Categoria: 2020
Visite: 5256

Tipologia: Protocollo di gestione del rischio da COVID-19
Data: 12 maggio 2020
Comparti: P.A., Università Venezia Ca' Foscari
Fonte: unive.it


Protocollo di gestione del rischio da COVID-19 e Piano di mitigazione del contagio sul luogo di lavoro
Versione del 12 maggio 2020

Scopo e campo di applicazione
Ca' Foscari adotta il presente Protocollo, in linea con le disposizioni nazionali, all'interno dei propri luoghi di lavoro, applicandolo per tutelare la salute sia dei lavoratori dell'Ateneo sia di coloro che a vario titolo frequentano i locali dell'Università:
- dirigenti e personale tecnico-amministrativo e CEL;
- personale docente;
- studenti (assegnisti, dottorandi, borsisti, tirocinanti, assistenti in formazione);
- personale esterno;
- visitatori,
- volontari del servizio civile
- ecc.
Il Protocollo si applica comunque a tutti i lavoratori così come definiti dal D.Lgs. 81/2008.
Il Protocollo non si applica all'attività didattica frontale, perché in questa fase non è prevista la presenza di studenti in Ateneo per lo svolgimento di questa tipologia di attività.
Il Protocollo sarà aggiornato in caso di emanazione di nuovi provvedimenti normativi o di Ateneo.
Le successive informazioni, misure di sicurezza e disposizioni contenute nel presente documento verranno comunicate e dovranno essere recepite anche dai fornitori, dalle imprese affidatarie, esecutrici e dai lavoratori autonomi come aggiuntive a quanto contenuto nei singoli Documenti Unici di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI), elaborati dalle diverse strutture di Ateneo.
Occorre però considerare che alla data di redazione del presente documento, il continuo susseguirsi di disposizioni normative, indicazioni dell'Autorità sanitaria, e nuovi scenari informativi, potranno comportare continui e repentini cambi di indirizzo operativo al riguardo di quanto descritto, variazioni/modifiche e/o aggiornamenti delle misure adottate.
Per la sopraesposta motivazione, il presente documento deve poter dimostrare adattabilità agli eventi, facile leggibilità e comprensibilità, immediata applicazione (nei limiti imposti dallo stato di allerta nazionale generalizzato, che genera problematiche di approvvigionamento, di logistica ed organizzative in genere). Pertanto, all'eventuale modifica di scenario, qualora legata al passaggio ad uno più stringente, si provvederà all'aggiornamento del presente documento.

Classificazione del rischio per i lavoratori
Il COVID-19 rappresenta un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Il presente protocollo contiene, quindi, misure che seguono la logica della precauzione e seguono e attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell'Autorità sanitaria.
Il rischio di contagio, dipende dal relativo ambiente di lavoro, dalla tipologia di attività svolta e dalla necessità/possibilità di contatto con soggetti potenzialmente COVID-positivi, secondo i criteri di esposizione, prossimità ed aggregazione.
- Esposizione: la probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative;
- Prossimità: le caratteristiche intrinseche di svolgimento del lavoro che non permettono un sufficiente distanziamento sociale per parte del tempo di lavoro o per la quasi totalità;
- Aggregazione: la tipologia di lavoro che prevede il contatto con altri soggetti oltre ai lavoratori dell'Ateneo. Sulla base di queste considerazioni i livelli di rischio possono essere individuati in:
a) Rischio di esposizione basso:
attività che non richiedono contatto con persone infette (o sospette tali) da SARS-CoV-2, né frequenti contatti ravvicinati (entro 1m da) con il pubblico e con altri colleghi;
b) Rischio di esposizione medio basso:
attività che comportano contatto frequente e/o stretto (entro 1 m da) con possibili potenziali infetti. Attività che comportano contatti frequenti con il pubblico o con colleghi;
c) Rischio di esposizione medio alto:
attività di assistenza sanitaria e comunque che prevede un contatto stretto con individui infetti;
d) Rischio di esposizione alto:
attività che comportano esposizione ad elevate concentrazioni del virus (attività di laboratorio, prelievo e manipolazione di campioni infetti, attività di assistenza sanitaria che comportano formazione di aerosol)
In questa fase in seguito alle misure adottate le attività lavorative in Ateneo comportano un rischio di contagio basso.

Misure di contrasto al contagio
Le azioni per attenuare ulteriormente il rischio vengono suddivise tra misure di prevenzione, comprendenti una serie di principi che vanno a regolamentare misure organizzative, comportamentali, logistiche, impiantistiche, igienico sanitarie ed infine misure di protezione.
Un punto di particolare importanza riguarda il principio di responsabilità di ogni persona nell'ambito di un corretto comportamento e la veicolazione dei flussi informativi tramite opportune azioni e percorsi che saranno adottati dall'Ateneo.
Le misure di natura preventiva sono le misure prioritarie da intraprendere in quanto limitano la possibilità di contatti interpersonali ravvicinati, abbassando quindi la probabilità di propagazione del virus.
Laddove quindi sia possibile, e l'impatto sull'organizzazione lavorativa sia minimo o ininfluente, si prediligerà lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità “agile” (telelavoro e smart working). La valutazione delle attività che possono continuare ad essere svolte in modalità agile è demandata ai Dirigenti/Segretarie di Dipartimento o Centro/Direttori di Dipartimento o centro.
La vigilanza sul rispetto delle misure di sicurezza definite nel presente Protocollo resta in capo al Datore di lavoro che individua a tale scopo nei Dirigenti/Direttori o loro delegati e nei Responsabili della Didattica e della Ricerca i soggetti preposti a cui ha fornito le istruzioni necessarie.
È istituito altresì un Comitato per l'applicazione e la verifica delle regole del Protocollo costituito da: RSPP, Dirigente ARU, Dirigente ASIA, medico competente, RLS e due rappresentanti indicati dalle RSU.
Per le attività che non possono essere svolte a distanza o per le situazioni, anche temporanee, che richiedano la presenza dei lavoratori in sede si procederà secondo quanto di seguito riportato.
 

