Categoria: 2013
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Tipologia: Protocollo
Data firma: 17 ottobre 2013
Validità: 17.10.2013-16.10.2016
Parti: Snam spa, Snam Rete Gas spa, Italgas spa, Stogit spa, Napoletanagas spa, Gnl Italia spa e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil
Settori: Chimici, Energia, Snam
Fonte: filctemcgil.it

Sommario:

Introduzione
Capitolo 1
1a) Il contesto.
1b) Sviluppi del business e Piano industriale
Stoccaggio
Distribuzione
Capitolo 2
La partecipazione
2a) Comitato Relazioni Industriali.
2b) Commissione Studio Modelli di Partecipazione
2c) Comitato per la Salute, Sicurezza e Ambiente
2d) CAE
Capitolo 3
Sessioni informative
Capitolo 4
La Formazione
Capitolo 5
Livelli di contrattazione
5a) Livello Gruppo/Azienda
5b) Livello locale (RSU)
5c) Le Rappresentanze Sindacali Unitarie
5d) M Comitato Esecutivo
5e) Il Comitato di Negoziazione
Capitolo 6
Appalti
Conclusione
Ipotesi di composizione numerica delle RSU/Comitati esecutivi/monte ore che dovrà essere confermata dalle Parti a valle del nuovo regolamento RSU relativo all’Accordo interconfederale del 31 maggio 2013 e comunque prima dell’avvio del rinnovo previsto dal punto 5C del Protocollo

Protocollo per un nuovo modello di relazioni industriali - Società del gruppo Snam

In data 17 ottobre 2013 si sono incontrati in Roma le Società Snam spa, Snam Rete Gas spa, Italgas spa, Stogit spa, Napoletanagas spa e Gnl Italia spa e le Segreterie Nazionali Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Uiltec/Uil, supportate dal Comitato di Negoziazione Snam/Snam Rete Gas/Gnl, dal Coordinamento Esecutivo Stogit, da una rappresentanza qualificata delle RSU Italgas/Napoletanagas e dalle Strutture Territoriali e Regionali.

Introduzione
Il presente Protocollo si propone di definire un sistema di relazioni industriali , che costituisca un efficace strumento di riferimento che rafforzi la contrattazione, l’informazione e il coinvolgimento quali elementi di garanzia per la realizzazione di un modello avanzato di partecipazione.
Il presente Protocollo fa riferimento e si articola, nel rispetto dei CCNL “Settore Gas-Acqua” e “Energia e Petrolio”, applicati nelle Società del Gruppo Snam; le Parti confermano la volontà di arrivare all’unificazione dei suddetti Contratti.
Il Protocollo di Relazioni Industriali dovrà determinare un modello relazionale capace di consentire il potenziamento del ruolo e delle sedi di bilateralità, favorendo lo sviluppo di ulteriori strumenti di promozione della cultura partecipativa dei lavoratori.
L’importanza del rafforzamento di tale modello, partecipativo scaturisce dal contesto di riferimento, caratterizzato dalla globalizzazione e dalla liberalizzazione dei mercati, che comporta la necessità di far fronte alla crescente concorrenzialità, sostenendo continui processi di adeguamento industriale, organizzativo e tecnologico oltre ad azioni di sviluppo e miglioramento di efficienza. Il modello di relazioni industriali incentrato sulla partecipazione, dovrà costituire un efficace strumento per la gestione attiva dei processi di cambiamento e per garantire, in un’ottica di valori e obiettivi comuni, il perseguimento di scelte il più possibile condivise.
Pertanto, il sistema di relazioni industriali si configurerà in modo tale da assicurare nelle modalità e secondo i livelli di competenza definiti nel presente Protocollo:
• informazione, in merito a progetti aziendali, da parte dell’azienda alle organizzazioni sindacali firmatarie del presente Protocollo;
• confronto finalizzato ala ricerca di ogni possibile convergenza. Esso sarà sviluppato in maniera tale da consentire alle organizzazioni sindacali di poter esprimere loro proposte e valutazioni;
• contrattazione, tra azienda e Organizzazioni Sindacali, finalizzata al raggiungimento di accordi. Tali accordi esprimono la volontà di entrambe le parti, ne coinvolgono la piena responsabilità e hanno forza vincolante per le stesse;
• sviluppo e implementazione della contrattazione di secondo livello su temi condivisi.

