Regione Veneto
Ordinanza del Presidente della Giunta regionale 29 maggio 2020, n. 55
Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni.
B.U.R. 29 maggio 2020, n. 81
Note per la trasparenza
Alla luce dell’esperienza maturata e dei dati epidemiologici e sanitari raccolti, vengono adottate misure di adeguamento delle restrizioni disposte con precedenti provvedimenti.
Il Presidente
Visti l’art. 32 e 117, commi 3 e 4, Cost.;
Visti l’art. 32 l. 833/78, l’art. 117, d.lgs. 112/98, l’art. 50, comma 5, d.lgs. 267/00 e il d.lgs. 1/18;
Visti il D.L. 25.3.2020, n. 19 e il D.L. 16.5.2020, n. 33;
Rilevato, sulla base dei dati forniti in data 29 maggio 2020 da Azienda Zero, che la situazione del contagio da Covid-19, registra n. 137 ricoverati positivi e 274 negativizzati, per un totale di 411 ricoverati, che erano 570 il 17 maggio 2020, oltre a solo 7 ricoveri in terapia intensiva, in numero di 20 il 17 maggio 2020, su una disponibilità di posti di terapia intensiva di 464 posti base e un totale di 825 posti di terapia intensiva disponibili per contagio Covid-19, con conseguente evidente, ampia adeguatezza dell’offerta di strutture sanitarie pubbliche per far fronte ad ogni esigenza anche di fronte ad una non prospettabile, allo stato, ripresa del contagio, il quale, per contro, si presenta in netta riduzione pur a fronte delle rilevanti riaperture di attività economiche e di ripresa di movimentazione sociale avvenute a partire dal 4 maggio 2020, come risulta anche dal numero di soggetti attualmente positivi pari a 1849, pari a 8601 unità il 30 aprile 2020 e 1834 in isolamento domiciliare;
Rilevato che il decreto legge 16.5.2020, n. 33, autorizza lo spostamento delle persone senza limitazioni e motivazioni all’interno del territorio regionale e consente, al comma 14 dell’art. 1, lo svolgimento di tutte le attività economiche, produttive e sociali “nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali” ed infine permette, al comma 16, alla Regione, “In relazione all'andamento della situazione epidemiologica sul territorio, accertato secondo i criteri stabiliti con decreto del Ministro della salute del 30 aprile 2020 e sue eventuali modificazioni, nelle more dell'adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020, …, informando contestualmente il Ministro della salute” di “introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte ai sensi del medesimo articolo 2”;
Visto il DPCM 17 maggio 2020, che ha consentito lo svolgimento delle attività economiche nel rispetto dei protocolli e linee guida nazionali e regionali, salve le specifiche eccezioni oggetto di provvedimento di sospensione;
Viste le proprie ordinanze n. 48 del 17 maggio 2020 e n. 50 del 23 maggio 2020, con le quali sono stati disciplinati gli spostamenti personali e consentite determinate attività economiche e sociali nel rispetto delle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome;
Viste le linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive approvate il 25 maggio 2020 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, all’unanimità, su proposta degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica, ai sensi dell’art. 1 comma 14 del decreto-legge n. 33/2020, con le quali sono state in parte aggiornate e quindi sostituite le linee guida approvate il 16 maggio 2020 e richiamate come allegato 17 del DPCM 17 maggio 2020 e in parte integrate con riguardo ad ulteriori attività economiche e sociali di cui si intende far riprendere l’esercizio, nonché aggiornate le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in data 23 maggio 2020;
Viste le linee guida per la riapertura dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza 0/17, con i relativi allegati, costituiti da schema di dichiarazione di impegno al rispetto delle linee guida e da schema di patto di responsabilità reciproca, elaborate dalla Direzione Prevenzione Sicurezza alimentare e veterinaria dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto;
Viste le linee guida sulla gestione delle strutture residenziali sociosanitarie, trasmesse dal direttore sanitario f.f. di Azienda Zero in data 28 maggio 2020;
Vista la circolare n. 22 del 20 maggio 2020 dell’INAIL, che valorizza le linee guida anche regionali in forza e in quanto conformi all’art. 1, comma 14, d.l. 33/20;
Rilevato che il rapporto sull'andamento della situazione epidemiologica sul territorio regionale, accertato secondo i criteri stabiliti con decreto del Ministro della salute del 30 aprile 2020 e sue modificazioni, inviato dal predetto Ministero della Salute in data 28 maggio 2020 e relativo alla settimana 18-24 Maggio 2020, aggiornato al 26 maggio 2020 e con valutazioni aggiornate al 28 maggio 2020, indica, per quanto riguarda la valutazione relativa all’aumento di trasmissione ed attuale impatto di COVID-19 sui servizi assistenziali, una incidenza bassa-livello 2;
Ritenuto, sulla base dei suddetti dati, che la situazione epidemiologica sia compatibile con lo svolgimento delle attività oggetto della presente ordinanza agli effetti dell’art. 1, commi 14 e 16, del decreto legge n. 33 del 2020;
Dato atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale,
ordina
SPOSTAMENTI INDIVIDUALI
Nel territorio regionale è fatto obbligo di usare le mascherine nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e, all’esterno, in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza tra non conviventi. Non sono soggetti all'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni nonchè i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti.
Sono fatte salve le specifiche disposizioni relative a determinate attività economiche e sociali come disciplinate dalle linee guida allegate alla presente ordinanza e dalle altre disposizioni vigenti.
Nello spostamento in autoveicoli si applicano le disposizioni relative al luogo di lavoro se lo spostamento avviene nell’ambito dell’attività lavorativa. Negli altri casi, è obbligatorio l’uso della mascherina laddove non si assicuri il distanziamento di un metro tra non conviventi.
Sono vietati gli assembramenti in area pubblica o aperta al pubblico tra non conviventi.
Previa comunicazione congiunta da parte dei Presidenti delle Regioni o Province Autonome tra loro confinanti ai Prefetti competenti, da pubblicare sul sito dell’Amministrazione regionale e provinciale, è ammesso lo spostamento per visite a congiunti anche al di fuori della Regione del Veneto, nei limiti della provincia o ex provincia confinante, da parte di residenti in province collocate a confine tra Veneto e altre Regioni o Province Autonome. Lo spostamento può essere limitato a singoli comuni individuati nella comunicazione congiunta di cui al precedente periodo.
ATTIVITÀ ECONOMICHE E SOCIALI
Dal 1° giugno 2020 le attività economiche e sociali di seguito indicate sono svolte in conformità alle Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive approvate il 25 maggio 2020 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, di cui all’allegato 1):
ristorazione (ogni tipo di esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali, nonché per l’attività di catering);
stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge e aree libere per turismo;
strutture ricettive alberghiere, extra-alberghiere, locazioni brevi, bed&breakfast, agriturismi e tutte le altre strutture analoghe;
servizi alla persona (acconciatori, estetisti e tatuatori)
commercio al dettaglio;
commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, mercatini degli hobbisti, mercato dell’usato);
uffici aperti al pubblico (uffici, pubblici e privati, degli studi professionali e dei servizi amministrativi che prevedono accesso di pubblico; autoscuole, attività didattiche non scolastiche e di formazione professionale, quali scuole di musica, lingue, nautiche, ecc.);
piscine (piscine pubbliche, piscine finalizzate a gioco acquatico e ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive quali pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc., anche per svolgimento di corsi; sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione);
palestre (palestre di enti locali, soggetti pubblici e privati, comprese le attività fisiche con modalità a corsi senza contatto fisico interpersonale);
manutenzione del verde;
musei, archivi e biblioteche (strutture di enti locali e altri soggetti pubblici e privati, proprietari di qualsiasi luogo di cultura);
strutture turistico-ricettive all’aria aperta;
rifugi alpini;
attività fisica all’aperto;
noleggio veicoli e altre attrezzature;
informatori scientifici del farmaco;
aree giochi per bambini in spazi pubblici e aperti al pubblico compresi gli esercizi commerciali e strutture ricettive;
circoli culturali e ricreativi (luoghi di ritrovo di associazioni culturali, centri sociali, circoli ricreativi, club, centri di aggregazione sociale, università del tempo libero e della terza età – per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, attività motorie e sportive, formative, conferenze, dibattiti e spettacoli si rimanda alle schede tematiche pertinenti e alla relativa disciplina);
formazione professionale (attività formative non esercitabili a distanza quali laboratori, didattica in aula, attrezzature, strumenti, esami finali e attività di verifica, accompagnamento, tutoraggio e orientamento dei diversi percorsi professionali);
parchi tematici e di divertimento (giostre, spettacoli viaggianti, acquatici, avventura, zoologici e altri contesti di intrattenimento con ruolo interattivo dell’utente con attrezzature e spazi);
strutture termali e centri benessere (strutture termali, piscine termali, centri benessere, anche inseriti all’interno di strutture ricettive, con riguardo anche alle diverse attività praticabili in tali strutture collettive e individuali);
professioni della montagna (guide alpine e maestri di sci) e guide turistiche;
In caso di approvazione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di schede aggiornate o di nuove schede, le stesse sono vincolanti a partire dalla data di pubblicazione sul sito della Regione, con specifica indicazione della data di decorrenza;
Le attività non specificamente disciplinate dalle linee guida di cui ai punti precedenti, sono svolte nel rispetto delle linee guida o di indirizzo relative ad attività analoghe;
Dal 1° giugno 2020, i servizi per bambini e adolescenti, relativamente alla fascia d’età 3/17 anni, si svolgono nel rispetto delle disposizioni di cui all’allegato 2, con gli schemi non vincolanti annessi all’allegato;
Per i minori di anni 3, sarà definita con apposito provvedimento la data a decorrere dalla quale potranno essere svolti i relativi servizi a seguito di interlocuzione con gli organi nazionali;
In conformità alle indicazioni del Ministero della Salute, la formazione obbligatoria in materia di sicurezza del lavoro di cui al d.lgs. 81/08 è possibile in presenza, anche per quanto riguarda la parte pratica dei corsi nel rispetto delle disposizioni di prevenzione del contagio, operanti nella singola azienda;
A parziale modifica della scheda relativa alle attività degli stabilimenti balneari la superficie minima per ombrellone è di 12 metri quadrati;
Nelle strutture residenziali sociosanitarie si applicano, relativamente ad accoglienza di nuovi ospiti e accesso di familiari, visitatori e di altro personale esterno, le linee guida di cui all’allegato 3); sono fatte salve disposizioni più restrittive delle singole strutture.