Gestione spazi

Limitazioni accessi

- Rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali (tosse e/o mal di gola e/o raffreddore) e chiamare il proprio medico di famiglia e l'autorità sanitaria seguendone le indicazioni. In caso di febbre alta, tosse e difficoltà respiratorie chiamare il 118 nella Regione del Veneto, mentre in caso di dubbi o sospetti contattare il numero di riferimento Regionale 800462340, mentre per informazioni in genere chiamare il 1500).
- E' vietata ogni forma di accesso ai locali dell'Ateneo alle persone destinatarie di un provvedimento di quarantena.
- L'ingresso di lavoratori già risultati positivi all'infezione da COVID 19 dovrà essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la "avvenuta negativizzazione" di due tamponi effettuati a distanza di 24 ore, rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza. La comunicazione dovrà essere inoltrata al competente ufficio (Settore Presenze per il PTA; Settore Carriere di UPDOC per il personale docente e ricercatore). Prima del rientro al lavoro, i lavoratori che sono stati affetti da COVID-19 per il quale è stato necessario un ricovero ospedaliero,
oltre alla presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione secondo quanto sopra riportato, dovranno essere sottoposti a visita medica precedente alla ripresa del lavoro da parte del medico competente dell'Ateneo, prevista dal D.Lgs 81/08 e s.m.i, art. 41, c. 2 lett. e-ter., al fine di verificare l'idoneità alla mansione - anche per valutare profili specifici di rischiosità - e comunque indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia.
- Divieto di ingresso o di permanenza in ogni sede dell'Ateneo (con dichiarazione tempestiva al competente Ufficio del personale come sopra specificato) laddove, anche successivamente all'ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza, temperatura, contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, ecc.) e in tutti i casi in cui i provvedimenti dell'Autorità impongono di informare il medico di famiglia e l'Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio.
- Informare tempestivamente l'ufficio del personale (docente e personale tecnico/amministrativo a seconda della categoria di appartenenza; direzioni di Dipartimento per assegnisti, dottorandi, borsisti, ecc.) ed il proprio responsabile della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l'espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti, di indossare la mascherina chirurgica e di collaborare anche con la chiamata al proprio medico curante. Rimanere in isolamento nelle aree che saranno indicate, non recarsi presso altri uffici, non recarsi al Pronto Soccorso ma attendere le istruzioni del proprio medico curante, dell'autorità sanitaria e degli addetti intervenuti.
- Rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del Datore di Lavoro nel fare accesso in Ateneo (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell'igiene);

STANDARD DI AFFOLLAMENTO SPAZI

- Negli spazi dedicati ad attività di ufficio dovrà essere garantita una superficie calpestabile di 8 mq/persona;
- Negli spazi dedicati ad attività di laboratorio dovrà essere garantita una superficie calpestabile di 12 mq/persona

 

Informazione e formazione

INFORMAZIONE DEL PERSONALE

- Gli aspetti comportamentali, organizzativi e prescrittivi relativi alle misure anti-contagio adottate saranno comunicati al personale ed a tutti i soggetti interessati secondo le metodologie che si riterranno più efficaci a seconda dei casi e dell'evolversi dello scenario emergenziale,
- Tra le varie azioni da adottare potranno essere considerate le comunicazioni via email, le pubblicazioni sul sito web di Ateneo, la realizzazione di materiale informativo specifico da utilizzare online, la predisposizione di avvisi, opuscoli, depliant e segnaletica dedicata negli ingressi delle Strutture, nei luoghi maggiormente visibili dei locali, nelle bacheche o sui monitor tv presenti nelle Strutture

ACCESSO DEL PERSONALE ESTERNO

- Le misure anti-contagio adottate saranno comunicate con opportune azioni ai diversi soggetti che si identificano nel personale esterno (fornitori, visitatori, utenti, studenti, ecc.).
- L'accesso alle Strutture Universitarie avviene attraverso entrate contingentate in ogni edificio/campus.
- Occorre avere sempre cura che all'entrata e all'uscita dagli edifici venga rispettata la distanza interpersonale di almeno 1 metro ed evitata ogni forma di assembramento.
- Ogni struttura deve attivarsi affinché i servizi di ricevimento del pubblico (ove indispensabili per lo svolgimento delle attività) vengano svolti, minimizzando il percorso all'interno dell'edificio.
- Il presente documento deve essere integrato come allegato nei DUVRI attualmente attivi e di futura emanazione.

CORSI DI FORMAZIONE

- Il mancato completamento dell'aggiornamento della formazione professionale e/o abilitante entro i termini previsti per tutti i ruoli aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dovuto all'emergenza in corso e quindi per causa di forza maggiore, non comporta l'impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo (a titolo esemplificativo non esaustivo: gli addetti alle emergenze e i preposti possono continuare a vigilare e ad intervenire in caso di necessità)

 

ORGANIZZAZIONE ORARIO DI LAVORO

ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ

- Compatibilmente con le indicazioni dettate dalla norma e dagli Organi di Ateneo è consentito il rientro in servizio dei lavoratori dell'Ateneo. Si intendono lavoratori, oltre il personale docente ed il personale dirigente, tecnico ed amministrativo e CEL anche gli assegnisti, i dottorandi ed i borsisti in genere.
- La presenza del personale negli uffici/laboratori/spazi di lavoro deve essere modulata, per garantire il rispetto della distanza di sicurezza (maggiore di 1m) anche rivedendo il layout dei locali o facendo ricorso a temporaneo spostamento di postazioni di lavoro in diversi spazi (sale riunioni).
- Nel caso non si riuscisse a garantire questo requisito, è incentivato il ricorso a modalità di lavoro agile (anche in turnazione). L'organizzazione delle attività è svolta dal preposto o responsabile di laboratorio in accordo con il dirigente, Segretario - Direttore di Dipartimento di riferimento.
- Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale < 1 metro è obbligatorio oltre all'uso delle mascherine, la frequente igienizzazione delle mani, oppure l'uso dei guanti. E' comunque necessario ridurre allo stretto necessario il lavoro a distanze ridotte.
- Al fine di garantire anche un idoneo percorso casa lavoro nelle migliori condizioni di sicurezza, e un ingresso scaglionato delle persone, per il personale tecnico-amministrativo chiamato ad operare nelle sedi dell'Ateneo sarà consentita una flessibilità oraria in ingresso, da rendere compatibile con le attività da erogare, superiore a quella in vigore e che sarà comunicata da ARU.

FRONT OFFICE

- Le attività di front office devono essere il più possibile limitate ed organizzate con sistemi di prenotazione.
- Laddove non sia possibile effettuare la prestazione in remoto gli sportelli dovranno essere organizzati in modo da garantire una distanza tra operatore ed utente maggiore di un metro. Compatibilmente con i tempi ed i mezzi di approvvigionamento saranno dotati di schermi di separazione

RIUNIONI

- Non sono consentite le riunioni e i corsi di formazione del personale (anche obbligatori) in presenza laddove non sia possibile garantire una distanza minima fra il personale di almeno 1 metro, preferendosi gli strumenti di call conference e streaming e l'e-learning o la formazione a distanza (FAD).
- Sono consentite solo le formazioni di sensibilizzazione al personale sulle istruzioni operative e procedure relative allo stato di crisi, osservando le opportune distanze.

