Categoria: 2008
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Tipologia: Protocollo di intesa
Data firma: 28 maggio 2008
Parti: Confindustria Veneto e Cgil Veneto, Cisl Veneto, Uil Veneto
Fonte: Sistema Regionale per la Prevenzione della Regione Veneto (Safetynet)


Protocollo d'intesa fra Confindustria Veneto e Cgil, Cisl, Uil del Veneto in materia di sicurezza sul lavoro
Il giorno 28 maggio 2008, alle ore 9.00, ospiti presso la sede di Confindustria Padova, in Padova, si sono incontrati:
- Confindustria Veneto [...]
- Cgil del Veneto [...]
- Cisl del Veneto [...]
- Uil del Veneto [...]

premesso
che per l'individuazione di percorsi comuni e di azioni positive è stato istituito un gruppo di lavoro; che l'attività di preparazione dell'intesa ha rispettato il ruolo e le competenze specifiche del livello regionale delle Parti.
che l'intesa pertanto esprime in parte linee di indirizzo, in parte azioni positive;

le Parti convengono
- di considerare la Sicurezza sul Lavoro un terreno su cui convergere l'impegno ad avviare e mantenere nel tempo azioni positive;
- di confermare l'impegno ad operare per una progressiva diminuzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel Veneto, attraverso interventi di prevenzione e sicurezza e l'impegno a promuovere un contesto economico e sociale che riduca il ricorso al lavoro sommerso;
- di considerare la bilateralità, l'informazione e la formazione temi di maggiore efficacia per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro, per la crescita diffusa della cultura della sicurezza, per la sensibilizzazione dell'imprenditore e del lavoratore nell'adozione ed utilizzo dei sistemi aziendali di prevenzione e sicurezza;
- di impegnarsi reciprocamente a proporre progetti ed azioni efficaci, da negoziare e condividere con i principali Soggetti istituzionali ed Enti pubblici preposti, quali Regione, Inail regionale, Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, Università venete, Agenzie della formazione professionale iniziale e continua;
- di rafforzare la cultura del "lavorare in sicurezza", favorendo il miglioramento dell'organizzazione aziendale, anche in considerazione della costante evoluzione dei sistemi di produzione.

Le Parti, in particolare, si impegnano sulle azioni seguenti:
- Informazione ed orientamento alla sicurezza. I giovani sono importanti destinatari delle politiche orientate alla prevenzione e all'assunzione di responsabilità nei confronti dei rischi sul lavoro. A tale riguardo si conviene di richiedere e concordare con:
Ufficio Scolastico Regionale del Veneto: la progettazione e la diffusione di percorsi didattici orientati alla sicurezza, in generale e nei luoghi di lavoro. Essi dovranno far parte dei corricoli di studio, utilizzando anche gli spazi dell'autonomia scolastica. Tali percorsi troveranno particolare coerenza con gli indirizzi e la terminalità degli istituti tecnici e professionali.
Formazione professionale iniziale: quanto proposto per la scuola e l'istruzione tecnica e professionale, vale per i percorsi di formazione professionale iniziale. In particolare andrà potenziata l'attenzione alle applicazioni in ambiente lavorativo, considerata la particolare vocazionalità e terminalità della formazione professionale.
Università venete: in particolare nelle facoltà scientifiche e tecnologiche, si dovranno prevedere interventi in materia di sicurezza, sia per i corsi di laurea triennale e specialistica, sia nei master di primo e secondo livello. In modo particolare andranno offerte conoscenze sulle metodologie di trattamento dei materiali, delle tecnologie, dei processi di lavorazione, con riferimento ai rischi cui si espongono gli operatori e alle procedure da adottare in caso di pericolo. Non dovranno inoltre essere sottovalutate le nozioni di ergonomia ed i consigli per un corretto comportamento, improntato alla sicurezza, in ambiente di lavoro.
Regione del Veneto: le politiche di orientamento e di accompagnamento scolastico e professionale dovranno specificamente prevedere e valorizzare percorsi e metodologie, che comprendano temi della sicurezza lungo l'intera filiera formativa, dalla scuola primaria, fino alla formazione ricorrente degli adulti.