EFFICACIA TEMPORALE
Fatte salve le specifiche previsioni di cui alla lettera B), la presente ordinanza ha effetto dal 1° giugno 2020 al 14 giugno 2020;
La presente ordinanza sostituisce le precedenti in vigore.
DISPOSIZIONI FINALI
La violazione delle presenti disposizioni comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 4 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19. L’accertamento compete agli organi di polizia di cui all’art. 13 della legge n. 689/81 e le sanzioni pecuniarie sono destinate al conto Iban IT 41 V 02008 02017 000100537110 causale: “Violazione ordinanze regionali Covid 19”;
La presente ordinanza viene comunicata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
È incaricata dell’esecuzione del presente provvedimento la Direzione Protezione Civile;
Il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
Il presente atto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Luca Zaia
Allegato 1
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
20/94/CR01/COV19
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive
Roma, 25 maggio 2020
Allegato 2
COVID-19 Fase 2
Linee di indirizzo per la riapertura dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza 0-17 anni
Interventi e misure di sicurezza per la prevenzione e il contenimento della diffusione di SARS-CoV-2
Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria
Area Sanità e Sociale
Regione del Veneto
1 Premessa
2 Definizione della priorità
3 Indicazioni generali per la riapertura
Distanziamento sociale tra bambini/ragazzi e tra minori e personale
Distanziamento sociale tra adulti
Dispositivi di protezione
Controllo e monitoraggio dello stato di saluti di bambini, genitori e personale
Misure di igiene personale
Misure di igiene di spazi, ambienti, superfici ed oggetti
Minori o familiari più fragili affetti da patologie croniche o con disabilità
4 Datore di lavoro
5 Personale dipendente
6 Fornitori della struttura
7 Accoglienza dei bambini
8 Permanenza dei bambini in struttura
9 Genitori dei bambini
10 Manutenzione dei locali
11 Caso confermato o sospetto di COVID-19
Caso confermato di COVID-19
Contatto di un soggetto che frequenta il servizio con un caso confermato di COVID-19
Bambino o operatore con sintomi sospetti (non confermato)
Genitore o convivente del bambino che presenta sintomi sospetti
1 Premessa
Considerato l'attuale scenario epidemiologico e la sua prospettiva di evoluzione nel medio termine, che sarà costante oggetto di attento monitoraggio da parte della Regione del Veneto, in considerazione della graduale apertura delle attività produttive, si forniscono le linee di indirizzo per la riapertura dei servizi dedicati ai minori (dai 0 ai 17 anni).
Il presente documento avvia un percorso che consente la graduale ripresa delle attività educative per tali fasce di età, nel rispetto dei principi di sicurezza e prevenzione, a supporto delle famiglie. Allo stesso tempo, tale progettualità consentirà di sviluppare ulteriori riflessioni e modelli organizzativi finalizzati alla ripresa delle attività scolastiche dal prossimo settembre.
L'attivazione di questi servizi, oltre che consentire la conciliazione vita-lavoro, risulta prioritaria per la tutela del benessere dei minori in un'ottica di ripresa del percorso educativo, di crescita e di socializzazione. Fondamentale sarà la sorveglianza e l'individuazione precoce di eventuali soggetti sospetti e/o positivi in stretta collaborazione tra genitori, servizi educativi, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e Servizi di Igiene e Sanità Pubblica.
Sarà condiviso e sottoscritto un accordo tra l'ente gestore (eventuale ente appaltante), i lavoratori/personale e i genitori coinvolti per l'accettazione delle indicazioni e delle regole di gestione dei servizi destinati ai minori di età 0-17 anni previste. In via prioritaria ogni struttura dovrà individuare la figura del responsabile per la riapertura e sarà costituito un gruppo di lavoro interno coadiuvato dal RSPP che verifichi la corretta e puntuale applicazione delle misure di prevenzione del rischio.
Le attività e l'organizzazione dei servizi, in questa fase, dovranno essere ripensate nel rispetto delle indicazioni riportate nel presente documento:
- definizione di criteri di priorità per la frequenza (es. assenza di rete parentale di supporto, priorità ai genitori entrambi rientrati al lavoro, bambino che deve completare il percorso educativo in vista dell'inizio della scuola primaria, ecc.);
- rimodulazione della frequenza (es. a mezza giornata) per dare la possibilità di frequenza a più famiglie;
- ampliamento degli orari di apertura e chiusura in modo da consentire ai genitori la presenza al lavoro nel turno richiesto;
- rivalutazione del fabbisogno del personale disponibile e/o del monte ore per adottare le nuove modalità organizzative nel rispetto dei principi di sicurezza;
- predisposizione da parte di ogni struttura di momenti di formazione specifica per il personale dipendente, in materia di procedure organizzative interne e per l'adozione delle misure e dei comportamenti igienico-sanitari (utilizzo mascherine, lavaggio delle mani, misure generali di igiene, ecc.);
formazione del personale relativamente alle nuove modalità didattiche necessarie alla nuova organizzazione;
comunicazione alle famiglie delle modalità di accesso al servizio prima della riapertura, modalità che devono essere accettate e scrupolosamente rispettate;
possibilità di prevedere un collegamento da remoto con le famiglie non frequentanti per l'organizzazione di attività ludico-didattiche e supporto educativo;
possibilità di attivare forme di supporto domiciliare per rispondere a particolari bisogni;
possibilità di usare spazi quali strutture comunali, giardini, campi sportivi, aree verdi, fattorie didattiche e contesti rurali: soluzioni che potrebbero facilitare il distanziamento interpersonale.
Il presente documento andrà rivalutato nel tempo in considerazione delle eventuali nuove indicazioni di carattere scientifico, delle raccomandazioni nazionali ed internazionali e in funzione dell'evoluzione dello scenario epidemiologico.
Per le fattorie didattiche, in quanto aziende agricole, le indicazioni del presente documento vanno integrate nel già adottato Protocollo per la gestione dell'emergenza COVID-19.
2 Definizione della priorità
È possibile proporre, in questa fase, di individuare dei criteri per gestire domande in sovrannumero rispetto ai posti disponibili determinati dal contingentamento del numero dei bambini/ragazzi presenti in struttura e dagli spazi a disposizione:
• famiglie che prima della sospensione già utilizzavano i servizi dell'ente gestore;
• minore certificato (per il quale deve essere prevista la presenza di un OSS per l'orario di permanenza nella struttura oppure di una persona dedicata);
• nuclei familiari monoparentali con genitore lavoratore;
• minore figlio di genitori lavoratori e assenza di rete parentale a supporto;
• minore figlio di genitori entrambi lavoratori;
• fratelli e sorelle in età 0-17 anni;
• minore di 5 anni in vista dell'inserimento alla scuola primaria che inizierà a settembre 2020.
È il gestore a definire i tempi e i modi di iscrizione, dandone comunicazione in modo pubblico e con congruo anticipo rispetto all'inizio delle attività proposte.
3 Indicazioni generali per la riapertura
Le misure generali di prevenzione e mitigazione del rischio che rimangono da applicare, in quanto fattori di protezione “chiave” sia nei contesti sanitari sia di comunità, includono le seguenti azioni:
1. praticare frequentemente l'igiene delle mani con acqua e sapone o con soluzioni/gel a base alcolica e in tutti i momenti raccomandati (prima e dopo il contatto interpersonale, dopo il contatto con liquidi biologici, dopo il contatto con le superfici);
2. evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani;
3. tossire o starnutire all'interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato;
4. evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, in particolare con quelle con sintomi respiratori;
5. in caso di febbre e/o sintomi respiratori (e/o gastrointestinali in particolare nei bambini) non uscire di casa e contattare il proprio Medico Curante;
6. indossare la mascherina ed eseguire l'igiene delle mani prima di indossarla e dopo averla rimossa ed eliminata;
7. praticare un'accurata igiene degli ambienti e delle superfici con particolare attenzione a quelle che più frequentemente vengono toccate o manipolate o sulle quali possono depositarsi goccioline prodotte con il respiro, il parlato o colpi di tosse e starnuti;
8. aerare frequentemente i locali e privilegiare le attività all'aria aperta, evitando i luoghi chiusi e affollati.
Tali principi per prevenire la trasmissione e contenere la diffusione di SARS-CoV-2 devono essere però adattati al contesto dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza in considerazione delle specificità degli stessi.
Distanziamento sociale tra bambini/ragazzi e tra minori e personale
I principi del distanziamento sociale devono essere modulati in funzione di questo specifico contesto, consapevoli della difficoltà di applicare, soprattutto per quanto riguarda le fasce di età 0-6 anni, il mantenimento della distanza interpersonale tra personale educativo e bambini, e tra bambini stessi.
Per tali ragioni è fondamentale organizzare l'attività ricreativa ed educativa prevedendo spazi adeguati e piccoli gruppi di bambini al fine di promuovere il distanziamento interpersonale. Si prevede un rapporto personale educativo e minori di:
- 1:5 nel caso di bambini da 0 a 5 anni;
- 1:7 nel caso di bambini da 6 a 11 anni;
- 1:10 nel caso di ragazzi da 12 a 17 anni.
Il rispetto delle norme di distanziamento e il mantenimento della distanza interpersonale sono obiettivi che possono essere applicati solo compatibilmente con il grado di autonomia e di consapevolezza dei minori e in considerazione dell'età degli stessi. Pertanto, sulla base di tali considerazioni, le attività e le strategie dovranno essere modulate in ogni contesto specifico.
Se possibile, favorire condizioni di omogeneità fra i diversi bambini ed adolescenti accolti; a tale scopo, dovranno essere distinte fasce relative al nido d'infanzia (da 0 a 2 anni), alla scuola dell'infanzia (da 3 a 5 anni), alla scuola primaria (da 6 a 11 anni) e alla scuola secondaria (da 12 a 17 anni).
