Categoria: 1996
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Tipologia: Accordo
Data firma: 20 giugno 1996
Parti: Gruppo Barilla - Unione Parmense degli Industriali e Fat-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Coordinamento Nazionale delle RSU
Settori: Agroindustriale, Alimentaristi, Barilla
Fonte: CGIL

Sommario:

Premessa
1. Vocazioni dei siti
2. Relazioni industriali
3. Riassetto strutturale
4. Produzioni aggiuntive/occupazione
5. Nuovi investimenti produttivi
6. Nuova organizzazione del lavoro
7. Ridefinizione parametrale del P.P.O.
Agevolazioni ai trasferimenti intergruppo
Trasferimenti senza cambiamento di residenza (Pendolarismo)
Allegato applicativo all'Accordo del 19 giugno 1996

Procedure e misure di sostegno per la gestione dell'esubero del personale
1) Trasferimenti
2) Cassa integrazione guadagni straordinaria
3) Trattamento di mobilità
4) Dimissioni incentivate
5) Nota a verbale

Il giorno 20 giugno 1996 presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, [...] si è tenuta una riunione in merito al piano di riassetto del Gruppo Barilla.
Tra il Gruppo Barilla [...] assistiti da[...]ll'Unione Parmense degli Industriali e Fat Cisl, Flai Cgil e Uila Uil naz.li [...] assistiti dalle rispettive strutture territoriali e con la partecipazione del Coordinamento Nazionale delle RSU del Gruppo Barilla.

