Memoria per l’audizione del CNEL alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie.
(23 marzo 2023)


Sezione 1 - Quadro generale
Il CNEL è stato convocato per esprimere un parere sulle proposte di legge qui in oggetto, A.C. 373 e A.C. 630. Entrambe sono riferite all'introduzione, all'interno della scuola secondaria, dell'insegnamento in materia di sicurezza sul lavoro (di seguito anche “SSL”).
Le due proposte hanno elementi in comune, tra cui l'oggetto (l’A.C. 373 riguarda la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, l'A.C. 630 si riferisce anche al diritto del lavoro e allo status del lavoratore), la collocazione dell'insegnamento (l'A.C. 373 opera sia sul primo che sul secondo grado della scuola secondaria; l'A.C. 630 sul solo secondo grado della scuola secondaria), i docenti abilitati a svolgere l'insegnamento (l'A.C. 373 individua i docenti delle discipline scientifiche; l'A.C. 630 quelli afferenti alle discipline giuridiche ed economiche), il monte orario (l'A.C. 373 lo individua in un'ora a settimana; l'A.C. 630 in almeno 33 ore annue). In particolare, l'A.C. 373 prevede l'introduzione dell'insegnamento della cultura della sicurezza, finalizzato a rendere consapevoli gli studenti dei potenziali rischi conseguenti a comportamenti errati nei luoghi di lavoro e nella vita domestica e scolastica, nonché a fornire loro la conoscenza e l'addestramento adeguati a riconoscere situazioni di pericolo. L'A.C. 630 detta disposizioni per promuovere la diffusione della cultura del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle istituzioni scolastiche. L'A.C. 373 stabilisce che il Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, introduce l'insegnamento trasversale della cultura della sicurezza nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, stabilendo il monte ore pari a un'ora settimanale, individuata nell'ambito dell'orario settimanale scolastico fissato ai sensi delle disposizioni vigenti, e l'inserimento della conoscenza della cultura della sicurezza all'interno di ciascuna disciplina. L'A.C. 630 stabilisce che nelle scuole secondarie di secondo grado sia introdotto l'insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro, al fine di far acquisire le conoscenze dei diritti costituzionali e delle principali normative che regolano il lavoro. Per ciascun anno di corso, si prevedono almeno 33 ore annuali, da svolgere nell'ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. L'insegnamento viene affidato ai docenti abilitati all'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Per l'A.C. 373 all'individuazione dei docenti si provvede mediante affidamento ai docenti delle discipline scientifiche. Si prevede altresì che tali docenti possano avvalersi dell'ausilio di esperti in possesso di laurea in tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro.

Sezione 2- Buone prassi europee
Secondo le istituzioni europee, l'integrazione della SSL nella scuola primaria e secondaria comporta un inserimento sistematico nelle lezioni scolastiche, affinché la SSL entri idealmente a far parte della vita quotidiana degli allievi, dei genitori e del personale. Se le allieve e gli allievi cominciano a conoscere la salute e la sicurezza sul lavoro quando imparano a leggere e a scrivere, la SSL può diventare una componente naturale del loro modo di lavorare, giocare e vivere, ed essi svilupperanno un atteggiamento positivo nei confronti della SSL che li accompagnerà per tutta la loro vita lavorativa (v. Factsheet 82, SSL nel programma di studi scolastici, European Agency for Safety and Health at Work (EU- OSHA), 2008. Allegato n.1).
Si ottengono risultati migliori integrando la SSL nelle singole materie scolastiche che non insegnandola come argomento autonomo. L'apprendimento basato sulle attività ed esempi tratti dalla vita reale contribuiranno a trasmettere nelle case dei bambini e dei giovani i messaggi chiave, che possono essere ripetuti in maniere diverse per fasce d'età differenti, sia nelle scuole primarie che negli istituti di formazione professionale.
L'approccio sistemico nell'insegnamento scolastico (v. AA.VV., Occupational safety and health and education: a whole school approach, European Agency for Safety and Health at Work (EU- OSHA), 2013. Allegato n.2) rappresenta il modello ideale. L'integrazione della SSL nell'istruzione superiore è più complessa e meno sviluppata. Tuttavia, viene applicato lo stesso modello pan-istituzionale. La creazione di reti e il lavoro in collaborazione con le autorità della SSL sono fattori chiave che contribuiscono a una buona integrazione.
L'approccio sistemico nell'insegnamento scolastico combina l'istruzione con la direzione delle scuole. Gli allievi e il personale lavorano insieme per rendere la scuola un posto sano e sicuro dove lavorare e imparare mediante l'educazione al rischio e la gestione della SSL, per esempio coinvolgendo gli studenti nell'individuazione dei pericoli; l'educazione alla salute e la sua promozione, per esempio tramite iniziative "scuole sane"; la promozione della dignità e del rispetto per tutti, per esempio con campagne anti-bullismo; la cura dell'ambiente, per esempio con il riutilizzo e il riciclo.
Grazie agli studi di casi sappiamo cosa occorre per far funzionare l'approccio sistemico nell'insegnamento scolastico: una leadership a partire dal capo istituto per motivare il personale e gli allievi; coinvolgere gli allievi, i genitori e il personale; fornire aiuti e strumenti pratici tra cui la risorsa Napo per gli insegnanti che si è rivelata utile nel caso in questione; la formazione degli insegnanti (v. Factsheet 103, Strategie di formazione per insegnanti nell’ambito dell’educazione al rischio, European Agency for Safety and Health at Work (EU- OSHA), 2012. Allegato n.3); la creazione di reti tra scuole; la cooperazione tra autorità della SSL e autorità in materia di istruzione; un insegnamento pratico che integri nelle materie scolastiche l'educazione al rischio.