La composizione dei gruppi di bambini deve essere il più possibile stabile nel tempo mantenendo, inoltre, per quanto possibile lo stesso personale a contatto con lo stesso gruppo di minori. I gruppi devono considerarsi come unità epidemiologiche e devono preferibilmente essere formati da bambini che appartengano al minor numero possibile di gruppi di familiari. Le attività devono evitare i possibili contatti tra gruppi diversi di bambini (evitare attività di intersezione) in modo che, nell'eventualità di un caso di COVID-19, sia più limitato possibile il numero dei “contatti stretti”, facilitando le conseguenti attività di ricerca e monitoraggio e limitando la possibilità di casi secondari.
Vanno altresì favorite il più possibile le attività all'aperto nel rispetto dei principi appena esposti e organizzato per turni l'utilizzo degli spazi comuni (es. mensa) in funzione della numerosità e delle dimensioni degli ambienti. Quanto ai contenuti delle attività educative, è necessario puntare su interventi che possano essere realizzati garantendo il necessario distanziamento sociale. In base alle caratteristiche delle diverse fasce d'età, si potranno realizzare, ad esempio, percorsi centrati sullo sviluppo di competenze artistico-musicali, creativo-manuali, informatiche, scientifiche e ambientali che possano favorire l'adozione delle misure di distanziamento sociale compatibilmente con l'età e il grado di autonomia e consapevolezza dei minori coinvolti.
Distanziamento sociale tra adulti
Tra adulti è fondamentale il rispetto delle regole di distanziamento e l'adozione di tutte le accortezze previste dal protocollo sanitario in tutti gli altri contesti. In particolare devono essere adottate misure organizzative per evitare assembramenti tra genitori, al momento di portare il minore o di venirlo a prendere (parcheggi adiacenti e spazi esterni inclusi). Agli stessi genitori non deve essere consentito l'ingresso alla struttura, ad eccezione del locale dedicato all'accoglienza e al ritiro.
Il rispetto delle distanze di sicurezza di almeno un metro deve essere mantenuto tra personale dipendente ed eventuali fornitori e, per quanto possibile, anche tra genitore e personale dipendente.
Le riunioni del gruppo di lavoro e con i genitori, compresi i colloqui, possono svolgersi mediante i supporti digitali. Il personale in compresenza manterrà il distanziamento previsto.
Dispositivi di protezione
Data la difficoltà di garantire il mantenimento della distanza interpersonale tra personale e bambini, risulta fondamentale l'utilizzo in sicurezza delle mascherine quali strumenti per ridurre la diffusione a mezzo droplet. Queste ultime vanno quindi utilizzate sempre dal personale dipendente, così come dai genitori e dai fornitori. Per i minori, invece, è previsto l'obbligo di utilizzo della mascherina solo a partire dai 6 anni di età, in accordo con quanto disposto dal DPCM del 17 maggio 2020. Le mascherine vanno posizionate sempre ben aderenti al volto, a coprire naso, bocca e mento e vanno indossate e tolte tenendole per l'elastico o i lacci da passare dietro le orecchie o legare dietro la nuca. Si ricorda di praticare sempre l'igiene delle mani prima di indossarle e dopo averle eliminate, di non toccarle con le mani durante l'uso. In considerazione dell'età dei minori, per il personale, preferire mascherine colorate e/o con stampe.
I guanti, come le mascherine, aiutano a prevenire le infezioni ma solo se utilizzati correttamente: il loro uso non deve sostituire la corretta igiene delle mani; al pari delle mani non devono venire a contatto con bocca, naso e occhi; devono essere ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati nei rifiuti indifferenziati; al termine dell'uso devono essere eliminati e non possono essere riutilizzati. Risultano necessari particolarmente in alcuni contesti lavorativi, ad esempio per il personale addetto alla pulizia e alla ristorazione, mentre per il personale educativo possono essere raccomandati nell'eventualità di manovre dove sia prevedibile un contatto diretto con secrezioni e liquidi biologici.
Controllo e monitoraggio dello stato di saluti di bambini, genitori e personale
Per prevenire ogni possibile contagio da SARS-CoV-2 è fondamentale che qualunque persona che presenta sintomi che possano far sospettare un'infezione (a titolo di esempio non esaustivo: anosmia, ageusia, febbre, difficoltà respiratorie, tosse, congiuntivite, vomito, diarrea, inappetenza) non faccia ingresso nella struttura e venga invece invitata a rientrare al domicilio e a rivolgersi al Medico Curante. Fondamentale è la collaborazione con i genitori che non dovranno portare il minore al servizio educativo in caso di sintomatologia sia del minore stesso che di un componente del proprio nucleo familiare o convivente, rivolgendosi al Pediatra o al Medico di Medicina Generale per le valutazioni del caso.
La struttura dovrà organizzarsi per prevedere la misurazione della temperatura corporea per tutti i minori, accompagnatori e personale dipendente all'ingresso e all'uscita e per chiunque debba entrare nella struttura. In caso di rialzo della temperatura > 37.5° la persona dovrà essere allontanata dalla struttura ed invitata a rivolgersi al proprio Medico Curante per le valutazioni del caso.
Inoltre, in particolare in questa fase, in considerazione del fatto che nella maggior parte dei casi l'espressività clinica di COVID-19 in età pediatrica si caratterizza per forme asintomatiche o paucisintomatiche a carico principalmente degli apparati respiratorio e gastrointestinale, particolare attenzione deve essere posta alle condizioni di salute dei genitori, familiari e conviventi di tutti i bambini che frequentano la struttura. Dovrà essere garantita una forte alleanza tra genitori e servizi educativi, volta a favorire una comunicazione efficace e tempestiva qualora un genitore o convivente del bambino, presentasse sintomatologia febbrile o respiratoria. Tale aspetto dovrà, in via prudenziale, essere considerato un possibile campanello d'allarme, anche in assenza di sintomi nel bambino, che richiederà le opportune sinergie con Pediatra di Libera Scelta, Medico di Medicina Generale del genitore/convivente e Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Misure di igiene personale
Dovranno essere avviate specifiche attenzioni alla costante, frequente e corretta igiene delle mani (lavaggio con acqua e sapone o con soluzione idroalcolica), raccomandata soprattutto prima e dopo il contatto interpersonale, dopo il contatto con liquidi biologici, dopo il contatto con le superfici. Tali comportamenti dovranno essere condotti con i bambini più piccoli anche con modalità ludico-ricreative seguendo le raccomandazioni degli organismi internazionali. Si sottolinea la particolare importanza di tale semplice ma efficace misura di mitigazione del rischio di trasmissione di SARS-CoV-2, vista la difficoltà nei bambini più piccoli di far rispettare le misure di distanziamento interpersonale e le misure di protezione delle vie respiratorie tramite mascherina o le misure preventive per il rischio di trasmissione da contatto diretto con bocca, naso, occhi. Dovranno essere poste attenzioni particolari al vestiario, ad uso esclusivo presso la struttura sia da parte del personale dipendente che da parte dei minori. Infine, dovrà essere evitato un utilizzo promiscuo di bottiglie, bicchieri, posate, ecc.
Misure di igiene di spazi, ambienti, superfici ed oggetti
Occorre garantire una pulizia approfondita giornaliera degli ambienti con detergente neutro con particolare attenzione agli arredi e alle superfici toccate più frequentemente (es. porte, maniglie, finestre, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, giochi, ecc.), che andranno disinfettate regolarmente almeno una volta al giorno¹.
Una particolare attenzione deve essere rivolta a tutti gli oggetti che vengono a contatto con i bambini/ragazzi (fasciatoi, seggioloni, lettini, postazioni di gioco, banchi, ecc.), a quelli utilizzati per le attività ludico-ricreative e a giochi e giocattoli, ricordando che questi dovranno essere ad uso di un singolo “gruppo” di bambini, mentre se usati da più “gruppi” di bambini è opportuna la disinfezione prima dello scambio.
Deve essere inoltre garantito un buon ricambio dell'aria in tutte le stanze, in maniera naturale, tenendo le finestre aperte per la maggior parte del tempo, tenendo conto del numero delle persone presenti nella stanza, del tipo di attività svolta e della durata della permanenza. Durante il ricambio naturale dell'aria è opportuno evitare la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d'aria o freddo/caldo eccessivo). Per quanto non riportato nel presente documento si rimanda alle indicazioni contenute nel Rapporto ISS COVID-19 n.5/2020 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell'infezione da virus SARS-CoV-2 - Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Qualità dell'Aria Indoor” e successive modifiche.
Garantire un buon ricambio dell'aria anche negli ambienti/spazi dove sono presenti i distributori automatici di bevande calde, acqua e alimenti. In questi ambienti deve essere garantita la pulizia/disinfezione periodica (da parte degli operatori professionali delle pulizie) e una pulizia/disinfezione giornaliera (da parte degli operatori addetti ai distributori automatici) delle tastiere dei distributori con appositi detergenti compatibilmente con i tipi di materiali.
Minori o familiari più fragili affetti da patologie croniche o con disabilità
Si precisa inoltre che, per tutti i minori con patologie specifiche o in caso di familiare/convivente del bambino affetto da condizioni che possano determinare una situazione di maggiore rischio di infezione da SARS-CoV-2, si sottolinea l'importanza delle valutazioni cliniche del Pediatra di Famiglia e del Medico di Medicina Generale in relazione all'opportunità alla frequenza del servizio per l'infanzia e l'adolescenza ed anche per l'eventuale necessità di applicare misure protettive aggiuntive individualizzate.
Per quanto riguarda i minori con disabilità, per i quali il rapporto numerico con educatore previsto dovrebbe essere di 1 a 1, dovrà richiedersi un'attenta analisi della situazione specifica, per evitare di esporre a rischi ulteriori situazioni già fragili, o che si presentano particolarmente critiche per la difficoltà di mantenere il distanziamento sociale.
Nella consapevolezza delle particolari difficoltà che le misure restrittive per contenere i contagi hanno comportato per bambini ed adolescenti con disabilità, e della necessità di includerli in una graduale ripresa della socialità, particolare attenzione e cura vanno rivolte alla definizione di modalità di attività e misure di sicurezza specifiche per coinvolgerli nelle attività estive.
Il personale coinvolto deve essere adeguatamente formato anche a fronte delle diverse modalità di organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere il distanziamento, così come della necessità di accompagnare bambini ed adolescenti con disabilità nel comprendere il senso delle misure di precauzione.
