Protocollo d'intesa per l'Istituzione di un Sistema Territoriale Antiviolenza in Rete a sostegno delle donne vittime di maltrattamento e violenza


PREMESSO CHE

Con l'espressione “violenza nei confronti delle donne" si intende "una violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione contro le donne comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata" (Convenzione di Istanbul, art. 3);
La violenza contro le donne continua a rappresentare un fenomeno di particolare gravità come dimostrano anche le statistiche sulla delittuosità nazionale e locale;
Le istituzioni internazionali, comunitarie e nazionali nel riconoscere il suddetto fenomeno e la sua gravosità hanno promosso leggi, linee guida, direttive e programmi, volti al contrasto e all'eliminazione della violenza contro le donne, incentivando la costituzione di iniziative integrate tra servizi, in particolare:
• Legge 14 marzo 1985, n. 132, Ratifica ed esecuzione della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione, adottata dalle Nazioni Unite nel 1979;
• Legge 15 ottobre 2013, n. 119, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province;
• Legge 27 giugno 2013, n. 77, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica;
• Legge 23 aprile 2009, n. 38, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 23 febbraio 2009, n. II, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori;
• Intesa della Conferenza Unificata Stato Regioni "Intesa relativa ai requisiti minimi dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, prevista dall’art. 3 c. 4 del D.P. C.M. del 24 luglio 2014" sottoscritta il 27 novembre 2014;
• Decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 23, Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti in attuazione della legge n. 183 del 2014 "Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività' ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro
• Legge 19 luglio 2019, n. 69 (nota come Codice Rosso) a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti;
• Fondo a sostegno dei figli delle vittime di femminicidio del 2 luglio 2020, con pubblicazione in Gazzetta del decreto interministeriale per la gestione e la ripartizione del fondo destinato alle vittime “collaterali” della violenza domestica.
In particolare in data 27 giugno 2013, con la legge n. 77, è stata ratificata e sottoscritta dall'Italia la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, promossa a Istanbul in data 11maggio 2011 e volta a:
a) proteggere le donne da ogni forma di violenza e prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica;
b) contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi, rafforzando l'autonomia e l'autodeterminazione delle donne;
c) predisporre un quadro globale per le politiche e misure di protezione e di assistenza a favore di tutte le vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica;
d) promuovere la cooperazione internazionale al fine di eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica;
e) sostenere e assistere le organizzazioni e autorità incaricate dell'applicazione della legge in modo che possano collaborare efficacemente, al fine di adottare un approccio integrato per l'eliminazione della violenza contro le donne e la violenza domestica.
 

CONSIDERATO CHE

Nel territorio della provincia di Lecco nel 2008 è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa provinciale per l'istituzione di una rete a sostegno delle donne vittime di maltrattamento e violenza ed istituito un Tavolo di concertazione a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le realtà territoriali individuate, sia pubbliche sia private, attive nella lotta alla violenza di genere;
La costruzione di una rete a contrasto della violenza sulle donne è confermata, da tutti i soggetti coinvolti, come uno strumento utile a realizzare interventi integrati, ad accrescere le competenze sul fenomeno, a promuovere progettualità condivise al fine di definire metodologie d'intervento comuni;
A seguito delle indicazioni di cui alla L.R. 11/2012 "Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza" e della DGR n. 861 del 25.10.2013 "Attivazione e sostegno delle Reti Territoriali Interistituzionali per la prevenzione, il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e il sostegno delle vittime di violenza", su proposta del Comune di Lecco, la rete suddetta ha condiviso gli obiettivi e le azioni del progetto STAR - Sistema territoriale antiviolenza in rete;
Sulla base della positiva esperienza del Protocollo d'Intesa provinciale per l'Istituzione di una rete a sostegno delle donne vittime di maltrattamento e violenza, il Comune di Lecco ha proposto e ottenuto dalla Regione Lombardia il finanziamento del progetto Star alla cui realizzazione hanno concorso i diversi enti firmatari del Protocollo, ognuno secondo specifiche competenze e modalità;
Nel corso della realizzazione del progetto Star è stato elaborato il Protocollo a durata quinquennale (scadenza dicembre 2020) ad integrazione e sostituzione del Protocollo d' Intesa provinciale;
Gli enti coinvolti concordano sulla necessità di rinnovare il precedente Protocollo, proseguendo nello sviluppo delle azioni del progetto Star, anche seguendo le indicazioni e aderendo alle iniziative promosse dalla Regione Lombardia nell'ambito del Piano Regionale Quadriennale Antiviolenza;
A tale scopo, nel solco delle finalità in questi anni promosse dalla rete provinciale di sostegno delle donne vittime di maltrattamento e violenza e dell'esperienza dei diversi soggetti, si rendono necessari il rinnovo e la sottoscrizione del presente Protocollo secondo quanto di seguito riportato.
 

