Regione Veneto

Deliberazione della Giunta Regionale 14 maggio 2015, n. 761

Programma regionale per l’Ergonomia Occupazionale. Approvazione delle Linee di indirizzo regionali per la prevenzione e il contrasto del disagio negli ambienti di lavoro e la promozione del benessere organizzativo, in attuazione della L.R. 8/2010.

 

NOTA PER LA TRASPARENZA:

Con il presente provvedimento si provvede all’approvazione delle “Linee guida regionali per gli SPISAL della rete provinciale dei Centri per il benessere organizzativo rivolte all'accertamento dello stato di disagio psico-sociale o di malattia del lavoratore e l'eventuale indicazione del percorso terapeutico di sostegno, cura e riabilitazione’' predisposte dal Programma regionale per l'Ergonomia Occupazionale.

 

L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

Il Programma Regionale per L Ergonomia Occupazionale opera dal 2003 (prima come Centro di riferimento poi come Programma Regionale a seguito delle modifiche introdotte con DGR n. 4532/2007 e DGR n. 448/2009) perseguendo gli obiettivi affidati nell'ambito della pianificazione regionale approvata per il settore della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, con considerevoli risultati e riconoscimenti per la quantità e qualità del lavoro svolto.

Con la DGR n. 1760 del 3 ottobre 2013 è stato approvato il Piano delle attività 2013 - 2015 del citato Programma regionale; tra le attività pianificate e approvate, nell’ambito dell'obiettivo specifico 5 “Coordinamento delle azioni per la prevenzione e contrasto del disagio negli ambienti di lavoro e promozione del benessere organizzativo (in attuazione della L.R. 8/2010) ", al punto 1 è stata indicata la “Definizione di linee di indirizzo/procedure operative per la rete dei Centri di riferimento provinciali per il benessere organizzativo, in particolare in relazione alle funzioni di cui ai punti a) e c) dell’art. 7 della L. R. 8 del 22.1.2010’’.

In esecuzione del citato atto di pianificazione, il Programma Regionale per l’Ergonomia Occupazionale ha predisposto un documento di tipo procedurale che definisce ed uniforma i criteri, le modalità operative e gli strumenti per la gestione dell’attività dello Sportello, attivato presso gli SPISAL che costituiscono la rete provinciale dei Centri di riferimento per il benessere organizzativo. La procedura individua, inoltre, responsabilità e compiti degli operatori nelle diverse fasi in cui il processo viene articolato.

Il documento è stato oggetto di condivisione con gli SPISAL interessati e la relativa documentazione è stata validata dalla Sezione Prevenzione e Sanità Pubblica. La procedura delineata costituisce - nella materia in oggetto - un efficace strumento di uniformità delle prassi aziendali regionali.

Con il presente provvedimento, si propone di acquisirne i contenuti e approvare il documento contenente le “Linee guida regionali per gli SPISAL della rete provinciale dei Centri per il benessere organizzativo rivolte all’accertamento dello stato di disagio psico-sociale o di malattia del lavoratore e l'eventuale indicazione del percorso terapeutico di sostegno, cura e riabilitazione ”, allegato al presente provvedimento a formarne parte integrante e sostanziale (Allegato A).

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

 

LA GIUNTA REGIONALE

Udito il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale.

VISTA la DGR n. 4532 del 28 dicembre 2007 e la DGR n. 448 del 24 febbraio 2009 per la razionalizzazione dei Centri regionali di riferimento e dei Centri regionali specializzati.

VISTA la DGR n. 3826 del 9 dicembre 2009 di approvazione della prima convenzione per la conduzione del Programma Regionale per l’Ergonomia Occupazionale.

VISTA la DGR n. 14 del 11 gennaio 201 1 contenente le nuove diposizioni in materia di Coordinamenti, Programmi, Registri e Centri Regionali specializzati.