Capitolo 1
1a) Il contesto.

Nel corso del 2012 il Gruppo Snam ha cambiato il proprio azionista di riferimento. In data 15 ottobre Cassa Depositi e Prestiti ha perfezionato il contratto stipulato con Eni per la cessione di una partecipazione di controllo pari al 30% c.a. del capitale sociale votante di Snam. L’operazione conclusasi successivamente al nulla osta dell’anti-trust, realizza la piena applicazione del modello di OU (Owner Unbundling) previsto dal “Terzo Pacchetto Energia” dell’Unione Europea e costituisce, dunque, il passo definitivo verso la piena indipendenza del gestore della rete di trasporto del gas dall’impresa verticalmente integrata.
Snam persegue un proprio modello di crescita sostenibile finalizzato alla creazione di valore attraverso le tre leve principali degli investimenti, dell’efficienza operativa e finanziaria e ritorno per gli azionisti. Tale modello è strettamente correlato con gli obiettivi fondamentali della politica energetica comunitaria: sicurezza degli approvvigionamenti, concorrenza, sostenibilità e integrazione del mercato interno, comunque garantendo la valorizzazione e il miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro, e vede tra i propri elementi qualificanti la valorizzazione dell’apporto dei lavoratori.
Nella realizzazione di questi obiettivi, Snam e OOSS perseguono un sempre più elevato standard di sicurezza e di qualità nell’erogazione dei servizi.

