Incontro di studio, organizzato dall'Osservatorio Olympus in collaborazione con Or.S.A Ferrovie su:

Innovazioni nel trasporto ferroviario e sicurezza sul lavoro: l'applicazione del D.M. n. 388/2003 al personale a bordo treno

(Urbino, 17 novembre 2007)


Prof. Paolo Pascucci 
Presentazione del Convegno

Oggi dibattiamo un tema di grande attualità legato alla questione delle innovazioni nell’organizzazione del lavoro nel settore del trasporto ferroviario, per il quale l’Osservatorio Olympus di questa Università, che si occupa di monitorare la legislazione e la giurisprudenza in materia di sicurezza sul lavoro, ha elaborato, su sollecitazione del Sindacato Or.S.A. Ferrovie, una ricerca finalizzata a verificare l’applicabilità delle norme che disciplinano il pronto soccorso al trasporto ferroviario, con particolare riferimento agli operatori a bordo treno.

Si tratta di una questione estremamente delicata che, da un lato, evoca il problema dell’innovazione nell’organizzazione del lavoro e, dall’altro, la sua compatibilità con la prioritaria tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; è un problema di contemperamento tra valori tutti di rilevanza prioritaria che, ovviamente, deve fare i conti con una normativa, quella attualmente vigente, non del tutto chiara, come spesso capita alla legislazione italiana, e che, quindi, evoca una serie di problemi interpretativi.

La ricerca dell’Università di Urbino, come tutte le ricerche di tipo scientifico, costituisce il tentativo di fornire una risposta da parte di alcuni studiosi giuristi del lavoro a questi problemi interpretativi: essa, quindi, ha esclusivamente il valore di un lavoro scientifico che si basa su dati normativi e interpretativi e che offre un proprio punto di vista sulle questioni tecniche e organizzative di cui dibatteremo; non ha, ovviamente, altra autorevolezza se non quella di un gruppo di studiosi che, con l’incontro odierno, intendono confrontare le proprie opinioni con altri autorevoli interlocutori. 

L’occasione di oggi non è altro, quindi, che l’appendice di questa ricerca, che viene così sottoposta ad un confronto aperto, trasparente e sereno con esperti e operatori, onde approfondire ulteriormente una serie di tematiche che, presumibilmente, non troveranno qui ed oggi la soluzione definitiva e che, sicuramente, spetterà ad altre sedi risolvere definitivamente. 

Il nostro intento è dunque quello di contribuire ad aprire il dibattito. Credo che questo sia un metodo che dovrebbe essere sperimentato maggiormente in questo Paese, avviando una collaborazione sempre più stretta tra le istituzioni di ricerca e le altre istituzioni, o i soggetti privati, o le parti sociali, per approfondire la discussione e renderla il più possibile ampia e trasparente e, quindi, democratica.

Ciò detto, debbo portare, ovviamente, alcuni indirizzi di saluto. In primo luogo debbo ringraziare per il contributo fattivo e concreto l’Or.S.A. Ferrovie per la collaborazione prestata all’organizzazione di questo convegno. Debbo ringraziare la Facoltà di Giurisprudenza alla quale noi giuristi qui presenti apparteniamo e, in particolare, il suo Preside il Prof. Eduardo Rozo Acuña che purtroppo è impossibilitato a prendere parte a questa iniziativa, ma che mi ha pregato di portare il suo saluto più caloroso a tutti i partecipanti. Il Preside mi ha lasciato una piccola nota rilevando in particolare come il problema di cui oggi dibatteremo sia un problema di estrema attualità ed apprezzando l’iniziativa della nostra Facoltà di dibatterlo in una sede scientifica.

I nostri interlocutori di oggi, che presento e che ringrazio per aver accettato l’invito, sono: il dott. Beniamino Deidda, Procuratore generale presso la Corte di Appello di Trieste, che tutti conosciamo e stimiamo come uno dei magistrati più attenti e sensibili alle problematiche della sicurezza del lavoro; il dott. Giuseppe Petrioli, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Firenze, che ha grandissima esperienza in materia di sicurezza e salute nel trasporto ferroviario; l’ing. Giulio Margarita che rappresenta qui la Rete Ferroviaria Italiana e l’ing. Michele Mario Elia impossibilitato a partecipare; il prof. Luciano Angelini, docente di diritto del lavoro nella nostra Facoltà, che insieme a me e alla dott.ssa Manuela Marini ha curato concretamente la redazione della ricerca.

È compito del prof. Angelini introdurre il dibattito esponendo i contenuti essenziali di questa ricerca. Seguirà poi la tavola rotonda, nella quale i partecipanti esporranno il proprio punto di vista sulle questioni trattate nella ricerca.

Un ultimo ma sentito ringraziamento a tutti.