PROTOCOLLO PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO IN PROVINCIA DI TARANTO


VISTO:

- gli esiti delle riunioni della Conferenza provinciale permanente in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro in edilizia e le proposte ivi espresse dalle associazioni datoriali e sindacali;
- il Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e sue seguenti modifiche nonché tutte le istruzioni di settore che si riferiscono alla sicurezza nei luoghi di lavoro, al contrasto al lavoro irregolare, all'assistenza ai lavoratori e alla formazione, tra cui, da ultimo, la circolare del Ministero del Lavoro n. 20 del 29 luglio 2011;
- l'Osservatorio costituito a Bari l'11 giugno 2011 per i reati in agricoltura che pone tra i temi all'attenzione anche quello del caporalato e del lavoro nero;
- l'avviso comune in materia di agricoltura sottoscritto a Bari il 14 giugno 2011 le organizzazioni datoriali e sindacali di livello regionale


PREMESSO che:

- il diritto alla tutela della sicurezza sul lavoro si iscrive nel più ampio diritto alla tutela della salute, sancito nella Costituzione della Repubblica Italiana, quale valore fondamentale della persona umana;
- detto diritto deve essere, pertanto, centrale nelle politiche del lavoro per fare sì che obiettivi qualificanti di prevenzione siano punti forti di un'ampia e articolata strategia comune a tutti i soggetti sociali interessati, facendo sì che la sicurezza del lavoro si affermi in tutti gli ambiti di lavoro e diventi patrimonio ampiamente condiviso, in un'ottica di responsabilizzazione di tutti i predetti soggetti sociali sulla pratica costante della legalità;
- nella città di Taranto, e nell'intera area ionica, a prevalente connotazione industriale, dove storicamente l'attenzione si è incentrata sulla grande industria, ambito in cui, grazie ad iniziative sinergiche avviate anche a mezzo di specifici protocolli di intesa, si sono realizzati notevoli progressi nella prevenzione dell'infortunistica nei luoghi di lavoro;
- nel territorio provinciale assumono grande rilevanza le questioni legate ai temi della sicurezza sui luoghi di lavoro negli importanti settori produttivi dell'agricoltura, meritevole di una decisa azione di rafforzamento di azioni e di iniziative tanto sul fronte della prevenzione quanto su quello del contrasto, e delle costruzioni, in relazione al quale si rende necessario operare per un più incisivo ruolo, tra gli altri, degli enti bilaterali;
- nell'ambito della Conferenza provinciale permanente i temi connessi alla sicurezza dei luoghi di lavoro sono stati ultimamente ripresi e ampiamente approfonditi; in tale sede, sono state condivise e ritenute prioritarie ulteriori iniziative atte ad assicurare una maggiore prevenzione dei rischi in contesti più ampi rispetto a quelli tradizionali, anche attraverso una mirata attività formativa, nonché il potenziamento dell'interscambio informativo, soprattutto sulle risultanze nei controlli, anche a fini di razionalizzazione ed economicità degli stessi;
- che, in tale direzione, nel rigoroso rispetto dei ruoli istituzionali ricoperti da ciascuno dei sottoscrittori del presente documento, si è condivisa la necessità di attivare:
a) interventi coordinati tra gli organismi pubblici di controllo e quelli paritetici di prevenzione;
b) il rafforzamento della complessiva azione di informazione/formazione al fine di estendere la prevenzione anche ai lavoratori e datori di lavoro delle piccole e medie imprese ritenute più a rischio per la loro minima struttura organizzativa nonché ai c.d. "nuovi rischi";
c) strategie mirate per settori produttivi, partendo da quello delle costruzioni e da quello dell'agricoltura che, per numero di eventi infortunistici e per specificità delle violazioni, appaiono essere quelli in condizione più critica, come peraltro confermato da recenti operazioni di investigazione e controllo che hanno evidenziato in alcune zone della provincia fenomeni di caporalato, lavoro nero e violazione sotto varie forme dei diritti dei lavoratori;

PRESO ATTO che:

- per realizzare tali obiettivi, in sede di Conferenza Provinciale Permanente, è stata fortemente condivisa l'esigenza della costituzione di un "Osservatorio permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro" che realizzi, con carattere di concretezza, una conoscenza condivisa tra tutti i soggetti coinvolti, come base a più efficaci e integrati interventi di prevenzione, sviluppando altresì approfondimenti monotematici e specialistici sui diversi aspetti della sicurezza;

