PROTOCOLLO
PER LA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI LAVORO NELLE IMPRESE COOPERATIVE DELLA PROVINCIA DI ROMA
Roma, 3 ottobre 2012

PRESO ATTO del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 10 ottobre 2007 dal Ministro del Lavoro e dalle Parti Sociali che, fra l’altro, ha istituito l’Osservatorio permanente sulla Cooperazione in ambito provinciale;
CONSIDERATA la confermata e rinvigorita esigenza di realizzare un’efficace e capillare azione di contrasto al fenomeno delle cosiddette “cooperative spurie” e illegali, le quali nella scelta dei rapporti di lavoro con i soci e i lavoratori spesso disattendono i principi cardine che caratterizzano ì rapporti di lavoro dipendente ed autonomo, per la non corrispondenza ed effettività della fattispecie individuata con le mansioni realmente svolte, omettendo di assicurare il trattamento economico complessivo del contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dalle associazioni del movimento cooperativo e dalle organizzazioni sindacali per ciascuna parte comparativamente più rappresentative sul piano nazionale nel settore di riferimento;
TENUTO CONTO la fondamentale importanza di sensibilizzare le pubbliche amministrazioni e le stazioni appaltanti pubbliche e private al fine di promuovere una specifica e diffusa attività di verifica e di controllo sulla concreta e corretta applicazione della normativa e della contrattazione collettiva nazionale di lavoro;
VISTI:
- i contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle associazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale;
- l’art. 7, commi 4 e 4bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito in legge 28 febbraio 2008, n. 31;
- la vigente normativa nazionale in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- l’art. 87, comma 2. lettera g) del DLGS 163/2006 che, fra l’altro, ha recepito le disposizioni della legge n. 327/2000, in ordine al costo del lavoro determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi fattori merceologici e delle differenti aree territoriali;
- il decreto direttoriale n. 24 del 2008 del Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro in attuazione della legge 24 dicembre 1993, n. 537 e del D.P.R. 18 aprile 1994, n. 342, che fissa le tariffe minime inderogabili per le prestazioni di facchinaggio in Provincia di Roma;
- la Legge 381/91 e la Legge Regionale 24/96 “Disciplina delle cooperative sociali”;
- la legge 142/2001 in materia di socio lavoratore;
- le note del Ministero del Lavoro n. 13075 del 12 ottobre 2007, n. 13683 del 24 ottobre 2007, n. 1954 del 10 febbraio 2009, n. 6811 del 11 maggio 2009, n. 1598 del 26 gennaio 2010 e n. 25 del 9 novembre 2010 con le quali sono state dettate istruzioni operative per il corretto svolgimento delle funzioni affidate all’Osservatorio provinciale sulla Cooperazione;
- la lettera circolare prot. n. 37/0004610/MA003.A001 del 06/03/2012 e la lettera circolare prot. n. 37/0010310/MA003.A004 del 01/06/2012 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aventi ad oggetto i criteri di individuazione dei CCNL comparativamente più rappresentativi nella categoria, in cui si precisa che l’unico contratti da prendere come riferimento ai fini dell’individuazione della base imponibile contributiva ai sensi dell’art. 1 della legge n. 389/1989, come interpretato in via autentica ex art. 2, comma 25, L. 549/1995 è il contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dal CGIL, CISL, UIL, AGCI, CONFCOOPERATIVE e LEGA COOP;
CONSIDERATO che fra le attività di questo Osservatorio rientrano: l’esame dei regolamenti delle società cooperative approvati e depositati; la disamina delle tipologie di lavoro adottate nei regolamenti e praticate nelle realtà con riferimento alla effettiva rispondenza con il lavoro della cooperativa; l’analisi dei contratti collettivi applicati; l’esame delle relazioni sindacali praticate sul territorio nel sistema cooperativo; lo studio e l’analisi dei fattori di rischio per l’individuazione dei settori da privilegiare nella programmazione della attività ispettiva in materia di cooperazione; la verifica della regolare applicazione dei corretti profili normativi e contrattuali, retributivi, contributivi e assicurativi nei confronti dei lavoratori e dei soci delle cooperative;
CONSIDERATO che rivestono una assoluta e notevole importanza la garanzia del pieno rispetto della disciplina legislativa in materia di lavoro, di regolarità contributiva ed assicurativa, nonché il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, anche al fine di contrastare il lavoro sommerso, in particolare nell’ambito del sistema cooperativo;
TENUTO CONTO che le politiche sociali, economiche ed occupazionali devono garantire la centralità della persona nei requisiti di legalità e rispetto delle normative sulla sicurezza, delle leggi sul lavoro e dei contratti collettivi di lavoro;
PRESO ATTO che il settore degli appalti pubblici e privati per forniture e servizi, anche con riferimento alle società cooperative, si va caratterizzando, in ambito provinciale, per una dinamica di mercato esasperatamente concorrenziale e che il progressivo incremento del ricorso a procedure di esternalizzazione dei servizi da parte delle pubbliche amministrazioni e dei privati determina, in particolare, una crescente importanza degli aspetti concernenti la predisposizione di un sistema di monitoraggio e controllo tale da garantire la corretta applicazione dei costi del lavoro previsti dal CCNL e dalle relative tabelle ministeriali nonché la salvaguardia delle condizioni di lavoro, della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
CONSIDERATO che sono punti fermi ineludibili, con riguardo alla procedura di affidamento di contratti pubblici, l’integrale rispetto di quanto previsto dall’art. 38 del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 (come interpretato dalla Determinazione n. 1 del 12 Gennaio 2010 dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici) e il rispetto delle previsioni normative in materia di regolarità contributiva e della relativa documentazione unica (Durc);
VISTA l’esigenza di promuovere l’uso di strumenti che orientino concretamente ed uniformemente il rapporto committente-impresa esecutrice nel rispetto dell’art. 29 del D.Lgs 276/03 e delle norme che richiamano l’obbligo solidale (D.Lgs 276/03 e D.Lgs 251/04);
TENUTO CONTO che gli appalti dei servizi sono un fenomeno da molti anni in espansione, prevalentemente connesso ai processi di esternalizzazione messi in atto dalle aziende pubbliche e private; che tale processo in parte è motivato da ragioni inerenti la ricerca di maggiore flessibilità nella gestione del servizio, a volte connesso alla volontà di ampliare o introdurre nuovi servizi, ma non di rado spinto o sollecitato dall’esigenza di contrarre i costi di gestione;
RITENUTO che il vaglio sulle condizioni di partecipazione alle procedure di selezione pubblica possa contribuire efficacemente a contrastare l’insorgenza dì fenomeni discorsivi che mettono a repentaglio la corretta concorrenza e la libertà di mercato attraverso l’attuazione di comportamenti fraudolenti, sleali e ingannevoli, a svantaggio dei principi generali di trasparenza, efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione, e a scapito della tutela dei lavoratori e dei soci delle cooperative, e delle condizioni di lavoro;
RITENUTO che questo Osservatorio, in ragione della sua composizione mista, istituzionale e sociale, risulta luogo idoneo per la migliore conoscenza del settore della cooperazione nel territorio provinciale di riferimento;

