Tipologia: Patto territoriale
Data firma: 15 gennaio 2009
Parti: Amministrazione Provinciale di Pistoia Assessorato al lavoro, Università, Scuola, Istruzione e Formazione professionale e Enti vari
Fonte: UTG Pistoia


Patto territoriale per la sicurezza e la regolarità del lavoro tra l’Amministrazione Provinciale di Pistoia Assessorato al lavoro, Università, Scuola, Istruzione e Formazione professionale e Enti vari
[...]

Visto
- la Legge 3 agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”;
- la Legge Regionale 13 luglio 2007, n. 38 “Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro” ha previsto la stipula di un patto regionale sulla sicurezza e regolarità del lavoro in Toscana, tra la regione Toscana, le rappresentanze delle stazioni appaltanti, le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, che contenga azioni volte alla definizione e sviluppo di strategie condivise fra le parti, finalizzate alla valorizzazione e diffusione delle buone pratiche già elaborate è sperimentate per la crescita della cultura della legalità e del lavoro in sicurezza;
- il DPCM del 21 dicembre 2007 “Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, che attribuisce al Comitato regionale di coordinamento funzioni di indirizzo e programmazione delle attività di prevenzione e di vigilanza e funzioni di promozione delle attività di comunicazione, informazione, formazione ed assistenza attraverso il necessario coordinamento fra le diverse istituzioni;
- la Delibera di Giunta Regionale n. 330 del 28 aprile 2008 “Interventi integrati di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro: prima fase - Approvazione schema di protocollo di intesa tra Regione Toscana, Direzione Regionale del Lavoro, Inail, Inps, e Vigili del Fuoco” dove sono previsti i coordinamenti provinciali degli organismi di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, presieduti dall’ASL e composti da DPL, Inail, Inps e Vigili del Fuoco;
- il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;

Premesso che
- la salute e sicurezza sul lavoro rappresentano una priorità socialmente e umanamente rilevante per la nostra Comunità locale;
- occorre rimuovere le cause che determinano gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, e di conseguenza risulta necessario l’impegno di tutte le parti sociali, le istituzioni ed i soggetti interessati in un lavoro quotidiano su obiettivi e priorità condivise;
- alla tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro concorrono, con le modalità e per come stabilito dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, anche tutti gli Organismi Paritetici Territoriali provinciali e dell’artigianato, ivi inclusi tutti gli Enti Bilaterali e Fondi di sostegno al lavoro;
- nel 2001 è stato siglato un protocollo d’intesa per lo sviluppo di azioni integrate e di programmi di intervento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, tra la Provincia, le Conferenze dei Sindaci, l’ASL 3, la DPL, l’Inail, le OO.SS. dei lavoratori e le Associazioni di Categoria;
- dal suddetto protocollo è scaturito un tavolo interistituzionale permanente coordinato dall’ Assessore al Lavoro della Provincia di Pistoia e composto da rappresentanti dell’ASL, della DPL, dell’Inail, delle Conferenze dei Sindaci e delle parti sociali che ha dato luogo a tre gruppi di lavoro quali:
- un gruppo per l’analisi costante delle principali tendenze in atto in materia di salute e sicurezza sul lavoro cioè un Osservatorio Provinciale permanente che ogni anno redige un rapporto ad hoc;
- un gruppo tecnico per gli aspetti della salute e sicurezza sul lavoro in edilizia;
- il gruppo tecnico per la formazione alla sicurezza;
- presso le Direzione Provinciale del Lavoro di Pistoia opera da tempo il Comitato per il Lavoro e 1’Emersione del Sommerso (CLES), presieduto dalla stessa DPL;
- la Commissione provinciale per l’emersione del lavoro non regolare, presieduta dall’ Assessore Provinciale al Lavoro, lavora in modo integrato con il CLES e con il tavolo interistituzionale permanente;
- già per l’anno 2008 sono state individuate dagli organismi preposti, facenti parte sia del CLES che del Tavolo Interistituzionale, le linee di programmazione integrata che sono state presentate nel Convegno del 14 marzo 2008, intitolato “Salute e Sicurezza nel Lavoro. Programmi e Prospettive per il 2008 - Verso un Patto Territoriale sulla salute e sicurezza nel lavoro”
- il giorno 21 dicembre 2007 è stato stipulato il Patto per la sicurezza e la regolarità del lavoro in Toscana le cui linee guida sono rappresentate dalla lotta al lavoro sommerso ed irregolare quali fattori determinanti degli infortuni sul lavoro, la valorizzazione degli apporti delle parti sociali e della bilateralità, la promozione dell’integrazione tra gli enti preposti alle attività di controllo ispettivo e di verifica;

