Categoria: Normativa regionale
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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Ordinanza contingibile e urgente 16 gennaio 2021, n. 2/2021/PC
Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.

Il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Visti gli articoli 32, 117, comma 2 lettera q) e 118 della Costituzione;
Visto l’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, del 29 luglio 2020, del 7 ottobre 2020 e del 14 gennaio 2021 con le quali è stato dichiarato e prorogato, fino al 30 aprile 2021, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
Vista l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 630 del 3 febbraio 2020, recante “Primi interventi urgenti di Protezione Civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”;
Visto il decreto del Capo del Dipartimento della protezione Civile n. 572 del 22 febbraio 2020 con il quale il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia viene nominato soggetto attuatore ai sensi dell’articolo 1, comma 1, dell’ordinanza del capo del Dipartimento di Protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020;
Visto il decreto legge 25 marzo 2020, n. 19 (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19);
Visto il decreto legge 16 maggio 2020, n. 33 (Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID - 19);
Visto il decreto legge del 7 ottobre 2020 n. 125 (Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020), ed in particolare l’articolo 1, comma 2, lettera a), che nel modificare l’articolo 1, comma 16, del decreto legge 16 maggio 2020, n. 33, riconosce alle Regioni la facoltà di introdurre misure “restrittive rispetto a quelle disposte ai sensi dell’articolo 2, ovvero, nei soli casi e nel rispetto dei criteri previsti dai citati decreti e d’intesa con il Ministro della salute, anche ampliative”;
Visto il decreto legge 2 dicembre 2020, n. 158 (Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19);
Vista l’intesa sancita in Conferenza Unificata del 23 dicembre 2020 sul Documento “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021”;
Visto il decreto -legge 14 gennaio 2021, n. 2 (Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021);
Visto il DPCM del 14 gennaio 2021 recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante: «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19» e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante: «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19», nonché del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante: «Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19»;
Visto in particolare l’articolo 1, comma 10, lettera s), del richiamato DPCM 14 gennaio 2021 che, fra l’altro, prevede che le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l'attività didattica in presenza;
Vista l’Ordinanza del Ministro della salute del 16 gennaio 2021 che stabilisce che alle Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta si applicano le misure di cui all’articolo 2 del DPCM dd. 14 gennaio 2021 (cosiddetta Zona Arancione);
Preso atto delle indicazioni del mondo scientifico secondo le quali attualmente gli unici strumenti di prevenzione del contagio del virus rimangono l’igiene delle mani, il corretto utilizzo dei DPI e il distanziamento fisico;
Considerato che la Task-Force della Direzione centrale salute, incaricata del monitoraggio epidemiologico della Pandemia COVID nella Regione Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato nella prima settimana del mese di gennaio 2021, 5 tipi di evidenze che proiettano per lo stesso mese di gennaio un peggioramento negli indici di infezione e un’allerta sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Regionale:
Evidenza 1
Come dettagliato nell’Allegato 1 (SINTESI_Report_ISS_AGGsettimana1_2021_ultime 3 settimane.xlsx) e nell’Allegato 2 (Report 34 dell’Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità - Cabina di Regia ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020), i dati della settimana 28/12/2020-3/1/2021 mostrano un aumento:
- Tamponi positivi / Totale di tamponi
- Tamponi positivi nel setting territoriale / Totale di tamponi nel setting territoriale
- Tamponi positivi nel setting ospedaliero/PS / Totale di tamponi nel setting ospedaliero/PS
- Numero di casi riportati alla protezione civile negli ultimi 14 giorni
- Numero di casi per data prelievo riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno
- Numero di focolai di trasmissione attivi nella settimana di riferimento
- Numero di nuovi focolai di trasmissione nella settimana di riferimento
- Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a
catene di trasmissione note
- Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti
COVID-19
- Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.