- Formazione alla sicurezza. Le caratteristiche del sistema produttivo e dei servizi all'impresa veneto (forte presenza di piccole imprese), unitamente al rapido evolversi dell'organizzazione aziendale, delle filiere e delle reti d'imprese, richiedono un ruolo strategico e continuativo della formazione continua. Essa rende più competitive le imprese e maggiormente valorizzati e tutelati i lavoratori. La formazione in materia di sicurezza rende più efficace l'adozione dei "sistemi di gestione aziendale della sicurezza". Azioni efficaci e per "target" diversificati di imprenditori, manager e lavoratori possono essere assicurate attraverso:
i Fondi Interprofessionali(Fondimpresa, Formatemp e Fondirigenti). Con Fondimpresa si potranno proporre e promuovere progetti formativi condivisi e indirizzati anche a particolari target di destinatari, secondo le priorità individuate dalle Parti regionali e nazionali. Per raggiungere risultati concreti si potranno utilizzare sia i piani formativi in conto formazione, che gli avvisi nelle modalità: piani a tema e piani settoriali, distrettuali e territoriali. Al fine di attivare azioni efficaci, si conviene di istituire e di riunire periodicamente (in base alle necessità e alle opportunità) un "gruppo paritetico regionale di progettazione", incaricato di elaborare un programma progettuale, anche di valenza annuale, da proporre e da porre in cantiere, sia utilizzando i Fondi Interprofessionali, che altri strumenti di finanziamento alla formazione continua. Le Parti solleciteranno un orientamento maggiore alla Sicurezza sia di Formatemp (fondo dedicato al lavoro somministrato), che di Fondirigenti (fondo dedicato ai dirigenti e manager dell'industria);
il Fondo Sociale Europeo. Alla Regione andrà chiesto di destinare risorse ed azioni per la formazione in materia di sicurezza, in particolare per destinatari che l'attività dei Fondi non può raggiungere (apprendisti, imprenditori, lavoratori inseriti in progetti di out placement) e lavoratrici e lavoratori che abbisognino di interventi innovativi e specifici, perché maggiormente esposti al rischio di infortuni. Lo stesso "gruppo paritetico regionale di progettazione" potrà individuare contenuti, percorsi e modalità;
la nuova organizzazione delle aziende, delle filiere e delle reti rende più complesso il ruolo degli organismi e delle funzioni dedicate alla sicurezza. Per tale ragione appare indispensabile un utilizzo integrato e flessibile delle risorse economiche assicurate dal FSE e dai Fondi Interprofessionali, con interventi formativi da erogare in aula, ma soprattutto in azienda, delineando percorsi formativi unitari, superando le distinzioni fra la formazione obbligatoria e la formazione implementare. Grazie alla progettazione condivisa e al monitoraggio che le agenzie formative delle Parti assicureranno, la qualità dell'offerta e dell'erogazione saranno un obiettivo primario. Attestazioni di frequenza," ove siano riportati i contenuti della formazione erogata, consentiranno di valorizzare gli apprendimenti;
la formazione degli apprendisti riserverà particolare attenzione al tema della sicurezza, peraltro già espressamente previsto dal piano formativo individuale, con riferimento all'informazione e all'addestramento propedeutici all'utilizzo di macchinari, strumenti e materiali che richiedano conoscenze specifiche;
un'attenzione particolare andrà riservata infine alla formazione dei lavoratori di primo ingresso, dei lavoratori di origine straniera (compresi i corsi di lingua italiana - vedi art. 37, comma 1 TU), dei lavoratori "interinali", in appalto e di quei lavoratori impiegati, ad esempio, in attività di movimentazione delle merci; a contatto con sostanze nocive o che operano in ambienti angusti.