1b) Sviluppi del business e Piano industriale
L’ampliamento e il potenziamento del sistema gas sono una leva di creazione di valore per Snam oltreché un’opportunità di sviluppo strategico anche per l’Italia. Gli investimenti in infrastrutture in Italia, lo sviluppo del “reverse flow” a punti di ingresso nel Nord Italia, insieme agli accordi di partnership stipulati a livello internazionale, contribuiranno a rendere il sistema gas Italia sempre più flessibile ed interconnesso con le reti europee in grado di intensificare gli scambi transfrontalieri e di rendere più fluido il mercato allineando, in prospettiva, i prezzi italiani a quelli del centro e nord Europa. Un sistema europeo realmente interconnesso, che metterebbe in collegamento Mare del Nord e Mediterraneo, Atlantico ed Europa orientale, consentirebbe infatti di ridurre la dipendenza dai pochi Paesi fornitori cui sia l’Italia sia l’Europa sono soggette, diversificando le fonti di approvvigionamento e operando scambi quantitativi a livello internazionale.
In quest’ottica Snam, che conferma la strategicità delle attività in cui è impegnata nell’intera filiera
- trasporto, distribuzione, stoccaggio e rigassificazione - ha da tempo individuato nello sviluppo in chiave europea del mercato italiano del gas la principale leva strategica della propria crescita. L Società svolge un ruolo fondamentale sotto due aspetti:
• realizzare infrastrutture gas volte a garantire la sicurezza e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento;
• favorire l’integrazione del mercato italiano con quello europeo attraverso la realizzazione di un gas hub per il Sud Europa.
Il percorso di sviluppo di Snam si inquadra dunque in una logica di sistema cross-border che ha l’obiettivo, grazie a una posizione geografica pressoché unica, al centro dei flussi di gas che giungono in Europa, di contribuire attivamente alla realizzazione di un mercato europeo realmente flessibile e integrato.
In quest’ottica, Snam da tempo si è attivata, anche attraverso un accordo strategico con l’operatore belga Fluxys, per realizzare una maggiore interconnessione sud-nord, tra Italia e i mercati dell’Europa continentale e del Regno Unito.
In particolare, la collaborazione strategica con Fluxys, sancita ad inizio 2012, è stata rafforzata con la firma di un Memorandum of Understanding per lo sviluppo e la commercializzazione della capacità dei flussi bidirezionali sull’asse Sud-Nord tra Italia e Regno Unito. In questo ambito nel corso del 2012 sono state chiuse operazioni di acquisizione, su base paritetica, delle partecipazioni detenute rispettivamente da Eni e Eon nella società Interconnector (UK), proprietario e operatore del gasdotto sottomarino che collega Regno Unito e Belgio e quelle detenute sempre da Eni in Interconnector Zeebrugge Terminal, che comprende il terminal e gli Impianti di compressione che collegano il gasdotto Interconnector al sistema, gas in Belgio, e Huberator, operatore negli hub services belgi.
Snam ha quindi sottoscritto, sul finire del 2012, il proprio ingresso nell’azionariato di Prisma - European Capacity Platform, progetto internazionale che consente a 19 operatori europei attivi nel trasporto gas in 7 Paesi (Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Olanda) di offrire la capacità di trasporto attraverso un’unica piattaforma informatica comune. Il progetto anticipa, su base volontaria, l’implementazione delle disposizioni del futuro Codice di Rete europeo che entrerà in vigore entro il 2014 con l’obiettivo di favorire l’armonizzazione delle regole di accesso e di erogazione dei servizi e facilitare la creazione del mercato interno del gas naturale.
Snam, inoltre, è capofila, con una quota del 45%, del consorzio cui partecipano il fondo sovrano di Singapore Gic (35%) e da Electricitè de France (20%), che ha acquisito da Total gli assets di Tigf, il secondo operatore della rete francese del gas, Tigf rappresenta una piattaforma strategica per l’interconnessione dei mercati iberico e francese con quelli del Centro-Nord Europa ed in prospettiva con l’Italia, con la conseguente possibilità di utilizzare per tali mercati la capacità proveniente dai terminali dì rigassificazione spagnoli. L’impegno finanziario previsto per il completamento dell’acquisizione è quantificato in circa 0,6 miliardi di euro. Le altre operazioni di crescita all’estero, già oggi allo studio, potranno richiedere un ulteriore investimento di circa 0,1 miliardi di euro nel corso del 2013.
Il piano complessivo di investimenti in Italia nel quadriennio 2013-2016 ammonta, invece, a 6,2 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi nel 2013, e ha l’obiettivo di sviluppare ulteriormente le infrastrutture gas in Italia in un’ottica di maggiore interconnessione con le reti europee, incrementando la diversificazione delle fonti e la flessibilità del sistema.
Con la realizzazione del piano di investimenti il valore della Regulated Asset Base (RAB) consolidata di Snam ai 2016 è stimato in crescita a un tasso medio annuo del 3,4%; la quota di RAB incentivata è stimata raggiungere circa il 36% a fine 2016.
Le principali linee guida del piano 2013-2016, per le singole aree di business, sono le seguenti:
• aumentare i1 grado di liquidità e flessibilità del sistema, diversificando le fonti di approvvigionamento in linea con la strategia energetica europea ed italiana;
• potenziare l’integrazione delia rete italiana con quella europea, consentendo lo sviluppo di capacità di reverse flow.
Il piano 2013-2016 prevede un incremento della lunghezza della rete di trasporto di circa 1.000 km (+3% rispetto agli oltre 32.200 km in esercizio a fine 2012) e un incremento della potenza installata nelle centrali di compressione di circa 150 MW (+17% rispetto agli 864 MW installati a fine 2012).

Stoccaggio:
• migliorare la sicurezza e la flessibilità complessiva del sistema, contribuendo, attraverso l’incremento della capacità del servizio di modulazione e la gestione delle punte di domanda, al conseguimento dell’equilibrio fra domanda e offerta di gas;
• favorire una maggiore liquidità del sistema gas in Italia.
Si prevede che i progetti previsti nel periodo di piano portino a un incremento della capacità di modulazione di circa il 25% (da 10,7 miliardi di standard metri cubi nel 2012 a circa 13,5 miliardi di standard metri cubi nel 2016) e a un incremento di circa il 14% della capacità di punta.

Distribuzione:
• ottimizzare il portafoglio di attività ai fine di massimizzare l’efficienza operativa, tenendo conto anche del contesto normativo, che come noto prevede ravvio delle Gare d’Ambito;
• proseguire nel miglioramento dei livelli di affidabilità e qualità del servizio di distribuzione, elevando il livello tecnologico dell’attività di misura attraverso l’introduzione dei contatori digitali;
• ampliare la copertura del servizio ai Comuni non ancora serviti, secondo gli impegni derivanti dalla regolazione e\o assunti con gli Enti concedenti.
Gli interventi pianificati nel periodo 2013-2016 consentiranno alla Società di incrementare il numero dei contatori, che al 2016 dovrebbero raggiungere 6,7 milioni di unità, in crescita di circa il 14% rispetto ai 5,9 milioni di unità di fine 2012.

