Tipologia: Accordo
Data firma: 26 gennaio 1999
Validità: 01.12.1998 - 31.05.2002
Parti: Granarolo Felsinea e RSU e Fat-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil
Settori: Agroindustriale, Granarolo Felsinea
Fonte: contrattazione.cgil.it
Sommario:
Premessa 1. Relazioni industriali 2. Relazioni sindacali 3. Salario variabile 3.1 modalità di attuazione 3.2 modalità di erogazione 3.3 valore quote di salario variabile 3.4 4. Organizzazione e orari di lavoro 4.1 Stabilimento Pastorizzato di Bologna 4.2 Stabilimento di Anzio 4.1 Riduzione orario lavoro 4.2 Centralizzazione attività amministrative 4.3 Terziarizzazione delle attività di movimentazione ed attività connesse di filiale 5. Professionalità - Inquadramenti - Formazione |
* Professionalità - inquadramenti * Formazione 6. Responsabili vendite 6.1 Orario di lavoro 6.2 Indennità di funzione 6.3 Inquadramento normativo 6.4 Incentivi 6.5 Norma transitori 7. Previdenza complementare 8. Quadri 9. Ambiente e sicurezza 10. Decorrenza e durata Norma finale Allegato A) Allegato B) Allegato C) |
Addì, 26 gennaio 1999, fra la Società Granarolo Felsinea spa in qualità di Capo Gruppo delle altre Società controllate, con sede in Bologna - Via Cadriano 27/ […], e le Organizzazioni Sindacali Fat-Cisl Regionale Emilia Romagna […], Flai-Cgil Regionale Emilia Romagna […], Uila-Uil Regionale Emilia Romagna […], le delegazioni di struttura Fat-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil Territoriali di Bologna, Modena, Ferrara, Forlì, Rimini, Pesaro, Mestre, Novara, Roma, Anzio, Pozzuoli, Milano, Massa Carrara, Teramo, Udine, Parma, Reggio Emilia, unitamente al coordinamento delle RSU di Gruppo, dopo ampia discussione, concordano quanto segue:
Premessa
Le recenti modificazioni dell'assetto societario hanno creato le condizioni affinché la Granarolo Felsinea spa assuma il ruolo di controllo delle altre Società operative, realizzando così una identità di Gruppo con unità di visioni strategiche.
Il processo di integrazione operativo e di armonizzazione gestionale fra le diverse realtà del Gruppo dovrà avvenire nel rispetto di tempi, modalità ed esigenze tecnico-organizzative concordate fra le parti tenendo ben presente le dinamiche del mercato e senza aggravi di costi.
L'evoluzione del mercato lattiero-caseario, che comporterà processi di accorpamento di imprese, le profonde modificazioni degli assetti distributivi con sempre maggiori concentrazioni ed aggregazione fra i vari gruppi, nonché la crescente interdipendenza fra le diverse economie locali e la globalizzazione dei mercati, comporteranno un aumento della competitività e la necessità per il Gruppo Granarolo Felsinea spa di programmare piani tendenti, da un lato, consolidare la propria posizione sul mercato nazionale, e dall'altro, a porre le basi per lo sviluppo futuro.
Le principali direttrici di tali programmi riguarderanno la focalizzazione sul "core-business", sempre più indirizzati verso prodotti innovativi, di qualità, orientati al servizio al Cliente. In tale logica si dovrà continuare la ricerca di sinergie in tutti i settori aziendali ed all'interno delle varie strutture operative finalizzate a creare le condizioni di flessibilità, di recupero di produttività, di riduzione di costi ed inefficienze organizzative, di preparazione culturale, di partecipazione e coinvolgimento utili ai profondi cambiamenti che ci saranno imposti dalla sfida competitiva.
Infine, i programmi aziendali finalizzati alla quotazione in Borsa del Gruppo nell'arco dei prossimi due anni e la recente emissione di un prestito obbligazionario, di cui una parte riservata ai dipendenti, dovranno consentire il reperimento delle risorse utili al sostegno dello sviluppo economico e commerciale per il rafforzamento della leadership sul mercato nazionale ed internazionale.
