ACCORDO DI COLLABORAZIONE

TRA
 

Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, Direzione Regionale Campania (di seguito denominato INAIL), con sede a Napoli, nella persona del Direttore Daniele Leone,

e

L'Istituto Superiore di Istruzione Secondaria "De Sanctis - D'Agostino" (di seguito denominato ISIS), con Sede in Avellino, nella persona del Dirigente Scolastico Pietro Caterini,
 

PREMESSO CHE

• Il D.lgs 38/2000 ha rimodulato ed ampliato i compiti dell'INAIL, contribuendo alla sua evoluzione da soggetto erogatore di prestazioni assicurative a soggetto attivo di protezione sociale, orientato alla tutela globale delle lavoratrici e dei lavoratori contro gli infortuni sul lavoro e le tecnopatie, estendendo la tutela anche ad interventi prevenzionali;
• L'INAIL persegue da anni quali obiettivi prioritari della propria attività in campo prevenzionale la promozione e la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e la crescita di livelli di informazione e formazione nella specifica materia rivolgendosi anche alle scuole
• La Sede territoriale Inail di Avellino, unitamente all'UOT CVR, ha stipulato un protocollo d'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale Campania - uff. VII^ Ambito Territoriale per la provincia di Avellino, in data 14 marzo 2013 e rinnovato in data 19 aprile 2016 della durata triennale.
• L'ISIS è la più antica scuola di viticoltura ed enologia d'Italia, la sua nascita risale al 1879. Oltre all'offerta didattica, l'Istituto è sempre stato attivo nel campo dello studio e della ricerca, in stretta connessione con il territorio e le sue esigenze di sviluppo.
• L'Inail e l'ISIS di Avellino sono interessati a promuovere progetti, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
 

STIPULA QUANTO SEGUE

Art. 1. Finalità

L'Inail, l'ISIS e s'impegnano a collaborare per attuare il progetto “RISCHI E PATOLOGIE LAVORO CORRELATE NELLA FILIERA VINICOLA” che è allegato al presente accordo e ne costituisce parte integrante, finalizzato a promuovere la cultura della prevenzione degli infortuni, la tutela della sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro in ambito agricolo nonché ad approfondire gli aspetti sanitari per l'accertamento dei rischi lavoro correlati.
Le parti condividono la possibilità di un coinvolgimento partecipativo di altre Amministrazioni, Enti, Associazioni, soggetti pubblici le cui attività possano incidere positivamente sulle iniziative individuate sulla base del presente accordo.
 

Art. 2 - Modalità di svolgimento della collaborazione

Le parti, in funzione delle specifiche competenze e disponibilità, si impegnano a definire piani operativi e ad identificare azioni e prodotti in grado di incidere concretamente sui livelli di sicurezza dell'ambiente di lavoro e a mettere in campo le risorse professionali, tecniche, strumentali, e a rendere disponibile il proprio patrimonio di conoscenze per la realizzazione delle iniziative progettuali e dei piani operativi derivanti dal presente accordo e che saranno declinati con atti successivi.
Le parti, al fine di definire il piano operativo per l'attuazione del presente accordo, monitorarne e valutarne i risultati, istituiscono un tavolo di coordinamento composto da un rappresentante per ciascun sottoscrittore del presente accordo.
 

Art. 3 - Aspetti economici

L'Inail Sede di Avellino, unitamente all'ISIS si faranno carico della progettazione dei contenuti e dell'articolazione del Progetto medesimo, per il quale non si prevede l'impiego di risorse finanziarie.
Per il raggiungimento delle finalità sopra esposte le parti rendono disponibili le risorse e gli strumenti organizzativi della propria sfera di competenza. In particolare L'Inail e l'ISIS si impegnano ad assicurare il supporto didattico scientifico del proprio personale e l'utilizzo di materiale informativo, cartaceo e multimediale. La partecipazione del personale incaricato non è a titolo oneroso.
L'ISIS di Avellino renderà disponibili le sedi, ove si svolgeranno gli incontri formativi/informativi, secondo un ciclo di incontri il cui calendario sarà definito collegialmente.
 

Art. 4 - Diritti di proprietà intellettuale

I risultati e i prodotti intermedi e finali, derivanti dall'attività oggetto del presente Accordo, sono di proprietà esclusiva degli Enti sottoscrittori che potranno autorizzarne la riproduzione e/o divulgazione purché corredati dai rispettivi loghi ai soli fini scientifici.
 