In relazione agli sviluppi del business illustrati nel Piano Industriale e ai progetti volti al miglioramento del mix quali/quantitativo delle risorse umane, il cui contributo in termini di professionalità si conferma strategico per il conseguimento degli obiettivi societari, il Gruppo Snam procederà all’inserimento di n. 100 risorse da realizzarsi nell’arco temporale relativo al Piano, dalla data odierna al 31.12.2016.

Capitolo 2
La partecipazione

Le Parti ribadiscono che la valorizzazione e il coinvolgimento dei lavoratori sono fattori essenziali per il raggiungimento degli obiettivi di impresa, e che il modello di Relazioni Industriali garantirà la più ampia e continua partecipazione, tale da assicurare un adeguato processo di confronto sindacale nelle fasi più importanti di cambiamento che coinvolgono l’Azienda; in particolare attraverso un dialogo aperto, trasparente e produttivo volto ad individuare delle soluzioni finalizzate a rafforzare la sua funzione di gestione e prevenzione del conflitto, facilitando l’attuazione dei sistemi organizzativi, favorendo la crescita e lo sviluppo professionale dei lavoratori e l’evolversi del processo di adeguamento di Snam alle esigenze del mercato e della buona occupazione. Per tali ragioni le parti convengono di costituire:

2a) Comitato Relazioni Industriali.
Viene costituito il “Comitato Relazioni Industriali Snam” composto, in modo paritetico, da rappresentanti della Direzione Snam e delle Segreterie nazionali delie OOSS firmatarie del presente protocollo, nonché da tre rappresentanti dei lavoratori (1 per ogni Organizzazione sindacale ) designati da ciascuna Organizzazione Sindacale firmataria del presente protocollo.
I lavoratori designati avranno titolo a partecipare per la durata di 2 anni, trascorsi i quali si dovrà procedere a nuova designazione.
Per favorire un processo continuo di informazione e confronto il Comitato si riunirà, di norma, 1 volta all’anno per discutere delle seguenti tematiche:
• presentazione dello scenario di riferimento economico ed energetico, nonché normativo, previsto per il quadriennio di riferimento e degli elementi fondamentali che lo caratterizzano;
• illustrazione del Piano quadriennale in termini di obiettivi e linee strategiche che il Gruppo intende perseguire;
• piano degli investimenti;
• dinamiche occupazionali;
• evoluzione del quadro normativo di riferimento del settore;
• andamento del mercato nazionale ed europeo di riferimento e dei principali indicatori economici del settore;
• provvedimenti e orientamenti degli organi istituzionali di regolazione e controllo del mercato e struttura dei sistemi tariffari;
• tematiche della salute, della sicurezza e della tutela ambientale;
• tematiche di sostenibilità e pari opportunità;
• iniziative per il miglioramento del welfare aziendale.
Poiché negli incontri di cui sopra potranno essere fornite informazioni che rivestono carattere di riservatezza, riguardanti temi a carattere nazionale ed internazionale/europeo, piani e strategie del Gruppo, le Parti convengono che le stesse non debbano essere divulgate senza la necessaria e preventiva autorizzazione.
Il Comitato avrà il compito di esaminare in fase preventiva, le politiche e gli obiettivi e, in termini consuntivi, i risultati dell’anno precedente, in relazione alle seguenti tematiche:
• Scenari economici e legislativi nazionali e comunitari
• Evoluzione delle linee strategiche del Gruppo (sviluppo dei mercati, eventuali processi di internazionalizzazione)
Il Comitato, oltre alle scadenze previste, potrà riunirsi in casi eccezionali, su richiesta di una delle parti, su temi di particolare rilevanza.

2b) Commissione Studio Modelli di Partecipazione
Le Parti convengono di istituire una Commissione di studio, con l’obiettivo di individuare, entro 8 mesi, possibili nuovi modelli di partecipazione in coerenza con il contesto normativo di riferimento.
La Commissione, di carattere paritetico e non negoziale, sarà composta da 6 rappresentanti di cui
1 per ciascuna Federazione sindacale firmataria del presente Protocollo e 3 per il Gruppo Snam.
I componenti della Commissione avranno il compito nel predetto termine di formulare proposte nell’ambito degli obiettivi assegnati, che saranno oggetto di analisi nel confronto tra le Parti.