Evidenza 2
Un’analisi dettagliata per età della percentuale dei nuovi tamponi positivi sul totale dei tamponi eseguiti tra soggetti suscettibili (Allegato 3), mostra per la settimana 28/12/2020¬3/1/2021 una percentuale più elevata, eccetto che per gli ultra settantenni, nella classe di età 10¬19 anni (17.6%).
Evidenza 3
Il report dell’Istituto Superiore di Sanità intitolato Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di SARS-CoV-2: la situazione in Italia Versione del 30 dicembre 2020 (Allegato 4), mostra in Figura 10 (Pagina 12) una sostanziale flessione dell’incidenza nella classe di età 14-18 in Friuli Venezia Giulia e in gran parte del Nord Italia coincidente con l’introduzione della Didattica a Distanza (DAD) per le scuole superiori di secondo grado (3 Novembre 2021) e contemporaneamente un continuo aumento dei focolai scolastici tra settembre e il 13/12/2020 in Friuli Venezia Giulia (Tabella 2, Pagina 16).
Evidenza 4
Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha prodotto nella prima settimana di gennaio una pubblicazione scientifica intitolata Retrospective analysis of the Italian exit strategy from COVID-19 lockdown. Primo autore Marziano V. (referenza: PNAS 2021 Vol. 118 No. 4 e2019617118 https://doi.org/10.1073/pnas.2019617118) che conclude che una riapertura prematura delle scuole superiori comporterebbe uno sproporzionato aumento del tasso di ospedalizzazione (Allegato 5).
Evidenza 5
Infine proprio a seguito del peggioramento degli indicatori di monitoraggio lo stesso Report 34 dell’Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità - Cabina di Regia ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020, ha per la prima volta dall’estate alzato a seguito dei dati COVID della settimana 28/12/2020-3/1/2021 la Classificazione complessiva del rischio a livello Alto per la Regione Friuli Venezia Giulia. (Allegato 2, Pagina 11).
Preso atto che dalle ultime analisi epidemiologiche elaborate dalla Direzione Centrale Salute, Politiche sociali e Disabilità si registra un incremento nei valori degli indicatori di allerta quali: ultimo valore di Rt disponibile passato da 0.91 a 0,94; numero di nuovi casi settimanali passati da 3634 a 4932 nella settimana 4 -10 gennaio 2021; tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva passato dal 36% (04/01) al 39% (12/01); tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19 passato dal 52% (04/01)) al 53% (12/01);
Valutato in particolare che i nuovi casi confermati negli ultimi tre mesi sono stati 47.247, dimostrando che la diffusione del virus è via via aumentata in ottobre e novembre, è rimasta sostenuta per le prime tre settimane di dicembre ed è ulteriormente aumentata negli ultimi giorni, con forte sovraccarico delle strutture ospedaliere e di ogni attività del Sistema Sanitario Regionale;
Considerato, per quanto riguarda il diritto allo studio nelle scuole secondarie di secondo grado, che: - le 69 scuole di istruzione secondaria di secondo grado del FVG (56 scuole statali e 13 scuole paritarie), dopo l’inizio delle attività didattiche in presenza (16 settembre 2020), hanno lamentato l’incertezza e il susseguirsi di notizie poi smentite e di bozze di documenti continuamente modificati sulle sospensioni e sulla ripresa delle attività didattiche in presenza e a distanza, che hanno turbato la certezza della continuità didattica di cui un’organizzazione complessa come quella della scuola ha bisogno per poter portare a termine le attività programmate;
- fin dalla prima settimana dall’inizio delle lezioni la sospensione dell'attività didattica in presenza a causa di accertati casi di COVID 19 all’interno delle classi ha riguardato 327 alunni, con un trend in continuo crescendo;
- le continue modifiche dell’organizzazione degli orari delle lezioni nel primo quadrimestre che sono state imposte ai 51.000 studenti delle scuole secondarie di secondo grado nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/21 dal DPCM del 24 ottobre, dal DPCM del 3 novembre, dal DPCM del 3 dicembre ed ora dal DPCM del 14 gennaio 2021, hanno determinato proteste con motivazioni contrapposte da parte di studenti e famiglie, mentre i dirigenti scolastici attendono una cornice di indicazioni stabili per evitare di destabilizzare docenti, genitori e studenti evitando il ricorso a soluzioni organizzative provvisorie e parziali;