Art. 1 - Finalità

Prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere mediante lo sviluppo e il consolidamento di una rete integrata e formalizzata di servizi offerti dalle diverse istituzioni e soggetti firmatari del presente protocollo, anche attraverso la condivisione di procedure operative in grado di rendere più efficaci le misure di contrasto alla violenza e la realizzazione di percorsi di uscita dalla violenza.
 

Art. 2 - Obiettivi

• Consolidare i servizi dei centri antiviolenza e del sistema di accoglienza garantendo il più possibile continuità, capillarità e qualità del supporto (art. 4);
• Coinvolgere i diversi servizi territoriali per garantire una progettualità condivisa a tutela e promozione delle donne e che abbia come obiettivo la possibilità di intraprendere percorsi di uscita dalla violenza, attraverso il potenziamento di rifugi sicuri e percorsi di autonomia sociale, lavorativa e abitativa (art. 5);
• Rafforzare la capacità di collaborazione del “sistema territoriale antiviolenza” con soggetti non appartenenti alla rete ma che possano, nell’ambito delle proprie funzioni e nel perseguimento delle proprie finalità, portare un contributo al raggiungimento degli obiettivi del protocollo (per il dettaglio sui firmatari art. 3);
• Favorire un processo di comunicazione e informazione sul fenomeno, sui servizi erogati e sul progetto stesso, in grado di raggiungere anche contesti e luoghi meno usuali, e quindi dando la possibilità di intercettare ulteriori bisogni e persone - es. aziende, luoghi di lavoro in generale (art. 6);
• Aumentare il grado di conoscenza dei servizi e delle procedure operative da parte dei soggetti e degli enti del territorio chiamati ad attivare tali servizi/procedure o comunque parte degli stessi (art. 7);
• Costruire, implementare e accompagnare azioni di prevenzione incentrate sull’educazione alla diversità, al riconoscimento e al rispetto delle specificità di ognuno, al valore dell’unicità di ogni persona (art. 8);
• Sostenere un sistema integrato di raccolta dati del fenomeno all’interno del nostro territorio che possa essere il sostegno della progettazione di zona (art. 9);
• Promuovere e rafforzare il sistema integrato dei servizi che sia in grado di condividere azioni, strumenti, modalità operative (art. 10).
 

Art. 3 - Soggetti

Per garantire il più possibile la capacità del sistema territoriale antiviolenza di dialogare, collaborare e integrarsi con i servizi territoriali, è necessario che i soggetti firmatari del presente protocollo si facciano parte attiva nel rafforzare tali interazioni e collaborazioni anche con quei soggetti che non hanno come obiettivo specifico e prioritario la tutela delle donne vittime di violenza.
 

Comune di Lecco
Coordina, in raccordo con la Prefettura di Lecco, la Provincia di Lecco, il Distretto di Lecco, gli Ambiti distrettuali di Bellano, Lecco e Merate, la rete territoriale dei soggetti firmatari il Protocollo; è referente per la Regione Lombardia del progetto d'intervento; si coordina con l' Ufficio dei Piani di Zona per garantire una modalità di azione unitaria nel territorio Provinciale e integrata con la programmazione territoriale, assumendo a tal fine, d'intesa con l’Ufficio di Coordinamento dei Sindaci del Distretto di Lecco, orientamenti e azioni per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente Protocollo. Agli incontri periodici della rete territoriale partecipa anche il Comando della Polizia Locale di Lecco che, tramite operatori adeguatamente formati ed aggiornati, svolge attività di prevenzione sul territorio, collabora con le Forze dell’Ordine cittadine per l’ascolto delle donne che decidano di sporgere denuncia o raccontare la propria storia di violenza, interviene e collabora con le altre FF.OO. e gli altri membri della rete nell’affrontare le situazioni di emergenza che si presentino.
 

