Documento della direzione della Zona 4 di Senigallia concordato con le OO.SS. su prevenzione negli ambienti di lavoro

Introduzione

In Italia, ormai da alcuni anni, gli infortuni sul lavoro presentano un trend in calo, ma il numero degli infortuni mortali dopo un iniziale diminuzione attualmente mostrano una stasi che preoccupa le maggiori Istituzioni dello Stato e pone la tutela e la promozione della salute nei luoghi di lavoro quale priorità della politica Sanitaria Nazionale.
In questi anni il Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) della Zona Territoriale 4 di Senigallia si è mosso in piena sintonia con il percorso di riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale previsto dalla L.R. 13/03 (riorganizzazione dei Dipartimenti di Prevenzione), del PSR 2003-2006 «un'alleanza per la salute», del P.S.N. e del DPCM del 17/12/2007 «patto per la salute» finalizzato alla razionalizzazione e al miglioramento degli interventi in materia di tutela e sicurezza negli ambienti di lavoro.
La continua trasformazione dell'organizzazione del mondo del lavoro e le nuove norme in materia costringono il sistema della prevenzione ad un processo di aggiornamento continuo e a nuovi strumenti di analisi: accanto alle forme tradizionali e conosciute di rischio emergono nuove patologie correlate al lavoro (tumori professionali, patologie stress correlate, patologie muscolo-tendine da movimentazione carichi o movimenti ripetitivi ...)
Oggi ancor più che in passato si pone, dunque, la necessità di sviluppare una politica attiva di collaborazione tra le Istituzioni e di condivisione con le Parti Sociali.
In particolare, a livello locale un modello siffatto di collaborazione ha prodotto importanti risultati (vedasi accordo di programma 2006-2007).
In questo percorso vanno ricordate le Convenzioni con Università politecnica delle Marche facoltà di Ingegneria e Medicina del lavoro per attività formativa dei tirocinanti e le Convenzioni con altri Enti (Inail - Contarp, ANMIL, ISPESL) per specifici progetti.
Inoltre la presenza di due nuovi operatori ha permesso insieme a specifici percorsi formativi e idonea strumentazione, una crescita del Servizio, specie nel settore dell'Igiene Industriale.
In questo contesto, tuttavia, la Direzione di Zona intende proseguire il proprio impegno, al fine di raggiungere ulteriori traguardi di efficienza ed efficacia dell'azione di prevenzione e di sicurezza.
Di seguito, fermo restando le attività istituzionali routinariamente svolte e comunque garantite, sono tracciate, tenuto conto delle esigenze locali e della attività finora svolta, gli obiettivi minimi e le linee operative a breve e medio termine per una appropriata ed efficace azione di prevenzione negli ambienti di lavoro, da condividere anche con le OO. SS. dei lavoratori.

Principali obiettivi e strategie operative

1. Ottimizzare il sistema informativo per la prevenzione

Le attività di prevenzione non possono prescindere dalla presenza di un adeguato sistema informativo per orientare gli interventi, per valutare i risultati e per una comunicazione efficace.
Tre sono i progetti regionali di prevenzione e del CCM ai quali il Servizio partecipa con compiti di coordinamento per raggiungere tali risultati: «I nuovi flussi informativi INAIL - ISPESL - REGIONE» «Lo studio delle cause degli incidenti mortali e gravi» «partecipazione alla sperimentazione regionale sulla ricerca attiva d i patologie correlate al lavoro attraverso lo strumento di MalProf »
Azioni:
• Utilizzo del modello «sbagliando si impara» sugli infortuni mortali e gravi
• Utilizzo dei «nuovi flussi regionali» per la programmazione della attività
• Registrazione puntuale della attività e reports finali per soddisfacimento dei debiti informativi e comunicazione
• Gestione dati derivanti dall'applicazione dell'art. 40 D.Lgs. 81/08 da parte dei Medici Competenti sulla attività svolta
• Gestione dati relativi alla esposizione a cancerogeni

2. Vigilanza programmata

Azioni:
• Vigilanza programmata attualmente pari al 25% della attività dl Servizio nei comparti più rappresentativi e con Indice Infortunistico più elevato (dati provenienti dall'analisi dei Nuovi Flussi Informativi e dai dati che pervengono al Servizio attraverso le notifiche e autorizzazioni), al fine di incrementare gradualmente la percentuale delle aziende controllate.

3. Attività di Igiene industriale

Il servizio in questi anni ha investito in risorse umane e strumentali per implementare l'attività di igiene del lavoro a fini sia prevenzionistici ( studio di particolari rischi specifici di comparto) ma anche autorizzativi/ di vigilanza per una definizione reale della presenza e dell'entità di specifici rischi all'interno di cicli produttivi nuovi.
Azioni:
• Campionamento ed analisi di igiene del lavoro per la valutazione del rischio nella attività di autorizzazione e vigilanza;
• Studio della esposizione nel settore della metalmeccanica a più fattori concorrenti nel danno uditivo dei lavoratori (3° fase del progetto nel comparto metalmeccanica)
• Approccio conoscitivo sui rischi occupazionali in agricoltura: valutazione di igiene ambientale nelle attività agro-zootecniche del territorio.
• Individuazione di buone prassi su temi di igiene del lavoro nel settore della costruzione di imbarcazioni in vetroresina: costituzione di un tavolo tecnico di lavoro con il SPSAL Z.T.3 di Fano, le Ass. di Categoria e O.O.S.S.

