Categoria: Prassi amministrativa
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            INAIL
ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE
CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

 

DELIBERA DEL 9 APRILE 2020 N. 6
Malattie di origine professionale: verifica dello stato di avanzamento delle attività e aggiornamento degli indirizzi del CIV.
 

IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA
nella seduta del 9 aprile 2020

visto il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479 e successive modificazioni;
visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1997, n. 367;
vista la deliberazione CIV 24 gennaio 2017, n. 1 “Linee di indirizzo in merito alle malattie di origine professionale";
vista la propria deliberazione 18 aprile 2018 n. 9 “Linee di mandato 2018-2021”;
vista la propria deliberazione 23 maggio 2019, n. 8 “Relazione Programmatica 2020 - 2022”;
viste le vigenti disposizioni interne emanate dall'Istituto in tema di malattie di origine professionale nonché le istruzioni operative concernenti la trattazione dei casi;
vista l'attività istruttoria effettuata dalla Commissione politiche previdenziali e tutela della salute in merito alle malattie di origine professionale dalla quale emerge, sulla base dei dati esaminati, la persistenza di aspetti di criticità in materia;
ravvisata l'esigenza di mantenere alta l'attenzione sul tema delle malattie professionali e di ribadire nonché aggiornare gli indirizzi emanati con la richiamata deliberazione del Civ n. 1/2017;
vista e condivisa la proposta della predetta Commissione in data 12 febbraio 2020,

 

DELIBERA

di approvare il documento "Malattie di origine professionale: verifica dello stato di avanzamento delle attività e aggiornamento degli indirizzi del CIV", che, reso in data antecedente all'emergenza epidemiologica da COVID-19, allegato, costituisce parte integrante della presente deliberazione.
 

Malattie di origine professionale
Verifica dello stato di avanzamento delle attività e aggiornamento degli indirizzi del CIV

 

Aspetti generali
La Commissione Politiche previdenziali e Tutela della salute, nell'intento di approfondire le principali tematiche di propria competenza individuate nella Relazione Programmatica 2020-2022, ha ritenuto opportuno effettuare un'attenta disamina delle questioni inerenti le malattie di origine professionale, reputandole degne di grande attenzione in quanto il loro assetto appare decisamente peculiare rispetto al tradizionale percorso riferito agli infortuni.
Al fine di fornire al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza i necessari elementi di valutazione, la Commissione, nelle sedute del 10 e 28 ottobre, 12 e 20 novembre, 3 e 16 dicembre 2019, 15 e 29 gennaio e 12 febbraio 2020 ha esaminato la copiosa documentazione prodotta dalla Commissione Temporanea in merito alle malattie di origine professionale - costituita nella V Consiliatura CIV - e le conseguenti Linee di indirizzo emanate dal CIV con delibera n.1/2017 nonché una serie di tabelle relative alle malattie professionali denunciate e riconosciute, aggiornate al 2019.
Nel corso delle riunioni, è stata altresì audita la Tecnostruttura al fine di conoscere lo stato dell'arte delle varie attività in corso sulla materia, anche rispetto agli indirizzi forniti con la suddetta delibera.
Dall'audizione è emerso che sono già in fase di realizzazione alcune delle attività individuate nelle citate Linee di indirizzo e in particolare la reingegnerizzazione del processo istituzionale in ambito "prestazioni" e la digitalizzazione e sperimentazione dei processi e delle procedure applicative.
È stato illustrato, altresì, il progetto che consentirà di rendere disponibili a tutte le Sedi dell'istituto i pareri già emessi dalla CONTARP sui "casi tipo", in modo da dare omogeneità alla trattazione e valutazione dei casi di malattia professionale.

Considerazioni della Commissione
Il tema delle malattie di origine professionale continua ad essere al centro dell'attenzione dei soggetti che, a diverso titolo, devono svolgere valutazioni in merito a tale questione.
L'evoluzione dei cicli produttivi, uniti ai cambiamenti del mercato del lavoro - che in quest'ultimo decennio hanno assunto ritmi particolarmente accelerati e in continuo divenire - comportano anche modifiche nel quadro delle malattie professionali denunciate e riconosciute nonché nei rischi per la salute ai quali i lavoratori possono essere esposti.
Le malattie professionali, oggi di maggiore frequenza e gravità, sono essenzialmente le patologie muscolo-scheletriche e le patologie tumorali. Spesso si riscontrano difficoltà nell'identificare e riconoscere il nesso causale dell'attività lavorativa, in quanto nell'insorgenza delle predette patologie può essere attribuito un ruolo anche a fattori extralavorativi.
Si evidenzia, inoltre, il tema dello stress lavoro-correlato, condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale e che, secondo alcuni studi, può ingenerare diverse patologie,
Inoltre, i frequenti cambiamenti tecnologici e organizzativi e gli altrettanti frequenti passaggi dei lavoratori/lavoratrici - attraverso realtà lavorative diverse con differenti tipologie contrattuali nonché condizioni e mansioni di lavoro spesso diversificate - comportano, in molti casi, difficoltà nel ricostruire le storie lavorative dei singoli lavoratori e nel reperire tutta la documentazione necessaria alla valutazione dei diversi rischi lavorativi. Tali fattori implicano, pertanto, un maggior sforzo analitico da parte di tutti i soggetti preposti alle valutazioni.

