ACCORDO
TRA
L'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, Direzione Regionale per la Campania (di seguito denominato INAIL), con sede in Napoli, via Nuova Poggioreale, nella persona del Direttore Regionale Dott. Daniele Leone;
L'IRFOM nella persona del Presidente Maria Luisa Callisto con sede in Benevento - Zona Industriale ASI Z1 - Ponte Valentino;
di seguito denominate Parti
PREMESSO CHE
- Il quadro normativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro (artt. 9 e 10 del d.lgs. 81/08 s.m.i.) colloca l'INAIL nel sistema prevenzionale con compiti di informazione, formazione, assistenza, consulenza e promozione della cultura della prevenzione;
- L' INAIL persegue le proprie attività in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in sinergia con diversi attori del sistema prevenzionale nazionale;
- Le "linee operative per la prevenzione 2016 per la prevenzione annoverano tra gli obietti di intervento prioritari dell'attività di prevenzione anche il settore dell’edilizia, per i quale è stato predisposto uno specifico Piano Nazionale d'intervento,
- l'IRFOM è un ente, accreditato dalla Regione Campania, in possesso di certificazioni del sistema di Gestione per la Qualità, di formazione, ricerca e consulenza alle imprese istituzioni per la valorizzazione delle risorse umane e per lo sviluppo della loro competitività territoriale e aziendale sui mercati nazionali e internazionali con l’obiettivo di valorizzare il capitale umano attraverso il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche, delle agenzie di orientamento e di formazione al fine di sperimentare modelli innovativi di programmazione, gestione e valutazione della formazione integrandoli con le politiche di sviluppo locale. Inoltre svolge attività di formazione sui temi della formazione professionale, della sicurezza sui luoghi di lavoro, della gestione delle imprese;
- che l'IRFOM a seguito dell'"Avviso Pubblico Regionale per l'acquisizione di manifestazioni di interesse per la realizzazione di progetti finalizzati allo sviluppo dell'azione prevenzionale nell’ambito regionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro" emanato per l’anno 2016 dall'INAIL, ha presentato il progetto di prevenzione “Oleare la sicurezza: La sicurezza dei lavoratori del settore olivicolo"
- che per la realizzazione di tale progetto l'IRFOM, in qualità di ente proponente, ha stipulato un accordo di collaborazione con altri partners e precisamente.
1) CIA (CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI) CAMPANIA
2) ASSOCIAZIONE OLIVICOLTORI SANNITI (A.O.S.) SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA
3) AIPO - ASSOCIAZIONE IRPINA PRODUTTORI OLIO -SOCIETÀ COOPERATIVA a R. L.
- l’INAIL ha valutato gli obiettivi a breve termine proposti nel progetto efficienti su base annuale e a lungo-medio termine come rispondenti alle sue finalità istituzionali ed ai criteri di efficacia ed efficienza della sua attività.
Tutto quanto premesso, le parti convengono e stipulano quanto segue:
Art. 1 - Finalità e contenuti dell'accordo
Con il presente accordo le parti intendono realizzare iniziative finalizzate a sviluppare azioni sinergiche per la promozione della cultura della prevenzione e la realizzazione di strumenti, azioni ed eventi informativi in materia di salute e sicurezza.
Art. 2 - Modalità di attuazione
Le Parti individuano le finalità e gli obiettivi che intendono realizzare con il progetto denominato "Oleare la sicurezza: La sicurezza dei lavoratori del settore olivicolo" che prevede attività finalizzate all'analisi dei rischi, all'individuazione delle procedure organizzative e lavorative e un percorso di informazione/formazione per sensibilizzare i produttori del settore alle tematiche della sicurezza secondo quanto indicato e declinato nel progetto allegato 1:
Il progetto allegato al presente accordo ne forma parte integrante.
Art. 3 - Gruppo di lavoro
Al fine di dare concreta attuazione alle attività previste dal presente Accordo verrà istituito Tavolo di Coordinamento Operativo composto dai referenti di entrambe le parti sottoscrittrici del presente Accordo.
Per l'INAIL: l'Ing. Carmine Piccolo- Direttore della U.O.T. Certificazione, Verifica e Ricerca di Avellino, o un suo delegato;
per l'IRFOM: Giuseppe Mauriello - direttore scientifico
Al Tavolo di coordinamento operativo-progettuale è assegnata la responsabilità di:
• attuare il piano operativo per la realizzazione della progettualità indicata nell'accordo,
• monitorare e valutare i risultati ottenuti, in relazione agli obiettivi ed alle modalità di rilevazione inizialmente individuati
• relazionare, a conclusione delle attività, lo stato di realizzazione del progetto.