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¹ Rapporto ISS COVID-19 n.5/2020 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 - Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’Aria Indoor
4 Datore di lavoro
1. Garantire, prima della riapertura, la pulizia e disinfezione di tutti i locali e di tutti gli oggetti.
2. Garantire la fornitura di tutti i DPI previsti ai propri dipendenti. Preferire DPI colorati e/o con stampe per evitare diffidenza da parte dei bambini.
3. Garantire la disponibilità di soluzioni idroalcoliche in tutta la struttura con particolare attenzione ai punti di ingresso. È necessario garantire la disponibilità di soluzioni/gel a base alcolica in più posizioni per consentire facile accesso a operatori, bambini/ragazzi, fornitori e genitori/accompagnatori, prestando attenzione a conservare i dispenser fuori dalla portata dei bambini per evitare ingestioni accidentali.
4. Verificare i requisiti di formazione del personale e prevedere un numero di operatori supplenti disponibili in caso di necessità. In via complementare, costituirà un’opportunità positiva la possibilità di coinvolgimento di operatori volontari opportunamente formati; nel caso di volontari minori sono da considerare in soprannumero rispetto al rapporto tra operatori e bambini/ragazzi.
5. Predisporre per il personale dipendente, sia professionale che volontario, momenti di formazione specifica sui temi della prevenzione di COVID-19, del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale, delle misure di igiene, e sulle nuove modalità didattiche necessarie alla nuova organizzazione.
6. Informare i dipendenti che, qualora siano venuti a contatto con un caso confermato o sospetto di COVID-19 nei 14 giorni precedenti, devono astenersi dal lavoro e contattare immediatamente il proprio Medico Curante o il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica territorialmente competente.
7. Predisporre idoneo materiale informativo da appendere e consegnare a dipendenti e genitori rispetto alle indicazioni igienico comportamentali da tenere per contrastare la diffusione di SARS-CoV-2.
8. Raccogliere autocertificazione di operatori e genitori/tutori che loro stessi e i minori iscritti e i loro conviventi non siano sottoposti a quarantena o isolamento domiciliare fiduciario.
9. Per le segreterie favorire la gestione della documentazione per via telematica, se in presenza, gli addetti dovranno essere in possesso di idonei DPI e di postazioni dotati di barriere che evitino il contatto diretto con i genitori.
10. Predisporre idonea segnaletica con pittogrammi affini ai bambini.
11. Favorire il costante e frequente ricambio d'aria negli ambienti interni. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria; se ciò non fosse tecnicamente possibile, vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria naturale e in ogni caso va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati, secondo le indicazioni tecniche di cui al documento dell'Istituto Superiore di Sanità).
5 Personale dipendente
1. Utilizzare sempre e correttamente tutti i DPI raccomandati previsti dal decreto legge che verranno forniti dal datore di lavoro.
2. Il personale dovrà provvedere ad una frequente igiene delle mani con acqua e sapone o in alternativa con soluzione idroalcolica: all’arrivo in struttura, ad ogni cambio attività, dopo l’utilizzo dei servizi igienici e prima dell’eventuale consumazione di pasti, ogni volta che si è venuti a contatto con i fluidi o secrezione di un bambino (prima di toccare altri bambini, superfici o giocattoli), prima di lasciare la struttura.
3. Il vestiario utilizzato all’interno del servizio non dovrà essere utilizzato in altri contesti sociali.
4. Le scarpe da esterno dovranno essere lasciate in zona accoglienza e non utilizzate all’interno della struttura; all’interno della struttura utilizzare solo le scarpe previste per il lavoro.
5. Dovrà essere prevista la rilevazione quotidiana della temperatura corporea all’ingresso e all’uscita: in caso di T ≥ 37.5° il personale verrà immediatamente allontanato dalla struttura e dovrà contattare il proprio Medico di Medicina Generale.
6. In caso di sintomi che possano far sospettare una infezione da SARS-CoV-2 (a titolo di esempio non esaustivo: anosmia, ageusia, febbre, difficoltà respiratorie, tosse, congiuntivite, vomito, diarrea, inappetenza) il lavoratore non dovrà recarsi al lavoro e provvederà a restare in isolamento domiciliare, a contattare immediatamente il proprio Medico Curante e a comunicare al datore di lavoro la motivazione dell’assenza.
6 Fornitori della struttura
1. Tutti i fornitori devono rimanere all'esterno della struttura. È assolutamente vietato l'accesso se non si rispettano le misure di sicurezza previste per il personale educatore e dipendente.
2. Prima di arrivare in struttura i fornitori devono telefonare e avvisare circa l'orario del loro arrivo.
3. La merce consegnata deve essere appositamente conservata, evitando di depositare la stessa negli spazi dedicati alle attività dei bambini.
7 Accoglienza dei bambini
1. I minori potranno entrare presso la struttura accompagnati da un genitore per volta, è preferibile che sia sempre lo stesso genitore o la stessa figura di riferimento.
2. Al fine di tutelare la salute dei soggetti più fragili, è preferibile che gli accompagnatori non siano persone con più di 60 anni.
3. Se possibile, organizzare la zona di accoglienza all’esterno, segnalando con appositi riferimenti le
distanze da rispettare.
4. La zona accoglienza/commiato, qualora in ambiente chiuso, dovrà essere adeguatamente pulita dopo ogni turno di ingresso e di uscita con particolare attenzione alla disinfezione delle superfici toccate con maggior frequenza.
5. Se possibile viene dedicata una porta di entrata e una porta di uscita, garantendo la presenza di soluzione idroalcolica, segnalata da apposite indicazioni, per l’igiene delle mani;
6. Dovrà essere prevista la rilevazione quotidiana della temperatura corporea, congiuntamente a quella del genitore, all’arrivo in struttura e all’uscita: in caso di temperatura ≥ 37.5° all’ingresso il bambino non potrà accedere alla struttura e dovrà essere il genitore a contattare il proprio Pediatra di Libera Scelta o il Medico di Medicina Generale.
7. Gli orari di ingresso ed uscita saranno ampliati in modo tale da evitare assembramenti tra bambini e accompagnatori.
8. Non è consentito portare dall’esterno all’interno della struttura oggetti o giocattoli.
9. Il lavaggio delle mani del minore sarà effettuato al suo arrivo dal personale del servizio non appena sarà lasciato dai genitori, poi verrà offerto ai bambini/ragazzi, oltre ai soliti rituali, in modo sistematico, ad ogni cambio attività, dopo l’utilizzo dei servizi e prima dell’eventuale pasto, ed infine all’uscita dalla struttura prima di essere riconsegnato all’accompagnatore.
8 Permanenza dei bambini in struttura
1. Creazione di piccoli gruppi evitando le attività di intersezione tra gruppi diversi, in rapporto operatori/bambini di:
• 1:5 nel caso di bambini da 0 a 5 anni;
• 1:7 nel caso di bambini da 6 a 11 anni;
• 1:10 nel caso di ragazzi da 12 a 17 anni.
2. Favorire un'organizzazione che mantenga, per quanto possibile, lo stesso personale a contatto con lo stesso gruppo di minori evitando sovrapposizioni ed intersezioni.
3. In considerazione della necessità di favorire, per quanto possibile, il distanziamento interpersonale compatibilmente all'età e al grado di autonomia, organizzare una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività programmate.
4. Le verifiche sulla funzionalità dell'organizzazione dello spazio ad accogliere le diverse attività programmate non possono prescindere dalla valutazione dell'adeguatezza di ogni spazio dal punto di vista della sicurezza.
5. Per i più piccoli, il momento dell'eventuale cambio e dell'utilizzo dei servizi deve essere svolto dal personale in modo tale da evitare assembramenti nel bagno e da garantire la pulizia prima dell'accesso del bambino successivo.
6. Per i più piccoli, il cambio dei pannolini sarà eseguito dal personale munito di DPI (guanti, mascherina e visiera protettiva) e verrà utilizzata solo carta usa e getta.
7. Per i più piccoli, terminato il cambio, disinfettare il fasciatoio ed eventuali altre superfici utilizzate, con i prodotti specifici, facendo attenzione a lavarsi le mani al termine delle procedure.
8. Si raccomanda che la biancheria utilizzata dai minori venga lavata regolarmente dai genitori, possibilmente ad una temperatura > 60°.
9. Prediligere l'utilizzo di spazi esterni anche per pranzi e riposo.
10. In caso di utilizzo di spazi chiusi, il momento del pranzo dovrà essere strutturato in modo da favorire il mantenimento della distanza interpersonale e evitare nella stessa sala l'intersezione tra gruppi diversi, organizzando il pranzo anche a turni o utilizzando più sale o sale più ampie.
11. Per quanto riguarda i pasti nel rispetto delle normative vigenti, vanno previste monoporzioni e utilizzo di posate e bicchieri monouso quando non è possibile garantire un'adeguata igienizzazione con lavaggio in lavastoviglie.
12. Pulire e disinfettare i tavoli di consumazione e aerare gli ambienti ad ogni fine turno mensa.
13. Il riposo pomeridiano per i più piccoli potrà essere fatto negli appositi materassini o lettini che dovranno essere ad uso esclusivo del singolo bambino. La biancheria (es. lenzuola) deve essere ad uso esclusivo del bambino ed andrà periodicamente lavata ad una temperatura > 60°.
14. Ove possibile si raccomanda e si predilige l'attività all'aperto (ove non vi sia presenza di esterno, creare rete con il comune ed appoggiarsi a parchi, spazi aperti, cortili delle chiese, fattorie didattiche, sociali ed aree rurali, ecc.), tenendo conto di adeguate zone d'ombra, con attività programmate per sottogruppi.
15. I giochi e il materiale in genere destinato alle attività dovrà essere ad uso di un singolo “gruppo” di bambini/ragazzi. Se usati da più “gruppi” diversi è opportuna la disinfezione prima dello scambio. Per i più piccoli: attenzione a sciacquare nuovamente con acqua, dopo la disinfezione, i giochi che vengono messi in bocca dai bambini e lasciar asciugare, mentre nel caso di peluche lavabili si consiglia il lavaggio alla temperatura maggiore consentita, e la completa asciugatura.²
16. Nel caso dei bambini più piccoli, favorire una programmazione di attività che eviti l'uso promiscuo di giocattoli, con particolare attenzione a quelli che possono essere portati alla bocca e condivisi tra i bambini stessi. Quando un bambino termina di giocare con un determinato oggetto, quest'ultimo deve essere messo in una scatola comune in attesa di idonea disinfezione a fine turno.
