Regione Toscana
Deliberazione 25 luglio 2011, n. 651
(B.U.R. 3 agosto 2011, n. 31)



Approvazione schema di Protocollo d'intesa tra la Regione Toscana e la Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze per il rafforzamento della tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali dai quali siano derivate lesioni gravi o gravissime o morte.

LA GIUNTA REGIONALE

Visto l'articolo 15 della Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni e integrazioni, che regolamenta la possibilità per le pubbliche amministrazioni di concludere accordi tra loro per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;

Vista la legge 3 agosto 2007 n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori sui luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo;

Visto il Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e s.m.i, e in particolare l'art. 7 che specificatamente prevede che presso ogni Regione operi il Comitato regionale di coordinamento, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 21 dicembre 2007, con funzioni di indirizzo e programmazione delle attività di prevenzione e di vigilanza e funzioni di promozione delle attività di comunicazione, informazione, formazione ed assistenza attraverso il necessario coordinamento tra le diverse istituzioni;

Visto il Patto per la Tutela della Salute e la Prevenzione nei Luoghi di Lavoro recepito con il DPCM 17 dicembre 2007 che prevede, tra l'altro, l'obiettivo di garantire una copertura di almeno il 5% delle unità locali oggetto di intervento ispettivo in un anno;

Visto la deliberazione del Consiglio Regionale n. 53 del 16 luglio 2008, con la quale si approva il Piano Sanitario Regionale 2008-2010;

Visto che il Piano Sanitario Regionale resta in vigore, ai sensi dell'art. 142 bis della L.R. 24 febbraio 2005 n. 40 e del comma 1 dell'art. 104 della L.R. 29 dicembre 2010 n. 65, fino al 31 dicembre 2011;

Rilevato che il vigente Piano Sanitario prevede che sia a livello regionale che a livello delle singole Aziende Usl venga perseguita la massima integrazione operativa tra le diverse discipline afferenti, in maniera da fornire risposte ed interventi coordinati ed esaustivi anche al fine di garantire una visione unitaria dei problemi della prevenzione;

Considerato che ai sensi del Piano Sanitario l'azione di vigilanza e controllo si conferma come una funzione di fondamentale importanza per garantire l'applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e, conseguentemente, condizioni maggiori di sicurezza per i lavoratori e per i cittadini in genere;

Visto il PRS 2011-2015, approvato dal Consiglio regionale con risoluzione 49 del 29 Giugno 2011, e in particolare il capitolo 4 “Le tematiche trasversali” al punto relativo a “Le politiche in materia di sicurezza e salute del lavoro” ribadisce che particolare enfasi dovrà essere posta sugli strumenti necessari al potenziamento della vigilanza, tra cui la collaborazione ed il coordinamento con gli altri organi di controllo, per massimizzare l'efficacia dell'attività ed evitare duplicazioni;

Visto il Patto per la Sicurezza e la Regolarità del Lavoro in Toscana approvato con la deliberazione di Giunta Regionale n. 1025 del 27/12/2007 attraverso il quale, tra l'altro, la Regione si impegna a rendere strutturali le azioni di vigilanza integrata, che sono già state sperimentate con esito positivo nei settori dell'edilizia, ampliando i settori da indagare e garantendo un efficace coordinamento e monitoraggio;

Vista la delibera di Giunta regionale 83 del 9/2/2009 che stabilisce che i proventi derivanti dalle sanzioni in materia di tutela e sicurezza del lavoro siano destinati in uscita ad un capitolo di spesa gestito dalla Regione Toscana – Direzione generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà e vincolato a potenziare le attività di prevenzione nei luoghi di lavoro;

Ritenuto necessario promuovere la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori elevandone stabilmente i livelli di sicurezza del lavoro anche attraverso la concertazione tra le istituzioni e gli enti preposti alla prevenzione e al controllo, ai fini della condivisione degli obiettivi, delle procedure e delle azioni tese ad affermare il rispetto individuale e collettivo di disposizioni e comportamenti coerenti con la salute e la sicurezza del lavoro;