- le scuole secondarie di secondo grado del FVG sono quelle che hanno beneficiato dei maggiori finanziamenti statali e regionali finalizzati a fornire in comodato d’uso agli studenti il maggior numero di dispositivi digitali per la didattica a distanza: l’Amministrazione regionale ha erogato un finanziamento di oltre euro 700.000 nel 2020 e ha previsto uno stanziamento ulteriore di euro 500.000 nel 2021 per sostenere la didattica a distanza mediante l’acquisto di dispositivi digitali da concedere in comodato gratuito a favore degli alunni che si trovano in maggiore difficoltà e per l’acquisto di ulteriori dispositivi da parte delle scuole che favoriscono la realizzazione della didattica digitale integrata. Tali finanziamenti sono complementari a quello del Ministero dell’istruzione, che con DM 186/2020 ha ripartito le risorse nazionali previste all’articolo 120 del DL 18/2020 assegnando alle scuole statali della Regione FVG 1.570.000 euro;
- il 27 ottobre u.s. è stato avviato dall’USR FVG un monitoraggio, d’intesa con la Regione, finalizzato ad acquisire le informazioni sul fabbisogno di dotazioni informatiche e di connettività degli istituti scolastici di istruzione secondaria di secondo grado e dei relativi studenti. La rilevazione si era resa necessaria in considerazione dell’obbligo previsto dal DPCM del 24 ottobre 2020 di svolgere la Didattica Digitale Integrata per il 75% delle attività, portato, in un momento successivo alla rilevazione stessa, con il DPCM del 3 novembre del 2020, al 100 per cento delle attività; sulla base dei dati acquisiti, la Regione ha messo a disposizione delle scuole mezzo milione di euro per la fornitura di dispositivi digitali per la didattica digitale integrata, quale intervento complementare rispetto ai precedenti;
- dal suddetto monitoraggio è emerso che i dirigenti scolastici, nell’ambito dello spazio di autonomia consentito dal DPCM del 3 novembre, hanno deciso di consentire agli studenti la frequenza delle lezioni in presenza qualora non possano connettersi dalle loro abitazioni, evitando così di privare del diritto allo studio i pochi studenti (complessivamente 4.593 su 51.000) che non dispongono di connettività nelle loro abitazioni;
- il DPCM del 3 novembre 2020, ha previsto infatti che, nonostante l’obbligo per le scuole secondarie di secondo grado di svolgere la didattica digitale integrata al 100 per cento delle attività, la frequenza scolastica in classe debba essere assicurata indistintamente a tutti gli studenti per l’utilizzo dei laboratori e agli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali, tra cui vanno ricompresi anche gli studenti con difficoltà di apprendimento, per garantire il rapporto educativo con il personale docente;
- il 2 novembre 2020 il Ministro dell’Istruzione ha firmato il nuovo decreto che assegna alle scuole 85 milioni di euro per la didattica digitale integrata stanziati dal ‘Decreto Ristori’ nel Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 2020: i fondi serviranno agli Istituti scolastici per l’acquisto di ulteriori dispositivi digitali e strumenti per le connessioni da fornire in comodato d’uso agli studenti meno abbienti. Questo stanziamento ha consentito alle scuole l’acquisto a livello nazionale di oltre 200.000 nuovi dispositivi e oltre 100.000 connessioni; al FVG sono stati assegnati ulteriori 1.597.160,68 euro;
- nei mesi precedenti tutte le Istituzioni hanno investito sul digitale a scuola con interventi che resteranno in dotazione alle scuole stesse, anche attraverso la formazione del personale;
- in particolare, con i finanziamenti assegnati da marzo, sono stati 432.330 i dispositivi acquistati e oltre 100.000 le connessioni. Ulteriori strumenti saranno resi disponibili attraverso specifici avvisi a valere sulle risorse PON che consentiranno il noleggio di supporti didattici digitali per questo anno scolastico e grazie anche a un decreto da 3,6 milioni, firmato il 27 ottobre dal Ministro dell’Istruzione, che garantirà la connessione e, quindi, la didattica digitale integrata, a studentesse e studenti delle scuole di secondo grado che ne sono ancora privi. Si ricorda, infine, che le scuole hanno acquistato device e tecnologie anche con i 331 milioni di euro erogati direttamente agli Istituti per la ripartenza di settembre;