17. Vietare di portare giochi, alimenti o altri oggetti da casa.
18. Prediligere giochi e oggetti facilmente lavabili. Eliminare il materiale ludico e i complementi di arredo difficili da pulire e disinfettare.
19. Si raccomanda la riduzione di materiale ludico a cui il bambino/ragazzo possa accedere in autonomia e la messa a disposizione del solo materiale utile al gioco/attività del momento.
20. Favorire, per quanto possibile e compatibilmente al servizio svolto, formule di accoglimento e accudimento dei bambini più piccoli che prevedano attività singole e non di gruppo, come ad esempio colorare schede, giocare con le costruzioni, leggere fiabe, giocare con paste modellatrici, favorire ogni attività al banco. Lo stesso vale per le attività dei ragazzi, che devono privilegiare modalità che permettano di adoperare tutte le possibili misure di distanziamento finalizzate a contenere il rischio di contagio.
21. Distanziare i banchi e le postazioni di gioco a 1,5/2 metri.
22. Limitare gli spostamenti dei bambini/ragazzi e degli operatori all'interno degli ambienti dedicati al servizio.
23. Se al chiuso, consumare qualsiasi pasto, compresa la merenda, su postazioni distanziate. È comunque da prediligere l'outdoor.
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² Centers for Disease Control and Prevention - Guidance for for Child Care Programs that Remain Open
9 Genitori dei bambini
1. Ai genitori (o accompagnatori) non è consentito l'accesso alla struttura ad eccezione che per l'area accoglienza/commiato.
2. I genitori devono evitare assembramenti negli spazi esterni (inclusi piazzale o parcheggio antistante).
3. I genitori devono sempre essere muniti di apposita mascherina correttamente posizionata, nel rispetto delle raccomandazioni nazionali e regionali.
4. All'ingresso dell'area di accoglienza/commiato, e comunque prima di procedere ad entrare in contatto con qualsiasi superficie o oggetto, l'accompagnatore dovrà lavarsi le mani con soluzione idroalcolica.
5. Dovrà essere prevista la rilevazione quotidiana della temperatura corporea all'ingresso e all'uscita a tutti i genitori/accompagnatori contestualmente a quella del minore: in caso di T > 37.5° del genitore/accompagnatore, il bambino e il genitore verranno immediatamente allontanati dalla struttura e invitati a rivolgersi al proprio Medico Curante.
10 Manutenzione dei locali
1. Dovrà essere garantito un buon ricambio dell'aria in tutti gli spazi chiusi frequentati, in maniera naturale, aprendo le finestre per la maggior parte del tempo, tenendo conto del numero delle persone presenti nella stanza, del tipo di attività svolta e della durata della permanenza. Durante il ricambio naturale dell'aria si deve evitare la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d'aria o freddo/caldo eccessivo).
2. Le superfici a maggior contatto con le mani (es. maniglie delle porte, interruttori, corrimano, etc.) dovranno essere disinfettate regolarmente almeno una volta al giorno.
3. Dovrà essere garantita la disponibilità di soluzioni/gel a base alcolica, con particolare attenzione alle zone di ingresso/uscita, ed in più posizioni per consentire facile accesso agli operatori, minori, fornitori e genitori/accompagnatori.
4. Dovrà essere garantito l'utilizzo di carta monouso su ciascun lavabo.
5. Riorganizzare le strutture e le attività svolte al fine di garantire la presenza dei soli arredi, oggetti e giochi strettamente indispensabili.
6. Pulizia accurata dei locali una volta al giorno con particolare attenzione alla zona filtro/commiato.
7. Disinfezione dei servizi igienici almeno una volta al giorno.
8. Le superficie toccate più frequentemente e i materiali/giochi di maggior utilizzo dovranno essere sottoposti a maggiori attenzioni con regolare disinfezione, con particolare attenzione a quanto contaminato da secrezioni respiratorie e/o saliva, e comunque ogni volta che gli stessi vengono utilizzati da un nuovo gruppo di bambini/ragazzi.
11 Caso confermato o sospetto di COVID-19
Caso confermato di COVID-19
Nell'eventualità di presenza di un caso confermato di COVID-19 che frequenta il servizio per l'infanzia e l'adolescenza (personale dipendente o minore) si procederà come segue:
1. il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica territorialmente competente viene tempestivamente informato attraverso le modalità previste dal flusso informativo regionale;
2. il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dispone l'immediata chiusura della struttura per un periodo indicativo di 2-5 giorni, compatibile con l'attuazione delle misure di contact tracing, sorveglianza sanitaria, isolamento domiciliare fiduciario e quarantena sulla base delle valutazioni di competenza.
3. tutte le famiglie di eventuali altri gruppi vengono tempestivamente informate e invitate in misura precauzionale a rispettare il distanziamento sociale in attesa degli esiti dell'inchiesta epidemiologica;
4. sulla base delle attività di contact tracing il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, con la collaborazione di struttura e genitori, individua tutti i soggetti che sono stati o possono essere stati a contatto stretto con il caso (es. personale dipendente a contatto con il gruppo a cui appartiene il bambino, e gli altri bambini del gruppo ristretto) per i quali va quindi disposto il periodo di isolamento domiciliare fiduciario o la quarantena e l'esecuzione del tampone nasofaringeo;
5. il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica valuterà se estendere l'esecuzione dei controlli anche ad altri contatti occasionali all'interno della struttura in funzione della tipologia del contatto stesso e in virtù degli esiti dei test effettuati;
6. tutti gli ambienti con cui il caso positivo di COVID-19 è venuto in contatto devono essere sottoposti a ricambio dell'aria, a pulizia e disinfezione, se possibile aspettando almeno 24 ore, prima di poter riaprire al pubblico, in accordo con il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica territorialmente competente;
7. il caso positivo per COVID-19 (bambino o operatore) potrà riprendere la frequenza del servizio per l'infanzia solo dopo la documentazione dell'avvenuta guarigione clinica contestualmente alla negativizzazione di due tamponi nasofaringei ripetuti a distanza di almeno 24 ore uno dall'altro in accordo con le indicazioni nazionali e regionali.
Contatto di un soggetto che frequenta il servizio con un caso confermato di COVID-19 (non frequentante il servizio)
Nell'eventualità di un soggetto che frequenta il servizio per l'infanzia (personale dipendente o bambino/ragazzo) che è stato contatto di un caso confermato di COVID-19, si dispone per il soggetto stesso la sospensione della frequenza e la quarantena ad opera del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica che provvederà agli accertamenti (incluso tampone nasofaringeo al termine della quarantena) del caso in collaborazione con il Pediatra di Libera Scelta.
Bambino o operatore con sintomi sospetti (non confermato)
In caso di soggetto (bambino o operatore) che frequenta la struttura e che presenta sintomi febbrili e/o respiratori (e/o gastrointestinali specie nel bambino), si dovrà procedere come segue:
1. il soggetto deve essere immediatamente isolato, invitato a rientrare al proprio domicilio e contattare il Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta, segnalando allo stesso la frequenza di un servizio per l'infanzia e l'adolescenza;
2. nel caso si tratti di sintomatologia sospetta, sarà il Medico Curante ad attivare le procedure localmente previste per l'esecuzione del tampone nasofaringeo. Il soggetto sintomatico verrà posto in isolamento domiciliare fiduciario e tutti i contatti scolastici (bambini del gruppo e relativi operatori dedicati) verranno posti in quarantena in attesa dell'esito del test diagnostico del caso sospetto:
• in caso di tampone positivo vedere indicazioni per caso confermato;
• in caso di tampone negativo per COVID-19 il soggetto ammalato potrà riprendere a frequentare gli ambienti scolastici ad avvenuta guarigione clinica mentre gli altri bambini ed operatori potranno riprendere a frequentare gli ambienti scolastici solo dopo la notifica dell'esito negativo del test diagnostico eseguito nel soggetto ammalato.
Genitore o convivente del bambino che presenta sintomi sospetti
In considerazione del fatto che la letteratura scientifica pubblicata evidenzia che frequentemente la popolazione pediatrica manifesta forme asintomatiche o paucisintomatiche in caso di infezione da SARS-CoV-2, particolare attenzione deve essere posta alle condizioni di salute dei genitori, familiari e conviventi (contatti stretti) di tutti i bambini che frequentano il servizio. In caso di genitore o convivente che presenta sintomatologia febbrile o respiratoria, il bambino non dovrà frequentare il servizio, in attesa che il soggetto malato concordi con il Medico Curante le eventuali indicazioni e/o accertamenti. Il rispetto di tale indicazione rientra nell'accordo tra genitori ed ente gestore di cui in premessa.
Fac simile dichiarazioni
Allegato 3
COVID-19 Fase 2
Linee di indirizzo
Strutture residenziali extraospedaliere Indicazioni per l'accoglienza di nuovi ospiti e l'accesso di familiari, visitatori e di altro personale esterno
SOMMARIO
1 Disposizioni Vigenti
2 Aggiornamenti e precisazioni
2.1 Misure generali di prevenzione
2.2 Valutazione dei rischi e piani di sanità pubblica
2.3 Nuovi ingressi o riammissioni in struttura
2.4 Fornitori, manutentori e altro personale esterno
2.5 Familiari e visitatori
2.6 Programma di prevenzione vaccinale
2.7 Medicina necroscopica
2.8 Formazione
2.9 Servizi semiresidenziali per anziani
2.10 Servizi residenziali dell'area dipendenze
1 Disposizioni vigenti
La fragilità della popolazione anziana ospite delle strutture residenziali sociosanitarie, nella maggioranza dei casi costituita da soggetti di età superiore ai 65 anni, affetti da patologie croniche, neurologiche e da disabilità, si caratterizza per un maggior rischio di infezione da SARS-CoV-2.
Per tale ragione, a partire dalla prima settimana di marzo la Regione del Veneto ha disposto la chiusura temporanea delle unità di offerta semi-residenziali socio-sanitarie e sociali per anziani e altre persone fragili (note prot. n. 109224 del 6.03.2020 e n. 119071 del 12.03.2020).
