Regione Umbria
Deliberazione della Giunta Regionale 3 dicembre 2007, n. 2034.
Approvazione del Patto per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e del Piano nazionale triennale per l’edilizia e conseguente Piano straordinario vigilanza negli ambienti di lavoro.
B.U.R. 2 gennaio 2008, n. 1 - s.o. n. 1

LA GIUNTA REGIONALE

Visto il documento istruttorio concernente l’argomento in oggetto e la conseguente proposta del direttore regionale alla sanità e servizi sociali;
Preso atto, ai sensi dell’art. 21 del regolamento interno di questa Giunta:
a) del parere di regolarità tecnico-amministrativa e della dichiarazione che l’atto non comporta impegno di spesa resi dal dirigente dell’Ufficio competente, ai sensi dell’art. 21, c. 3 e 4, del regolamento interno;
b) del parere di legittimità espresso dal direttore;
Vista la legge regionale 22 aprile 1997, n. 15 e la normativa attuativa della stessa;
Visto il regolamento interno di questa Giunta;
A voti unanimi, espressi nei modi di legge,
 

delibera:

1. di fare proprio il documento istruttorio e la conseguente proposta del direttore, corredati dai pareri di cui all’art. 21 del regolamento interno della Giunta, che si allegano alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, rinviando alle motivazioni in essi contenute;
2. di approvare gli obiettivi sottoscritti con il «Patto per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro» (allegato 1) e con il «Piano nazionale triennale per l’edilizia» (allegato 2), allegati quali parti integranti del presente atto;
3. di dare atto che la spesa prevista per l’incremento dell’attività di vigilanza che i Servizi PSAL dovranno attuare, quantificata in € 250.000,00, trova copertura finanziaria totale sul capitolo 2176 UBP 12.1.010;
4. di ripartire la somma succitata fra le quattro Aziende USL proporzionalmente alla distribuzione delle imprese e dei tecnici della prevenzione che svolgeranno tale attività di ciascuna Az. USL, ovvero:
- € 35.000,00 alla Az. USL n. 1;
- € 105.000,00 alla Az. USL n. 2;
- € 50.000,00 alla Az. USL n. 3;
- € 60.000,00 alla Az. USL n. 4;
5. di dare mandato all’Ufficio dirigenziale temporaneo prevenzione della Direzione regionale sanità e servizi sociali di individuare i criteri in base ai quali selezionare le aziende dei comparti a maggior rischio infortuni oggetto dell’intervento straordinario di vigilanza;
6. di incaricare l’Ufficio dirigenziale temporaneo prevenzione della Direzione regionale sanità e servizi sociali di adottare i provvedimenti necessari per l’attribuzione dei fondi così come sopraindicato;
7. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Relatore - Presidente
LORENZETTI

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DOCUMENTO ISTRUTTORIO

Oggetto: Approvazione del Patto per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e del Piano nazionale triennale per l’edilizia e conseguente Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro.