 

PRECAUZIONI IGIENICHE

DISINFEZIONE DELLE MANI PRIMA DELL'ACCESSO

- L'Ateneo, oltre all'informazione sull'obbligo che le persone presenti sui luoghi di lavoro adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani con la raccomandazione della loro frequente pulizia con acqua e sapone o con soluzione idroalcolica, metterà a disposizione in apposite allocazioni, idonei mezzi di detersione per le mani;
- Lavare le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone o un disinfettante per mani a base di alcool per almeno 60 secondi;
- Disinfettare gli oggetti di uso frequente (telefono, tastiere, mouse, cellulare, auricolari, microfoni) e le superfici della propria postazione di lavoro, con un panno inumidito con prodotti a base di cloro o di alcol etilico nelle opportune concentrazioni;

COMPORTAMENTO

- Evitare strette di mano, baci e abbracci.
- Non portarsi le mani alla bocca, al naso e agli occhi.
- Tossire e starnutire su un fazzoletto monouso oppure nella piega del gomito
- E' sconsigliato l'uso dell'ascensore. Se proprio si deve usare, utilizzarlo 1 persona per volta.

 

PULIZIA E SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI

SANIFICAZIONE DEI LOCALI

- Le pulizie e le igienizzazioni, in accordo con le esigenze manifestate dalle strutture e dalle policy in corso, verranno realizzate attraverso gli strumenti previsti dai contratti di appalto, garantendo un costante livello di pulizia ed igienizzazione adeguato all'evolversi della situazione epidemiologica e delle relative disposizioni normative in modo da garantire i più necessari requisiti di sicurezza.
- Le pulizie quotidiane degli ambienti/aree, devono riguardare anche le superfici toccate più di frequente (es. porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, tasti, tastiere, telecomandi, stampanti etc.). Per operazioni di disinfezione saranno impiegate soluzioni alcoliche al 70-75% e soluzioni di sostanze contenenti cloro in concentrazioni 0,1 - 1% di cloro attivo a seconda dei casi. E' necessario arieggiare gli ambienti sia durante sia dopo l'uso dei prodotti per la pulizia, aprendo le zone finestrate
- Sulla base delle richieste dei responsabili, negli uffici e nei laboratori utilizzati da più persone in turni diversi potrà essere fornito un prodotto disinfettante direttamente al personale che provvederà, a fine turno o dopo l'utilizzo di apparecchiature specifiche direttamente alla sanificazione delle stesse.
- Sarà compito dei responsabili della gestione degli strumenti definire corrette procedure di sanificazione delle attrezzature in modo da garantire la sicurezza del personale che la effettua e da preservarne il corretto funzionamento delle stesse. Loro compito sarà anche quello di valutare l'adeguatezza dei prodotti.

VENTILAZIONE LOCALI

- Garantire un buon ricambio dell'aria in tutti gli ambienti dove sono presenti postazioni di lavoro e personale aprendo con maggiore frequenza le diverse aperture, finestre e balconi; durante il ricambio naturale dell'aria è opportuno evitare la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d'aria o freddo/caldo eccessivo) per il personale nell'ambiente di lavoro.
- Negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione (Ventilazione Meccanica Controllata, VMC) che movimentano aria attraverso un motore/ventilatore e consentono il ricambio dell'aria di un edificio con l'esterno, questi impianti devono mantenere attivi l'ingresso e l'estrazione dell'aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (possibilmente con un decremento dei tassi di ventilazione nelle ore notturne di non utilizzo dell'edificio). In questo periodo di emergenza per aumentare il livello di protezione, deve essere eliminata totalmente la funzione di ricircolo dell'aria per evitare l'eventuale concentrazione di agenti patogeni (batteri, virus, ecc.) presenti nell'aria.
- Negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fan-coil, o termoconvettori), in presenza di comfort termico adeguato, si consiglia di tenere spenti gli impianti. Nel caso non fosse possibile tenere spenti gli impianti si consiglia l'uso della mascherina chirurgica anche in presenza di un solo occupante.
- Garantire un buon ricambio dell'aria anche negli ambienti/spazi dove sono presenti i distributori automatici di bevande, acqua e alimenti. In questi ambienti deve essere garantita la pulizia/sanificazione periodica (da parte degli operatori delle pulizie) e una pulizia/sanificazione da parte degli operatori addetti ai distributori automatici delle tastiere dei distributori con appositi detergenti compatibilmente con i tipi di materiali.
- Gli addetti/operatori professionali che svolgono le attività di pulizia quotidiana degli ambienti e/o luoghi (spolveratura e spazzamento ad umido o con panni cattura-polvere, lavaggio, disinfezione, ecc.) devono correttamente seguire le procedure, i protocolli, le modalità concordate, e adottare l'uso di dispositivi di protezione individuale (es. facendo riferimento alle disposizioni presenti nel documento operativo elaborato per ciascun ambiente.

 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E DISTANZA DI SICUREZZA

- Si è proceduto in dettaglio a informare i lavoratori sull'uso di mascherine e di indossarle, ad esclusivo uso personale, durante gli spostamenti all'interno degli spazi comuni.
- L'Ateneo metterà a disposizione dei lavoratori mascherine chirurgiche e guanti monouso.
- L'obbligo di cui al punto sopra si applica altresì a tutto il personale, visitatori, ospiti, studenti, fornitori e lavoratori terzi che per motivate esigenze non altrimenti diversamente esigibili/svolgibili dovranno accedere agli spazi di Ca' Foscari.
- Nel rispetto delle attuali indicazioni dell'Autorità sanitaria che ritengono le mascherine chirurgiche, per gli ambienti non sanitari, adeguate e sufficienti a limitare l' ”effetto droplet”, come del resto normato dal DL n. 9 (art. 34) in combinato con il DL n. 18 (art. 16 c. 1), l'Ateneo ha promosso un'ulteriore informazione integrativa per i lavoratori, realizzando uno specifico documento)_che descrive le modalità d'uso corretto del predetto dispositivo di protezione e predisponendo un corso di formazione in modalità e Learning
- L'accesso/utilizzo di spazi comuni (ingressi, uscite, aree ristoro) è consentito ai lavoratori dotati di dispositivi di protezione, quali guanti (qualora si tocchino superfici comuni) e mascherina, e deve essere contingentato di un tempo ridotto di sosta al loro interno e con il mantenimento della distanza minima di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone che li occupano.
- L'utilizzo dei dispositivi “anti contagio” COVID-19 può essere sostituito dall'utilizzo di DPI di protezione superiore per specifiche attività.
- Nei locali di Ateneo va sempre garantita e osservata la distanza interpersonale di almeno 1 metro, dovrà essere indossata sempre la mascherina chirurgica quando nell'ufficio è presente più di una persona ed evitata ogni forma di assembramento.
- I lavoratori non devono disperdere guanti e mascherine usate nell'ambiente, ma conferirle negli appositi contenitori.

