Tipologia: CCRL
Data firma: 25 luglio 2007
Validità: 01.09.2007 - 31.12.2009
Parti: Legacoop, Confcooperative, Acgi e Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil
Settori: Edilizia, Edili e affini, Marche, Coop

Sommario:

 Premessa
Art. 1 Casse edili
Art. 2 Lotta al lavoro nero ed irregolare
Art. 3 Sicurezza e prevenzione degli infortuni
Art. 4 Formazione professionale e mercato del lavoro
Art. 5 Politiche di accoglienza
Art. 6 Previdenza complementare
Art. 7 Servizio mensa
 Art. 8 Trasporto
Art. 9 Trasferta
Art. 10 Reperibilità
Art. 11 EET
Art. 12 Misura dell'Elemento economico territoriale
Art. 13 "Una tantum"
Art. 14 Decorrenza e durata

Contratto regionale di lavoro per i dipendenti delle cooperative di produzione e lavoro dell'edilizia e attività affini della regione Marche 25 luglio 2007 Integrativo del CCNL 24 maggio 2004

Legacoop, Confcooperative, Acgi e Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil

Premessa
Le parti concordano nel ritenere il sistema delle imprese cooperative edili, operanti nel settore dell'edilizia, un segmento significativo di detto comparto.
L'edilizia marchigiana in questi anni ha conosciuto un andamento positivo. I dati riferiti alle Casse edili dimostrano un settore che continua ad avere un trend favorevole caratterizzato da un aumento degli occupati e delle imprese.
Notevoli permangono tuttavia le contraddizioni socio-economiche nella struttura del tessuto delle imprese marchigiane: imprese di dimensioni troppo piccole, che rischiano di essere escluse dalle opportunità legate alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali e nel contempo di essere esposte alla concorrenza sleale di chi opera nel mercato utilizzando il lavoro nero e irregolare.
Con difficoltà e raramente in questi anni le imprese hanno agito come "sistema" per contrastare i fenomeni degenerativi del settore che rendono sempre più difficile la crescita e lo sviluppo delle imprese e l'applicazione dei diritti e delle tutele, sempre meno appetibile il lavoro edile, sempre più difficoltoso il ruolo delle rappresentanze sociali.
In tale contesto, il sistema delle cooperative edili continua a svolgere un importante ruolo sul terreno del sostegno dei livelli occupazionali e dello sviluppo economico della regione.
La cooperazione, anche nel settore delle costruzioni, può svolgere un importante ruolo sul terreno della partecipazione e della concertazione, come prassi consolidate per il miglioramento delle condizioni strutturali del settore.
La contrattazione di secondo livello rappresenta un momento fondamentale per riaffermare un modello consolidato di relazioni sindacali e di bilateralità favorendo la crescita complessiva del settore, attraverso scelte condivise che puntino alla qualità del mercato e del lavoro edile, alla qualità del processo produttivo, alla qualità nelle imprese e nei cantieri.

Art. 2 Lotta al lavoro nero ed irregolare
Le parti convengono sulla necessità di operare per porre freni, filtri e disincentivi a fenomeni di lavoro nero, lavoro irregolare, non rispetto dei contratti e delle norme in materia di lavoro, previdenza, sicurezza e prevenzione degli infortuni che rischiano di determinare scorrette condizioni nelle modalità della competizione tra le imprese con grave danno per le imprese che operano nel pieno rispetto delle norme e per i lavoratori.
La specificità della forma cooperativa nell'area dell'edilizia porta a sottolineare da tempo questa esigenza al fine di determinare le condizioni per contribuire alla trasparenza ed alla certezza delle regole della competizione su basi di qualità, di valorizzazione e tutela dell'apporto del lavoro e di rispetto dell'interesse collettivo, in piena coerenza con la natura mutualistica propria delle imprese cooperative.
In un ambito di ricerca della qualità del mercato e del processo produttivo occorre pertanto mettere a regime la funzionalità delle Casse edili marchigiane, affinché esse possano esercitare pienamente i compiti che le parti nazionali hanno loro affidato.
Con l'entrata in vigore del DURC le Casse edili hanno assunto la veste giuridica di ente privato con funzione pubblica, potendo svolgere specifici controlli oppure richiederne al comune l'effettuazione.
Si ritiene utile promuovere con i comuni della regione specifiche intese per il controllo della regolarità contributiva, facendo leva sul presupposto che l'iscrizione in Cassa edile è garanzia per la corretta applicazione degli obblighi contrattuali e di legge.
Le parti si impegnano inoltre a promuovere congiuntamente un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni e degli enti pubblici affinché in sede di definizione dei bandi di gara per gli appalti pubblici venga previsto il riconoscimento pieno ed inderogabile di tutti i costi derivanti dalla corretta applicazione delle norme contrattuali e di legge in materia di lavoro, previdenza, sicurezza sul lavoro.

