AIFOS
SPECIFICHE EQUIPARAZIONE VIDEOCONFERENZA-AULA
La videoconferenza è uno strumento formativo che permette di erogare corsi sincroni, alla presenza contemporanea di discenti e docente, tramite una piattaforma informatica che garantisce il monitoraggio dell’attività svolta.
L’equiparazione della modalità videoconferenza all’aula è contenuta nell’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 25 luglio 2012, di integrazione e chiarimento rispetto all’Accordo del 21 dicembre 2011 per la formazione di lavoratori, dirigenti e preposti (attuativo dell’articolo 37, comma 2, del d.lgs. n. 81/2008). In esso, infatti, si prevede espressamente (pagina 55 del documento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale) che la “verifica finale” per i corsi può essere realizzata anche per tramite della “videoconferenza”.
Dunque, esiste già un atto ufficiale a valenza normativa in cui viene enunciato il principio per cui la “videoconferenza” è equiparata alla “presenza fisica”, evidentemente perché essa consente di controllare i discenti - per quanto “a distanza” - come se fossero nello stesso ambiente fisico del docente e permette l’interazione tra docente e discente. La ratio della previsione è, quindi, di evidenziare come dal punto di vista concreto la videoconferenza è modalità diversa da quella in presenza fisica ma ad essa equivalente.
Durante il periodo di emergenza sanitaria da COVID-19 il Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro ha elaborato indicazioni sulla formazione a distanza tramite la videoconferenza in modalità sincrona.
Le indicazioni esposte, condivise dai rappresentanti delle diverse regioni, prevedevano che le attività formative organizzate con le modalità della videoconferenza sincrona dovessero ritenersi equiparate a tutti gli effetti alla formazione in presenza e che quindi fossero idonee a soddisfare gli adempimenti formativi in materia di salute e sicurezza.
Diverse Regioni, successivamente alle indicazioni formulate dal gruppo tecnico interregionale “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, hanno recepito le indicazioni formulate e permesso lo svolgimento di corsi in materia di salute e sicurezza in tale modalità.
Anche il Ministero del Lavoro, attraverso una risposta ufficiale ad una nota inviata dalla nostra associazione si è dichiarato favorevole all’utilizzo della modalità della videoconferenza durante il periodo di emergenza da COVID-19, al fine di poter ugualmente svolgere la formazione prevista, ad esclusione della parte pratica dei corsi, in modo da garantire la verifica delle presenze dei soggetti da formare e la piena interazione tra questi ultimi e i docenti (ad esempio assicurando la condivisone del materiale didattico, la possibilità di formulare domande, etc.)”.
Alla luce di quanto sopra riportato, AiFOS ritiene ormai lecito riconoscere nella modalità della videoconferenza, limitatamente ai moduli teorici dei corsi in materia di salute e sicurezza, un valido strumento per la formazione sincrona, da poter utilizzare anche successivamente al periodo emergenziale, in quanto equiparata a tutti gli effetti all’aula, al fine di continuare a limitare per quanto possibile gli assembramenti e a continuare a garantire quanto più il contenimento della circolazione del virus.
Naturalmente spetterà ai soggetti formatori garantire l’utilizzo di una piattaforma di videoconferenza atta a garantire la verifica delle presenze dei discenti, la possibilità di condividere i materiali che il docente mette a disposizione dei partecipanti e, soprattutto, di formulare domande al docente e interagire con il medesimo.
Nella fase post-emergenziale (che non corrisponderà di certo alla scomparsa del Coronavirus), infatti, ci si dovrà obbligatoriamente porre il problema di continuare a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori che dovranno svolgere la formazione in materia di salute e sicurezza, nonché i rispettivi aggiornamenti.
Se lo stato di emergenza cesserà il 15 ottobre senza che intervenga un’ulteriore proroga, non verrà infatti meno completamente l’uso di buone prassi di sicurezza che questa esperienza ci ha insegnato. Con tutte le difficoltà presenti alcuni elementi quali l’uso delle videoconferenze hanno dimostrato la loro utilità ed efficacia per continuare a sviluppare la formazione alla sicurezza.
Si auspica pertanto un intervento Ministeriale, in quanto si rende necessaria una interpretazione chiara ed omogenea sul tema della videoconferenza sull’intero territorio nazionale, per evitare confusi e differenti approcci da parte degli organi di vigilanza in questa situazione così delicata, nonché per evitare contestazioni in merito alla formazione erogata in questo periodo negli anni futuri.