VERBALE DI ACCORDO FRA CITTA’ METROPOLITANA DI BOLOGNA
E OO.SS. CGIL, CISL E UIL


In data odierna la Città metropolitana di Bologna rappresentata dal Sindaco metropolitano Virginio Merda e le Organizzazioni sindacali dell’area metropolitana di Bologna, si sono incontrate nella sede in via Zamboni 13 e hanno convenuto quanto segue:
 

PREMESSA

le parti si sono date atto del positivo lavoro svolto, sulla base delle richieste delle OO.SS. contenute nel documento sulle Linee guida per la contrattazione sociale territoriale con la città metropolitana inviate con lettera datata 20.01.2017.; tali linee guida hanno dato seguito e applicazione ai contenuti del “Patto Metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale” sottoscritto il 29.04.2015, con l’obiettivo di affermare la funzione della Città metropolitana, quale riferimento progettuale e di coordinamento dell'intero territorio e al contempo quale interlocutore strategico per la Regione ER.
Si richiamano inoltre quali documenti di riferimento in coerenza alle succitate Linee guida:
- il “Verbale di incontro tra Regione ER e CM di Bologna e OO.SS. CGIL, CISL e UIL del 12 Gennaio 2016; 1’ “Intesa Generale Quadro Regione e Città metropolitana di Bologna -art. 5 L.r. n° 13 del 30 luglio 2015 - del 13 Gennaio 2016 e successivi accordi attuativi, così come definito nel “Verbale di Incontro Città metropolitana - OO.SS. del 21 giugno 2017” e nell’accordo tra Regione Emilia Romagna, Città metropolitana di Bologna e OO.SS. CGIL, CISL e UIL del 18 aprile 2018;
- il Piano Strategico metropolitano, approvato dal Consiglio metropolitano a luglio 2018;
- il PUMS, adottato a novembre 2018;
- la Carta di Bologna per l’ambiente, sottoscritta a giugno 2017.
Le parti individuano inoltre come , elementi rilevanti su cui proseguire e approfondire il confronto gli investimenti in fase di implementazione relativi a: Nuova destinazione turistica, Fondi FSC 2014-2020 “Patto per Bologna metropolitana", il Piano per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.
Sul lato degli investimenti, le parti ribadiscono la necessità che il Governo confermi gli impegni già previsti, sbloccando le risorse necessarie per avviare rapidamente gli interventi infrastrutturali, a partire dal “Passante di mezzo” e relative opere di adduzione.
Gli obiettivi contenuti nel Patto Metropolitano per lo sviluppo economico e sociale, per le caratteristiche degli interventi previsti e la destinazione di risorse nel medio e lungo periodo, richiedono un confronto nella sede Istituzionale adeguata.
Per ottenere una qualità dello sviluppo e del vivere, compatibile con la sostenibilità ambientale, occorre condividere idee, progetti e conseguenti investimenti pubblici e privati, a cui tutti i soggetti economici, sociali e culturali del territorio devono concorrere.
Per il futuro saranno strategiche le priorità di spesa per il rilancio del welfare locale in chiave universale quale strumento, innanzi tutto, di creazione di nuova e buona occupazione, di qualità dell'istruzione, di qualità delle risposte di cura partendo dalle esigenze delle famiglie, di manutenzione e messa in sicurezza del territorio, di formazione e di politiche attive per il lavoro.
La popolazione metropolitana bolognese è da tempo caratterizzata da un processo di invecchiamento anagrafico progressivo; lo dimostrano le statistiche sugli andamenti demografici storici e le proiezioni future, che impongono correzioni e scelte sugli interventi sociali e socio-sanitari, dall'infanzia ai grandi anziani; il tema demografico si unisce ad uno scenario contraddistinto da un aumento dell'età pensionabile, a una drastica riduzione delle prossime pensioni, da un aumento dei nuclei familiari piccoli o addirittura composti da una sola persona e da un aumento del lavoro povero che non consente alla stragrande maggioranza delle nuove generazioni che lavorano, di uscire definitivamente dalla povertà e/o di acquisire completa autonomia di fronte al soddisfacimento dei bisogni prioritari
Per queste ragioni il confronto in sede di Città metropolitana deve assumere un assetto “dinamico”, con la possibilità di svolgere verifiche e aggiustamenti, se necessari, anno per anno, come si sta sperimentando da tempo nel confronto con il Comune di Bologna sul bilancio
Infine, nell'ambito degli assetti Istituzionali, la Città metropolitana deve assumere un ruolo forte di coordinamento strategico e di cooperazione con i Comuni che compongono l'area metropolitana, promuovendo i processi di Unione.