VISTA la L.R. 22 gennaio 2010 n. 8 "Azioni regionali di prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro

VISTA la DGR n. 1760 del 3 ottobre 2013 di approvazione del Piano di attività del Programma Regionale per E Ergonomia Occupazionale 2013 - 2015

 

DELIBERA

1. di approvare, per quanto esposto nelle premesse, le "Linee guida regionali per gli SPISAL della rete provinciale dei Centri per il benessere organizzativo rivolte all'accertamento dello stato di disagio psico-sociale o di malattia del lavoratore e l'eventuale indicazione del percorso terapeutico di sostegno, cura e riabilitazione’' predisposto dal Programma Regionale per E Ergonomia Occupazionale, in attuazione della L.R. 8/2010, per la prevenzione e il contrasto del disagio negli ambienti di lavoro e la promozione del benessere organizzativo;

2. di allegare il citato documento al presente provvedimento a formarne parte integrante e sostanziale (Allegato A);

3. di incaricare dell'esecuzione del presente provvedimento il Direttore della Sezione Prevenzione e Sanità Pubblica;

4. di trasmettere la presente delibera ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ULSS del Veneto;

5. di dare atto che il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale;

6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

 

PROCEDURA OPERATIVA

SPORTELLO DI ASSISTENZA ED ASCOLTO SUL MOBBING, SUL DISAGIO LAVORATIVO E SULLO STRESS PSICOSOCIALE NEI LUOGHI DI LAVORO

 

Sommario

1. Scopo

2. Responsabilità

3. Soggetti Destinatari

4. Definizioni

5. Terminologia e abbreviazioni

6. Modalità operative

7. Imputazione dati, archiviazione atti e reportistica

8. Documenti e Normativa di riferimento

9. Allegati

 

1. Scopo

La procedura definisce i criteri, le modalità operative e gli strumenti per la gestione dell'attività dello Sportello attivato presso lo SPISAL. La procedura individua inoltre responsabilità e compiti degli operatori nelle diverse fasi in cui si articola il processo.

 

2. Responsabilità

Il Responsabile del procedimento /procedura (RDP) è il Direttore SPISAL o suo Delegato (Responsabile UOS o Referente linea di lavoro). Il Responsabile dell'istruttoria (RDI) o Referente della pratica (RFP) è l'operatore a cui viene affidata l'esecuzione della pratica. Operatore/i: uno o più operatori del servizio (in genere uno coincide con l'RFP/RDI) che svolgono i compiti assegnati per le proprie competenze.

 

3. Soggetti Destinatari

Medici, psicologi, assistenti sanitari e infermieri professionali.

 

4. Definizioni

Lo Sportello di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale nei luoghi di lavoro di seguito Sportello di cui all'art.6 della Legge Regionale n. 8 del 22/01/2010 è istituito in ogni Azienda ULSS, presso lo SPISAL del Dipartimento di Prevenzione con il compito di: a) fornire informazioni ed indicazioni sui diritti dei lavoratori e sui relativi strumenti di tutela; b) orientare il lavoratore presso le strutture di supporto presenti nella Regione. Lo Sportello è a disposizione di tutte le tipologie di lavoratori e lavoratrici che ne possono usufruire in forma gratuita.

Il mobbing è una forma di vessazione psicologica che viene esercitata sul luogo di lavoro attraverso attacchi o comportamenti da parte dei colleghi, dei datori di lavoro o dei superiori e si determina quando tali fatti si verificano in maniera sistematica, duratura ed intensa (Relazione di accompagnamento alla L.R. 8/10).

"I rischi psicosociali riguardano alcuni aspetti della progettazione e della gestione del lavoro ed i suoi contesti sociali ed organizzativi che hanno in sé un potenziale tale da causare danni psicosociali o fisici "(Griffiths &Cox, 1995).

Lo stress secondo la teoria di Hans Selye, va inteso come la risposta fisiologica dell'organismo ad ogni richiesta di modificazione effettuata su di esso. Tale risposta viene anche definita "Sindrome generale di adattamento", ovvero una risposta aspecifìca a qualsiasi richiesta (stressor) proveniente dall'ambiente esterno o interno, che vede coinvolti i sistemi biologici dell'organismo (nervoso, endocrino, cardiovascolare, immunitario). L'individuo può ben adattarsi nell'affrontare un'esposizione a stressor per breve termine, cosa che può anche essere considerata positiva (eustress);un'esposizione prolungata e/o intensa a stressor può produrre reazioni di adattamento negative (distress). Il distress scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all'altezza delle aspettative. Inoltre i singoli individui possono reagire differentemente ad una stessa situazione data e lo stesso individuo può reagire diversamente a situazioni similari in momenti diversi della propria vita. Le conseguenze del distress possono portare allo sviluppo di patologie psicosomatiche.

Lo stress lavoro correlato è causato da disfunzioni dell'organizzazione del lavoro e può essere definito come le "Reazioni fìsiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste lavorative non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore" (NIOSH, 1999 ). Una definizione similare viene anche citata dall'Accordo Quadro Europeo del 2004, recepito in Italia con l'Accordo Interconfederale del 09/06/2008.

Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione.

 

5. Terminologia e abbreviazioni

A.S: Assistente sanitario

Centro: Centro provinciale di Riferimento per il Benessere Organizzativo

D.Lgs: Decreto Legislativo

DVR: Documento di Valutazione dei Rischi

G.H.Q-12: Questionario "General HealthQuestionnaire -12" di Golberg

1. P.: Infermiere professionale

L.R.: Legge Regionale

SPISAL: Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

Sportello: Sportello di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale nei luoghi di lavoro

 

6. Modalità operative

Fasi di lavoro

A. Primo contatto del lavoratore con lo Sportello

La richiesta del lavoratore può giungere telefonicamente, di persona o tramite e-mail; in quest'ultimo caso l'operatore contatta telefonicamente l'utente.

L'Operatore, dopo essersi presentato, raccoglie le seguenti informazioni:

• dati anagrafici del lavoratore (cognome, nome, data e luogo di nascita, residenza) e recapito telefonico;

• sede di lavoro, anche per verificare che l'azienda sia ubicata nel territorio di competenza della ULSS e, in caso contrario, l'operatore fornisce i riferimenti dello sportello dello Spisal competente;

• sintesi del motivo della richiesta.

L'Operatore, verificato che la problematica sia inerente al disagio lavorativo e/o ai rischi psicosociali, fissa un appuntamento con il lavoratore per il colloquio individuale di orientamento richiedendo di presentarsi con eventuale documentazione lavorativa/aziendale correlata al disagio lamentato e sulla sua condizione di salute.

Non è necessaria l'impegnativa del medico di medicina generale.

 

B. Colloquio individuale di orientamento

Il colloquio deve essere svolto in un ambiente riservato e possibilmente senza interruzioni e viene condotto da uno o più Operatori appartenenti alle seguenti figure professionali: Medico del Lavoro, A. S., I.P, Psicologo.

L'Operatore, prima di iniziare, chiarisce le funzioni dello Sportello e la modalità di effettuazione del colloquio, acquisisce il consenso al trattamento dei dati - utilizzando la modulistica specifica aziendale -spiegando che saranno utilizzati dal Servizio e, eventualmente, trasmessi al Centro. Acquisisce inoltre eventuale documentazione in possesso del lavoratore.

Durante il colloquio vengono utilizzati due strumenti, la Scheda Filtro (allegato 1) ed il Questionario GHQ-12 (allegato 2).

La Scheda filtro, necessaria a condurre l'intervista semi-strutturata da parte dell'operatore, è costituita da tre sezioni:

I. Dati utili alla comprensione del caso (dati anagrafici, dati aziendali, dati complessivi sulla storia della persona);

II. Identificazione della condizione di disagio lavorativo;

III. Considerazioni conclusive.

Il General Health Questionnaire(GHQ -12) è compilato autonomamente dal lavoratore e consente di indagare la presenza di elementi di distress. Elaborato da David P.Goldberg è composto da 12 item e valuta la presenza e la frequenza di una serie di sintomi non cronici di cui il soggetto ha sofferto nelle ultime due settimane. Può essere considerato un indicatore della misurazione del benessere psicologico a breve termine. L'Operatore dopo essersi assicurato che il lavoratore abbia letto e compreso le istruzioni ed abbia risposto a tutte le domande, calcola il punteggio secondo il metodo "Likert" che prevede l'assegnazione di un punteggio 0-1-2-3 per le quattro modalità di risposta presenti nel testo. L'esito del punteggio viene riportato nella seconda sezione della Scheda filtro.

 

C. Esito del colloquio e conclusione dell'attività

Alla conclusione del colloquio l'operatore completa, in autonomia, la seconda sezione della scheda filtro identificando eventuali condizioni di costrittività organizzative e/o di attacchi alla persona.

Se non vengono rilevate condizioni lavorative negative né alterazioni dello stato di salute si conclude con "assenza di sintomi, di costrittività organizzative, di attacchi alla persona".

Se vengono rilevate costrittività organizzative e/o attacchi alla persona e/o alterazione dello stato di salute il lavoratore viene orientato verso una o più strutture di supporto presenti nel territorio, in base al problema riferito, alla documentazione presentata ed ai dati raccolti.

Le conclusioni, di norma condivise con il Medico del lavoro, vengono annotate nella terza sezione della scheda filtro.