Prefettura di Lecco
Promuove e coordina il coinvolgimento di tutte le Forze dell'Ordine; promuove e sostiene la diffusione del presente Protocollo.
 

Provincia di Lecco
Promuove, d’intesa con la Consigliera di Parità, eventi pubblici di sensibilizzazione sulle tematiche oggetto del Protocollo, anche attraverso il Servizio Collocamento Disabili e Fasce Deboli e il Centro Risorse Donne; attua tramite i Centri per l'Impiego e il servizio specifico del Centro Risorse Donne politiche attive di ricerca del lavoro.
 

Il Distretto di Lecco e gli Ambiti di Bellano, Lecco e Merate
Favoriscono il raccordo con le aree di attività e gli interventi previsti dalla programmazione sociale territoriale (Piano di Zona), con particolare riferimento alle politiche per la formazione, il lavoro, l’housing sociale, favorendo il collegamento con i Comuni nella formulazione di progetti di inclusione sociale e promozione dei percorsi di autonomia. Promuovono opportunità di sensibilizzazione ed educazione sui temi del contrasto alla violenza di genere d’intesa con gli enti firmatari del presente accordo. Annualmente, in sede di programmazione degli interventi dell’area comune del Piano di Zona, valuteranno le forme di sostegno economico al progetto e alle attività previste.


I Comuni
I Comuni si attivano per la gestione dell'emergenza in modo coordinato con i diversi soggetti affinché si operi con modalità d'intervento connesse a quanto previsto nel presente Protocollo; attraverso il servizio sociale di base collaborano, laddove se ne ravvisi la necessità, al collocamento della donna nelle strutture di accoglienza;
Il servizio sociale del Comune si attiva per facilitare le condizioni della costruzione di un progetto sociale a favore della donna vittima di violenza e con essa condiviso, anche in collaborazione con i centri antiviolenza del territorio e collabora all'individuazione di strategie di prevenzione e intervento sulle cause e le situazioni che possono comportare il maltrattamento alla donna.


Questura di Lecco
La Questura di Lecco garantisce, nell'ambito delle proprie attribuzioni, nel rispetto della normativa vigente e dei propri compiti istituzionali, una costante attività volta al contrasto e alla prevenzione dei fenomeni criminali oggetto del Protocollo.
Garantisce la collaborazione, tramite la partecipazione di propri rappresentanti ai momenti di lavoro previsti dal presente Protocollo; fornisce alle vittime tutte le informazioni relative ai Centri Antiviolenza presenti nel territorio, anche utilizzando i materiali prodotti dai progetti provinciali; nei casi di urgenza ed emergenza si connette agli Enti che nel Protocollo sono demandati alla gestione degli stessi.


Carabinieri di Lecco - Comando Provinciale
Si rendono disponibili, tenuto conto delle norme vigenti e delle competenze istituzionali devolute loro, a:
• collaborare, ai fini dell'attuazione del presente Protocollo d'intesa con gli Enti interessati, alla prevenzione ed al contrasto delle fenomenologie criminali oggetto del Protocollo stesso;
• partecipare con propri rappresentanti, compatibilmente con il prioritario assolvimento dei propri compiti, ai momenti di lavoro previsti dal presente Protocollo, nonché ad incontri e/o seminari di approfondimento della materia, promossi dagli Enti firmatari;
• fornire alle vittime tutte le informazioni relative ai Centri Antiviolenza presenti sul territorio, anche utilizzando materiali prodotti dai progetti provinciali;
• connettersi, nei casi di urgenza ed emergenza, direttamente agli Enti firmatari del Protocollo demandati alla gestione di tali situazioni.
 

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco
Aderisce al presente Protocollo e ne sostiene le finalità, fatte salve le sue prerogative costituzionali di indipendenza e di autonomia nell'esercizio di direzione e coordinamento della Polizia Giudiziaria secondo le norme processuali vigenti.