Successivamente sono state assunte ulteriori indicazioni di protezione rivolte alle strutture residenziali extraospedaliere per anziani, disabili, minori, dipendenze e salute mentale, nell'obiettivo di contenere al massimo la diffusione del virus e di garantire la sicurezza tra gli ospiti e il personale ivi operante (note prot. n. 122366 del 16.03.2020 e prot. n. 128527 del 20.03.2020). Sul piano operativo le predette indicazioni trovano fondamento nella logica di isolare gli ospiti sintomatici che non richiedono un immediato ricovero e i soggetti che risultano essere venuti a contatto stretto con un sintomatico (isolamento fiduciario); seguendo in ciò lo stesso approccio previsto per la popolazione generale: “ogni caso ‘sospetto', ‘probabile' o ‘confermato' di infezione (come definiti con nota prot. n. 97286 del 29.02.2020 e ss.mm.ii.) che non richieda l'immediato ricovero ospedaliero dovrà essere isolato, individuando una modalità organizzativo-strutturale coerente con quanto previsto dalla normativa vigente” con l'obiettivo di “limitare fortemente i contatti stretti con altre persone". E', quindi, prevista l'attivazione di specifiche aree di isolamento per i soggetti sintomatici: “nuclei di isolamento” con stanze singole con bagno dedicato (possibilmente, con anticamera); sono, inoltre, previste altre indicazioni utili anche per lo svolgimento delle attività all'interno degli stessi nuclei, compresa ogni possibile accortezza logistico-organizzativa per la gestione in sicurezza dei percorsi, come di seguito riproposte nelle loro linee essenziali:
• i nuclei di isolamento devono essere il più possibile individuati secondo un criterio di progressione in rapporto alla gravità ed al rischio diffusivo dell'infezione:
o ospiti sintomatici con sospetto di infezione;
o ospiti con tampone positivo asintomatici o paucisintomatici;
o ospiti con tampone positivo e sintomatici (con o senza rischio di aerosol);
• per ciascun gruppo, inclusi i nuclei relativi agli ospiti con tampone negativo e "sani”, vanno previsti ingressi distinti ovvero in alternativa, dove non fattibile, va disposto un rigoroso utilizzo dei DPI per gli attraversamenti tra i nuclei;
• vanno evitati il più possibile percorsi comuni, sia per il personale sia per i materiali, da e per i nuclei di isolamento; in particolare devono essere identificati e tenuti separati i percorsi ovvero vanno assolutamente evitati momenti di promiscuità tra gli stessi;
• vanno forniti al personale le indicazioni necessarie per il corretto approccio all'assistenza dell'ospite infetto, all'utilizzo dei DPI e dei comportamenti da seguire e definiti nei protocolli; devono essere fornite ai medici curanti e/o ad ogni altro eventuale professionista identiche indicazioni in ordine alla riorganizzazione per nuclei separati e all'utilizzo dei DPI (secondo disponibilità).
Il personale che opera all'interno delle strutture deve applicare le stesse norme precauzionali contenute nei decreti emanati per l'intero personale sanitario (note regionali prot. n. 121821 del 16.03.2020 “Implementazione delle misure cautelari e di isolamento domiciliare”, prot. n. 113076 del 10.03.2020 “Trasmissione Decreto-Legge n. 14 del 9.03.2020, e Istruzioni operative per la sorveglianza COVID-19 del personale del Sistema Sanitario Regionale” e la nota integrativa pari oggetto prot. n. 115533 del 11.03.2020). Viene inoltre inibito l'accesso di familiari e visitatori, autorizzando, esclusivamente in casi di urgenza o di indifferibilità (es. nel caso di terminalità), l'accesso a singole persone munite di DPI adeguati attraverso percorsi protetti predefiniti per l'ingresso e l'uscita.
Considerato l'attuale scenario epidemiologico della “fase 2” e l'elevato fabbisogno assistenziale dell'anziano fragile si ritiene di intervenire ulteriormente aggiornando le indicazioni già impartite e su richiamate al fine di permettere ai Centri di Servizi per anziani non autosufficienti di garantire il servizio di assistenza con il massimo di sicurezza e nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione e controllo dell'epidemia in atto.
Su tale premessa, proprio in considerazione delle ancorché graduali aperture implicate dalla fase 2 e del connesso tendenziale allentamento del distanziamento sociale, risulta necessario provvedere rafforzando ulteriormente alcune misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus all'interno delle strutture residenziali extraospedaliere, così da gestire con maggior sicurezza sia l'accesso di nuovi ospiti non assistibili a domicilio sia le visite in struttura da parte di familiari e/o conoscenti considerato il loro valore affettivo e sociale, di particolare rilevanza per il benessere psico-fisico delle persone istituzionalizzate.
Le indicazioni di seguito formulate trovano applicazione nei confronti di anziani, disabili, minori, dipendenze e salute mentale, categorie già indicate nella nota prot. n. 122366/2020, compatibilmente con le specificità di detti target di utenza.
2 Aggiornamenti e precisazioni
2.1 Misure generali di prevenzione
Le misure generali di prevenzione e mitigazione del rischio che rimangono confermate e non derogabili, in quanto fattori di protezione “chiave” sia nei contesti sanitari sia in quelli di comunità, includono le seguenti azioni che si riportano per facilità di consultazione:
1. praticare frequentemente l'igiene delle mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica e in tutti i momenti raccomandati (prima e dopo il contatto interpersonale, dopo il contatto con liquidi biologici, dopo il contatto con le superfici);
2. evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani;
3. tossire o starnutire all'interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato;
4. evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, in particolare con quelle con sintomi respiratori;
5. in caso di febbre e/o sintomi respiratori (e/o gastrointestinali in particolare nei bambini) non uscire di casa e contattare il proprio medico curante;
6. indossare la mascherina ed eseguire l'igiene delle mani prima di indossarla e dopo averla rimossa ed eliminata;
7. praticare un'accurata igiene degli ambienti e delle superfici con particolare attenzione a quelle che più frequentemente vengono toccate o manipolate o sulle quali possono depositarsi goccioline prodotte con il respiro, il parlato o colpi di tosse e starnuti;
8. aerare frequentemente i locali e privilegiare le attività all'aria aperta evitando i luoghi chiusi e affollati.
Fatto salvo quanto indicato al Paragrafo 2.5 per gli accessi di familiari e visitatori, si raccomanda che i Centri di Servizi prevedano, d'intesa con il medico competente e il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), modelli organizzativi che riducano per quanto possibile, il numero di persone che accedono all'interno delle strutture e, con particolare riguardo ai fornitori, manutentori e altro personale esterno, che siano rispettate le indicazioni specifiche riportate al Paragrafo 2.4.
2.2 Valutazione dei rischi e piani di sanità pubblica
Le Aziende ULSS hanno redatto un piano di sanità pubblica per le strutture residenziali per anziani (nota prot. n. 140650 del 01.04.2020) che, sulla base di un'attenta valutazione del rischio mirata per singola struttura, fornisce indicazioni in merito all'isolamento dei pazienti COVID-19 positivi, all'utilizzo razionale dei dispositivi di protezione individuale e alla gestione del personale. La valutazione del rischio per ogni singola struttura viene garantita da un “team multidisciplinare” costituito da personale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica e del Distretto Sociosanitario. Il piano di ogni Azienda ULSS ha previsto:
1. la raccolta dei dati di prevalenza di positivi al COVID-19, distinti per operatori e ospiti e incrociati con i flussi specifici regionali;
2. la mappatura sulla disponibilità di DPI allo stato attuale e all'inizio dell'epidemia COVID-19, con eventuale valutazione degli acquisti;
3. la raccolta delle informazioni sulle competenze sanitarie del personale presente o che si occupa degli ospiti;
4. la valutazione del rispetto delle indicazioni già fornite dalla Regione nelle prime fasi dell'epidemia.
I modelli organizzativi delineati in tale piano contengono, quindi, le misure di prevenzione e altre azioni specifiche da attuarsi con il supporto dei Dipartimenti di Prevenzione, oltre che misure di monitoraggio circa l'adempimento delle indicazioni fornite ad ogni singolo Centro di Servizi. Le indicazioni del presente documento devono, quindi, essere integrate con i piani di sanità pubblica redatti da ogni singola azienda ULSS e attuati nello specifico contesto della struttura residenziale.
2.3 Nuovi ingressi o riammissioni in struttura
Come specificato nelle note regionali richiamate in premessa, fatta salva la disciplina vigente in materia di criteri di accesso ai servizi residenziali per persone anziane non autosufficienti (DGR n. 456 del 27.02.2007 e ss.mm.ii.), l'accoglimento di nuovi ospiti nelle strutture residenziali per anziani deve avvenire nel rispetto delle misure aggiornate come di seguito elencate e delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità.
Si precisa che l'accoglimento di nuovi ospiti nelle strutture residenziali per anziani è permesso solo nelle strutture in cui non sono presenti ospiti COVID-19 positivi; laddove presenti, l'accoglimento in parola è permesso solo nel caso in cui il modello strutturale-organizzativo garantisca una netta separazione delle attività dedicate agli ospiti COVID-19 positivi.
Nuovi accoglimenti di ospiti
I nuovi accoglimenti dovranno, da un lato, garantire una presenza di ospiti compatibile con le esigenze di gestione dei casi in isolamento e, dall'altro, avvenire sulla base delle attuali modalità di accesso (UVMD, SVaMA, RUR) che consentono di dare precedenza alle persone non autosufficienti la cui gravità unita al prolungato permanere al domicilio sta causando problemi di tipo sanitario e sociale alla persona e alla famiglia. Con le stesse modalità dovranno continuare ad essere regolamentati anche gli ingressi temporanei programmati, mentre continuano ad essere garantiti gli ingressi urgenti e improcrastinabili, cioè quelli senza i quali potrebbe verificarsi un rapido peggioramento delle condizioni di salute dell'utente.
Vanno considerati, al pari dei nuovi accoglimenti in struttura, anche gli ospiti riammessi a seguito di un ricovero ospedaliero o un accesso in pronto soccorso, e gli ospiti che rientrano nella struttura dopo aver soggiornato lontano da essa o che sono trasferiti da altre strutture o da altre sezioni della stessa strutturalmente o organizzativamente separate.