ACCESSO ALL'ATENEO

- L'accesso agli spazi dell'Ateneo deve avvenire indossando i dispositivi prescritti per legge, ad oggi, mascherine di tipo chirurgico o equivalenti, in conformità con quanto stabilito dal legislatore e dagli organismi di vigilanza.

 

PROCEDURE PER IMPRESE ESTERNE E APPALTATRICI

IMPRESE ESTERNE E APPALTATRICI

- Le procedure contenute nel presente documento verranno estese alle aziende in appalto/affidamento e ad eventuali lavoratori autonomi.
- Gli spostamenti all'interno dell'Ateneo devono essere limitati al minimo indispensabile.
- In caso di lavoratori dipendenti da aziende terze che operano all'interno dell'Ateneo (es. manutentori, fornitori, addetti alle pulizie ecc.) che risultassero positivi al tampone COVID- 19, l'appaltatore dovrà informare immediatamente il committente ed entrambi dovranno collaborare con l'autorità sanitaria fornendo elementi utili all'individuazione di eventuali contatti stretti.
- L'Ateneo darà all'impresa appaltatrice, completa informativa dei contenuti del presente Protocollo e vigilerà affinché i lavoratori della stessa o delle aziende terze che operano a qualunque titolo nel perimetro aziendale, ne rispettino integralmente le disposizioni.
- Per l'accesso di fornitori esterni verranno individuate, dal RUP e dalle Ditte, procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale nelle aree di lavoro coinvolte
- Agli autisti dei mezzi di trasporto esterni all'Ateneo, sprovvisti di DPI, verrà indicato che devono rimanere a bordo dei propri mezzi. Per le necessarie attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà usare mascherina e guanti.
- Nei luoghi di carico/scarico (nell'apposita zona filtro individuata in prossimità delle portinerie) dovrà essere assicurato che le necessarie operazioni propedeutiche e conclusive del carico/scarico delle merci e la presa/consegna dei documenti, avvengano con modalità che non prevedano contatti diretti tra operatori ed autisti. Nel caso in cui ciò non sia possibile, è necessario utilizzare guanti monouso e mascherina anche per l'eventuale scambio di documentazione (laddove non possibile uno scambio telematico).
- Il personale non deve entrare in contatto con il palmare/smartphone di eventuali corrieri/trasportatori esterni in caso di consegne in Ateneo.
- Si ridurrà, per quanto possibile, l'accesso a tecnici e personale esterno; qualora fosse necessario l'ingresso di visitatori esterni, gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole di Ateneo previste.

 

SORVEGLIANZA SANITARIA

GESTIONE SORVEGLIANZA SANITARIA

- La sorveglianza sanitaria non è stata interrotta e viene effettuata rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute (cd. decalogo).
- Sono state privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia; le visite periodiche per i dipendenti in lavoro a distanza presso il loro domicilio sono state posticipate.
- Nell'integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al COVID-19 il medico competente collabora con il datore di lavoro e le RLS/RLST.
- Il medico competente segnala all'Ateneo situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti e l'Ateneo provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy.
- Il medico competente applica le indicazioni delle Autorità Sanitarie.
- L'inquadramento diagnostico e la gestione dei soggetti sintomatici è a carico delle strutture del Sistema Sanitario Nazionale;
- L'Ateneo con il medico competente, sta valutando l'opportunità di introdurre test diagnostici di screening su lavoratori asintomatici ritenuti utili al fine del contenimento del contagio da COVID 19.
- Alla ripresa delle attività, il medico competente è a disposizione dei lavoratori per la identificazione dei soggetti con particolari situazioni di fragilità e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da COVID 19.
- Il reintegro progressivo di lavoratori dopo l'infezione da COVID-19, è possibile previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione di due tamponi effettuati a distanza di 24 ore, rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.
- Per quei lavoratori che sono stati affetti da COVID-19 per il quale è stato necessario un ricovero ospedaliero, oltre alla presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione, il medico competente effettuerà la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, prevista dal D.Lgs 81/08 e s.m.i, art. 41, c. 2 lett. e-ter., al fine di verificare l'idoneità alla mansione - anche per valutare profili specifici di rischiosità - e comunque indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia

 

MISURE SPECIFICHE

UFFICI, STUDI E AULE STUDIO

- Va sempre garantita e osservata la distanza interpersonale di almeno 1 metro, dovrà essere indossata sempre la mascherina chirurgica quando nell'ufficio è presente più di una persona ed evitata ogni forma di assembramento (indice di affollamento di 8 m2/persona).
- Igiene delle mani con acqua e sapone o gel igienizzante prima e dopo l'utilizzo di attrezzature condivise (stampanti, postazioni condivise, materiale cartaceo o di cancelleria condiviso).
- Va ridotto all'indispensabile l'accesso ad altri uffici; deve essere preferita la comunicazione via telefono e via telematica
- I servizi di ricevimento del pubblico e attività di front office (ove necessari) vanno svolti il più possibile mediante prenotazione telematica, organizzando e contingentando gli appuntamenti in locali che consentano l'accesso agevole dall'esterno e prevedendo, ove possibile, l'introduzione di barriere separatorie

LABORATORI, OFFICINA, SOFFIERIA

- Va sempre garantita e osservata la distanza interpersonale di almeno 1 metro, dovrà essere indossata la mascherina chirurgica ed evitata ogni forma di assembramento (indice di affollamento di 12 m2/persona).
- È necessaria l'aerazione frequente dei locali.
- Al termine della giornata lavorativa le superfici di banconi e scrivanie vanno pulite e passate accuratamente con soluzione allo 0.1 % di ipoclorito di sodio.
- È necessaria la disinfezione con soluzione allo 0.1 % di ipoclorito di sodio delle superfici oggetto di contatti ripetuti e promiscui quali maniglie (porte, finestre, frigoriferi, incubatori, vetri esterni delle cappe, oculari dei microscopi, tastiere degli strumenti, tastiere di computer e mouse), rubinetti, manopole e attrezzature di uso comune.
- L'utilizzo dei dispositivi “anti contagio” COVID-19 può essere sostituito dall'utilizzo di DPI di protezione superiore per specifiche attività.