- nella Nota del Ministero dell’Istruzione prot. 11943 del 26 ottobre 2020, sono state fornite indicazioni che confermano la validità del nuovo modello di didattica digitale integrata ai fini del diritto allo studio per gli studenti del secondo ciclo : <<Il dirigente scolastico, in piena adesione agli obiettivi di garanzia del diritto allo studio individuati costituzionalmente, organizza le prestazioni rese in didattica digitale integrata tenendo conto della natura delle attività svolte dal docente, in coerenza con la programmazione delle attività didattiche declinata a suo tempo dai competenti dipartimenti in seno al Collegio dei docenti, con gli orari delle lezioni settimanali e con gli impegni stabiliti in sede di approvazione del piano delle attività scolastiche per tutto il personale, intervenendo, ove necessario, al fine di offrire strumenti, motivazione, supporto organizzativo e metodologico ai docenti, impegnati in una nuova forma di erogazione dell’attività lavorativa>>; <<Fino al perdurare dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri, dovuto al diffondersi del virus COVID-19, l’attività didattica sarà effettuata a distanza attraverso la modalità di didattica digitale integrata, (di seguito DDI) in forma complementare o in forma esclusiva qualora dovesse disporsi la sospensione dell’attività didattica in presenza, al fine di garantire la continuità del diritto>>;
Considerato, altresì, l’impatto che la movimentazione, sia pure alternata, di circa 26.000 studenti al giorno potrebbe avere sull’indice RT;
Ritenuta la necessità di consentire alle istituzioni scolastiche interessate di rimodulare l’erogazione della didattica alla luce delle sopravvenute indicazioni previste dal DPCM 14 gennaio 2021;
Ritenuto comunque di dovere, allo stato attuale, osservare il principio di massima precauzione a tutela dell’interesse pubblico, da ritenersi prevalente, della salute collettiva;
Ritenuto, quindi, alla luce dei dati sopra richiamati, che l’immediata riapertura delle scuole superiori comporterebbe il più che probabile rischio di un aumento di contagi in una fascia di età caratterizzata spesso da asintomaticità;
Rilevato che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in base al Report settimanale del Ministero della salute e dell’Istituto Superiore di Sanità sul monitoraggio del contagio, è definita, alla data del 16 gennaio, avere il trend settimanale dei casi di contagio in aumento ed è valutata tra le regioni la cui fascia di rischio è definita oggi di impatto “alta”;
Visto che sulla base dei dati forniti in data 16 gennaio 2021 dalla Protezione civile regionale la situazione del contagio da SARS - CoV-2, registra 682 ricoverati ospedalieri positivi in area medica oltre a 66 ricoveri in terapia intensiva su una disponibilità complessiva di 175 posti letto di terapia intensiva, con conseguente rischio di aumento del carico ospedaliero;
Considerata la maggiore autonomia degli studenti delle scuole secondarie superiori nella gestione della didattica digitale integrata e il minor impatto che la scelta di tale modalità didattica per gli studenti del secondo ciclo di istruzione ha sull’organizzazione familiare rispetto agli studenti del primo ciclo di istruzione;
Considerato che le misure fin qui adottate a livello statale e regionale non hanno determinato il contenimento del contagio in misura tale da consentire l’espletamento del servizio scolastico secondo le regole fissate nel DPCM 14 gennaio 2021;
Ritenuto quindi di disporre sull’intero territorio regionale la sospensione in presenza di tutte le attività scolastiche secondarie di II grado, statali e paritarie, e delle istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale con ricorso alla didattica a distanza, rimettendo in capo alle Autorità scolastiche la rimodulazione delle stesse e mantenendo le misure organizzative adottate nella loro autonomia dopo l’entrata in vigore del DPCM del 14 gennaio 2021;
Evidenziato che, così come organizzata e come evolutasi nel corso degli ultimi mesi in virtù della crescita tecnologica e della crescita esponenziale dei dispositivi messi a disposizioni di scuole e studenti, la modalità della didattica a distanza consente di salvaguardare efficacemente il diritto all'istruzione in attesa che il miglioramento della situazione pandemica permetta un ritorno alle modalità ordinarie, che comunque sia non dovranno disperdere il patrimonio tecnologico ed esperienziale acquisito in questi mesi quale miglioramento e ammodernamento del sistema dell'istruzione nazionale;
