Tipologia: Avviso Comune
Data firma: 5 giugno 2020
Parti: Anef e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Savt
Settori: Trasporti, Impianti a fune
Fonte: cgil.vda.it
Avviso Comune Tra Anef, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Savt
Ripartiamo in sicurezza
Riavvio delle attività di trasporto degli Impianti a Fune
Misure di prevenzione del contagio da Covid-19
Premesso che
Nei territori alpini e appenninici operano un totale di 400 aziende con quasi 2.000 impianti di risalita. Il settore vanta l’impegno di circa 14.000/15.000 addetti, dei quali un terzo a tempo indeterminato e due terzi, per la natura stessa dell’attività, stagionali.
L’attività degli impianti a fune è attività di trasporto, come tale soggetta alle regolamentazioni del Ministero dei Trasporti e alle relative prescrizioni tecniche in materia di sicurezza. Ha tuttavia forte valenza turistica, ambientale e valore strategico per la tenuta del sistema turistico invernale e degli equilibri socio-economici delle località montane.
Gli impianti di risalita sono il volano di un’importante filiera che a Valle trova albergatori, commercianti, maestri di sci, ecc. e a monte, attraverso costanti ed ingenti investimenti diretti, genera lavoro per imprese locali e non, innescando un processo virtuoso con benefici in termini di benessere sociale e di introiti per le casse dello Stato.
Il fatturato medio lordo annuo del settore si attesta attorno ai 1100 milioni di Euro, con un indotto a favore della filiera calcolato tra le 5 e le 7 volte, sia in termini economici che di occupazione. In un panorama che vede molti Comuni di montagna morire lentamente per abbandono, è evidente l’importante ruolo economico e sociale svolto delle aziende funiviarie, che evitano lo spopolamento delle aree decentrate e, con l’incoming turistico, attraggono capitali dall’estero. Sulla spinta dello sviluppo e del perfezionamento degli impianti a fune si è costituita una filiera molto evoluta, frutto di investimenti rilevanti, composta da attività complementari e di analoga qualità.
Si è calcolato che nell’arco alpino italiano, gli occupati nel sistema turistico invernale, considerando tutta la filiera delle attività interessate, raggiungano le 400.000 unità.
La natura stessa dell’attività porta le società funiviarie ad essere presidio del territorio, con particolare attenzione ad aspetti di importante valenza pubblica come l’equilibrio idrogeologico, la manutenzione di boschi, prati, corsi d’acqua e strade forestali. La sostenibilità sociale e ambientale del servizio è un valore diffuso e per questo le aziende ed i lavoratori del settore si propongono quali primi “difensori” e “promotori” della montagna e del suo patrimonio di bellezze e di emozioni.
L’attenzione all’equilibrio naturale delle risorse ha portato a sviluppare soluzioni tecnologiche sempre più innovative, al fine di ridurre l’utilizzo di energia elettrica (per lo più da fonte rinnovabile) e di acqua (poi restituita incontaminata al ciclo naturale), stimolando al contempo comportamenti “sostenibili” e “rispettosi del contesto ambientale” da parte di ogni turista. Viene così garantita l’accessibilità delle terre alte a tutti, indipendentemente dall’età e dalle capacità fisiche.
Gli impianti di trasporto a fune costituiscono la struttura portante delle stazioni turistiche di montagna, che si sono sviluppate inizialmente in inverno, ma che attualmente, attraverso specifici investimenti, rispondono alle esigenze turistiche proprie anche della stagione estiva, rappresentando uno degli aspetti fondamentali dello sviluppo del turismo e ponendosi al centro di un indotto capace di sostenere l’intera economia delle località montane.
Come tutti i settori turistici, anche quello degli impianti a fune ha subito gli effetti negativi delle misure di contenimento del contagio da COVID-19. La limitazione degli spostamenti e la chiusura degli impianti hanno messo a dura prova la sostenibilità delle aziende, sia in termini di perdite economiche sia per la necessità, per la quasi totalità, di ricorrere al sistema di ammortizzatori sociali per sostenere le retribuzioni dei lavoratori.