Art. 5 - Trattamento dei dati personali

Le parti s'impegnano a garantire la massima riservatezza riguardo alle informazioni acquisite, i dati, i metodi di analisi, le ricerche e simili di cui verranno a conoscenza nell'ambito dello svolgimento delle attività comuni, di non divulgarle a terzi e di utilizzarle esclusivamente per le finalità del presente Accordo.
 

Art. 6 - Durata

Il presente accordo, legato alla realizzazione del progetto allegato, avrà la durata temporale di 12 mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione dello stesso.
 

Art. 7 - Registrazione

Il presente accordo redatto in duplice originale è soggetto a registrazione in caso d'uso, in base alla normativa vigente in materia.

Avellino lì, 22 marzo 2019

Per l'ISIS di Avellino
Ing. Pietro Caterini

Per l'Inail Campania
Dr. Daniele Leone

 

Rischi e patologie lavoro correlate nella filiera vinicola

Premessa

La sede Territoriale di Avellino intende realizzate un progetto rivolto agli studenti tecnici, ai medici della provincia di Avellino e ai medici INAIL della Regione Campania per approfondire i rischi a cui sono esposti i lavoratori impegnati nella coltivazione della vite e nei processi di vinificazione. In provincia di Avellino vengono prodotti tre vini prestigiosi: Taurasi, Fiano e Greco di Tufo nei comuni a Ovest del territorio della provincia più una serie di altri vini anch'essi molto affermati sul mercato. A questi vanno aggiunti i vini ad uso personale che tradizionalmente vengono prodotti a livello familiare.
Al censimento ISTAT del 2000 risultavano nella provincia di Avellino 23.000 Aziende dedite alla coltivazione della vite per un totale 7.000 ettari di terreno di cui il 19% è registrato per la produzione di vini DOC e DOCG. I prodotti secondo dati del 2002 vengono trasformati in 172 aziende vinicole. La produzione dei soli vini DOC, DOCG e ITG ammontava nel 2009 a circa 9.888.188 litri annui.
Tipicamente le aziende sono di piccole dimensioni (86,4% ha una superfice inferiore ad 1 ha ettaro) distribuite su un territorio collinare spesso con difficoltà a meccanizzare la coltivazione. Nella città di Avellino sorge L'istituto Tecnico Agrario F. De Sanctis con indirizzo Viticoltura ed Enologia che ha formato molti degli imprenditori e dei tecnici attualmente impiegati nella produzione del vino.
 

Idea progetto

Presso la sede Territoriale Inail di Avellino vengono denunciati casi di infortunio e malattie professionali legati alle lavorazioni relative alla coltivazione della Vite ed alla successiva vinificazione. È ipotizzabile che altri casi non vengano denunciati perché i lavoratori ed i medici curanti non sono sufficientemente sensibilizzati sulle patologie correlate alla specifica attività agricola.
L'intento principale del progetto è promuovere la cultura della sicurezza nei giovani che in futuro saranno imprenditori agricoli e quindi datori di lavoro oppure tecnici delegati alla prevenzione della salute ed ai medici a cui è richiesto di stabilire il nesso di casualità tra l'esposizione lavorativa e infortuni e malattie professionali denunciate o assistere i pazienti nel riconoscimento dei sintomi.
Nella Azienda dell'Istituto tecnico Agrario è possibile seguire tutte le fasi della coltivazione della vite e della successiva vinificazione.
Saranno quindi programmati durante l'anno degli incontri in campo con il supporto dei tecnici della CONTARP e dei Medici del centro medico legale della sede Inail di Avellino e delle altre sedi della Regione e i ricercatori della UOT di Avellino per analizzare le varie fasi lavorative e suggerire direttamente agli studenti le buone prassi da adottare ed evidenziare ai medici le criticità.
Di seguito si riporta uno schema temporale delle fasi lavorative e dei principali aspetti di prevenzione da attenzionare.
 

Coltivazione della Vite
Fase lavorazioni meccaniche

In questa fase vengono utilizzati mezzi meccani per l'eliminazione delle erbe infestanti e lo spandimento di concimi organici e chimici oppure lavori di scasso per la messa a dimora di barbatelle e posizionamento di sostegni. L'utilizzo di mezzi meccanici predispone a rischi di ribaltamento del mezzo alla presenza di parti in movimento e all'utilizzo di carburanti e lubrificanti. Per le fasi di concimazione ci può essere inoltre un rischio chimico e biologico.
I dispositivi di protezione da utilizzare sono tute prive di parti svolazzanti a rischio ripigliamento, l'utilizzo di trattori adeguati nei dispositivi di sicurezza e la protezione dall'esposizione a sostanze chimiche mediante vestiari adeguati e protezione delle vie aree con maschere monouso. Queste pratiche vengono effettuate nel periodo autunnale e primaverile con il rischio di esposizione dei lavoratori a basse temperature.
 