4. Vigilanza nei settore edile

Il comparto delle costruzioni edili resta il settore a più elevato rischio per infortuni sia dal punto di vista del numero che della gravità e al quale in questi anni il Servizio ha dedicato importanti risorse, inoltre, dal 2009 inizieranno i lavori per la costruzione della terza corsia dell'autostrada A14 cosiddette «grandi opere stradali» che si protrarranno fino al 2012 con sicuro impatto occupazionale, sociale ed ambientale, nel territorio di competenza della Z.T.4 per cui occorre già in questa fase organizzativa prevederne i bisogni.
Azioni:
• Controllo e vigilanza del 16% dei cantieri sul totale delle notifiche pervenute (n° 60 cantieri circa) (DGR 164/05) (DGR 77/06), di cui il 10% di rimozione amianto (D.Lgs. 257/2006)
• Analisi dei bisogni derivanti dalla apertura di grandi opere stradali (terza corsia autostrada, variante esterna alla città di Senigallia)
• Informazione e assistenza anche tramite lo "sportello informativo 626".
• Interventi formativi negli Istituti tecnici per geometri e Collegi professionali;
• Interventi coordinati e congiunti di vigilanza con altri Istituti (INPS, INAIL, DPL, Carabinieri ecc.)
• Deplians informativi su rischi ed attività specifiche del comparto

5. Assistenza e facilitazione alle piccole e medie imprese

Le maggiori criticità nella applicazione della normativa riguardano le piccole e medie imprese tipiche del tessuto marchigiano, difficoltà ancora più accentuate dopo l'emanazione del D.Lgs. 81/2008
Azioni:
• Informazione ed assistenza tramite lo strumento dello "sportello informativo 626"

6. Supportare l'attività di figure aziendali

Le maggiori criticità nella applicazione della normativa riguardano la poca incisività e partecipazione di alcune figure aziendali tra cui l'RLS, il Medico Competente, il preposto e il Coordinatore.
Azioni:
• Informazione ed assistenza tramite lo strumento dello "sportello informativo 626"
• Promuovere iniziative per coinvolgere degli RLS, Medici Competenti, Coordinatori per il tramite delle Associazioni (corsi, incontri, seminari)
• Supportare il ruolo degli RLS con specifici incontri (giornata dell'RLS )
• Formazione e informazione non obbligatoria ai RLS - RLST per il tramite delle OO.SS. sulla valutazione del rischio aziendale

7. Azioni per una comunicazione efficace

Il ritorno delle informazioni è un punto fondamentale per una efficace azione partecipata di prevenzione.
Azioni:
• Aggiornamento del sito internet Aziendale e del link del Servizio dove è possibile trovare indicazioni, modulistica ecc.
• Deplians informativi su alcuni rischi particolari
• Comunicati stampa
• Giornate seminariali (RLS, M.C., Consulenti ecc.)

8. Studio di patologie correlate al lavoro

La sottostima del fenomeno comporta una mancanza di interventi preventivi.
Azioni:
• Indagini su Malattie Professionali di iniziativa e per delega (ex art. 370 del c.p.p.)
• Utilizzo sperimentale del modello MalProf per lo studio delle patologie correlate al lavoro (progetto regionale)
• Incidenza della patologia Sindrome del tunnel carpale attraverso lo studio delle SDO (progetto aziendale)

9. Soggetti fragili: attivazione di un percorso di follow-up per gli ex lavoratori esposti ad amianto della Ditta Sacelit

Azioni:
• Definire dei percorsi facilitati alle strutture diagnostiche della ASUR z.t.4
• Applicazione di protocolli sanitari acclarati
• Impiego nel monitoraggio del dosaggio della mesotelina sierica in collaborazione con l'Università degli Studi di Ancona Clinica del Lavoro

10. Formazione ed aggiornamento professionale

Il cambiamento culturale passa anche attraverso la presenza qualificata degli operatori sul territorio.
Azioni:
• Individuazione di appropriati percorsi formativi che garantiscano professionalità e l'acquisizione dei crediti ECM per gli operatori del Servizio.
• Organizzare Corsi e seminari anche a valenza regionale
• Promuovere interventi formativi nelle scuole professionali (protocollo ASUR - ANMIL)

11. Sperimentazione e ricerca nuove opportunità

A seguito della stipula della Convenzione ASUR Z.T. 4 e Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Ingegneria e Medicina del Lavoro, sono state create le condizioni per una concreta e fattiva collaborazione.
Azioni:
• Percorsi formativi per studenti tirocinanti all'interno del Servizio
• Studi sperimentali e ricerca di soluzioni tecnologiche in materia di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, in particolare nel settore impiantistico e di bonifiche ambientali
• Ricerca di Procedure di buone prassi
• Studi epidemiologici (revisione dello studio di mortalità ex esposti ad amianto)
• Pubblicazioni scientifiche.

12. Risorse aggiuntive

Per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nell'accordo di programma sono state individuate le seguenti risorse:
• Fondi regionali finalizzati ( es. «grandi opere stradali»);
• Fondi derivanti dalle sanzioni amministrative in materia di lavoro, ex D.Lgs. 758/94, nei modi previsti dall'art. 42 L.R. 11/2001 (acquisto di attrezzature, formazione del personale e realizzazione di progetti).
Azioni
Completare il percorso di stabilizzazione del personale nel rispetto dell'accordo già definito con le OO.SS. e la RSU.
Individuare risorse umane aggiuntive necessarie al raggiungimento degli obiettivi contenuti nell'accordo.

Conclusioni

Promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro all'interno di un percorso per obiettivi, concertato e verificato, non può che essere una scelta strategica, una opportunità per adeguare il sistema alle attuali trasformazioni del mondo del lavoro, gestirne i vantaggi ed allontanarne i rischi.

Senigallia, 9 aprile 2009

GGIL Senigallia
CISL Senigallia
UIL Senigallia
Il Direttore Zona Territoriale n. 4 
Il Direttore Dipart.to Prevenzione
Il Direttore SPSAL

Fonte: viveresenigallia.it