Tribunale di Lecco
Aderisce al Protocollo per quanto di specifica competenza per il conseguimento delle finalità del Protocollo medesimo.


Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza
Sostiene, promuove e divulga, sul territorio di competenza, le politiche e gli interventi attivati da Regione Lombardia in tema di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne.
Partecipa alla Rete Antiviolenza come nodo della stessa e come struttura attuatrice della programmazione regionale ed organismo intermedio nell'eventuale gestione di risorse dedicate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno. Contribuisce a diffondere le informazioni relative ai progetti attivati sul territorio.


Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Lecco
L'Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Lecco predispone un intervento appropriato ed integrato nell’accertamento e trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza produce sulla salute della donna, garantendo una tempestiva ed adeguata presa in carico delle donne, a partire dal triage, fino all’accompagnamento/orientamento ai servizi pubblici e privati presenti sul territorio di riferimento per predisporre, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto teso alla fuoriuscita dall’esperienza di violenza subita. L’interesse è altresì indirizzato ai figli delle donne vittima di violenza, qualora siano presenti. Si garantisce continuità socio sanitaria prevedendo percorsi ed interventi volti al supporto psicosociale delle donne vittima di violenza attraverso i servizi territoriali in particolare tramite i Consultori Familiari.
Contribuisce inoltre alla diffusione, all'interno dei propri servizi, delle informazioni relative ai progetti in corso a livello provinciale a favore delle donne vittime di violenza operando per implementare l'offerta sul territorio e per consolidare proficue collaborazioni, in particolare con le Associazioni Telefono Donna Lecco e L'Altra Metà del cielo Merate.
 

Ufficio Scolastico Territoriale e Rete generale del sistema pubblico di Istruzione di ambito territoriale della provincia di Lecco
Garantiscono la collaborazione a perseguire e promuovere le finalità del Protocollo tramite la partecipazione di propri rappresentanti agli incontri tecnici e coopera con gli Enti della Rete per l’attivazione di percorsi di formazione/aggiornamento per gli alunni ed il personale scolastico. Informano la Rete di iniziative, progetti a tema in atto presso le scuole promosse dal Ministero dell‘Istruzione, dall’Ufficio Scolastico Regionale o da altri Enti.
 

Centri Antiviolenza (Telefono Donna Lecco, L 'Altra metà del cielo -Telefono Donna Merate). Concorrono fattivamente al conseguimento delle finalità del presente Protocollo e, tramite specifiche convenzioni con l'Ente Gestore, assicurano i servizi di Pronto intervento, di Prima e Seconda accoglienza, gli Sportelli di ascolto, orientamento e sostegno in armonia con le indicazioni regionali e la normativa vigente. Possono stipulare convenzioni con l'ASST di Lecco per l'apertura presso i Consultori Familiari di sportelli dedicati alle donne che subiscono violenza. Possono favorire, ove ne sussistano le condizioni e a seguito di precisi accordi, collaborazioni tra le esperte professioniste coinvolte nelle attività dei centri e altri soggetti della rete (es. le forze dell’ordine per l’esecuzione delle audizioni protette).


Case di Accoglienza (Associazione L'Altra metà del cielo - Telefono Donna di Merate) Dislocate sul territorio provinciale, permettono, di offrire accoglienza (sia di Pronto intervento che per una permanenza successiva per periodi concordati) a donne sole o con figli minori. Si segnala la disponibilità di Anfora Onlus - nello specifico, della Comunità educativa Anfora, dedicata a nuclei monoparentali (madre-bambino) in condizione di fragilità, disagio sociale e maltrattamento - ad accogliere, laddove ci siano condizioni di capienza, donne sole o con figli minori in situazione di emergenza.
 

Società Cooperativa Sociale L’Arcobaleno Onlus
Ente che, in collaborazione con i centri Antiviolenza, eroga servizi di accoglienza abitativa di secondo livello/housing sociale e che promuove interventi di accompagnamento socio-educativo finalizzati all’autonomia abitativa delle donne e loro figli”
 

Ordine degli Avvocati della provincia di Lecco
Collabora con gli Enti firmatari il Protocollo attraverso propri delegati, nominati dal Consiglio dell'Ordine con il sostegno e la collaborazione dei membri CPO, allo scopo di offrire informazioni per quanto di specifica competenza, nonché per il monitoraggio e la promozione delle attività in esso previste
 

Consigliera di Parità
Collabora con i soggetti firmatari il Protocollo per promuovere modalità utili all'inserimento nel mondo del lavoro di donne vittime di violenza; interviene d'ufficio nei casi di denuncia per violenza o molestia subita nei luoghi di lavoro in quanto discriminazione di genere.
 

