Regione Sardegna
Deliberazione della Giunta Regionale 20 marzo 2012, n. 12/23
Adesione al Progetto Interregionale “Responsabilità Sociale delle Imprese”.
 

L’Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale riferisce che la Regione Veneto, insieme alla Regione Liguria, sta promuovendo e coordinando l’avvio del Progetto Interregionale “Responsabilità Sociale delle Imprese”, volto a promuovere, a livello interregionale, ed eventualmente transnazionale, il concetto di responsabilità sociale delle imprese, e cioè l’integrazione volontaria da parte di queste ultime delle preoccupazioni sociali ed ambientali nelle proprie strategie aziendali, per il benessere generale delle parti interessate, mediante un impegno attivo nell’ambito delle politiche pubbliche quale aspetto fondamentale di un cambiamento sociale imperniato sui valori. Questa scelta appare coerente con diversi atti dell’Unione Europea, e in particolare il Libro verde “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese (COM (2001)0366)” ripreso successivamente nella “Comunicazione della Commissione relativa alla responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile (COM (2002) 0347)”, ha invitato gli Stati membri a farsi promotori della sensibilizzazione e dello sviluppo della RSI nelle proprie realtà territoriali.
L’Assessore prosegue sottolineando l’opportunità di aderire al progetto in questione, considerando l’importanza annessa dai documenti citati alla responsabilità sociale delle imprese, che va ad assumere nell’attuale contesto socio-economico dell’Unione Europea una particolare valenza al fine di aumentare la specifica sensibilità delle imprese e della classe imprenditoriale sarde verso un’assunzione di responsabilità di tipo nuovo, che favorisca, fra l’altro, un approccio maggiormente mirato ai valori della persona umana, e più in generale a quelli di un’etica pubblica.
Nel coinvolgimento all’interno del progetto interregionale, prosegue l’Assessore, dovrà essere posta particolare enfasi nella promozione di attività di divulgazione e sensibilizzazione attraverso l’inserimento di moduli specifici all’interno dei corsi di formazione finanziati dalla Regione. Il testo del programma di lavoro è allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale.
Dovrà essere inoltre attivata ogni sinergia fra tutti gli Assessorati interessati, in particolare: Industria, Turismo, commercio e artigianato, Bilancio e Programmazione, Agricoltura, e ciò al fine di promuovere il pieno coinvolgimento di tutte le competenze presenti nell’Amministrazione regionale in materia di imprenditorialità, potenzialmente interessate alla tematica della responsabilità sociale delle imprese, che, così come emerge dal progetto, va al di là della formazione professionale, e può coinvolgere, ad esempio, la premialità negli appalti pubblici o la creazione di riconoscimenti ufficiali per le imprese più sensibili.
La Giunta regionale, condividendo quanto rappresentato e proposto dall’Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale e constatato che il Direttore Generale dell’Assessorato ha espresso parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame
 

DELIBERA

di aderire al Progetto Interregionale “Responsabilità Sociale delle Imprese”, allegato alla presente per farne parte integrante e sostanziale, con capofila la Regione Veneto;
di autorizzare l’Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale a sottoscrivere il relativo protocollo d’intesa;
- di incaricare l’Assessore del Lavoro di attuare ogni opportuno collegamento con gli altri Assessori competenti in materia di attività produttive al fine di promuovere il massimo coinvolgimento di tutte le articolazioni dell’Amministrazione in un progetto dall’evidente valenza trasversale;
di finanziare le attività di carattere interregionale attraverso l’utilizzo delle risorse FSE della programmazione 2007-2013, POR Sardegna, Asse V, e di altre eventuali risorse regionali, statali e comunitarie.
 