BIBLIOTECHE

- La riapertura delle biblioteche è indirizzata a consentire lo svolgimento delle attività di ricerca a docenti, ricercatori, borsisti, dottorandi, specializzandi, assegnisti, contrattisti e laureandi.
- L'ingresso degli utenti prenotati verrà contingentato attraverso la prenotazione allo scopo di evitare assembramenti.
- La richiesta e restituzione di volumi senza permanenza nei locali avverranno mediante prenotazione telematica.
- L'Ateneo doterà i locali dei dispositivi aggiuntivi relativi alle specifiche attività delle biblioteche, in particolare: mascherine, guanti usa e getta e barriere protettive per banconi.



Allegato I - Informazioni in materia di COVID-19
I coronavirus (CoV) sono un'ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.
I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l'uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare quello denominato provvisoriamente all'inizio dell'epidemia 2019-nCoV, non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019.
Nella prima metà del mese di febbraio l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.), ha assegnato al nuovo coronavirus il nome definitivo: "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS- CoV-2). Ad indicare il nuovo nome sono stati un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.
Il nuovo nome del virus (SARS-Cov-2) sostituisce quello precedente (2019-nCoV).
Sempre nella prima metà del mese di febbraio (precisamente l'11 febbraio) l'OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19. La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease e dell'anno d'identificazione, 2019.

Sintomi
I sintomi più comuni di un'infezione da coronavirus nell'uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. In particolare: i coronavirus umani comuni di solito causano malattie del tratto respiratorio superiore da lievi a moderate, come il comune raffreddore, che durano per un breve periodo di tempo. I sintomi possono includere:
- naso che cola
- mal di testa
- tosse
- gola infiammata
- febbre
- una sensazione generale di malessere.
Come altre malattie respiratorie, l'infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete, malattie cardiache, patologie oncologiche, etc.
Dato che i sintomi provocati dal nuovo coronavirus sono aspecifici e simili a quelli del raffreddore comune e del virus dell'influenza è possibile, in caso di sospetto, effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.

Trasmissione
COVID-19 è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
• la saliva, tossendo e starnutendo;
• contatti diretti personali;
• le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
In rari casi il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche.
Secondo i dati attualmente disponibili, le persone asintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus.
Il limite massimo di precauzione (incubazione) è di 14 giorni.
Le vie di trasmissione da temere sono quelle inalatorie e mediante contatto con superfici contaminate e successivo contatto con le mucose nasali, oculari e del cavo orale. E' comunque sempre utile ricordare l'importanza di una corretta igiene delle superfici e delle mani. Anche l'uso di detergenti a base di alcol è sufficiente a uccidere il virus. Per esempio, disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro allo 0.1% (ipoclorito di sodio - candeggina).

Trattamento
Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. Il trattamento è basato sui sintomi del paziente e la terapia di supporto può essere molto efficace. Terapie specifiche sono in fase di studio.

Prevenzione
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo sé stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti. Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzione alcolica (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) seguire i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
Mantenersi informati sulla diffusione dell'epidemia, disponibile sui siti dell'OMS, ISS, Ministero della Salute.
- In caso di infezione respiratoria coprirsi naso e bocca quando si tossisce e/o starnutisce (gomito interno/fazzoletto);
- Gettare il fazzoletto dopo l'uso;
- Lavarsi le mani dopo aver tossito/starnutito.
- Evitare situazioni di aggregazione, sia sul lavoro (macchinetta del caffè o altre situazioni di pausa collettiva) sia fuori dal lavoro almeno fino a quando l'emergenza in Italia non sarà rientrata.
- Se presenti sintomi come quelli descritti, informa immediatamente il Datore di lavoro se ti trovi al lavoro.

Allegato II - Procedura di attivazione telefonica

 

Allegato III - Operazioni di pulizia e sanificazione
Definizioni

Pulizia: insieme di operazioni che occorre praticare per rimuovere lo "sporco visibile" di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico...) da qualsiasi tipo di ambiente, superficie, macchinario ecc. La pulizia si ottiene con la rimozione manuale o meccanica dello sporco anche - eventualmente - con acqua e/o sostanze detergenti (detersione). La pulizia è un'operazione preliminare e si perfeziona ed è indispensabile ai fini delle successive fasi di sanificazione e disinfezione.
Sanificazione: è un intervento mirato ad eliminare alla base qualsiasi batterio ed agente contaminante che con le comuni pulizie non si riescono a rimuovere. La sanificazione si attua - avvalendosi di prodotti chimici detergenti (detersione) - per riportare il carico microbico entro standard di igiene accettabili ed ottimali che dipendono dalla destinazione d'uso degli ambienti interessati. La sanificazione deve comunque essere preceduta dalla pulizia.
Disinfezione: consiste nell'applicazione di agenti disinfettanti, quasi sempre di natura chimica o fisica (calore), che sono in grado di ridurre, tramite la distruzione o l'inattivazione, il carico microbiologico presente su oggetti e superfici da trattare. La disinfezione deve essere preceduta dalla pulizia per evitare che residui di sporco possano comprometterne l'efficacia. La disinfezione consente di distruggere i microrganismi patogeni.

Modalità operative
Viene prevista la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica e straordinaria dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago secondo opportune modalità.
I prodotti impiegati e le metodologie adottate dovranno essere tali da garantire l'efficacia delle operazioni di disinfezione.
Le operazioni di pulizia e sanificazione degli ambienti e delle superfici devono avvenire in modo tale da non creare situazioni di rischio per le persone.
Le operazioni di pulizia e sanificazione delle postazioni di lavoro e delle attrezzature vanno condotte dagli stessi lavoratori che le impiegano dopo l'uso o alla fine del turno di lavoro a seconda dei casi.
I lavoratori sono invitati a collaborare, per quanto di loro competenza, alla sanificazione giornaliera delle parti di uso comune, delle attrezzature e delle postazioni di lavoro.
- Nei locali e nelle aree di ristoro deve essere garantita la pulizia/sanificazione periodica (da parte degli operatori professionali delle pulizie) e una pulizia/sanificazione giornaliera (da parte degli operatori addetti ai distributori automatici) delle tastiere dei distributori con appositi detergenti compatibilmente con i tipi di materiali.
- Gli addetti/operatori professionali che svolgono le attività di pulizia quotidiana degli ambienti e/o luoghi (spolveratura e spazzamento ad umido o con panni cattura-polvere, lavaggio, disinfezione, ecc.) devono correttamente seguire le procedure, i protocolli, le modalità concordate, e adottare l'uso di dispositivi di protezione individuale.
- Le pulizie quotidiane degli ambienti/aree, devono riguardare le superfici toccate più di frequente (es. porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, tasti, tastiere, telecomandi, stampanti).
- Saranno utilizzati panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone e/o con alcool etilico al 75% e successivamente con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici e allo 0,1% di cloro attivo per tutti le altre superfici, tenendo in considerazione il tipo di materiale, l'uso e l'ambiente o altri detergenti professionali equivalenti come campo d'azione (sanificazione: detergenza e disinfezione), facendo attenzione al corretto utilizzo per ogni superficie da pulire.
Nota: per la pulizia e la sanificazione nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all'interno dei locali sarà attuata una procedura specifica come da indicazioni del Ministero della Salute, rif. Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 (si veda parte specifica del presente elaborato).
Provvedere ad una adeguata ventilazione naturale degli ambienti di lavoro.

