INAIL
CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA
Delibera 20 giugno 2018, n. 13
Linee di indirizzo per la Ricerca Inail 2018.

IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA
nella seduta del 20 giugno 2018

visto il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479 e successive modificazioni;
visto il D.P.R. 24 settembre 1997, n. 367;
visto il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;
visto il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni;
visto il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218 “Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, n. 124” e in particolare l’articolo 19, comma 4;
viste le “Linee Guida per la Valutazione degli Enti Pubblici di Ricerca a seguito del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218”, approvate con Delibera del Presidente dell’ANVUR n. 11 del 9 giugno 2017, nelle quali si evidenziano, tra l’altro, le tipologie di attività di ricerca: Ricerca Istituzionale e Ricerca Scientifica;
vista la delibera CIV 18 giugno 2015, n. 7 “Linee di indirizzo per la Ricerca Inail”;
vista la delibera CIV 29 dicembre 2015, n. 23 con la quale è stato approvato il Piano delle Attività di Ricerca 2016/2018 - Ricerca Obbligatoria, predisposto con determinazione del Presidente dell’Istituto 14 dicembre 2015, n. 466;
vista la delibera CIV 29 dicembre 2015, n. 24 con la quale è stato approvato il Piano delle Attività di Ricerca 2016/2018 - Ricerca Discrezionale, predisposto con determinazione del Presidente dell’Istituto 21 dicembre 2015, n. 469;
vista la propria delibera del 31 gennaio 2018, n. 3 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2018”;
vista la propria delibera 18 aprile 2018, n. 9 “Linee di mandato 2018- 2021”;
vista la propria delibera 20 giugno 2018, n. 11 “Relazione Programmatica 2019-2021 Nuova denominazione dei Programmi 1 e 2 della Missione 4 -Ricerca e Innovazione”;
vista la propria delibera 20 giugno 2018, n.12 “Relazione Programmatica 2019 - 2021”;
visto e condiviso il documento predisposto dalla Commissione Politiche per la Prevenzione e per la Ricerca nella riunione del 13 giugno 2018,
 

DELIBERA
 

- di approvare il documento "Linee di indirizzo per la Ricerca Inail", allegato alla presente deliberazione quale parte integrante.
 

IL SEGRETARIO
f.to Stefania DI PIETRO

IL PRESIDENTE
f.to Giovanni LUCIANO


Allegato

Linee di indirizzo per la Ricerca 2018

20 giugno 2018
 

SOMMARIO
PREMESSA
1 IL PIANO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA INAIL 2019-2021
1.1 CRITERI GENERALI
1.2 MATRICI DI FATTORE
1.3 MATRICI DI SETTORE
2. RISORSE ECONOMICHE
3. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

PREMESSA
Il 31 dicembre 2018 si conclude il Piano delle Attività di Ricerca (PAR) 2016-2018 approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con le delibere n. 23 e n. 24 del 29 dicembre 2015 e validato dal Ministero della Salute il 16 febbraio 2016.
Con l'emanazione del d.lgs. n. 218/2016, al quale il Piano della ricerca si dovrà adeguare per gli articoli applicabili anche all'Inail, il processo di approvazione dei Piani triennali di attività di ricerca da parte dei Ministeri vigilanti ha trovato soluzione nel principio del silenzio-assenso, superati i termini previsti.
Lo stesso decreto introducendo l'aggiornamento annuale nella pianificazione operativa del Piano permette, con lo scorrimento, di ridefinire programmazione e risorse in funzione delle finalità prevenzionali, come indicato nella Relazione Programmatica 2019-2021 del CIV.
Risulta, inoltre, fondamentale rimuovere gli ostacoli che hanno finora impedito il pieno svolgimento dei progetti di ricerca del PAR 2016-2018 determinando l'impossibilità di utilizzare tutte le risorse stanziate, come ad esempio le segnalate difficoltà negli approvvigionamenti dei materiali e delle attrezzature.