La Conferenza Stato/Regioni, in data 1 agosto 2007, ha sottoscritto un accordo denominato «Patto per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro», che ha fissato per le Regioni e le Province autonome una serie di obiettivi strategici che, sono diretti a razionalizzare gli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro al fine di pervenire ad un utilizzo efficace, efficiente ed appropriato delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste ed impiegate per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro. Nel Patto viene infatti sottolineata da una parte l’esigenza di una maggiore omogeneità delle attività di controllo e vigilanza sul territorio nazionale, al fine di garantire il raggiungimento di standard minimi definiti a livello nazionale e dall’altra il potenziamento delle attività di iniziativa dei servizi pubblici, privilegiando la programmazione di piani di intervento strutturati e a valenza territoriale ampia. Fra i punti qualificanti il Patto si evidenziano:
1. la definizione di standard di attività di vigilanza definiti per i Servizi delle ASL, che prevedono complessivamente a livello nazionale la realizzazione di:
• 250.000 interventi ispettivi/anno, proporzionati, per ciascuna regione e P.A. alla consistenza numerica delle unità locali delle imprese attive nei rispettivi territori;
• il 5 per cento delle unità locali ispezionate in 1 anno e, per le Regioni che hanno già raggiunto l’obiettivo, la garanzia del mantenimento dei livelli di attività erogati;
2. il potenziamento operativo dei Servizi delle ASL, anche in seguito alla rilevazione dell’assetto organizzativo e produttivo dei Servizi medesimi, coerente e funzionale, in rapporto ai LEA ed alle esigenze territoriali rispetto alla struttura produttiva/occupazionale, di rischio e di danno.
In base ai dati INAIL del 2005 in Umbria nel settore industria e servizi sono attive circa 62.000 imprese, pari all’1,7 per cento delle imprese attive sul territorio nazionale. Pertanto, secondo l’accordo che prevede una ripartizione degli interventi ispettivi in proporzione alla consistenza numerica delle unità locali attive nei rispettivi territori, i Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dei Dipartimenti di prevenzione dell’Umbria dovranno assicurare nel corso del 2008 l’1,75 per cento dei 250.000 interventi complessivi, pari a 4.389 interventi ispettivi. Come già ricordato il Patto prevede contestualmente il raggiungimento di una copertura minima del 5 per cento delle unità locali ogni anno, in Umbria quindi si dovranno ispezionare circa 3100 unità locali. Tale obiettivo risulta pertanto automaticamente assicurato con il raggiungimento del precedente. Nel 2006 i Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della regione hanno ispezionato 2743 unità locali, delle quali 1628 erano cantieri edili e 1115 insediamenti produttivi appartenenti a tutti gli altri comparti. Pertanto se si assume come punto di riferimento l’attività del 2006, i Servizi PSAL dovranno ispezionare ulteriori 1.646 unità locali nel 2008. Inoltre il 5 luglio 2007 è stato approvato in Commissione salute il «Piano nazionale triennale per l’edilizia», che si prefigge di raggiungere nel triennio una serie di obiettivi di prevenzione specifici per il settore su tutto il territorio nazionale, fra i quali è previsto che, ancora una volta, i Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle Aziende USL del Paese ispezionino ogni anno almeno 50.000 cantieri. Peraltro nella nostra regione i Servizi accompagneranno tale attività con l’attivazione di azioni di sensibilizzazione, informazione, assistenza e controllo rivolte ai committenti, intervenendo quindi fin dalle fasi di progettazione della sicurezza e di affidamento degli appalti.
Prendendo in considerazione la distribuzione per Azienda USL delle imprese attive sul territorio (Banca dati nuovi flussi - anno 2005) si ottiene la ripartizione, riportata nello schema sottostante, delle unità locali che ciascun Servizio PSAL dovrà aggiuntivamente ispezionare nel corso del 2008: 227 per la ASL 1, 699 per la ASL 2, 309 per la ASL 3 e 410 per la ASL 4.

Ripartizione interventi ispettivi aggiuntivi per ASL rispetto alla baseline del 2006

 

unità locali

Distribuzione

% imprese

Distribuzione ispezioni rispetto imprese

N° tecnici della prevenzione

Distribuzione % tecnici prev

Distribuzione ispezioni rispetto tecnici prev

ASL 1

8555

13,8

227

7

14

230

ASL 2

26300

42,5

699

19

39

642

ASL 3

11610

18,8

309

11

22

362

ASL 4

15437

24,9

410

12

25

412

Umbria

61902

100

1.646

49

100

1.646



L’Ufficio DT prevenzione della Direzione regionale sanità e servizi sociali ha verificato, insieme con i responsabili dei Servizi PSAL e i direttori dei Dipartimenti di prevenzione della quattro Az. USL, come la realizzazione degli obiettivi previsti dal Patto per la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e dal Piano triennale edilizia comportino un carico di lavoro aggiuntivo per ciascun Servizio PSAL, la cui dotazione organica di tecnici della prevenzione, deputati a tale attività, è desumibile nella tabella soprastante e come tale attività aggiuntiva non potrà essere garantita nell’arco dell’orario di lavoro tradizionale.
Considerato quanto sopra descritto si ritiene quindi opportuno proporre alla Giunta regionale:

Omissis
(Vedasi dispositivo deliberazione)

 

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