Regione Umbria
Deliberazione del Consiglio Regionale 19 luglio 2006, n. 88.
RISOLUZIONE. Condizioni di lavoro, precarietà e sicurezza nei luoghi di lavoro in Umbria - Determinazioni in esito agli approfondimenti effettuati a seguito dell’ordine del giorno n. 14 del 27 settembre 2005.
B.U.R. 9 agosto 2006, n. 38

IL CONSIGLIO REGIONALE

Vista la proposta di risoluzione, predisposta in forma congiunta, dalla II e III Commissione consiliare ai sensi dell’art. 71 del R.I, concernente: «Condizioni di lavoro, precarietà e sicurezza nei luoghi di lavoro in Umbria - Determinazioni in esito agli approfondimenti effettuati a seguito dell’ordine del giorno n. 14 del 27 settembre 2005» (atto n. 426);
Udita l’illustrazione da parte dei Presidenti della II e III Commissione;
Uditigli interventi resi dai consiglieri regionali;
Udito l’intervento del rappresentante della Giunta regionale;
Atteso che, sulla proposta di risoluzione sono stati presentati emendamenti a firma dei consiglieri Vinti, Cintioli, Dottorini e Masci e che posti in votazione sono stati accolti;
Udite le dichiarazioni di voto;
Visto lo statuto regionale;
Visto il regolamento interno del Consiglio regionale;
con 16 voti favorevoli e 10 contrari espressi nei modi di legge sul testo della risoluzione nella forma emendata dai 26 consiglieri presenti e votanti
 

delibera:

- di approvare la seguente risoluzione:
 

IL CONSIGLIO REGIONALE

Premesso che sono state presentate al Consiglio regionale le seguenti mozioni in materia di sicurezza nell’ambiente di lavoro:
Atto n. 117 - a firma del consigliere Carpinelli depositata alla Presidenza del Consiglio regionale in data 8 settembre 2005, concernente: «Incidente mortale sul lavoro avvenuta a Perugia il giorno 3 settembre 2005 - Vigilanza - da parte della Giunta regionale - sull’adempimento delle norme in materia di sicurezza sul luogo di lavoro»;
Atto n. 129 - a firma dei consiglieri Nevi, Modena, Melasecche Germini, Rossi Luciano e Spadoni Urbani depositata alla Presidenza del Consiglio regionale in data 19 settembre 2005 concernente: «Incidenti sul lavoro in Umbria - Attivazione di un’indagine conoscitiva - Rimodulazione della normativa vigente in materia di sicurezza sul posto di lavoro»;
Atto n. 133 - a firma dei consiglieri Bracco, Cintioli, Gilioni, Ronca e Rossi Gianluca depositata alla Presidenza del Consiglio regionale in data 19 settembre 2005 concernente: «Infortuni sul lavoro in Umbria - Provvedimenti urgenti in ordine alla normativa in materia di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro e in materia di edilizia, lavori pubblici ed appalti»;
Atto n. 144 - a firma del consigliere Vinti depositata alla Presidenza del Consiglio regionale in data 21 settembre 2005 concernente: «Infortuni e morti bianche sul lavoro in Umbria - Adozione di iniziative e misure urgenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro».
Visto l’ordine del giorno approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 14 del 27 settembre 2005, concernente: «Approfondimenti dei temi connessi alle condizioni di lavoro, alla precarietà ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro in Umbria»;
Considerato che la II e la III Commissione hanno deciso, in forma congiunta, di effettuare sull’argomento delle audizioni con i soggetti direttamente interessati alla problematica che si sono svolte in data 28, 30 novembre e 5 dicembre 2005;
Atteso che la II e la III Commissione hanno deciso in seduta congiunta di istituire una Sottocommissione al fine di predisporre un documento che potesse essere condiviso da entrambe le Commissioni;
Considerato che la Sottocommissione ha ritenuto opportuno effettuare il 6 febbraio 2006 un’audizione con l’assessore alla sanità al fine di conoscere gli intendimenti della Giunta regionale in materia;
Considerato che gli infortuni sul lavoro nel loro complesso ed in specie gli incidenti mortali verificatesi negli ultimi anni nella nostra Regione, sottolineano l’urgenza di affrontare il tema della sicurezza negli ambienti lavorativi nella direzione della ricerca di contromisure necessarie ad arginare tali incidenti mortali;
Atteso che la strategia comunitaria in materia di salute e sicurezza sul lavoro per il 2002-2006 ha evidenziato l’importanza di una maggiore sensibilizzazione ed educazione sin dall’infanzia, affermando che l’educazione e la cultura della prevenzione rappresentano i fattori chiave del mantenimento e del miglioramento della qualità del lavoro;
Considerato che quando si affronta il tema della prevenzione degli infortuni nell’ambiente di lavoro occorre considerare, nonostante la presenza di dati preoccupanti soprattutto nel settore dell’edilizia, la necessità di tutelare il lavoratore in ogni settore di attività;
Considerato che soprattutto la presenza di lavoro sommerso, lavoro nero, lavoro precario contribuiscono nel loro insieme a uno stato di insicurezza sociale e molto spesso costituiscono degli elementi di connessione e interrelazione anche rispetto alle dinamiche infortunistiche;
Verificato che nell’ambito della prevenzione intervengono vari attori che cooperano nell’ambito del Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza nei luoghi di lavoro;
Considerato che il Comitato regionale di coordinamento ha deciso la creazione di un’unica banca dati che fornisca, a tutti i soggetti che operano per la prevenzione nei luoghi di lavoro, dati certi e definitivi che servano a rendere più efficaci assistenza e consulenza;
Considerato che nell’ambito della gestione degli appalti pubblici il DURC (documento unico di regolarità contributiva) da più parti è stato riconosciuto come elemento volto a combattere il cosiddetto lavoro nero, ed è scaturita l’esigenza di estendere lo stesso documento anche agli appalti privati;
Atteso che il sopravvenire di eventi infortunistici costituisce un fatto luttuoso e causa di situazioni di drammaticità per le famiglie coinvolte, si evidenzia la necessità della costituzione di un fondo di solidarietà che possa intervenire dal punto di vista economico nei primi momenti di difficoltà delle famiglie;
Preso atto di quanto previsto all’articolo 1 comma 550 della legge 30 dicembre 2004 n. 311 (legge finanziaria 2005) che modifica l’articolo 26 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, in ordine alla disciplina economica dell’esecuzione dei lavori pubblici (revisione prezzi), ed in particolare il comma 4-septies;
Preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 1623 del 5 dicembre 2005 con la quale sono state approvate le proposte avanzate dal gruppo di lavoro per l’aggiornamento tramite analisi prezzi del prezziario regionale, in particolare di quanto previsto al punto 2), che individua criteri e metodologia nella redazione dell’analisi dei prezzi al fine di aggiornare il prezziario annualmente in forma speditiva in sostituzione del precedente metodo;
Preso atto della delibera n. 2211 del 22 dicembre 2005 con la quale la Giunta regionale ha approvato il nuovo prezziario regionale che ribadisce (al punto 5) quanto contenuto nella deliberazione sopra citata (n. 1623 del 5 dicembre 2005);