Considerato che
• nel suddetto protocollo regionale sono contenuti impegni volti a promuovere l’integrazione tra gli enti preposti alle attività di controllo ispettivo e di verifica, così da massimizzarne l’efficacia e l’efficienza, come pure a rendere strutturali le azioni di vigilanza integrata, che sono già state sperimentate con esito positivo nel settore dell’edilizia, ampliando i settori da indagare e I garantendo un efficace coordinamento e monitoraggio;
• vi sono inoltre previsti impegni volti a promuovere la progettazione ed implementazione di percorsi di formazione ed aggiornamento professionale degli operatori delle stazioni appaltanti e degli organismi locali preposti alle attività di controllo e verifica, a progettare campagne di diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro potenziando attività di informazione e formazione, da realizzarsi anche mediante l’inserimento della salute e sicurezza nei programmi scolastici e universitari e nei percorsi di formazione professionale;
• a tutti i livelli è avvertita la necessità di un confronto permanente sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro tra istituzioni e parti sociali e di una condivisione di comuni obiettivi e priorità di intervento che salvaguardino il bene primario della salute dei lavoratori, con attività di prevenzione e di vigilanza anche integrate fra i vari soggetti aventi titolo e che tali attività costituiscono impegni da recepire in un Patto Territoriale;
• per dare continuità e per mettere a sistema il lavoro congiunto svolto si devono stabilire le procedure inerenti le azioni, che saranno soggette ad una programmazione annuale condivisa ed integrata fra gli enti competenti in materia di prevenzione e controllo per quanto concerne la salute, la sicurezza e la regolarità sul lavoro, definendo l’intesa “Patto territoriale per la sicurezza e la regolarità del lavoro”;
• si devono stabilire modalità di lavoro definite in un Patto Territoriale con cui realizzi l’integrazione degli ambiti di confronto esistenti a livello provinciale ed il raccordo tra i soggetti pubblici e parti sociali operanti a vario titolo in tema di salute e sicurezza sul lavoro definendo priorità ed ambiti di responsabilità nonché l’integrazione e I’ottimizzazione delle risorse umane ed economiche utilizzate per il perseguimento di obiettivi comuni, ed infine la verifica dei risultati;
• si devono considerare come parti i seguenti soggetti che saranno i firmatari del presente patto:
- Provincia di Pistoia
- Prefettura
- Azienda Unità sanitaria Locale n. 3 di Pistoia
- Direzione Provinciale del Lavoro
- Inps
- Inail
- Vigili del Fuoco
- Ispesl
- Presidente della Conferenza dei Sindaci della Zona di Pistoia
- Presidente della Conferenza dei Sindaci della Zona Valdinievole
- Cgil
- Cisl
- Uil
- Ugl
- Associazione Industriali
- Cna
- Confartigianato
- Confesercenti
- Confcommercio
- Lega Cooperative Comitato ProV.le
- Confcooperative Unione Interprov. Firenze - Prato - Pistoia
- Cia
- Coldiretti
- Casartigiani
- Unione Provinciale Agricoltori
- Cassa e Scuola Edile

Le parti convengono e stipulano quanto segue
1) Programmazione:
Ogni anno entro la fine del mese di gennaio saranno convocati il CLES, il Tavolo Interistituzionale Permanente e il coordinamento provinciale delle attività di prevenzione e vigilanza, i quali definiranno il programma annuale di attività, sia di loro competenza che integrata, ed individueranno le priorità di intervento. I suddetti programmi e le citate priorità saranno rese pubbliche in una iniziativa congiunta da tenersi entro la fine del mese di febbraio.
Essi saranno allegati al Patto Territoriale.

2) Modalità attuative:
I firmatari del presente atto si impegnano a realizzare le singole azioni che si concordano nell'ambito della suddetta attività programmatoria. É allegato al presente atto come parte integrante e fondamentale per la validità dell'accordo, l'elenco delle attività che ogni ente si impegna ad effettuare indistintamente nel periodo di validità dell'accordo.

3) Monitoraggio, verifiche e valutazioni:
Ogni anno entro la fine del mese di giugno ed entro dicembre saranno convocati il CLES, il Tavolo Interistituzionale Permanente e il coordinamento provinciale delle attività di prevenzione e vigilanza, i quali per gli ambiti di propria competenza provvederanno ad effettuare una verifica intermedia e finale sull'attuazione del programma.
Le risultanze della verifica finale saranno integrate e rese pubbliche nella iniziativa pubblica congiunta di cui al punto 1).
I1 presente patto potrà essere riveduto e modificato su accordo delle parti, è operativo dalla data di sottoscrizione dello stesso ed avrà validità fino a che non sarà modificato o annullato