Sui seguenti temi Città metropolitana e Organizzazioni sindacali concordano quanto segue:
- 1 le parti confermano integralmente il contenuto dell'intesa del 27 settembre 2017 tra ANCI UPI e CGIL CISL UIL ER sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, finalizzato a costruire un sistema basato sull'integrazione e l'autonomia dei singoli e dei nuclei familiari. Alla luce però del Decreto Salvini, che non viene condiviso nella sua interezza e che le Organizzazioni sindacali continueranno a contrastare politicamente in ogni sede e con la necessaria mobilitazione, si ritiene fin da subito necessario costituire un tavolo congiunto fra la Città metropolitana, i Comuni e le loro Unioni, le OOSS, la Prefettura, i gestori del sistema di accoglienza e le loro associazioni datoriali, al fine di monitorare, coordinare e rendere omogenee le ricadute dello stesso sul territorio, anche rispetto agli effetti occupazionali che potrebbe comportare (come concordato in sede di CM il 7 dicembre 2018).
- 2 Le parti concordano sulla necessità che la Città metropolitana monitori e coordini le politiche abitative sul territorio per far sì, soprattutto, che vengano affrontate le situazioni soprattutto di fragilità aumentando e innovando le risposte, nonché per rendere queste ultime coerenti con la nuova legge regionale urbanistica, si ritiene necessario lavorare sull'intera filiera dell'abitare anche in ambito metropolitano al fine di trovare soluzioni significative anche all'esterno del patrimonio ERP per tutti coloro che oggi sono costretti ad accedere agli affitti di mercato. Una strada da percorrere è sicuramente lavorare sul patrimonio pubblico da tempo inutilizzato.
- 3 Le parti si impegnano a proseguire il confronto nelle modalità già avvenute (Città metropolitana e Comune di Bologna) e con il coinvolgimento delle Unioni per una applicazione coerente alle finalità (blocco di consumo di suolo e rigenerazione urbana) della L.R. 24/2017 con particolare attenzione a investimenti nella tutela e cura del territorio, a partire dalle parti più fragili, per prevenire i rischi sismici e idrogeologici, e la riqualificazione ed efficienza energetica prioritariamente attraverso l’uso di fonti rinnovabili.
Inoltre sostengono scelte urbanistiche che privilegino la “città pubblica”, gli spazi per tutte e tutti, per favorire socialità e integrazione, per riconciliare le fratture fra centri e periferie, per rispondere alle nuove emergenze sociali, a partire da quella abitativa, e che quindi contrastino esplicitamente la rendita immobiliare e finanziaria.
Si concorda di definire, negli strumenti previsti della nuova legge urbanistica e nel PTR, modalità per contenere la crescita ulteriore dei grandi centri commerciali, con l’obiettivo di arginare le distorsioni sul modello di città, e per le eventuali ricadute sull’occupazione nel piccolo commercio
L’impegno starà anche nel rilancio di una politica per l'affitto e nell’implementazione di progetti di social housing e di riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico (ristrutturazione, efficientamento energetico, eliminazione delle barriere architettoniche e accessibilità) per rispondere alle nuove necessità dell'abitare, con particolare attenzione a minori e alla popolazione anziana.
Occorre inoltre favorire la predisposizione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) in tutti i comuni e dare sostegno a piani di investimento
Occorre anche proseguire il confronto sull’implementazione del PUMS. Deve essere perseguito l’obiettivo della Holding Regionale per l’aggregazione delle aziende del TPL con un ruolo fondamentale di TPER quale soggetto aggregatore, a tal proposito i tempi di messa a gara del servizio devono essere coerenti con tale percorso.
Inoltre si ritiene necessario il rinnovo e l’allargamento dell’intesa metropolitana sulle agevolazioni previste dal fondo regionale relativo agli abbonamenti Mi Muovo.
- 4 Le parti convengono sulla costituzione della Consulta Permanente della Legalità, in coerenza e applicazione della L.R. 18/2016 anche rispetto agli importanti protocolli sulla legalità già realizzati nel territorio metropolitano.