Premesso che il Gruppo Barilla ha dichiarato quanto segue:
Il settore alimentare sta attraversando la crisi dei consumi più lunga di tutto il dopoguerra. Solo cinque anni addietro l'utile operativo dell'industria alimentare italiana si collocava tra il 15 e il 20%; oggi oscilla tra il 5 e il 7%, il che rende già molto problematico portare i bilanci in pareggio al netto degli oneri finanziari. I consumi del comparto agroalimentare sono cresciuti nel '95 solo dello 0,2%.
Più in particolare, per quanto concerne i mercati di pertinenza Barilla si deve tener presente l'ulteriore criticità determinata dall'ingresso degli Hard Discount che dalla fine del 1992 ad oggi hanno conquistato quote di consumi rilevanti, tra il 10 e il 20%, sottraendole alle varie tipologie di prodotti di marca.
Di fronte a tali fenomeni le aziende come la Barilla non hanno molte scelte: o affrontare le vie di un ridimensionamento netto con tutte le conseguenze del caso o perseguire con coraggio e determinazione le vie dell'efficienza e dello sviluppo.
Come dichiarato dallo stesso Presidente in più occasioni, la Barilla sta facendo quello che ogni Azienda leader deve fare: lavorare per adattarsi ad un drastico mutamento del mercato, a nuove abitudini dei consumatori e ricreando le condizioni per lo sviluppo.
Da tempo l'Azienda sta mettendo in atto una strategia di sviluppo finalizzata alla ripresa ed al recupero dell'efficienza e della competitività. È un obiettivo prioritario, che prevede una riorganizzazione dell'attività produttiva, un recupero della competitività e un nuovo impulso all'innovazione che consentiranno di ripartire con un programma di investimenti e di espansione anche internazionale.
Il rilancio è studiato con logica e coerenza. Il futuro dello sviluppo dell'Azienda è in gran parte basato sulla ritrovata competitività e i presupposti per i posti di lavoro di domani la Barilla li sta creando oggi, definendo obiettivi strategici di espansione dell'attività.
In questo quadro è da annoverare anche la recente decisione di ridimensionare significativamente i propri listini prezzi.
La Società crede fermamente nelle sue strategie, consapevole che - avendo a che fare con l'atteggiamento di chi consuma - si tratta di un approccio di lungo periodo e di una programmazione complessa. La programmazione (già avviata operativamente con il riassetto delle "attività produttive pasta" definite sul finire del '94) affronta oggi il riassetto del comparto "prodotti da forno", che vede l'utilizzo del marchio Pavesi in una strategia di marketing per categoria di prodotto e la ripresa di efficienza e competitività attraverso la ricollocazione dell'attività dello stabilimento di S. Martino Buon Albergo (Verona) e degli uffici di Novara.
Tale ricollocazione di attività produttive e tecnico/amministrative, che comporterà la dismissione dello stabilimento di San Martino Buon Albergo (Verona) e degli uffici di Novara con il conseguente utilizzo della CIGS per gli addetti, è strettamente collegata al programma di ristrutturazione del Gruppo Barilla, di cui le Parti riconoscono l'organicità e l'unitarietà con le linee strategiche del piano di riassetto del Gruppo medesimo delineate nel presente accordo.
Inoltre il trasferimento di produzioni e di attività tecnico-amministrative sarà supportato da rilevanti investimenti necessari a rendere i siti destinatari delle riallocazioni idonei allo svolgimento delle nuove attività.
Dette dismissioni a Novara e a San Martino Buon Albergo coinvolgeranno circa 450 unità e pertanto l'Azienda, considerata la rilevanza sociale delle problematiche occupazionali, si è impegnata ad adottare strumenti di gestione non traumatici di cui al punto 3. del presente accordo.
Dal momento dell'acquisizione Pavesi ad oggi molte cose sono cambiate sia all'esterno (consumatori, mercato e concorrenza) che all'interno.
Pertanto:
a) non risulta più economicamente valido mantenere tutte le attività di ufficio in Novara, attività tipiche di una Società gestionalmente autonoma. Infatti Pavesi già oggi è fondamentalmente un marchio che in modo complessivamente più efficace può essere meglio gestito in modo centralizzato. Lo stabilimento di Novara costituisce, viceversa, una delle unità produttive più importanti del Gruppo, vuoi per capacità produttiva installata, vuoi per complessità tecnologica;
b) lo stabilimento di S. Martino Buon Albergo (Verona) per caratteristiche strutturali non offre opportunità utili dì sviluppo. Nel contempo altri stabilimenti omogenei per tipologie produttive consentono l'assorbimento delle produzioni dismesse a costi complessivi decisamente inferiori.
che le OO.SS., per parte loro, hanno dichiarato quanto segue.
Nella cultura e nella prassi contrattuale di Fat, Flai e Uila in coerenza con l'impostazione del Sindacato Confederale e con i contenuti dell'accordo del 23 luglio 1993, lo sviluppo e la competitività delle imprese sono considerati obiettivi comuni da perseguire.
Tali obiettivi sono strettamente connessi alla promozione dell'occupazione, alla valorizzazione ed al miglioramento delle condizioni di lavoro.
In tale contesto, Fat, Flai, Uila, unitamente al Coordinamento Nazionale del Gruppo Barilla, hanno condiviso l'impostazione della Barilla di rilancio del proprio sviluppo attraverso proprie politiche di marketing ed hanno anche offerto una disponibilità a crearne le condizioni per il successo con interventi contrattuali e normativi che coniugassero obiettivi di natura economica con obiettivi di natura sociale.
Proprio perché sviluppo, occupazione e condizioni di lavoro vengono considerati obiettivi inscindibili, il Sindacato considera le scelte Aziendali in questa direzione un terreno di confronto non solo a valle e quindi limitatamente agli effetti che queste producono sulla forza lavoro.
Riteniamo che la comprensione e la condivisione reciproca degli obiettivi siano fattori di successo per le scelte strategiche aziendali e sindacali, e, quindi, elementi da perseguire attraverso un adeguato sistema i relazioni industriali.
Pur nella consapevolezza di una situazione di mercato turbolenta e soggetta a rapidi cambiamenti è necessario acquisire un quadro di chiarezze sulle questioni di fondo.
Il ruolo e la prospettiva di intere unità produttive e di aree e settori dell'Azienda non possono essere repentinamente messi in discussione in ordine alle fluttuazioni di mercato.
Efficienza, competitività, dimensione ottimale degli organici e organizzazione del lavoro sono termini di comune interesse su cui le parti devono esercitare costantemente il confronto.
In questo quadro, Fat, Flai, Uila, ritengono l'attuale assetto del Gruppo Barilla caratterizzato da un elevato utilizzo degli impianti e da variegate forme di flessibilità che consentono impatti positivi nella struttura dei costi e nella capacità di essere reattivi al mercato.
Analogamente la risorsa lavoro è caratterizzata da elevate professionalità e da capacità adattiva a fronte delle innovazioni tecnologiche ed organizzative.
Con questi presupposti diventa necessario rendere compatibili le scelte di rilancio del Gruppo con la tutela dell'occupazione e la valorizzazione del lavoro, che si assumono oggi i veri punti prioritari dell'iniziativa sindacale.
Tutto ciò premesso, dopo ampio ed approfondito dibattito, le Parti, come sopra costituite, hanno formalizzato le seguenti intese a conclusione del foro lavori:

1. Vocazioni dei siti
In relazione a tutto quanto descritto in premessa, l'Azienda dichiara che la strategia complessiva di riassetto e di rilancio del Gruppo è assistita da una intensa politica di investimenti produttivi, stimati per il triennio 1996/1998 in complessivi 400 miliardi di lire di cui 55% al nord e 45% al sud.
L'apparato produttivo del Gruppo, le tipologie produttive, le prospettive dei siti sono sintetizzati nella tabella che segue:

Unità Produttiva PASTA Tipo Produzione Variazioni previste
Pedrignano Pasta Semola invariato
Pedrignano (*) -
Pr-v/le Barilla Pasta Uovo Tortellini/P.fresca in chiusura
Pr-via Volturno Pasta in chiusura
Matera Pasta invariato
Caserta Pasta invariato
Foggia Pasta invariato
Mulino di: Ferrara Semola invariato
Castelplanio Semola invariato
Termoli Semola invariato
Altamura Semola invariato

 

Unità Produttiva BAKERY Tipo Produzione Variazioni previste
Cremona Merende/pani spc invariato
SMBA (VR) Biscotti/crakers in chiusura
Castiglione Biscotti incremento
Pedrignano Biscotti invariato
Rubbiano Fette/grissini invariato
Ascoli Piceno Merende pane carrè invariato
Caserta Fette/grissini invariato
Melfi 1 Merende invariato
Melfi 2 Fette/biscotti invariato
Novara Biscotti/crakers incremento

(*) Pedrignano_2 Pasta all'uovo, stabilimento in avanzato stato di realizzazione.

Entro il mese di ottobre 1996, avrà luogo, nei singoli siti, un incontro di illustrazione degli specifici programmi di investimento.

2. Relazioni industriali
Le Parti convengono sulla necessità di ridefinire il sistema delle Relazioni Industriali.
Ciò deve essere mirato alla necessità di attribuire nuova efficacia alle stesse relazioni al fine di realizzare le condizioni di scelte condivise in ordine all'attuazione delle strategie adottate e sui loro riflessi in termini di valorizzazione e tutela del lavoro, anche in relazione alle complesse situazioni di mercato e di sviluppo dell'Azienda.
Le Parti si danno reciprocamente atto che il sistema delle Relazioni Industriali adottato non ha prodotto i risultati attesi e mostra chiari limiti nel rispondere all'obiettivo di concertare le scelte operative di comune competenza e di consentire l'adozione delle misure contrattuali conseguenti.
Le Parti, pertanto, convengono sull'opportunità di individuare un nuovo sistema di Relazioni, ispirato anche ai principi della direttiva europea sui C.A.E..
A tal fine le Parti si impegnano ad incontrarsi, entro la fine del corrente anno, per definire il predetto nuovo modello.