Fase della Potatura e legatura dei tralci

Per migliorare le caratteristiche del prodotto la vite viene interessata dal taglio dei tralci in modo da favorire lo sviluppo dei rami che porteranno frutto nei due anni successivi e per condizionare lo sviluppo della pianta in base al tipo di allevamento selezionato (a spalliera, a pergola ecc.) che varia in base alle caratteristiche della varietà, alle pratiche colturali utilizzate e alle caratteristiche del territorio. Le forme di allevamento più basse permettono di raggiungere facilmente le varie parti della pianta, mentre quelle più alte richiedono l'utilizzo di scale o di carri opportunamente attrezzati. Successivamente si dovrà procedere alla raccolta dei tralci e al loro confezionamento in fasci o alla trinciatura
I rischi principali sono legati all'uso di attrezzi taglienti (forbici, seghetti ecc.) e ai movimenti ripetitivi della mano e degli arti nonché di posture incongrue con effetti sull'intero corpo. Nel caso di Utilizzo di scale c'è un rischio di caduta dall'alto. Questa fase si svolge normalmente fra novembre e febbraio e quindi i lavoratori possono essere esposti anche temperature ambientali particolarmente basse.
I dispositivi di protezione sono quindi indumenti e scarpe adeguate, guanti eventualmente anti taglio e forbici o altri attrezzi elettrici o pneumatici, oltre a scale stabili e correttamente utilizzate. Anche la protezione degli occhi con visiere o occhiali è importante per evitare schegge o colpi accidentali.
In alcuni casi può essere prevista una potatura detta “verde” per selezionare i grappoli da portare a maturazione.
 

Fase dei trattamenti per la difesa dalle malattie dai parassiti

Dal momento in cui le viti cominciano ad avere le foglie occorre provvedere ad irrorazioni periodiche eventualmente mirate a situazioni di emergenza. Quando la superfice lo permette vengono utilizzati atomizzatori trainati da trattori ma in molti casi vengono utilizzate irroratrici a mano. I rischi sono legati prevalentemente all'uso delle sostanze chimiche di cui bisogna aver preso visione della Scheda di Sicurezza per avere prontezza dei rischi dei DPI da utilizzare e delle modalità di conservazione e manipolazione. L'utilizzo di mezzi meccanici comporta i rischi già esposti oltre alla necessità di disporre di trattori dotati di cabina per evitare l'esposizione dell'operatore alle sostanze utilizzate. Per irroratrici a mano può esserci un sovraccarico del rachide dovuto all'utilizzo di un'attrezzatura a spalla che deve essere correttamente utilizzata. Può essere anche presente un rischio rumore Questa fase viene svolta nel periodo maggio - settembre e quindi nel periodo estivo possono verificarsi esposizioni a condizioni severe calde.
I DPI dovranno essere di protezione di tutto il corpo e quindi facciali cappelli e tute integrali per evitare anche contatti per via cutanea. Particolare attenzione dovrà essere posta alla gestione, dopo l'uso, di indumenti, attrezzi e contenitori. In periodi di forte caldo dovrà essere posta attenzione alla scelta degli orari in cui effettuare le lavorazioni e alla protezione dalle radiazioni solari e alla corretta alimentazione e reidratazione. Se i livelli di rumore sono elevati occorre dotare i lavoratori di appositi DPI.
 

Fase della Vendemmia

La fase della vendemmia prevede la raccolta dell'uva ed il distacco dei grappoli con l'uso di forbici e la raccolta in contenitori trasferiti poi su carrelli trainati da trattori. Il maggior rischio è legato alla movimentazione manuale dei carichi con effetti sugli arti e sul rachide. Questa fase si svolge normalmente nel periodo settembre ottobre e quindi con condizioni climatiche normalmente miti. In caso di pioggia può essere presente un rischio scivolamento. In questa fase i vigneti possono essere infestati da insetti la cui puntura può essere pericolosa per i soggetti allergici. I dpi dovranno, come per la potatura, proteggere le mani con guanti dai tagli. Per ridurre i rischi da movimentazione dei carichi possono essere utilizzati, per la raccolta, contenitori poco capienti da rovesciare in altri più grandi, oppure i contenitori possono essere spostati lungo i filari con piccoli carrelli. Per evitare il rischio di punture da insetti possono essere utilizzati indumenti coprenti, repellenti o azioni di bonifica ambientale per evitare il proliferare degli stessi.
 