- 5 Le parti confermano l’obiettivo di adeguare, nell'ambito del tavolo di confronto coordinato dal Comune di Bologna, il Protocollo appalti del luglio 2015;
La Città metropolitana, come definito nell’ufficio di presidenza del 20 luglio 2018 partecipa ai lavori per l'aggiornamento del protocollo e persegue l’obiettivo di coinvolgere le Unioni di Comuni per definire un testo condiviso, in coerenza con quanto previsto dal Piano Strategico metropolitano.
Le parti concordano inoltre di ridurre le stazioni appaltanti con un processo graduale che si ponga l’obiettivo finale di una unica stazione appaltante per le opere pubbliche del territorio metropolitano, come strada per realizzare un contenimento dei costi, mantenendo ed estendendo i servizi e la loro qualità, nonché il rispetto della legalità, il rispetto dei diritti dei lavoratori e la tutela e lo sviluppo dell'occupazione.
Negli ultimi anni sono stati raggiunti accordi che hanno esteso gli obiettivi del protocollo appalti del luglio 2015 in importanti Aziende Partecipate tramite accordi di sito (Hera, Areoporto, Autostazione, Interporlo, Fico). Le parti concordano con l'obiettivo di mantenere e rafforzare il controllo pubblico delle aziende pubbliche/partecipate e di estenderne i principi del protocollo appalti.
Le parti concordano inoltre di definire accordi di sito in tutte le Aziende partecipate, sui temi della qualità dei servizi, degli investimenti, per la difesa dell’occupazione e le corrette applicazioni contrattuali negli appalti, così come nelle gare di affidamento dei servizi pubblici, come già definito ad esempio con Atersir per la raccolta e lo spazzamento dei rifiuti solidi urbani, o con COSEA,
Le parti si impegnano a prevedere una sede di monitoraggio sul tema lavoro e legalità attraverso il coinvolgimento delle istituzioni ispettive presenti nel territorio.
- 6 Il Tavolo di salvaguardia ha svolto un ruolo positivo negli anni della crisi economica, per garantire il duplice obiettivo di salvaguardia della occupazione e di mantenimento del patrimonio produttivo; si concorda di mantenere e implementare l'azione del Tavolo di salvaguardia, per accompagnare le trasformazioni in corso nel sistema economico
La Città metropolitana ha operato per raggiungere accordi, con tutti i soggetti operanti nel territorio (Unioni dei Comuni, Sindacati, Associazioni imprenditoriali, Università), che hanno messo in campo azioni per lo sviluppo e la buona occupazione, con l’obiettivo di definire percorsi e soluzioni che rafforzano la coesione sociale e danno risposte ai lavoratori, con particolare riguardo alle persone fragili A tal riguardo vanno rafforzati i rapporti con l'Agenzia regionale e i centri per l’impiego presenti nel nostro territorio II progetto Insieme per il lavoro, nato per volontà di Comune, Città metropolitana e Arcidiocesi di Bologna, rappresenta un modello di sperimentazione particolarmente interessante per favorire l’inserimento lavorativo di persone, anche per la capacità di coinvolgimento del sistema delle imprese. Le parti confermano quindi il forte l'impegno nella attuazione del progetto
Le parti concordano di implementare le azioni per l'attrattività degli investimenti nel nostro territorio. In particolare è necessario che il ruolo di indirizzo della Città metropolitana (come previsto nel Piano strategico) debba sempre di più diventare un punto di riferimento per tutti i soggetti economici e sindacali, che orienti e governi lo sviluppo e gli investimenti, per favorire l'insediamento di nuove imprese e attività che si integrano nelle filiere produttive del sistema territoriale con le potenzialità di creazione di occupazione di qualità.
Si condivide che è necessario saldare strettamente le politiche pubbliche di promozione dello sviluppo economico con le politiche di inserimento lavorativo, ponendo la buona occupazione al centro dei progetti di sviluppo territoriali e settoriali.
Si assume come principio guida per gli interventi in materia che ogni azione di sviluppo quantifichi l’impatto sull’occupazione, attraverso accordi che coinvolgano le organizzazioni sindacali. Sul tema specifico del settore logistico, se dal lato dell’esistente è necessario promuovere particolare attenzione alla qualità del lavoro e alla gestione dei cambi di appalto, dal lato dei nuovi insediamenti occorre mirare alla sostenibilità così come previsto dal PULS, e condividere intese preventive sulla qualità dell’occupazione.