Disinfettare le superfici
La disinfezione delle superfici risulta un elemento di prevenzione basilare della trasmissione di un agente biologico (in questo caso sono le mani che entrano in contatto con le superfici il veicolo che potrebbe portare il contagio alle mucose quali occhi, naso e bocca).
Si fa presente che un processo di disinfezione è efficace solo su una superficie pulita quindi è basilare l'attività di disincrostazione, detersione e risciacquo prima dell'attività di disinfezione vera e propria
Secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell'ISS può essere effettuata con prodotti a base di soluzioni di ipoclorito di sodio con concentrazioni 0,1-1 % a seconda dei casi (candeggina diluita opportunamente in acqua). Per le superfici che possono essere danneggiate dall'ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
La disinfezione è efficace quando sono rispettati dosaggi, quantità e tempo di contatto (un disinfettante affinché possa svolgere la sua azione necessita di un tempo minimo di alcuni minuti almeno in quanto non esiste un effetto “immediato”). Per i disinfettanti questi elementi sono rilevabili dalla scheda tecnica del prodotto impiegato.
Sia durante che dopo l'uso dei prodotti per la pulizia e la sanificazione, arieggiare gli ambienti.

Regole di sicurezza chimica
Ogni attività dovrà essere effettuata con le doverose misure previste dalla scheda dati di sicurezza e bisogna sempre ricordare di non miscelare mai prodotti diversi se non espressamente previsto da una procedura o da una scheda tecnica in quanto in molte occasioni questi sono incompatibili tra loro e possono dar luogo a pericolose reazioni chimiche.
Da evitare sempre di mettere insieme candeggina e disincrostanti acidi, alcool etilico e candeggina, alcool etilico e disincrostanti acidi e altre miscele non ammesse (vedi scheda dati di sicurezza). Queste miscelazioni tra prodotti definiti chimicamente incompatibili sviluppano agenti particolarmente pericolosi e tossici in forma gassosa (talvolta anche in modo violento) che costituiscono un rischio incidentale particolarmente significativo.

Allegato IV - Ricambio d'aria
Garantire un buon ricambio dell'aria in tutti gli ambienti dove sono presenti postazioni di lavoro e personale aprendo con maggiore frequenza le diverse aperture, finestre e balconi; durante il ricambio naturale dell'aria è opportuno evitare la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d'aria o freddo/caldo eccessivo) per il personale nell'ambiente di lavoro.

Allegato V - Igiene delle mani
Le mani possono costituire un veicolo di contaminazione, in quanto possono toccare superfici sulle quali sono presenti droplets e poi infettare le mucose come bocca, naso e occhi. Per una corretta prassi igienica è necessario quindi lavarsi le mani con acqua e sapone o detergente, spesso e bene, durante la giornata e dopo avere toccato varie superfici.
Al di là degli aspetti determinati dall'emergenza Covid-19 il lavaggio frequente delle mani rappresenta una procedura tanto semplice, quanto importante nella prevenzione delle infezioni.
Particolare attenzione dovrà essere data all'ingresso nel luogo di lavoro, dopo avere impiegato i mezzi pubblici di trasporto e di avere frequentato luoghi con presenza di persone, magari affollati, anche se si impiegano i guanti, dopo essersi soffiati il naso o aver starnutito sebbene con le dovute cautele, dopo aver maneggiato i rifiuti e per altre operazioni simili.
Inoltre, vanno lavate prima di accedere alla propria postazione di lavoro, prima e dopo le pause, prima e dopo l'impiego dei servizi igienici e in genere sempre prima di portarle alla bocca, ad esempio per mangiare, scartare una caramella, ecc.
È importante che le mani siano ben lavate prima di applicare o rimuovere lenti a contatto e di toccare o medicare le ferite.
Il lavaggio delle mani va effettuato con acqua preferibilmente calda e sapone o detergente per almeno 40/60 secondi, frizionando palmo/palmo e palmo/dorso anche intrecciando le dita e frizionando il pollice di una mano all'interno del palmo chiuso dell'altra e viceversa.
Tutte queste indicazioni sono rilevabili passo-passo nei materiali informativi messi pubblicati dall'OMS e dal Ministero della Salute. Alla conclusione di queste operazioni bisogna sciacquare accuratamente le mani con l'acqua, asciugare le mani con una salvietta monouso e usare la salvietta per chiudere il rubinetto. In alternativa è possibile impiegare un prodotto igienizzante, soprattutto quando non è possibile effettuare il lavaggio con acqua e detergente.
I prodotti igienizzanti impiegano, in genere, come principi attivi prodotti a base di cloro e di alcool in concentrazione adeguata. Questi prodotti vanno applicati su mani asciutte leggendo le istruzioni e attendendo che il gel o la soluzione si asciughino per almeno 60 secondi sulle mani.
In questo caso non bisogna risciacquare con acqua.
La glicerina contenuta nei prodotti permette di garantire un'azione emolliente della pelle e un contatto migliore e più duraturo con i principi attivi antisettici e quindi di migliorare la proprietà igienizzante degli stessi.
Da ricordare che questi prodotti a base alcolica sono infiammabili e dovranno essere trattati con le opportune misure di cautela sia nella fase di stoccaggio che di impiego. Vanno tenuti lontano da fiamme libere, da scintille, da fonti di calore in genere e vanno depositate in ambiente fresco e ben ventilato riparato dall'irradiazione diretta dei raggi solari.
Nota: il lavaggio assiduo e frequente delle mani, unitamente all'impiego di soluzioni igienizzanti e di guanti, può contribuire a rendere secca e fragile la pelle riducendo ed alterando la naturale barriera idrolipidica e determinando possibili screpolature. Si raccomanda quindi di preservare questa azione di barriera naturale mantenendo la pelle ben idratata usando creme idratanti ed emollienti.

Allegato VI - Istruzioni su come lavarsi le mani
Con la soluzione alcolica:

1. versa nel palmo della mano una quantità di soluzione sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani
2. friziona le mani palmo contro palmo
3. friziona il palmo sinistro sopra il dorso destro intrecciando le dita tra loro e viceversa
4. friziona bene palmo contro palmo
5. friziona bene i dorsi delle mani con le dita
6. friziona il pollice destro mantenendolo stretto nel palmo della mano sinistra e viceversa
7. friziona ruotando avanti e indietro le dita della mano destra strette tra loro nel palmo della mano sinistra e viceversa
8. friziona il polso ruotando avanti e indietro le dita della mano destra strette tra loro sul polso sinistro e ripeti per il polso destro
9. una volta asciutte le tue mani sono pulite.