4. Produzioni aggiuntive/occupazione
Nell'intento di assecondare il processo di riassetto strutturale ed organizzativo del Gruppo, finalizzato ad una tempestiva risposta alle fluttuazioni del mercato per un adeguato recupero dei necessari livelli di competitività, si conviene che, evidenziandosene le relative esigenze, in tutti gli stabilimenti di pasta ed in quelli di bakery secca allocati a Rubbiano, Pedrignano, Castiglione, Marcianise e Melfi-2 potranno essere attivati, all'interno del normale orario di lavoro individuale, turni aggiuntivi domenicali.
Detti turni aggiuntivi domenicali potranno essere realizzati purché ogni singolo lavoratore non possa esserne coinvolto per più di 7 (sette) volte per ogni singolo anno.
Le prestazioni lavorative effettuate nei turni di cui sopra verranno remunerate mediante la corresponsione della retribuzione ordinaria afferente alle ore effettivamente lavorate, maggiorata del 100% ed integrata con un assegno specifico di L.70.000 lorde per ogni gruppo di 8 ore di lavoro.
Allo scopo, altresì, di riconnettere in termini di inscindibilità la esigibilità delle prestazioni in dette turnazioni con una reale tutela dell'occupazione, si conviene che la retribuzione ordinaria afferente alle ore effettivamente lavorate venga trasformata in un riposo compensativo retribuito, (in via di esemplificazione, pertanto, a fronte di una prestazione in turno aggiuntivo domenicale, ciascun lavoratore interessato otterrà: per la domenica lavorata, la sola maggiorazione integrata dall'assegno specifico di L.70.000 lorde; per la giornata di riposo compensativo, l'ordinaria retribuzione).
L'attivazione dei turni aggiuntivi domenicali avverrà a fronte di comunicazione preventiva alle RSU, le quali concorderanno con le Direzioni Aziendali modalità e termini per il godimento dei riposi compensativi retribuiti compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive ed organizzative aziendali.
Nella definizione di tali modalità si perseguirà l'obiettivo di realizzare il doppio riposo settimanale attraverso l'utilizzo dei R.O.L..
Le Parti convengono che, dal mese di febbraio 1997, i nuovi posti di lavoro conseguenti saranno quantificati in numero di 60 unità al Nord e 50 al Sud, da assegnarsi ai relativi stabilimenti produttivi in proporzione ai rispettivi organici esistenti alla medesima data e preventivamente comunicati alle RSU.

5. Nuovi investimenti produttivi
Nell'ambito degli investimenti programmati, la nuova unità produttiva di Pedrignano, in fase di avanzata costruzione e progettata per l'installazione di 5 modernissime linee per la produzione prevalente di paste all'uovo, prevede un investimento di, circa 100 miliardi di lire, darà occupazione a non meno di 120 addetti e potrà funzionare a ciclo integrale continuo per periodi significativi dell'anno.
La partenza dell'impianto, stimata originariamente a luglio 1996, sarà posticipata a non prima di febbraio 1997 con l'avvio della prima linea.
Altre due linee prenderanno avvio entro ottobre 1997. A tale data, la Direzione Aziendale comunicherà il timing per l'installazione delle altre linee.
Contestualmente all'avvio del ciclo continuo integrale, le Parti si incontreranno allo scopo di esaminare, alla luce delle tecnologie innovative installate e degli aspetti di stagionalità che caratterizzano le specifiche produzioni, modalità e termini per l'introduzione di una adeguata nuova organizzazione delle attività lavorative, e relativi nuovi regimi di orario di lavoro. Per tale aspetto le Parti, sin d'ora, concordano di sperimentare un nuovo regime di orario di lavoro direttamente correlato all'introduzione del ciclo continuo integrale e tarato su di un orario medio settimanale di 36 ore.
Le modalità applicative di tale orario, la sua durata, il numero e le maggiorazioni delle domeniche lavorate nonché il conseguente incremento dell'occupazione, saranno definite in sede locale.

6. Nuova organizzazione del lavoro
Nell'intento di conseguire ulteriori e più efficaci, livelli, di competitività aziendale e di valorizzazione del lavoro, il programma di riassetto strutturale, ripreso nei suoi effetti al punto 1., sarà accompagnato da un progetto di reingegnerizzazione della struttura organizzativa del Gruppo fondata sul modello della "gestione integrata" dei processi produttivi.
Il progetto, le metodologie ed i relativi sistemi di implementazione formeranno oggetto di esame congiunto tra le Parti.