SENATO DELLA REPUBBLICA

XVI LEGISLATURA

Giunte e Commissioni


Resoconto stenografico

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette «morti bianche»



Seduta 47, mercoledì 10 marzo 2010

Audizione del sottosegretario di stato per lo sviluppo economico Stefano Saglia



Presidenza del presidente TOFANI

Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, onorevole Stefano Saglia.

PRESIDENTE
L’ordine del giorno reca l’audizione del sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, onorevole Stefano Saglia.
Comunico che, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, del Regolamento interno, è stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo. Se non ci sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori. Avverto altresì che della seduta odierna sarà redatto e pubblicato il resoconto stenografico.
Desidero anzitutto ringraziare l’onorevole Stefano Saglia, che è sottosegretario di un Ministero la cui attenzione da tempo stiamo richiedendo.
Infatti, tra le varie problematiche emerse e conclamate anche con atti formali, cioè con relazioni e deliberazioni dell’Assemblea del Senato, vi è quella inerente alla possibilità di inserire tra i mezzi che usufruiscono di contributi per la rottamazione anche le macchine agricole e per l’edilizia nonché le strutture di ponteggio, che sono talora causa di gravi infortuni in quanto risultano obsolete o inadeguate sotto il profilo della sicurezza. Si tratta di una richiesta pressante, di un’esigenza molto sentita che abbiamo recepito dalle forze sociali e imprenditoriali nelle varie audizioni e missioni che abbiamo svolto.
Cedo subito la parola al sottosegretario Saglia, ringraziandolo di essere qui, nell’auspicio non solo che possa rivolgere la sua attenzione a questo problema, come già so che il Ministero ha fatto, ma che ci possa fornire qualche elemento di questo percorso.

