Tipologia: Protocollo d’intesa
Data firma: marzo 2008
Parti: Azienda Usl Viterbo, Confindustria Viterbo, Federlazio, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Fialc-Cisal
Settori: Chimici, Ceramica, Civita Castellana
Fonte: uiltec.it


Protocollo d’intesa marzo 2008
“Buone pratiche per la prevenzione dei rischi per la salute nell’industria dei sanitari in ceramica del comparto di Civita Castellana, tra Azienda Usl Viterbo, Confindustria Viterbo, Federlazio, Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Fialc/Cisal

 

Premesso che le parti
individuano quale interesse primario dei lavoratori, delle Aziende e dell'intera collettività, l'attuazione e la conservazione di ottimali livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro;
intendono con il presente accordo, confermando le esperienze di positiva collaborazione realizzate in tema di salute e sicurezza nel comparto ceramico, fornire indicazioni condivise sulla prevenzione dei rischi per la salute con particolare riferimento all'utilizzo della silice libera cristallina (SLC), attraverso la individuazione di Linee Guida e Buone Pratiche operative per le aziende.
Considerato che
la silice libera cristallina è una sostanza largamente diffusa in natura; i materiali, i prodotti e le materie prime che la contengono sono utilizzati in una grande varietà di comparti industriali in cui il suo impiego risulta al momento insostituibile, incluso quello della produzione di sanitari in ceramica;
il WHO ha indetto una campagna per l'eliminazione della silicosi entro il 2015 invitando ogni paese a predisporre un programma nazionale per ottenere tale risultato;
nel comparto ceramico di Civita Castellana sono presenti numerosi casi di silicosi riconosciuti dall'Inail e quindi risulta prioritario proteggere la salute dei lavoratori attraverso una serie di misure tese a conseguire bassi livelli di esposizione negli ambienti di lavoro dove si fa uso di prodotti che contengono SLC;
i rischi per la salute connessi all'esposizione a tale sostanza continuano ad essere oggetto di dibattito e di confronto a livello internazionale e nazionale, e che a livello europeo è stato siglato, in data 25/04/2006, uno specifico Accordo di Dialogo Sociale (NEPSI) sulla protezione della salute dei lavoratori tra le principali associazioni imprenditoriali e sindacali dei vari comparti industriali, compreso quello della ceramica;
gli enunciati e le logiche del citato accordo rappresentano uno dei principali riferimenti cui si ispira il presente Protocollo, che le parti si impegnano a diffondere e ad implementare, per le aziende del comparto dei sanitari in ceramica;
non esiste nessun limite di esposizione professionale per la SLC a livello dell'unione Europea e i limiti di esposizione professionale proposti negli stati membri sono stabiliti con criteri difformi;
l'Accordo di Dialogo Sociale Europeo 25 aprile 2006 sulla protezione della salute dei lavoratori attraverso il buon impiego ed utilizzo della silice cristallina e dei prodotti che la contengono ha utilizzato la logica delle buone pratiche, nella considerazione che non è solo il livello di esposizione a determinare il rischio effettivo, ma che il rischio può essere potenziato dalle caratteristiche intrinseche delle sostanze utilizzate e dalle modalità di lavorazione (maggiore bioreattività del materiale macinato fresco);
le Parti sono nel contempo pienamente consapevoli della necessità di valorizzare le migliori pratiche e tecniche disponibili, comprese quelle in uso presso le aziende ceramiche più sensibili e attente alle problematiche della salute dei lavoratori, anche al fine condiviso di diffonderne l'utilizzo, tenendo ben presenti, all'interno di ogni singola azienda, le priorità in relazione alle situazioni di maggiore esposizione.
Quanto sopra premesso, viene concordato quanto segue:
è da perseguire la riduzione dell'esposizione dei lavoratori alla SLC e successivamente agli altri rischi presenti nella produzione di sanitari in ceramica e in particolare al rischio movimentazione manuale dei carichi e fibre artificiali vetrose (fibre ceramiche refrattarie);
le parti, fatti salvi gli obblighi derivanti dalla normativa nazionale, nell'ottica della protezione della salute dei lavoratori e della riduzione dell'esposizione professionale alla sostanza, si impegnano a valorizzare la linea scelta e concordata a livello europeo nel sostegno alla logica delle buone pratiche e al confronto e al dialogo sociale, adattandola alla specifica realtà del comparto dei sanitari in ceramica, mettendo in atto una serie di misure tecniche, organizzative e procedurali finalizzate a ridurre, in particolare, l'esposizione a SLC.
I valori limite proposti da vari organismi scientifici devono essere intesi come un obiettivo di miglioramento a cui tendere.
Si ritiene che sia ugualmente importante garantire la corretta gestione degli impianti, delle procedure e dei comportamenti, agendo sulla formazione e responsabilizzazione dei lavoratori.
In occasione di modifiche sostanziali del ciclo produttivo verranno realizzati interventi più complessivi e più efficaci nella direzione dell’effettiva riduzione del rischio alla fonte.
Viene condivisa l’opportunità di prevedere una serie di azioni informative sulle buone pratiche e particolarmente sulle linee guida tecniche prodotte dallo specifico gruppo di lavoro.