Il Direttore Generale
Gabriella Massidda
  Il Presidente
Ugo Cappellacci


 

PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTERREGIONALE-TRANSNAZIONALE
“Creazione di una rete per la Responsabilità sociale d’impresa”

 

Le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto, nell’intento di contribuire al raggiungimento degli obiettivi e delle strategie di sviluppo dei propri Programmi Operativi 2007/2013 e di aumentare la cooperazione interregionale e transnazionale nel settore delle politiche della formazione, istruzione e lavoro
 

Premesso

- che la Commissione europea con il Libro verde Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese (COM (2001)0366) ripreso successivamente nella Comunicazione della Commissione relativa alla responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile (COM (2002) 0347), ha invitato gli Stati membri a farsi promotori della sensibilizzazione e dello sviluppo della RSI nelle proprie realtà territoriali
- che nella decisione 2005/600(CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 2005 sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione si sollecita gli Stati membri ad incoraggiare le imprese ad approfondire la RSI (GU L205 del 6.8.2005)
- che nella comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al comitato economico europeo del 22 marzo 2006 //partenariato per la crescita dell'occupazione: fare dell’Europa un polo di eccellenza in materia di responsabilità sociale delle imprese (CCOM (2006) 0136) si afferma che la RSI è un “aspetto del modello sociale europeo” e costituisce uno strumento per difendere la solidarietà, la coesione e le pari opportunità
- che nella comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni del 25 ottobre 2011 Strategia rinnovata dell'UE per il periodo 2011-14 in materia di responsabilità sociale delle imprese (CCOM (2011) 681), viene illustrata la nuova strategia comunitaria rinnovata in materia per il periodo 2011-2014 e proposta una nuova definizione del concetto di RSI come "responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società", in luogo di quella precedentemente adottata che la qualificava come “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”
 

Considerato

- Che la necessità di rafforzare la RSI è stata riconosciuta dalla Commissione europea nella sua Comunicazione Europa 2020- Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva ((COM 2010) 2020), quale elemento importante per la crescita inclusiva
- Che nella risoluzione dei parlamento europeo dei 25 novembre 2010 sulla responsabilità sociale delle imprese negli accordi commerciali internazionali (2009/2201(1 NI)) si raccomanda fermamente agli Stati membri e all’Unione europea di promuovere l’attuazione di buone pratiche RSI e incoraggiarne la diffusione, viene sottolineata l’importanza coltivare e diffondere la cultura delle RSI tramite la formazione e la sensibilizzazione e si ribadisce che occorre dare maggiore risalto alla RSI negli orientamenti europei per l’occupazione
- Che attraverso la comunicazione Strategia rinnovata dell'UE per il periodo 2011-14 in materia di responsabilità sociale delle imprese (CCOM (2011) 681), la Commissione europea ha definito un’agenda di nuovi impegni in materia, quali: promozione della visibilità della RSI e diffusione delle buone pratiche; miglioramento e monitoraggio dei livelli di fiducia nelle imprese; miglioramento dei processi di autoregolamentazione e coregolamentazione; aumento del premio di mercato per la RSI; migliore divulgazione da parte delle imprese delle informazioni sociali ed ambientali; integrazione della RSI nell’ambito dell’istruzione, della formazione e della ricerca; accentuazione dell’importanza delle politiche nazionali e subnazionali in materia di RSI e migliore allineamento degli approcci europei e globali alla RSI
- Che le Amministrazioni aderenti al presente Protocollo d’intesa, reputano che la RSI sia uno strumento efficace per migliorare lo sviluppo economico e sociale sostenibile e per favorire la qualità e la quantità dell’occupazione e, dunque, intendono dare particolare priorità alla realizzazione di strategie mirate allo sviluppo di iniziative atte a diffondere tali pratiche tra le imprese e a riconoscere gli sforzi che hanno finora compiuto.
 