2c) Comitato per la Salute, Sicurezza e Ambiente
Il processo di miglioramento delle condizioni di lavoro è stato sempre più caratterizzato negli anni da un continuo e proficuo rapporto con le OOSS. A tale scopo, il presente protocollo rappresenta un ulteriore significativa tappa nel percorso già iniziato nella convinzione che il processo partecipativo sia io strumento più idoneo ai fini della realizzazione di una concreta ed efficace azione di prevenzione nei luoghi di lavoro.
Per quanto sopra viene istituito un Comitato per la Salute e Sicurezza composto in modo paritetico da rappresentanti della Direzione Snam e da componenti individuati dalle segreterie nazionali delle OOSS. Tale Comitato si riunirà, di norma, 1 volta l’anno per l’analisi e la valutazione dei seguenti temi:
• Sicurezza nei luoghi di lavoro: analisi dei risultati conseguiti con riferimento agli indici di frequenza e gravità, con riferimento agli infortuni di maggiore gravità e tematica dei “near accidents”;
• Tutela della salute: analisi della sorveglianza sanitaria e delle indagini ambientali;
• Formazione: valutazione ed eventuale implementazione delle attività formative dirette ai RLS/RLSA e dei contenuti formativi;
resta inteso che per particolari situazioni, anche emergenti dall’introduzione di specifiche normative, il comitato potrà riunirsi per decidere iniziative ed interventi da sviluppare congiuntamente secondo modalità da concordare di volta in volta.

2d) CAE
Snam e le OOSS intendono con il presente protocollo, confrontarsi sulle tematiche conseguenti alle strategie transnazionali del Gruppo. L’informazione e la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori interessati dalle scelte del Gruppo costituiscono un importante fattore di partecipazione finalizzato a contemperare lo sviluppo delle attività economiche con il rispetto dei principi etici e dei diritti fondamentali nei vari Paesi ove Snam opererà. In relazione al consolidarsi delle strategie transnazionali, le Parti si incontreranno per definire la costituzione del CAE entro il 1° semestre del 2014.

Capitolo 3
Sessioni informative

Annualmente, in coerenza con l’illustrazione del piano strategico fatta alla comunità finanziaria, si terrà un incontro con le Segreterie Nazionali delle OOSS che verterà sullo sviluppo del Piano Industriale.
Con periodicità annuale, Snam spa, in rappresentanza di tutte le Società del Gruppo, effettuerà un incontro di carattere informativo con le Segreterie Nazionali delle OO.SS. sui seguenti temi:
• Politiche di formazione;
• Politiche ambientali;
• analisi degli elementi a consuntivo dell’anno precedente e del piano investimenti del Gruppo. In tale occasione sarà dedicata una sessione specifica per l’esame dell’andamento dei consuntivi delle attività svolte nel campo della salute, sicurezza e ambiente;
• andamento dell’occupazione;
• evoluzione degli assetti tecnologici, dei processi organizzativi connessi all’evoluzione periodica dei meccanismi tariffari e/o all’adeguamento al mercato, particolarmente per quanto attiene alle esigenze dì coerenza con il dettato legislativo in tema di gare nella distribuzione;

Capitolo 4
La Formazione

I lavoratori sono elemento chiave per i risultati d’impresa. La formazione è un investimento essenziale sulle persone, per la valorizzazione delle competenze dei lavoratori, per l’accrescimento del loro ruolo e per lo sviluppo delle professionalità in coerenza con gli obiettivi aziendali e con l’evoluzione del business e dei suoi modelli organizzativi.
Le Parti concordano che la costante e veloce evoluzione tecnologica ed organizzativa dei processi, richieda un continuo arricchimento e mutamento delle competenze di base, trasversali e specialistiche.
li Piano Formativo dovrà coinvolgere un’ampia popolazione aziendale e dovrà prevedere momenti di confronto preventivo con le Rappresentanze Sindacali nel rispetto delle specifiche regole previste dal Protocollo di Relazioni Industriali.
Da tutto ciò deriva un futuro impegno formativo che oltre a sviluppare e diversificare la formazione più consolidata, dovrà consentire alle risorse umane di:
• Acquisire capacità-competenze
• Sviluppare le capacità professionali che saranno richieste da eventuali modifiche dell’organizzazione dei lavoro
• Saper utilizzare gli strumenti informatici innovativi disponibili e le procedure che supportano eventuali nuove dinamiche organizzative
Tale impegno sarà realizzato anche attraverso nuove tecnologie per la formazione on-line, che permette una diffusione più capillare e uria fruizione più flessibile, includendo anche offerte formative, non di carattere istituzionale, da fruirsi fuori dell’orario di lavoro.
Il Gruppo Snam, in accordo con le OOSS, si avvarrà di Fondimpresa per i suoi piani formativi aziendali settoriali e territoriali.
Sarà sviluppato un sistema di monitoraggio al fine di creare strumenti di lettura e di comprensione dei risultati e delle ricadute delle azioni formative adottate.