In questo senso si conviene che l'insieme delle intese qui definite concorrono, in una logica di coerenza con le linee di azione e con gli impegni assunti, a favorire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo di impresa, generando così nuovi valori che permettano di affrontare al meglio, con rapidità, flessibilità ed incisività i mutamenti di scenario.
1. Relazioni industriali
L'aumentata complessità strategica assunta dal gruppo Granarolo Felsinea spa da una parte e l'evoluzione degli scenari macro-economici dall'altra, così come evidenziato nella premessa, richiedono un avanzamento nelle Relazioni Industriali che preveda, ferme restando le rispettive distinte responsabilità e prerogative, un costante dialogo teso ad un clima positivo e ricettivo per comprendere ed affrontare in tempo reale i nuovi scenari economici e produttivi e le implicazioni scaturenti.
L'obiettivo principale pertanto è quello di impostare un sistema delle Relazioni Industriali volto al rafforzamento di una cultura di tipo partecipativo in grado di valorizzare l'apporto delle Risorse umane al miglioramento dei livelli di efficienza, produttività, qualità e di organizzazione del lavoro, atti a consentire all'azienda di consolidare e se possibile di accentuare il proprio tasso di crescita.
A tale fine, le parti concordano di insediare, entro il 31 marzo 1999, un Comitato Bilaterale Strategico che diventi, a fronte di decisioni strategiche assunte dal vertice aziendale, momento di approfondimento preventivo e non negoziale dei principali fatti aziendali e loro possibili ricadute sul sistema aziendale, con un'ottica d'approccio non conflittuale e orientato alla risoluzione delle problematiche attraverso il coinvolgimento consapevole delle parti.
Il Comitato Bilaterale Strategico perché sia realmente strumento snello e tempestivo, atto a comprendere con altrettanto rapidità l'evoluzione dei contesti economici e produttivi aziendali alla luce della velocità con cui cambia lo scenario macro-economico di riferimento, sarà costituito da un numero di partecipanti limitato e altamente qualificato, sia da parte aziendale che da parte delle Organizzazioni Sindacali, atto ad analizzare ed approfondire tempestivamente le scelte strategiche, ed in particolare sui seguenti argomenti:
assetti e strategie industriali del gruppo (entità, finalità, localizzazione territoriale degli investimenti) con particolare attenzione a rilevanti risvolti occupazionali dei medesimi;
andamento della performance del gruppo (fatturato, marginalità, posizionamento di mercato), livello di competitività con il mercato, sia per quanto riguarda l'approvvigionamento delle Materie Prime che del Prodotto Finito, con particolare attenzione allo scenario internazionale;
andamenti occupazionali derivati dall'introduzione di significative innovazioni tecnologiche o derivanti da processi di riorganizzazione-ristrutturazione aziendale, da nuove opportunità produttive o da processi di terziarizzazione;
politiche attive per il lavoro, sistemi organizzativi e formazione;
innovazione di prodotto e di processo.
Questo Comitato, avrà un periodo di sperimentazione, di anni 1 (uno) dal suo insediamento, volto a valutarne l'efficacia rispetto agli obiettivi sopracitati, si doterà di un regolamento di funzionamento, che le parti si impegnano a definire entro la data del 31/03/1999 (numero dei partecipanti, le modalità di convocazione e quanti incontri di norma all'anno), nell'ambito di quanto stabilito in questo accordo e cioè:
strumento di analisi e di approfondimento e non negoziale, delle tematiche sopraindicate con una valenza di scambio bi-direzionale della conoscenza, sui macro scenari economico-finanziari e di mercato sia nazionale che internazionale;
la partecipazione di parte sindacale avrà caratteristiche tali che assicuri un assetto costante e continuativo, impegnandosi a mantenere l'assoluta riservatezza, ai sensi delle norme civili e penali vigenti in materia, su tutte quelle informazioni che l'Azienda di volta in volta preciserà in tali incontri, informando periodicamente il Coordinamento RSU di gruppo, che rimarrà titolare dei poteri di indirizzo e di contrattazione;
i costi necessari al funzionamento del Comitato saranno a carico dell'Azienda nei limiti, modi e termini che le parti stabiliranno di concerto nella stesura del citato regolamento.