Tenuto conto

- che il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo “sostiene azioni transnazionali e interregionali, in particolare attraverso la condivisione di informazioni, esperienze, risultati, buone prassi e lo sviluppo di strategie complementari e di azioni coordinate e congiunte”;
- che le Amministrazioni aderenti al presente protocollo prevedono nei propri Programmi Operativi linee d’intervento finalizzate a promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale;
- che le Amministrazioni aderenti al presente protocollo condividono la volontà di realizzare interventi per la lo scambio e diffusione delle buone prassi a livello locale, nazionale, europeo ed internazionale sul tema e di dare maggior risalto alla RSI nelle politiche regionali;
 

Le Regioni convengono quanto segue:

Le premesse e le considerazioni formano parte integrante e sostanziale del presente Protocollo d’Intesa.
 

Articolo 1 - Oggetto e finalità

Le Regioni aderenti al presente protocollo d’intesa si impegnano a collaborare per la realizzazione del progetto interregionale-transnazionale “Creazione di una rete per la Responsabilità sociale d’impresa”, le cui motivazioni, finalità e azioni sono descritte nella scheda allegata - All. 1 -, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente protocollo.
 

Articolo 2 - Governance

Viene costituito un apposito Comitato Tecnico per il coordinamento delle attività avviate nell’ambito della presente intesa. Tale Comitato è composto dai dirigenti, o dai funzionari da questi delegati, competenti per materia e rappresentativi di ciascuna delle Amministrazioni aderenti, e al quale sono affidati i seguenti compiti:
1. indirizzare, monitorare e valutare gli interventi che verranno attivati;
2. condividere strumenti, prodotti, pratiche e conoscenze in tema di RSI;
3. garantire il flusso informativo sistematico e costante sul tema, al fine di consolidare un processo stabile di concertazione e condivisione dei reciproci programmi di attività e mettere in comune le esperienze realizzate;
4. individuare e realizzare azioni di cooperazione, finalizzate allo scambio e allo sviluppo di attività, prodotti e servizi di interesse comune;
5. supervisionare l’attuazione degli interventi, attraverso incontri operativi (ai quali potranno partecipare, oltre ai rappresentanti dei partner, anche eventuali referenti o interlocutori privilegiati individuati dai partner stessi), volti ad assicurare la realizzazione del progetto secondo i tempi e i modi che verranno concordati.
Il Comitato Tecnico potrà essere eventualmente affiancato da esperti, individuati dalle Amministrazioni aderenti, che sappiano fornire indicazioni e apportare contributi relativi alle specifiche tematiche del progetto.
Le attività di supporto al coordinamento del progetto vengono affidate all’Associazione Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno 58.
Le Regioni individuano nella Regione Veneto l’Amministrazione capofila del progetto “Creazione di una rete per la Responsabilità sociale d’impresa”, alla quale spetterà il compito di garantire le attività di coordinamento del progetto.
Tutte le Regioni/PA aderenti si impegnano a realizzare, tenuto conto delle esigenze e specificità territoriali, le attività previste nel progetto, secondo quanto indicato nella scheda allegata alla presente intesa (All. 1). Si impegnano inoltre a garantire l’operatività del progetto fornendo informazioni, materiali, risorse umane e quant’altro serva per la sua implementazione.
Le Regioni potranno altresì decidere di sviluppare alcuni interventi di supporto al progetto in collaborazione con le Amministrazioni centrali competenti sul tema, nonché di implementare, in particolare per quanto concerne azioni di scambio e visite di studio, attività da sviluppare a livello europeo e internazionale.
A tal fine, le Regioni danno mandato alla Regione Veneto di garantire la formalizzazione di tali rapporti di collaborazione.
 

Articolo 3 - Aspetti finanziari

Le attività di cui al presente protocollo saranno sostenute attraverso l’utilizzo delle risorse FSE della programmazione 2007-2013 e/o altre risorse individuate dalle singole Regioni/PA con appositi provvedimenti amministrativi, nell’ambito delle proprie competenze e compatibilmente con le relative disponibilità finanziarie. Qualora vengano individuati ulteriori fondi per lo sviluppo di attività collegate al progetto, resi disponibili dalle Autorità centrali, dalla Commissione europea o da altri soggetti, le Regioni/PA danno mandato alla Regione Veneto, in qualità di capofila, o di altra Regione individuata in sede di Comitato Tecnico, di attuare le procedure connesse all’erogazione di tali finanziamenti.
 