Rilevato che resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori strutturati e attrezzati non fruibili da remoto, o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell'istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall'ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on-line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata;
Ritenuto, altresì, che l’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l'infanzia, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione continui a svolgersi integralmente in presenza come da precedenti disposizioni;
Visto che, secondo l’OMS, la decisione di chiudere (completamente o parzialmente) o riaprire le scuole, dovrebbe essere guidata da un approccio basato sulla valutazione del rischio, per massimizzare i benefici in termini di didattica, benessere e salute per gli studenti e il personale e allo stesso tempo essere in grado di prevenire nuove ondate dell’epidemia di COVID-19 e la decisione sull’apertura dovrebbe basarsi sull’epidemiologia del COVID-19 a livello locale, che in Friuli Venezia Giulia appare al momento in aumento, con rischio elevato di saturazione del Servizio Sanitario;
Ritenuto altresì di confermare, in relazione a quanto sopra, l’attuale articolazione dei servizi di trasporto pubblico locale, ferme restando eventuali rimodulazioni determinate dall’andamento della domanda, rinviando alla ripresa dell’attività didattica in presenza degli istituti secondari di II grado, statali e paritari, e delle istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale il correlato potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico locale mediante l’attivazione dei servizi aggiuntivi previsti dai documenti operativi delle Prefetture di cui l’articolo 1, comma 10, lettera s), del DPCM 14 gennaio 2021;
Acquisito il parere della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità del 16 gennaio 2021;
 

ORDINA

1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-CoV-2, dal 18 gennaio 2021 e fino al giorno 31 gennaio 2021 su tutto il territorio regionale si applicano le seguenti misure:
a) le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, e le istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale, adottano forme flessibili nell'organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata, mantenendo le misure organizzative adottate nella loro autonomia dopo l’entrata in vigore del DPCM del 3 novembre 2020;
b) resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori strutturati e attrezzati non fruibili da remoto o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell'istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall'ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on-line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
2. È confermata fino al 31 gennaio 2021 compreso, in relazione a quanto disposto al punto 1, l’attuale articolazione dei servizi di trasporto pubblico locale, ferme restando eventuali rimodulazioni determinate dall’andamento della domanda, rinviando alla ripresa dell’attività didattica in presenza degli istituti secondari di II grado, statali e paritari, e delle istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale il correlato potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico locale mediante l’attivazione dei servizi aggiuntivi previsti dai documenti operativi delle Prefetture di cui l’articolo 1, comma 10, lettera s), del DPCM 14 gennaio 2021.
La presente ordinanza è pubblicata sul sito istituzionale della Protezione Civile e della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge.
La presente ordinanza viene trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, ai Prefetti, ai Sindaci dei Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia e all’Ufficio scolastico regionale.
Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

Trieste - Palmanova, 16 gennaio 2021.
 

IL PRESIDENTE
della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
f.to dott. Massimiliano FEDRIGA