Fondo Zanetti
Aderisce al presente Protocollo e concorre a finanziare borse lavoro per donne vittime di violenza al fine di dare risposte concrete al problema della ricostruzione di una autonomia economica, attraverso il lavoro. In collaborazione con il Centro per l’Impiego della Provincia e i centri antiviolenza di Lecco e Merate, ha progressivamente affinato una modalità di servizio che consente di accompagnarle, inizialmente con una “borsa lavoro”, all’inserimento lavorativo. Anche la sola sospensione temporanea di questo servizio porterebbe danno all’efficacia e alle professionalità acquisite nel tempo e soprattutto minerebbe la fiducia delle donne costruita attraverso il “passa parola di soluzioni positive” a denunciare la loro situazione sapendo di poter contare anche sul servizio di inserimento lavorativo.
 

Associazione Soroptimist International d'Italia - Club di Lecco
Aderisce al presente Protocollo, ne sostiene attivamente le finalità tramite anche la promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione specifiche.
 

Cooperativa Omnia Language Società Cooperativa Sociale
Aderisce al presente protocollo portando le proprie competenze sul tema della formazione e del lavoro in stretta sinergia con il Centro Risorse Donna del Centro per l’Impiego.
 

Art. 4 - Servizi offerti

4.1. Sportelli di ascolto, orientamento e sostegno
Tramite il presente Protocollo si stabilisce che la rete territoriale dei servizi a protezione delle donne vittime di violenza è dotata di sportelli di ascolto presso:
- le sedi dei centri antiviolenza di Lecco (Telefono Donna Lecco) e Merate (L'altra metà del cielo - Telefono Donna di Merate);
- le sedi dei consultori messe a disposizione dall'ASST di Lecco e gestiti dai centri antiviolenza: L'altra metà del cielo - Telefono Donna di Merate e Telefono Donna Lecco;
- Sezione Servizi, dello Sportello di orientamento legale gratuito per le vittime di violenza e maltrattamenti attivo dal 2017 presso il Tribunale di Lecco. È garantita sempre la presenza di due avvocate (penalista e civilista), formate con specifici corsi indetti dalla Regione Lombardia, in grado di fornire un supporto specifico alle donne.
A questi sportelli specifici si aggiungono le altre sedi dei consultori e dei servizi dell'ASST.
- Garantiscono l’offerta e i servizi erogati dagli sportelli all’interno di sedi facilmente fruibili dalla donna sia perché presenti in diversi punti di accesso territoriali (attivi 5 sportelli presso le sedi consultoriali di Lecco, Calolziocorte, Mandello del Lario, Cernusco Lombardone e Casatenovo) sia perché collocate all’interno di un servizio non esclusivamente connotato rispetto alla violenza di genere.
- Operano in stretta connessione con gli operatori consultoriali permettendo un’analisi continua del bisogno rispetto al territorio di appartenenza, un accompagnamento negli invii allo sportello, prese in carico integrate con il servizio socio sanitario e confronto diretto tra gli operatori coinvolti sulle situazioni.
Rispetto ai servizi erogati, i Centri Antiviolenza:
- offrono ascolto approfondito, accogliente e competente alle donne vittime di violenza mediante colloqui gratuiti con operatrici opportunamente formate;
- forniscono informazioni relative all'ambito giuridico, civile e penale;
- offrono orientamento all'utilizzo dei servizi territoriali;
- forniscono informazioni sulle dinamiche e le conseguenze della violenza e dello stalking;
- accompagnano le donne nella presa di consapevolezza della propria situazione e nella valutazione del proprio stato di rischio o pericolo;
- avviano con la donna un percorso di uscita dalla violenza, superamento del disagio e recupero dell'autonomia;
- offrono specifiche consulenze legali e psicologiche;
- offrono, laddove necessario, un servizio di mediazione linguistica e culturale;
- offrono la possibilità di partecipare ai gruppi di auto-mutuo-aiuto attivi presso le sedi dei centri antiviolenza con lo scopo di sostenere ulteriormente le donne nel riconoscere e affrontare i problemi derivanti dai maltrattamenti, recuperare la propria autostima e ricostruire la propria identità;
- orientano le donne nell'utilizzo delle risorse territoriali per i bisogni lavorativi, abitativi e in caso di presenza di minori, in accordo con la donna, indirizzano la stessa ai servizi sociali competenti.
 