Con acqua e sapone:
1. bagna bene le mani con l'acqua
2. applica una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani
3. friziona bene le mani palmo contro palmo
4. friziona il palmo sinistro sopra il dorso destro intrecciando le dita tra loro e viceversa
5. friziona il dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo le dita strette tra loro
6. friziona le mani palmo contro palmo avanti e indietro intrecciando le dita della mano destra incrociate con quelle della sinistra
7. friziona il pollice destro mantenendolo stretto nel palmo della mano sinistra e viceversa
8. friziona ruotando avanti e indietro le dita della mano destra strette tra loro nel palmo della mano sinistra e viceversa
9. sciacqua accuratamente le mani con l'acqua
10. asciuga accuratamente le mani con una salvietta monouso
11. usa la salvietta monouso per chiudere il rubinetto.


Allegato VII - Tipologie della protezione delle vie respiratorie.
L'impiego degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie insieme all'adozione delle misure distanziamento sociale rappresenta un punto fondamentale delle misure anti-contagio.
I dispositivi attualmente disponibili sono le maschere chirurgiche ed i facciali filtranti. Va considerato che questi dispositivi nascono con finalità diverse, hanno caratteristiche diverse e rispondono a specifiche norme tecniche a seconda della loro tipologia.
Prima di ogni ulteriore considerazione è doveroso ricordare che anche quando si utilizzano i dispositivi di protezione delle vie respiratorie vanno possibilmente adottate tutte le misure comportamentali anti-contagio ed in primis il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
Un uso appropriato è necessario per ottenere i massimi benefici e non incorrere in false sicurezze. Infatti il loro utilizzo deve essere sempre combinato con altre azioni di prevenzione e di igiene personale e respiratoria e a tutte le misure di precauzione emanate dalle autorità competenti e dalla propria organizzazione di appartenenza in merito all'emergenza COVID-19.
A questo proposito bisogna seguire sempre le istruzioni relative a come questi dispositivi devono essere correttamente conservati, indossati, impiegati, rimossi e smaltiti. Vanno quindi effettuate azioni in questa direzione.
Se non sono indossati correttamente la loro efficacia diminuisce in modo sensibile e il lavaggio delle mani prima di indossarli e dopo averla rimossi è una misura igienica fondamentale.
I dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono strettamente personali e non vanno impiegati da più persone.

Maschere chirurgiche
Le maschere chirurgiche: sono dispositivi medici realizzati secondo la norma EN 14683:2019. Questi dispositivi sono soggetti a marcatura CE fatti salvi i casi in deroga previsti dalla normativa vigente per il solo periodo emergenziale e che comunque dovranno sottostare alle specifiche disposizioni legislative emanate in materia.
Sono di 3 tipologie: I, II e IIR. Quelle di tipo II e IIR offrono una maggiore efficienza di filtrazione. Inoltre la IIR è resistente anche agli spruzzi. Vengono indossate al fine di evitare la trasmissione del virus ad altri soggetti in quanto costituiscono una barriera di protezione nella diffusione di agenti patogeni trasmissibili per via area come aerosol e droplet.
Pur originate dall'esigenza proteggere gli altri possono costituire una parziale forma di barriera anche per il soggetto che le indossa per la resistenza alle goccioline respiratorie ed il potere filtrante.
Questo è maggiormente significativo con le maschere chirurgiche di tipologia II e II R che permettono una protezione di massima seppur non paragonabile ai DPI FFP2 - FFP3. Vengono in genere realizzate con uno strato esterno filtrante, uno centrale impermeabile ai liquidi e permeabile all'aria, strato interno a contatto con la pelle.
Sono molto leggere e in genere confortevoli. Sono monouso e dopo 2 - 4 ore di impiego a seconda della tipologia di lavoro, delle condizioni ambientali e di impegno fisiologico vanno sostituite in quanto, inumidendosi, perdono di efficacia. La protezione tra persone si raggiunge in modo accettabile solo se tutti le indossano.
Nota: al fine di garantire ulteriori misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività e per contenere il diffondersi del virus COVID-19, fino al termine dello stato di emergenza, sull'intero territorio nazionale, per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, le mascherine chirurgiche prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull'immissione in commercio.

Facciali filtranti FFP2 - FFP3
Sono DPI realizzati secondo le norme tecniche EN 149:2001+A1:2009 Questi dispositivi sono soggetti a marcatura CE fatti salvi i casi in deroga previsti dalla normativa vigente e per il solo periodo emergenziale che comunque dovranno sottostare alle specifiche disposizioni legislative emanate in materia.
Sono progettati e testati per la protezione del soggetto che li indossa. I dispositivi FFP2 bloccano almeno il 92% delle particelle che si trovano nell'aria mentre gli FFP3 bloccano almeno il 98% delle particelle che si trovano nell'aria. Questo significa che oltre alla classe adeguata per proteggere in modo efficace devono essere indossate correttamente. In genere hanno forma simile a una coppa o conchiglia e sono presenti in due modelli diversi con valvola e senza valvola di espirazione.
La presenza della valvola che permette di ridurre la resistenza di espirazione, nonché il calore e l'umidità sotto la maschera NON garantisce la protezione in uscita. Quindi non sono efficaci ad evitare una possibile trasmissione del contagio in fase emissiva. I modelli senza valvola invece nonostante siano progettati e testati per la protezione di chi li indossa rispetto ad una fonte inquinante esterna (sotto forma di aerosol e particelle)sono in grado di garantire una barriera filtrante anche in fase emissiva permettendo anche una protezione delle altre persone.
L'efficacia e la durata del facciale filtrante dipende dalla possibile concentrazione del contaminante, dall'ambiente (interno, esterno, temperatura, umidità, ventilazione) dall'attività fisiologica (ad esempio lavoro affaticante, mediamente intensi o con sforzo muscolare poco intenso, ecc.). In ogni caso il FF non può essere utilizzato se bagnato e inumidito. I FF con la sigla NR non possono essere lavati e asciugati per essere reimpiegati nuovamente ed hanno una durata variabile da 4 a 8 ore determinabile anche sulla base dell'affaticamento respiratorio.