Considerato che
Il Governo, con il D.P.C.M. del 17.5.2020, ha decretato la ripresa delle attività produttive, e ha delineato specifiche indicazioni per il settore del trasporto pubblico funiviario (funivie, funicolari e seggiovie), nella sezione relativa alle Linee guida per l’informazione agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del Covid-19 in materia di trasporto pubblico (Allegato 15);
Il Governo e le Parti Sociali hanno siglato il 14 marzo u.s. il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro;
Il Ministero dei Trasporti e le Parti Sociali hanno sottoscritto il 20 marzo u.s. il Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del Trasporto e della Logistica tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Parti Sociali contenuto nell’Allegato 14 del D.P.C.M. del 17 maggio scorso;
Il settore e l’indotto hanno la necessità di riprendere l’attività, garantendo la sicurezza di tutti, lavoratrici, lavoratori e utenza, per contenere gli effetti economici negativi utilizzando la fase estiva come banco di prova per gestire i più ampli afflussi della stagione invernale;
Nel perdurare dell’attuale emergenza sanitaria, è necessario individuare soluzioni idonee a garantire la riapertura al pubblico in condizioni di sicurezza e di tutela sia dei lavoratori e delle lavoratrici, che dei turisti;
A tale proposito, i gestori dovranno favorire l’adozione di regole e comportamenti virtuosi, con la collaborazione dell’utenza ed il rispetto da parte della stessa di tali regole.
Le Parti richiedono
In un contesto generale di valutazione da parte del Governo e degli Enti Locali delle misure idonee per il riavvio in sicurezza delle attività economiche, le Parti richiedono la rapida definizione di protocolli specifici per il settore e di Linee comuni da applicare in modo uniforme in ogni realtà.
Le Parti suggeriscono
Soluzioni idonee a garantire la riapertura al pubblico in condizioni di sicurezza e di tutela sia dei lavoratori e delle lavoratrici, che dei turisti, pur nel perdurare dell’attuale emergenza sanitaria con l’obiettivo di evitare l’eccessiva concentrazione degli utenti.
Dette soluzioni dovranno essere messe in atto attraverso l’operato dei Comitati aziendali/territoriali laddove costituiti e si fondano su quanto di seguito affermato.
In prima analisi, al fine quindi di evitare un incremento dei tempi di attesa in coda e, di conseguenza, del rischio di contagio, gli operatori si rendono disponibili a garantire la riduzione dei tempi di percorrenza applicando la massima velocità di trasporto consentita, ed utilizzando contemporaneamente in linea il maggior numero possibile di veicoli (entrambi parametri definiti in fase di collaudo per ogni tipologia d’impianto), fermo restando il rispetto delle norme di sicurezza sia per gli utenti che per i lavoratori e le lavoratrici.
Considerato che, la misura della “riduzione della portata” e la conseguente limitazione del numero di utenti trasportati simultaneamente sugli impianti, non è efficace né idonea ad evitare gli assembramenti, e che i tempi di trasporto sono solitamente inferiori a 10 minuti, si ritiene necessario bilanciare l’affluenza con la portata, contemperando il più possibile la fluidità, la costante mobilità e la sicurezza.
Le cabinovie devono essere ben arieggiate e deve essere garantito il costante ricambio di aria necessario a ridurre il rischio di contagio.
Il problema non si pone sulle seggiovie, che si differenziano dalle cabinovie perché hanno veicoli aperti. L’eventuale cupola protettiva, che potrebbe anche essere bloccata aperta, lascia comunque una notevole circolazione d’aria. Lo stesso principio vale ovviamente anche per le sciovie.
Risulta invece necessario introdurre obblighi di utilizzo di dispositivi di protezione individuali per poter accedere agli impianti (come accade nei negozi o negli uffici pubblici). Tra l’altro, se si prende in considerazione la stagione invernale, l’abbigliamento tecnico ed i dispositivi utilizzati per proteggere dal freddo in inverno potrebbero fungere anche da sostitutivi per la difesa dal contagio.