VISTO

- il parere reso dal Ministero dell'Interno con nota n. 13501/81- Gab. Uff. III del 28 settembre 2011;

Le parti convengono:

Art. 1
(Osservatorio permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro)

I. Nell'ambito della Conferenza provinciale permanente, è costituito, presieduto dal Prefetto di Taranto o da un suo delegato, l'Osservatorio permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, composto dai rappresentanti provinciali o loro delegati di: Comando Provinciale Vigili del Fuoco, Direzione provinciale del Lavoro, Inps, Inail, Asl, CIAA, Associazioni Datoriali (Confindustria, ANCE, Coldiretti, CIA, Confagricoltura), Organizzazioni Sindacali, Cassa edile, Scuola Edile e Comitato Paritetico Territoriale per la Sicurezza della provincia di Taranto.

II. L'Osservatorio è articolato in due sezioni:
- la prima sezione ha il compito di effettuare il monitoraggio strutturato sull'infortunistica
nei luoghi di lavoro, partendo, nell'immediato, dai dati già in possesso sia degli enti di vigilanza e organi ispettivi che delle organizzazioni sindacali e datoriali, da mettere a fattor comune al fine di avere una sistemica e tipizzata conoscenza del fenomeno e da organizzare nel tempo su base telematica per facilitarne l'accesso al maggior numero di utenti e valorizzarne il carattere interattivo. La responsabilità di detta sezione fa capo al Direttore provinciale del Lavoro, che si avvarrà del contributo di tutti gli enti preposti alla vigilanza, nonché delle associazioni datoriali e delle OO.SS.. Per gli aspetti specialistici di specifica competenza, si farà riferimento al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco. I dati del monitoraggio, forniti in forma anonima ed aggregata per tipologia, saranno, almeno trimestralmente, esaminati in sede di Conferenza provinciale permanente al fine di effettuare una dettagliata analisi degli eventi infortunistici rilevati, anche con riguardo alle modalità di accadimento degli stessi, e il costante miglioramento dei sistemi di prevenzione;
- la seconda sezione ha il compito di attivare iniziative relative a: a) formazione. La responsabilità della formazione è affidata alla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato e alla Confindustria di Taranto, e della scuola edile per il settore delle costruzioni. Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco fornirà la propria collaborazione per i settori ad alto contenuto specialistico di competenza; b) approfondimenti scientifici sui cosiddetti "nuovi rischi" e sulle malattie professionali nei principali settori produttivi provinciali. La responsabilità della ricerca è affidata all'INAIL; c) approfondimenti su possibili percorsi di semplificazione delle procedure; d) comunicazione e diffusione delle iniziative promosse; e) predisposizione di vademecum e banche dati informative, utili a rafforzare la prevenzione e l'assistenza alle famiglie delle vittime di infortuni sul lavoro. La responsabilità delle attività di cui ai punti c), d) ed e) è affidata alla Prefettura- UTG di Taranto, che si avvarrà dei soggetti presenti in Conferenza provinciale permanente.

III. L'Osservatorio opera attraverso gruppi di lavoro tematici e propone attività progettuali che potranno essere esaminate e approvate nell'ambito della Conferenza provinciale permanente.

Art. 2
(Edilizia- Osservatorio)

La responsabilità dell'Osservatorio per il settore edilizia fa capo alla Direzione Provinciale del lavoro. I relativi aspetti organizzativi saranno disciplinati dal manuale operativo dedicato che il predetto ufficio provvedere ad emanare.

Art. 3
(Edilizia - Ruolo delle Stazioni appaltanti e dei Comuni per il controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro)

