Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
SEGRETARIATO GENERALE
Servizio I
Alle OO.SS.
FP CGIL
CISL FP
UIL.PA
FLP BAC
Federazione Confsal UNSA beni culturali
USB Mibact
Confintesa beni culturali
Al Direttore generale Organizzazione
Alle Direzioni Generali centrali
Ai Segretariati regionali e, per conoscenza:
All'Ufficio di Gabinetto
Al Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D'Andrea
Oggetto: Nota unitaria - segnalazione in merito all'applicazione della normativa in materia di lavoro agile.
Si fa riferimento alla nota del 6 novembre 2020 (all. 1), con la quale le OO.SS. Confederali hanno rappresentato talune criticità in merito all' applicazione sul territorio nazionale della normativa vigente in materia di lavoro agile.
Al riguardo, si rappresenta che, in considerazione delle nuove misure adottate dal Governo per contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, questo Segretariato generale, con circolare n. 57 del 04/11/2020, successivamente integrata con circolare n. 59 del 05/11/2020, ha trasmesso, agli Uffici centrali e periferici dell'Amministrazione ai fini degli adempimenti di competenza, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020, evidenziando le disposizioni in materia di lavoro agile ivi previste.
Di recente, inoltre, la Direzione generale Organizzazione, con circolare n. 289 del 3 novembre 2020, ha pubblicato il Protocollo d'intesa sottoscritto, in data 27 ottobre 2020, tra l'Amministrazione e le Organizzazioni sindacali ed avente ad oggetto la regolamentazione del lavoro agile presso il Mibact (cfr. art. 4) Attività esercitabili in forma di smart working) alla luce del quadro normativo vigente in materia di gestione dello stato pandemico, così come recentemente aggiornato, fra l'altro, dal decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 19 ottobre 2020.
Ciò posto, in considerazione di quanto rappresentato dalle Organizzazioni sindacali, si rileva l'esigenza di un ricorso coordinato alle disposizioni normative e organizzative sopra richiamate, secondo criteri di proporzionalità e adeguatezza che tengano conto, sui diversi territori, dell'evolversi della situazione epidemiologica in atto e dei relativi “scenari”.
Si invitano, pertanto, le Direzioni generali centrali, nell'esercizio dei poteri di direzione, indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti degli Istituti da esse dipendenti a verificare e monitorare, unitamente alla Direzione generale Organizzazione per quanto di specifica competenza, la corretta e concreta applicazione delle disposizioni sopra indicate.
IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Salvatore Nastasi
SALVATORE NASTASI
Roma, 6 novembre2020
Alla c.a.
Segretario Generale del MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi
Consigliere per il Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea
Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone
Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano
Direttore Generale Musei
Prof. Massimo Osanna
Oggetto: Protocollo sullo smart working–segnalazione disapplicazione e richiesta di indicazioni uniformi
Egregi,
a seguito della pubblicazione del Protocollo sullo smart working e dell’ultimo DPCM che ripristina la chiusura dei luoghi della cultura afferenti al nostro Ministero ci sono pervenuti atti unilaterali da parte di taluni dirigenti che intendono, in spregio alla normativa vigente, deliberatamente penalizzare numerosi lavoratori in particolare la categoria degli AFAV ed Operatori alla vigilanza, i quali sarebbero chiamati a stare in presenza (ben oltre i turni di presidio assegnati a ciascun lavoratore a sito chiuso) senza alcun comprensibile motivo o verrebbero obbligati a fruire delle ferie residue.
Ci pare di capire che la ratio alla base di tali atti sia un discrimine legato all’inquadramento giuridico di questa parte del personale –che pure ha la possibilità di svolgere da remoto parte delle attività previste dalla corposissima declaratoria professionale –in netto contrasto con il principio generale di tutela della salute pubblica.
In tale ottica,non soltanto gli AFAV e gli Operatori alla vigilanza,rischiano quanto gli altri ma addirittura più delle altre categorie; in talune regioni, infatti, i lavoratori vengono da altri comuni e altre province rispetto alla sede di servizio, utilizzando necessariamente i trasporti pubblici, considerata fonte primaria di diffusione del contagio.
Appare necessario inoltre un attento monitoraggio sulla situazione degli Uffici situati nelle cosiddette “zone rosse”, in particolare per quel che riguarda la necessità di aumentare in modo consistente la percentuale del personale collocabile in lavoro agile, necessità che non risulta sia stata recepita in gran parte di questi luoghi di lavoro.
Tutto ciò premesso, si chiede a codesta Amministrazione di voler diramare indicazioni uniformi agli Istituti, con interventi immediati sulle singole situazioni segnalate con note a firma delle OO.SS. Territoriali,onde evitare discriminazioni e conflitti, oltre che per ribadire il rispetto dei diritti contrattuali.
In attesa di cortese urgente riscontro porgiamo cordiali saluti.
FP CGIL |
CISL FP Giuseppe Nolè Valentina Di Stefano |
UIL PA Federico Trastulli |