Al fine di riprendere le attività garantendo la sicurezza dei lavoratori, delle lavoratrici e dell’utenza le Parti convengono.
Per la tutela dell'utenza
Fermo restando che la responsabilità individuale degli utenti costituisce elemento essenziale per dare efficacia alle generali misure di prevenzione, per il settore funiviario, ossia funivie, cabinovie, funicolari e seggiovie, è necessario da parte dei gestori l’adozione di un protocollo contenente particolari misure di sicurezza, elaborate sulla base delle specifiche esigenze del trasporto funiviario turistico di seguito suggerite:
- Obbligo di affissione di idonea cartellonistica e segnaletica che specifichi il corretto afflusso ai mezzi con percorsi dedicati all’utenza con particolari necessità (es. disabili);
- Obbligo del distanziamento fisico di almeno 1 metro tra le persone in tutte le fasi preparatorie al trasporto (transito dal parcheggio, coda alla cassa, coda ai tornelli, accesso alla stazione di partenza, sala d’aspetto);
- Obbligo di utilizzare mascherina per gli utenti (distribuita con lo skipass o fornita in albergo);
- Obbligo di utilizzare guanti monouso per l’estate e guanti da neve in inverno (da non togliere mai);
- Obbligo di utilizzare casco protettivo e occhiali (per sciatori), cappello e occhiali (per non sciatori);
- Obbligo di utilizzare scaldacollo o passamontagna, che possono coprire il naso e che potrebbero anche fungere da sostitutivi delle mascherine;
- Obbligo di areazione della cabinovia e funivia bloccando uno o più finestrini anche durante il trasporto;
- Obbligo dell’apertura delle porte delle cabinovie o funivie (solo se vuote) per una areazione completa, laddove possibile;
- Sanificazione e igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro di tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori ed effettuata nel rispetto delle modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità;
- Disposizione di tutti i percorsi nonché delle file d’attesa in modo tale da garantire il distanziamento interpersonale di un metro tra le persone, escluse le persone che vivono nella stessa unità abitativa;
- Disinfezione sistematica delle stazioni;
- Installazione di dispenser di facile accessibilità per consentire l’igienizzazione delle mani degli utenti e del personale.
Inoltre, vietare l’accesso agli utenti con temperatura corporea superiore ai 37,5°C, o che presentino sintomi specifici (congiuntivite, tosse, raffreddore, mal di gola). Tale controllo non potrà però essere affidato al personale degli impianti e l’utente sarà considerato unico responsabile in caso di inosservanza del presente divieto.
L’ipotesi di procedere alla misurazione della temperatura corporea degli utenti tramite dispositivi tipo termoscanner non è infatti praticabile, a causa della scarsa attendibilità degli strumenti disponibili in condizione meteo estremamente variabili nel corso della stessa giornata ed in ragione dell’ampia variabilità della temperatura del singolo individuo in relazione al tipo di abbigliamento o allo sforzo fisico.
Per quanto sopra esposto, risulta evidente che le soluzioni più idonee per tutelare la salute di utenti e lavoratori e lavoratrici consistono nell’adozione di protocolli e regole di comportamento basate anche sulla ragionevolezza ed il rispetto tra le persone.
Per la tutela dei lavoratori
- Dotazione giornaliera dei DPI necessari per garantire integrità del lavoratore, rispetto alla mansione svolta, e dotazione specifica in caso di intervento di emergenza;
- Prevedere procedure specifiche di intervento in caso di emergenza con adeguata formazione/informazione;
- Igienizzazione, sanificazione e disinfezione delle cabinovie e dei locali aziendali adibiti alla vendita e o come spogliatoi, effettuando l’igienizzazione e la disinfezione almeno una volta al giorno e la sanificazione in relazione alle specifiche realtà aziendali;
- Adozione obbligatoria di idonee paratie o accorgimenti atti alla separazione/distanziamento e alla tutela dei vetturini, laddove presenti;
- Adozione di idonee paratie e accorgimenti atti alla separazione e tutela delle biglietterie che devono prevedere distanziamenti di almeno un metro dai passeggeri.
5 giugno 2020