Allegato al patto territoriale per la sicurezza
Programma 2008

Le parti firmatarie del presente patto, dopo un importante lavoro congiunto, hanno condiviso l’esigenza di migliorare l’integrazione delle reciproche attività, ferme restando le specifiche competenze soprattutto per quanto concerne la vigilanza e la prevenzione.
Questa significativa esperienza costituisce un valore aggiunto e contribuisce alla creazione di un sistema efficace per affermare sul nostro territorio il principio della sicurezza e della regolarità del lavoro.
Per il 2008 sono state individuate alcune azioni, condivise sia nel CLES che nel Tavolo Interistituzionale Permanente sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, e rese pubbliche nel convegno del 14 marzo U.S. dal titolo “Salute e sicurezza nel lavoro. Programmi e prospettive per il 2008. Verso un patto territoriale sulla salute e sicurezza nel lavoro”, dove le istituzioni e le parti sociali si sono dati insieme priorità di intervento e si sono assunti reciproci impegni.

Le azioni sono le seguenti:
1. Per quanto riguarda il CLES
A) proseguiranno i controlli nei settori dell’agricoltura, commercio, pubblici esercizi, servizi, metalmeccanico, tessile, autotrasporti, falegnamerie, e saranno condotti in funzione di alcuni indicatori con la finalità principale di contrastare l’irregolarità del lavoro.
In questo contesto sarà privilegiata l’attenzione verso le figure più fragili e le situazioni più problematiche: giovani apprendisti, lavoratori atipici, lavoratori stranieri.
B) si confermano le azioni di vigilanza in edilizia.
A riguardo il CLES ha condiviso la scelta di finalizzare la vigilanza nel settore edile rispetto:
1) alla pericolosità connaturata al tipo di attività;
2) al grande frazionamento dell’attività lavorativa dovuta al ricorso ad appalti e subappalti e all’affidamento dei lavori a pseudo artigiani;
3) all’esigenza di contrastare i nuovi fenomeni elusivi che sono emersi nel settore, segnatamente, il ricorso al part- time e al lavoro a progetto sovente non legittimamente praticati.
Per fronteggiare le criticità dell’edilizia derivante da committenza privata, nel CLES è stata condivisa la proposta di confrontarsi con le Conferenze dei Sindaci di Pistoia e della Valdinievole al fine di promuovere un raccordo tra gli uffici tecnici comunali deputati al rilascio dei titoli abitativi e gli organismi di vigilanza. Si propone infatti di verificare quanto risulti diffusa la pratica di dichiarare che i lavori edili sono svolti in economia per eludere l’obbligo di presentazione del documento unico di regolarità contributiva (Durc). La proposta delineata prevede che gli uffici tecnici dei Comuni segnalino situazioni anomale in ordine alla denuncia di lavori “in economia” (ad es. nel caso si rilevino importi dei lavori elevati, presumibile pericolosità degli stessi, complessità delle opere e delle installazioni) attivando, per quanto riguarda il possesso del Durc, la Dpl e, per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, la Asl e la Dpl (che hanno competenza concorrente nel settore dell’edilizia). Tale segnalazione potrebbe risultare particolarmente significativa, in quanto l’elusione che si realizza in tali ipotesi non risulta intercettabile tramite altri controlli documentali. Al tempo stesso si è condiviso la proposta di verificare, da parte dei Comuni, la disponibilità a impiegare il personale della polizia municipale per il controllo “a vista” di palesi irregolarità, nella segnalazione agli Enti preposti di precarie condizioni di sicurezza e regolarità del lavoro nei cantieri edili. Saranno individuate le priorità per i controlli da svolgere, a partire dalle autorizzazioni per le ristrutturazioni di tetti e coperture, che comportano rischio di infortuni per caduta dall’alto.
Per quanto riguarda gli appalti di lavori pubblici, si è condiviso che le procedure di affidamento dei lavori devono recepire le esigenze sociali di tutela e sicurezza del lavoro allo scopo di evitare che la concorrenza si sviluppi a detrimento del costo del lavoro e delle misure di salvaguardia della salute dei lavoratori.
E’ stata, pertanto, condivisa la proposta di avviare un percorso strutturato ed integrato fra componenti istituzionali e sociali della provincia che, alla luce delle recenti evoluzioni normative di fonte statale e regionale, conduca:
• all’applicazione effettiva del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa articolato in valutazioni qualitative basate su esigenze sociali di tutela e sicurezza del lavoro.
• all’introduzione della valutazione di congruità dell’incidenza della manodopera rispetto ai lavori da eseguire, dando impulso all’elaborazione di specifici “indici di congruità”.
2. In materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, di competenza della ASL, sono state inoltre condivise le priorità di intervento riguardanti le lavoratrici madri, contesti lavorativi caratterizzati da rischio di infortuni gravi (e lavori in altezza), impiego di cancerogeni e sostanze chimiche, presenza di rischi fisici, posturali e da movimentazione manuale dei carichi, l’organizzazione del lavoro, la formazione.
3. Nell’ambito del Tavolo Interistituzionale Permanente sicurezza e salute nei luoghi di lavoro si prevede che:

A) L’attività dell’Osservatorio Provinciale sicurezza e salute nei luoghi di lavoro proseguirà, sempre partendo dalla fonte statistica messa a disposizione dall’INAIL e mantenendo validi gli indicatori già utilizzati negli anni precedenti quali:
• rapporto fra infortunio e malattia professionale e genere
• n. infortuni rispetto all’età del lavoratore (giovani, apprendisti)
• n. infortuni rispetto alla tipologia del rapporto di lavoro (lavoro flessibile)
• n. infortuni rispetto a lavoratori stranieri
• comparazione con i dati degli infortuni delle province toscane, quindi con la media regionale
il rapporto sarà arricchito attraverso l’introduzione di ulteriori indicatori e/o approfondimenti quali:
• infortuni nel settore florovivaistico (coinvolgendo le associazioni agricole)
• infortuni mortali, ricerca sul problema del rumore e vibrazioni
• una sezione del rapporto dovrà essere dedicata alle attività di vigilanza
• approfondimento relativo alle cause degli infortuni. Tale approfondimento, se non sarà possibile effettuarlo nel rapporto 2008 sarà preso in considerazione nella programmazione 2009.

B) Per quanto concerne la Formazione, sono previste le seguenti azioni:
• è prevista la chiusura del lavoro svolto sul modulo formativo per l’apprendistato relativo all’organizzazione metodologica e formativa e la verifica dei risultati;
• previsione di un piano di interventi con le agenzie formative, elaborando anche una bozza di linee guida interattive da utilizzare, comprensive di una mappatura dei materiali. Verrà infatti elaborato un catalogo del materiale audiovisivo disponibile nei siti istituzionali es. Inail da utilizzare per la formazione per la sicurezza. Saranno previste azioni formative rivolte ai docenti delle agenzie che lavorano sul modulo della sicurezza in apprendistato, all’interno dei corsi di Formazione professionale finanziati e riconosciuti, nei Piani integrati di comparto
• proseguirà il progetto Sicurezza in Cattedra per 1’a.s. 2008/2009, con la seconda azione che vedrà coinvolti gli allievi. In questo ambito sarà promossa la realizzazione di un nuovo video per la formazione alla sicurezza dei giovani al primo lavoro.
• saranno previste attività di monitoraggio legate alle attività formative da realizzare.

C) Il Gruppo Tecnico per l’Edilizia poterà avanti le seguenti azioni:
• coinvolgimento delle Conferenze dei Sindaci di Pistoia e della Valdinievole al fine di promuovere la collaborazione degli uffici tecnici comunali deputati al rilascio dei titoli abitativi, con l’intento prevedere che gli stessi segnalino situazioni anomale di lavori edili dichiarati in economia.
• coinvolgimento della polizia municipale per il controllo “a vista” di palesi irregolarità, saranno individuate le modalità di formazione della Polizia Municipale per consentire queste attività di controllo a vista, programmate a campione, e la loro formazione. Tale verifica sarà supportata da uno strumento di supporto orientativo predisposto unitamente agli Enti competenti in materia ed identificati con il DLgs 81/2008 e quindi non comporterà responsabilità diverse da quelle proprie degli operatori chiamati al controllo.
• relativamente all’applicazione effettiva del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa’ saranno definiti a livello provinciale, degli indirizzi per l’attività contrattuale da trasfondere nei bandi di gara, nei capitolati e nei contratti di appalto, che possano essere adottati dalle varie stazioni appaltanti al fine di favorir- l’adozione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nelle procedure dl affidamento di appalti di lavori e servizi. In questo ambito saranno programmate attività formative rivolte ai tecnici degli enti pubblici, ai liberi professionisti, RLS e datori di lavoro
• sarà previsto lo studio e la sperimentazione di tali indici da applicare alla realtà territoriale, partendo dall’avviso comune del 2007, da sottoporre all’attenzione dei tecnici pubblici e privati per il suo approfondimento. Saranno acquisite notizie dalla Regione Toscana in merito allo stato di attuazione della normativa di riferimento, così da non scollegare il nostro lavoro da quello portato avanti in Regione. A questo riguardo sarà poi prevista idonea formazione rivolta ai tecnici degli enti pubblici, ai liberi professionisti, RLS e datori di lavoro.