Visto lo schema di protocollo d'intesa tra la Regione Toscana e la Procura Generale presso la Corte d'Appello di Firenze per il rafforzamento della tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali dai quali siano derivate lesioni gravi o gravissime o morte;

Visto il parere positivo espresso dal CTD nella seduta del 21 luglio 2011;

Dato atto che dall'approvazione del sopra detto protocollo non derivano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale;

A voti unanimi,

DELIBERA

1. di approvare lo schema di Protocollo d'intesa tra la Regione Toscana e la Procura Generale presso la Corte d'Appello di Firenze contenuto nell'Allegato A che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, al fine di rafforzare la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali dai quali siano derivate lesioni gravi o gravissime o morte;

2. di autorizzare il Presidente, o suo delegato, a sottoscrivere per conto della Regione Toscana il Protocollo d'intesa di cui al precedente punto 1;

3. di dare mandato al competente Settore della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale di provvedere ai successivi atti necessari a porre in essere gli adempimenti amministravi e organizzativi necessari a garantire la piena attuazione di quanto deliberato;

Il presente atto è pubblicato integralmente sul BURT ai sensi dell'art. 5 comma 1 della L.R. n. 23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell'art. 18 comma 2 della medesima L.R. n. 23/2007.

Segreteria della Giunta
Il Direttore Generale
Antonio Davide Barretta


Allegato

PROTOCOLLO D’INTESA

Tra la Regione Toscana e la Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze per il rafforzamento della tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali dai quali siano derivate lesioni gravi o gravissime o morte

Premesso che:
- Il sistema Toscana è tradizionalmente impegnato nel contrasto ai fenomeni di sottotutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nel pieno rispetto dei precetti e dei principi del D.Lgs. 81/2008, caratterizzandosi per decise e costanti azioni di prevenzione e per un'ottima copertura del territorio in termini di vigilanza sul rispetto delle disposizioni del citato Decreto.

- Il diritto alla salute e alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori sui luoghi di lavoro costituisce un impegno prioritario per i firmatari del presente protocollo, e, in genere, per tutta la società civile della Toscana e richiede azioni organiche e integrate, nell'ambito delle rispettive competenze e responsabilità.

- Per ridurre in modo determinante il fenomeno infortunistico e delle malattie professionali, ed in particolare gli eventi luttuosi o comunque quelli tali da determinare lesioni gravi o gravissime, è fondamentale l'impegno comune – così come sancito con il Patto per la sicurezza e regolarità del lavoro in Toscana (approvato con Delibera di Giunta regionale n. 1025 del 27/12/2007). La Procura ha del resto, tra i propri compiti, quello di perseguire l'azione penale correlata alle violazioni esprimendo al riguardo un'attenzione, oltre che repressiva del reato, di tutela complessiva del sistema in una logica preventiva.

- Le attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sul territorio sono coordinate, ai sensi dell'art. 7 del d.Lgs. 81/2008, dalla Regione - in virtù del ruolo affidatole dalla Costituzione e dalla normativa di settore.

Tutto ciò premesso e considerato

La Regione Toscana e la Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze, di seguito denominate “le parti” concordano quanto segue:

Art. 1 – Finalità

Il presente protocollo di intesa ha lo scopo di rafforzare l'attività di prevenzione e di vigilanza sui luoghi di lavoro, e di contrastare gli eventi infortunistici e le malattie professionali, nel pieno rispetto dei principi costituzionali di centralità del lavoro e diritto alla salute.
Nel rispetto delle distinte funzioni istituzionali, le parti si impegnano, per quanto di rispettiva competenza, a sviluppare anche congiuntamente efficaci azioni di promozione dell'osservanza delle norme e di repressione delle violazioni, a tutela della persona in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e in materia di lavoro e previdenza, ponendosi come obiettivo la sostanziale diffusione e omogeneità degli interventi in ambito regionale.