I dati
Dall'analisi dei dati Inail 2019 (fonte Open data Inali), si evince che le denunce di malattia professionale protocollate nel 2019 sono state 61.310, 1.725 in più rispetto al 2018 (+2,9%).
Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 47.424 a 49.378 (+4,1%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 11.491 a 11.294 (-1,7%), e nel Conto Stato, da 670 a 638 (-4,8%).
A livello territoriale, l'aumento ha riguardato il Nord-Est (+2,0%), il Centro (+2,4%), il Sud (+2,9%) e le Isole (+11,1%). Il Nord-Ovest, invece, si distingue per un calo pari all’1,4%.
In ottica di genere, le denunce di malattia professionale sono state 648 in più per le lavoratrici, da 16.006 a 16.654 (+4,0%), e 1.077 in più per i lavoratori, da 43.579 a 44.656 (+2,5%).
Si evidenzia una crescita sia delle denunce dei lavoratori italiani (pari al 93% del totale), che sono passate da 55.659 a 56.993 (+ 2,4%), sia di quelle dei comunitari, da 1.246 a 1.452 (+16,5%), ed extracomunitari, da 2.680 a 2.865 (+6,9%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (38.492 casi), del sistema nervoso (6.678, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell'orecchio (4.311) continuano a rappresentare, anche nel 2019, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio (2.809) e dai tumori (2.458). Queste cinque malattie rappresentano quasi il 90% del totale dei casi denunciati all’Inail.
Tali dati confermano il trend in crescita già registrato nell'ultimo biennio (2017-2018).
L'andamento delle denunce di malattie professionali, registrato negli ultimi anni, può essere attribuito all'aumento dell'attenzione su questi temi, alla ricerca attiva e alle azioni dì sensibilizzazione effettuate dall'istituto, con il contributo di tutti i soggetti che operano nel sistema di prevenzione.
Si evidenzia, inoltre, la percentuale di riconoscimenti di malattie professionali rispetto alle denunce pervenute, che per l'anno 2018 è pari al 39,97% e per l'anno 2017 è pari al 40,46%.
Per quanto concerne le informazioni di cui sopra, è necessario evidenziare che i dati per poter essere valutati ai fini della prevenzione dovrebbero essere comparati al numero dei lavoratori occupati e, sulla base dei dati ad oggi disponibili, questo raffronto non è possibile.
Per completezza, si evidenzia che la Commissione nella sua istruttoria ha esaminato i seguenti dati (rilevati alla data del 31 ottobre 2019):
1) Malattie professionali denunciate anni 2014-2018 per gestione e per genere (Open Data Inail);
2) Malattie professionali denunciate per Regione anni 2014-2018 (Open Data Inail);
3) Malattie professionali denunciate per settore ICD_10¹ anni 2014 - 2018 (Open Data Inail);
4) Malattie professionali per definizione amministrativa e per genere anni 2014-2018 (Open Data Inail);
5) Malattie professionali per Regione e definizione amministrativa anni 2017-2018 (Banca dati statistica e Open Data Inail);
6) Malattie professionali definite positive per settore ICD_10 anni 2014 - 2018 (Open Data Inail).

