CONFERENZA DELLE REGIONI
E DELLE PROVINCE AUTONOME

IL PRESIDENTE

 

Prot. n. 1634/C7SAN

Roma, 11 marzo 2024


Gentili Ministri,


l’ultimo evento mortale multiplo sul lavoro, occorso a Firenze il 16 febbraio scorso nel cantiere Esselunga, deve vedere tutto il Sistema Istituzionale della Prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro (SSL) unito nella realizzazione di azioni efficaci che contrastino il fenomeno degli infortuni sul lavoro.
Le Regioni, a norma della Costituzione e della L. 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, hanno una competenza concorrente in sanità e, in ragione di questo, attraverso i Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dei Dipartimenti di Prevenzione Sanitaria (DIPS) delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), eseguono controlli nelle imprese e nei canteri, garantendo in questo modo il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per la specifica area di interesse.
Ciò premesso, fermo restando le indagini che potranno accertare la sussistenza di problemi strutturali all’origine della progettazione dei prefabbricati che hanno originato il crollo, è urgente - a giudizio delle Regioni - intervenire su taluni fronti di seguito richiamati:


- Formazione in Sicurezza sul Lavoro
Posto che il tavolo di lavoro per la redazione dell’Accordo Conferenza Stato Regioni finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi in materia di salute e sicurezza, ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, coordinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed a cui i rappresentanti delle Regioni hanno partecipato, ha lavorato a lungo producendo un testo che può ritenersi concluso, si ritiene opportuno arrivare a compimento dell’iter formalizzando l’Accordo in premessa;
 

- Coordinamento delle attività di controllo tra Aziende Sanitari Locali (ASL) e Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)
Con la prima fase di attuazione delle novità introdotte dalla L. n. 215 del 2021 al DLgs n. 81 del 2008, mediante il confronto sviluppato all’interno del Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 5 DLgs 81/08), è stato condiviso, in attuazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, un documento - “Accordo, ai sensi degli articoli 2, comma 1, lettera b) e 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulle “Indicazioni operative per le attività di controllo e vigilanza ai sensi dell’art.13 del decreto legislativo 81/2008, come modificato dal decreto legge 21 ottobre 2021, n.146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n.215, recante le Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” (Rep. Atti n. 142 /CSR del 27 luglio 2022) - che costituisce indirizzo per assicurare la coerenza alla programmazione dell’attività di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e delle Regioni/ASL alle esigenze di controllo del territorio. Detta programmazione è fondata sulla condivisione di linee strategiche nei Comitati Regionali di Coordinamento art. 7, dove in ragione delle caratteristiche del tessuto produttivo, ossia di un’analisi attenta del contesto, in termini epidemiologici, organizzativi e socioeconomici, gli organi ispettivi programmano i controlli in base alle esigenze rilevate nei singoli contesti territoriali, nonché delle dotazioni di personale ispettivo concretamente disponibili. L’auspicio è che detto approccio trovi una sempre maggior solidità, anche attraverso i percorsi di formazione a ciò dedicati e già oggetto di un progetto del Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute.
 

- Risorse
Le ASL richiedono da tempo il rafforzamento dell’organico. Il mancato turn-over, la scarsità di laureati nelle diverse discipline (Medici del Lavoro, Tecnici della Prevenzione, Chimici, Ingegneri, Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari, Statistici, Psicologi) che dovrebbero - secondo recenti analisi di Agenas - comporre i Servizi dei DIPS dedicati alla tutela del lavoratore, la ridotta attrattività del contratto pubblico vs quello privato, l’impossibilità di utilizzare i proventi delle sanzioni irrogati alle imprese per implementare l’attività di prevenzione ex art. 13, comma 6, del DLgs n. 81 del 2008, ovvero per l’assunzione a tempo indeterminato, rendono sempre più difficile l’erogazione di controlli.
Occorre investire nei controlli, ovvero garantire organici adeguati agli Organi di vigilanza. L’auspicio è che questo avvenga senza ritardo, anche mediante il contributo del tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Salute per la definizione di standard di organico dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione, di recente costituzione, che peraltro sembra avere escluso l’area dedicata alla Prevenzione nei luoghi di lavoro.
Confermando la disponibilità della Conferenza delle Regioni a contribuire alla definizione di ulteriori strategie per la prevenzione nei luoghi di lavoro ed altresì auspicando la sollecita ripresa delle attività del "Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro", previsto dall'art. 5 del D.Lgs. 81/08, e della "Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro", prevista dall'art. 6 del D.Lgs. n. 81 del 2008 - istituti che non si riuniscono da tempo e che sono i luoghi deputati per norma al confronto strategico per la materia - si auspica una condivisione degli interventi descritti.

Certo di un positivo accoglimento di quanto proposto e in attesa di un cortese riscontro, invio i miei migliori saluti.

Massimiliano Fedriga

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Dott.ssa Marina Elvira Calderone
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali


Prof. Orazio Schillaci
Ministro della Salute