I. Le stazioni appaltanti pubbliche, firmatarie del presente protocollo, si impegnano:
- a dare tempestiva comunicazione alla cassa edile delle aggiudicazioni disposte e del piano di affidamento comunicato dall'appaltatore, comprese le variazioni successivamente intervenute;
- ad inserire nei bandi di gara di opere pubbliche la seguente clausola: "All'atto dell'installazione del cantiere, le aziende aggiudicatane nonché le eventuali aziende subappaltatrici si rendono disponibili a ricevere una visita del Comitato Paritetico Territoriale (CPT) di Taranto finalizzata alla verifica dei requisiti minimi di sicurezza sul lavoro previsti dal D.Lgs. 81/08 nell'ambito delle finalità formative e informative precipuamente riconosciute a tale organismo. Le stesse stazioni appaltanti si impegnano, unitamente alla comunicazione obbligatoria alla DPL e alla ASL, ad informare il CPT della provincia di Taranto in merito alle date di inizio lavori relativi alle gare aggiudicate;"
-il Comitato Paritetico Territoriale (CPT) di Taranto, ricevuta la comunicazione dalla stazione appaltante, provvederà ad effettuare, a campione, le visite presso i cantieri di nuova installazione, per le diverse fasce di valore dell'opera da realizzarsi, compatibilmente con le risorse a propria disposizione;
- garantire il pieno rispetto del comma 3bis dell'art. 81 del d.lgs. 163/2006, come introdotto dalla legge n. 106/2011;
- ad assicurare l'analitica previsione degli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, attraverso la redazione di apposito computo metrico estimativo dedicato;
- a promuovere, d'intesa con le associazioni datoriali di settore partecipanti all'Osservatorio, l'integrazione negli affidamenti con l'offerta economicamente più vantaggiosa di criteri di valutazione dell'offerta tecnica tesi a valorizzare l'adozione di sistemi gestionali dedicati e la proposizione di migliori e più avanzati accorgimenti in materia di sicurezza nelle tecniche e nei processi realizzativi proposti dal concorrente;
II. nell'ambito delle attività dell'Osservatorio, potranno essere promosse apposite intese tra i Comuni firmatari del presente protocollo e gli enti bilaterali (Cassa edile, Scuola edile e Comitato paritetico territoriale) per la puntuale e compiuta attuazione degli obiettivi condivisi di continuo miglioramento delle condizioni di regolarità del lavoro, sicurezza e formazione nei cantieri edili della provincia;
III. i Comuni della provincia di Taranto firmatari del presente protocollo, nell'ambito della procedura abilitativa all'esecuzione da parte di privati di lavori edili (permesso di costruire, Dia, etc.) s'impegnano a sensibilizzare i committenti sul contenuto del presente Protocollo con l'invito a inserire nel contratto di appalto, in quanto applicabili al settore privato, le clausole individuate per le stazioni appaltanti pubbliche relativamente alla sicurezza del cantiere;
IV. i Comuni medesimi, con riferimento all'edilizia privata, s'impegnano a comunicare al CPT della provincia di Taranto, per le finalità formative e informative richiamate al comma I, l'inizio dei lavori relativamente alle concessioni autorizzate e a concorrere alla vigilanza sui cantieri edili tramite gli agenti di Polizia locale.

Art. 4
(Edilizia - Tutela dei lavoratori)

Al fine di attestare la massima attenzione ai profili di legalità e responsabilità degli operatori (stazioni appaltanti ed imprese) per la tutela di fondamentali diritti dei lavoratori, in conformità di quanto previsto dalla vigente normativa in materia di tutela dei lavoratori, le stazioni appaltanti firmatarie del presente protocollo, tenute al rispetto delle norme sugli appalti pubblici, si impegnano ad inserire nei contratti che regolano l'esecuzione di appalti pubblici e nei capitolati speciali le seguenti clausole:
a) obbligo da parte dei datori di lavoro di applicare e far applicare integralmente nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti, impegnati nella realizzazione di appalti pubblici il trattamento economico e normativo previsto dal C.C.N.L. di settore e dai relativi accordi integrativi territoriali vigenti, ivi compresa l'iscrizione dei lavoratori stessi e il versamento delle relative contribuzioni alla Cassa Edile di Taranto, nei casi previsti dalle norme contrattuali;
b) applicazione del Decreto Legislativo n. 72 del 25 febbraio 2000 avente ad oggetto la Attuazione della Direttiva Comunitaria n. 96/71/CE in materia di distacco in Italia di lavoratori extracomunitari. Obbligo di applicare ai lavoratori extracomunitari distaccati in Italia, nell'ambito di una prestazione di servizi ex art. 27 T.U. 286/98 (appalti), durante il periodo di distacco, le medesime condizioni di lavoro previste da disposizioni legislative, regolamentari e amministrative, nonché dal C.C.N.L. di riferimento, applicabili ai lavoratori nazionali occupati nello stesso posto di lavoro, ivi compresa l'iscrizione alla Cassa Edile, secondo le norme contrattuali;
c) obbligo dell'appaltatore di rispondere in solido dell'osservanza di quanto previsto al punto a) da parte di eventuali subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni nell'ambito dei lavori eseguiti, in relazione alle maestranze impiegate nello specifico cantiere ed agli eventuali importi evasi, in base all'art. 29 capo II, Decreto legislativo 276/03 e successive modificazioni e integrazioni, ed art. 118, comma 6 del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni e integrazioni;
d) obbligo per le stazioni appaltanti di subordinare il pagamento dello stato di avanzamento lavori e del saldo di fine lavori, alla verifica della regolarità contributiva, previdenziale e assistenziale, ivi compreso il versamento alle Casse Edili, tramite il Documento Unico di Regolarità Contributiva;
e) obbligo del datore di lavoro, ai sensi dell'art. 18 lett. u) del Decreto legislativo n. 81/08 e successive modificazioni e integrazioni, nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, di munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore, l'indicazione del datore di lavoro, la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione. Nel caso di lavoratori autonomi, la tessera di riconoscimento di cui all'art. 21, c. 1, lett. C, del citato D.Lgs. n. 81/2008, deve contenere anche l'indicazione del committente;
f) obbligo alle ditte esecutrici di fare effettuare ai lavoratori che accedono per la prima volta ai cantieri sedici ore di formazione .