Capitolo 5
Livelli di contrattazione
5a) Livello Gruppo/Azienda

Il livello Gruppo/Azienda regolamenta le seguenti materie:
• Premio di Partecipazione;
• indennità di reperibilità, ove non regolata da CCNL;
• ristrutturazioni dell’azienda ivi comprese cessioni, trasformazioni, joint venture ed ogni altra forma di collaborazione industriale/commerciale;
• trasferimenti collettivi;
• assetto impianti;
• le linee guida dell’armonizzazione/omogeneizzazione di trattamenti economici e normativi infragruppo oggetto di negoziazione;
• Welfare aziendale;
• Problematiche inerenti figure professionali trasversali all’intera azienda, nonché le specificità inerenti ai quadri.

5b) Livello locale (RSU)
Alle RSU competono le informative, le funzioni di contrattazione e le altre forme di intervento nei confronti dell’azienda in merito ai seguenti temi:
• argomenti di valenza locale;
• articolazione orario di lavoro/turni/reperibilità/chiusure collettive;
• Prestazioni collettive oltre il normale orario di lavoro;
• Situazione del personale maschile e femminile ai sensi dell’art. 9 della L. 125/1991 - Pari Opportunità;
• Andamento livelli occupazionali e sviluppo professionale - livello locale;
• attuazione dei Piani Formativi;
• verifiche relative all’applicazione del modello organizzativo aziendale e delle sue evoluzioni, nonché all’applicazione dell’organizzazione della reperibilità/turni, nell’unità operativa di riferimento;
• quant’altro demandato da CCNL e normative in vigore.
L’articolazione dell’orario di lavoro e dei turni sarà sottoposta ad un esame con la RSU territorialmente competente da esaurirsi nei 20 giorni successivi all’inizio del suddetto esame, decorsi i quali le parti sonò libere di assumere le iniziative più opportune nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità per l’esercizio dei rispettivi ruoli.
Fermo restando quanto previsto dai CCNL di riferimento, le Parti convengono che nella realizzazione dell’articolazione dell’orario di lavoro, in relazione a necessità tecnico/organizzative, potrà essere previsto anche l’utilizzo collettivo di ferie in particolari periodi dell’anno, che sarà oggetto di confronto con le RSU.
Il trasporto, lo stoccaggio, la rigassificazione e la distribuzione del gas costituiscono un settore regolamentato dall’autority (Aeeg), e sottoposto ai vincoli stabiliti dalla commissione di garanzia per il diritto allo sciopero. Le parti, anche per tale motivo, sono impegnate in un percorso negoziale temporizzato. Per tali motivi, relativamente a percorsi negoziali articolati su più livelli di contrattazione, si concorda di strutturare un modello di dialogò che preveda un passaggio con il coinvolgimento del livello Nazionale qualora a livello locale non risulti possibile il raggiungimento di accordi o comunque di una conclusione concordata della trattativa.
Le Parti ritengono necessario che i momenti di confronto siano caratterizzati da rapidità e certezza dei tempi, coerentemente con la complessità e l’importanza delle tematiche trattate e con le tempistiche tecniche richieste per particolari ambiti.
A tal fine la durata della trattativa, compatibilmente con la complessità dei percorso negoziale, no dovrà essere superiore a 60 giorni. Decorso tale termine le Parti saranno libere di assumere I iniziative più opportune nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità per l’esercizio dei rispettivi ruoli.

