MINISTERO DELL’INTERNO
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEI SERVIZI ANTINCENDI
SERVIZIO TECNICO CENTRALE
Ispettorato insediamenti civili, commerciali, artigianali ed industriali

 

Lettera Circolare
Prot. n° 20689/4122

Roma, 26 novembre 1990
 

OGGETTO: Resistenza al fuoco di strutture portanti in legno.
 

Pervengono da più parti a questo Ministero quesiti intesi a conoscere se possa ritenersi accettabile il rivestimento di strutture portanti in legno con elementi in legno naturale, non classificato e lasciato a vista ai fini del raggiungimento delle prescritte caratteristiche di resistenza al fuoco valutate secondo le procedure previste dal D.M. 6 marzo 1986. Al riguardo, il Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione incendi ha espresso il seguente parere con il quale si concorda:
“Il rivestimento di travi in legno, che presentano una resistenza al fuoco insufficiente, è ammissibile tenendo presenti le condizioni orientative di seguito esposte:
a) il legno può essere naturale, non classificato e lasciato a vista.
b) La sezione residua, dopo l’incendio corrispondente alla classe del compartimento, presenti una resistenza a rottura a flessione non inferiore a 3.500 N/ cm² (che si accetta possa rappresentare lo stato limite).
c) Se la sezione è costituita dalla sola trave iniziale, in quanto l’incendio ha carbonizzato l’intero rivestimento e parte della trave, non occorre una particolare cura nell’applicazione del rivestimento, in quanto non è indispensabile la sua collaborazione meccanica.
d) Se la sezione residua comprende parte del rivestimento, sarà necessario assicurare la sua collaborazione meccanica. Circa il sistema di collegamento, anche non escludendo sistemi di chiodatura si preferisce ricorrere all’incollaggio impiegando colle a base di resorcina; (ottenute dalla fusione di soda caustica con benzene) e pressatura dell’ordine di 5 atmosfere.
e) Per le tensioni si potranno assumere, malgrado la grandissima variabilità col tipo di legname e di condizioni ambientali, i valori di 770 N/ cm² per quella ammissibile e di 3.500 N/cm² per quella di rottura”.
Si prega di tener conto del predetto parere nell’espletamento dell’attività di prevenzione incendi.