4.2. - Pronto intervento e prima accoglienza — destinatari, obiettivi e strutture
4.2. a. Destinatari
Il servizio di Pronto intervento è rivolto a donne maggiorenni residenti nella provincia di Lecco, con o senza figli minori, sottoposte a maltrattamento psicofisico o violenza tali da richiedere un allontanamento dalla propria residenza e per le quali si verifichi la necessità di un aiuto immediato e, quindi, di un collocamento temporaneo in un luogo protetto.
Non si prevede l'accoglienza di donne con figli minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria che prevedano il collocamento in comunità della madre con i figli o l'allontanamento dei minori dall'ambito familiare.
 

4.2. b. Obiettivi
Il Pronto intervento si pone l'obiettivo di intervenire tempestivamente a tutela di persone in situazione di emergenza sociale, di attuare azioni di contenimento del rischio, di individuare risposte di primo intervento per situazioni che non sono risolvibili con i tempi delle normali unità d'offerta. Con esso ci si propone di assicurare, nel breve periodo compreso tra l'insorgere del problema e l'individuazione degli idonei interventi, il soddisfacimento del bisogno di accoglienza, mettendo a disposizione una soluzione alloggiativa adeguata.
Il servizio di Pronto intervento si connota come una soluzione provvisoria all'interno di un progetto individualizzato che coinvolge la donna, i Servizi Sociali del Comune di residenza, la Casa Rifugio e il Centro Antiviolenza di riferimento. La permanenza della persona in Pronto intervento è limitata al periodo strettamente necessario alla ricerca di una soluzione idonea al caso.
 

4.3. - Seconda accoglienza — destinatari, obiettivi e strutture a disposizione
4.3. a. Destinatari
Il servizio di seconda accoglienza si rivolge alle donne, sole o con figli minori, che, superata la fase di pericolo per la propria incolumità fisica e psichica, necessitano di un periodo di tempo più lungo per la realizzazione del proprio percorso di uscita dalla violenza.
 

4.4. b. Obiettivi
Il servizio di seconda accoglienza offre un'ospitalità temporanea alle donne al fine di supportarle nel percorso di uscita dalla violenza, anche attraverso un adeguato sostegno specialistico (psicologico e/o legale), e accompagnarle verso l'inserimento sociale e lavorativo. L'accoglienza abitativa presuppone e si accompagna ad un progetto individualizzato di (ri)acquisizione dell'autonomia (identitaria, abitativa, economica, relazionale). Il servizio coinvolge, oltre alla donna ed all’associazione L’Altra Metà del Cielo- Telefono Donna di Merate, i Servizi Sociali del Comune di residenza e tutti i componenti della rete i quali, ognuno per le proprie competenze possono essere di supporto al raggiungimento dell’autonomia della donna.
In aggiunta agli appartamenti destinati all'accoglienza di donne vittime di violenza gestiti dall’Associazione L’Altra Metà del Cielo-Telefono Donna di Merate, possono essere messi a disposizione, a seconda del bisogno e delle effettive possibilità, eventuali posti disponibili all'interno della rete degli appartamenti destinati all'housing sociale, gestiti dalla cooperativa L' Arcobaleno.
 