 

IMPEGNA
LA GIUNTA REGIONALE

- a sostenere con forza il ruolo attivo del Comitato di coordinamento interistituzionale riprendendo ed esaminando il lavoro svolto dai gruppi già costituiti per favorire un’attività in sinergia tra tutti i soggetti istituzionali economici e sociali interessati;
- a prevedere un sistema di formazione del lavoratore che operi sia nella direzione di renderlo più consapevole del rischio, sia nella direzione di fornirgli una più ampia conoscenza e professionalità per lo svolgi-mento di mansioni che presuppongono un pericolo, non solo di morte, ma anche di infortunio più o meno grave. In questo ambito a supportare il sistema degli Enti bilaterali nel suo complesso, nelle funzioni di in-formazione e formazione, anche congiunta, e nell’istituzione di Sportelli specifici al fine di organizzare un sistema mirato di formazione, consulenza e supporto all’attività degli stessi;
- a proseguire ed ampliare il lavoro avviato per il coinvolgimento del sistema scolastico per educare i giovani alla salute e alla sicurezza, preparando le giovani generazioni alla futura vita lavorativa impegnando la scuola e i centri di formazione professionale in azioni volte a garantire una forza lavoro più sana e sicura, sviluppando una crescente e consapevole cultura sociale sui temi della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro e sulle malattie professionali. A tal fine dare priorità, nell’ambito delle risorse destinate alla formazione, ai corsi finalizzati al raggiungimento di un maggior grado di sicurezza nei luoghi di lavoro, sia per quanto riguarda la formazione del lavoratore che del datore di lavoro;
- a supportare la costituzione della banca dati prevista dal Comitato di coordinamento per la raccolta e la condivisione di dati ed informazioni provenienti dalle diverse fonti che li producono: INAIL, Prefetture, ASL, INPS, Casse edili e Uffici provinciali del lavoro da rendere fruibile per tutti i soggetti della prevenzione;
- all’attivazione di un sistema premiante introducendo sgravi fiscali ed economici per le aziende che abbiano sviluppato azioni positive e innovative in materia di sicurezza attraverso standard di qualità (ISO 9000 o altro) e in termini di coinvolgimento attivo dei lavoratori, e che abbiano attuato modelli partecipativi su individuazione dei rischi e conseguente elaborazione dei piani di sicurezza;
- a stimolare e creare maggiori sinergie tra tutti i soggetti preposti al controllo e moltiplicare l’impegno nella prevenzione e nel controllo favorendo anche l’incremento di risorse umane ed economiche e individuare tutte quelle azioni necessarie per esercitare un’azione ispettiva più mirata ed efficace per raggiungere l’obiettivo di colpire l’illegalità soprattutto per quanto attiene il lavoro nero e quello sommerso e il mancato rispetto delle norme;
- alla revisione e adeguamento delle leggi regionali sull’edilizia sia per la parte riguardante l’estensione del DURC a tutti i lavori, sia per quanto attiene alla maggiore disponibilità di risorse legate agli oneri sulla sicurezza, sia per quanto riguarda il ruolo e la funzione dei responsabili alla sicurezza nei cantieri edili, prevedendo, in caso di inadempienza, sanzioni puntuali ed efficaci fino ad arrivare al mancato rilascio del certificato di abitabilità dell’immobile;
- a prevedere la costituzione di un fondo di solidarietà che possa intervenire almeno dal punto di vista economico nei primi momenti di difficoltà delle famiglie;
- ad attuare pienamente tutte le norme contenute nella legislazione regionale atte ad abbassare il tasso di precarietà nei rapporti di lavoro;
- a superare le pratiche delle gare d’appalto al massimo ribasso e del sub-appalto;
- a sollecitare il Governo nazionale per ripristinare il Fondo nazionale per le commissioni provinciali per l’emersione del lavoro nero.