Art. 5
(Agricoltura - Osservatorio)

La responsabilità dell'Osservatorio per l'infortunistica in agricoltura fa capo alla Direzione provinciale del lavoro; le sue risultanze periodiche andranno a confluire, a cura, della Prefettura di Taranto, nell'Osservatorio regionale costituito presso la Prefettura di Bari.
A tali fini, compito dell'Osservatorio, in raccordo con il predetto Osservatorio regionale sui reati in agricoltura, è precipuamente quello di monitorare e programmare le azioni di contrasto al lavoro nero e di verificare lo stato di attuazione delle leggi, nazionali e regionali, che disciplinano le emersioni dal lavoro nero, il contrasto al caporalato e la sicurezza sul lavoro, con particolare attenzione anche: a) alla funzionalità delle banche dati delle aziende beneficiarie di finanziamenti pubblici; b) alle sostanziali variazioni di tecnologie di produzione e loro riflessi sulla sicurezza dei lavoratori; c) all'occupazione di lavoratori stranieri; d) all'occupazione femminile e alle pari opportunità.
I relativi aspetti organizzativi saranno disciplinati dal manuale operativo dedicato che il predetto ufficio provvedere ad emanare.

Art. 6
(Agricoltura - Tutela dei lavoratori)

Le proposte raccolte nell'ambito delle OO.SS. e datoriali, convergono nella valutazione che il tema della sicurezza del lavoro in agricoltura dipenda essenzialmente da una più complessiva azione qualificabile come "tracciabilità" del lavoro in agricoltura, quale strumento idoneo a contrastare i fenomeni negativi richiamati in premessa, da realizzare attraverso i seguenti strumenti:
- l'incontro domanda/offerta, attraverso il centro dell'impiego, garantendo dal primo momento al lavoratore un'azienda "sicura", dove ricevere una retribuzione adeguata nel rispetto di leggi e contratti, alle aziende invece, lavoratori qualificati e rispettosi anche loro dei diritti e doveri;
- la promozione di un sistema di trasporto dei lavoratori agricoli che consenta agli stessi di raggiungere le innumerevoli aziende agricole presenti su tutto il territorio, caratterizzato da forte mobilità, alla luce di precedenti soluzioni ed esperienze già percorse in questa provincia. Ciò nell'intento di sottrarre i lavoratori a forme illegali di reperimento del lavoro;
- la promozione di azioni di informazione, anche con il coinvolgimento dell'ordine dei consulenti del lavoro, sulle tipologie di contratto di lavoro, previdenziali ed assicurative con particolare attenzione alla condizione di lavoratrice madre ed alle problematiche proprie dei lavoratori extracomunitari;
- il possibile utilizzo dei beni (terreni e mezzi utilizzati ), confiscati e sottratti alle aziende ed ai caporali, così come sta avvenendo in tanti altri territori, per poter costruire possibili alloggi per le famiglie e le persone anche non comunitarie, anche attraverso la partecipazione ai Fondi PON Sicurezza;
- la promozione di azioni concrete a tutela del lavoro in agricoltura, quali:
1) progetti per introdurre, a titolo sperimentale - parallelamente all'osservanza dell'obbligo di rilascio ai lavoratori, in ogni caso, del documento di assunzione e al possesso, da parte dei lavoratori, del relativo documento di riconoscimento - e relativamente, nella fase iniziale, a contesti lavorativi di adeguata consistenza, il rilascio ai lavoratori di un tesserino di riconoscimento, con fotografia e dati anagrafici dei lavoratori e delle aziende;
2) programmi di verifiche congiunte, analogamente a quanto già praticato nel 2010, nell'ambito del "Piano straordinario contro le mafie in edilizia e in agricoltura", della stretta osservanza di obblighi di legge e contrattuali (regolarità contributiva; regolarità retributiva; garanzia delle condizioni igienico-sanitarie e ambientali sui luoghi di lavoro (acqua potabile; servizi igienici; eventuali indumenti e attrezzi "regolari" da fornire, adeguati alle mansioni svolte, a tutela della salute e della professionalità, ecc.);
3) iniziative formative, anche attraverso l'Ente Bilaterale, per i lavoratori e le imprese sui temi specifici della sicurezza sul lavoro;
4) azioni più articolate di formazione, anche nelle scuole, nell'assunto che il contrasto del lavoro nero ed irregolare passa attraverso la diffusione della cultura della legalità.
L'Osservatorio opererà attraverso gruppi di lavoro tematici sui temi suesposti e potrà proporre attività progettuali su specifici aspetti, in coerenza con l'attività dell'Osservatorio regionale e del corrispondente gruppo di lavoro provinciale nonché a verifica del rispetto e dell'impatto della normativa nazionale e regionale in materia