4.5. Accesso ai Servizi territoriali
Alle donne vittime di violenza che siano state accolte in situazioni di emergenza presso le case rifugio è garantito l’accesso ai servizi territoriali, alle informazioni sulle misure di sostegno al reddito e alle disposizioni e normative nazionali e regionali vigenti in materia di casa, lavoro, politiche di conciliazione e di cura per supportare le donne nel percorso di uscita dalla violenza e nella gestione della propria vita lavorativa e sociale.
Gli enti della rete hanno il compito di informare e orientare rispetto all'utilizzo e all'accesso ai servizi territoriali esistenti. In particolare, a seconda dei bisogni e delle esigenze verificate nei singoli casi, nel territorio provinciale si offrono:
- orientamento e accompagnamento per l'inserimento lavorativo (strumenti e opportunità di accesso al lavoro, ivi compresi tirocini, borse lavoro, apprendistato o altri strumenti attivabili in collaborazione con enti e agenzie territoriali, quali il Centro per l'Impiego, il Centro Risorse Donne, il Fondo Zanetti, il Servizio Educativo al Lavoro gestito dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera per tutti i Comuni della Provincia);
- orientamento e accompagnamento per la qualificazione o riqualificazione professionale (opportunità offerte dalle agenzie e dei centri di formazione professionale presenti sul territorio);
- orientamento e accompagnamento per l'inserimento abitativo;
- orientamento e accompagnamento ai servizi educativi e di cura e agli strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro (centri per l'infanzia e l'adolescenza, asili nido, punti gioco, doposcuola).
 

Art. 5 - Progettazione

I soggetti della rete si impegnano a identificare spazi di progettazione sugli aspetti prioritari connessi alla violenza di genere come i percorsi di riconquista dell’autonomia delle vittime. Le priorità saranno identificate, in un apposito tavolo di lavoro sulla base di dati, analisi, competenze degli enti della rete.
 

Art. 6 - Informazione sulla violenza di genere e sui servizi previsti

Gli enti della rete si impegnano a promuovere e realizzare iniziative di comunicazione e informazione finalizzati a garantire l’accesso ai servizi e al supporto offerto dai soggetti della rete, intercettando i luoghi abituali di ritrovo delle persone (es. i luoghi di lavoro).
 

Art. 7 - Messa in rete dei soggetti istituzionali e degli operatori del territorio

Gli Enti della rete, ciascuno nell'ambito delle specifiche competenze ed in ossequio alle linee guida dettate dalle rispettive Amministrazioni di appartenenza, si impegnano a preparare le proprie risorse umane ad affrontare con competenza e professionalità la complessità del fenomeno ed a lavorare in rete.
Il sistema territoriale antiviolenza si impegna, attraverso il sistema di governance, a prevedere momenti di confronto, di aggiornamento e di formazione periodica circa le procedure operative del sistema rivolte a servizi sociali di base, servizi specialistici, operatori delle forze armate, organizzazioni del terzo settore, operatori del sistema socio-sanitario e ogni altro soggetto potenzialmente coinvolto nel processo di supporto alle vittime di violenza di genere.
 

Art. 8 - Prevenzione ed educazione alla diversità

I soggetti parte della rete si impegnano a costruire azioni volte a contribuire allo sviluppo di una cultura attenta e sensibile al problema della violenza di genere e che, a partire dal riconoscimento del valore e della dignità di ogni persona, sia in grado di offrire opportunità per la piena realizzazione di sé.
Le azioni di comunicazione, formazione, informazione e di educazione potranno essere rivolte, a seconda dei bisogni e delle opportunità, a insegnanti delle scuole primarie e dell'infanzia, studenti e insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, alla cittadinanza e agli operatori che, nei diversi enti del territorio, possono entrare in contatto con situazioni di maltrattamento (operatori sociali e sanitari, assistenti sociali, forze dell'ordine, ecc.).
 

Art. 9 - Raccolta, monitoraggio, analisi e diffusione dati

Attenzione particolare sarà attribuita alla raccolta dati, alla loro analisi, interpretazione e condivisione, al fine di garantire un monitoraggio attento del fenomeno della violenza di genere e dei percorsi di riconquista dell’autonomia delle vittime. Si lavorerà a partire dalla identificazione di indicatori in grado di raccogliere informazioni attraverso un lavoro di rete con altri soggetti ed enti. Questo materiale potrà essere utilizzato sia per fini tecnici e progettuali sia per attività di comunicazione, informazione ed educazione sopra descritte.
 