Sezione 3 - Conclusioni e proposte del CNEL
Il CNEL, pur condividendo la ratio generale delle due proposte di legge, segnala alcuni spunti che possono essere utili in fase di ridefinizione dell’assetto normativo che qui analizziamo.

A. La formazione relativa al diritto del lavoro e alla sicurezza dei luoghi di lavoro deve essere in linea con le nuove dinamiche di apprendimento (realtà virtuale, caschetti intelligenti, gamification, etc.), e con le nuove tendenze del mondo del lavoro
Limitarsi a inserire la materia del diritto del lavoro e della sicurezza dei luoghi di lavoro potrebbe sortire effetti contrari a quelli che si auspicano. Si deve modellare la didattica e la pedagogia di tali insegnamenti su aspetti esperienziali diretti (exp. visite in fabbrica e forme innovative di alternanza scuola/lavoro) e su tecniche digitali avanzate da utilizzare in aula (realtà virtuale, caschetti intelligenti, gamification, metaverso, etc.). La comparazione europea ci insegna che per far funzionare l'approccio sistemico nell'insegnamento scolastico è necessario avere una leadership a partire dal capo istituto per motivare il personale e gli allievi, coinvolgere gli allievi, i genitori e il personale; fornire aiuti e strumenti pratici, formare i docenti, cerare reti tra scuole e forme di cooperazione tra autorità della SSL e autorità in materia di istruzione. È necessario introdurre un insegnamento pratico che integri nelle materie scolastiche l'educazione al rischio.
Per questa ragione i docenti debbono essere reclutati tra i maggiori esperti nel settore per sessioni specialistiche, definite nell’ambito delle migliori pratiche pedagogiche esistenti. Non si può chiedere ai docenti di materie scientifiche o umanistiche una mera conversione verso il diritto del lavoro e la sicurezza.

B. Nuovo concetto dell’unità produttiva digitale e formazione che recepisce le trasformazioni in atto. Orientamento professionale.
L’insegnamento diritto del lavoro e della sicurezza dei luoghi di lavoro nelle scuole primarie e secondarie deve tener conto del cambiamento tecnologico dei luoghi di lavoro. Esiste già una nozione di fatto di unità produttiva digitale che ha recepito le grandi trasformazioni robotiche e dell’intelligenza artificiale.
Gli studenti debbono apprendere innanzitutto tale trasformazione in atto e, poi, cimentarsi nella valutazione dei propri talenti rispetto alle professioni del futuro. Il che permetterebbe di studiare diritto del lavoro e sicurezza dei luoghi di lavoro anche nella logica della prospettiva professionale e dell’orientamento verso scuole, università o ITS che possono dare sbocchi nel mercato del lavoro.

C. Attenzione al tema della formazione e sicurezza sul lavoro legati al nuovo ambiente di lavoro e alle modifiche climatiche
L’insegnamento diritto del lavoro e della sicurezza dei luoghi di lavoro nelle scuole primarie e secondarie deve tener conto del cambiamento climatico. Si deve affrontare con un approccio interdisciplinare la relazione tra lavoro, industria e cambiamento climatico, senza preconcetti ideologici. Il che significa far comprendere cosa sta accadendo nelle grandi economie occidentali in termini di investimenti green e di re-industrializzazione, con i relativi riflessi sulle norme che tutelano il lavoro e la professionalità.