Tipologia: Protocollo di intesa
Data firma: 14 novembre 2005
Parti: Istituzioni, OO.AA., OO.SS.
Settori: Empoli
Fonte: Comune Empoli

Sommario:
Premessa
Piano Integrato di Prevenzione nei luoghi di lavoro 2005 - 2007


Protocollo d’intesa per la promozione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro

Premessa
- considerata la necessità, di sviluppare ulteriori strategie comuni, valorizzando anche quanto già prodotto dalle parti, allo scopo di contribuire alla crescita della cultura della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e all’aumento della capacità di autotutela e tutela dei lavoratori;
- considerati i notevoli cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nei modi di produzione di beni e servizi (differenziazione dei tipi di rapporto di lavoro e crescente ricorso a forme di contratto flessibile, parcellizzazione e decentramento dei cicli produttivi, declino di alcuni settori e sviluppo di altri…) che, insieme all’emergenza di nuovi rischi, rendono più difficile lo sviluppo degli interventi di prevenzione e impongono dei cambiamenti nelle strategie;
- considerato che l’obiettivo comune è quello di far diminuire sempre più il numero degli infortuni e delle malattie da lavoro, di incrementare il benessere lavorativo nonché quello di ridurre le differenze di salute e sicurezza relativi ai determinanti: dimensione aziendale, genere, provenienza nazionale, tipo di rapporto di lavoro, classe di età…);
- considerata la necessità, a partire dal ruolo centrale del “sistema aziendale di gestione della sicurezza”, che l’intero “sistema della prevenzione” sviluppi il massimo impegno di tutte le parti coinvolte, pur con la necessaria distinzione delle funzioni previste dalla normativa vigente: i servizi pubblici di controllo, le istituzioni, i tecnici professionisti della sicurezza, le associazioni delle imprese, i sindacati, i lavoratori, le scuole ed anche le famiglie e i media;
- considerato che ogni pianificazione locale deve trovare espressione concreta nelle particolarità dei lavori e dei comparti produttivi caratteristici di ogni territorio e che gli stessi piani devono, contemporaneamente, inserirsi in linee di sviluppo più ampie (almeno regionali);
- considerate le peculiarità del territorio dell’Azienda Usl 11, tra le quali si evidenzia: una particolarmente intensa diffusione della microimpresa (1), una marcata pluralità di tipologie produttive (pur con la prevalenza di alcuni comparti, a partire dal conciario e dall’edilizia), livelli di istruzione medio-bassi (a confronto dei dati provinciali di Pisa e Firenze), nonché le diffuse preoccupazioni per la congiuntura economica della fase attuale;
- considerato che anche la Regione Toscana è particolarmente impegnata sul tema della sicurezza sul lavoro (riferimenti: Patto Regionale per lo Sviluppo, PSR 05-07, comunicazione dell’Assessore al Diritto alla Salute al Consiglio Regionale del 20.06.05);
- considerata la necessità di consolidare e sviluppare le risorse e le strutture dei servizi di prevenzione;
- considerato valido il “modello partecipato della prevenzione” previsto dal Dlgs 626/94, seppur ancora incompiuto - anche per le difficoltà peculiari della microimpresa -, e quindi da sostenere ulteriormente;
- considerate le approfondite analisi e discussioni promosse dalle parti sociali e dalle istituzioni locali, sviluppatesi anche in seguito alla particolare densità di infortuni gravi dei primi mesi del corrente anno nell’Empolese Valdelsa;