Art. 10 - Governance del sistema integrato dei servizi

Per favorire sul piano tecnico-operativo l'attuazione della collaborazione interistituzionale sancita dal presente Protocollo, si procede con l’organizzazione di tre livelli organizzativi:
1) Un Tavolo Interistituzionale che comprende tutti i soggetti della rete, periodicamente convocato dal Comune di Lecco;
2) Un Tavolo Tecnico coordinato dal Comune di Lecco e che include gli ambiti distrettuali di Bellano, Lecco e Merate, la Procura della Repubblica, la Questura, i Carabinieri, l’ASST, l’ATS e il coordinatore dei sottogruppi;
3) Due sottogruppi che, coordinati dal Comune di Lecco, lavoreranno sui seguenti focus:
a. Monitoraggio dati (vedi art. 5) e messa a punto di procedure per le azioni di emergenza;
b. Innovazione progettuale (vedi art. 9).
I sottogruppi si riuniranno periodicamente e riporteranno al Tavolo della Rete Interistituzionale.
La discussione su tematiche specifiche potrà prevedere la partecipazione di altri soggetti della rete o del territorio provinciale. I temi trattati e le eventuali decisioni operative saranno condivise con il Tavolo Interistituzionale dei soggetti aderenti al presente Protocollo.
 

Art. 11 - Integrazioni progettuali

Il presente Protocollo può avvalersi delle risorse che si rendano disponibili tramite l'attivazione nel territorio di nuovi servizi/opportunità che concorrano a realizzare le finalità previste dall'art. l. Ciò varrà anche per eventuali nuove progettualità che potranno essere specificatamente finanziate da soggetti istituzionali come Regione Lombardia.
 

Art. 12 - Durata

Il presente Protocollo ha validità dalla data di sottoscrizione da parte di tutti i soggetti aderenti fino al 31 dicembre 2025.
 

Art. 13 - Integrazioni e modifiche

Il presente accordo è suscettibile di integrazioni o modifiche, incluse nuove adesioni ed eventuali indicazioni proposte dal Tavolo Tecnico di cui all'art. 10. Ogni integrazione o modifica dovrà essere condivisa all' interno del Tavolo Interistituzionale dei soggetti firmatari.

 

Lecco,
 

Per il Comune di Lecco
Il Sindaco Mauro Gattinoni
Per la Prefettura di Lecco
S.E. Dott. Castrese De Rosa
Per la Provincia di Lecco
Il Presidente Claudio Usuelli
Per il Distretto di Lecco
Il Presidente Guido Agostoni
Per la Procura della Repubblica di Lecco
Il Procuratore della Repubblica F.F. dott. Piero Basilone
Per il Tribunale di Lecco
Il Presidente Ersilio Secchi
Per l’Ambito Distrettuale di Bellano
Il Presidente Fernando De Giambattista
Per l’Ambito Distrettuale di Lecco
La Presidente Sabina Panzeri
Per l’Ambito Distrettuale di Merate
Il Presidente Filippo Galbiati
Per l'ASST di Lecco
Il Direttore Generale Paolo Favini
Per l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza
Il Direttore Generale Silvano Casazza
Per L'Ufficio Scolastico per la Lombardia Ambito Territoriale di Lecco
Il Dirigente Luca Volontè
Per l'Associazione Telefono Donna Lecco
La Presidente Maria Vitali
Per l’Associazione L’Altra Metà del Cielo - Telefono Donna Merate
La Rappresentante Legale Amalia Bonfanti
Per L’Arcobaleno Società Cooperativa Sociale Onlus
Il Rappresentante Legale Renato Ferrario
Per l’Ordine degli Avvocati della Provincia di Lecco
Il Presidente Francesco Facchini
Per il C.P.O. Ordine Avvocati della provincia di Lecco
La Presidente Avv. Monica Rosano
Per la Consigliera di Parità
La Consigliera di Parità Marianna Ciambrone
Per il Fondo Carla Zanetti
La Presidente Lucia Codurelli
Per il Soroptimist International Club di Lecco
La Presidente Giulia Aondio
Per il Soroptimist International Club di Merate
La Presidente Paola Fabbri
Per la Cooperativa Omnia Language
La Rappresentante Legale Ernesta Valseschini