Art. 4 - Obblighi dei sottoscrittori
Le parti si impegnano ad attuare una comune e sinergica collaborazione nelle attività oggetto dell'accordo.
Il presente accordo viene realizzato con un apporto partecipativo paritario tra tutti i partners.
Al fine della quantificazione della compartecipazione sarà valutato non solo l'apporto economico ma anche quello di natura strumentale e professionale, non necessariamente omogeneo, in relazione alle diverse tipologie di apporto, per tutti i partner.
I risultati ottenuti e gli eventuali prodotti realizzati nell'ambito delle attività oggetto del presente accordo rimarranno di proprietà dell'INAIL, la quale ne potrà disporre pienamente e liberamente, nelle modalità che riterrà più opportune.
Art. 6 - Aspetti economici e normativi
Il costo totale previsionale del progetto ammonta a € 99.960,00, come da relativo piano economico.
L'INAIL mette a disposizione le proprie professionalità tecniche ed amministrative per la realizzazione del progetto e partecipa con un importo previsionale di € 49.700,00, per una percentuale del 50 % sull’importo complessivo consuntivato del progetto.
L'IRFOM e gli altri partners mettono a disposizione le proprie professionalità tecniche ed amministrative per la realizzazione del progetto e partecipano con un importo previsionale di € 49.700,00 per una percentuale del 50 % sull'importo complessivo consuntivato del progetto.
Le parti si impegnano ad attivare tutte le procedure ad evidenza pubblica ai fini degli obblighi di tracciabilità finanziaria ai sensi della L. 13 agosto 2010, n. 136.
Le parti si impegnano ad applicare per l'affidamento di eventuali incarichi esterni e per l'acquisizione di beni e/o servizi strumentali al progetto i criteri di economicità, efficacia, tempestività e correttezza, garantendo altresì i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità ai sensi del D.Lgs. 12 aprile 2006 n° 163 e s.m.i..
L'INAIL si impegna ad erogare l'importo di € 46.460,00 quali costi finanziari del progetto, in favore dell'IRFOM, come riportato nel preventivo costi e ripartizione tra, a conclusione di tutte le attività del progetto e previa presentazione di una relazione del gruppo di lavoro attestante le attività svolte, tenendo conto dei vincoli di contabilità (verifica della posizione contributiva e assicurativa), nonché di regolare documentazione contabile corredata della documentazione giustificativa delle spese sostenute da entrambe le parti e del valore dell'intero progetto.
Le parti si impegnano ad applicare per l'affidamento di eventuali incarichi esterni e per l'acquisizione di beni e/o servizi strumentali al progetto i criteri di economicità, efficacia, tempestività e correttezza, garantendo altresì i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità ai sensi del D.Lgs. 12 aprile 2006 n° 163 e s.m.i. ed ai sensi del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e s.m.i..
L'importo che l'INAIL corrisponderà all'IRFOM non verrà in alcun modo impiegato per l'erogazione di emolumenti di qualsiasi genere ai dipendenti INAIL nell'ambito dell'attività di collaborazione.
Art. 7 - Rimborso IVA
Le fatture, presentate in fase di rendicontazione ai fini del calcolo della quota da versare a titolo di compartecipazione, saranno scorporate dell'IVA qualora le Parti abbiano la possibilità di usufruirne in detrazione.
In tutti gli altri casi si fa riferimento a quanto previsto ed indicato nel D.P.R. 633/1972 e s.m.i.
Art. 8 - Copertura assicurativa
Ciascuna parte provvederà alla copertura assicurativa di legge del proprio personale che, in virtù del presente accordo, sarà chiamato a frequentare le sedi di svolgimento delle attività previste. Il personale in servizio presso le Parti contraenti è tenuto ad uniformarsi alla normativa di sicurezza vigente nelle sedi di esecuzione delle attività oggetto del presente Accordo, nonché alla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. N. 81/2008 e s.m.i..
Art. 9 - Durata
Il presente Accordo entra in vigore con la sottoscrizione ed ha validità di 1 (uno) anno e si esaurisce con la ultimazione delle attività previste.
