Regione Lombardia
ATS Brescia
DIREZIONE SANITARIA
DIPARTIMENTO DI IGIENE E PREVENZIONE SANITARIA
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO

22 luglio 2020, prot. n. 0061627/20

Rischio da esposizione a temperature severe nei lavori all'aperto in estate.
 

Come ogni anno, Regione Lombardia ha fornito le indicazioni per la gestione di emergenze in caso di elevate temperature ambientali, rivolte anche alle attività lavorative a intensa attività fisica all'aperto.
Per l'estate 2020 che potrebbe essere particolarmente calda e secca, in ragione dell'epidemia COVID-19 e della possibile evoluzione del quadro epidemiologico, l'attività di prevenzione dovrà essere particolarmente attenta.
I lavoratori di taluni settori produttivi (es. edilizia, cantieristica stradale, agricoltura, ecc.) possono essere esposti a temperature ambientali elevate e quindi maggiormente a rischio di effetti negativi per la salute.
Inoltre in generale per tutti, ma in particolare per questi lavoratori, fino al permanere dell'obbligo di utilizzo della mascherina nello svolgimento dell'attività lavorativa, secondo le indicazioni nelle Ordinanze Regionali, nella adozione delle misure di prevenzione per il rischio da esposizione a temperature severe, dovrà essere considerato l'aggravio fisico dovuto all'utilizzo del predetto dispositivo.
La nostra ATS ha sviluppato un apposito Piano (allegato 1) individuando le misure preventive rivolte al target di popolazione più a rischio, reperibile sul sito web www.ats-brescia.it (percorso: Cittadini > Prevenzione salute > Piano Caldo), unitamente ai bollettini meteorologici del Ministero della Salute (relativi alla città di Brescia) e a quelli di ARPA Lombardia (relativi al restante territorio).
Ai Medici Competenti e ai Componenti del sistema aziendale della prevenzione sono rivolte le raccomandazioni contenute nella presente nota.
Il Datore di Lavoro, ai sensi dell'art. 181 del D.Lgs 81/08, deve valutare il rischio legato ai fattori microclimatici, in particolare ai lavori all'aperto in condizioni di caldo severo. Nei periodi in cui si prevede caldo intenso la prima e più importante cosa da fare ogni giorno è verificare le previsioni e le condizioni meteorologiche, al fine di valutare il rischio.
Occorre tener presente che il rischio è sempre più elevato quando il fisico non ha avuto il tempo di acclimatarsi al caldo; l'acclimatamento completo richiede dagli 8 ai 12 giorni e scompare dopo 8 giorni. È quindi evidente che il rischio è più elevato nel caso di “ondate di calore” (condizione di elevato rischio che perdura per tre o più giorni consecutivi), soprattutto quando queste si verificano a fine primavera o all'inizio dell'estate.
La valutazione del rischio deve indicare le misure preventive e protettive da adottare, in particolare:
• Procedurali che individuino i criteri per definire l'entità del rischio quotidianamente;
• Organizzative:
- programmare il lavoro fisico più pesante nelle ore più fresche;
- organizzare il lavoro in modo che si lavori sempre nelle zone meno esposte al sole;
- aumentare il numero delle pause di recupero in aree confortevoli (le pause avranno durata variabile in rapporto all'intensità del caldo e dello sforzo fisico e devono essere rispettate e non lasciate alla libera scelta del lavoratore);
- predisporre una rotazione dei lavoratori sulle mansioni più gravose;
- evitare lavori isolati per consentire un eventuale primo soccorso il più rapido possibile e una sorveglianza reciproca.
Per il rispetto di tutte queste misure si richiama il ruolo del preposto/capocantiere che deve organizzare il lavoro secondo le indicazioni e vigilarne la loro osservazione.
• Tecniche:
- indossare indumenti protettivi leggeri, di colore chiari e in tessuto traspirante;
- indossare copricapo possibilmente a tesa larga;
- mettere a disposizione quantitativi sufficienti di acqua fresca preferibilmente con integratori salini. È importante consumare acqua prima di avvertire la sete e frequentemente durante il turno di lavoro, evitando in generale le bevande ghiacciate;
- evitare pasti abbondanti, promuovendo l'introduzione di frutta e verdura.
Sulla base di quanto sopra esposto si evince che in tutte le lavorazioni in cui è stato valutato un rischio di stress da calore è sempre obbligatoria la sorveglianza sanitaria mirata alla scrupolosa valutazione della presenza di eventuali fattori di rischio individuali quali:
- obesità;
- abituale consumo di alcoolici;
- uso di farmaci che alterano l'equilibrio idro-salino o diminuiscono la capacità di sudorazione;
- malattie a carico dell'apparato cardiocircolatorio e renali;
- ipertensione arteriosa;
- patologie dismetaboliche quali il diabete
Infine, emerge che è altrettanto obbligatorio e necessario fornire ai lavoratori una corretta formazione e informazione sul rischio, sui possibili danni e sulla loro gravità, sui segni e sintomi di allarme (cute calda e arrossata, sete intensa, sensazione di debolezza, crampi muscolari, nausea e vomito, vertigini, convulsioni, stato confusionale fino alla perdita di coscienza), sulle misure di prevenzione e protezione adottate e sui comportamenti di salvaguardia da tenere.
A tal fine si ritrasmette l'opuscolo informativo contenente i consigli specificatamente rivolti ai lavoratori (allegato 2), anche consultabile nella stessa pagina del sito web di ATS sopracitata.

Cordiali saluti.

Allegati
- Decreto DG n. 326 del 16.07.2020
- Opuscolo informativo “Guida breve per i lavoratori”