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO

questo Osservatorio, nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 10 ottobre 2007 al fine di garantire un supporto agli uffici preposti all’attività ispettiva nel contrasto al fenomeno della cooperazione spuria e al mancato rispetto dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, anche con riferimento alla verifica del rapporto contrattuale tra committenza privata e impresa cooperativa affidataria del servizio o della fornitura
si impegna a realizzare i seguenti obiettivi:
• analizzare la situazione complessiva del lavoro nel settore della cooperazione;
• orientare l’attività di vigilanza in modo più efficace nei confronti di quei fenomeni di maggiore gravità rilevati nel proprio ambito territoriale.
• orientare l’attività ispettiva per il 70% al controllo delle cooperative non iscritte ad alcuna associazione di categoria e comunque non note e per il restante 30% nei confronti delle imprese associate privilegiando quelle mai verificate ovvero non verificate negli ultimi 3 anni.
• indirizzare l’attività ispettiva alla verifica della corretta applicazione dei CCNL sottoscritti dalle Organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative anche in riferimento all’attività prevalente della cooperativa;
• porre in atto iniziative di lotta e contrasto ai fenomeni interpositori illeciti di manodopera (c.d. pseudo-cooperazione ecc);
• salvaguardare la posizione contributiva e retributiva dei lavoratori impiegati nelle attività oggetto di appalto, nonché il rispetto dei principi di leale concorrenza.