Art. 10 - Piano di comunicazione
Le parti approvano il piano di comunicazione che definisce obiettivi, destinatari, mezzi di comunicazione e relativa tempistica per l'attuazione del presente accordo.
Art. 11 - Trattamento dei dati personali
I dati personali eventualmente forniti in conseguenza e nel corso dell'esecuzione del presente accordo vengono trattati esclusivamente per le attività realizzate in attuazione della presente convenzione nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e s.m.i.
Art. 12 - Modifiche e integrazioni
Ogni eventuale variazione al presente accordo successivamente alla sua stipula deve essere concordata tra le parti e formare oggetto di apposito atto aggiuntivo.
Art. 13 - Registrazione
Il presente atto è soggetto a registrazione solo in caso d'uso, in base all'art. 4 della parte II della tariffa allegata al D.P.R. 26 aprile 1986, n. 31, e successive modificazioni a cura e spese della parte richiedente.
Art. 14 - Foro competente
Le parti si impegnano a risolvere amichevolmente tutte le controversie che dovessero eventualmente insorgere tra loro in dipendenza del presente accordo.
Ove non sia possibile il bonario componimento, il Foro competente sarà quello di Napoli.
Art. 15 - Disposizioni finali
Per tutto quanto non previsto dal presente accordo, le parti fanno riferimento alla legislazione vigente in materia.
Napoli 01/07/2016
Titolo del progetto |
OLEARE LA SICUREZZA: |
Destinatari: Lavoratori di micro, piccole e medie imprese del settore AGRICOLTURA (olivicoltori) |
I soggetti partners: |
1. CIA (CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI) CAMPANIA
2. "ASSOCIAZIONE OLIVICOLTORI SANNITI (A.O.S.) SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA"
3. AIPO" - ASSOCIAZIONE IRPINA PRODUTTORI OLIO -SOCIETÀ COOPERATIVA a R. L.
I Compiti di partners |
L’IRFOM si occuperà del coordinamento delle varie fasi del progetto, dell’analisi di settore, di coordinare la fase di individuazione delle aziende per realizzare le attività di ricerca finalizzate all’analisi dei rischi, all’individuazione delle procedure organizzative e lavorative; si occuperà della realizzazione delle interviste, dei Focus Group, dei colloqui con gli imprenditori; della realizzazione dei volumi sui risultati della ricerca e creazione di manuali operativi sulle buone prassi; attiverà di concerto con i partner la sensibilizzazione dei produttori alle tematiche della sicurezza; e promuoverà la campagna di comunicazione relativa al progetto.
La Confederazione Italiana agricoltori la Confederazione Italiana agricoltori è una delle associazioni professionali nazionali del settore agricolo con più ampio radicamento nel territorio campano. Nelle varie province (Napoli, Caserta, Salerno, Avellino, Benevento) essa vanta 26.582 imprenditori agricoli associati, 21.839 pensionati, 1157 giovani agricoltori e 923 donne imprenditrici.
Nella sua lunga esperienza la Cia regionale ha partecipato a progetti locali, regionali, nazionali e internazionali, avendo sempre, come obiettivo generale lo sviluppo competitivo, sostenibile, integrato e multifunzionale del settore agricolo. Essa svolgerà la funzione di divulgazione dei risultati e sarà la promotrice presso i suoi associati della diffusione dei risultati raggiunti, diffondendo informazioni e facendosi promotore delle attività di promozione delle iniziative previste dal progetto.
Pertanto:
1. contatterà i suoi iscritti,
2. Parteciperà ai convegni previsti;
3. Distribuirà il materiale informativo su tutto il territorio della Campania.
CIA Campania metterà a disposizione 2 dipendenti che seguiranno il progetto nelle fasi di sua competenza e parte delle strutture che dispone nei territori interessati dalle attività progettuali.
L’AOS e la AIPO sono due cooperative di olivicoltori che insieme associano oltre 7.500 aziende e garantiranno il coinvolgimento delle aziende sia nella individuazione dei rischi sia nella fase di divulgazione e di diffusione dei risultati impegnandosi a implementare i risultati del progetto presso le aziende ad esse associate.
Si occuperanno di:
1. Coinvolgere i propri associati nelle attività di Focus Group;
2. selezionare gli associati presso i quali si svolgeranno le attività di valutazione dei rischi individuandoli per target differenti;
3. diffonderà i risultati impegnandosi a far adottare le prassi individuate
L’AOS e la AIPO metteranno a disposizione n.2 dipendenti ciascuno, che seguiranno il progetto nelle fasi di loro competenza e parte delle strutture che dispongono nei territori interessati dalle attività progettuali.
