Tipologia: Accordo per il rinnovo
Data firma: 10 dicembre 2012
Validità: 01.07.2011 - 31.12.2013
Parti: Legacoop di Bologna, Confcooperative di Bologna, Agci Associazione generale delle cooperative della provincia di Bologna e Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil
Settori: Edilizia, Edili ed affini, Bologna, Cooperative
Fonte: FILCA-CISL

Sommario:

Avviso comune
Elemento Variabile delia Retribuzione (EVR)
Determinazione e erogazione dell'EVR
Clausola di salvaguardia aziendale
Enti bilaterali
[rinvio]

Accordo per il rinnovo del contratto territoriale provinciale di lavoro per i dipendenti delle cooperative edili ed affini di Bologna

Il 10/12/1012 in Bologna tra le parti sociali: Legacoop di Bologna [...], Confcooperative di Bologna [...], Agci Associazione generale delle cooperative della provincia di Bologna [...] e Feneal-Uil [...], Filca-Cisl [...], Fillea-Cgil [...], si è convenuto, in applicazione di quanto previsto dall'art. 6 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle imprese cooperative edili ed affini sottoscritto in data 26/04/2010, di sottoscrivere il Contratto Integrativo Provinciale per i dipendenti delle cooperative edili ed affini, attraverso l'accordo di seguito esplicitato.
Data di Stipula 10/12/2012:
Inizio validità: 01/07/2011
Il presente accordo non potrà essere rinnovato prima del 31/12/2013