Conclusioni della Commissione
Va ricordato, in primis, che particolare rilevanza alla materia è stata confermata da questa Consiliatura sia nelle Linee di Mandato 2018 - 2021 che nelle Relazioni Programmatiche 2019-2021 e 2020-2022.
Tuttavia, visti i dati precedentemente illustrati e la persistenza dì aspetti di criticità - tra cui l'andamento crescente delle denunce, la disomogeneità valutativa a livello territoriale e la percentuale di riconoscimenti rispetto alle denunce - appare fortemente necessario mantenere alta l'attenzione sul tema e riaffermare alcuni concetti più rilevanti.
Nel ribadire, pertanto, l'attualità delle Linee dì indirizzo emanate dal CIV con la citata delibera n. 1/2017 - che rimangono complessivamente valide in termini di indirizzi sul tema, anche laddove non esplicitamente richiamate nella presente relazione - la Commissione ritiene necessario evidenziare alcuni aspetti che sono emersi nel corso delle discussioni.
In particolare, la Commissione intende riaffermare i seguenti indirizzi:
1. necessità di operare con maggiore impulso per l'attuazione degli indirizzi di carattere prevenzionale già forniti, con particolare attenzione alla costruzione del percorso lavorativo dei singoli lavoratori al fine di ipotizzare azioni prevenzionali mirate;
2. necessità di orientare la Ricerca Inail intrecciando le fonti disponibili (Renam, Sinp, MalProf, OCCAM, Open Data, Banca dati statistica, Registro nazionale delle malattie professionali), utilizzando anche fonti istituzionali delle Regioni, ecc,, per una definizione di politiche prevenzionali a livello territoriale e settoriale delle evidenziazioni medico-epidemiologiche; il rafforzamento di tale indirizzo implica necessariamente una maggiore attenzione in merito alla questione, nell'ambito del Piano della Ricerca;
3. con riferimento agli indirizzi finalizzati ad un miglioramento dell'omogeneità valutativa su tutto il territorio nazionale, sarà necessario monitorare gli effetti delle modifiche in corso di finalizzazione, per le quali si auspica una rapida adozione;
4. opportunità di stipulare un accordo quadro con l'Ordine dei medici che consenta di effettuare ai medici di base/famiglia un costante percorso di aggiornamento e approfondimento degli aspetti sanitari collegati ai rischi lavorativi, finalizzati anche alla ricostruzione della vita lavorativa del paziente e quindi all'emersione delle malattie di sospetta origine professionale;
5. necessità di favorire - anche attraverso il coinvolgimento delle diverse componenti medico-legali - l'acquisizione di tutti gli elementi (professionali ed extra-professionali) disponibili e di quelli eventualmente da approfondire, tenendo anche conto della recente letteratura scientifica sulla materia;
6. necessità di attivare Campagne nazionali informative dì prevenzione sulle malattie professionali per specifiche aree di intervento, rivolte a tutti i soggetti che svolgono un ruolo attivo nella prevenzione delle stesse, anche in continuità con Campagne già attivate in passato a livello nazionale e territoriale. In ambito prevenzionale, potrebbero essere poste in essere attività di tipo consulenziale da parte del settore sanitario INAIL, rivolte in particolare alle piccole e medie imprese;
7. necessità di proseguire nella costruzione di una raccolta di "casi tipo" - anche sulla base delle segnalazioni pervenute da intermediari istituzionali e professionali - che sia di ausilio al personale amministrativo e sanitario delle Strutture territoriali nel percorso di riconoscimento e valutazione delle malattie professionali;
8. necessità di concludere la reingegnerizzazione del processo istituzionale in ambito "prestazioni" nonché di procedere al rilascio delle relative procedure applicative e del flusso operativo. Al termine di tali operazioni, procedere, altresì, a fornire istruzioni operative aggiornate che permettano di garantire omogeneità sul territorio dei percorsi di valutazione sanitaria/amministrativa. Tali istruzioni dovranno ribadire esplicitamente che il documento di valutazione del rischio (DVR) non deve essere considerato l'unico documento su cui basare il giudizio medico-legale e che le informazioni concernenti il rischio lavorativo devono essere acquisite - in sede di istruttoria medico legale - anche sulla base degli elementi
forniti dall'assicurato in sede di anamnesi lavorativa funzionale alla valutazione del nesso dì causalità tra rischio e malattia denunciata, nonché di altri elementi forniti dal datore di lavoro;
9. necessità di concludere la revisione sia del modello di denuncia di malattia professionale che delle comunicazioni agli interessati o ai loro superstiti nell'ottica della trasparenza, della semplicità di linguaggio e della semplificazione;
10. necessità di vedere coinvolto nel percorso di verifica del nesso causale, sia pur in un distinto momento, anche chi ha la titolarità del processo lavorativo che ha causato o che si pensi abbia causato la malattia professionale e di informare il datore di lavoro ed il medico competente in merito all'apertura ed alla chiusura del percorso di valutazione della domanda di riconoscimento della prestazione, anche al fine di approfondire 1 indagine istruttoria relativa all'insorgere della malattia professionale in tutti i suo; aspetti;
11. necessità di proseguire relazione di aggiornamento costante delle tabelle delle malattie professionali sulla base delle evidenze scientifiche.
Alla luce di quanto sopra esposto, si trasmette al Presidente del CIV il presente parere, approvato dalia Commissione all'unanimità, da sottoporre all'attenzione del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza per le conseguenti deliberazioni.
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¹ ICD -10: decima revisione della classificazione internazionale delle malattie (International statistical classification of deseases and related health problems) dell'organizzazione Mondiale della Sanità