IL CONTESTO PRODUTTIVO
La Campania può vantare una storia olivicola molto antica e una struttura produttiva dalle grandi potenzialità, ancora non completamente sviluppate. Attualmente la situazione olivicola campana non si discosta da quella del Mezzogiorno: rappresenta un’importante occasione di lavoro e di reddito per le miriadi di aziende che sono presenti nelle zone collinari e montuose della regione.
L’olivicoltura campana si sviluppa maggiormente nelle zone di Salerno in particolare nel Cilento. Nella provincia di Napoli la coltivazione è poco estesa e interessa soprattutto le aree della penisola Sorrentina. Nell’Avellinese, l’olivicoltura è localizzata nell’area della Baronia e dell’Alto Sele, mentre nel Beneventano si estende nel Bacino dell’Alto Tammaro, del Calore e del Taburno. La Campania partecipa per il 7,49% alla PPB (produzione prezzi base) nazionale dell’olio d’oliva.
La SAU registrata per l’olivo nel 2010 è di 74,605 ettari (ISTAT, 2010) e rappresenta circa il 12% della SAU regionale. Dal punto di vista altimetrico la coltura è praticata prevalentemente in collina (circa il 70%) ed in montagna (30%), ciò è dovuto al fatto che la coltura dell’olivo ben si adatta ad essere coltivata in condizioni di estrema marginalità, ovvero su terreni che altrimenti rimarrebbero con buone probabilità abbandonati. Ciò ha consentito di espandere la sua coltivazione anche negli ambienti più impervi dove ha assolto ed assolve un’importantissima funzione di salvaguardia e di valorizzazione paesaggistica del territorio.
La coltura è diffusa su gran parte del territorio regionale, interessando oltre 80.000 aziende e l’80 % dei comuni della regione. Forte è la frammentazione aziendale, con una dimensione media degli oliveti campani non superiore a 6500 mq; la coltura dell’olivo si concentra prevalentemente in aziende al di sotto di 5 ettari.
La oleificazione in Campania avviene in oltre 500 frantoi, di cui il 90% è di privati. Essi rappresentano circa il 9 % dei frantoi nazionali, con una flessione, nell'ultimo decennio, di circa il 20 %. Tale contrazione ha interessato essenzialmente te piccole realtà produttive, spesso tecnologicamente inadeguate. In Campania anche nella prima trasformazione è presente una elevata frammentazione che, però, data la peculiarità delle tecniche adottate, può essere considerata un’occasione di sviluppo. Difatti, data la deperibilità delle olive raccolte (la qualità dell’olio dipende non solo dalla varietà dell’olivo, ma soprattutto dalla vicinanza delle aree di raccolta con quelle della trasformazione), la grossa diffusione territoriale dei frantoi può rappresentare non solo un abbattimento dei costi di trasporto ma soprattutto l’ottenimento di un prodotto qualitativamente superiore. La Campania possiede un patrimonio varietale estremamente ricco, rappresentato da decine di varietà di olivo la cui sopravvivenza è legata soprattutto alle cure degli olivicoltori locali ma, a causa della scarsa valorizzazione delle produzioni olivicole regionali e della inadeguatezza delle strutture vivaistiche, in Campania si sono diffuse varietà extra regionali come il Frantoio ed il Lecci no (Toscane) con perdita di tipicità delle produzioni. Le varietà autoctone maggiormente diffuse sono: Ogliarola e Ravece (Avellino); Ortice, Ortolana, Ogliarola e Racioppella (Benevento); la Sessana e la Caiazzana (Caserta); la Minucciola e la Rotondella (Napoli) ed infine la Pisciottana, Rotondella e l’Ogliarola (Salerno).
La sicurezza nel settore olivicolo
La presente proposta progettuale vuole valutare i rischi dell’intera filiera olivicola, dalla produzione alla trasformazione. Nonostante l’introduzione delle normative sulla sicurezza riguardino, da tempo, anche il settore agricolo con l’applicazione di esse a tutte le imprese che impiegano un lavoratore subordinato o ad esso equiparato, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, ed interessando alcune norme anche i coltivatori diretti e le aziende agricole a gestione familiare, il fenomeno degli infortuni sul lavoro in agricoltura evidenzia un andamento ancora preoccupante se confrontato con l’industria e l’artigianato.