Le parti s’impegnano
- a sviluppare le attività e gli interventi riportati nell’allegato Piano Integrato;
- ad effettuare congiuntamente le opportune verifiche, con frequenza almeno semestrale, attivando un tavolo per l’orientamento e la programmazione, con particolare riguardo alle nuove attività di informazione e formazione;

le parti:
- Regione Toscana - Assessore Diritto alla Salute
- Conferenza dei Sindaci Azienda Usl 11
- Conferenza dei Sindaci Valdarno Inferiore
- Circondario Empolese Valdelsa
- Provincia di Pisa
- Direzione Provinciale del Lavoro
- Associazione Conciatori
- Consorzio Conciatori
- Assa
- Confartigianato Firenze
- Cna
- Api Pisa
- Api Firenze
- Associazione Industriali Firenze
- Unione Industriali Pisa
- Arpat
- Cgil
- Cisl
- Uil
- Azienda Usl11 - Empoli

Empoli, 14 novembre 2005


Piano Integrato di Prevenzione nei luoghi di lavoro 2005 - 2007

“Più salute e sicurezza sul lavoro”

1 - Incrementare e riorientare la vigilanza, sviluppare le azioni di prevenzione per piani mirati, sostenere le risorse per i servizi pubblici
a - Sviluppare gli interventi per Piani Mirati, a partire da quelli già in corso: Concerie, Edilizia (piano straordinario regionale) con particolare riguardo al rischio di caduta dall’alto e alle “grandi opere”, Rischio chimico, Rapporti di lavoro a tempo determinato (iniziative d’informazione/formazione).
b - Sviluppare la revisione delle attività svolte sulla base delle conoscenze di effettiva efficacia preventiva.
c - Sviluppare gli interventi su specifiche problematiche trasversali emergenti, quali: carrelli elevatori (campagna di informazione e vigilanza), lavoro femminile, stress e fattori di rischio psicosociale, alcol-lavoro, lavoratori giovani, lavoratori migranti.
d - Incrementare gli interventi di controllo in situazioni marginali e potenziare il livello di “copertura del territorio” con attività di vigilanza e informazione.
e - Sviluppare la “vigilanza integrata” (Direzione Provinciale del Lavoro, Inail, Inps, VVF), particolarmente mirata al lavoro nero, con riferimento al comitato di cui all’art. 27 del 626/94, prevedendo anche, a tale scopo, un tavolo di concertazione con le parti sociali con funzione di orientamento, indirizzo generale e verifica dei risultati.
f - Sviluppare l’applicazione dei diversi previsti strumenti di deterrenza (oltre a sequestri, divieti d’uso, vedi, ad es., la possibilità di sospensione della concessione edilizia ex LR 64/2003) nei casi di rischio più grave.
g - Riorientare risorse di diversi servizi dell’Azienda Usl 11 (operatori della Sicurezza Aziendale, psicologo del lavoro, Educazione alla Salute, Dipartimento Formazione, ecc) verso temi e attività di sicurezza/salute sui luoghi di lavoro rivolte a tutto il territorio.
h - Prevedere nuove risorse di personale per UO Prevenzione LL Lavoro Usl 11: consentire il superamento dei vincoli previsti dalla legge finanziaria per quanto attiene il turn over e, nel triennio, acquisizione di professionalità carenti quali ingegnere, laureato in scienze ambientali, tecnico della prevenzione, chimico.
i - Sviluppare la “ricerca attiva” delle malattie da lavoro con la valorizzazione e il coinvolgimento dei medici di medicina generale.
l - Valorizzare la Polizia Municipale per incrementare la capacità di “copertura del territorio”, particolarmente verso i rischi in edilizia, in riferimento all’attività di controllo del rispetto delle norme urbanistiche.
m - Prevedere il sostegno della Regione Toscana con risorse finalizzate verso l’Azienda Usl 11 per lo sviluppo progetti speciali:concerie, rischio chimico, piano “lavori atipici”, iniziative speciali trasversali di “educazione informale” sui luoghi di lavoro per rischi specifici.

