sede tecnica e non negoziale la reciproca conoscenza di argomenti di particolare rilevanza, che possa agevolare la condivisione di decisioni operative d’intervento.
Le Commissioni Bilaterali potranno essere concordemente attivate sia a livello centrale che locale, senza ripetitività e sovrapposizione di ruoli, su tutte le materie che siano congiuntamente ritenute meritevoli di approfondimento e per il tempo ritenuto necessario per l’espletamento dell’incarico.
Resta Inteso che le Commissioni Bilaterali saranno pariteticamente composte da un numero di rappresentanti non superiore a sei, che saranno di volta in volta concordati tra le Parti ed individuati tra i dipendenti delle società.
Il risultato delle attività delle Commissioni Bilaterali potrà essere utilmente proposto alle Parti ove gli argomenti siano caratterizzati da implicazioni negoziali.

3. Relazioni sindacali di sito
A livello di sito, nell’ambito della normale interlocuzione sindacale tra Direzione Aziendale e RSU, il confronto è previsto sulle seguenti tematiche:
- orari di lavoro/flessibilità;
- analisi degli indicatori di assenteismo;
- modelli organizzativi e fabbisogni occupazionali;
- professionalità e inquadramento dei lavoratori;
- attuazione dei parametri gestionali del PPR;
- formazione secondo le modalità di cui al relativo capitolo.
Alle RSU verrà consegnata la relazione biennale sulle pari opportunità in base a quanto previsto dall’art. 9 della legge 125/91.

4. Agibilità sindacali
Al fine di agevolare l’attività sindacale delle RSU, le parti convengono di adeguare la strumentazione informatica (computer) delle stesse, garantendo l’accesso a singoli siti predefiniti (Fasa, Alifond. Ministero del Lavoro, Inps, Inail).
In ottemperanza alle norme contrattuali vigenti, la diffusione di comunicati relativi a materie sindacali e di lavoro deve avvenire previa consegna del documento alla Direzione Risorse Umane.

5. Sviluppo delle competenze tecniche di rappresentanza
Condividendo il presupposto che lo sviluppo delle competenze tecniche in materie oggetto delle relazioni sindacali e di normativa del lavoro costituisce un valore aggiunto per migliorare la gestione delle trattative sindacali, l’Azienda organizzerà degli interventi formativi mirati per i membri del Coordinamento RSU/RSA Rete Vendita.
Gli argomenti saranno condivisi con le Segreterie Nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil
Per il periodo di vigenza del presente accordo, le parti individuano quale argomento prioritario l’approfondimento di modelli di misurazione della partecipazione dei lavoratori ai risultati dell’impresa che siano aderenti all’attuale contesto economico.

Conciliazione tempi di vita e di lavoro
In tema di conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, oltre a quanto previsto dal CCNL per tutelare e favorire la maternità, le Parti concordano circa l’utilizzo di percorsi formativi ad hoc per il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo eventuali periodi di congedo parentale e dall'astensione dal lavoro per maternità/paternità, qualora i processi presidiati o la mansione svolta abbiano nel frattempo subito consistenti modificazioni.
Le parti concordano che il congedo non retribuito per le malattie del figlio, previsto dal vigente CCNL, sarà elevato da 9 a 10 giorni lavorativi.