Dopo una costante crescita degli indici di frequenza degli infortuni sul lavoro in agricoltura, dagli anni ’50 alla fine degli anni ’80, nel corso degli ultimi anni l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali in agricoltura è in diminuzione. Ciò nonostante l’agricoltura in Italia, come in Europa, resta una delle attività a maggiore rischio. Secondo gli ultimi dati a disposizione dell’Inail, gli incidenti in agricoltura denunciati nel 2014 sono stati 39.189, di cui circa il 5% si sono conclusi con un danno permanente. Un dato in calo rispetto ai 50.234 casi registrati ne! 2010, ma tuttavia ancora alto e su cui è necessario tenere accesa l’attenzione e intervenire con capillarità.
I due grandi cambiamenti che hanno mutato il volto dell’olivicoltura sono rappresentati dallo sviluppo vorticoso dell’uso dei prodotti chimici (fungicidi, insetticidi, diserbanti, concimi, disinfettanti) e dalla meccanizzazione di molte operazioni prima effettuate manualmente. Se tali mutamenti hanno portato una forte riduzione della fatica fisica e dell'impiego di manodopera, hanno nel contempo provocato uno sconvolgimento nella gerarchia dei rischi. Nel settore agricolo i rischi principali sono oggi, accanto a quello infortunistico da meccanizzazione, quello da uso di fitofarmaci, con tutta la problematica di attualità legata alle possibili patologie cancerogene e degenerative e quello da rumore legato all'uso delle macchine.
Ruolo determinante hanno i trattori, le macchine operatrici e gli utensili, mentre cresce la quota di infortuni (quasi un quarto) dovuti alle cosiddette lavorazioni ausiliarie, cioè quelle attività di piccola officina, ormai diffuse nelle imprese agricole.
Per quanto riguarda la modalità di accadimento si registra una maggiore incidenza delle cadute dall’alto e degli infortuni alla testa. Per gli infortuni mortali il trattore svolge il ruolo principale nel determinare l’evento (50% dei casi). Se è vero che la meccanizzazione e l’innovazione tecnologica sono alla base di questo fenomeno si rileva che proprio in questi ultimi anni si stanno riducendo gli infortuni che hanno le macchine come agente materiale, mentre stentano a ridursi quegli infortuni che nascono dai comportamenti errati. Ciò può spiegarsi con l’evoluzione delle tecnologie che sempre più tendono ad inglobare elementi di sicurezza alla fonte, mentre più difficile è intervenire sui comportamenti scorretti.
Esistono difficoltà oggettive legate alla stagionalità dei lavori, al turn over dei lavoratori stessi, ed ora anche alle difficoltà di comunicazione dovute all’ingresso nel mondo del lavoro agricolo di tanti lavoratori stranieri.
I FATTORI DI RISCHIO PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO E/O DERIVANTI DALLE LAVORAZIONI
A pesare nel settore sono anche i fattori di rischio presenti negli ambienti di vita e di lavoro, spesso legati alla temperatura, all’umidità, al rumore, all’esposizione ai raggi solari, alle precipitazioni atmosferiche. Negli ambienti confinati sono da considerare anche cubatura, dimensioni e numero di aperture, ventilazione. Alcuni fattori sono strettamente legati alle lavorazioni agricole: polveri, liquidi e gas. Polveri: minerali (silice, argilla, calcio, ecc.) e di origine artificiale (fertilizzanti e antiparassitari). Liquidi: pesticidi, fertilizzanti. Gas: possono essere prodotti da antiparassitari (fumiganti), derivare dal letame, ecc. Rientrano in questo gruppo, come fattori biologici, gli agenti eziologici delle zoonosi.
Un altro fattore di rischio da considerare nella lavorazione delle olive è rappresentato dalla movimentazione manuale dei carichi. L'attività muscolare può comportare sforzi fisici dovuti, ad esempio, a sollevamenti o spostamenti di pesi e al mantenimento prolungato e/o alla ripetizione di particolari posizioni di lavoro (carico di lavoro eccessivo).
Le normative nazionali ed europee attribuiscono un grande ruolo alla sensibilizzazione alla informazione e alia formazione che i datori di lavoro (o molto spesso, in agricoltura, i coltivatori diretti e i collaboratori familiari) devono realizzare per i propri dipendenti e per sé stessi.