Per la realizzazione di questi obiettivi l’Osservatorio:
A. Si doterà di una banca dati delle imprese cooperative della Provincia di Roma, suddiviso per categorie merceologiche, in cui verranno evidenziate le cooperative che:
- hanno ottemperato al deposito del regolamento ex legge 142/2001;
- hanno indicato l’applicazione del CCNL sottoscritto dalle organizzazione comparativamente più rappresentative nel settore merceologico ed in particolare nel CCNL sottoscritto da CGIL, CISL, UIL, AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP;
- hanno ottemperato alle regolari verifiche di revisione di cooperativa;
- hanno aderito alle Associazioni del Movimento cooperativo;
Di tale elenco ne sarà data notizia al Ministero dello Sviluppo Economico per le opportune conoscenze e determinazioni, chiedendo contestualmente la collaborazione al fine di fornire ogni utile aggiornamento.
B. Pianificherà le verifiche ispettive, anche congiuntamente con gli enti previdenziali ed assicurativi (tenuto conto dei criteri sopra evidenziati), verso i settori e le aziende segnalate dai componenti delle Parti sociali presenti nell’Osservatorio, i quali possono essere a conoscenza di eventuali situazioni di illegalità nell1 ambito di cooperative che operano nei territori di competenza.
C. Promuoverà iniziative formative ed informative rivolte agli operatori del settore cooperativistico, al fine di sensibilizzare e favorire lo sviluppo di una cultura del lavoro improntata ai principi sopra enunciati.
D. Verificherà, su istanza delle Associazioni sindacali e Associazioni Cooperative rappresentate nell’Osservatorio, delle stazioni appaltanti, pubbliche e private, nonché degli Organi di Vigilanza, il rispetto nei bandi i gara, capitolati e contratti di appalto, dei costi del lavoro previsti dai CCNL sottoscritti dalle Organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative e comunque dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti da CGIL, CISI, UIL, AGCI, CONFCOOPERATIVE e LEGACOOP, nonché delle normative in materia di lavoro e sicurezza sul lavoro.
E. Avrà cura di segnalare alle Direzioni Generali del Ministero del Lavoro competenti i casi ed i fenomeni gravi e patologici (in riferimento alle problematiche connesse al fenomeno del dumping, alla scorretta applicazione dei CCNL, a gravi violazioni in materia di salute e sicurezza ,...) di particolare rilevanza ed entità, anche in riferimento alla diffusione sul territorio nazionale.

Le Parti convengono di
- Dare ampia diffusione al presente Protocollo presso le PP.AA. Amministrazioni Centrali, Regione ed Enti Locali, Aziende sanitarie ed Ospedaliere, Società a partecipazione pubblica ed Aziende Speciali, Organizzazioni Datoriali e Sindacali ed ogni altro ente pubblico o privato interessato alla materia di cui al presente protocollo.
- Di effettuare degli incontri periodici al fine di monitorare lo stato di applicazione del presente Protocollo.

IL PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO PROVINCIALE SULLA COOPERAZIONE
IL DIRETTORE DELLA D.T.L. DI ROMA
GLI ISTITUTI PREVIDENZIALI
INPS AREA METROPOLITANA DI ROMA
INAIL AREA METROPOLITANA DI ROMA
LE CENTRALI COOPERATIVE
CONFCOOPERATIVE ROMA E LAZIO
LEGACOOP LAZIO
AGCI LAZIO
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
CGIL ROMA E LAZIO
CISL
UIL ROMA E LAZIO


Fonte: legacooplazio.it