Modulo di accoglienza temporanea
Il Centro di Servizi, per consentire l'accesso di nuovi ospiti, deve allestire un modulo di accoglienza temporanea dedicato ai nuovi ospiti con l'adozione di misure idonee a garantire adeguato distanziamento sociale, allo scopo di attuare un'ulteriore barriera contro la diffusione del virus da soggetti in una possibile fase di incubazione. Devono essere attuate, secondo specifica organizzazione interna, tutte le misure idonee a mantenere l'isolamento tra gli ospiti nel modulo di accoglienza e tra questi e il resto degli ospiti della struttura. Il Centro di Servizi dovrà, inoltre, individuare uno o più medici che avranno il compito di effettuare le visite propedeutiche all'ingresso e gestire gli ospiti durante il periodo di osservazione (quarantena) prima dell'accoglimento definitivo.
Modalità di accoglimento di un nuovo ospite
In sede di prima applicazione della “fase 2” si attuano le misure di seguito riportate; successivamente, se l'andamento epidemiologico permane con trend discendente, si potranno valutare possibili modalità finalizzate ad una riduzione del tempo di isolamento (quarantena) presso la struttura di accoglienza.
Verifiche propedeutiche
Prima dell'accoglimento definitivo di un nuovo ospite il Centro di Servizi dovrà necessariamente verificare le seguenti condizioni: “assenza di segni o sintomi di malattia (in particolare l'insorgenza improvvisa nei 14 giorni precedenti di: febbre, tosse e difficoltà respiratorie)”; “non essere stato a contatto stretto con un caso confermato o probabile di SARS-CoV-2”; “non essere stato in aree con sospetta o certa trasmissione comunitaria (diffusa o locale)”. Tali verifiche dovranno essere effettuate mediante triage telefonico avvalendosi del medico di medicina generale se la persona proviene dal domicilio, dal medico ospedaliero se proviene dall'ospedale, dal medico curante che in quel momento ha in carico la persona se questa proviene da altro Centro di Servizi. Comunque, al momento dell'accesso della persona alla struttura (modulo di accoglienza temporanea) è necessario accertarsi mediante visita da parte di un medico, tra quelli individuati dal Centro di Servizi per la gestione degli ospiti durante il periodo di osservazione, dell'assenza di condizioni di rischio in atto. Il medico deve verificare, secondo le indicazioni del Ministero della Salute¹, che la persona non si trovi nelle condizioni di caso “sospetto”, “probabile” o “confermato”.
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¹ Circolare del Ministero della Salute prot. n. 7922 del 9.03.2020 “COVID-2019. Aggiornamento della definizione di caso”.
Saggi diagnostici e protocolli di screening
Verificata l'assenza delle condizioni di rischio in atto secondo le modalità su indicate, dev'essere effettuato, a cura degli operatori della struttura, un tampone nasofaringeo (nota regionale prot. n. 128527 del 20.03.2020). L'eventuale negatività di questo tampone non implica tuttavia la sicurezza che questo ospite non possa sviluppare una malattia nei giorni successivi. Il tampone negativo all'ingresso deve, quindi, essere ripetuto dopo 14 giorni, prima della sistemazione definitiva.
Successivamente, come per tutti gli altri ospiti devono essere applicati i protocolli di screening previsti in accordo con le indicazioni regionali.
Per tutti gli ospiti, ma con particolare attenzione a coloro che sono presenti nel modulo di accoglienza temporanea per tutti i 14 giorni, deve essere garantito un monitoraggio per l'eventuale comparsa di febbre e segni e sintomi di infezione respiratoria acuta o di difficoltà respiratoria e altri fattori di rischio (ad esempio contatto con casi di COVID-19). Tale monitoraggio deve prevedere la misurazione della temperatura due volte al giorno, possibilmente attraverso termometri per la misurazione a distanza. Se necessario, comunicare tempestivamente al personale medico la situazione per la gestione del caso secondo i protocolli locali.
2.4 Fornitori, manutentori e altro personale esterno
Tutti i fornitori e manutentori che accedono alla struttura devono sempre utilizzare idonei dispositivi di protezione, con particolare attenzione alla mascherina chirurgica, sempre ben posizionata, e praticare un'accurata igiene delle mani.
La loro permanenza nei locali deve essere limitata al tempo strettamente necessario per l'effettuazione delle attività specifiche. La consegna della merce deve avvenire attraverso un unico ingresso per un maggior controllo.
Il personale della struttura deve monitorare la temperatura di fornitori, manutentori e/o altri operatori esterni, attraverso termometri a distanza o termoscanner fissi, e indagare l'eventuale presenza di sintomi di infezione respiratoria acuta, vietando l'ingresso qualora fossero riscontrati febbre o altra sintomatologia indicativa di infezione.
2.5 Familiari e visitatori
A tale scopo si intende precisare che, nel rispetto delle norme citate e delle raccomandazioni di prevenzione previste nel presente documento e dai documenti di carattere nazionale², è possibile da parte della Direzione del Centro di Servizi attuare specifici protocolli per l'accesso di familiari e visitatori, allo stato attuale, esclusivamente per gli ospiti COVID-19 negativi.
Una deroga a tale prescrizione di carattere generale è consentita, come già ricordato nel Paragrafo 1, per i soli casi di estrema necessità o indifferibilità (es. nel caso di fine vita) e su autorizzazione della Direzione sanitaria o, per le strutture che non prevedono questa figura, dal responsabile legale della struttura d'intesa con il medico curante di riferimento.
Impedire l'ingresso di casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 rappresenta un fondamentale aspetto di prevenzione; è quindi necessario uno stretto governo degli accessi alla struttura. In particolare, ogni Centro di Servizi deve impedire l'accesso a persone che presentino sintomi di infezione respiratoria acuta, anche di lieve entità, o che abbiano avuto un contatto stretto con casi di COVID-19 sospetti/probabili/confermati negli ultimi 14 giorni. A tal fine è necessario mettere in atto un sistema di valutazione per chiunque debba accedere alla struttura residenziale sociosanitaria in modo tale da consentire l'identificazione immediata di persone che presentino sintomi simil-influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di gola, congiuntivite, diarrea, vomito) e/o febbre. Si raccomanda che tale valutazione preveda:
• misurazione della temperatura (con termometri che non prevedono il contatto, o termoscanner fissi, ove disponibili);
• compilazione di un breve questionario o intervista da parte di un operatore;
• ricordare all'ingresso tutte le norme comportamentali e le precauzioni raccomandate per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2.
Inoltre, dovranno essere attuate, con specifici protocolli le seguenti indicazioni:
• ingressi limitati e scaglionati limitando il numero di visitatori contemporaneamente presenti, secondo una specifica organizzazione che consenta lo svolgimento delle stesse visite nel rispetto delle regole di distanziamento sociale, provvedendo mediante la prenotazione degli accessi dei visitatori così da evitare assembramenti anche negli spazi dedicati all'attesa dell'ingresso;
• l'elenco delle prenotazioni dovrà essere mantenuto per un periodo di 14 giorni;
• utilizzo costante e corretto della mascherina chirurgica da parte di tutti i familiari e visitatori;
• far eseguire al visitatore l'igiene delle mani all'ingresso in struttura;
• preferire per le visite, in particolare per la stagione primaverile ed estiva e compatibilmente con le condizioni dell'ospite, gli spazi esterni nel rispetto delle regole di igiene e sicurezza;
• viene escluso, in questa “fase 2”, ogni accesso di familiari e visitatori all'interno dei nuclei di degenza; è possibile una deroga solo per i casi di estrema necessità o indifferibilità (es. nel caso di fine vita) e su autorizzazione della Direzione sanitaria o, per le strutture che non prevedono questa figura, dal responsabile legale della struttura d'intesa con il medico curante di riferimento, che provvederanno a definire anche le modalità di accesso in sicurezza;
• per le visite condotte all'interno della struttura individuare spazi e luoghi dedicati, che garantiscano il rispetto del distanziamento sociale, le norme igieniche e che prevedano la presenza di un vetro/plexiglass di separazione tra ospite e visitatore o in alternativa l'utilizzo della visiera protettiva e della mascherina FFP2 senza filtro per i contatti ravvicinati;
• limitare al minimo il transito del visitatore per gli spazi comuni, prevedendo per tali visite orari adeguati e compatibili alle restanti attività di ospiti e operatori;
• idonea aerazione del locale dove è avvenuta la visita;
• detersione e sanificazione degli ambienti al termine della visita con particolare attenzione agli elementi che vengono più frequentemente toccati con le mani e alle superfici di appoggio;
• presenza di dispenser di soluzione idroalcolica nello spazio dove avviene la visita.
In questa prima applicazione della “fase 2” le aziende ULSS garantiranno alle singole Strutture Residenziali una fornitura di test sierologici rapidi (in numero pari a 1 test ogni ospite presente in struttura) che saranno utilizzati a cura delle singole strutture per uno screening su familiari e visitatori. Le modalità di effettuazione del test, l'interpretazione e la tracciabilità del risultato seguiranno quanto già in essere per lo screening previsto dalla DGR n. 344/2020 in accordo con le aziende ULSS territorialmente competenti.
L'adeguata sensibilizzazione e formazione dei visitatori sono fondamentali nella prevenzione e nel controllo dei casi di COVID-19, considerata la difficoltà che possono essere presenti nel far seguire le stesse norme agli ospiti residenti in considerazione dell'età avanzata e/o deficit cognitivi e fisici spesso presenti. Per questo, i metodi devono essere adattati alla realtà locale. La sensibilizzazione e la formazione devono concentrarsi sul far rispettare le seguenti misure:
• evitare strette di mano, baci e abbracci;
• igiene delle mani, in particolare dopo l'utilizzo del bagno e prima di mangiare: lavaggio con acqua e sapone e asciugatura con salvietta monouso, o frizione con soluzione idroalcolica;
• igiene respiratoria: tossire e starnutire coprendo naso e bocca usando fazzoletti o nella piega del gomito; i fazzoletti dovrebbero essere preferibilmente di carta e dovrebbero essere smaltiti in una pattumiera chiusa;
• mantenersi a distanza di almeno 1 metro dalle altre persone;
• utilizzo di mascherina sempre correttamente posizionata;
• evitare di condividere oggetti con altri residenti, come asciugamani, salviette e lenzuola, piatti, bicchieri, posate, cibo, ecc.