Produzione del vino
Fase della vinificazione

In questa fase viene svolta nel periodo settembre-ottobre. Le uve movimentate con cassette o con carrelli trainati da trattori, vengono pigiate eventualmente private de graspo o delle bucce con successive lavorazioni meccaniche. Il prodotto viene poi fatto fermentare in tini ormai tutti in acciaio plastica e successivamente avviato a fasi di decantazione e imbottamento.
La movimentazione dei carichi può esporre a problemi di sovraccarico e a problemi di interferenza macchine uomo nelle fasi scarico. L'utilizzo di macchine per la lavorazione dell'uva comporta il rischio di contato con parti sotto tensione elettrica, la possibilità di venire a contatto con parti in movimento e i rischi di scivolamento o inciampo tipiche di ambienti angusti e con pavimenti scivolosi. Le fasi di scarico possono essere effettuate utilizzando ausili per la movimentazione delle uve o preferendo l'utilizzo di carrelli ribaltabili. Durante le fasi di scarico debbono essere delimitate le aree di circolazione dei mezzi meccanici da quelle pedonali. Relativamente al rischio elettrico è necessario utilizzare materiali a norma correttamente utilizzati e quindi evitando soluzioni estemporanee che possano ridurre l'isolamento delle parti sotto tensione o il contatto accidentale con l'acqua. Il travaso può comportare l'utilizzo di scale annesse ai contenitori o da esse separate da cui si può facilmente cadere a causa della diffusa umidità. Una particolare attenzione deve essere prestata allo sviluppo di anidrite carbonica e quindi alla presenza di ambienti confinati in cui è necessario adottare le precauzioni per prevenire fenomeni di asfissia. Le macchine utilizzate possono produrre livelli elevati di rumore.
I dpi da utilizzare sono sicuramente l'abbigliamento, le scarpe antinfortunistiche, i sistemi di ancoraggio in quota e strumenti di monitoraggio dei gas asfissianti. Le macchine dovranno essere tutte di tipo con marcatura CE provviste di sistemi di protezione o di arresto in caso emergenza. Occorre valutare il livello di rumore presente, valutare la possibilità di sostituire le macchine con altre meno rumorose ed eventualmente fornire Dispositivi di protezione delle vie aeree.
 

Fase dei travasi filtrazione ed imbottigliamento

In questa fase vengono utilizzate attrezzature elettriche per il travaso con tutti i rischi già sopra riportati. L'imbottigliamento avviene mediante sistemi automatici ma è sempre presente il rischio ergonomico relativo a movimentazione dei carichi, movimenti ripetitivi degli arti superiori. L'utilizzo di contenitori in vetro rappresenta un ulteriore rischio di taglio in caso di rotture. Gli operatori non devono mai operare su parti in movimento e senza prima aver interrotto l'alimentazione elettrica. Anche in questo ambiente e necessario Abbigliamento anti pigliamento e calzature antinfortunistiche.
 

Fase di imballaggio vendita o spedizione

In questa fase le bottiglie vengono confezionate per la vendita o la spedizione. Anche in questo caso è importante la movimentazione manuale dei carichi ed in caso di utilizzo di transpallet o muletti valutare i sovraccarichi o l'esposizione a vibrazione dei lavoratori.
 

Realizzazione del progetto

Di seguito si riporta lo schema temporale delle varie fasi:
 

Mese

Vigneto

Cantina

Gennaio

Potatura legatura

 

Febbraio

Potatura legatura

 

Marzo

Lavorazioni meccaniche

 

Aprile

Lavorazioni meccaniche

 

Maggio

Trattamenti

 

Giugno

Trattamenti

 

Luglio

Trattamenti

 

Agosto

Trattamenti

 

Settembre

 

Vinificazione

Ottobre

 

Vinificazione

Novembre

Potatura legatura Nuovi impianti

Filtrazione imbottigliamento

Dicembre

Potatura legatura Nuovi impianti

 

 

Realizzazione del progetto

Il progetto prevede uno o più sopralluoghi in azienda durante ciascuna delle varie fasi lavorative con formazione sul campo degli studenti e dei medici a cura dei medici e tecnici Inail e dei docenti “preposti”.
Momenti di approfondimento in aula con discussione di casi reali.
Il progetto avrà la durata di un anno per coprire tutte le fasi lavorative.


Fonte: inail.it