Art. 7
(Controlli)

In materia di controlli, sarà promosso il massimo coordinamento di tutte le Istituzioni preposte ai controlli stessi: Comando Provinciale Vigili del Fuoco, DPL, INPS, INAIL, ASL, unitamente alle Forze dell'Ordine, con l'obiettivo di contrastare i fenomeni illegali oltre che di razionalizzare gli interventi per evitare inutili duplicazioni.

Art. 8
(Verifica periodica)

Le parti firmatarie del presente Protocollo convengono di effettuare, nell'ambito della Conferenza provinciale permanente, una verifica trimestrale dell'attività svolta, anche al fine di divulgare i risultati ottenuti, nonché di valutare eventuali miglioramenti da apportare alla disciplina del presente Protocollo.

Art. 9
(Estensione del Protocollo ad altri settori produttivi)

Il presente Protocollo, dopo una prima fase di sperimentazione pari a 12 mesi dalla stipula, potrà essere esteso agli altri settori produttivi per i quali andranno sottoscritti specifici protocolli integrativi di settore.

Taranto, 28 ottobre 2011

Presidente Amministrazione Provinciale
Sindaco del Comune di Taranto
Sindaco del Comune di Avetrana
Sindaco del Comune di Carosino
Sindaco del Comune di Castellaneta
Sindaco del Comune di Crispiano
Sindaco del Comune di Faggiano
Sindaco del Comune di Fragagnano
Sindaco del Comune di Ginosa
Sindaco del Comune di Grottaglie
Sindaco del Comune di Laterza
Sindaco del Comune di Leporano
Sindaco del Comune di Lizzano
Sindaco del Comune di Manduria
Sindaco del Comune di Maruggio
Com.Str. del Comune di Martina Franca
Sindaco del Comune di Massafra
Sindaco del Comune di Monteiasi
Sindaco del Comune di Montemesola
Sindaco del Comune di Monteparano
Sindaco del Comune di Mottola
Sindaco del Comune di Palagianello
Sindaco del Comune di Palagiano
Sindaco del Comune di Pulsano
Sindaco del Comune di Roccaforzata
Sindaco del Comune di S. Giorgio Ionico
Sindaco del Comune di S. Marzano S.G.
Sindaco del Comune di Sava
Sindaco del Comune di Statte
Sindaco del Comune di Torricella
Presidente Autorità Portuale
Comandante Prov.le Vigili del Fuoco
Direttore Direzione Prov.le del Lavoro
Direttore Prov.le Reggente INPS
Direttore Prov.le INAIL
Direttore SPESAL
Presidente C.C.I.A.A./Assindustria
Presidente ANCE
Presidente Coldiretti
Presidente CIA
Presidente Confagricoltura
Presidente Scuola Edile
Presidente Cassa Edile
Presidente Comitato Paritetico Territoriale
Segretario Gen.le Prov.le CGIL
Segretario Gen.le Prov.le CISL
Segretario Gen.le Prov.le UIL
Segretario Gen.le Prov.le UGL
Segretario Prov.le FLAI-CGIL
Segretario Prov.le Fai-CISL
Segretario Prov.le Uila-UIL
Segretario Prov.le Fillea- CGIL
Segretario Prov.le Filca - CISL
Segretario Prov.le Feneal-UIL

IL PREFETTO DI TARANTO

Presenzia
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALL'INTERNO


Fonte: prefettura.it