Professionalità, orari di lavoro e occupazione
Sfera di applicazione: spa Egidio Galbani
Le partì condividono l’obiettivo di un costante rafforzamento professionale dei lavoratori che sia in grado sia di rispondere alle esigenze di qualità e flessibilità richieste dal mercato, che di consentire al lavoratore opportunità di sviluppo professionale interno e/o di occupabilità, anche alla luce dei significativi investimenti tecnici/tecnologici effettuati ultimi anni.
In tale ottica, il percorso flessibilità →polivalenza →polifunzionalità ha determinato negli anni un significativo sviluppo delle competenze dei lavoratori, con positivi impatti sulle professionalità e di conseguenza sull’inquadramento dei lavoratori. A tale risultato si è pervenuti in termini organizzativi attraverso il processo sopra descritto e in termini relazionali anche attraverso il confronto costruttivo con le RSU, che ha permesso di verificare le modifiche organizzative e le condizioni di crescita professionale atte a motivare i conseguenti passaggi di livello, in alcuni casi anche attraverso soluzioni/passaggi intermedi in attesa di completare il raggiungimento dei requisiti (professionali ed economici) per il passaggio di livello stesso. Si richiamano a tal proposito esperienze negoziali già realizzate a livello di sito.
Premesso quanto sopra, le Parti concordano che la verifica di cui sopra sia effettuata annualmente, in coerenza con le esigenze di budget.
Le Parti, tenuto conto della progressiva evoluzione organizzativa e tecnologica, anche a seguito della realizzazione dei Piano Industriale 2014 e dei relativi trasferimenti di produzione, concordano sulla necessità di continuare percorsi di sviluppo professionale finalizzati alla necessità di accrescere il livello di polivalenza (capacità di ricoprire più posizioni di lavoro) e di polifunzionalità (capacità di svolgere più attività di diverso contenuto), nonché di adeguare le professionalità alle nuove esigenze produttive/impiantistiche, con la progressiva riduzione delle posizioni di lavoro più generiche.
Per quanto riguarda la gestione degli orari di lavoro le Parti riconoscono il percorso positivo effettuato negli anni per gestire gli andamenti sempre più imprevedibili della domanda, in un contesto macroeconomico sempre più difficile e competitivo, coniugando le necessità del mercato alle esigenze di occupazione e di mantenimento dei livelli di reddito dei lavoratori.
In tale ottica le Parti valutano positivamente gli accordi intercorsi a livello di sito, in coerenza con l’accordo di Gruppo, per la gestione della programmazione degli orari di lavoro, attraverso:
- l’utilizzo della “banca ore” alimentata da ROL/Festività Soppresse/Festività Civili/Festività in domenica/Ferie (residuale).
- L’utilizzo dell’istituto della Flessibilità (attraverso le differenti declinazioni disciplinate negli accordi a livello di sito) per la gestione delle stagionalità e/o delle peculiarità di prodotto;
Tali intese hanno consentito di gestire sia i periodi dì contrazione della produzione nei periodi di bassa stagione o di difficoltà di mercato, sia di rispondere alle opportunità di mercato che di volta in volta si sono presentate, tanto in termini di stagionalità di prodotto che di tipologia di mercato, legato alla marca privata o all’esportazione. Il consolidamento delle intese esistenti sarà fondamentale per assicurare anche in futuro la tempestiva e adeguata risposta alle sollecitazioni del mercato e il mantenimento degli equilibri occupazionali e di reddito.
In occasione dell’incontro informativo annuale, contrattualmente previsto, nell’ambito dell’informativa sui trend occupazionali, saranno esaminati, in relazione all’andamento dei volumi e alle esigenze organizzative e produttive, le eventuali opportunità di stabilizzazione e le relative entità numeriche.
Per determinare le stabilizzazioni la Direzione aziendale adotterà i seguenti criteri concordati tra le Parti, fermo restando quanto previsto in materia dal CCNL:
- la situazione generale di mercato e di ciascun stabilimento, nonché le relative prospettive, guidano la possibilità di effettuare stabilizzazioni e la loro numerica;
- le esigenze tecniche, organizzative e produttive correlate a specifiche necessità professionali determinano le scelte nominative, tenuto conto delle esperienze individuali;
- a parità di requisiti professionali, verrà data priorità all’anzianità di servizio;
Anche in considerazione delle intese intercorse in fase applicativa a livello di sito, nel computo dell'anzianità di servizio verranno presi in considerazione esclusivamente i periodi di anzianità continuativa (ad eccezione dei periodi di “stacco” previsti dalla precedente normativa sui CTD) effettuati dal lavoratore attraverso contratti, di somministrazione e/o contratti a tempo determinato.

Appalti
Le Parti si danno atto che potranno essere oggetto di appalto le attività previste dall’art. 4 del vigente CCNL Industria Alimentare,
L’Azienda ritiene d'individuare e ricercare nell’appalto un fattore di competitività, flessibilità e apporto di specifiche professionalità.
L'Azienda, fermo restando quanto contrattualmente previsto, a fronte dell’esigenza di appaltare attività, s’incontrerà con le RSU del sito interessato per esaminare conseguenze e implicazioni, con particolare riferimento ad eventuali soluzioni alternative interne che consentano di conseguire risultati complessivamente corrispondenti con la soluzione decentrata, atte a garantire il mantenimento dei medesimi livelli di costo e di efficienza del servizio.
L’Azienda esigerà da parte dei Fornitori dei servizi appaltati il rispetto delle normative in materia di lavoro, di previdenza e di sicurezza sul lavoro e delle norme contrattuali del settore merceologico cui essi appartengono. Nel caso in cui l’appalto sia affidato a società cooperative e la prestazione sia resa dagli stessi soci cooperatori, le clausole previste nel contratto d’appalto dovranno vincolare la cooperativa stessa ad assicurare ai soci medesimi un trattamento economico-normativo globalmente equivalente a quello previsto dal CCNL di riferimento del settore merceologico relativo all’attività della società appaltatrice.
Da parte aziendale verranno svolti audit periodici tesi a verificare l’osservanza da parte delle aziende appaltatrici di quanto previsto nei contratti d’appalto.
Particolare attenzione verrà dedicata alle verifiche riguardanti il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, al fine di prevenire strutturalmente ed in maniera metodica l’insorgenza di situazioni di rischio per la salute dei lavoratori interni ed esterni.
L'Azienda fornirà alle RSU, su richiesta delle stesse, informazioni sugli appalti in atto nel sito con riguardo all’osservanza da parte del Fornitore di quanto previsto dalle normative vigenti.
A livello locale le RSU segnaleranno all’azienda eventuali criticità riscontrate, sollecitandone eventuali adeguati interventi.