Gli esiti dell'attività vengono inoltre riportati in un modulo esito attività sportello(allegato 3), che viene consegnato al lavoratore al termine del colloquio o in un incontro differito oppure inviato tramite posta (raccomandata o pec).II modulo viene firmato dall'operatore/i, dal medico del lavoro e dal lavoratore per ricevuta; una copia viene allegata alla pratica dello Sportello.

Le strutture di supporto, presenti nel territorio, sono identificabili in:

• Direzione Territoriale del Lavoro (DTL), per condizioni riferìbili ad applicazioni contrattuali (conciliazione, controversie ed arbitrato);

• Consigliera di Parità Provinciale (CPP) per condizioni riferibili a discriminazioni (genere, provenienza, età o altro);

• Consigliere di fiducia per interventi di benessere organizzativo;

• Centro di Salute Mentale o Servizio di Psicologia Territoriale per eventuale supporto terapeutico informando il medico di medicina generale;

• Figure della prevenzione e della sicurezza presenti nell'azienda di provenienza per interventi in materia di salute e sicurezza attivabili direttamente dall'interno dell'organizzazione(Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Medico Competente).

Nelle situazioni in cui il caso richieda un approfondimento di tipo diagnostico e/o organizzativo l'Operatore invia il lavoratore al Centro previa verifica, in via generale,della presenza di un punteggio > 20 nel questionario GHQ- 12 ed almeno uno dei seguenti criteri:

1°. È presente almeno una condizione di costrittività organizzativa.

2°. Sono presenti almeno quattro condizioni inquadrabili come attacchi alla persona.

In questi casi l'Operatore delio Sportello invia al Centro copia del modulo conclusione colloquio. Il lavoratore viene invitato a prendere contatto telefonico con il Centro per fissare il primo appuntamento.

Il Centro, prima della trattazione del caso, richiede allo Sportello inviante la documentazione correlata allo stesso (scheda filtro, GHQ-12 ed eventuale altra documentazione fornita in sede di colloquio).

Il Centro al termine dell'attività invierà una nota conclusiva allo Sportello che verrà allegata alla pratica.

Qualora dal colloquio emerga che la problematica sia di tipo organizzativo e non vi sia un problema di salute l'operatore attiverà l'intervento dello Spisal che, nell'eventuale indagine in ambiente di lavoro, potrà avvalersi del supporto delle figure professionali del Centro.

 

D. Follow up

L'operatore a distanza di 6/12 mesi dal colloquio effettuerà una telefonata per verificare se il lavoratore ha seguito l'orientamento indicato e se la situazione lavorativa è mutata. L'intervista telefonica sarà semistrutturata secondo il modulo di Follow up (allegato

4).Se l'esito dell'orientamento prevedeva "assenza di sintomi correlabili alle condizioni lavoro" non sarà necessario il follow up.

 

7. Imputazione dati, archiviazione atti e reportistica

L'attività relativa allo Sportello viene periodicamente registrata nel sistema gestionale regionale Prevnet, secondo le note operative in allegato (allegato 5).

L'Operatore inserirà anche nell'apposito file (allegato 6) le informazioni utili al monitoraggio annuale dell'attività dello Sportello.

La pratica, archiviata secondo la modalità della documentazione sanitaria, contiene: il modulo consenso al trattamento dei dati, scheda filtro, questionario GHQ-12, appunti sul caso/breve relazione, eventuale documentazione presentata dal lavoratore, il modulo esito attività sportello, eventuale relazione finale del Centro e il modulo di follow up.

 

8. Documenti e Normativa di riferimento

■ D. Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i

■ L.R. n. 8 del 22 gennaio 2010 "Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psicosociale della persona sul luogo del lavoro"

■ Relazione di accompagnamento alla L.R 8/10

■ Circolare Inali 71/03 -Allegato 1-

■ Indagine ISTAT "Il disagio nelle relazioni lavorative- Anni 2008-2009"

■ Accordo Quadro Europeo sullo stress lavoro correlato del 8/10/2004

■ Accordo Interconfederale per il recepimento dell'Accordo quadro sullo stress lavoro correlato del 09/06/2008

 

9. Allegati

Allegato 1: Scheda Filtro

Allegato 2: General HealthQuestionnaire (GHQ -12) di Goldberg

Allegato 3: Modulo esito attività sportello

Allegato 4: Modulo di follow up

Allegato 5: Procedura inserimento pratica in Prevnet

Allegato 6: File raccolta dati