LE FASI DEL PROGETTO
Schematicamente il progetto sarà realizzato per fasi distinte:
Fase 1:
a) conoscere meglio il settore e le sue potenzialità economiche di mercato, la sua capacità innovativa, le dimensioni occupazionali, le modalità produttive, tipiche della regione Campania, gli indici di infortuni nel settore, i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori impegnati;
b) avviare contatti per intervenire con analisi dì campo e poter tenere insieme i due livelli di macro e micro analisi del settore e dei suoi rischi. Sarà individuato un gruppo di imprese Campane rappresentativo di imprenditori del settore al fine dì conoscere “da vicino” processi, procedure e strumenti maggiormente utilizzati e diffusi nella produzione e lavorazione.
Fase 2:
interviste aperte, focus group, colloqui con gli imprenditori individuati per capire la loro percezione del rischio relativa al rapporto alla coltivazione degli ulivi, all’uso dei macchinari, all’uso dei fitofarmaci, degli indumenti e dei mezzi personali di protezione, alla conoscenza, la percezione e la sensibilità verso le tematiche della sicurezza.
Gli strumenti di indagine saranno somministrati in forma anonima. Le interviste verranno elaborate e rappresenteranno lo strumento da cui partire per lo svolgimento di azioni di sensibilizzazione.
Fase 3:
produzione di 2 volumi sui risultati della ricerca e creazione di manuali operativi sulle buone prassi per un lavoro sicuro in tutto il ciclo produttivo della olivicoltura; creazione di un cd-rom informativo;
Fase 4:
a) sensibilizzazione dei produttori alle tematiche della sicurezza;
b) campagna di comunicazione, per far conoscere l’intera attività di progetto e al fine di favorire la circolazione del materiale prodotto sarà realizzata una campagna pubblicitaria (manifesti, volantini, ecc.) che accompagnerà l’intervento di sensibilizzazione e di informazione nelle diverse fasi di sviluppo.
Fase 6:
distribuzione e diffusione del materiale prodotto.
In tutte le fasi del progetto sarà importante il coinvolgimento i consorzi di produttori e gli enti locali che si occupano di politiche di sviluppo. In tal modo si avrà la possibilità di mantenere aperto il confronto con gli attori principali del settore.
Gli Obiettivi |
Il progetto vuole mirare alla prevenzione e protezione dei lavoratori puntando a tutte quelle modalità che permettano di essere: |
- fattore di sensibilizzazione alla percezione del rischio |
Schematicamente il progetto realizzato per fasi distinte vedrà i seguenti output: |
Fase 2. |
a) interviste, focus groups, colloqui con gli imprenditori del settore |
Fase 3: |
a) produzione di 2 volumi sui risultati della ricerca; |
Fase 4: |
n. 10 incontri con i produttori alle tematiche della sicurezza e della responsabilità sociale |
Fase 5: |
a) distribuzione e diffusione del materiale prodotto; |
I Risultati attesi |
|
L’intervento prevederà: - n.1 conferenza stampa per l’illustrazione del progetto - n. 2 focus group di 2/3 ore ognuno; - n. 200 questionari ad altrettanti datori di lavoro/coltivatori diretti - n. 10 incontri di divulgazione/informazione per n. 300 aziende agricole; - distribuzione di n. 1000 opuscoli e cd rom sulle buone prassi alle aziende del settore olivicolo tramite le associazioni datoriali e i consorzi di settore; - n. 1 convegno finale per l’illustrazione dei risultati del progetto |
|
Gestione finanziaria del progetto |
|
Previsione dei costi complessivi |
|
Descrizione |
Importo previsto |
A - Preparazione |
|
A1) Personale |
8600 |
A2) Beni e servizi |
2000 |
Totale sub A) Preparazione |
10600 |
|
|
B - Realizzazione |
|
B1) Personale |
34360 |
B2) Beni e Servizi |
11000 |
Totale sub B) Realizzazione |
45360 |
|
|
