A cura del gruppo di lavoro composto da:
Regione Marche - Dipartimento Servizi alla Persona e alla Comunità
· Giuliano Tagliavento
· Patrizio Bacchetta
· Marco Morbidoni – ASUR, Zona 7 Ancona
· Genesio Scaloni – ASUR, Zona 5 Jesi
Inail sede regionale Marche
· Marisa D’Amario
· Antonella Rosati
· Simona Bonci
· Vania Musto
Regione Marche – Agenzia Regionale Marche Lavoro
· Corrado Paccassoni
· Gianluca Goffi
Regione Marche – Agenzia Sanitaria Regionale
· Fabio Filippetti
· Maria Soledad Ferreiro


 

Introduzione

L’attenzione che molta stampa sta dando in questi ultimi tempi al fenomeno infortuni e malattie lavoro correlate provoca spesso nell’opinione pubblica un convincimento che non sempre corrisponde alla realtà dei fatti. Talvolta ciò è dovuto alla contemporanea uscita di dati da diverse fonti informative che non sempre concordano e nella loro diversa interpretazione.
Per ciò ci si sta impegnando nelle Marche in questi anni a costruire un sistema che, ‘a rete’, raccolga, analizzi e interpreti i dati relativi alla salute dei lavoratori con lo scopo di giungere ad un completo quadro da ‘spendere’ in ogni occasione dando con ciò un contributo fattivo alla chiarezza che, soprattutto in questi tempi di overdose di informazioni, non guasta.
Il report presente si inserisce in questa linea e segue e aggiorna quello dell’anno passato. Dallo scorso anno la storia del progetto Nuovo Flussi Informativi nelle Marche ha visto la produzione di tale primo report, presentato alle Giornate di Lavoro di Jesi (febbraio 2004), alcuni momenti formativi, rivolti soprattutto agli operatori dei Servizi PSAL delle Marche e la partecipazione di alcuni componenti del gruppo di coordinamento tecnico regionale a convegni nazionali e al Gruppo Nazionale di progetto, con l’apporto di validi contributi (almeno così riconosciuti dai colleghi nazionali e non ‘autoreferenziati’) sulla formazione e sullo sviluppo dell’intera progettualità locale prevista.
Il Gruppo Nazionale inoltre sta in questo periodo operando un grande lavoro di ricognizione delle iniziative svolte in tutto il territorio nazionale, cercando di creare sinergie tra regioni più avanzate con il lavoro (tra le quali spiccano recentemente le Marche) e quelle ancora in cerca di una adeguata definizione dei termini del progetto.
Questo secondo report nasce pertanto dalla considerazione e dall’esperienza di quanto è stato svolto nei due anni passati, cercando di far tesoro delle critiche emerse dalla precedente pubblicazione; si è tentato in tal modo di rendere attuale e fattivo l’interscambio tra il territorio (gli operatori) e il coordinamento regionale.
Tra gli esiti più importanti che il lavoro svolto l’anno scorso hanno avuto vale la pena di rammentare in particolare la definizione di due obiettivi per le aziende sanitarie marchigiane, legati alla migliore compilazione del campo traumi nelle Schede di Dimissioni Ospedaliere; ciò anche in considerazione del fatto che una valida e sempre aggiornata fonte dati di molte patologie (comprese quelle collegate alla attività lavorativa) restano le SDO, nate anch’esse con obiettivi certo non preventivi (si ricordi che il sistema è stato in parte mutuato da un sistema di pagamento ‘a posteriori’ delle prestazioni svolte dagli ospedali), ma che possono dare un notevole contributo di conoscenza dello stato di salute della collettività.
Il contenuto del presente report vuole essere inoltre un aggiornamento di quello precedente (vista la presenza di dati riferiti ad un solo anno in più, il 2002) ma con qualche distinguo da fare.
Innanzitutto va detto che l’INAIL aggiorna i dati di Infortuni e Malattie Professionali ‘definite’ di anno in anno; e ciò perché un infortunio denunciato nell’anno 2000, può avere avuto un iter di definizione molto lungo ed essere ‘definito’ (anche negativamente) dopo due anni, e cioè nel 2002.
Ciò significa che ad esempio i dati degli infortuni definiti nel 2001 (e riportati nel primo Report) possono non essere gli stessi, ovvero di egual numero, di quelli che vengono riportati nel presente e ciò non per una qualche forma di ‘schizofrenia’ informativa, ma per i motivi assolutamente condivisibili e corretti sopra citati.
In conclusione gli obiettivi del report sono, anche alla luce delle considerazioni precedenti, quelli di:aggiornare (nel senso spiegato) i dati degli anni 2000 e 2001, aggiornare il database degli infortuni con quelli denunciati nell’anno 2002 (e con alcuni definiti nel medesimo anno) e contribuire attraverso interventi ‘a tema’ (quello del ‘mercato del lavoro’ della sua evoluzione e quello del ‘monitoraggio 626 e infortuni’) alla migliore conoscenza del mondo delle imprese e dei problemi organizzativi e gestionali della sicurezza che inevitabilmente si ripercuotono nell’incidenza di infortuni e di malattie professionali.

 

Giuliano Tagliavento
(Dirigente del Servizio Sanità Pubblica DSPC – Regione Marche)