Art. 3 Sicurezza e prevenzione degli infortuni
Nel ribadire il carattere prioritario del tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione degli infortuni, le parti ritengono necessaria una politica attiva della sicurezza attraverso il miglioramento delle iniziative e degli strumenti che possono consentire di intervenire sia in ambito di azienda/cantiere che in ambito territoriale per attuare azioni concrete di prevenzione degli infortuni e di miglioramento delle condizioni ambientali e lavorative.
Per un adeguato approccio alla problematica della sicurezza va migliorata la funzionalità e l'operatività dei CTP attraverso:
- l'attività di assistenza alle imprese direttamente in cantiere:
- l'interazione con tutti gli enti pubblici preposti alla sicurezza.
Si ritiene inoltre promuovere con i comuni della regione specifiche intese, omogenee sul territorio, per il controllo del rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri edili.
Ai fini di una razionalizzazione degli interventi, vanno ricercati momenti di interazione e collaborazione tra i diversi Enti bilaterali operanti nel territorio regionale.
I CTP, in collaborazione con le Scuole edili devono assumere un ruolo di produttori di cultura della sicurezza e della prevenzione in attuazione dell'art. 20 del D.Lgs. 626/1994. In particolare si ritiene che vadano potenziati, secondo una logica uniforme su tutto il territorio regionale, gli interventi di formazione e di informazione ai lavoratori ed alle figure previste dalla normativa nazionale: datori di lavoro, RLS, RSPP, addetti antincendio, evacuazione e pronto soccorso.
In attuazione dell'art. 29 del CCNL, si richiede di regolamentare l'attuazione da parte dei CTP di specifici corsi per la sicurezza per i lavoratori al primo ingresso nel settore, in caso di cambiamento di mansioni, in caso di introduzione di nuove attrezzature, tecnologie, nuove sostanze e preparati pericolosi.
I CTP potranno inoltre provvedere alla formazione di cui all'art. 22 del D.Lgs. 626/1994 del Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori.
Si ritiene utile che il CTP istituisca un'anagrafe degli RLS, degli RSPP, delle altre figure impegnate nel sistema di gestione della sicurezza e della relativa certificazione dell'avvenuta formazione, al fine di monitorare i bisogni formativi del settore in tema di sicurezza.
Qualora venga istituito presso la Cassa edile di riferimento il fondo del Rappresentante territoriale dei lavoratori per la sicurezza, le cooperative che optano per il Rappresentante territoriale dei lavoratori per la sicurezza si impegnano ai relativi versamenti.

Art. 4 Formazione professionale e mercato del lavoro
Le parti convengono sulla necessità di procedere alla riorganizzazione del sistema della formazione professionale per migliorare la qualità del lavoro e le capacità tecnico-produttive delle imprese.
In questa prospettiva appare opportuno avviare e realizzare forme di coordinamento, indirizzo e integrazione delle attuali Scuole edili con l'obiettivo di:
- raccordarsi con il sistema dei fondi interprofessionali per attuare, in maniera omogenea, le linee strategiche del sistema formativo edile;
- rappresentanza nei confronti della regione Marche per poter partecipare in maniera unitaria alla programmazione regionale per meglio accedere alle risorse regionali, nazionali e comunitarie.
Al fine di realizzare una omogeneità dell'offerta formativa per l'intero settore edile, si ritiene indispensabile anche prevedere momenti di confronto e collaborazione tra le Scuole edili dei diversi sistemi bilaterali, in modo da conseguire una maggiore qualità della formazione professionale ed una razionalizzazione delle risorse economiche.
In considerazione dell'elevata mobilità dei lavoratori, si ritiene utile sperimentare presso le Casse edili degli sportelli informativi che favoriscano l'incontro della domanda e dell'offerta di lavoro, attivando anche specifiche convenzioni con i Centri per l'impiego.

Art. 5 Politiche di accoglienza
Considerata l'elevata presenza dei lavoratori immigrati nelle imprese edili marchigiane, al fine anche di favorire l'integrazione nel settore, si ritiene utile realizzare attraverso le Scuole edili specifici corsi di formazione:
- per l'alfabetizzazione;
- professionali di primo ingresso;
- professionali per il recupero delle professionalità acquisite nei Paesi di origine;
- specifici sulla sicurezza.
Le parti si impegnano a sostenere le iniziative degli enti locali a favore delle politiche di accoglienza e integrazione dei lavoratori immigrati, con particolare attenzione al problema degli alloggi.

Art. 10 Reperibilità
Per quanto concerne i lavori eseguiti nell'ambito di servizi di pubblica utilità per cui gli enti appaltanti prevedono l'obbligo di reperibilità le parti concordano di istituire un'indennità di reperibilità per il sabato e per i giorni festivi […].
Le parti si attiveranno verso gli enti interessati per ottenere il riconoscimento dell'istituto nell'ambito dei capitolati di appalto.