C - Diffusione risultati |
|
C1) Personale |
10100 |
C2) Beni e Servizi |
4400 |
Totale sub C) Diffusione risultati (costi diretti) |
17.640 |
|
|
D - Direzione e controllo interno |
|
D1) Personale |
7000 |
D2) Beni e servizi |
2600 |
Totale sub D) Direzione e controllo interno |
9600 |
|
|
Totale (A+B+C+D) costi diretti |
83300 |
Costi indiretti (se a forfait: max 20% dei costi diretti) |
16600 |
TOTALE |
99.960 |
Ripartizione |
||||||
Descrizione |
Totale |
Quota Inail |
Quota Proponente |
Quota Partner* |
Quota Partner* |
Quota Partner* |
|
|
|
|
CIA |
AIFO |
AOS |
A - Preparazione |
10600 |
5000 |
4000 |
600 |
500 |
500 |
B - Realizzazione |
45360 |
17300 |
22800 |
1800 |
1730 |
1730 |
C - Diffusione risultati |
14500 |
9.740 |
3800 |
1400 |
1400 |
1400 |
D - Direzione e controllo interno |
9600 |
1000 |
4800 |
1200 |
1300 |
1300 |
Costi indiretti |
19900 |
19900 |
|
|
|
|
Totali |
99960 |
49700 |
35400 |
5000 |
4930 |
4930 |
*Specificare per ciascun partner la quota di compartecipazione |
Gestione strumentale |
||||||
Descrizione |
Totale |
Quota Inail |
Quota Proponente |
Quota Partner* |
Quota Partner* |
Quota Partner* |
|
|
|
|
CIA |
AIFO |
AOS |
Preparazione stampa brochure, locandine, e materiale di comunicazione |
4600 |
1500 |
1500 |
500 |
450 |
450 |
Conferenza stampa di presentazione dei manuali e dei materiale |
1400 |
600 |
300 |
140 |
80 |
80 |
Distribuzione dei manuali presso le aziende |
2700 |
700 |
500 |
200 |
100 |
100 |
stampa, affissione e distribuzione materiale promozionale del progetto |
5350 |
1500 |
750 |
250 |
250 |
250 |
fitto sede e caterin convegno iniziale e finale |
4400 |
2200 |
1150 |
350 |
350 |
350 |
rimborsi spese |
1350 |
|
1000 |
120 |
115 |
115 |
spese di spedizione |
200 |
|
150 |
50 |
|
|
totale |
20000 |
9600 |
6100 |
1610 |
1345 |
1345 |
*Specificare per ciascun partner la quota di compartecipazione |
Gestione Risorse Umane |
||||||
Descrizione |
Valore |
Inail |
Proponente |
Quota Partner * |
Quota Partner * |
Quota Partner * |
(gg/uomo)* |
CIA |
AIFO |
AOS |
|||
A - Preparazione |
8600 |
4050 |
3200 |
450 |
450 |
450 |
(gg/uomo)* |
|
|
21,5 |
3 |
3 |
3 |
B - Realizzazione |
34360 |
7650 |
20600 |
1740 |
2185 |
2185 |
(gg/uomo)* |
|
|
137,5 |
12 |
16 |
16 |
C - Diffusione risultati |
10100 |
5000 |
3800 |
300 |
500 |
500 |
(gg/uomo)* |
|
3240 |
26 |
2 |
3,5 |
3,5 |
D - Direzione e controllo interno |
7000 |
3500 |
1700 |
900 |
450 |
450 |
(gg/uomo)* |
|
|
11 |
6 |
3 |
3 |
Cosi indiretti |
19900 |
19900 |
|
|
|
|
Totali |
79960 |
40100 |
29300 |
3390 |
3585 |
3585 |
* Specificare per ciascun partner la quota di compartecipazione |
Piano della comunicazione |
Per le attività di promozione dell'intervento formativo sarà realizzato ed attuato un Piano di Comunicazione finalizzato a diffondere sul territorio informazioni relative al progetto. |
Durata: 12 mesi |
Inizio attività: 01/06/2016 |
15.Cronoprogramma delle attività progettuali |
||||||
ATTIVITÀ |
bimestre I |
bimestre II |
bimestre III |
bimestre IV |
bimestre V |
bimestre VI |
Fase 1 - Ricerca e individuazione delle aziende |
X |
X |
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Fase 2- focus groups e rapporti con imprenditori |
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Fase 3 definizione di manuali per la sicurezza |
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Fase 4 - campagna pubblicitaria e sensibilizzazione |
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Fase 5 - Distribuzione e diffusione materiale prodotto |
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Referente del progetto |
Cognome e nome GIUSEPPE MAURIELLO, ruolo DIRETTORE SCIENTIFICO, *** |
Data e luogo Benevento 22/2/2016
Fonte: inail.it