2. Relazioni sindacali
Il nuovo modello di Relazioni Industriali introdotto dal presente accordo, rafforza l'importanza e la validità di quanto fino ad oggi sperimentato in tema di relazioni sindacali, introdotto dall'accordo aziendale del 14/06/1995, con la costituzione di due livelli di confronto negoziale: uno a livello di gruppo (Coordinamento delle RSU di gruppo), l'altro a livello decentrato per singolo sito produttivo.
* Livello di gruppo - Coordinamento delle RSU
Le parti concordano che il livello di contrattazione di gruppo, pur nello spirito di dare maggiore identità di appartenenza alle diverse realtà che lo compongono, deve salvaguardare le differenziazioni esistenti frutto sia della storia contrattuale che delle specificità industriali e lavorative espresse dalle singole sedi aziendali; pertanto si individuano delle tematiche di negoziazione che hanno un impatto a carattere generale quali ad esempio:
normative nazionali in tema di rapporti ed orari di lavoro e relative applicazioni delle stesse nelle diverse realtà, finalizzate ad un recupero di efficienza, di efficacia e di qualità del lavoro;
innovazioni tecnologiche, di processo, di prodotto ed organizzative;
politiche di formazione professionale e sviluppo delle professionalità;
definizione dei sistemi incentivanti e dei parametri obiettivo;
politiche retributive;
progetti pari opportunità.
Il livello di gruppo assume anche un ruolo di regolatore delle tematiche esistenti nelle diverse realtà ed a questo vengono demandate nel caso in cui non si riesca ad addivenire a soluzioni a livello decentrato.
Gli interlocutori sindacali individuati per questo livello di confronto sono il Coordinamento delle RSU e le OO.SS. firmatarie del presente accordo con modalità di funzionamento così previsto:
a) il coordinamento delle RSU di gruppo sarà composto da 25 unità, previa comunicazione dei nominativi entro 30 giorni dalla firma del presente accordo, in rappresentanza delle seguenti società:
Granarolo Felsinea spa
Dilat spa
Interpack srl
Sanbon spa
b) il Coordinamento delle RSU di gruppo avrà a disposizione un monte ore annuo complessivo per le diverse attività pari a 800 ore e un fondo forfettario complessivo per il rimborso delle spese sostenute pari a L. 25.000.000. Ogni Società provvederà al rimborso delle spese dei relativi dipendenti per la partecipazione alle attività del Coordinamento, dietro presentazione dei giustificativi fiscalmente validi nei limiti delle procedure di rimborso spese aziendali vigenti. Il monte ore ed il fondo spese a disposizione si esauriscono nell'anno, pertanto eventuali residui non saranno riportati nell'anno successivo.
* Livello decentrato
Tale livello eserciterà il confronto e la negoziazione, sia a tutela delle specificità locali, sia come strumento puntuale e rapido, che gestisca i diversi "fatti" che coinvolgono la vita quotidiana delle singole unità produttive; in particolare le tematiche oggetto delle relazioni sindacali sono riferite a:
organizzazione del lavoro;
Orari di lavoro e calendario del loro utilizzo;
inquadramenti professionali;
piani di formazione professionale;
ambiente di lavoro, salute e sicurezza;
gestione dei sistemi incentivanti;
diritti e tutela dei lavoratori;
definizione dei parametri obiettivo di sito (con le modalità e le caratteristiche delineate nella parte specifica).
* Formazione dei soggetti delle Relazioni
Le parti, al fine di accrescere il livello di conoscenza delle tematiche che interessano le Relazioni Sindacali, si attiveranno per individuare tutte le possibilità di finanziamento che le diverse normative, sia nazionali che comunitarie, mettono a disposizione delle parti specificatamente per le suddette materie.