Formazione
L’Azienda conferma il ruolo della formazione quale strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, anche attraverso la crescita professionale di tutti i dipendenti finalizzata al conseguimento, al mantenimento e allo sviluppo di professionalità specifiche, in coerenza con le mutevoli condizioni organizzative aziendali.
L’azienda conferma, quindi, l’ingente investimento degli ultimi tre anni, finalizzato allo sviluppo delle risorse umane, a sostegno della predetta attività formativa, per rispondere in maniera efficace ed efficiente al fabbisogno di professionalità consolidate o innovative.
La formazione aziendale continuerà a svilupparsi attraverso la predisposizione di un programma annuale unificato per tutte le società del Gruppo che, in aggiunta a quanto previsto per l’imprescindibile attività di addestramento, si articolerà prioritariamente su tematiche tecniche, comportamentali e di sicurezza sul lavoro, attraverso l'utilizzo di un insieme ampio, e talvolta integrato, di modalità erogative, quali formazione d’aula, e-learning, job rotation e training on the job. Tale programma annuale avrà l’obiettivo di sviluppare competenze con specifico riferimento a:
- Personale neoassunto (con un focus sulle tematiche tecniche, di qualità, igiene e sicurezza sul lavoro, organizzazione del lavoro), al fine di agevolare l’inserimento in Azienda.
- Personale già in forza, con l’obiettivo di un apprendimento permanente e costante sviluppo, rinnovamento e aggiornamento delle professionalità acquisite.
- I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, in base al Testo Unico per la sicurezza 81/2008.
In particolare, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente, gli investimenti in materia di formazione riguarderanno le seguenti aree tematiche, in parte già sviluppate nel triennio 2011-2013:
- Manageriale/comportamentale (legati ai Valori del Gruppo), quali, ad esempio, leadership, comunicazione, lavoro in squadra, problem soiving.
- Tecnico/professionale:
* Manutenzione: completamento del percorso formativo e di crescita professionale per tutti gli operatori di manutenzione.
[…]
* Tecnologia Casearia: proseguimento del percorso di aggiornamento delle competenze legate alle tecnologie di produzione casearia.
[…]
- Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, in un’ottica di coinvolgimento dei dipendenti e di miglioramento continuo,
- Qualità e Sicurezza alimentare.
Le Parti confermano l’importanza del contributo propositivo delle RSU mediante il monitoraggio dei fabbisogni formativi aziendali, che trova sintesi e concretizzazione nel loro costante coinvolgimento nella valutazione e nella condivisione dei piani di formazione finanziati da Fondimpresa, che nei prossimi anni rappresenteranno sempre più una risorsa fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di crescita professionale dei dipendenti.
L’Azienda continuerà, con gli strumenti specifici adottati da ciascuna unità operativa, registrare, aggiornare e conservare le formazioni svolte, fornendo, su richiesta del lavoratore, un’informativa completa. Alla fine del 2015, l'Azienda ha previsto l’implementazione di un sistema unico aziendale che garantisca la tracciabilità delle attività formative svolte.

Salute, sicurezza e ambiente
Le Parti riconoscono nella sicurezza sul lavoro un elemento imprescindibile e concordano che sia compito prioritario di entrambe mantenere e accrescere la sensibilità di tutti i lavoratori in materia di sicurezza.
In tal senso, negli ultimi anni l’Azienda ha continuato ad effettuare importanti investimenti legati sia all’ammodernamento degli impianti e delle strutture che alla formazione continua in ambito sicurezza, promovendo e diffondendo la cultura “zero infortuni”, a tutti i livelli ed in tutte le attività aziendali.
La collaborazione tra azienda e OO.SS. ha consentito di ottenere i finanziamenti necessari (tramite Fondimpresa) alla progettazione e alla realizzazione di significativi interventi formativi, volti non solo a soddisfare gli obblighi legislativi (ex D.l[gs]. 81) ma anche a porre le basi per un lavoro continuo sulla “cultura" della sicurezza sul posto di lavoro.
Gli investimenti, la formazione e il continuo confronto tra i vari interlocutori (azienda, preposti, RLS, lavoratori) hanno consentito di superare positivamente anche alcuni audit cosiddetti "etici” (interni o esterni al Gruppo Lactalis) che hanno verificato non solo l'esistenza ma anche il funzionamento del Sistema di gestione della Sicurezza.
Sempre più infatti, in particolare in realtà complesse come quelle del Gruppo Lactalis Italia, è necessario affrontare il tema della sicurezza non solo da un punto di vista prettamente formale, di rispetto dell'obbligo e del dettato legislativo, ma anche e soprattutto in termini di Gestione del Rischio, nelle sue varie fasi (analisi, valutazione, gestione).
In questo senso sono da sottolineare come prassi positiva i regolari incontri di confronto e di verifica “sul campo” tra azienda e RLS, con particolare riferimento ai siti produttivi.
Viene ribadita l’importanza del ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza quale agente di cambiamento e di affermazione di una cultura della sicurezza.
[…]