Se possibile, la sensibilizzazione, l'educazione e la formazione dei residenti e dei visitatori dovrebbero basarsi su sessioni di breve durata (non più di 30 min-1h), e includere esercitazioni pratiche o anche ricreative (ad esempio, dimostrazioni sulle pratiche per l'igiene delle mani e respiratoria, video, canzoni sull'igiene delle mani, ecc.).
Queste attività dovrebbero essere supportate da poster e altri supporti audio-visivi (cartoline, volantini, ecc.). L'utilizzo di social media può anche essere considerato se utile, soprattutto per sensibilizzare i visitatori.
Per rafforzare la sensibilizzazione e la formazione del personale, degli ospiti e dei visitatori autorizzati è importante utilizzare promemoria visivi come poster, cartelli, volantini, screen-saver che dovrebbero, ad esempio, insistere sull'igiene delle mani, sul distanziamento sociale e altre precauzioni, nonché sulla necessità di monitorare il proprio buono stato di salute. Inoltre, è importante utilizzare tali strumenti (opuscoli informativi, poster) per informare adeguatamente i familiari sia dell'impossibilità di effettuare visite di cortesia durante l'epidemia sia della necessità di sottoporsi a screening della temperatura e di adottare misure di protezione, qualora le visite venissero eccezionalmente autorizzate. Messaggi e promemoria visivi possono anche essere diffusi attraverso i social media. L'ISS ha preparato una sezione del proprio sito web dove scaricare documenti tecnici e infografiche.
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² Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 Rev. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie - Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni - Versione del 17 aprile 2020
2.6 Programma di prevenzione vaccinale
In considerazione dell'attuale scenario epidemiologico e della sua possibile evoluzione nel corso dei prossimi mesi, la Regione del Veneto prevede uno specifico piano vaccinale dedicato alle persone che frequentano le strutture residenziali per anziani (operatori sanitari e personale che opera nella struttura, fornitori e manutentori, visitatori e familiari) sul quale sarà effettuato una specifica campagna informativa e un'attività di monitoraggio.
Per gli operatori sanitari e personale che opera nella struttura viene raccomandata la vaccinazione antinfluenzale stagionale al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale all'interno delle strutture residenziali per anziani e, quindi, l'incidenza della patologia in una popolazione particolarmente fragile e potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave, con conseguente riduzione delle ospedalizzazioni e della mortalità per influenza. Al contempo, si ridurrebbero le assenze stagionali per malattia degli operatori sanitari, causa di serie ripercussioni sulle normali attività delle varie strutture. Infine, dal momento che i sintomi dell'influenza, almeno in una fase iniziale, sono molto simili a quelli causati dall'infezione da SARS-CoV-2, l'aumento della copertura vaccinale antinfluenzale faciliterebbe la diagnosi differenziale di quest'ultima, portando più precocemente all'isolamento di eventuali nuovi casi di Coronavirus all'interno delle strutture.
Per tutti i visitatori è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale, questa strategia ha lo scopo di ridurre quanto più possibile la circolazione del virus dell'influenza all'interno di tali contesti assistenziali per proteggere gli ospiti dalle complicanze stesse dell'influenza e facilitare la diagnosi differenziale con eventuali manifestazioni da COVID-19 nel periodo in cui tali infezioni potrebbero sovrapporsi. Semplificare la diagnosi differenziale consentirà di gestire più tempestivamente e con maggiore efficienza sia sotto il profilo clinico che organizzativo l'eventuale presenza di ospiti con sintomatologia sospetta.
Per tutti gli ospiti della struttura sarà avviata, con la regia del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'Azienda ULSS di riferimento e in collaborazione con medici operanti nella struttura stessa, una specifica campagna vaccinale di recupero contro il pneumococco per tutti i soggetti non già vaccinati in linea con le indicazioni nazionali³ e regionali. Sarà, inoltre, continuata e rafforzata la campagna di vaccinazione antinfluenzale stagionale.
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³ Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale PNPV 2017-2019; Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il mese successivo (G.U. Serie Generale, n. 41 del 18 febbraio 2017).
2.7 Medicina necroscopica
Per quanto riguarda il personale medico, nel contesto delle attività di medicina necroscopica garantita nel Centro di Servizi, anche al fine di ridurre l'accesso di personale ulteriore e diverso nella struttura stessa, si raccomanda che le funzioni di medico necroscopo siano garantite per il tramite dei medici operanti all'interno delle stesse, con le modalità previste dalla Legge Regionale n. 18 del 04/03/2010 (artt. 9 e 10) e mediante le procedure previste dalla legge 29 dicembre 1993, n. 578 “Norme per l'accertamento e la certificazione di morte” e dal decreto del Ministro della salute 11 aprile 2008 “Aggiornamento del decreto 22 agosto 1994, n. 582 relativo al: “Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte”.
2.8 Formazione
Nell'ambito delle strategie di prevenzione e controllo dell'epidemia da virus SARS-CoV-2 è necessaria la massima attenzione nei confronti dei gruppi di popolazione fragile. Considerato l'elevato fabbisogno assistenziale dell'anziano fragile, il rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020, recante “Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie”, fornisce indicazioni che permettono a tutte le strutture di avere un'adeguata formazione per ridurre il rischio di infezione da COVID-19 degli ospiti e negli operatori.
Per tale motivo è in corso di attivazione un corso sia in FAD che in presenza, che offre al personale sanitario e di assistenza operante all'interno di tali strutture indicazioni da seguire su come attuare correttamente le misure di prevenzione e controllo delle infezioni per limitare la trasmissione della malattia nel corso dell'attuale emergenza da COVID-19, adottando opportune precauzioni standard e procedure di isolamento. Il corso sarà obbligatorio per tutto il personale operante nelle strutture residenziali e considera i seguenti obiettivi formativi:
• Conoscere le caratteristiche del virus e le sue modalità di trasmissione, l'epidemiologia, la diagnosi, il trattamento e le procedure da seguire in presenza di casi sospetti probabili o confermati.
• Sviluppare modalità relazionali e comportamenti da attuare nei momenti di pausa e nelle riunioni.
• Conoscere e distinguere i DPI e i dispositivi appropriati da utilizzare secondo il tipo di procedura assistenziale e in base alla valutazione del rischio.
• Apprendere la sequenza corretta di vestizione e svestizione.
• Riconoscere la modalità sicura di disinfezione dei dispositivi riutilizzabili.
• Conoscere le principali norme comportamentali definite dalle Precauzioni Standard per la prevenzione delle infezioni.
• Conoscere gli atti e le procedure operative regionali e aziendali per il contrasto all'epidemia.
2.9 Servizi semiresidenziali per anziani
Con riferimento ai servizi semiresidenziali per anziani le cui attività sono state sospese a far data dal 06.03.2020, con le note richiamate al Paragrafo 1, si ritiene che nell'attuale “fase 2” tali servizi possano essere riattivati. A tal fine, vanno implementate anche per detti servizi le misure di prevenzione e contenimento, nonché di priorità nell'eventualità di dover selezionare gli utenti per esigenze di distanziamento sociale, indicate ai paragrafi precedenti. Il modello organizzativo deve garantire netta separazione tra attività semiresidenziale ed eventuale attività residenziale concomitante.
Preventivamente al primo accesso dell'utente, dovrà essere effettuato il triage secondo le indicazioni riportate al Paragrafo 2.3 ed effettuato il saggio diagnostico (tampone nasofaringeo), a cura degli operatori della struttura che provvederanno, altresì, ad osservare nel tempo l'evenienza di sintomi che possano far sospettare una infezione da SARS-CoV-2 (febbre, tosse, difficoltà respiratorie, ecc.) negli stessi utenti del servizio.
Con riferimento al servizio di trasporto degli utenti dal domicilio al servizio semiresidenziale vanno seguite le misure indicate nelle linee guida specifiche di cui al DPCM 26.04.2020 con particolare riguardo al numero massimo di passeggeri che dev'essere tale da garantire il rispetto della distanza di un metro tra gli stessi e all'obbligo per i passeggeri di indossare la mascherina sempre correttamente posizionata. Solo nel caso in cui il trasporto venga effettuato privatamente da un conducente-accompagnatore convivente della persona anziana il limite della distanza su richiamato può essere derogato.
2.10 Servizi residenziali dell'area dipendenze
La gestione degli ingressi nei servizi residenziali dell'area dipendenze deve conformarsi alle procedure preventive di cui alle note regionali prot. n. 109224 del 06.03.2020 e prot. n. 128527 del 20.03.2020. A riguardo si rammenta che la persona entra in un contesto protetto e assistito in modo da escludere rischi di contagio dal momento dell'esecuzione del saggio diagnostico (tampone nasofaringeo) ai risultati dello stesso.
Nello specifico la procedura di accoglimento di un nuovo ospite dovrà prevedere:
• esecuzione di triage da parte del medico di medicina generale di riferimento della persona o dal medico del SerD: se utente asintomatico;
• accoglimento della persona nella struttura residenziale in spazi di astanteria riservati e con l'attivazione dei protocolli di prevenzione (quarantena);
• esecuzione del saggio diagnostico (tampone nasofaringeo);
• se il referto del saggio diagnostico risulta negativo la persona rimane in quarantena in quanto la negatività del tampone non implica la sicurezza che questa persona possa sviluppare la malattia nei giorni successivi. Il saggio diagnostico viene quindi ripetuto dopo 14 giorni prima dell'ammissione dell'ospite alle attività del servizio in osservanza dei protocolli di prevenzione dello stesso;
• se il referto del saggio diagnostico risulta positivo si applica il protocollo previsto dal Dipartimento di Prevenzione della Regione del Veneto.
All'interno dei Servizi residenziali dell'area delle dipendenze devono essere applicati i protocolli di screening previsti in accordo con le indicazioni regionali e mantenuti i controlli e l'adozione di azioni quali il distanziamento e i dispositivi necessari per il contenimento della diffusione del virus attualmente vigenti e come indicati anche nei paragrafi del presente documento.