5c) Le Rappresentanze Sindacali Unitarie
In relazione alla rappresentanza sindacale dei lavoratori operanti presso le sedi direzionali di San Donato Milanese, Torino; Crema, Panigaglia verrà eletta una RSU per ciascuna di esse, rappresentativa di tutto il personale su dette sedi, indipendentemente dalla Società del Gruppo di appartenenza.
Allo stesso modo la RSU sul territorio sarà rappresentativa di tutto il personale operante presso la sede territoriale a prescindere dalla Società del Gruppo di provenienza e dalla famiglia professionale di appartenenza (linea o staff).
I lavoratori interessati a questa situazione specifica, indipendentemente dalla Società del Gruppo Snam di appartenenza, avranno diritto di voto e potranno essere candidati per la costituzione delle RSU delle sedi direzionali. Il diritto di voto è comunque esteso ai lavoratori con contratto a tempo determinato che hanno superato il periodo di prova contrattualmente previsto.
Ai fini dell’esercizio dell’attività sindacale, viene identificata come “Unità produttiva” l’aggregazione a livello di Distretto.
Per quanto riguarda Italgas, la RSU di Distretto potrà essere articolata per regione, sulla base della distribuzione territoriale dei Centri Operativi, e nominerà un Esecutivo di Distretto a cui sono affidati i compiti di cui al successivo punto 5d. Problematiche territoriali riconducibili ad una singola regione, saranno quindi oggetto di confronto con l’articolazione regionale della RSU competente per il territorio interessato. Per le Regioni per le quali non è prevista specifica articolazione (ad oggi Toscana, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna) - stante che i lavoratori interessati faranno parte a tutti gli effetti dei bacini elettorali delle RSU di Distretto di appartenenza - saranno coinvolte le Strutture territoriali/Regionali delle OOSS.
Le RSU costituite sono le seguenti: Sede San Donato Milanese, Sede Torino, Sede Crema, Sede Panigaglia, Distretti Snam Rete Gas, Costruzioni Snam Rete Gas, Distretti Italgas, Dgr Italgas, Poli Stogit, Napoletanagas. La composizione numerica delle RSU e degli eventuali Comitati Esecutivi è oggetto di un’apposita tabella definita tra le parti.
È ribadito il ruolo di riferimento delle RSU, così come si configura in conseguenza della particolare complessità ed articolazione del Gruppo Snam in funzione della sua distribuzione sul territorio nazionale. Per tale motivo si richiama la necessità di dare centralità al confronto locale per il corretto consolidamento delle Relazioni Industriali.
Le OOSS costituenti le RSU ratificano e successivamente comunicano alla Associazione datoriale di appartenenza delle aziende ed alle direzioni aziendali i nominativi dei lavoratori eletti o designati nell’ambito delle proprie liste; il mandato della RSU decorre da quest’ultima comunicazione.
Le Parti concordano che in relazione ai mutati meccanismi di rappresentanza definiti condii presente documento, e in relazione all’accordo interconfederale del 31 maggio 2013 in materia di rappresentanza e RSU, si procederà alla nuova elezione di tutte le RSU entro giugno 2014.
Per quanto riguarda Italgas, quanto qui definito in tema di RSU potrà essere oggetto di verifica in seguito ad eventuali sviluppi conseguenti all’esito delle prossime gare d’ambito.

5d) M Comitato Esecutivo
Per ogni RSU composta da almeno 9 membri o, per quanto riguarda Italgas, articolata su più regioni, viene istituito, un organismo ristretto di coordinamento denominato Comitato Esecutivo, pari a 1/3 del numero di delegati che compongono la RSU, garantendo la presenza di tutte le OOSS che hanno acquisito la rappresentanza nella RSU; tale comitato ha la funzione di coordinare le attività di competenza della RSU e di rappresentare la medesima nella gestione dei rapporti sindacali con l’Azienda, ferma restando la titolarità decisionale e di indirizzo della RSU.
Per quanto attiene Stogit, ferma restando l’articolazione definita con accordo 4 novembre 2008, viene costituito un Comitato Esecutivo che sostituisce il Coordinamento Esecutivo di cui al citato accordo.

