Categoria: Documentazione sindacale
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ANMA – Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti

VACCINAZIONI IN AZIENDA? ADELANTE CON JUICIO!
 

La vaccinazione anti COVID-19/SARS-CoV-2 per i lavoratori, direttamente nelle Aziende e fatta tramite o con la collaborazione del Medico Competente: è questo il tema che sui giornali si affaccia insistentemente, che esponenti di Associazioni di Categoria danno per assodato ed esponenti del Governo dichiarano di aver già disegnato.
Non sappiamo cosa decideranno i nuovi vertici designati: lasceranno questo progetto come possibilità? Precetteranno i MC?
Abbiamo scritto pochi giorni fa:
Sul piano della legittimità sottolineiamo che la vaccinazione in ambito aziendale, pur se fosse affidata completamente ai Medici Competenti, avrebbe comunque rilievo di sanità pubblica e non di prevenzione negli ambienti di lavoro. La responsabilità dell’intero processo deve rimanere in capo all’Autorità Sanitaria che promuove le vaccinazioni sull’intero territorio nazionale Nota Anma del 15 febbraio 2021
Avevamo chiesto che, nel caso si volesse prevedere un progetto di questo tipo, non fosse calato sulle teste dei MC, come troppe volte accade.
Regione Lombardia e Regione Veneto, su sollecitazione di Confindustria e per evidente interesse delle stesse Regioni di ampliare la platea di cittadini vaccinati, hanno chiesto ad ANMA un parere ed una collaborazione per disegnare questa proposta.
È evidente che come Associazione scientifica e professionale non possiamo assumere impegni tipici di Rappresentanza di Categoria, ma la nostra esperienza di ‘medici inseriti nel contesto aziendale’ ci abilita a sottolineare dei punti qualificanti per chi volesse o dovesse cimentarsi in questa avventura.
Abbiamo portato alla luce le criticità e abbiamo evidenziato dei “paletti” di cui tutti devono essere consapevoli: qualsiasi progetto di vaccinazione in Azienda non può offrire meno garanzie sanitarie, di sicurezza, di copertura delle responsabilità rispetto alle aree vaccinali pubbliche.
È altresì ragionevole che i protocolli proposti siano preliminarmente sperimentati in alcune realtà lavorative, fortemente motivate, per verificarne la fattibilità e suggerire miglioramenti. Le Regioni Lombardia e Veneto con diverse formule dovrebbero andare in questa direzione.
L’attività vaccinale in azienda non rientra nei compiti precipui e tipici del MC e trova una sua legittimità solo per il periodo pandemico, come responsabile atto di collaborazione e di sostegno alle gravi necessità di Sanità Pubblica. Per questo il Medico Competente deve poter partecipare alla vaccinazione volontariamente, senza alcun obbligo diretto o indiretto. Il termine volontariamente non ha in questo caso una accezione superficiale, ma di valutazione da parte del MC (e della sua Azienda) della sussistenza delle condizioni per implementare questa attività.
La vaccinazione è un processo, di cui la somministrazione/inoculazione rappresenta solo una parte; la partecipazione del MC può essere a tutto o a parte dell’intero processo. Potrà svolgere con efficacia la fase iniziale della informazione, quella della collaborazione al reclutamento dei lavoratori da vaccinare, dell’esame dei questionari anamnestici, della valutazione di casi dubbi per idoneità alla vaccinazione, fino alla raccolta dei dati di effetti avversi a breve e a lungo termine.
La vaccinazione per le aziende può avvenire con diversi modelli/percorsi:
- effettuazione direttamente nel luogo di lavoro
- effettuazione in aree consorziali fra aziende
- effettuazione nei punti vaccinali definiti dalla Regione con percorsi e Aree dedicate.
Il Medico Competente, collaboratore del Datore di Lavoro, valuterà con l’Impresa il modello fattibile e più utile per l’Azienda.
La vaccinazione anti COVID-19/SARS-CoV-2 effettuata direttamente nei luoghi di lavoro, e comunque al di fuori delle aree vaccinali previste dalle Regioni, rimane circostanza eccezionale e richiede una procedura a garanzia di tutti gli attori in gioco; per questo è necessario limitare le possibilità di questa attività ai soli contesti in possesso dei requisiti.
L’Azienda, aderendo al progetto insieme al MC, valuta come fattibili le condizioni richieste dalla procedura e ne garantisce il rispetto assumendone gli oneri dovuti.


Fonte: anma.it

marzo 2021