Art. 2 – Oggetto

Le parti stabiliscono di collaborare per il perseguimento delle finalità di cui all'art. 1 con particolare riferimento ai seguenti aspetti:
a) definire procedure omogenee su tutto il territorio regionale per favorire il flusso delle segnalazioni di infortuni e malattie professionali dalle quali siano derivate lesioni gravi o gravissime o morte del lavoratore, quei casi cioè che integrano gli estremi della procedibilità di ufficio ai sensi dell'art. 50 c.p.p..
b) rafforzare le attività di prevenzione con l'attuazione di percorsi di accompagnamento e di assistenza alle imprese, nell'intento di evitare il verificarsi di eventi nefasti.
c) monitorare gli esiti delle lesioni

Art. 3 – Modalità operative

La collaborazione tra le parti firmatarie del presente protocollo viene realizzata secondo le seguenti modalità:

a) considerata l'importanza dei flussi informativi per il corretto e pieno svolgimento delle attività degli Enti ed Organismi preposti alla salvaguardia dei livelli di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, le parti prevedono di promuovere e ottimizzare, in termini di completezza e tempestività delle informazioni, la collaborazione tra loro e con gli altri Enti destinatari delle informazioni sugli infortuni e sulle patologie da lavoro.

b) le parti promuovono, ognuna per la propria competenza, l'adozione di iniziative finalizzate ad aumentare le capacità di diagnosi precoce delle malattie professionali e sensibilizzare i professionisti (medici competenti, medici di famiglia, medici ospedalieri, medici specialisti) sulla necessità di adempiere all'obbligo di refertazione con tempestività ed in maniera esaustiva.

c) le parti concordano sulla necessità di potenziare i livelli di attività degli Uffici preposti alla vigilanza ed alla repressione delle violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

d) La Procura Generale riconosce la necessità di garantire l'alta specializzazione dei propri magistrati e si impegna altresì a promuovere la collaborazione delle Procure sul territorio con le Aziende Sanitarie, per avviare percorsi di accompagnamento delle imprese finalizzati a promuovere la cultura della sicurezza ed elevare i livelli di tutela dei lavoratori, con particolare riferimento a quelle unità produttive che si contraddistinguono per la rilevanza, pericolosità e delicatezza delle attività esercitate.

e) La Regione prevede d'indirizzare ed incentivare gli obiettivi del presente protocollo, anche attraverso la definizione di appositi indicatori di risultato.

f) le parti concordano di trattare, in sinergia e negli ambiti pubblici di diretto riferimento, il tema degli infortuni e delle malattie professionali come terreno di comune formazione e perseguimento di medesimi interessi.

Art. 4 – Rafforzamento attività di prevenzione sui luoghi di lavoro

Per il raggiungimento degli obiettivi di cui al presente protocollo, la Regione si impegna a riutilizzare quota parte delle somme incamerate a seguito di prescrizioni impartite dalle Aziende USL e trasferite in apposito capitolo regionale, così da determinare un processo virtuoso, nel pieno rispetto dell'art. 13 del D.Lgs. 81/2008 che impone l'utilizzo di tali proventi per il rafforzamento delle attività di prevenzione e vigilanza nei luoghi di lavoro svolta dai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende USL.
In particolare la Regione promuove il potenziamento dei Servizi PISLL delle Aziende USL, nei limiti delle risorse annuali derivanti dal fondo ex art. 13 comma 6 del Dlgs 81/2008 sulla base delle indicazioni annuali regionali condivise con la Procura Generale, tenendo conto del numero delle Unità Locali e degli occupati presenti nel territorio di competenza, valutando altresì l'incidenza infortunistica sui luoghi di lavoro nelle diverse realtà territoriali.
I contraenti concorderanno, entro 30 giorni dalla sottoscrizione del presente protocollo, unità lavorative, tempi e modalità per l'attuazione dello stesso.

Art. 5 – Durata e monitoraggio sull'applicazione del protocollo

I soggetti firmatari del presente protocollo prevedono di effettuare una verifica annuale sull'applicazione del protocollo e sui relativi risultati, anche in riferimento all'evoluzione del quadro normativo.

Letto, firmato e sottoscritto

Per la Regione Toscana per la Procura Generale