1 IL PIANO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA INAIL 2019-2021
1.1 CRITERI GENERALI

Il Piano delle Attività di Ricerca Inail 2019-2021 si dovrà qualificare per l'originalità dei contenuti, per il rigore metodologico e per l'impatto attestato o potenziale rispetto alle ricerche già sviluppate dalla comunità scientifica, sia interna che esterna, non disperdendo il patrimonio delle conoscenze prodotte dalle precedenti ricerche e basandosi sulle seguenti coordinate:
□ orientare la ricerca in via esclusiva verso ambiti di intervento propri della missione dell'Istituto, in via prioritaria finalizzati alla prevenzione;
□ orientare le ricerche alla identificazione dei percorsi di cura, di riabilitazione, protesica e di reinserimento sociale e lavorativo degli infortunati e dei tecnopaticia con lo scopo del miglioramento continuo dei livelli di tutela;
□ costruire un processo partecipativo che favorisca il coinvolgimento della comunità scientifica interna ed esterna al fine di ottimizzare risorse e competenze;
□ valutare i piani di ricerca dei soggetti pubblici e privati che hanno un ruolo nella prevenzione a livello nazionale e territoriale con lo scopo di sviluppare e rafforzare il sistema di rapporti e di sinergie;
□ considerare i riferimenti comunitari in materia di salute e sicurezza sul lavoro sulla base:
• del quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014- 2020 - COM(2014) 332 final del 6 Giugno 2014;
• della Comunicazione della predetta Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni - COM(2017) 12 final del 10 gennaio 2017;
• delle ricerche della EU-OSHA;
per garantire il maggior coordinamento internazionale possibile;
□ progettare le attività di ricerca con la metodologia della ricerca applicata per sviluppare "sul campo" risultati che abbiano il massimo grado di trasferibilità secondo quanto indicato dalle "Linee Guida per la Valutazione degli Enti Pubblici di Ricerca a seguito del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218" dell'Anvur;
□ predisporre i contenuti utili alla diffusione e alla divulgazione dei risultati della ricerca, promuovendone la circolarità nelle comunità scientifiche nazionali ed internazionali, tra i decisori della prevenzione, nelle aziende, tra i lavoratori e le parti sociali, attraverso l'informazione, la formazione e la consulenza. Tali contenuti dovranno, inoltre, essere predisposti per alimentare l'ambiente di consultazione digitale la cui realizzazione è stata rappresentata nella Relazione programmatica 2019-2021 alla Missione 5, Area tematica 3 - Patrimonio informativo;
□ definire i progetti di ricerca in:
• strutturali (rischi che hanno da tempo acquisito rilevanza);
• innovativi (rischi che hanno di recente acquisito una crescente rilevanza);
• sperimentali (rischi che potrebbero acquisire una crescente rilevanza al fine di prevenirli);
□ articolare temporalmente gli obiettivi in: breve, medio e lungo termine. Ai fini della pianificazione operativa il Piano della ricerca dovrà essere aggiornato annualmente in coerenza con quanto indicato dal d.lgs. 218/2016.