Articolo 5- Durata e validità

Il presente protocollo d’intesa decorre dalla data della sua sottoscrizione e ha validità per l’intera durata della programmazione 2007-2013, e potrà, se necessario, essere revisionato su proposta del Comitato Tecnico.
Le Amministrazioni aderenti al presente Protocollo d’intesa concordano, altresì, di attivarsi per favorire l’estensione del presente Protocollo ad altre Regioni e Province Autonome, al fine di ampliare la rete e di promuovere la collaborazione sul tema.

Letto, approvato e aperto alla firma il

Scheda progetto interregionale-transnazionale:
 

Creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d'impresa
 

Regioni proponenti: Veneto e Liguria
Regione Capofila: Veneto

Premessa
La Comunicazione della Commissione Europea "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" propone agli operatori economici e sociale europei, agli enti pubblici e ai soggetti privati una via d'uscita alla crisi economica che ha avuto nel 2010 il suo anno di culmine. La crisi viene letta come un'occasione per lanciare un nuovo modello di crescita basato non più sulla crescita dei mercati finanziari e sul profitto ad ogni costo ma sulla cosiddetta "economia reale", sui valori della sostenibilità e l'inclusione sociale. L'obiettivo generale della Strategia 2020 è più posti di lavoro e una vita migliore per sostenere la ripresa europea vincere le sfide della ripresa economica mondiale nella quale non è ammissibile restare indietro. L'Europa possiede i mezzi per vincere queste sfide: il mercato unico e una consolidata economia sociale di mercato sono due basi fondamentali da cui partire e da valorizzare. Il nuovo programma richiede una risposta coordinata a livello europeo e nazionale, anche con le parti sociali e la società civile. A livello italiano è fondamentale agire in rete, tra regioni e creando un dialogo con la realtà imprenditoriale e sociale. In un contesto in cui le risorse economiche, anche pubbliche, sono sempre più limitate è fondamentale partire dalle risorse economiche e sociali, di cui è ricco il nostro territorio, e soprattutto metterle in rete per creare sinergie, aumentando l'efficacia e l'efficienza delle azioni, evitando sprechi.
La Responsabilità Sociale d'impresa, come definita nel Libro Verde della Commissione Europea del 2001, è "l'integrazione volontaria da parte delle imprese delle tematiche sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. [...] Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo nel capitale umano, nell'ambiente e nel rapporto con le altre parti interessate". La Responsabilità Sociale d'impresa è quindi una strategia che, comportando un'integrazione delle tematiche sociali e ambientali nel business dell'impresa, la porta a dei comportamenti e delle scelte nella direzione della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Adottare una strategia di Responsabilità Sociale d'impresa, quindi, non significa solo avere un comportamento etico ma agire negli interessi stessi dell'impresa, garantendole una maggiore durabilità e buoni risultati economici, basati su un rapporto trasparente e positivo con i suoi stakeholders: ambiente, lavoratori, comunità e clienti. I vantaggi più immediati sono una riduzione dei costi (risparmio di energia e materie prime, migliori rapporti con clienti e fornitori), più fiducia e fedeltà dei consumatori, più motivazione produttività dei lavoratori, ecc. Tutto questo è perfettamente coerente con gli obiettivi riguardanti una crescita sostenibile e inclusiva dell'Europa, stabiliti dalla Strategia 2020. Per questo motivo essa è stata inserita tra le priorità dell'iniziativa faro, proposta nella Strategia 2020 "Una politica industriale per l’era della globalizzazione" il cui obiettivo è migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale. Le iniziative faro sono state indicate dalla Commissione per supportare gli Stati membri nel raggiungere gli obiettivi presenti nella Strategia. A livello comunitario la Commissione si impegna quindi a rinnovare la strategia dell'UE per promuovere la responsabilità sociale delle imprese quale elemento fondamentale per garantire la fiducia a lungo termine di dipendenti e consumatori mentre a livello nazionale si richiede agli enti pubblici di sostenere la diffusione della responsabilità sociale fra le imprese, come uno degli strumenti che può aiutare l'Europa a raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2020.
In questa direzione, infatti, la Commissione europea ha adottato nell'ottobre 2011 una comunicazione con la quale essa presenta una concezione moderna della RSI, in particolare una definizione aggiornata e un nuovo programma d'azione. Nel far questo essa prende le mosse dalla politica del 2006, introducendo al contempo nuovi importanti elementi che possono contribuire a potenziare ulteriormente l'impatto della politica.
Con tale Comunicazione, la Commissione propone quindi una nuova definizione di RSI come "responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società". Per soddisfare pienamente la loro responsabilità sociale, le imprese devono avere in atto un processo per integrare le questioni sociali, ambientali, etiche, i diritti umani e le sollecitazioni dei consumatori nelle loro operazioni commerciali e nella loro strategia di base in stretta collaborazione con i rispettivi interlocutori.
La Commissione ha nel contempo definito un programma di azione 2011-2014, che individua un'agenda di nuovi impegni in materia, quali: promozione della visibilità della RSI e diffusione delle buone pratiche; miglioramento e monitoraggio dei livelli di fiducia nelle imprese; miglioramento dei processi di autoregolamentazione e coregolamentazione; aumento del premio di mercato per la RSI; migliore divulgazione da parte delle imprese delle informazioni sociali ed ambientali; integrazione della RSI nell'ambito dell'Istruzione, della formazione e della ricerca; accentuazione dell'importanza delle politiche nazionali e subnazionali in materia di RSI e migliore allineamento degli approcci europei e globali alla RSI.