Avviso comune
Le organizzazioni sindacali (Fillea-Cgil; Filca-Cisl; Feneal-Uil) e datoriali Aci (Agci; Confcooperative; Legacoop), della Provincia di Bologna di fronte alla situazione complessiva della filiera delle costruzioni convengono sulla opportunità di operare in conformità del presente avviso comune con l'impegno a individuare ogni possibile azione volta al sostegno del settore edile in generale e con particolare attenzione alle peculiarità della Provincia di Bologna.
Le parti convengono sul particolare impegno che le cooperative del settore, aderenti alle citate associazioni, hanno dedicato alla difesa dei livelli occupazionali nell'ultimo triennio, e ritengono che la difesa della occupazione, anche attraverso l'uso degli opportuni ammortizzatori sociali, rappresenti un valore distintivo delle cooperative e sia elemento che merita adeguata valorizzazione.
Le parti, oltre alla forte preoccupazione per la tenuta delle imprese cooperative, e nella consapevolezza che la riduzione dei margini degli ultimi anni è stata anche frutto di una consapevole scelta di difesa della occupazione, di fronte alla grave crisi del settore ritengono di porre in atto azioni volte ad affidare un ruolo sempre più importante a quelle cooperative che hanno assicurato continuità e stabilità occupazionale.
Le partì ritengono di dovere produrre uno sforzo particolare allo scopo di definire, anche in vista del rinnovo del CCNL, un nuovo quadro di relazioni sindacali nella logica della difesa dei lavoratori a partire dalla salvaguardia delle imprese e con la consapevolezza di relazioni improntate alla chiarezza delle informazioni e della loro correttezza.
Le parti ritengono che debba essere prestata particolare attenzione a tutte le procedure adottate e da adottare nel percorso di ricostruzione delle aree danneggiate dagli eventi sismici del maggio scorso.
Le organizzazioni sindacali e datoriali come sopra identificate, condividono una comune e motivata preoccupazione per i fenomeni di crisi con il rischio di imbarbarimento del mercato sia pubblico che privato, tale preoccupazione, in un momento di oggettiva difficoltà del settore, rappresenta per i lavoratori e per le imprese, ragione di ulteriori tensioni.
La crisi che ha investito il settore delle costruzioni deriva da una serie di fattori economici indipendenti e dipendenti dalle politiche dello sviluppo del nostro paese.
Alla crisi dei fattori che hanno determinato lo sviluppo degli ultimi anni, si risponde con interventi ed indirizzi precisi che le parti hanno assegnato agli enti bilaterali in materia di regolarità (DURC) e formazione con ingenti risorse economiche, ma sentono il dovere di condividere alcune considerazioni e di consegnare le stesse e alla committenza pubblica e privata al fine di favorire una effettiva qualificazione del settore a garanzia della qualità del prodotto e del lavoro e della etica sociale delle imprese.
Al costante impegno delle imprese regolari di garantire una trasparenza nella filiera produttiva, al concreto sviluppo di iniziative formative in materia di sicurezza e regolarità, non sempre le stazioni appaltanti ed i committenti privati e pubblici danno adeguato valore nei bandi di gara e nelle trattative private.
La crisi, le politiche di tagli alle amministrazioni locali hanno accentuato il pericolo di infiltrazioni nel settore attraverso appalti al massimo ribasso ed il proliferare di lavori assegnati a trattativa privata senza criteri di accreditamento delle imprese ammesse.
Gli organi preposti hanno a più riprese evidenziato come la Provincia di Bologna non possa e non debba ritenersi estranea ai fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata e irregolarità contrattuale, anche in considerazione della acclarata presenza del fenomeno in provincie limitrofe con particolare riferimento ai settore edile.
La sommatoria dei fenomeni evidenziati ha comportato, e continua a produrre, ribassi di costi/prezzi eccessivi, al di fuori di ogni credibile giustificazione, producendo un reale rischio di riduzione dei risultati ottenuti negli scorsi anni sul piano della regolarizzazione del mercato e della tutela delle imprese corrette, siano esse in forma di imprese individuali, di capitale o cooperative.
In generale a fianco di tale situazione assistiamo ad una riduzione delle tutele dei lavoratori e della loro sicurezza sui luoghi di lavoro che spesso equivale ad essere dipendenti di imprese irregolari, causando danni economici e contributivi per il settore pubblico.
Questa situazione, nonché i fondati timori per il futuro, pongono l'esigenza di rilanciare una forte iniziativa per superare i punti critici, allo scopo di promuovere un ulteriore sviluppo del settore ed una forte azione di contrasto dei fenomeni di irregolarità a livello nazionale e territoriale.
Con il presente documento le parti intendono offrire una base di confronto con i committenti pubblici e con la pubblica amministrazione al fine di costruire regolamenti e sistemi di controllo e monitoraggio della corretta attuazione delle direttive regionali costruendo criteri condivisi in ambito territoriale ed a integrazione dei protocolli di legalità già definiti.
L'osservatorio dei lavori pubblici della nostra regione ci consegna ancora un numero di lavori assegnati al massimo ribasso in un contesto di report della vigilanza che indicano una percentuale di violazioni di normative a livelli inaccettabili.
Ai dati oggettivi si propone di rispondere con una crescente prevenzione offerta dai contenuti e modalità con le quali i committenti vanno alla assegnazione di opere.
il primo dei punti che sottoponiamo alla attenzione della committenza è la semplificazione, nonché la qualificazione dei soggetti chiamati a definire e governare gli atti tecnici e amministrativi con i quali il committente procede alla assegnazione e al controllo della regolarità della esecuzione delle opere: vanno in questa direzione tutti gli atti che portano alla definizione di Stazioni Appaltanti in grado di avere risorse, competenze e strumenti per prevenire violazioni alle normative e valorizzare le imprese che adottano criteri etici e li fanno adottare a tutta la filiera dei subappalti.
Il secondo punto riguarda I' adozione di criteri per i bandi di gara che effettivamente diano valore alla qualità, all’etica e alla trasparenza dei soggetti aggiudicatari.
Riteniamo debbano trovare adeguato spazio: l'adozione di strumenti utili a compiere corrette verifiche dei criteri di solvibilità, legalità, regolarità e sicurezza di tutta la filiera; presenze in cantiere congrue rispetto alle opere da realizzare (DURC); la valorizzazione dei rapporti di lavoro a tempo pieno ed indeterminato; la tenuta dei livelli occupazionali; l'attenzione a tassi di infortuni inferiori alla media del settore accompagnato dalla certificazione di azioni formative per lavoratori e preposti, certificate dall'ente bilaterale del settore; l’assenza di contenziosi con stazioni appaltanti e di contestazioni di irregolarità da parte di organi di vigilanza.
Tali criteri, unitamente eventualmente ad altri, vanno a nostro giudizio sia utilizzati nell’abito dei regolamenti dei bandi di gara e in occasione dell’accreditamento degli operatori da chiamare a concorrere alla realizzazione di opere minori.
le parti ritengono che quanto evidenziato possa rappresentare un utile contributo alla qualificazione del settore ed alla regolarità del mercato.
Si ritiene, infine, non più rinviabile l'adozione di strumenti finanziari che mettano in condizione le stazioni appaltanti pubbliche di avviare le opere di pubblica utilità nonostante il patto di stabilità, riducendo inoltre i tempi per il riconoscimento delle prestazioni eseguite in un momento di forte sofferenza del sistema delle imprese.

Enti bilaterali
Le parti si attiveranno per ricercare le possibili convergenze utili alla razionalizzazione degli enti paritetici del settore della Provincia di Bologna

Per tutto quanto non espressamente modificato o integrato con il presente accordo si farà riferimento alla precedente contrattazione territoriale