1.2 MATRICI DI FATTORE
Il Piano della Ricerca 2019-2021 dovrà essere indirizzato sulla base di priorità desunte dall'analisi degli infortuni e delle malattie professionali e dalle necessità conseguenti ai processi di prime cure, riabilitazione, assistenza protesica e reinserimento sociale e lavorativo.
Tali indirizzi dovranno considerare le criticità più rilevanti ed emergenti, come desumibili dai dati statistici dell’Inail, dal vigente Piano nazionale della Prevenzione e dalle strategie comunitarie considerato il quadro di riferimento che vede una ulteriore frammentazione del mercato del lavoro, l'invecchiamento della popolazione lavorativa e la recente recrudescenza del fenomeno infortunistico.
Il progetto di ricerca strutturale affronterà gli aspetti utili alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali:
□ fattori di rischio e strategie di prevenzione per gli infortuni e per le malattie professionali più diffuse considerando, in particolare, la rilevanza assunta dai disturbi muscolo-scheletrici e dell'apparato respiratorio;
□ nuove metodologie per la valutazione dei rischi connessi a più fattori incrociati (ad esempio l'esposizione simultanea a più fattori di rischio);
□ ambiente di lavoro, in particolare sui temi del rumore e delle vibrazioni, dei materiali, delle attrezzature e dei mezzi meccanici e delle sostanze pericolose;
□ mutamenti sociali e demografici, con particolare attenzione al fenomeno dell’innalzamento dell'età lavorativa, alle differenze di genere, di età e alla provenienza delle lavoratrici e dei lavoratori da altri paesi, per analizzare le condizioni e i bisogni dei gruppi più vulnerabili.
Il progetto di ricerca strutturale sarà, inoltre, orientato ad affrontare l'esigenza di ottimizzazione e di implementazione di nuove modalità relative:
□ ai sistemi di gestione della salute e sicurezza per definire strategie volte al miglioramento della loro qualità e favorirne una maggiore diffusione/applicazione;
□ al patrimonio delle conoscenze giuridiche, economiche, sociali e organizzative per valorizzarle e condividerle;
□ all'effettiva applicabilità delle norme in materia di salute e sicurezza (quali ad esempio i processi di standardizzazione), in particolare per le piccole e medie imprese, al fine di:
• rendere più efficiente il sistema, privilegiando la sicurezza sostanziale dei lavoratori rispetto a quella formale;
• promuovere in modo più incisivo e capillare la cultura della prevenzione (ad esempio modelli organizzativi prevenzionali per comparto e per tipologia di organizzazione aziendale basati su singoli fattori di rischio);
□ ai sistemi di prevenzione partecipativi per promuovere e rafforzare il dialogo tra tutti gli attori che si occupano della materia.
Il progetto di ricerca innovativa affronterà gli aspetti non ancora sufficientemente indagati, che hanno di recente acquisito una crescente rilevanza:
□ nuovi rischi, propri dell'evoluzione dei processi produttivi e dei sistemi di gestione della sicurezza;
□ reti produttive complesse, considerando per fini prevenzionali e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, i rapporti tra le aziende di una filiera, anche in relazione alla crescente internazionalizzazione;
□ quasi incidenti;
□ sviluppo dei sistemi diagnostici per la diagnosi precoce in particolare per le neoplasie professionali;
□ nuove forme e rapporti di lavoro in relazione ai mutamenti del sistema produttivo, al quadro tecnologico e organizzativo.
Il progetto di ricerca sperimentale affronterà i rischi e le opportunità che potrebbero, nel tempo, acquisire una certa rilevanza derivante dai nuovi processi operativi e dai cambiamenti strutturali del mondo del lavoro e della società (ad esempio: nanotecnologie, biotecnologie, robotica, pervasività delle tecnologie della comunicazione).

1.3 MATRICI DI SETTORE
I settori verso i quali indirizzare l'attività di ricerca dovranno, coerentemente a quanto indicato nei criteri generali, riguardare in via esclusiva ambiti d'intervento riferibili alla missione dell'Istituto.
Nella elaborazione del Piano di ricerca sarà quindi necessario concentrare le attività sui seguenti settori:
□ Industria
□ Artigianato
□ Terziario
□ Altre attività (secondo la classificazione della tariffa dei premi Inail)
□ Agricoltura
□ Navigazione
□ Attività che espongono al rischio radiologico

2. RISORSE ECONOMICHE
Le risorse disponibili per la prima annualità del Piano delle Attività di Ricerca 2019-2021 sono stanziate dalla Relazione programmatica 2019-2021 approvata dal CIV il 20 giugno 2018 con delibera n. 12 e risultano come di seguito indicato:

Programma 1: Attività di ricerca istituzionale
1.1 Attività di certificazione e verifica
1.2 Attività di monitoraggio, consulenza e supporto tecnico normativo
per un importo pari all'l,6 per mille del gettito
1.3 Amianto
per un importo pari allo 0,1 per mille del gettito

Programma 2: Attività di ricerca scientifica
2.1 per la generalità delle attività di ricerca scientifica
per un importo pari al 3,2 per mille del gettito
2.2 per l'attività di ricerca scientifica sull'amianto
per un importo pari allo 0,2 per mille del gettito
La ripartizione delle risorse stanziate per la generalità delle attività di ricerca scientifica (programma 2.1) potrà essere adattata in modo flessibile e motivato - previa comunicazione al CIV - alle esigenze di pieno conseguimento degli indirizzi delle presenti Linee ed è indicativamente così suddivisa:
per la ricerca strutturale 50%
per la ricerca innovativa 35%
per la ricerca sperimentale 15%

3. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
Al fine di consentire al Consiglio di indirizzo e Vigilanza una adeguata valutazione, si raccomanda che I progetti siano presentati anche sotto forma di sommari esecutivi contenenti: le finalità, gli obiettivi, la classificazione (strutturale, innovativa, sperimentale), le matrici di settore, gli impatti previsti, la durata, il costo stimato, le risorse umane impegnate e le collaborazioni esterne.