SAGLIA, sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico
Signor Presidente, vorrei innanzitutto ringraziarla per questa opportunità. Nelle mie precedenti esperienze ho avuto la possibilità di ricoprire incarichi come assessore provinciale al lavoro e presidente della Commissione lavoro della Camera, quindi comprendo che il tema è particolarmente sentito.
Naturalmente, il Ministro dello sviluppo economico conferma la propria collaborazione per riuscire a contrastare il fenomeno delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro, che purtroppo in Italia ha un’incidenza rilevante. Molto spesso tale problematica viene inserita nella programmazione dei nostri lavori solo quando avvengono incidenti, quindi quando è troppo tardi, laddove il tema della prevenzione deve essere messo al primo posto nelle nostre preoccupazioni; non bisogna poi dimenticare che, come sapete meglio di me, la prevenzione, oltre che dai canali della formazione, dell’istruzione e dell’informazione nei confronti dei lavoratori e dei datori di lavoro, dipende anche dalla condizione in cui le nostre aziende lavorano.
L’aspetto che oggi la Commissione ci sottopone è estremamente importante perché siamo convinti che per la messa in sicurezza delle macchine e delle attrezzature dell’agricoltura e dell’edilizia (due settori che più di altri subiscono il fenomeno degli incidenti) la vetustà degli impianti e dei macchinari sicuramente è origine di infortuni e di eventi luttuosi. Il comparto delle macchine agricole e del movimento terra è infatti uno dei più colpiti dalla crisi e ha dei cali del fatturato nell’ordine del 35 per cento, quindi con gravi ripercussioni soprattutto nel settore agricolo. Già nel 2009 le associazioni rappresentanti i produttori di macchine agricole e movimento terra avevano chiesto un sostegno per il settore, strettamente legato alle congiunture macroeconomiche globali, ma non vi è stato un incentivo del Governo per tale comparto, posto che le ristrettezze di bilancio non hanno consentito di realizzare un intervento organico di sostegno per quanto riguarda l’infortunistica, gli investimenti e il superamento della crisi che sta attraversando.
Nelle ipotesi per gli incentivi 2010 posso confermare che è stata inserita una misura per favorire la sostituzione di macchine o attrezzature agricole e movimento terra di fabbricazione anteriore al 31 dicembre 1999 della stessa categoria di quelle sostituite, con un contributo in percentuale rispetto al prezzo del listino. La misura è volta da una parte a rinnovare un parco macchine vecchio e con criteri di sicurezza inadeguati (con particolare riferimento al ribaltamento di questi mezzi che purtroppo si verifica spesso) e dall’altra a garantire emissioni inquinanti limitate anche in settori come questo. La Commissione europea, naturalmente non solo per ragioni di sicurezza sul lavoro ma anche per ragioni di carattere ambientale, ammette aiuti non nei confronti di singole aziende (diversamente si configurerebbero come aiuti di Stato), ma per quei settori produttivi che realizzino un’azione positiva per l’ambiente in termini di emissioni inquinanti o comunque di tecnologie che possano migliorare l’efficienza energetica degli impianti e delle macchine.
I mezzi incentivati sono quelli della cosiddetta fase IIIA (di cui agli articoli 57 e 58 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni). Grazie agli incentivi si stima che possano essere vendute circa 5.500 tra macchine agricole aggiuntive, macchine da raccolta nuove e macchine movimento terra.
Il settore della produzione delle gru per l’edilizia, che, tra addetti diretti, terzisti, dell’indotto nonché della rete commerciale, occupa circa 8.400 unità, nell’ultimo triennio sta subendo una diminuzione delle vendite, passando da 8.000 unità prodotte alle attuali 1.000 con una conseguente caduta del fatturato da 610 a 90 milioni di euro. Tale fatturato è riveniente per circa il 50 per cento da cessione di beni verso altri Paesi comunitari o Paesi terzi. Le criticità sono essenzialmente di due ordini.
Il primo concerne la vetustà del parco macchine installato: complessivamente infatti, dal 1973 ad oggi, risultano installate circa 110.000 macchine, di cui circa 15.400 hanno oltre 25 anni di esercizio e, nel frattempo, la tecnica ha proposto innovazioni nel settore in termini di risparmio energetico e di efficienza d’uso. La seconda criticità riguarda la sicurezza dei mezzi vetusti. Il parco macchine più vecchie annovera circa 16.000 gru prodotte fino al 1985 e l’incentivo preso in considerazione dal Governo riguarda la rottamazione di gru a torre per l’edilizia messe in esercizio anteriormente al 1º gennaio 1980.
Come ha giustamente fatto rilevare l’inchiesta che sta svolgendo questa Commissione, nel sistema della prevenzione e della repressione del fenomeno infortunistico esistono delle criticità che suggeriscono la necessità di interventi normativi migliorativi e correttivi a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo contesto ben si inquadrano le attività di sostegno prospettate che potrebbero sicuramente contribuire a diminuire il fenomeno degli infortuni sul lavoro.
Anche se negli ultimi anni si è registrata una diminuzione del numero degli infortuni e delle morti sul lavoro grazie all’introduzione di regole severe in termini di sicurezza, resta tuttavia inaccettabile, per un Paese civile, che continuino a verificarsi decessi per via di macchinari ormai pacificamente riconosciuti obsoleti.
L’introduzione di misure di incentivazione economico-fiscale per favorire il rinnovo e la messa in sicurezza di questa particolare tipologia di parco veicoli circolante è, ad avviso del Ministero dello sviluppo economico, quanto mai improcrastinabile. Questo non significa che non ci si rende conto della difficoltà di reperire, in questo particolare momento congiunturale, le necessarie risorse finanziarie per assumere le iniziative legislative di cui si è detto, ma noi riteniamo che prima di tutto si debba tutelare il lavoro ed il rispetto delle vite umane di chi contribuisce con il proprio impegno alla crescita economica del Paese.
Per questo motivo ritengo che tutte le forze di Governo e le formazioni politiche di opposizione possano concorrere, in tutti i modi, a dimostrare una seria volontà di risolvere il problema ponendo tutta l’attenzione possibile per sradicare il fenomeno delle morti sul lavoro. Il decreto contenente gli incentivi che riguarderanno anche questo settore è da alcune settimane all’attenzione del Governo; è in atto un confronto tra i Ministri dell’economia, dello sviluppo economico, della tutela del territorio e del mare e il Presidente del Consiglio; naturalmente auspichiamo che nel prossimo Consiglio dei ministri si possa giungere a una decisione condivisa.
Sapete bene che la questione non è condividere una necessità, ma reperire risorse adeguate per dare una risposta appropriata ad alcuni settori produttivi. Certamente, questo settore è ai primi posti nella nostra agenda delle priorità, per cui posso assicurare fin d’ora che ci sarà un intervento a sostegno di esso, quando il decreto-legge sugli incentivi sarà approvato in Consiglio dei ministri.

PRESIDENTE
Ringrazio il sottosegretario Saglia, che è stato particolarmente chiaro e dettagliato sul tema specifico oggetto della nostra attenzione.
Dal momento che ha parlato delle macchine e degli strumenti per l’edilizia e l’agricoltura, vorrei sapere se nel provvedimento che il Consiglio dei ministri sta per emanare si potesse affrontare anche la questione del rinnovo dei ponteggi e delle cosiddette «opere provvisionali». È un tema molto importante e delicato, poiché spesso i ponteggi sono obsoleti e la maggior parte delle morti nel campo dell’edilizia si verifica proprio a seguito di cadute dall’alto.
Quindi, pur comprendendo le problematiche economiche e i limiti che possono esserci, mi auguro che il Governo possa concentrare la propria attenzione anche su questo aspetto.

NEROZZI (PD)
Prendo atto positivamente delle considerazioni espresse dal Sottosegretario e quindi dell’intenzione di dare un segnale importante ai settori che sono stati citati, pur nell’ambito di una manovra economica che – come si sa – è sempre complessa. Credo che l’intervento prospettato rappresenti un segnale molto importante, sia dal punto di vista produttivo, sia in rapporto alle vite umane e anche all’ambiente, come correttamente il sottosegretario Saglia ha ricordato.
Se dovesse essere emanata una misura come quella che ci è stata illustrata non potremmo che essere soddisfatti, perché viene incontro all’iniziativa assunta unitariamente da questa Commissione.

PRESIDENTE
Ringrazio ancora il sottosegretario Saglia.
Dichiaro conclusa l’audizione.
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Fonte: Senato della Repubblica