Finalità del progetto
La finalità principale del progetto è quella di aumentare la diffusione della responsabilità sociale d'impresa tra le imprese lungo le seguenti direttrici principali:
- Sicurezza e qualità del lavoro (pari opportunità, conciliazione vita-lavoro, benessere nel lavoro, salute e sicurezza)
- Risparmio energetico e Sostenibilità ambientale
- Qualità dei prodotti a tutela dei consumatori
- Comunità locali
La seconda finalità è quella di avviare tra pubbliche amministrazioni un processo di scambio e apprendimento reciproco (sugli approcci e programmi di intervento adottati, sulle esperienze realizzate, sulle principali problematiche connesse sugli strumenti elaborati sul tema), nonché di sviluppare forme di collaborazione per lo sviluppo di prodotti comuni.

Azioni e obiettivi
Di seguito sono elencate le principali azioni previste.

Azione 1: scambio di buone pratiche tra amministrazioni pubbliche regionali/provinciali attraverso incontri tematici e visite di studio
Tali riunioni, che si potranno tenere a rotazione nelle amministrazioni pubbliche coinvolte, avranno lo scopo di indirizzare i lavori, di facilitare lo scambio di buone prassi/esperienze delle informazioni sulle procedure di attuazione, nonché sui programmi attivati per facilitare la diffusione della responsabilità sociale dell'impresa tra le diverse realtà regionali. L'azione potrà incoraggiare l'apprendimento reciproco e migliorare la diffusione delle politiche più efficaci offrendo così spunti per il miglioramento e l'innovazione degli interventi sul tema e l'elaborazione di nuove policies, sulla base delle esperienze realizzate. Gli incontri tematici potranno prevedere la partecipazione di esperti che le Regioni vorranno mettere a disposizione del progetto e, qualora vi fossero le condizioni, la partecipazione potrebbe essere estesa agli stakeholders più significativi. Rispetto alla visita di studio, ciascun partner, sulla base di un modulo comune che potrà essere concordato tra le amministrazioni aderenti al progetto, si farà carico della scelta dell'esperienza da presentare e dell'organizzazione e gestione dell'evento. Le stesse azioni potranno essere realizzate a livello internazionale, qualora organismi e Amministrazioni straniere che abbiano maturato esperienze significative sul tema, e manifestino l'interesse a definire un programma congiunto di scambio.

