Tipologia: Protocollo di intesa Fase 2
Data firma: 20 maggio 2020
Parti: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Cgil-Fp, Cisl-Fps, Uil-Pa, Confsal-Unsa*, Confintesa, Flp, RSU
Comparti: P.A., MATTM
Fonte: fpcgil.it


Protocollo di intesa su Linee guida per la regolamentazione delle misure per la “Fase 2” nella sede del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Il giorno 20 maggio 2020. presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio c del Mare, a seguito di convocazione disposta dal Direttore della Direzione Generale delle politiche per l’innovazione, il personale e la partecipazione, Dott.ssa M.C.G., si sono incontrate, in video conferenza: la Delegazione di parte pubblica presieduta dalla Dott.ssa M.C.G. e la Delegazione di parte sindacale composta dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali, titolate ai sensi dell’articolo 7, comma 4, del CCNL del 12 febbraio 2018, per la sottoscrizione di un protocollo di intesa sulle linee guida per la regolamentazione delle misure per la “Fase 2” nella sede del Ministero
Le Parti come sopra rappresentate:
Visto il D.LGS. 81/2008 e smi., nonché la vigente normativa emergenziale, relativi agli obblighi e ai doveri dei datori di lavoro in materia di prevenzione dei rischi, sicurezza e tutela della salute sui luoghi di lavoro;
Preso atto che, ai sensi dell’art. 87, comma 1, del D.L. n. 18/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge il 24 aprile 2020, n. 27, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che, pertanto, limitano la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza;
Visto Il CCNL Funzioni Centrali, triennio 2016-2018, sottoscritto il 12 febbraio 2018, e in particolare l’art. 7. comma 6, il quale, alla lettera k), prevede che sono oggetto di contrattazione integrativa nazionale o di sede unica “le misure concernenti la salute e sicurezza sul lavoro”;
Visto il DL 17/2020 del 18 marzo 2020, recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” ed in particolare l’art. 87;
Viste la Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione n. 2/2020 recante “Indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” e la successiva Direttiva n. 3/2020 recante "Modalità di svolgimento della prestazione lavorativa nell’evolversi della situazione epidemiologica da parte delle pubbliche amministrazioni”;
Visto il “Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” sottoscritto in data 3 aprile dalle OO.SS. Cgil, Cisl e Uil e dal Ministro per la Pubblica Amministrazione;
Visto il “Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” sottoscritto in data 8 aprile dalle OO.SS. Cse, Cida, Cosmed, Codirp e dal Ministro per la Pubblica Amministrazione;
Visto il “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”, redatto dall’ Inail ad aprile 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale”;
Vista la circolare n. 14915-29/04/2020 del Ministero della Salute “Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività”;
Preso atto che, ai sensi dell’art. 87, comma 1, del D.L. n. 18/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge il 24 aprile 2020, n. 27, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che, pertanto, limitano la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza;
Considerata la necessità di valutare una possibile revisione delle attività indifferibili, per assicurare il necessario supporto all’immediata ripresa delle attività produttive, industriali e commerciali secondo quanto disposto dal DPCM 26 aprile 2020 per verificare se le nuove o maggiori attività possano continuare a essere svolte con le modalità organizzative finora messe in campo ovvero se le stesse debbano essere ripensate a garanzia dei servizi pubblici da assicurare alla collettività, come da indicazioni della Direttiva n. 3/2020 del Ministro della Pubblica Amministrazione;
Condivisa l’opportunità di attivare le modalità di comunicazione e confronto con le rappresentanze sindacali sui punti del protocollo 3 aprile 2020, al fine di condividere informazioni e azioni volte a contemperare la necessità di tutela del personale e dell’utenza, con quella di garantire l’erogazione di servizi pubblici essenziali e indifferibili;
Ritenuto necessario promuovere e agevolare il ricorso a misure volte a contenere la diffusione del contagio, mettere in sicurezza gli ambienti di lavoro e di accesso al pubblico e contestualmente garantire la continuità dei servizi, nonché dare omogenea applicazione agli istituti previsti dal citato art. 87 del D.L. n. 18/2020, per i lavoratori della pubblica amministrazione
Condividono
le linee guida redatte dall’Amministrazione con il contributo delle OO.SS. e delle RSU, allegate al presente protocollo, in cui l’Amministrazione si impegna a dare attuazione a tutte le misure atte a garantire i livelli di salubrità e sicurezza negli ambienti di lavoro in coerenza con quanto stabilito dalle norme sopra richiamate.
L’Amministrazione si impegna a condividere con le Organizzazioni sindacali tutte le informazioni e le iniziative volte alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti in relazione al rischio di contagio da Covid-19.
A tale scopo, viene istituito un Comitato di monitoraggio composto dal Datore di lavoro e dai suoi delegati, da rappresentati delle Organizzazioni sindacali, dalle RSU, dagli RLS, dal Medico competente e dall’RSPP.
Le Parti si impegnano, attraverso l’istituzione di un tavolo permanente, a monitorare l’efficacia e ad aggiornare il presente accordo, anche in funzione dell’effettivo andamento epidemiologico sul territorio nazionale e delle novità normative e regolamentari in coerenza con quanto previsto in tema di misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro dall’articolo 7, comma 6 e 7, lettera k) del CCNL Funzioni Centrali.
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* non sottoscrive l’Accordo