L'Azienda, nell'ambito dei progetti formativi finanziati e/o piani formativi congiuntamente definiti, dichiara la propria disponibilità ad effettuare visite negli stabilimenti, dove si effettuano o si sperimentano forme avanzate di organizzazione del lavoro e/o assetti produttivi, finalizzate alla diffusione della conoscenza comune delle diverse realtà produttive che compongono il gruppo ed al consolidamento del sistema di relazioni "partecipative".
Le persone oggetto di questa formazione saranno gli interlocutori, sia di parte aziendale che dei lavoratori, preposti alla gestione delle Relazioni sindacali.
* Strumentazione
L'Azienda, nell'intento di creare le condizioni affinché le informazioni e le comunicazioni di natura sindacale vengano trasmesse nella maniera più efficace possibile, metterà a disposizione gli strumenti utili a tale scopo attualmente presenti, come: telefono, fax e fotocopiatrice.
L'utilizzo di questi strumenti, sarà di esclusiva competenza dei membri delle RSU, i quali ne dovranno fare uso solo per i fini sopracitati, nell'ambito delle RSU di gruppo o delle rispettive Organizzazioni Sindacali territoriali.
4. Organizzazione e orari di lavoro
L'Azienda, nel ritenere la situazione di estrema competitività e complessità del mercato lattiero-caseario in genere e di quello dei prodotti freschi-freschissimi in particolare dove la forte tensione sui prezzi ed il conseguente abbattimento dei margini è ancora più esasperato, conferma il proseguimento della strada intrapresa in questi ultimi anni, che vede nella ricerca di soluzioni organizzative volte alla razionalizzazione dei costi ed all'ottimizzazione dei processi lavorativi l'unica scelta possibile per fronteggiare lo scenario sopra delineato, coniugando il raggiungimento degli obiettivi aziendali con le esigenze dei lavoratori.
In quest'ambito si collocano, laddove l'andamento occupazionale derivante dall'introduzione di nuove tecnologie, da processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale e da nuove iniziative produttive lo richiedono, la ricerca e definizione dell'organizzazione del lavoro, ponendo come questione centrale la problematica dell'adeguamento delle turnazioni lavorative individuali, equilibrandone, nel limite tecnico organizzativo possibile, l'impatto tra quelle notturne e quelle diurne.
Per conseguire questo risultato, le parti convengono di affrontare più aspetti che intervengono direttamente sull'organizzazione del lavoro, quali ad esempio:
la distribuzione dell'orario di lavoro individuale, con modalità diverse dalle attuali, prevedendone la distribuzione stessa su più settimane lavorative;
polifunzionalità degli addetti, cioè capacità di svolgere oltre l'attività di conduzione, anche attività di autocontrollo e di manutenzione, operando su più fasi del processo lavorativo;
Le parti, nel darsi reciprocamente atto che le marcate differenziazioni, sia di carattere tecnologico/impiantistico, di prodotto, che di mercato, presenti nei diversi siti produttivi, non consentono di individuare un "tipo ideale" di soluzione organizzativa che possa essere estesa a tutte le realtà del Gruppo, convengono di demandare a livello decentrato la ricerca e la definizione dell'Organizzazione del lavoro più idonea, tale da consentire risposte positive alle esigenze locali.
In caso di mancato accordo, in sede decentrata, la negoziazione sarà demandata nei successivi 10 (dieci) giorni alla competenza del coordinamento di Gruppo, in conformità con quanto stabilito al punto 2) Relazioni Sindacali del presente accordo.
4.1 Stabilimento Pastorizzato di Bologna
L'Azienda e la RSU dello Stabilimento coadiuvata dalle OO.SS. territoriali, entro la fine del mese di febbraio p.v., dovranno definire la nuova organizzazione del lavoro che si attuerà al termine della ristrutturazione in corso, tempo previsto della conclusione della ristrutturazione entro il 30/04/1999.