Azione 2: Promozione della RSI attraverso:
A) individuazione di agevolazioni/facilitazioni amministrative/punteggi premianti nella partecipazione a bandi per le imprese e le amministrazioni pubbliche socialmente responsabili
Lo studio di eventuali facilitazioni per le imprese socialmente responsabili fa seguito alle indicazioni della commissione europea¹ di tener conto nell'aggiudicazione degli appalti pubblici degli aspetti sociali, tra cui: opportunità di occupazione, lavoro dignitoso, conformità con i diritti sociali e lavorativi, inclusione delle persone con disabilità, pari opportunità, accessibilità, considerazione dei criteri di sostenibilità tra cui gli aspetti legati al commercio etico ed in generale una più ampia conformità di natura volontaristica con la responsabilità sociale d'impresa.
Pertanto l'obiettivo di tale azione è quello di individuare i criteri/griglie di valutazione per il riconoscimento di punteggi premianti alle imprese e alle amministrazioni pubbliche socialmente responsabili. Per i soggetti che si saranno distinti sul piano della responsabilità sociale d'impresa potrà essere prevista l'iscrizione in appositi registri, al fine di dare alle best practices ulteriore visibilità ed eventuali premialità.
B) diffusione della cultura di RSI attraverso la realizzazione sui singoli territori di interventi formativi e/o di sensibilizzazione

Azione 3: Istituzione di un premio nazionale
L'obiettivo del premio è quello di creare una rete fra grandi imprese pubbliche e private (Enel, Eni, Inail, Poste Italiane, Telecom, Vodafone, banche, assicurazioni, quotidiani ecc.) e piccole imprese creando un sistema integrato di reciproci vantaggi nell'ottica "delle Grandi imprese che aiutano le piccole ad essere responsabili". In questo modo si vuole diffondere in maniera capillare in tutte le aziende pubbliche e private, le istituzioni pubbliche e le realtà territoriali, la RSI come strumento che ha vantaggi non solo a lungo termine ma convenienze immediate e concrete. Per le imprese che rispetteranno determinati requisiti di responsabilità sociale (nell'ambito della Sicurezza e qualità del lavoro, del Risparmio energetico e della Qualità dei prodotti) si potranno individuare, di comune accordo con il mondo imprenditoriale, le tipologie di facilitazioni sui servizi e sui prodotti erogati da alcune grandi imprese (anche attraverso l'eventuale istituzione di un annuario). Il vantaggio per le grandi imprese, a parte un ritorno di immagine, è l'acquisizione di nuovi clienti che per le motivazioni scritte sopra (rispetto degli stakeholders, in particolare, in questo caso, i fornitori e sostenibilità), risultano particolarmente affidabili.
Tra gli organizzatori e promotori del premio si prevede la presenza delle associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, delle Unioni delle Camere di commercio, delle istituzioni pubbliche etc., anche sulla base delle esperienze già in atto a livello territoriale.
La partecipazione al premio sarà rivolta a tutte le piccole e medie imprese nazionali.

Azione 4: Promozione delle esperienze e dei risultati del progetto
Al fine di aumentare la diffusione della responsabilità sociale d'impresa, di capitalizzare le esperienze delle Amministrazioni sul tema e di socializzare le buone prassi sul territorio che verranno prescelte per la presentazione, potrà essere programmata l'attuazione di una specifica linea di intervento di comunicazione, da realizzare attraverso pubblicazioni, seminari e convegni. Potranno essere avviate, a sostegno delle azioni sopraindicate, apposite campagne pubblicitarie.
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1 "Acquisti Sociali - Una guida alla considerazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici" Direzione Generale per l'Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità e Direzione Generale del Mercato interno e dei servizi - Commissione Europea - ottobre 2010.