- Sistemi di Gestione della Sicurezza. Con particolare riferimento alla Piccola impresa, prosecuzione della collaborazione fra le Parti Sociali nella condivisione delle linee di indirizzo per la valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza (iniziativa prevista dal Piano di Prevenzione e promozione della Salute negli Ambienti di Lavoro 2005-2007 della Regione del Veneto) al fine di:
• diffondere presso le aziende di piccole dimensioni un agile strumento di miglioramento della propria organizzazione;
• ottenere a vantaggio delle aziende che adotteranno le linee guida, sgravi contributivi da parte dell’Inail (come previsto dall'art. 9, comma 4 TU)
Con riferimento alla media/grande impresa, condivisione dei risultati raggiunti con il progetto 'lavorosicuro" e presentazione delle attività da realizzarsi nel biennio 2008/2009.
Le Parti convengono sull'importanza di favorire la diffusione dei sistemi di gestione mediante i quali tutti i ruoli aziendali - compreso il rappresentante dei lavoratori - collaborano fra loro, al fine di prevenire e ridurre i rischi infortunistici.

- Agevolazioni alle imprese. Si conviene di proporre alla Regione del Veneto e alla Direzione regionale Inail strumenti di premialità per le imprese che realizzano interventi per migliorare la sicurezza.

- Organismi di supporto e di controllo. Si conviene di promuovere le seguenti azioni:
• Sollecitare un controllo più attento agli inadempimenti sostanziali, che a quelli meramente formali.
• Oltre alla normale azione di controllo sollecitare, quanto più possibile, lo sviluppo di una funzione di supporto e di assistenza alle imprese da parte degli organi di controllo qualificati in particolare gli Spisal, per i quali si richiede un coerente adeguamento degli organici e delle dotazioni.

- Organismo paritetico regionale. Esso verrà rilanciato con la funzione dì raccogliere le migliori pratiche dei livelli provinciali, di diffonderle per farne patrimonio comune, di agire a supporto - senza sovrapposizioni con gli altri soggetti della bilateralità - delle azioni positive indicate nel presente protocollo, favorendo la "messa in rete" degli Organismi Paritetici Provinciali.

- Testo Unico della Sicurezza, impegno delle Parti Sociali verso le imprese ed i lavoratori . Le Parti, ognuna per il ruolo di rappresentanza che detiene, si impegnano ad informare e sensibilizzare - anche tramite le rappresentanze provinciali - le imprese del territorio ed i lavoratori occupati, circa le modalità apportate dal Testo Unico, in relazione alle diverse figure di Rappresentante (RLS, RLST, RLS-SP) ed alle nuove disposizioni di tutela.
In particolare l’azione di informazione e di sensibilizzazione riguarderà:
• la formazione per il Rappresentante dei Lavoratori prevista dalla legge e dalla contrattazione collettiva nazionale;
• la collaborazione tra i Rappresentanti dei Lavoratori e il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, al fine di garantire idonea informazione circa i rischi specifici esistenti in azienda, a vantaggio delle categorie più esposte (lavoratori temporaneamente impiegati e immigrati);
• la consapevolezza, da parte delle imprese, delle nuove misure introdotte, con particolare riferimento alle figure e funzioni della sicurezza nelle aziende;
• la consapevolezza, da parte del lavoratore dei propri obblighi in materia di sicurezza, compresa la conoscenza delle sanzioni in caso di violazione degli obblighi stessi (artt.18, 2055, 59 TU).

- Fondo "sostegno familiari vittime infortuni". Formulazione di una proposta da presentare alla Regione del Veneto al fine di concordare le modalità di funzionamento del fondo di sostegno alle famiglie delle vittime degli infortuni sul lavoro, istituito dalla finanziaria regionale 2008 (art. 23, L.R. n. 1/2008), coordinandone l'operatività con il fondo nazionale istituito dalla legge finanziaria 2007 (Legge n. 296/2006 e D.M. 2/7/2007);

Le Parti individuano due priorità di intervento, su cui caratterizzare il proprio impegno, mediante attività informative, formative e azioni di sensibilizzazione in tema di:
- sicurezza nella movimentazione delle merci;
- sicurezza in contesti produttivi caratterizzati dalla compresenza di più aziende o cantieri.

Confindustria Veneto
Cgil Veneto
Cisl Veneto
Uil Veneto