La nuova organizzazione del lavoro, dovrà tenere conto di quanto congiuntamente espresso nell'ambito dei lavori della Commissione Tecnica Bilaterale, riportati nella relazione finale del 29/10 u.s. e cioè:
a) sviluppo dell'orario di lavoro contrattuale per singolo dipendente su un periodo temporale bisettimanale;
b) polifunzionalità.
4.2 Stabilimento di Anzio
In questa unità produttiva è in corso una sperimentazione di una nuova organizzazione del lavoro che prevede il funzionamento degli impianti produttivi 7 (sette) giorni settimanali (da lunedì a domenica) e la distribuzione dell'orario contrattuale di lavoro del singolo dipendente su 6 (sei) giorni settimanali, garantendo un giorno di riposo settimanale a scorrimento.
La fase di sperimentale è stata giudicata, dalle parti che hanno sottoscritto l'accordo temporaneo del 24/07/1998, positiva nel senso che ha raggiunto gli obiettivi alla base dell'intesa stessa.
Pertanto l'Azienda e la RSU dello Stabilimento, coadiuvata dalle OO.SS. territoriali, entro il 18/12 p.v. dovranno definire un accordo per l'accoglimento in maniera definitiva dell'organizzazione del lavoro a ciclo continuo.
4.1 Riduzione orario lavoro
A tutto il personale dei seguenti stabilimenti e/o reparti:
Stabilimento di Bologna - reparto pastorizzato: ricevimento e pastorizzazione, cisterne, confezionamento rex latte e panna, lavaggio casse, carico depositi, preparazione carichi, ritiro vuoti, manutenzione, laboratorio, addetti coordinamento e controllo di stabilimento, così come individuati nell'accordo aziendale del 22/11/1993;
Stabilimento di Rimini: reparto ricevimento e pastorizzazione, preparazione carichi cella, lavaggio casse, confezionamento rex e manutenzione, così come individuati nell'accordo aziendale del 19/03/1997;
Stabilimento di Novara: reparto ricevimento e pastorizzazione, confezionamento rex, manutenzione, centrale termica e laboratorio controllo qualità, così come individuati negli accordi aziendali del 09/04/1996 e 11/10/1996;
Stabilimento di Anzio: inteso come tutte le persone dello Stabilimento con esclusione delle figure professionali amministrative e degli addetti alle filiali;
che svolgono attività lavorativa nella fascia oraria notturna e cioè dalle ore 22,00 alle ore 6,00, in aggiunta alle maggiorazioni contrattuali ed aziendali previste nei precedenti accordi che qui vengono integralmente confermati, sarà calcolata una ulteriore maggiorazione del 5% sulle ore di effettivo lavoro svolto durante la fascia oraria notturna, a partire dalla data del 01/05/1999 e/o dalla data degli accordi, se posteriori, per quanto riguardano le intese previste sulla nuova organizzazione del lavoro negli Stabilimenti: Pastorizzato di Bologna (punto 4.1) e di Anzio (punto 4.2).
Tali maggiorazioni, espresse in ore e minuti, saranno accantonate ed utilizzate dal singolo lavoratore come riposi.
Per l'effettivo utilizzo di detti riposi le parti convengono che si dovrà tenere conto nelle varie unità lavorative delle modalità organizzative definite, nonché delle programmazioni periodiche dei calendari di lavoro e dei relativi periodi di riposo e/o di ferie.
4.2 Centralizzazione attività amministrative
Le parti, tenuto conto della fase di sperimentazione che ha riguardato in particolare la Filiale di Ferrara e che ha dato esito positivo, considerato il programma aziendale che prevede l'estensione del processo di centralizzazione per tutte le filiali, convengono sulla attuazione di tale centralizzazione sulla base della pianificazione temporale riportata nell'allegato A).
In particolare il processo di centralizzazione comporterà il trasferimento presso la funzione del "Centro Contabile di Sede" delle attività attualmente svolte presso le varie filiali inerenti a: listini, fatturazione, gestione del credito e contabilità,
Presso le filiali sarà mantenuto un presidio amministrativo di contenuto e di impegno più modesto rispetto all'attuale.