- 7 In coerenza con le funzioni della CTSS Metropolitana di Bologna, e con le necessità sorte anche con la nascita e lo sviluppo della contrattazione di distretto, si concorda che nel corso del 2019 si lavorerà congiuntamente sui seguenti punti per arrivare a specifiche intese:
• 1) regolamento case famiglia: vi era la necessità di arrivare ad una intesa sul tema delle case famiglia che tendesse all’omogeneità delle regole nei vari distretti, al mantenimento di una buona qualità del servizio nel rispetto dei diritti degli utenti e dei lavoratori coinvolti, contando su un monitoraggio completo di tutte le strutture sul territorio metropolitano nonché sulla garanzia che esse siano in rete con i servizi sociali complessivamente intesi. L'Intesa è stata raggiunta con il Verbale di Accordo fra la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna e le OO.SS CGIL, CISL, UIL e CUPLA, firmato il 20.3.2019;
• 2) protocollo appalti sanità con le Aziende sanitarie dell’area metropolitana bolognese, in attesa che INTERCENTER diventi realmente la stazione appaltante unica, finalizzata ad aumentare la legalità degli stessi, la qualità delle prestazioni sanitarie svolte e la tutela occupazione dei lavoratori coinvolti;
• 3) regolamento CRA: nell'incontro fra la CTSSM e le OOSS del 12/02/19, facendo seguito alla sperimentazione del regolamento CRA concordata con le OOSS e avviata il 1° febbraio 2018, è stato presentato l'esito del monitoraggio sull’anno 2018 e si è valutata la proposta di modifica delle modalità, utilizzate nella sperimentazione, per il calcolo del punteggio, al fine della definizione delle Graduatorie distrettuali. La modifica proposta porta alla riduzione dell'incidenza del punteggio della scheda sociale e del valore ISEE, mantenendo invece inalterata l’incidenza del punteggio BINA (Breve Indice di Non Autosufficienza). In tal modo, pur dando rilievo alla situazione sociale delle persone e delle famiglie, con le modifiche apportate si produce un cambiamento nelle graduatorie maggiormente collegato alla condizione di gravità, che rimane il punto centrale preso in considerazione. Sulla base di tale approfondimento, le 00.SS condividono il percorso iniziato, che tende a dare maggiore risposta alle persone con grave non autosufficienza e alle loro famiglie, e concordano una verifica sui risultati del nuovo regolamento dopo 6 mesi dall’applicazione.
- 8 Per quel che riguarda l’intero sistema di sostegno al reddito sorto e sviluppato sul territorio, le parti intendono ribadire, nonostante le risorse messe a disposizione siano ancora insufficienti a fronte delle necessità crescenti, l'assoluta condivisione circa il sistema costruito, in quanto finalizzato non all'assistenzialismo, ma all'inserimento sociale e lavorativo e all'autonomia dei soggetti. A fronte di un cambiamento del sistema da parte del Governo non ancora del tutto chiaro sia per quanto riguarda le risorse, sia per quanto riguarda i requisiti per averne diritto, le parti concordano che entro il 2019 CM metta a disposizione, per i vari distretti, i dati relativi alle persone coinvolte, alle risorse messe a disposizione e ai progetti che le hanno riguardate.
- 9 Le parti concordano sulla priorità che riveste l'occupazione femminile sia per l'area cittadina che per quella metropolitana e sulla necessità che la Città metropolitana monitori, coordini e promuova adeguate politiche di genere sia sul piano occupazionale che del welfare territoriale. A tal fine convengono sulla necessità di istituire un apposito tavolo di confronto tra la Città metropolitana e le Organizzazioni sindacali confederali.
- 10 La Città metropolitana si sta affermando quale luogo di una rinnovata Governance Istituzionale cooperativa sia nei confronti della Regione che delle Unioni e dei Comuni. A tal proposito, anche sulla base dell’intesa del 5 Luglio 2018 e secondo quanto in essa definito, occorre avviare una iniziativa in sede di Conferenza Metropolitana sul rafforzamento delle Unioni e l’omogenizzazione delle funzioni ad esse attribuite nonché delle fusioni anche a fronte delle recenti battute d’arresto. Inoltre occorre che sempre più la CM rafforzi la propria funzione di service metropolitano.
 

Bologna, 22 maggio 2019