5e) Il Comitato di Negoziazione
Per quanto riguarda i confronti di carattere nazionale che prevedono la partecipazione di rappresentanti delle RSU, vengono istituiti:
- un Comitato di Negoziazione unico competente a trattare le tematiche di Gruppo;
- un Comitato di Negoziazione per ogni Società del Gruppo competente a trattare le tematiche Societarie specifiche.
I suddetti Comitati di Negoziazione saranno piena espressione delle RSU.
I comitati di negoziazione saranno così composti:

 

COMITATO GRUPPO

COMITATO SOCIETÀ

Snam spa

4

C.E.

Snam Rete Gas

20

36

Gnl Italia

3

RSU

Italgas

26

51

Stogit

3

C.E

Napoletanagas

4

C.E

I componenti il Comitato di Gruppo vengono individuati all’interno del Comitato di Società, ciascuno per la propria Società di appartenenza.

Capitolo 6
Appalti

L’azienda si impegna a confermare all’interno della propria organizzazione aziendale tutte le attività distintive del core business, le principali conoscenze ed esperienze professionali acquisiti su metodi di lavoro e tecnologie proprie del ciclo produttivo. Le parti confermano che l’appalto va considerato come possibile fattore integrativo rispetto al sistema delle risorse aziendali, nel rispetto della sicurezza e della qualità del servizio. Per un’analisi globale della tematica le Parti istituiscono una commissione paritetica di 6 componenti (3 azienda e 3 OOSS), che si insedierà entro dicembre 2013.

Conclusione
Le Parti concordano che il presente accordo ha durata triennale a decorrere dalla data di sottoscrizione.
Comunque, nel caso di modifiche legislative sui temi trattati nel presente documento, le Parti si incontreranno per !e opportune modifiche/integrazioni.
Inoltre, nell’eventualità in cui i prossimi rinnovi contrattuali dovessero introdurre elementi di novità rispetto al contesto organizzativo aziendale o di comparto settore, le Parti si rincontreranno tempestivamente per apportare al presente Protocollo le modifiche che si renderanno necessarie.

Ipotesi di composizione numerica delle RSU/Comitati esecutivi/monte ore che dovrà essere confermata dalle Parti a valle del nuovo regolamento RSU relativo all’Accordo interconfederale del 31 maggio 2013 e comunque prima dell’avvio del rinnovo previsto dal punto 5C del Protocollo

 

 

Allegato al Protocollo RI del 17/10/2013

 

 

 

SEDI

totale RSU

CE

monte ore RSU

RLSA/RLS

monte ore RLSA/RLS

Gruppo Snam

 

 

 

 

 

Sede S. Donato

14

4

1.630

5

250

Sede Torino+Asti

7

 

1.020

3

120

Sede Crema

8

4

370

3

150

Sede Panigaglia

4

 

190

2

100

Distretti Snam Rete Gas

 

 

 

 

 

Nord

11

4

480

3

150

Nord Occidentale

6

 

310

3

150

Nord Orientale

9

 

420

3

150

Centro Orientale

9

 

340

3

150

Centro Occidentale

9

 

390

3

150

Sud Occidentale

6

 

500

3

150

Sud Orientale

4

 

210

2

150

Sicilia

6

 

250

3

150

Progetti/Costruzioni

6

 

310

3

150

Distretti Italgas

 

 

 

 

 

Nord

15

4

(*)

3

120

Liguria+Toscana

8

 

 

 

 

Lombardia

7

 

 

 

 

Nord Ovest Piemonte+Valle d’Aosta

9

 

(*)

3

120

Nord Est

10

4

(*)

 

 

Veneto

5

 

 

3

120

Friuli+E. Romagna

5

 

 

 

 

Centro

23

5

(*)

 

 

Lazio

12

 

 

3

120

Abruzzo

3

 

 

 

 

Umbria

3

 

 

 

 

Marche

5

 

 

 

 

Sud

20

6

(*)

 

 

Calabria

4

 

 

3

120

Puglia

4

 

 

 

 

Campania

4

 

 

 

 

Molise

1

 

 

 

 

Basilicata

3

 

 

 

 

Lazio

4

 

 

 

 

Sicilia

9

 

(*)

1

40

Distribuzione Gas Roma

15

4

(*)

3

120

Stogit

 

 

 

 

 

Poli

7

 

320

3

0

Napoletana Gas

 

 

 

 

 

sede

10

3

(*)

3

120

(*) Nota: Le Parti si rincontreranno per la definizione delle agibilità in occasione dell’incontro di cui in premessa alla presente tabella.