Istruzione operativa per indossare la mascherina chirurgica
La metodologia da adottare prevede 4 azioni principali
1) Controllare - 2) Indossare - 3) Proteggere - 4) Osservare.
1. Prima: Controllare. Lavarsi bene le mani; leggere e comprendere le istruzioni della nota informativa; Per una buona protezione il volto deve essere ben rasato di barba e baffi. Controllare che la mascherina sia integra, nuova e non abbia evidenti difetti (tessuto, lacciuoli, lato flessibile, ecc.).
2. Poi: Indossare Orientare correttamente (interno/esterno e sopra/sotto) con parte interna chiara (bianca in genere) rivolta verso il viso e lato flessibile verso l'alto che dovrà modellare il naso. Separare i lembi in modo da permettere una forma a conchiglia senza pieghe. Posizionare la mascherina sul viso avendo cura di coprire bocca e naso, di farla aderire bene al volto e provvedere a stringere i lacci.
3. Sempre: Proteggere, Durante l'impiego non toccare la mascherina con mani o guanti Piccoli aggiustamenti possono essere eseguiti toccando i lacci con le mani pulite (lavate bene). Usare la mascherina chirurgica solo per il tempo massimo previsto. Sostituire la mascherina se viene tolta nell'ambiente contaminato o per intasamento rilevabile dall'affaticamento respiratorio, se è umida/bagnata o se è danneggiata.
4. Infine: Osservare. Fare attenzione. Togliere la maschera chirurgica con la mani pulite evitando di toccare la parte anteriore, ma rimuovendola dalla nuca. Posizionare la mascherina in un contenitore chiuso per questa tipologia di rifiuti. Lavarsi nuovamente le mani.

Istruzione operativa per indossare per indossare i facciali filtranti
La metodologia da adottare prevede 4 azioni principali
1) Controllare - 2) Indossare - 3) Proteggere- 4) Osservare.
1. Prima: Controllare. Lavarsi bene le mani; leggere e comprendere le istruzioni della nota informativa; Per una buona protezione il volto deve essere ben rasato di barba e baffi. Controllare che la mascherina sia integra, nuova e non abbia evidenti difetti (tessuto, lacciuoli, lato flessibile, ecc.).
2 Poi: Indossare. Orientare correttamente il FF (interno/esterno e sopra/sotto) con lo stringinaso verso l'alto. Per facciali filtranti con elastici regolabili allungare gli elastici in modo da permetter un loro corretto posizionamento. Posizionare il facciale sotto il mento in modo da coprire bocca e naso. Porre l'elastico inferiore dietro la nuca sotto le orecchie e l'elastico superiore sulla testa e sopra le orecchie. Regolare la tensione avendo cura di tirare gli elastici regolabili in modo da far aderire perfettamente la maschera al volto tirando prima quello superiore e poi quello inferiore. Adattare lo stringinaso in modo da assicurare la tenuta. Verificare la tenuta nel modo seguente: Porre le mani (lavate e pulite) sul facciale ed inspirare profondamente (con buona tenuta il facciale filtrante si contrae leggermente verso l'interno). Se si osservano perdite d'aria tra il facciale filtrante il viso, aggiustare meglio il facciale al volto, stringendo lo stringinaso e tirando gli elastici
3. Sempre: Proteggere. Durante l'impiego non toccare il facciale filtrante con mani o guanti Piccoli aggiustamenti possono essere eseguiti toccando i lacci con le mani pulite (lavate bene). Usare il facciale filtrante solo per il tempo massimo previsto. Sostituire il facciale filtrante se viene rimosso nell'ambiente contaminato o per intasamento rilevabile dall'affaticamento respiratorio, se è umido/bagnato o se è danneggiato.
4. Infine: Osservare. Fare attenzione. Togliere il facciale filtrante con la mani pulite evitando di toccare la parte anteriore e rimuovendolo dalla nuca. Posizionare il facciale filtrante in un contenitore chiuso per questa tipologia di rifiuti. Lavarsi nuovamente le mani.

Allegato VIII - Guanti
I guanti monouso non possono essere lavati e reimpiegati dopo l'uso, generalmente si presentano in materiale diversi: vinile, nitrile, lattice.
I guanti in lattice possono comportare effetti indesiderati ed a volte pericolosi in alcune persone particolarmente sensibili. Come noto, l'allergia al lattice può manifestarsi in un soggetto in forma di rash cutaneo presso la sede di contatto, come rinite allergica o attraverso manifestazioni anche più gravi, su tutte lo shock anafilattico. Un uso continuativo potrebbe determinare quindi processi di sensibilizzazione da contatto. A meno di particolari necessità sono da preferire quindi gli altri materiali.
Per la prevenzione da contagio in ambienti non sanitari e nei quali non è necessario garantire la sterilità, non vi sono particolari specifiche tecniche impiegando materiali polimerici di questa tipologia, come il vinile, il PVC e soprattutto il nitrile.
Le condizioni da ricercare sono l'impermeabilità, l'elasticità, la resistenza meccanica, la sensibilità e l'ergonomia e naturalmente la taglia adatta. Da verificare inoltre sempre la necessità ed eventualmente una procedura specifica a seconda dei casi, dell'impiego di due paia di guanti uno sopra l'altro.
È importante far presente che un uso non corretto dei guanti potrebbe costituire un elemento di rischio aggiuntivo. Infatti i guanti devono essere rimossi secondo una specifica procedura nelle aree a rischio e non devono essere portati al di fuori di tali aree innescando in questo modo fenomeni di contaminazione crociata e aumentando la possibilità di diffusione del contagio.
I guanti devono essere sempre rimossi correttamente alla conclusione di un'operazione o quando si abbandona un'area o una postazione. I guanti quindi vanno cambianti molto frequentemente.
In alcuni casi è possibile impiegare la soluzione di gel igienizzante per le mani anche sui guanti indossati se vi sono particolari operazioni da compiere.
Per togliere i guanti devo sfilarli senza toccare la parte esterna con le mani e una volta rimossi vanno inseriti nel contenitore per rifiuti chiuso e appositamente destinato e segnalato.
Successivamente vanno lavate molto bene le mani. Da ricordare che questi guanti sono in materiale polimerico combustibile e dovranno depositati e impiegati tenendo conto di questo rischio specifico. Quindi operazioni con fiamma libera, con sorgenti di calore o proiezioni di scintille non potranno essere effettuate con questa tipologia di guanti.

Istruzione operativa per indossare i guanti
I passaggi da seguire per indossare i guanti in modo corretto
- indossare i guanti con mani asciutte e pulite
- evitare gioielli e unghie lunghe
- togliere i guanti se sono danneggiati
- non immergere le mani in prodotti altamente chimici con guanti monouso (utilizzare un guanto riutilizzabile adatto con la manichetta lunga)
- buttare via i guanti e lavare le mani

Istruzione operativa per togliere i guanti