2 - Potenziare il sistema di gestione aziendale della sicurezza, il ruolo dei datori di lavoro, la partecipazione dei lavoratori e il dialogo sociale
a - Impegno delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati per assicurare, anche attraverso specifici e periodici incontri, lo sviluppo della formazione sulla sicurezza per i lavoratori (con particolare riguardo ai neo assunti) e per le specifiche “figure della prevenzione”, nonché quella integrata alla formazione professionale.
b - Produzione / diffusione Linee Guida.
c - Impegno delle aziende per assicurare adeguato “tutor-affiancamento” dei lavoratori “somministrati” con eventuale non impiego di questi rapporti di lavoro per certi compiti a particolare rischio.
d - Sensibilizzazione dei lavoratori sull’importanza della loro rappresentanza (RLS) e svolgere nuove iniziative d’informazione-sostegno per RLS e lavoratori, anche a livello d’Area Vasta.
e - Riaffermare il diritto dei lavoratori a non eseguire lavori a più alto rischio senza gli opportuni interventi di controllo del rischio stesso.
f - Rafforzare e ampliare il confronto tra Organizzazioni Sindacali e Datoriali, anche attraverso lo sviluppo degli organismi paritetici nel territorio (art. 20 DLgs 626/94).

3 - Rafforzare la “rete dei preventori” sul territorio, potenziare l’informazione e la cultura della prevenzione
a - Intensificare gli scambi di materiale informativo, le iniziative di formazione congiunte e di collaborazione nella produzione di Linee Guida sulla gestione e le procedure ottimali per far fronte a rischi specifici (es.: macchine per conceria), nonché per una maggiore conoscenza dello stato di salute dei lavoratori, anche attraverso la valorizzazione degli archivi delle “figure della prevenzione” in azienda.
b - Sviluppare le ricerche-intervento sui “Quasi Infortuni”.
c - Sviluppare iniziative di “sicurezza in cattedra” per le scuole e una campagna sulla sicurezza rivolta alla popolazione generale, anche con la valorizzazione degli strumenti informativi dei comuni rivolti alle famiglie.
d - Estendere le attività informative orientate ai lavoratori stranieri (anche con riferimento a quanto previsto dall’Accordo di Programma territoriale sul tema).
e - Valorizzare e diffondere le esperienze e la cultura della “Responsabilità Sociale dell’Impresa”, della certificazione sociale e ambientale, consolidando la sicurezza sul lavoro come indicatore di “qualità” d’impresa stessa.
f - Attivare una nuova campagna d’informazione (iniziativa di “educazione informale”, con verifica di efficacia) nelle aziende, con particolare riguardo alle microimprese ad ai nuovi e più gravi rischi, concordando con le parti sociali interessate modalità e temi della campagna stessa.
g - Aggiornare il documento istituzionale del 1999 relativo ai criteri generali degli “appalti in sicurezza” da parte degli Enti Locali, con particolare riguardo al superamento della pratica degli appalti (per opere edilizie e servizi) al minimo ribasso, anche in rapporto con analoghe iniziative della Regione.
h - Promuovere e diffondere le esperienze di “buone pratiche” e audit aziendali ed ogni altra iniziativa utile di incentivazione alle aziende, soprattutto piccole imprese, finalizzata. al potenziamento delle buone condizioni di lavoro
i - Sviluppare le pratiche del monitoraggio dei rischi, dei danni e più in generale delle condizioni di lavoro con le relative efficaci iniziative di comunicazione rivolte a tutti i soggetti interessati alla prevenzione nei luoghi di lavoro.
l - sviluppare l’integrazione delle attività tra Arpat e strutture sanitarie, a partire dall’integrazione delle banche dati e dalla gestione integrata degli esposti
m - Ricerche-Interventi specifici per il comparto conciario, tra cui:
- incrementare la gestione in sicurezza degli impianti pickel con iniziative di formazione e specifiche Linee Guida
- sperimentazione di nuovo protocollo per verifica dello stato di salute e della percezione dei rischi nelle microimprese associate Assa.
n - Sostenere le Innovazioni tecnologiche della produzione conciaria.
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(1) = n. addetti medio delle imprese del territorio dell’Azienda Usl 11: 3.75 (Toscana:4.01; Italia: 4.75). Dati Inail 2002.