In via preventiva, fra la Direzione Aziendale e le RSU delle filiali interessate alla centralizzazione, si procederà ad un confronto per la disamina delle eventuali problematiche connesse alla citata realizzazione e, qualora si possano prospettare trasferimenti di personale dalle sedi periferiche alla sede centrale, le parti fin da ora convengono che saranno applicate le condizioni economiche e normative previste nell'allegato B).
4.3 Terziarizzazione delle attività di movimentazione ed attività connesse di filiale
L'Azienda conferma il programma di terziarizzazione delle attività legate alla logistica distributiva, movimentazione dei prodotti, picking ed attività connesse, perseguendo l'obiettivo di razionalizzazione e contenimento dei costi, nonché di adeguamento delle proprie strutture alle reali esigenze del mercato, concentrando le proprie risorse nello sviluppo del "corebusiness".
L'Azienda ribadisce che nella individuazione dei soggetti a cui terziarizzare le varie attività, opererà, come già avvenuto nelle precedenti esperienze, costituendo rapporti di partnership con strutture specialistiche che possano garantire professionalità, adeguata solidità economica, continuità di servizio, innovazione di servizi e relativi investimenti.
I programmi aziendali di terziarizzazione previsti nel 1999 riguarderanno prioritariamente le strutture di Roma, Pozzuoli, Rimini e di tutta l'area romagnola-marchigiana (Pesaro e Forlì).
La realizzazione delle terziarizzazioni stesse saranno precedute da un confronto con le RSU locali seguendo le modalità e le finalità gestionali previste nell'accordo del 07/03/1997, allegato al presente accordo.
5. Professionalità - Inquadramenti - Formazione
* Formazione
Il processo di miglioramento continuo del "sistema azienda" è condizione essenziale per assicurare competitività nel lungo periodo; ed è in quest'ambito che la risorsa umana, oltre alla tecnologia ed ai mezzi finanziari, diviene l'elemento centrale su cui poggiare tale processo.
Lo sviluppo organizzativo è fondamentalmente basato sulla crescita professionale, la quale avviene se vi è disponibilità al cambiamento, disponibilità ad apprendere cose nuove e se l'applicazione di quanto imparato migliora la prestazione individuale.
Alla luce di quanto sopra, si sono avviati nel corso del 1998 e traguarderanno il 1999, due interventi formativi di rilevanza strategica sia per numero di risorse coinvolte che per finalità perseguite, volti: il primo all'ottenimento della certificazione di "Qualità" secondo le norme UNI-EN ISO9002, per gli stabilimenti della Granarolo e Società ad essa collegate; il secondo a sostegno dello sviluppo strumentale informatico.
Le azioni formative che si andranno a progettare, oltre ad essere a supporto dei processi di certificazione e di innovazione tecnologica-impiantistica in atto negli Stabilimenti del gruppo, saranno finalizzate alla acquisizione di: competenze, modo di operare (capacità di proposta e risoluzione dei problemi), responsabilità delle Risorse Umane, creando le condizioni di base per l'accoglimento delle innovazioni nei processi lavorativi a supporto del cambiamento organizzativo.
9. Ambiente e sicurezza
L'Azienda conferma la propria attenzione verso tutti quegli aspetti che riguardano l'igiene, la sicurezza ed il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Fermo restando quanto disposto dalla normativa di legge in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (L. [dlgs] 626/94), le parti convengono di intensificare le azioni da parte aziendale alla formazione, informazione e sensibilizzazione sui rischi e sulle procedure adottate, volte alla diffusione a tutti i dipendenti della cultura della sicurezza e della salute nell'ambiente di lavoro.
L'Azienda in tal senso continuerà a mantenere a proprio carico tutti i costi derivanti dalle visite mediche e gli accertamenti sanitari previsti dalla normativa in vigore.
Norma finale
Sono fatte salve le pattuizioni di cui ai precedenti contratti aziendali in quanto non modificate od incompatibili con quanto stabilito nel presente accordo.
Tutto quanto stabilito nel presente accordo si intende pattuito con clausola di connessione ed inscindibilità.