PORTS of GENOA
VADO LIGURE SAVONA PRA’ GENOVA
UFFICIO TERRITORIALE DI GENOVA


PORTO DI GENOVA
Relazione Covid su “fase 2” e DPCM 26/04

Considerazioni generali - La sicurezza sanitaria delle attività portuali del comparto commerciale alla luce del DPCM 26/04

Si constata, di massima, l’assenza di significative implicazioni “di sistema portuale” del nuovo Dpcm: il modello operativo/gestionale di “fase 1” ha infatti già garantito la prosecuzione in sicurezza delle attività, come è intendimento della fase 2, prefigurata dal Dpcm.
I. Il modello e misure dell’ente: 1. misure che hanno anticipato i protocolli; 2. diffusione ed esplicazione protocolli; 3. integrazione protocolli con misure specifiche o attuative; 4. diffusione e coinvolgimento delle rappresentanze datoriali, delle OOSS, e diffusione ai singoli operatori; 5. coinvolgimento delle strutture ASL (anche S.C Igiene e Sanità pubblica) ed USMAF; 6. linee e procedure ASL per i casi sospetti; 7. monitoraggio sistematico ispettivo sulla produzione dei protocolli di sicurezza aziendali, sul comitato di sicurezza aziendale, sulle relative ottemperanze. 8. sito AdSP dedicato.
II. Si riterrebbe quindi che detto modello posa rimanere pressoché immutato, salve alcune revisioni di misure o di assetto, di carattere specifico, scaturenti da Dpcm e Protocolli allegati, delle quali si evidenziano le principali nei punti da VII) a XV) (“Introduzioni di specie del DPCM e dei protocolli allegati”).
III. Importante conseguenza di sistema sul “modello” di sicurezza in essere può essere dovuta all’incremento delle operazioni, in virtù della ripresa di varie attività produttive (incluso lo smaltimento di merci in deposito); questo potrà determinare un incremento/addensamento della “popolazione lavorativa”, e della ricettività dell’autotrasporto, dunque un più impegnativo rispetto delle misure di distanziamento lavorativo, di differenziazione orari, di scaglionamento e di decongestionamento di spazi e locali comuni; dette misure, peraltro, costituiscono misure essenziali di cautela, come anche raccomandate da INAIL in proprio documento riferito alla “Fase 2”.
Altri impatti sul sistema portuale, diversi dalla sicurezza sanitaria dei luoghi di lavoro
Riservando la trattazione ai pertinenti ad eventuali Tavoli strategici ed interdirezionali di coordinamento, si evidenziano alcuni temi.
IV. Un tema “di sistema” è quello del possibile impatto conseguente alla ripresa produttiva di vari settori (incluso lo smaltimento di merci in deposito) sui flussi viari e sulla ricettività dei terminal, comunque rallentata dalle misure di sicurezza, nonché sulle procedure dei vari organi deputati al controllo delle merci.
V. Tema in qualche modo analogo: la capacità ricettiva dei terminal, comunque condizionata dalle misure di sicurezza, che possono determinare un rallentamento delle operazioni, in termini di capacità operativa (tema “commerciale” da correlare al precedente punto III).
VI. Una considerazione di sistema riguarda il monitoraggio epidemiologico regionale, da cui può conseguire, in caso di ripresa epidemica, la richiesta al Governo di re-interdizione/limitazione di attività, eventualmente zonizzata.

Introduzioni di specie del DPCM e dei protocolli allegati, integrativi delle misure di sicurezza sanitaria
I Protocolli allegati al DPCM non sono perfettamente coordinati rispetto ai precedenti protocolli del 14 e 20 marzo; i Protocolli allegati n. 8 e 9 al Dpcm non sembra contengano introduzioni innovative. Il Protocollo in allegato 6 al Dpcm è una riedizione letterale di quello del 14/03, con alcune nuove introduzioni. Pertanto le introduzioni specifiche di maggiore interesse, comportanti alcune varianti agli attuali assetti, sono inserite nel Protocollo allegato n. 6 al Dpcm o nel Dpcm stesso. Si declinano dette introduzioni.
VII. Prescrittività dei protocolli allegati al Dpcm (già desumibile in Dpcm del 10/04), in quanto richiamati come condicio di operatività dal Dpcm stesso, con possibile sospensione dell’attività in caso sia constatata la carenza di sicurezza; per inciso, il sistema sanzionatorio è già stato oggetto di interpretazioni/direttive del Ministro dell’interno e della Procura della Repubblica di Genova.
VIII. Monitoraggio generale prefettizio sull’ottemperanza alle misure, mediante vari Organi.
IX. Sanificazione straordinaria, prima della riapertura, per aziende che avessero interrotto l’attività.
X. Statuizione del necessario “raccordo covid” con imprese appaltatrici e “lavoratori esterni”.
XI. Obbligo di mascherine in luoghi confinati.
XII. Informazione mirata sul corretto utilizzo dei DPI da parte delle aziende, che si riterrebbe di particolare rilievo in ordine alle mascherine di varia tipologia.
XIII. Regolazione del reingresso in azienda dei lavoratori ex positivi.
XIV. Disposizioni di specie per lavoratori oltre una certa soglia di età o “fragili”, con accertamenti specifici del medico competente.
XV. Centralità (già richiamata nei precedenti Tavoli) del medico competente aziendale, anche in termini di suggerimento di mezzi diagnostici.

04/05/2020.

Il direttore
dott. A. Calcagno